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9 FEBBRAIO
Di nobile famiglia Umbra, visse la giovinezza come eremita e, più tardi, fu nominato vescovo di Nocera: da allora, ogni giorno, un piccolo orfano aveva un posto d'onore alla sua mensa. La sua vita esemplare finì nel 1222.
“LACERATEVI IL CUORE E NON LE VESTI, RITORNATE AL SIGNORE VOSTRO DIO, PERCHE' EGLI È MISERICORDIOSO E BENIGNO”.(Gl. 2,13)
E’ proprio vero che i gesti, per essere significativi ed efficaci hanno bisogno di comprensione e di cuore. Mi diceva una persona non abituata a frequentare la Chiesa: “Sono entrato in chiesa un mercoledì delle Ceneri e non ho potuto far a meno di ridere vedendo tutte quelle teste macchiate di cenere. C’era poi un prete che sembrava quasi divertirsi: quando arrivavano quelle signore tutte imbellettate, quelle che a lavarle la faccia perdono subito un chilo, lui prendeva un bel pizzico di cenere e mentre faceva il segno di croce ne lasciava cadere abbondantemente sul volto e sulle pellicce... Quelle, poi, tornando al banco se la sbattevano via: sembrano quelle oche che quando escono dall’acqua si sbattono per bene per mandar via l’acqua”. Se questo giudizio può essere grossolano, tuttavia ci invita alla serietà dei nostri gesti. Non basta un po’ di cenere sulla testa, qualche digiuno ben calibrato, qualche preghiera bofonchiata in più, occorre un cuore deciso a convertirsi, una volontà decisa, occorre sapere di essere amati, sapere che Dio ci tiene più di noi a donarci il suo perdono.
9 febbraio 1788
Muore il venerabile don Giacomo Abbondio che fu parroco a Tronzano Vercellese e che ancora oggi è ricordato con venerazione.
San Girolamo Emiliani, padre degli orfani, aveva aperte molte case ai bambini abbandonati da tutti, per vivere con loro ed educarli all’onestà e al lavoro. Tra queste ricordiamo i Martinit di Milano. Una sera il santo vede un orfanello piangere sconsolato. Un compagno più grande gli aveva rubato una mela e l’aveva mangiata. Sbollita la rabbia, prima di fare giustizia, Girolamo suggerì al bambino in pianto il perdono. Questi accettò e strinse la mano al compagno prepotente. Durante la notte sognò. Ecco, un Angelo meraviglioso discendeva dal cielo e si fermava proprio accanto al suo letto. Aveva in mano una bellissima mela e, sorridendo, gliela porgeva. L’orfanello, sempre nel sogno, con gioia la prese dalle mani dell’Angelo e la consegnò a padre Girolamo, che era lì accanto, perché la mettesse sul suo comodino. L’avrebbe mangiata l’indomani mattina. Quando si svegliò, al mattino, aprendo a fatica gli occhi ancor pieni di sonno, notò sul suo comodino una mela meravigliosa, che così bella non aveva mai visto!
Hai visto, in una sera triste d'autunno, cadere le foglie morte? Così cadono ogni giorno le anime nell'eternità: un giorno, la foglia caduta sarai tu. Non aver paura della morte: accettala, fin da ora, generosamente..., quando Dio vorrà..., come Dio vorrà..., dove Dio vorrà. Non dubitare: essa verrà nel tempo, nel luogo e nel modo più opportuni..., inviata da tuo Padre-Dio. Sia benvenuta nostra sorella morte!
Un povero sano è ricco a metà.
ACETO DI VINO
Se vi accorgete di avere del vino nero ormai inacidito e volete farne dell’aceto bianco immergetevi ogni due litri un quarto di latte e un po’ di mollica di pane grossa come un uovo. Lasciate riposare per un giorno e poi filtrate il tutto e avrete l’aceto.
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