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30 GENNAIO

 

TRA I SANTI DI OGGI

VALFRE’ SEBASTIANO Beato

Era nato a Verduno, in provincia di Alba il 9 marzo 1629. La sua era una famiglia poverissima ma di grande fede cristiana. Nel 1645 si recò a Torino per gli studi prima filosofici e poi teologici. Divenne prete. Contrariamente a quanto spesso succedeva il Valfrè svolse al sua attività nei confronti degli Ebrei Piemontesi avendo verso di loro grande simpatia e affabilità, riconoscendo il valore del mondo ebraico della sua tradizione biblica. Questo suo atteggiamento gli valse anche delle conversioni. Aveva scelto per sua sede la congregazione di San Filippo Neri a Torino. Da quel momento cercò sempre di venire incontro alle necessità dei Torinesi specialmente quelle dei ceti umili. Chiese ai ricchi per donare ai poveri. Altra sua attenzione fu quella per i malati. Durante l’assedio di Torino Egli fissò la sua residenza nella cittadella per poter meglio assistere sia spiritualmente che fisicamente i soldati. Fu anche il confessore di Pietro Micca che col proprio sacrificio salvò la fortezza dai francesi. Altri campi di apostolato furono per le lui le carceri, gli ospizi e un attenzione particolare rivolse anche ai Valdesi che erano stati ancora una volta oppressi con l’editto del 1686. Ebbe anche sempre e buoni rapporti con la corte Savoiarda e quindi poté in diverse occasioni agire da fine diplomatico. Fu anche valido scrittore di ascetica e di sacra oratoria. Morì il 30 Gennaio 1710.

 

UNA PAROLA AL GIORNO

“E SE SIAMO FIGLI DI DIO, SIAMO ANCHE EREDI; EREDI DI DIO E COEREDI DI CRISTO”.(Rom. 8,17)

“Chi sono gli eredi?” E’ una delle domande più comuni che sorge quando muore una persona facoltosa. Per rispondervi bisognerà consultare il suo testamento. Tutti sanno che la Bibbia si compone di due parti chiamate Antico Testamento e Nuovo Testamento. Poiché c’è un testamento, questo presuppone da una parte che ci sia una persona ricca, e dall’altra degli eredi. Il ricco donatore è Dio, colui che possiede tutte le cose perché è lui stesso che le ha create. Tutto gli appartiene sulla terra e nel cielo. Chi sono allora gli eredi? L’Antico Testamento aveva stabilito come legatario il popolo d’Israele. E’ a lui che Dio aveva fatto delle promesse e aveva dato un paese, Canaan, in eredità. Ora Israele ha disprezzato il paese, trasgredito la legge; si è distolto dall’insegnamento dei profeti e ha messo a morte il suo Messia. Da allora è caduto sotto il giudizio divino. Ma Dio è amore. Egli si compiace nel donare. Poiché i Giudei hanno disprezzato l’eredità, egli redige un Nuovo Testamento, in favore di altri eredi. Che cosa donerà loro? Non delle benedizioni terrene ma delle benedizioni spirituali: il perdono, la vita eterna, la gloria. Chi sono i nuovi eredi? I suoi figli, in altre parole, sono coloro che fanno parte della grande famiglia della fede.

 

OGGI NELLA STORIA DEI CRISTIANI

30 gennaio 1972

13 cattolici vengono uccisi dai soldati britannici nel Nord Irlanda nella cosiddetta domenica di sangue.

 

CURIOSITA’ BIBLICHE

ALTARE

Luogo o costruzione su cui venivano sacrificate vittime o offerti doni. Era segno della presenza di Dio. Anche i Cananei avevano degli altari, gli altari degli Ebrei non differivano molto da quelli pagani. Noè e i Patriarchi erigevano i loro altari in campagna o in luoghi che ricordavano particolarmente la presenza di Dio. Potevano essere formati di terra ( Es. 20,24 ) o da una pietra innalzata e unta di olio ( Gn. 28,18; 2 Sam. 18,18 ) o di pietre ruvide non levigate (Es. 21,25; Deut. 27,5; Is. 27,9). Gli altari erano eretti a memoria di qualche apparizione divina (Gn.33,20) e diventavano luoghi sacri della presenza della divinità.

 

UN ANEDDOTO

SI LEGGE NELLA VITA DI SAN LEOPOLDO MANDIC

Il 14 luglio 1934 il confessore di Padova si trovava in tram per raggiungere un convento di suore per le confessioni. C’era molta calca, e lui, alto meno di 135 centimetri, dovette umilmente sgomitare per raggiungere la porta d’uscita. Urtò un giovane noto come bullo del quartiere, che senza complimenti gli mollò un ceffone. Il santo, sorridendo, gli disse: «Mi faccia bello anche dall’altra parte, perché farei brutta figura andando in giro rosso solo da una parte». Il ragazzo rimase talmente confuso che s’inginocchiò in mezzo alla gente e gli domandò perdono. Il cappuccino gli batté amichevolmente la mano sulla spalla e disse: «Niente, niente! Amici come prima».

 

 

 

 

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