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5 GENNAIO
Era nato a Sis, in Cilicia nel 390. Convertitosi ed entrato in monastero ne venne cacciato per l’eccessiva rigidità della sua vita di penitenza. Scelse allora la più assoluta delle solitudini: visse per circa 30 anni in cima a una colonna. Molti, attratti da questo tipo di santità, si recavano da lui per avere consigli. Morì nel 459.
“CERCATE IL BENE E NON IL MALE”.(Amos 5,14)
Se vogliamo veramente la pace di certo non dovremo andarla a cercare dove c’é il male, la divisione, il possesso, l’egoismo. Sovente però, come dice anche S. Paolo, io conosco il bene ma mi trovo ad operare il male. Cercare il bene significa rifugiarsi nel bene, essere positivi al massimo nei confronti dei fratelli proprio perché naturalmente siamo più portati a vedere il male negli altri. Ma se davanti ad un fratello io parto già evidenziando tutto il presunto male che c’è in lui, se già lo giudico, come potrò essere positivo, costruttivo nei suoi confronti? In ogni uomo c’è il bene e il male: se non agisco sul bene, sull’ottimismo, sulla speranza ho molta probabilità di far emergere il male. Il male lo si può combattere accanitamente (spesso con il rischio di scornarsi) o lo si combatte indirettamente facendolo sparire nel bene: Gesù con i peccatori ha fatto così: non ha evidenziato il loro male ma ha fatto sorgere il bene donando il perdono e alla fine cercando il bene negli altri anche il nostro cuore sarà gioioso.
5 Gennaio 1509
La municipalità di Torino delibera di far scolpire l’emblema dell’Eucarestia (a ricordo del miracolo di Torino), nel palazzo del comune e sulle quattro porte della città.
ABOMINIO DELLA DESOLAZIONE
E’ un’espressione che troviamo nel libro dei Maccabei che riunisce termini indicanti qualcosa di disgustoso, impuro, idolatrico e indicava l’altare e la statua probabilmente di Zeus che Antioco Epifane IV aveva fatto erigere nel 167-168 a.C nel tempio di Gerusalemme. Questa frase divenne sinonimo di ogni profanazione e in Marco e Matteo diventa segno della fine dei tempi (Mt. 24,15; Mc.13,14). San Paolo in 2Tess. 2,3s la identifica nell’uomo iniquo, nell’Avversario, nel Figlio della perdizione.
E’ più orribile vedere uno masticare fango o sentire uno bestemmiare? Passando da Somasca a Vercurago, paesi vicino a Lecco, Girolamo Emiliani è attirato dalle urla di due uomini, che stavano litigando. Ed erano fratelli! La loro collera non si sfogava soltanto in imprecazioni ed ingiurie, sembravano trovar sollievo bestemmiando orrendamente contro Dio e la Santa Vergine. Disgustato, Girolamo si ferma e grida: - Ah! Cattivi cristiani, avete tanto ricevuto da Dio, come potete fargli così grande oltraggio? Ma quei due miserabili continuavano a vomitare le loro orribili bestemmie. Allora il santo si prostra a terra, raccoglie fango a piene mani e si mette a masticarlo. I fratelli si fermano stupiti e dicono: - Padre, voi siete matto! Il santo dà loro una spiegazione: - Faccio penitenza! Non cesserò di castigare la mia bocca, mangiando questa immondizia, finché non smetterete di offendere Dio con le vostre parole d’inferno! La lotta finisce. I fratelli si riconciliano. Accompagnano il santo al suo rifugio, dove tanti bambini orfani l’attendono.
Dio non permetterebbe mai il male se non fosse abbastanza potente per trarne un bene.
Chi cerca il male, il male trova.