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SCHEGGE E SCINTILLE

PENSIERI, SPUNTI, RIFLESSIONI

DALLA PAROLA DI DIO E DALLA VITA

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a cura di: don_franco_locci@libero.it

 

MAGGIO 2024

 

MERCOLEDI’ 1° MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Giuseppe lavoratore, S. Riccardo Pampuri

Una scheggia di preghiera:

 

GESU', DONACI DI TESTIMONIARTI CON LA VITA.

 

HANNO DETTO: La saggezza dopotutto non è un punto d'arrivo, ma un modo di viaggiare. Se si corre troppo, si perde il panorama. Sapere esattamente dove siamo diretti può essere il modo migliore per perdere la strada. A volte è meglio andare in giro senza meta. (A. De Mello)

SAGGEZZA POPOLARE: Per questo mese ci accompagneranno proverbi del Bangladesh

Una preghiera senza devozione è come una bella portata senza sale. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Il devoto si inginocchiò per la sua iniziazione a discepolo. Il guru gli sussurrò all'orecchio il sacro mantra, raccomandandogli di non rivelarlo ad anima viva. «Che accadrà se lo farò?» domandò il seguace. Rispose il guru: «Colui al quale tu rivelerai il mantra verrà liberato dalla schiavitù dell'ignoranza e della sofferenza, ma tu verrai escluso per sempre dalla condizione di discepolo e sarai dannato». Non appena ebbe udito queste parole, il devoto corse al mercato, radunò una grande folla intorno a sé e ripeté il sacro mantra in modo che tutti potessero udirlo. Più tardi i discepoli andarono a riferire la cosa al guru e chiesero che l'uomo fosse espulso dal monastero per la sua disobbedienza. Il guru sorrise e disse: «Egli non ha bisogno dei miei insegnamenti. Il suo gesto dimostra che è già un guru di diritto».

PAROLA DI DIO: At 15,1-6; Sal 121; Mt 13,54-58

 

Vangelo Mt 13,54-58

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi?

Non è costui il figlio del falegname?

E sua madre, non si chiama Maria?

E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle non stanno tutte da noi?

Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi. Parola del Signore

 

GESÙ DISSE LORO: “UN PROFETA NON È DISPREZZATO SE NON NELLA SUA PATRIA E IN CASA SUA”.

Questo detto che Gesù riferisce a sé stesso e ai tanti profeti dell’Antico Testamento, è ancora valido tutt’oggi. Don Bosco faceva un mucchio di bene ma non era molto ben visto specialmente da una parte del clero. I missionari sono ben visti e desiderati dai poveri ma i ricchi, i latifondisti li osteggiano. Nelle parrocchie, le difficoltà, le incomprensioni spesso vengono proprio dai più vicini, per non parlare delle difficoltà alla fede che spesso troviamo proprio nell’ambito della nostra stessa famiglia. Gesù non si è scoraggiato di questi insuccessi e “senza dimenticare i suoi” quando si è visto non accettato, si è rivolto ad altri. Essere fedeli al Vangelo significa incontrare opposizione, beffe, qualche volta anche persecuzione. Invece di scoraggiarci, questo dovrebbe dirci che siamo sulla strada giusta.

 

 

GIOVEDI’ 2 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Atanasio; S. Antonino di Firenze;

Una scheggia di preghiera:

 

CON TE, GESU', PERSINO LA PROVA E IL DOLORE SANNO DI GIOIA.

 

HANNO DETTO: Se il cristianesimo nella sua forma più piena è il puro accoglimento della salvezza di Dio eterno e trino che appare in Gesù Cristo, Maria è il perfetto cristiano, l'essere umano in senso assoluto. (Karl Rhaner)

SAGGEZZA POPOLARE: Tutti vanno per la  stessa strada, ma c'è chi cammina e chi inciampa. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Il filosofo cinico Diogene, oltraggiato da un uomo calvo, disse: «Io certo non ti insulto, non sia mai! Lodo i tuoi capelli perché si sono allontanati da una testa così malvagia».

PAROLA DI DIO: At 15,7-21; Sal 95; Gv 15,9-11

 

Vangelo Gv 15,9-11

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena». Parola del Signore

 

“QUESTO VI HO DETTO PERCHE’ LA MIA GIOIA SIA IN VOI E LA VOSTRA GIOIA SIA PIENA”

Se analizziamo i momenti di gioia della nostra vita scopriamo che essi hanno tutti un qualcosa in comune. La gioia nasce dalla consapevolezza di essere amati e di poter amare. Se so di essere amato, stimato, provo gioia e forza e sono contento se vedo questa gioia allargarsi attorno a me. Se divento cosciente dell’amore che Dio ha per me, della sua stima, del suo perdono, della fiducia che ripone in me, non posso non aver gioia: Dio, il Creatore, il Sapiente, l’Unico, mi ama di un amore totale e personale, e me lo ha dimostrato e dimostra attraverso suo Figlio Gesù. Posso ancora essere pessimista, triste, posso ancora sentirmi solo?

E se io sono amato così, posso tenermelo per me solo o non devo sprizzare gioia da tutti i pori?

Il mondo ha bisogno della mia gioia... Nel mondo c’è il grande contagio del possedere, della tristezza, io ho l’antidoto della gioia e ce l’ho in abbondanza; perché non regalarlo? Se farò così scoprirò un’altra meraviglia: donare gioia non ci impoverisce di essa, anzi, ce la moltiplica.

 

 

VENERDI’ 3 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: Ss. Filippo e Giacomo ap.; S. Giovenale

Una scheggia di preghiera:

 

SE TI SERVO, SIGNORE, OPERA IN ME I TUOI DONI PER ALTRI.

 

HANNO DETTO: Quando Maria ha gettato le sue radici in un'anima, vi produce delle meraviglie di grazia che ella sola può produrre perché ella sola è la Vergine feconda che non ha mai avuto né avrà mai simile in purezza e in fecondità. (Louis Marie Grignion de Montfort)

SAGGEZZA POPOLARE: Sta attento al maestro che scegli come all'acqua che bevi. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Si misero in cammino gli alberi per crearsi un re. Dissero all'ulivo: Regna su di noi. Rispose loro l'ulivo: Rinunzierò al mio olio, grazie al quale si onorano dèi e uomini, e andrò ad agitarmi sugli alberi? Dissero gli alberi al fico: Vieni tu, regna su di noi. Rispose loro il fico: Rinunzierò alla mia dolcezza e al mio frutto squisito, e andrò ad agitarmi sugli alberi? Dissero gli alberi alla vite: Vieni tu, regna su di noi. Rispose loro la vite: Rinunzierò al mio mosto che allieta dèi e uomini, e andrò ad agitarmi sugli alberi? Dissero tutti gli alberi al rovo: Vieni tu, regna su di noi. Rispose il rovo agli alberi: Se in verità ungete me come vostro re, venite, rifugiatevi alla mia ombra; se non esca un fuoco dal rovo e divori i cedri del Libano. (Dal libro dei Giudici cap. 8)

PAROLA DI DIO: 1Cor 15,1-8a; Sal 18; Gv 14,6-14

 

Vangelo Gv 14,6-14

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso, ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò». Parola del Signore

 

“IN VERITA’ VI DICO: ANCHE CHI CREDE IN ME COMPIRA’ LE OPERE CHE IO COMPIO E NE FARA’ DI PIU’ GRANDI”.

Certe frasi del Vangelo ci sembrano iperboliche, esagerate: davvero noi, povere creature, potremmo compiere opere più grandi di quelle di Gesù?

Intanto, per prima cosa, Gesù dice che solo chi crede in Lui, chi è unito a Lui e vive della sua vita, è in grado di compiere le opere che Egli compie, anzi ne farà di più grandi. Come si vede, Gesù non intende parlare qui di qualsiasi azione, ma di quelle che compie Lui, in continuità, cioè con tutto ciò che Egli ha fatto, per riaprire agli uomini la comunione col Padre, per comunicare loro la salvezza. E non significa che i discepoli saranno superiori al Maestro, perché, attraverso il loro operare, è Gesù stesso che, anche dopo il suo ritorno al Padre, continua ad agire nel mondo.

Dipende da noi che Gesù ripassi oggi sulla terra a compiere l'opera sua: Egli agisce mediante noi, se lo lasciamo fare. Anche per la sua prima venuta sulla terra Dio ha chiesto il consenso di Maria, una di noi. Maria ha creduto: ha aderito totalmente ai piani del Padre. E quale “opera” ha fruttato la sua fede? Per il suo “sì”, “Il Verbo si è fatto carne” in Lei ed è stata resa possibile la salvezza dell'umanità. Abbiamo anche noi una grande responsabilità: dobbiamo credere in Gesù perché Egli possa vivere in noi e operare tramite noi. Dobbiamo accogliere e mettere in pratica le sue Parole, che si sintetizzano nel comandamento dell'amore. Dimentichiamo noi stessi e mettiamoci ad amare come ha amato Lui, con un amore che non misura. E, sulla tomba del nostro io, vivrà ogni giorno di più il Risorto, con la sua po­tenza, la sua luce, la sua gioia, in ciascuno di noi e in mezzo a noi. Il mondo ha estremo bisogno di questa sua presenza. Sia questa l'opera nostra, l' “opera più grande”: vivere in modo da offrire, a quanti incontriamo, il Risorto vivo in noi e in mezzo a noi. In Lui tanta parte di umanità troverà ciò che fuori di Lui è vano cercare: la speranza, il bene, la verità, l'unità, la pace. E con Lui lavoreremo alla trasformazione vera del mondo.

 

 

SABATO 4 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Antonina; S. Floriano; Ss. Silvano di Gaza e c.

Una scheggia di preghiera:

 

MARIA, PORTACI A GESU'.

 

HANNO DETTO: Non ha torto chi – di fronte a certi eccessi o deviazioni della pur ricca, preziosa, spesso commovente devozione popolare mariana – ha osservato: «Alla Madonna rischiamo di chiedere troppo “le grazie” e troppo poco “la Grazia”». (Vittorio Messori)

SAGGEZZA POPOLARE: Sia il vino che l'adulazione danno alla testa. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Due signore, alquanto maniaci del lotto si rivolsero a don Bosco perché suggerisse loro un “terno secco”. Il santo diede loro questi numeri: 10 – 5 – 14. I giocatori, gongolanti di gioia si congedavano per correre all'ufficio del lotto più vicino, ma don Bosco li fermò e diede loro la spiegazione necessaria per giocarli bene: “Fate attenzione: in numero 10 sono i 10 comandamenti. Il numero 5 sono i 5 precetti della chiesa. Il numero 14 sono le 14 opere di misericordia corporali e spirituali. Giocateli davvero e farete fortuna”.

PAROLA DI DIO: At 16,1-10; Sal 99; Gv 15,18-21

 

Vangelo Gv 15,18-21

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato». Parola del Signore

 

“SE HANNO PERSEGUITATO ME, PERSEGUITERANNO ANCHE VOI”.

Gesù ci ricorda che la sorte del discepolo deve essere come quella del Maestro, e allora diventa facile specialmente in questo mese di maggio meditare questo proprio guardando a Maria. Lei è la Madre e quindi ha trasmesso a suo figlio non solo la sua tabella genetica umana, ma anche i suoi valori, la sua cultura, ma, nello stesso tempo, Maria non dà solamente a Gesù, è Colei, per prima che si mette al seguito di Gesù. Lei gioisce con Gesù, con Gesù soffre, ascolta ciò che suo Figlio dice, medita nel suo cuore i misteri che condivide con Lui, è attiva nel gruppo dei suoi discepoli. Diventare come Gesù, incarnare Gesù in questo mondo, questo dovrebbe essere il compito di ogni cristiano e allora chiedo a Maria per me e per voi che Lei, giorno per giorno, ci generi, come ha generato il Signore, che ci aiuti a vivere gli stessi valori di Gesù, che ci aiuti a testimoniarlo sia nella gioia che nel dolore per essere davvero degni di quel nome di cristiani che abbiamo ricevuto il giorno del nostro battesimo.

 

 

DOMENICA 5 MAGGIO: 6^ DOMENICA DI PASQUA ANNO B

Tra i santi ricordati oggi: S. Gottardo; S. Nunzio Sulprizio

Una scheggia di preghiera:

 

TU MI HAI CHIAMATO, TU MI HAI MANDATO: RESTA CON ME SEMPRE.

 

HANNO DETTO: Maria era il silenzio, la calma, il raccoglimento stesso. Non parlava molto perché era anche, per eccellenza, colei che ascolta, ed è per questo che poteva conservare tante sue parole nel cuore. (Catherine Doherty)

SAGGEZZA POPOLARE: Se vuoi essere un vero uomo diventa buono come la terra. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Chiesero a Gioberti che cosa fosse per lui il lusso. Rispose: “Secondo me è tutto ciò che è superfluo a rendere l'uomo felice”.

PAROLA DI DIO: At 10,25-26.34-35.44-48; Sal 97; 1Gv 4,7-10; Gv 15,9-17

 

Vangelo Gv 15,9-17

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone, ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri». Parola del Signore

 

“NON VOI AVETE SCELTO ME, MA IO HO SCELTO VOI E VI HO COSTITUITI PERCHE’ ANDIATE E PORTIATE FRUTTO”.

Tante volte, rileggendo il Vangelo, noi ci troviamo spiazzati davanti ad esso proprio perché partiamo da un presupposto inesatto. Pensiamo di essere noi i principali personaggi della fede quando diciamo: "io t’amo, Signore... io rispondo con le mie scelte... io ho dei diritti nei tuoi confronti perché prego... Noi siamo la Chiesa quindi noi facciamo il Regno di Dio..."

Se Dio nella sua immensa grandezza, bontà, misericordia non "avesse pensato a me dall'eternità", io neppure esisterei. Se Gesù non si fosse fatto uomo, come potrei salvarmi? Come entrare in comunione con Dio?

I sacramenti, la grazia me li posso dare da solo?

Il Regno di Dio lo costruisco io con le mie forze?

Basta guardare ai disastri della storia della Chiesa quando gli uomini di chiesa hanno pensato di sostituirsi alla misericordia di Dio!

Anche Maria, prima di dire il suo “si” era già stata “prescelta” per la missione di essere Madre del Salvatore. Quanto è gratificante e liberante pensare: “E' Lui che mi ha voluto, scelto, amato; è Lui che mi manda, mi sostiene, mi guida, è Lui che costituisce e regge il suo Regno fino al suo compimento decisivo. Io sono importante, ma solo per un motivo: è Lui che mi ama, che mi chiama Figlio e che ha talmente fiducia in me da chiedermi di diventare suo collaboratore”.

 

 

LUNEDI’ 6 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Venerio; S. Pietro Nolasco

Una scheggia di preghiera: 

 

SPIRITO DI GESU' RESTA CON NOI.

 

HANNO DETTO: La Madonna è apparsa e ha parlato a moltissimi veggenti di molti popoli e nelle più svariate circostanze, come una persona viva, che promette, annunzia, loda, esorta, profetizza, prega, guida e protegge dai pericoli, risana i malati, opera i miracoli, piange, invita alla conversione ed alla penitenza, aiuta ad avvicinarsi a Cristo, suo Figlio.(Alessandro Emiliani)

SAGGEZZA POPOLARE: Se un albero ha qualità medicinali piantalo vicino a casa. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Quando Buddha diede inizio al suo pellegrinaggio spirituale, praticava spesso la mortificazione. Un giorno, accanto all'albero sotto cui stava seduto a meditare, passarono per caso due musicisti, uno dei quali stava dicendo all'altro: «Non tendere troppo le corde della tua cetra, o si spezzeranno. E non tenerle neppure troppo allentate, o non produrranno alcun suono. Stai nel giusto mezzo». Quelle parole colpirono Buddha con tanta intensità da rivoluzionare totalmente il suo modo di intendere la spiritualità. Era convinto che erano state pronunciate apposta per lui. Da quel momento in poi rinunciò a qualsiasi mortificazione e intraprese una strada facile e gradevole, quella della moderazione. Il suo metodo per ottenere l'illuminazione è appunto chiamato il «giusto mezzo».

PAROLA DI DIO: At 16,11-15; Sal 149; Gv 15,26 – 16,4a

 

Vangelo Gv 15,26 - 16,4

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paraclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto». Parola del Signore

 

“QUANDO VERRA’ IL CONSOLATORE CHE IO VI MANDERO’ DAL PADRE, LO SPIRITO DI VERITA’ CHE PROCEDE DAL PADRE, EGLI MI RENDERA’ TESTIMONIANZA”.

Per capire la portata della promessa che Gesù fa e del dono che ci viene dato, ci chiediamo chi sia lo Spirito Santo. Se rispondiamo con il catechismo è la terza persona della Santissima Trinità; se rispondiamo con la teologia è l’amore creativo che intercorre tra il Padre e il Figlio; se rispondiamo con la Bibbia è lo Spirito Santo di Dio che “aleggiava sulle acque” al momento della creazione, è la Sapienza che si trasforma in Legge, dono di Dio per il popolo di Israele, è lo Spirito che adombra Maria per donarci Gesù, è lo Spirito che guida Gesù a compiere la volontà del Padre, ed è ancora lo Spirito che riempie gli apostoli di coraggio per una piena testimonianza cristiana. Gli apostoli se ne sono resi conto, dopo la Pentecoste. Loro, fifoni, diventano coraggiosi testimoni di Gesù; lo Spirito Santo fa loro compiere miracoli nel nome di Gesù. Loro, poveri ignoranti, in meno di un secolo riescono a portare il messaggio di Gesù in tutti i paesi allora conosciuti.

Ce ne possiamo rendere conto ancora noi, dopo duemila anni di cristianesimo. Ancora lo Spirito opera, ancora, nonostante i tanti errori, la Chiesa è presente e operante nel mondo, ci sono ancora i miracoli di liberazione, di carità, di servizio, di conversione. Lo stesso Spirito continua ad operare in noi e nonostante noi. Gesù dà un bellissimo nome allo Spirito Santo, lo chiama “Il Consolatore”, Colui che non ci lascia soli, ci incoraggia, ci tira su di morale. L’uomo davanti al mistero del creato si sente piccolo, solo, davanti al mistero di Dio che lo sovrasta riscopre tutte le sue incapacità e limitazioni, davanti alla sofferenza e alla morte si sente solo e perduto. Gesù è venuto proprio per incontrare la nostra solitudine e incapacità da soli di ‘guardare in alto’. Si è fatto solidale con noi. Ma Gesù è salito al cielo, noi non lo vediamo più con i nostri occhi. Il dono dello Spirito è allora colui che ci consola, aiuta, rafforza nella presenza di Gesù. È lo Spirito che ci aiuta a riconoscere Gesù nei Sacramenti, nei poveri, nella comunità. Lo Spirito che rende testimonianza a Gesù ci aiuta a trovare il senso ai vari misteri della nostra vita, ci apre a Dio e ci ispira e dà forza per vivere gli insegnamenti di Gesù.

 

 

MARTEDI’ 7 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Domitilla; S. Rosa Venerini; S. Agostini Roscelli

Una scheggia di preghiera:

 

VIENI SANTO SPIRITO, VIENI PADRE DEI POVERI.

 

HANNO DETTO: Devo esser Maria e da me far nascere Dio perché egli mi conceda beatitudine eterna. (Angelus Silesius)

SAGGEZZA POPOLARE: Più si è poveri dentro e più si vuole apparire fuori. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Un ragazzino rubò da scuola la tavoletta di un suo compagno e la portò alla madre. La donna non solo non lo punì, ma addirittura lo lodò. La seconda volta il ragazzino rubò un mantello e lo portò alla madre, che lo lodò ancora di più. Con il passare del tempo, divenuto un giovanotto, provava ormai a rubare anche beni di maggiore valore. Una volta venne colto in flagrante e, con le mani legate dietro alla schiena, fu condotto a morte. La madre lo seguiva e si batteva il petto. Lui disse di volerle dire qualcosa all’orecchio, ma appena gli si accostò, egli le afferrò l’orecchio e lo morse. La donna lo rimproverò per la sua empietà: non pago dei delitti compiuti, aveva anche fatto del male alla madre! Il ragazzo le rispose: «Se tu mi avessi picchiato quando per la prima volta rubai la tavoletta e te la portai, non mi sarei spinto fino al punto di essere condotto a morte». (Esopo)

PAROLA DI DIO: At 16,22-34; Sal 137; Gv 16,5-11

 

Vangelo Gv 16,5-11

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paracleto; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato». Parola del Signore

 

È BENE PER VOI CHE IO ME NE VADA, PERCHÉ, SE NON ME NE VADO, NON VERRÀ A VOI IL PARÀCLITO; SE INVECE ME NE VADO, LO MANDERÒ A VOI.

Gesù ha lasciato i discepoli per ritornare dal Padre, nell'Eternità da dove era venuto. Lì ci attende per godere con lui, per sempre, della vita trinitaria: l'amore nella sua quintessenza. Ci si potrebbe sentire smarriti senza Gesù. Come pecore senza pastore. Come bambini orfani, privati della guida sicura dei genitori. Ma non è così. Gesù non ci ha abbandonato affatto, ci ha lasciato quanto di più prezioso aveva: il suo stesso Spirito, l'alito stesso della sua vita, il suo respiro. Noi cristiani possediamo in noi, grazie al battesimo, grazie alla morte in croce di Gesù, questo misterioso dono: lo Spirito stesso di Dio. È questo Spirito che ci anima, che ci fa vivere, che ci guida, che ci conforta, che ci dà coraggio, fortezza, speranza, soprattutto che ci rende capaci di amare e di non abbandonare mai la Verità: l'Amore di Dio. È un dono immenso, di cui non ci rendiamo conto, capace di trasformare profondamente la nostra vita. È come un raggio di sole che potentemente viene a illuminare e riscaldare una stanza buia e umida, rendendola bella e affascinante. Non ci resta che lasciar vivere in noi questo Spirito, e invocarlo continuamente: Vieni santo Spirito!

 

 

MERCOLEDI’ 8 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: B.V. Maria di Pompei; S. Vittore il moro; S. Bonifacio IV

Una scheggia di preghiera:

 

ANCHE OGGI, CON IL TUO SPIRITO, CAMMINO VERSO DI TE.

 

HANNO DETTO: Maria continua a camminare nel mondo, come dicevano i Padri, per essere sempre. Colei che prepara la venuta di Gesù. (Jean Danielou)

SAGGEZZA POPOLARE: Per farsi un buon nome ci vuole molto tempo, mentre per  rovinarselo ne basta poco. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Viveva un tempo un uomo molto austero, il quale non toccava né cibo né bevanda finché il sole non scompariva dal cielo. Una stella lucente, quasi il segno dell'approvazione celeste per le sue rinunce, brillava in cima a una montagna vicina, visibile a tutti anche in pieno giorno, sebbene nessuno sapesse come fosse arrivata fino lì. Un giorno l'uomo decise di salire sulla montagna e una ragazzina del villaggio insistette per andare con lui. Faceva caldo e presto i due ebbero sete. Egli incoraggiò la bambina a bere, ma lei rifiutò e disse che doveva farlo anche lui. Il poveretto era in un grave imbarazzo: non voleva rompere il digiuno, ma neppure far soffrire la sete alla piccola. Alla fine, bevette e lei fece lo stesso. Per molto tempo egli non osò più guardare in cielo, per paura che la stella fosse scomparsa. Si può quindi immaginare la sua sorpresa quando dopo un po' alzò gli occhi e vide due stelle lucenti che splendevano sopra la montagna.

PAROLA DI DIO: At 17,15.22 – 18,1; Sal 148; Gv 16,12-15

 

Vangelo Gv 16,12-15

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da sé stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà». Parola del Signore

 

“MOLTE COSE HO ANCORA DA DIRVI, MA PER IL MOMENTO NON SIETE CAPACI DI PORTARNE IL PESO”.

Noi spesso, con mentalità riduttiva, consideriamo fortunati i contemporanei di Gesù perché pensiamo che allora, davanti a qualsiasi difficoltà, problema, interrogativo vitale, bastasse andare da Gesù che aveva la soluzione per ogni cosa. Gesù afferma chiaramente di non aver detto tutto. Gesù, il Vangelo non sono una ‘summa’ di risposte per ogni problema. Gesù è una persona da conoscere e scoprire ogni giorno ed è proprio in questo camminare quotidiano con Lui che, attraverso il suo Spirito, Egli ci stimola a trovare strade nuove per cercare soluzioni ai problemi della nostra vita e a quelli dei fratelli. Per capire meglio questo, pensiamo ancora una volta a Maria. L’angelo le dice che diventerà Madre di Dio, ma non le dà molte spiegazioni. Maria davanti a Gesù sa, crede che Lui sia il Figlio di Dio ma non ha soluzione immediata a quelli che sono i problemi del quotidiano, questa, Lei e Giuseppe la devono cercare ogni giorno, magari anche fidandosi dei “sogni”; davanti a Gesù ritrovato nel tempio, Maria deve fare uno sforzo umano per comprendere le sue parole e le mediterà a lungo nel suo cuore. Però anche se non ci sono tutte le risposte e tutte le indicazioni, lo Spirito del Signore la accompagna, le suggerisce, la stimola a fare ogni giorno quello che Lei ha promesso: compiere la volontà di Dio. Anche per noi, nella nostra vita spesso ci sono più interrogativi che sicurezze, spesso come cittadini di questa umanità siamo interdetti su quali siano le scelte davvero cristiane per un mondo migliore, come genitori sovente non siamo sicuri di dare quello che è giusto ai nostri figli; davanti ad un certo modo di comportarsi del mondo siamo tentati anche noi di trovare le vie più semplici del potere e del successo. Gesù non ci ha dato tutte le risposte, ma se noi lasciamo parlare il suo Spirito in noi, se noi guardiamo al suo modo di comportarsi, se ci facciamo aiutare da una coscienza ben formata e dal pensiero più genuino della Chiesa, allora davvero si realizza quello che Gesù ha promesso e cioè che lo Spirito Santo “prenderà del mio e ve lo annunzierà”.

 

 

GIOVEDI’ 9 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Pacomio

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, PORTA A COMPIMENTO IN NOI L'OPERA CHE HAI INIZIATO.

 

HANNO DETTO: Quando recitiamo la corona, Maria ci offre il suo cuore e il suo sguardo per contemplare la vita del Figlio suo, Cristo Gesù. (Benedetto XVI)

SAGGEZZA POPOLARE: Per essere un buon monaco non basta mettersi addosso un po' di  cenere. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Gli esseri umani non reagiscono tanto alla realtà, quanto alle idee che hanno dentro di loro. A un gruppo di turisti sperduti in giro per la campagna fu dato da mangiare del cibo scaduto. Per precauzione fu fatto assaggiare prima a un cane, il quale sembrò gradirlo e non subire effetti collaterali. L'indomani si venne a sapere che il cane era morto. Tutti furono presi dal panico. Molti cominciarono a vomitare e lamentare sintomi di febbre e diarrea. Fu mandato a chiamare un medico con la convinzione che si trattasse di un caso di avvelenamento collettivo.

Il dottore chiese prima di tutto che fine aveva fatto il corpo del cane. Fu avviata un'indagine e un vicino spiegò con noncuranza: «L'hanno gettato in un fosso perché era stato investito da un'automobile».

PAROLA DI DIO: At 18,1-8; Sal 97; Gv 16,16-20

 

Vangelo Gv 16,16-20

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete». Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia». Parola del Signore

 

“VOI SARETE NELLA TRISTEZZA, MA LA VOSTRA TRISTEZZA SI CAMBIERA’ IN GIOIA”.

Noi credenti, spesso siamo talmente assurdi che ci sembra di invidiare il mondo con le sue gioie immediate. Abbiamo ridotto la nostra fede ad una serie di norme da osservare, di mali da sopportare che anche le piccole gioie effimere degli uomini ci fanno credere che coloro che vivono lontani da Dio e camminano per i propri sentieri, ignari di ogni norma, incuranti di qualsiasi legge, siano più felici di noi e vivano la vera libertà. L'allegria del mondo, per quanto falsa ci possa apparire, ci affascina comunque. Il tutto e subito può anche dare l'illusione dell'onnipotenza. Se proviamo però a scrutare con maggiore intelligenza non ci vuole molto a scoprire che sotto le mentite spoglie di una superficiale allegria si nasconde il vuoto di una profonda insoddisfazione. Gesù predice ai suoi: «Il mondo si rallegrerà, voi sarete afflitti». Subito però aggiunge: «Ma la vostra afflizione si cambierà in gioia». Solo nella prospettiva futura emergerà la verità ma già nel presente si può dare senso alla prova. Il travaglio della vita è paragonato al travaglio del parto, che è motivo di momentanea sofferenza per la madre. Poi la gioia della maternità fa dimenticare la sofferenza passata. Anche noi, come Gesù sulla via della croce dobbiamo portare inevitabilmente i nostri pesi, anche quelli che ci recano dolore e ci inducono al pianto, ma non possiamo e non dobbiamo mai dimenticare che quei pesi, portati con Cristo e offerti a lui, costituiscono la nostra forza per risorgere. La nostra gioia la viviamo prima nella fede e nella speranza cristiana e poi nella patria beata. Nell'attesa dobbiamo esercitare la virtù della pazienza senza perdere di vista il senso e il fine della nostra vita e alimentarci di momenti di comunioni con Cristo, quelle così intense che ci anticipano sin da ora la gioia futura.

 

 

VENERDI’ 10 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Giovanni d’Avila; S. Gordiano; S. Cataldo

Una scheggia di preghiera:

 

TU SEI IL NOSTRO TUTTO, O SIGNORE.

 

HANNO DETTO: Dio ha scelto Maria per giungere a noi e ha stabilito che lei fosse la strada da seguire per riconquistare la nostra patria. (Adamo di Perseigne)

SAGGEZZA POPOLARE: Non si può tenere il piede in due barche. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Raccontava Antonio Gramsci: “Una zia sosteneva che ero resuscitato quando lei mi unse i piedini con l'olio di una lampada dedicata a una Madonna e perciò quando mi rifiutavo di compiere gli atti religiosi mi rimproverava aspramente ricordando che alla Madonna dovevo la vita, cosa che mi impressionava poco, a dir la verità.”

PAROLA DI DIO: At 18,9-18; Sal 46; Gv 16,20-23a

 

Vangelo Gv 16,20-23a

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore, ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla». Parola del Signore

 

IL VOSTRO CUORE SI RALLEGRERÀ E NESSUNO POTRÀ TOGLIERVI LA VOSTRA GIOIA. QUEL GIORNO NON MI DOMANDERETE PIÙ NULLA.

In questo mese di maggio guardiamo ancora a Maria. Come pregava Maria?

Spesso Maria pregava con il silenzio. I silenzi di Maria nel Vangelo sono non vuote obbedienze o incapacità di parole ma sono il continuo cercare di comprendere e di conformarsi alla volontà di Dio. Quando è il momento però Maria, sa anche far traboccare la gioia dal suo cuore, ed ecco il Magnificat, una preghiera personale, ma presa dalla Sacra Scrittura che esprime la gioia e la riconoscenza profonda del suo cuore. Maria poi sa vedere e sa chiedere. È talmente profonda la sua intimità con Gesù che non ha bisogno che di fargli notare: “Non hanno più vino”, ed è talmente sicura di essere esaudita che nonostante le parole di Gesù dice ai servi: “Fate come Egli vi dirà”. Ci insegni dunque, nostra Madre a stare con Dio, a parlare con Dio, a fare la volontà di Dio e allora scopriremo con gioia che siamo sempre esauditi, anche quando ci sembra di non aver ottenuto perché, se Dio è davvero il mio Padre buono può darmi qualcosa che non sia per il mio bene?

 

 

SABATO 11 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Ignazio da Làconi

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, DAVANTI A TANTI TUOI DONI NON POSSO NON ESSERE GIOIOSO.

 

HANNO DETTO: Ogni grazia che viene comunicata, ha un triplice passaggio: da Dio in Cristo, da Cristo nella Vergine, dalla Vergine in noi. (San Bernardino da Siena)

SAGGEZZA POPOLARE: Non disprezzare chi non ha niente perché anche tu te ne andrai senza niente. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Di Maria scrive il filosofo Jean Paul Sartre: Nessuna donna ha avuto dalla sorte il suo Dio per lei sola. Un Dio piccolo che si può prendere nelle braccia e coprire di baci, un Dio caldo che sorride e respira, un Dio che si può toccare e che vive. Ed è in quei momenti che dipingerei Maria, se fossi pittore, e cercherei di rendere l’espressione di tenera audacia e di timidezza con cui protende il dito per toccare la dolce piccola pelle di questo bambino-Dio di cui sente sulle ginocchia il peso tiepido e che le sorride.

PAROLA DI DIO: At 18,23-28; Sal 46; Gv 16,23b-28

 

Vangelo Gv 16,23b-28

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena. Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sia uscito da Dio. Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre». Parola del Signore

 

PERCHÉ LA VOSTRA GIOIA SIA PIENA.

“C’erano una volta tre monaci. Nessuno conosceva i loro nomi. Da tutti erano conosciuti semplicemente come “i tre Santi che ridono”, infatti facevano solo questo: ridevano! Ridevano e basta..., viaggiavano da una città all’altra, si fermavano sulla piazza del mercato..., e si spanciavano dalle risate. La gente si affollava intorno a loro, i negozi venivano chiusi, ognuno interrompeva le sue attività..., tutti venivano contagiati da queste tre persone bellissime e allegre, tutti cominciavano a ridere a crepapelle al solo guardare i tre che, dal gran ridere, saltellavano come tre giullari. E se qualcuno chiedeva loro: “Diteci qualcosa”, i tre monaci rispondevano: “Non abbiamo nulla da dire. Ci limitiamo a ridere per cambiare l’atmosfera ed era vero. Un luogo che fino a pochi istanti prima era triste e lugubre, poiché la gente aveva in mente solo il denaro e gli affari, diventava come per incanto un posto luminoso e sereno: nessuno era più cliente, nessuno era più mercante, tutti dimenticavano di essere là per comprare o per vendere... nessuno era più distorto dalla propria avidità. Ogni persona, preoccupata o in collera, si sentiva come trasformata, e veniva trascinata dal torrente di risate, anche se non capiva bene il motivo di tanto ridere. Anzi, a dire il vero, molti avevano provato ad interrogare i tre sul motivo della loro sfrenata giovialità, ma nessuno aveva ottenuto risposta. Un giorno accadde che uno dei tre monaci morì. Gli abitanti si riunirono e dissero: “Ora sono in un bei guaio. Come potranno gli altri due ridere ancora?

Il loro amico è morto, sarà inevitabile che piangano!”

Ma li trovarono, tutti e due, che cantavano, ballavano e ridevano per celebrare il lutto. Gli abitanti del luogo commentarono sdegnati: “Questo è troppo!

Non è segno di rispetto... Quando un uomo muore, ridere e danzare è un oltraggio e una profanazione!”

Ma i due monaci risposero: “Sapete, per tutta la vita abbiamo scherzato su chi di noi tre sarebbe morto per primo..., e lui ha vinto la scommessa! il nostro caro amico ha finalmente raggiunto il regno della Luce e della Vita; perché non dovremmo gioire per lui?”

Questa storia ti insegni il segreto della vita. Non vale la pena rattristarsi e incupirsi per i fatti e le preoccupazioni dell’esistenza; a volte un sorriso o una sana risata possono ricordarti che su questa terra sei solo di passaggio e che presto raggiungerai anche tu il regno della Vita e della Luce.

 

 

DOMENICA 12 MAGGIO: ASCENSIONE ANNO B

Tra i santi ricordati oggi: Ss. Nèreo e Achìlleo

Una scheggia di preghiera:

 

GRAZIE, GESU' PER AVERMI RESO DEGNO DI ANNUNCIARE IL TUO REGNO.

 

HANNO DETTO: Se tanto amore portano le madri terrene alla loro prole, quale amore porterà a noi Maria, che tanto amava il suo Gesù e, ciononostante, lo ha dato alla morte per noi. (G. Marello)

SAGGEZZA POPOLARE: Nessuno  chiama acido il suo burro. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Una donnola s’innamorò di un bel ragazzo e pregò Afrodite di trasformarla in donna. La dea, impietosita per la sua passione, la trasformò in una graziosa fanciulla, e così il giovane, dopo averla vista ed essersene innamorato, la portò a casa sua. Giacendo nella camera nuziale, Afrodite, che voleva sapere se la donnola, con il mutamento del corpo, avesse mutato anche il carattere, pose un topo in mezzo alla stanza. La ragazza si dimenticò della sua condizione presente e, alzatasi di scatto dal letto, si mise a inseguire il topo con l’intenzione di mangiarlo. Allora la dea, adirata con lei, la restituì alla sua precedente condizione. Così anche gli uomini malvagi per natura, anche se mutano nell’aspetto, non cambiano di certo il carattere. (Esopo)

PAROLA DI DIO: At 1,11-11; Sal 46; Ef 4,1-13; Mc 16,15-20

 

Vangelo Mc 16,15-20

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, [ Gesù apparve agli Undici ] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano. Parola del Signore

 

"ANDATE IN TUTTO IL MONDO E PROCLAMATE IL VANGELO AD OGNI CREATURA".

"Andate in tutto il mondo" non: "Se per caso vuoi. Se è un tuo carisma o pallino" no: "Andate" è un imperativo!

E questo vale per me, per te, per la chiesa. Troppe volte la nostra Chiesa ha perso il senso della missione: ci accontentiamo di un po' di preghiera, di qualche (rara perché "mica ho tante possibilità") opera di bene, di una giornata mondiale missionaria all'anno, di qualche discussione dotta sui problemi tipo "il sesso degli angeli" e poi ci rintaniamo in casa o al massimo in qualche sacrestia. Eppure, la missione è vicina a te, è in casa tua, nel tuo palazzo di illustri sconosciuti, nel tuo ufficio di qualunquisti religiosi, nella tua parrocchia in cui molti sono i benpensanti senza Dio. Agli Apostoli però Gesù dice di andare dopo che ha fatto far loro l'esperienza di stare con Lui. Allora come cristiano comprendo che il mondo è la mia patria ma che io porterò qualcosa agli altri solo se prima avrò fatto io l'esperienza di incontrare e stare con Gesù.

 

 

LUNEDI’ 13 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: B. V. Maria di Fatima

Una scheggia di preghiera:

 

CON TE, SIGNORE, PER LA SALVEZZA DEL MONDO.

 

HANNO DETTO: Se volete capire la Madonna non rompetevi il campo dietro le astruserie di certi teologi: prima datevi a lei, poi le pagine del Vangelo avranno una luce così abbagliante che non farete più fatica a conoscerla, amarla a farla amare. (Andrea Gasparino)

SAGGEZZA POPOLARE: La bontà è un tamburo che si fa sentire  senza batterlo. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: San Crispino da Viterbo era un umile cappuccino questuante, aveva una confidenza con la Madonna che ancor oggi ci meraviglia: Frequentissime, sulla lingua di fra Crispino, erano "le sue sante massime" sulla Madonna, che chiamava "la mia Signora Madre": "Chi è devoto di Maria santissima non si può perdere"; "Chi ama la Madre e gli offende il Figlio, è un finto amatore"; "Chi offende il Figlio non ama la Madre"; "Non è vero devoto di Maria chi disgusta il suo divin Figliuolo col le offese". E insegnava a ripetere: "Maria santissima, siatemi luce e scorta particolarmente nel punto della mia morte". Quando veniva sollecitato a pregare la Madonna per casi gravi (ordinariamente si chiedevano miracoli) egli diceva: "Lasciami parlare un poco con la mia Signora Madre, e poi ritorna"; oppure: "Manderò un memoriale alla mia Signora Madre, e poi ne vedremo il rescritto"; e non sempre il rescritto era quale lo si sarebbe voluto, come nel caso di Francesco Laschi, al quale disse: "La mia Signora Madre non ha sottoscritto il memoriale da me porto per la salute di tuo figlio".

PAROLA DI DIO: At 19,1-8; Sal 67; Gv 16,29-33

 

Vangelo Gv 16,29-33

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio». Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo, ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!». Parola del Signore

 

“ABBIATE CORAGGIO: IO HO VINTO IL MONDO!”

Se guardo a Te, Signore e a tua Madre, con gli occhi della mia umanità, mi sembra assurda questa tua affermazione: Tu sei un povero vinto, un illuso, un fallito. Sei vissuto come l’ultimo dei poveri, sei andato in giro di villaggio in villaggio senza avere neppure “un sasso su cui porre il capo”, hai amato con tenerezza più che materna il tuo popolo, lo hai beneficato in mille modi... Con quale risultato?

I tuoi non ti riconobbero e non ti accolsero. Hai impegnato la tua quotidiana fatica, la tua sublime intelligenza, la tua dolce e forte parola a convertire gli uomini alla tua dottrina, alla tua verità, al tuo ideale; ti sei dedicato a questa tua missione senza perplessità, senza risparmio, senza riposo. Con quale successo?

Non ti hanno creduto, non ti hanno seguito, ti hanno respinto. Hai scelto un gruppo di collaboratori che hai voluto preparare con cure affettuose, con delicatezze indicibili, e ti hanno ripagato con l'abbandono, la fuga, il rinnegamento, il tradimento: ti hanno venduto per il prezzo di uno schiavo... E Tu dici di aver vinto il mondo?

I tuoi avversari ti hanno preso quando hanno voluto, ti hanno trattato come un delinquente, ti hanno fatto processare dalle più alte autorità locali, condannare dai giudici, insultare dal popolo, ti hanno fatto crocifiggere dai carnefici insieme a ladri e malfattori, ti hanno sepolto e sigillato in una tomba... E Tu sostieni di aver vinto il mondo?

E tua Madre?

Lei, la “Madre di Dio” che cosa ha fatto di tanto straordinario?

Ha continuato a vivere in un villaggio sperduto (“Che cosa ci può venire di buono da Nazaret?”), ha accettato nel silenzio e tra le lacrime di essere la madre del condannato a morte, Lei, “la tutta pura” ha vissuto con il gruppo dei tuoi apostoli, un gruppo di peccatori. Ma se Ti guardo con gli occhi della fede, Tu sei davvero l'unico vincitore. Perché il mondo e la carne cercano il successo istantaneo e immediato, mentre lo spirito e la storia vedono il successo finale e totale. Il mondo e la carne cercano il trionfo spettacolare, lo spirito e la storia lo raggiungono con la realtà e i fatti. Ti sei messo in cammino duemila anni fa dalla Giudea; da allora nessuno più ha potuto arrestare la tua marcia nello spazio e nel tempo. I tuoi passi si sono moltiplicati con quelli dei tuoi testimoni. Tutte le stirpi della terra e le dinastie imperiali si sono estinte, ma la tua parola è giunta fino a noi e può ancora cambiare la nostra vita. No, non hai vinto il mondo con una rivoluzione che passa e si adegua, lo hai vinto perché ancora oggi lo rivoluzioni con l’amore. Non hai vinto il mondo perché hai fondato un altro Regno (anche se spesso le religioni hanno cercato di fare questo nel tuo nome) ma perché parli al cuore di ogni uomo povero che voglia ascoltarti. Tua Madre non è grande perché è la grande regina di cui aver timore, rispetto reverenziale, è grande perché continua in umiltà ad essere madre di ciascuno di noi.” Quando sentiamo profondamente la Solitudine, l'abbandono di amici in un momento di prova, quando il mondo sembra caderti addosso, c’è Qualcuno che non ti lascia solo, non ti abbandona. E anche quando forse, come Gesù, grideremo "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" e ci sentiremo lontani da tutti, avvolti nel mistero del dolore, sarà ancora anche questo un atto di fede in quel Dio, che pur silenzioso e misterioso, proprio nella sofferenza di suo Figlio continua ad esserci vicino, segno di sicura vittoria sul mondo e sul male.

 

 

MARTEDI’ 14 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Mattia ap.; S. Maria Domenica Mazzarello

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, NON HO NULLA DA OFFRIRTI... MA CI SONO IO.

 

HANNO DETTO: “Mamma” è pur sempre l’invocazione più frequente, in tutto il mondo e in tutti i tempi, quasi come l’invocazione di Dio. (Edmondo De Amicis)

SAGGEZZA POPOLARE: Il povero cerca il cibo e il ricco cerca la fame. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Forse non tutti sanno che l’azzurro delle maglie della nazionale italiana è indirettamente legato al culto mariano dei Savoia, che erano accesi devoti di Maria. Il Blu Savoia, un azzurro intenso, colore ufficiale della monarchia deriva infatti dal colore del manto della Vergine che nell’iconografia tradizionale è di colore azzurro.

PAROLA DI DIO: At 1,15-17.20-26; Sal 112; Gv 15,9-17

 

Vangelo Gv 15,9-17

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone, ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri». Parola del Signore

 

“NON VI CHIAMO PIU’ SERVI… MA VI HO CHIAMATI AMICI”.

Ripensando alle parole di amicizia che Gesù ci dice oggi mi è venuto in mente un piccolo libretto del 1999: Il Tavolo del Padreterno dove l’autore si immagina che cosa succeda alla tavola di Dio. Ve ne sintetizzo un episodio: Arriva una nonnetta piccola, curva e tutta bianca e sorridente. “Come sono contenta di vederti in faccia!”, dice battendo le mani. ''Vedremo Dio faccia a faccia. È il catechismo a dirlo: l'ho imparato a sette anni e ora ne ho novanta…” Il Padreterno la guarda con tenerezza. “Adesso non ci separeremo mai più, vero? L'ho ripetuto nelle mie preghiere ogni mattina e ogni sera. Ti sono arrivate le mie preghiere?”

“Sempre”, dice il Padreterno. “Veramente sarei dovuta comparire davanti a te con un vestito più nuovo, Signore!”, dice rassettandosi il grembiule. “Ecco, vedi?

Ho fatto un centrino per la Beata Vergine,” dice tirando da sotto il grembiule un piccolo pizzo. “Quando glielo potrò dare?

Oh, la Beata Vergine Madre! Come ci siamo capite!

Avevo un bel quadro della Madonna delle Grazie in capo al letto e, ogni tanto, mi veniva a trovare in sogno, la Beata Vergine…” “E a te, a te…mio Dio?

Come sono mortificata!” dice cercando ancora nelle grandi tasche della gonna e del grembiule. “A te non ho portato niente…Che ti potevo portare, Signore?

Sono qui…Ma ti ho voluto bene, sai?” dice con entusiasmo. “Con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le forze…e ho cercato di fare sempre la tua santa volontà”, dice con dolcezza, velata appena, forse, dal ricordo dei dolori passati. “Eppure, guarda…” e mette sul tavolo del Padreterno un piccolo libro tutto scuro, consunto, sfogliato. “E' il libretto delle mie preghiere…E questo…è quanto resta del mio rosario…” e posa alcuni pezzetti di una corona dai grani neri e consunti. “Oh, che bel regalo!” fa il Padreterno. “No, non ci separeremo mai più!”. Poi chiama l'angelo segretario. “Accompagna questa nonna tra i miei bambini”, dice, e si affaccia alla finestra perché la sua felicità sta traboccando in lacrime.

 

 

MERCOLEDI’ 15 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Severino delle Marche; S. Ruperto; S. Isidoro contadino

Una scheggia di preghiera:

 

SPIRITO DI DIO, GUIDACI, ISPIRACI, SOSTIENICI.

 

HANNO DETTO: Ecco, tanta gioia ha la madre quando vede il primo sorriso della sua creatura, altrettanta ne ha Dio ogni volta che dall'alto dei cieli vede un peccatore che si mette a pregarlo con tutto il suo cuore. (Dostoevskij)

SAGGEZZA POPOLARE: Regala un cavallo a chi ti assicura che dirà sempre la verità. Ne avrà bisogno per fuggire quando scoprirai che ha sempre mentito. Proverbio degli Sioux

UN ANEDDOTO: Soltanto quando divenni mamma capii quanto mia madre si fosse sacrificata per me; soltanto quando divenni mamma sentii quanto mia madre soffrisse quando disubbidivo; soltanto quando divenni mamma capii quanto mia madre fosse fiera quando riuscivo in qualcosa. Soltanto quando divenni mamma mi resi conto di quanto mia madre mi amasse. (V. Farnsworth)

PAROLA DI DIO: At 20,28-38; Sal 67; Gv 17,11b-19

 

Vangelo Gv 17,11b-19

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi al cielo, pregò dicendo: «Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi. Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in sé stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità». Parola del Signore

 

“LI HO MANDATI NEL MONDO; PER LORO IO CONSACRO ME STESSO. PERCHE’ SIANO ANCH’ESSI CONSACRATI NELLA VERITA’ ”.

Gesù manda i suoi discepoli nel mondo, pur sapendo che il mondo è il posto del maligno e li odia perché essi credono in lui. E perché, nella loro missione, essi rimangano fedeli a Dio, Gesù li affida  al Padre. La preghiera di Cristo per i suoi discepoli ci da certezza, ferma fiducia di non essere soli ma guidati dallo stesso Spirito di Gesù. Cristo è asceso al cielo, dove intercede per noi, continuando presso il Padre la preghiera che ha incominciato prima della sua passione, chiedendo di custodirci e di consacrarci. E sempre lo stesso il metodo che Dio usa. Anche con Maria: non l’ha tolta dal mondo se non al termine della sua vita terrena, ma è stato sempre con Lei. Maria è passata in mezzo alle vicende gioiose e burrascose della vita, profondamente incarnata nella sua epoca, testimone, spesso silenziosa, di un amore indefettibile di Dio e proprio grazie a questo amore preservata dal peccato. Gesù non ci promette vita facile, sa che il maligno tenterà tutte le sue carte per dividerci da Lui, ma ci assicura che, se saremo uniti a Lui, se vivremo la nostra “consacrazione nella verità”, anche noi, come Maria, saremo consapevoli del dono ora gioioso ora difficile della nostra realtà nella Grazia e nella Sua forza che mai ci abbandona.

 

 

GIOVEDI’ 16 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Onorato; S. Ubaldo

Una scheggia di preghiera:

 

UN CUOR SOLO, UN ANIMA SOLA, PER LA TUA GLORIA, O SIGNORE.

 

HANNO DETTO: Dove c’è una mamma che ha fede, che prega, che cristianamente educa le sue creature, là non può mancare la grazia celeste che matura i frutti attraverso l'asperità della prova. (San Giovanni XXIII)

SAGGEZZA POPOLARE: Di maestri se ne trovano a migliaia, ma è  difficile trovare un vero discepolo. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Quand’ero ragazzino, mamma mia me diceva: “Ricordate fijolo, quanno te senti veramente solo tu prova a recita n’Ave Maria. L’anima tua da sola spicca er volo e se solleva, come pe’ maggia”. Ormai so’ vecchio, er tempo m’è volato; da un pezzo s’è addormita la vecchietta, ma quer consijo nun l’ho mai scordato. Come me sento veramente solo io prego la Madonna benedetta e l’anima da sola pija er volo! (Trilussa)

PAROLA DI DIO: At 22,30; 23,6-11; Sal 15; Gv 17,20-26

 

Vangelo Gv 17,21

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi al cielo, pregò dicendo: «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro». Parola del Signore

 

“NON PREGO SOLO PER QUESTI, MA ANCHE PER QUELLI CHE PER LA LORO PAROLA CREDERANNO IN ME; PERCHÉ TUTTI SIANO UNA COSA SOLA”.

Rileggendo questa preghiera è consolante per noi, lontani 20 secoli da Gesù sapere che Lui ha già pregato per noi, per la nostra fede, per la nostra santità e soprattutto per la nostra unità. Essere uniti è il grande desiderio di Gesù per noi se addirittura dà come misura dell’unità la comunione che c’è tra Lui e il Padre. L’unità, allora, non è solo un dono, una gioia, un progetto di vita straordinario che realizza la felicità di quanti ne sono coinvolti, ma è anche un compito, un dovere, perché il mondo creda. Gesù non prega per il mondo e tuttavia chiama il mondo alla fede. La testimonianza gioiosa e convinta da dare è quella dell’unità: uniti e in comunione tra noi, così come lo sono il Padre e Gesù. Chiediamo allo Spirito di rendercene capaci.

 

 

VENERDI’ 17 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Pasquale Baylòn; S. Giulia Salzano

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, TU LO SAI: TI VOGLIO BENE COME SO E COME POSSO.

 

HANNO DETTO: Diventare mamma è l’inizio di un poema, di un dramma, di una tragedia, o di un’epopea ; mai di una commedia. (Maddalena di Spello)

SAGGEZZA POPOLARE: Come non basta lavarsi per fare scomparire una malattia così non è facile cambiare il proprio carattere. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Una frase pungente ma tutt'altro che irreligiosa di Luciano De Crescenzio ci aiuta a riflette sulla vera devozione mariana: “Pare che in Italia, solo nell'ultimo secolo, ci siano state ben quattrocento Madonne piangenti e non una, dico una, che sorride”.

PAROLA DI DIO: At 25,13-21; Sal 102; Gv 21,15-19

 

Vangelo Gv 21,15-19

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi». Parola del Signore

 

GESÙ DISSE A SIMON PIETRO: «SIMONE, FIGLIO DI GIOVANNI, MI AMI?».

Per tre volte Pietro aveva rinnegato Gesù. Ora, dopo la risurrezione, per tre volte Gesù gli chiede se lo ama. Questo basta a Gesù per rinnovare la chiamata di Pietro e per affidargli il compito di pastore della Chiesa nascente. il peccato, il tradimento sono vinti dalla misericordia e dall’amore. Noi, spesso, confondiamo la santità col non aver mai commesso peccati. I Vangeli invece ci presentano gli apostoli, gli amici di Gesù come persone defettibili, incapaci di comprendere fino in fondo, con caratteri e caratteracci. La scuola di Gesù non è per i puri, i primi della classe, coloro che non sbagliano mai, è per coloro che cercano di lasciarsi amare e di imparare a loro volta ad amare. Prova a pensare: Gesù mi vuol bene non perché sono buono. Mi vuol bene così come sono. Mi ama, ha fiducia in me nonostante le mie imperfezioni, i miei peccati, crede che nonostante tutto io sia capace di accogliere il suo amore e di ricambiarlo. Il peccato allora non diventa più motivo di distacco dalla santità, paura della perdizione, ma motivo per imparare con umiltà e fatica ad amare di più.

 

 

SABATO 18 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Giovanni I; S. Felice da Cantalice

Una scheggia di preghiera:

 

AIUTACI, GESU', AD INCONTRARTI IN OGNI PERSONA.

 

HANNO DETTO: Nelle vicende dolorose dei tempi non restano altri conforti che quelli del cielo e tra questi l'intercessione potente di quella che fu in ogni tempo l'Ausiliatrice dei Cristiani. (San Pio X)

SAGGEZZA POPOLARE: Ciò che uno ha nel cuore lo mostra negli occhi. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Un fabbro aveva un cagnolino, che dormiva quando l’uomo lavorava, ma, quando egli mangiava, si poneva al suo fianco. Il fabbro allora gli gettò un osso e gli disse: «Disgraziato dormiglione, quando batto l’incudine, sonnecchi, ma quando muovo i denti, subito ti svegli!». La favola rimprovera i dormiglioni, gli inoperosi e quelli che vivono grazie al lavoro degli altri. (Esopo)

PAROLA DI DIO: At 28,16-20.30-31; Sal 10; Gv 21,20-25

 

Vangelo Gv 21,20-25

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?». Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere. Parola del Signore

 

“VI SONO ANCORA MOLTE ALTRE COSE COMPIUTE DA GESÙ, CHE SE FOSSERO SCRITTE UNA PER UNA, PENSO CHE IL MONDO STESSO NON BASTEREBBE A CONTENERE I LIBRI CHE SI DOVREBBERO SCRIVERE”.

Certe volte fantastico: come sarebbe bello essere vissuti ai tempi di Gesù, averlo potuto seguire in tutto quello che faceva e che diceva ed aver avuto un bel block-notes per appuntarvi tutti i particolari e poi poter scrivere per filo e per segno la sua storia. I Vangeli non sono stati scritti in questo modo. Ci sono stati dei testimoni diretti (Matteo e Giovanni) e indiretti (Marco e Luca) ma hanno scritto molto tempo dopo, quando la buona notizia di Gesù era già stata trasmessa a voce e quando si erano già formate le prime comunità cristiane con tutti i loro pregi e difetti; quindi, non ci dicono tutto di Gesù. Ma forse è un bene!

È soprattutto con la fede e con la vita che dobbiamo ricostruire il volto di Gesù perché l’amore eterno di Gesù, la sua passione per gli uomini non è mai finita. Storia eterna quella di Gesù, in cui ci siamo anche noi.

 

 

DOMENICA 19 MAGGIO: PENTECOSTE

Tra i santi ricordati oggi: S. Pietro Celestino

Una scheggia di preghiera:

 

SPIRITO SANTO, PARLACI DI DIO.

 

HANNO DETTO: Almeno una volta al giorno bisognerebbe dire: grazie Maria. Non si sa perché, però qualcosa ce l'ha data. (Roberto Benigni)

SAGGEZZA POPOLARE: Come la malattia  rovina la bellezza, così la maldicenza rovina  il carattere. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Talete diceva che tra la morte e la vita non v'è alcuna differenza; qualcuno gli replicò: 'E tu perché non muori, allora?'. E Talete: ‘Proprio perché non c'è nessuna differenza'.

PAROLA DI DIO: At 2,1-11; Sal 103; Gal 5,16-25; Gv 15,26-27;16,12-15

 

Vangelo Gv 15,26-27; 16,12-15

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il paraclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da sé stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà». Parola del Signore

 

LO SPIRITO DELLA VERITÀ CHE PROCEDE DAL PADRE, EGLI DARÀ TESTIMONIANZA DI ME.

Le “cose” di Dio non possono essere comprese se non con la luce stessa di Dio. Questa verità gli apostoli l'hanno sperimentata dopo la discesa dello Spirito Santo, e noi con loro, la sperimentiamo quotidianamente. Lo stesso Gesù li avverte: ”Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso”. Ponderare, valutare, comprendere appieno, essere capaci di assimilare ciò che Cristo fa e dice, tutto ciò che ci viene rivelato, non è alla portata delle possibilità umane; non basta la buona volontà e una intelligenza perspicace. Non è sufficiente neanche essere stati testimoni oculari di prodigi di Cristo e neanche l'averlo visto risorto e vivo, con gli occhi della carne. Ecco allora la grande promessa: “Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà”. La “verità tutta intera”, di cui parla Cristo, è la pienezza della rivelazione, è la comprensione piena della sua divinità e umanità, della sua missione universale di salvezza, è lo Spirito Santo amore, che viene a rinnovare la faccia della terra, è la forza e la luce interiore che pervaderà prima gli apostoli e poi tutti i suoi seguaci. “Prenderà del mio e ve l'annunzierà”, ci ripete il Signore. Questo Spirito, se accolto rende addirittura capaci di rendere testimonianza fino al punto di diventare martiri per Gesù. Il martirio mi ha sempre fatto paura e spesso nelle mie preghiere ho ringraziato il Signore di essere vissuto in un epoca in cui i cristiani non subiscono più “grandi” martirii perché non so se sarei in grado di dare la vita per la fede, ma mi rendo conto che anche i “grandi” martiri avevano paura. E solo con la forza dello Spirito che si possono accettare le prove “grandi e piccole” per la fede.

 

 

LUNEDI’ 20 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: B.V. Maria Madre della Chiesa

Una scheggia di preghiera:

 

MARIA CHE CI HAI PRESO IN CONSEGNA PRESSO LA CROCE AIUTACI A PORTARE LE NOSTRE CROCI.

 

HANNO DETTO: È impossibile concepire la nostra vita, la vita della Chiesa, senza il rosario, le feste mariane, i santuari mariani e le immagini della Madonna. (Giovanni Paolo I)

SAGGEZZA POPOLARE: Chi non spreca non va in miseria. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Testimonianza di Santa Teresa di Lisieux: “A un tratto la Vergine Santa mi parve bella, tanto bella che non avevo visto mai cosa bella a tal segno, il suo viso spirava bontà e tenerezza ineffabili, ma quello che mi penetrò tutta l'anima fu «il sorriso stupendo della Madonna».

PAROLA DI DIO: Gen 3,9-15,20 opp. At 1,12-14; Sal 86; Gv 19,25-34

 

Vangelo Gv 19,25-34

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito. Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Parola del Signore

 

"STAVA AI PRESSI DELLA CROCE DI GESÙ, SUA MADRE

A Cana Maria si era sentita dire: "Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora". Adesso che l'ora e arrivata, l'ora del dono totale, l'ora della "gloria" così diversa da come ci si sarebbe aspettati, lei è presente. Lei, modello di ogni credente, non può che ripercorrere l'itinerario del Figlio. Anzi, in questo caso sembra quasi che lo preceda. Come una madre che inghiotte per prima una medicina amara in modo da incoraggiare il bambino. La gente la osserva, si passa l'informazione: "E' la madre del condannato". Qualcuno certamente avrebbe voluto risparmiarle questa sofferenza atroce, questa umiliazione. Ma lei esce fuori dall'ombra proprio quando sarebbe comodo restarci. Maria sa farsi trovare ai piedi della croce. Noi invece non sempre sappiamo farci trovare lì. Noi siamo abilissimi a non farci trovare agli appuntamenti impegnativi: appuntamenti con la santità, la storia, la contemplazione, il dolore... Ci imboschiamo in un 'infinità di sentieri tortuosi, pur di non percorrere la strada della coerenza assoluta e della fedeltà totale alla nostra vocazione. "Come Maria anch'io voglio farmi trovare da te, o Signore, voglio essere al mio posto. Fa che non abbia più a deluderti troppo. E che non abbia mai a deludere le attese dei fratelli che ti cercano, che mi cercano.

 

 

MARTEDI’ 21 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: Ss. Cristoforo Magallanes e c.

Una scheggia di preghiera:

 

GESU', AIUTACI A VEDERE TE NEI NOSTRI FRATELLI.

 

HANNO DETTO: Se Dio l'ha scelta per il Figlio suo e per noi, il nostro compito non è più quello di sceglierla, ma solo di riceverla come nostra madre. (Léon-Joseph Suenens)

SAGGEZZA POPOLARE: Chi vuole attaccare briga una scusa la trova sempre. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Da uno scritto di don Primo Mazzolari: “Nelle lacrime di una mamma, li c'è il dolore della Vergine». Per veder piangere la Madonna non è necessario far molta strada, né interrogare questi o quelli che hanno veduto alla Salette, a Fatima, a Siracusa... Ogni qualvolta vedo una mamma piangere — ed è un fatto di tutti i giorni — vedo piangere la Madonna. [...] Se non ci fosse questa immensa spaccatura nel cuore della Madonna, come tutto sarebbe piccolo quaggiù e senza porto! E noi saremmo tutti senza mamma.”

PAROLA DI DIO: Gc 4,1-10; Sal 54; Mc 9,30-37

 

Vangelo Mc 9,30-37

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato». Parola del Signore

 

SE UNO VUOL ESSERE IL PRIMO SIA L'ULTIMO DI TUTTI E IL SERVITORE DI TUTTI.

Ogni uomo considera sé stesso come il centro di tutti e di tutto. Se si parte da questo principio, il criterio che regola i rapporti dell'uomo con il "resto" è quello dell'utilità e del profitto: a che cosa mi serve e che vantaggio ne traggo, in che modo mi posso innalzare e primeggiare sugli altri? in un tipo di società simile è indispensabile che ci siano divisioni e gerarchie ben precise: bisogna che ci sia l'inferiore perché ci sia il superiore, l'oppresso perché ci sia il libero, il povero perché ci sia il ricco, lo stupido perché ci sia l'intelligente...in fondo, senza valli e senza abissi non ci sono monti e cime!

il Regno di Dio è il capovolgimento di questo: l'altro non mezzo o strumento ma è fine; l'altro è un valore in sé, che io devo promuovere, servire, far crescere nel suo valore. Questo rompe i miei progetti, i miei interessi anche sacrosanti: per l'altro occorre che io sappia interrompere il viaggio, dare e perderci tempo come il Samaritano della parabola. Dare e perdere infine anche se stessi, come Cristo, accettando di mettere tutto ciò che è nostro e noi stessi ai piedi dell'altro.

 

 

MERCOLEDI’ 22 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Rita da Cascia; S. Giulia; S. Umiltà (Rosanna)

Una scheggia di preghiera:

 

GRAZIE, SIGNORE, PER OGNI BENE SEMINATO NEL MONDO.

 

HANNO DETTO: La pazienza di una madre è come un dentifricio: per quanto spremiate il tubetto, in fondo ne rimane sempre un po' . (Jo Soares)

SAGGEZZA POPOLARE: Chi discute con un maestro impara mentre chi discute con uno stupido le prende. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Un Sacerdote fu invitato a prestare gli ultimi conforti della Religione ad una moribonda. Andato in Chiesa e preso il Santo Viatico, s'incamminò verso l'abitazione dell'inferma. Quale non fu il suo dolore a vedere la povera donna in una misera stanzetta, priva di tutto, giacente sopra un po' di paglia! L'agonizzante era stata molto devota della Madonna, aveva provata tante volte la sua protezione negli estremi bisogni ed ora in fine di vita le veniva elargita una grazia straordinaria. Appena entrato il Sacerdote in questa abitazione, apparve un coro di vergini, le quali si disposero presso la morente per darle aiuto e conforto; in mezzo alle vergini c'era la Madonna. A tanto spettacolo il Sacerdote non osò avvicinarsi alla moribonda; allora la Vergine Santissima gli volse uno sguardo benigno e s'inginocchiò, chinando la fronte sino a terra per adorare il suo Figlio Sacramentato. Fatto ciò, la Madonna e le altre vergini si alzarono e si ritirarono a parte per lasciare libero il passo al Sacerdote. La donna chiese di confessarsi e dopo si comunicò. Quale gioia, quando spirata l'anima, poté andare al gaudio eterno in compagnia della Regina del Cielo! 

PAROLA DI DIO: Gc 4,13-17; Sal 48; Mc 9,38-40

 

Vangelo Mc 9,38-40

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demoni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri».  Ma Gesù disse: «Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. Chi non è contro di noi è per noi. Parola del Signore

 

“MAESTRO, ABBIAMO VISTO UNO CHE SCACCIAVA I DEMONI NEL TUO NOME E GLIELO ABBIAMO VIETATO, PERCHÉ NON ERA DEI NOSTRI”.

La tentazione del settarismo, del gruppo elitario ed esclusivo era già presente anche nel gruppo dei Dodici. Un uomo caccia i demoni nel nome di Gesù, ma non è dei nostri. Questa situazione è molto frequente e molto attuale nella Chiesa di oggi perché certamente la grazia di Cristo è all’opera ben al di là delle strutture visibili della Chiesa. Lavorare per Cristo, compiere azioni che vanno nel senso di Cristo, è già una cosa buona che permette di camminare verso una conoscenza e una parola conforme a Cristo. Per molti uomini del nostro tempo è il retto agire, il serio impegno di coscienza che può diventare in seguito una scoperta più esplicita di Cristo. E chi siamo noi per giudicare? per impedire il bene?

Gesù ci invita a superare i settarismi, le etichette e ad aver fiducia nello Spirito Santo e a vedere e gioire della sua opera in ogni uomo. Lo Spirito soffia dove vuole, non siamogli di ostacolo.

 

 

GIOVEDI’ 23 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Desiderio; S. Onorato; S. Giovanni B. de Rossi

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, CHE IO NON PERDA IL GUSTO DELLA VITA.

 

HANNO DETTO: Madre non è colei che mi genera, ma colei che mi nutre e mi conduce all'amore. (Un trovatello di Nomadelfia)

SAGGEZZA POPOLARE: Chi ha fame si accontenta anche del sale. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: A Colonia, nel convento di San Pietro, molti, ma molti anni fa, viveva un monaco leggero e poco osservante della Regola. Aveva però tra le altre una bella abitudine: non tralasciava mai le Lodi alla Madonna. Morì così com’era vissuto: tiepido nello spirito, ma con il nome di Maria sulle labbra. Al tribunale di Dio la vide brutta. Molti demoni erano presenti ad accusarlo. Uno diceva: “Io sono il demonio dell’egoismo e costui mi fu spesso amico, preferendo sé stesso ai confratelli”. Un altro accusava: “Io sono il demonio della superbia: molto ha fatto costui per innalzarsi sugli altri!”. Un altro ancora: “Io sono il demonio della cupidigia: costui fu gretto di cuore”. E così via. Ma per fortuna anche qualche Angelo venne a scusarlo: “Io sono l’Angelo dell’obbedienza: questo monaco più d’una volta mi ha ascoltato, anche con sacrificio”. Un altro Angelo attestava: “Io sono l’Angelo della preghiera: moltissime ore costui ha trascorso accanto a me”. Un altro ancora: “Costui ebbe certo molti difetti, ma mai nella sua vita ha parlato male o ha giudicato i confratelli”. E così via. Gesù giudice era pensoso, benché San Pietro, sempre pronto ad intercedere, facesse sentire il rumore delle sue chiavi. Risolse benignamente la questione la Vergine Maria. Lasciò il Suo Trono e, ricordandosi del suo devoto, senza dir nulla, gli si mise al fianco. Vedendola, Gesù disse: “Per l’amore che ho per mia Madre, neppure il Purgatorio. Entra subito nel Regno del Padre mio”.

PAROLA DI DIO: Gc 5,1-6; Sal 48; Mc 9,41-50

 

Vangelo Mc 9,41-50

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare. Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato con due piedi nella Geenna. Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. Perché ciascuno sarà salato con il fuoco. Buona cosa il sale; ma se il sale diventa senza sapore, con che cosa lo salerete? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri». Parola del Signore

 

“ABBIATE SALE IN VOI STESSI”.

Ritorna sovente nel Vangelo il paragone del sale. Esso serviva per purificare, per conservare, per dare gusto. Gesù chiedendoci di essere “salati” vuole dirci proprio questo.

1) Hai bisogno di purificarti. Purificare la fede dalle superstizioni, le idolatrie, le ipocrisie, le false esteriorità, i legalismi formali. Purificare la tua vita da ciò che è superficiale e allontana da Dio. Credere in Dio non è solo adesione di intelletto, non è iscrizione ad una religione, è abbracciare Dio nel suo mistero, è aderire a Lui anche quando ci sembra lontano.

2) Hai bisogno di conservare con purezza la fede. È un dono prezioso ma fragile. San Paolo se ne rendeva ben conto quando ci diceva: “Chi sta in piedi, badi a non cadere”.

3) Hai bisogno di dar gusto alla tua vita e di espandere attorno a te il gusto della vita e della fede. Quanti cristiani insipidi ci sono al mondo. Dicono di credere in Cristo e pensano solo a sé stessi, vanno in chiesa nelle solennità per far vedere fede e vestiti nuovi e schifano davanti a chi non ha “cultura” come loro, si fregiano di appartenere a gruppi di impegno cristiano, dove l’unico impegno è quello di parlarsi addosso. Hai bisogno di un po’ di fede che si veda; è ora di uscire dalle sacrestie e dagli individualismi (anche quelli mistici). Gesù conta su di te.

 

 

VENERDI’ 24 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: B. V. Maria Ausiliatrice; S. Servulo; S. Vincenzo di Lérins

Una scheggia di preghiera:

 

SOLO RIMANENDO IN TE, SIGNORE, CAPIAMO QUAL È L'AMORE VERO.

 

HANNO DETTO: Il Cuore di una madre è un abisso al fondo del quale si trova sempre il perdono. (Honorè de Balzac)

SAGGEZZA POPOLARE: Chi mette il naso negli affari altrui se lo può rompere facilmente. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Il Conte di Bonillan aveva la moglie gravemente inferma di tubercolosi. La sofferente, dopo vari mesi passati a letto, era ridotta a tale macilenza da pesare solo venticinque chilogrammi. I medici giudicavano inutile ogni rimedio. Il Conte allora scrisse a Don Bosco, chiedendo preghiere per la consorte. La risposta fu: « Conduca l'ammalata a Torino ». Il Conte scrisse dicendo che la sposa non poteva assolutamente fare il viaggio dalla Francia a Torino. E Don Bosco ad insistere che si mettesse in viaggio. L'ammalata giunse a Torino in penose condizioni. L'indomani Don Bosco celebrò la Santa Messa all'altare della Madonna Ausiliatrice; erano presenti il Conte e la sposa. La Vergine Santissima operò il miracolo: all'atto della Comunione l'ammalata si senti perfettamente guarita. Mentre prima non aveva la forza di fare un passo, poté andare alla balaustra per comunicarsi; finita la Messa andò in sacrestia a parlare con Don Bosco e ritornò serenamente in Francia del tutto risanata.

PAROLA DI DIO: Gc 5,9-12; Sal 102; Mc 10,1-12

 

Vangelo Mc 10,1-12

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo Gesù, partito di là, si recò nel territorio della Giudea e oltre il Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli l'ammaestrava, come era solito fare. E avvicinatisi dei farisei, per metterlo alla prova, gli domandarono: «E' lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?». Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla».  Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma all'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. Sicché non sono più due, ma una sola carne. L’uomo, dunque, non separi ciò che Dio ha congiunto». Rientrati a casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento. Ed egli disse: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio». Parola del Signore

 

“È LECITO AD UN MARITO RIPUDIARE LA PROPRIA MOGLIE?”

“Ha ancora senso parlare di indissolubilità del matrimonio in questa nostra società?

Nella mia classe — mi diceva una maestra — su 21 bambini ben dodici sono figli di divorziati e separati”. È verissimo: facciamo un rapido esame delle coppie che conosciamo e scopriremo quante di esse vivono nel matrimonio e quante in situazioni diverse. Tra gli stessi fidanzati che vengono in chiesa a chiedere il matrimonio, aleggia spesso la frase: “Se la va la va, se no ci penseremo”. Gesù non fa sconti alla mentalità divorzista di allora e neanche a quella di oggi, ci invita invece a ripensare con serietà alla sacralità del matrimonio. E questo non è per metterci un cappio al collo ma per riconoscere il progetto di Dio nella famiglia e per imparare il rispetto vicendevole che certamente richiederà anche tanta fatica, ma che diventa così a misura dell’amore che intercorre nella Trinità e che quindi davvero può chiamarsi come dice il Concilio: “vera chiesa domestica”.

 

 

SABATO 25 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Beda; S. Gregorio VII; S. Maria de’ Pazzi

Una scheggia di preghiera:

 

DIO, TU NON SEI DA DIFENDERE, MA DA AMARE E FARTI AMARE.

 

HANNO DETTO: In Maria si trova l’idea dell’uomo perfetto, l’idea che Dio aveva in mente nel creare il primo uomo, e così Maria non è propriamente la seconda Eva, ma la prima Eva, quella che non è caduta, colei che vede come la seconda Eva cade. (Adrienne von Speyr)

SAGGEZZA POPOLARE: Che cosa non dice un pazzo e che cosa non mangia una capra!(Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Proponeva Mons. Angelo Comastri nelle riflessioni alla Via Crucis nel 2006: Signore Gesù, abbiamo tutti bisogno della Madre! Abbiamo bisogno di un amore che sia vero e fedele. Abbiamo bisogno di un amore che non vacilli mai, un amore che sia rifugio sicuro per il tempo della paura, del dolore e della prova. Signore Gesù, abbiamo bisogno di donne, di spose, di madri che restituiscano agli uomini il volto bello dell’umanità Signore Gesù, abbiamo bisogno di Maria: la donna, la sposa, la madre che non deforma e non rinnega mai l’amore! Signore Gesù, ti preghiamo per tutte le donne del mondo!

PAROLA DI DIO: Gc 5,13-20; Sal 140; Mc 10,13-16

 

Vangelo Mc 10,13-16

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso». E prendendoli fra le braccia e ponendo le  mani sopra di loro li benediceva. Parola del Signore

 

“IN VERITA’ VI DICO: CHI NON ACCOGLIE IL REGNO DI DIO COME UN BAMBINO NON ENTRERA’ IN ESSO”.

Quando prego o rifletto me lo riprometto tutte le volte, e poi… ci sono cascato di nuovo: Una persona che si diceva miscredente mi ha attaccato con tutta una serie di interrogativi ed io nell’orgoglio del mio presunto sapere ho pensato di poterle rispondere ed ho sfoderato le mie conoscenze, ho cercato di distruggere i suoi costrutti e, poco per volta siamo diventati avversari che sembravano rimbeccarsi a colpi di spada; a un certo punto non ho neppur più badato alla persona che avevo davanti e sono diventato pesante, quasi offensivo sul piano personale ci siamo lasciati convinti ciascuno di aver avuto la meglio. No, il vero sconfitto sono stato io perché non dovevo attaccar battaglia con un mio fratello, perché sapevo benissimo che non è a base di diatribe e discussioni che si accresce la propria e l’altrui fede, perché sono stato talmente presuntuoso da pensare di dover essere io con i miei ragionamenti a difendere Dio. Non che non sia giusto esprimere anche i contenuti della nostra fede, non che dobbiamo sempre tacere o ritirarci con la coda tra le gambe, ma la fede la si trasmette soprattutto con la testimonianza e con l’amore piuttosto che con l’orgoglio della scienza e dimenticando il fratello che hai davanti. Gesù quando ci dice di diventare bambini non vuole che noi diventiamo idioti (il bambino è tutt’altro che idiota e Gesù stima profondamente sia i piccoli che i poveri), vuole invece che impariamo la freschezza e la purezza dell’amare e il bisogno estremo di essere amati. E la fede che è un bisogno primordiale come l’amore non ha forse bisogno di ritrovare la freschezza di due cuori che si pongono l’uno nell’altro e non ha forse la capacità di credere che io più che veicolo di idee o di teologie, debba essere il veicolo dell’amore che da Gesù vuole arrivare, attraverso di me, al cuore del fratello?

 

 

DOMENICA 26 MAGGIO: SS TRINITA’

Tra i santi ricordati oggi: S. Filippo Neri

Una scheggia di preghiera:

 

NEL NOME DEL PADRE, E DEL FIGLIO, E DELLO SPIRITO SANTO.

 

HANNO DETTO: Bisogna arrivare a credere come ha creduto la Madonna per amare come ha amato Lei. (Edward Poppe)

SAGGEZZA POPOLARE: Anche se dura poco ci si ricorda sempre della carestia. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: San Luigi Orione e la chiusura dell’Oratorio. -  Costretto a chiudere l’Oratorio, si rifugia  nella Madonna e le affida i suoi ragazzi… “M’inoltrai nel giardino del Vescovo, m’inginocchiai davanti alla statuetta della Madonna, pregai. Poi presi la chiave, con cui avevo chiuso la porta dell’Oratorio, e la legai al braccio della Madonna. L’Oratorio era chiuso, io non potevo più farci nulla, ci pensasse Lei. E con la morte nel cuore, andai su, nella mia cameretta. Mi appoggiai al davanzale della stanza, mi misi alla finestra, a guardare giù l’Oratorio, che non si sarebbe più riaperto, e a piangere e pregare. Piansi come piange un bambino, con l’abbandono, l’innocenza e la fede di un bambino. E pregai la Madonna, e misi me e tutto l’Oratorio nelle sue mani. E così, pregando e piangendo, e facendo il sacrificio di tutto, e offrendo tutto alla Madonna, senza accorgermene, mi addormentai.”

PAROLA DI DIO: Dt 4,32-34.39-40; Sal 32; Rm 8,14-17; Mt 28,16-20

 

Vangelo Mt 28,16-20 

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». Parola del Signore

 

“ANDATE E BATTEZZATE NEL NOME DEL PADRE E DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO”.

Il segno della croce ci avvolge come un mantello fin dal giorno del nostro Battesimo. Dio ci ama talmente che ha manifestato per noi il suo nome di Padre, si è fatto conoscere come Figlio che dà la vita per noi sulla croce, come Spirito che dà la vita. Per me, il mistero della Trinità non un qualcosa da conoscere con l’intelligenza: ci perderemo; è un qualcosa di intimo, è Dio che mi ama al punto da consegnarmi la sua intimità e di farmi partecipe di sé stesso: Dio è mio Padre, l’Onnipotente è il Misericordioso  che si china su di me; in Lui posso scoprire l’umanità come fratellanza, Gesù fatto uomo; infatti, ha sposato la nostra umanità ed è il fratello in cui ci riconosciamo fratelli. La sua creazione vive nello Spirito che ci è donato e abita in noi. In Dio, dunque noi ci muoviamo e siamo. Dio lo incontro e vive in me stesso, negli altri, nel mondo: Dio non mi è estraneo.

 

 

LUNEDI’ 27 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Agostino di Canterbury; S. Restituto; S. Eutropio

Una scheggia di preghiera:

 

PRENDITI CURA DI NOI, SIGNORE, DI TE CI FIDIAMO.

 

HANNO DETTO: Due grandi amori deve possedere il nostro cuore: Maria come punto d’arrivo e la croce come mezzo per essere un’altra lei nel mondo, e adempiere i disegni di Dio. (Chiara Lubich)

SAGGEZZA POPOLARE: Anche se l'uccello  in gabbia ha da mangiare sogna sempre la libertà della foresta. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Santa Gemma Galgani godeva delle predilezioni di Gesù. Aveva a cuore la conversione di un'anima. A tal fine pregava, e supplicava Gesù affinché desse luce e forza al peccatore, ma questi non si rimetteva. Un giorno, mentre Gesù le era apparso, così gli disse: Tu, o Signore, ami i peccatori; dunque convertili! Sai quanto ho pregato per quell'anima! Perché non la chiami a Te? - Convertirò questo peccatore, ma non subito. - Ed io ti supplico di non ritardare. - Figlia mia, sarai accontentata, ma non ora. - Ebbene, poiché tu non vuoi fare presto questa grazia, mi rivolgo alla tua Mamma, alla Vergine, e vedrai che il peccatore si convertirà. - Questo io aspettavo, che tu interponessi la Madonna e, poiché intercede la Madre mia, quell'anima avrà tanta grazia che subito detesterà il peccato e sarà ammessa alla mia amicizia. 

PAROLA DI DIO: 1Pt 1,3-9; Sal 110; Mc 10,17-27

 

Vangelo Mc 10,17-27

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio». Parola del Signore

 

«IMPOSSIBILE AGLI UOMINI, MA NON A DIO! PERCHÉ TUTTO È POSSIBILE A DIO»

Sembra una banalità, eppure è così facile dimenticarlo: Dio è onnipotente, a lui tutto è possibile, tutto facile. Con una parola aveva creato l’universo, con un alito l’uomo. L’angelo l’aveva ricordato a Maria,  oggi Gesù lo sta ripetendo a noi. Nel brano lo si afferma in riferimento alla salvezza: anche se da soli non siamo capaci di mettere Dio prima dei nostri attaccamenti, anche se non riusciamo ad amare, a conservare la fiducia in Lui quando il mondo traballa, Dio può farlo per noi, può liberarci, aprirci il cuore, rinforzare la fede, salvarci. Non c’è situazione che Lui non possa trasformare o dolore che non sappia consolare. Possiamo chiedergli tutto e tutto sperare da Lui. Oggi può diventare nostra questa preghiera: «Prenditi Tu cura di me. Io mi fido di Te». Chiediamoci infine: cosa avrà provato Gesù a pronunciare quella frase, lui che sapeva che quella salvezza sarebbe stata possibile ad un prezzo, il prezzo della sua vita?

 

 

MARTEDI’ 28 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Germano; S. Ubaldesca

Una scheggia di preghiera:

 

CON TE, GESU', TUTTE LE COSE SANNO GIA' DI ETERNO.

 

HANNO DETTO: Non ama Gesù chi non ama Maria; e più si ama Gesù, più si ama Maria. (Beato Annibale Maria di Francia)

SAGGEZZA POPOLARE: Non strappare la vela prima che venga il ciclone. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Non dire “Ave Maria”, se non provi gioia nel sentire la Parola di Dio.
Non dire “Piena di Grazia”, se non riconosci i doni che Dio ti ha fatto.
Non dire “il Signore è con Te”, se non senti che Dio ti è vicino.
Non dire “benedetto”, se non credi di poter essere santo.
Non dire “Madre di Dio”, se non ti comporti da figlio.
Non dire “prega per noi”, se non ti preoccupi del tuo prossimo.
Non dire “peccatori”, se guardi la pagliuzza nell’occhio del tuo vicino.
Non dire “morte”, se non credi che sia la porta della vita nuova. (Silvia Neuhold)

PAROLA DI DIO: 1Pt 1,10-16; Sal 97; Mc 10,28-31

 

Vangelo Mc 10,28-31

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi». Parola del Signore

 

E MOLTI DEI PRIMI SARANNO ULTIMI E GLI ULTIMI SARANNO PRIMI.

Se guardi la quotidianità questa frase non risulta, è vera: i primi, i furbi, i dritti, normalmente se la cavano e continuano a primeggiare!

D'accordo ci vogliono buoni peli sullo stomaco ma normalmente è vero che continua sempre a piovere sul bagnato; come purtroppo è altrettanto vero che il povero, l'ultimo, continua ad essere sempre il più bastonato. Gesù non è venuto a soppiantare con un colpo di bacchetta magica un ordine instaurato dall'egoismo e dal peccato dell'uomo ma è venuto a dirti che per Dio i valori non sono così e che le cose possono cominciare a cambiare anche per te se tu cominci a pensarla come lui. Se cominci a stare con gli ultimi, a farti ultimo insieme a Cristo: stai tranquillo soffrirai, morirai, come Lui non sarai capito, dovrai tacere davanti ai potenti, la tua preghiera diventerà grido, ma proprio per questo avrai già vinto con Lui.

 

 

MERCOLEDI’ 29 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Paolo VI; S. Massimino

Una scheggia di preghiera:

 

GESU', CROFISSO, SALVATORE, TI ADORO.

 

HANNO DETTO: Affidate a Maria tutto ciò che siete, tutto ciò che avete, e così riuscirete ad essere uno strumento della misericordia e della tenerezza di Dio per i vostri familiari, i vostri vicini e amici. (Papa Francesco)

SAGGEZZA POPOLARE: Chi ha dato la vita darà anche il cibo. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: È mezzogiorno. Vedo la chiesa aperta. Bisogna entrare. Madre di Gesù Cristo, non vengo a pregare. Non ho niente da offrire e niente da domandare. Vengo solamente, Madre, a vederti. Vederti, piangere di felicità, sapere questo: che sono tuo figlio e Tu sei qui. Solamente per un momento mentre tutto si ferma. Mezzogiorno! Stare con Te, Maria, in questo luogo dove Tu stai. Non dire niente, guardare il Tuo viso, Lasciare cantare il cuore nel linguaggio che gli è proprio. (Paul Claudel)

PAROLA DI DIO: 1Pt 1,18-25; Sal 147; Mc 10,32-45

 

Vangelo Mc 10,32-45

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti ai discepoli ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti. Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà». Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo, infatti, non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». Parola del Signore

 

PRESI DI NUOVO IN DISPARTE I DODICI, SI MISE A DIRE LORO QUELLO CHE STAVA PER ACCADERGLI.

Ci sono nella mia vita due o tre episodi di cui mi vergogno tristemente, e sono episodi in cui, davanti ad una persona che ti stava facendo una confidenza o che ti offriva di partecipare ad un momento intimo della sua esperienza vitale, io, per l’incapacità di comprendere, per paura di non essere all’altezza, in fondo per incapacità di amare, cercavo di mascherare la situazione nascondendomi dietro a sciocche battute, a luoghi comuni, a chiacchiere. Agli apostoli del Vangelo di oggi succede così: Gesù li chiama in disparte per confidare loro il mistero di sé stesso. Li considera amici, pensa che abbiano già fatto un po’ di strada con Lui e che quindi possano essere in grado di avvicinarsi al mistero della sua morte. Quelli non lo ascoltano neppure. Due di loro, anzi, chiedono i posti d’onore nel prossimo Regno di Gesù e gli altri si indignano con loro perché anch’essi ambiscono ai medesimi posti. E per noi non è forse ancora un po’ così?

Gesù ci parla della sua morte e noi non vogliamo sentire parlare di morte e sofferenza, Lui ci sta facendo una confidenza perché pensa che un amico potrebbe avere un po’ di comprensione e noi discutiamo sulla bontà o meno del Padre che permette la sofferenza di suo Figlio; Gesù ci parla di sé stesso e della sua donazione a noi e noi continuiamo a parlare soltanto di noi stessi o di Chiesa. E se avessimo, io per primo, un po’ più di pudore davanti al mistero della Croce?

Se la smettessimo di sbandierare crocifissi e segni di croce e stessimo un po’ più zitti davanti alla croce di Gesù, questa, con la sua voce forte ma tenue, non avrebbe ancora tante confidenze da farci?

 

 

GIOVEDI’ 30 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Ferdinando III; S. Giovanna d’Arco; S. Giuseppe Marello

Una scheggia di preghiera:

 

GESU', FIGLIO DI DAVIDE, ABBI PIETA' DI NOI.

 

HANNO DETTO: Come il bambino non si stanca mai di ripetere “mamma”, così il cristiano ripete sempre lo stesso saluto a Maria. (Henri Dominique Lacordaire)

SAGGEZZA POPOLARE: Nessuno riesce a fare del male a chi  si trova d'accordo con Dio. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Un giorno si presentò a D. Bosco un medico valente, ma incredulo, e gli disse: La gente dice che lei guarisce da ogni malattia. - Io? No! - Eppure, me l'hanno assicurato, citandomi anche il nome delle persone ed il genere delle malattie. - Lei s'inganna! Si presentano a me tanti per avere grazie e guarigioni, ma io raccomando di pregare la Madonna e di fare, qualche promessa. Le grazie si ottengono per intercessione di Maria, che è Madre amorosa. - Ebbene, guarisca anche me e crederò anch'io ai miracoli. - Da quale malattia lei è travagliato? - Dal male caduco; sono epilettico. Gli assalti del male sono frequenti e non posso uscire senza essere accompagnato. Le cure valgono a nulla. - Allora - soggiunse Don Bosco - faccia anche lei come gli altri. Si metta in ginocchio, reciti con me alcune preghiere, si disponga a purificare l'anima con la Confessione e la Comunione e vedrà che la Madonna la consolerà. - Mi comandi altro, perché quello che mi dice non posso farlo. - Perché? - Perché sarebbe per me un'ipocrisia. Io non credo né a Dio, né alla Madonna, né a preghiere, né a miracoli. - Don Bosco rimase costernato. Pure tanto fece che indusse il miscredente ad inginocchiarsi e a segnarsi con la Croce. Alzandosi, il medico disse: Mi meraviglio di saper fare ancora il segno di Croce, che da quarant'anni non faccio più. - Il peccatore cominciò a ricevere la luce della grazia, promise di confessarsi e, dopo non molto, mantenne la promessa. Appena assolto dai peccati, si senti guarito; da allora in poi cessarono gli attacchi dell'epilessia. Riconoscente e commosso si recò alla Chiesa di Maria Ausiliatrice, a Torino, e qui volle comunicarsi, manifestando la sua soddisfazione per avere ottenuto dalla Madonna la salute dell'anima e del corpo.

PAROLA DI DIO: 1Pt 2,2-5.9-12; Sal 99; Mc 10,46-52

 

Vangelo Mc 10,46-52

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gerico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Alzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada. Parola del Signore

 

“MOLTI SGRIDAVANO IL CIECO PER FARLO TACERE, MA EGLI GRIDAVA PIU’ FORTE: FIGLIO DI DAVIDE, GESU’, ABBI PIETA’ DI ME”.

“Guarda che ci fai fare brutta figura!”

“Taci che fai la piazza anche a noi e poi chi sei tu, pieno di peccati e cieco da usare dei termini che è meglio lasciarli a rabbini e farisei?”, “Insomma, sta zitto, un po’ di buona educazione non guasta, neanche ai pezzenti!”

E se Bartimeo avesse ascoltato questi benpensanti, questi religiosi, queste persone educate?

Sarebbe ancora là, cieco, sul suo mantello a chiedere l’elemosina. Maria non ha vergogna di chiedere. Per sé: “Come avverrà questo?”, per gli altri: Non hanno più vino”, non si vergogna a raccogliersi in preghiera per chiedere con gli apostoli il dono dello Spirito Santo. Maria ci invita a chiedere con fiducia al Signore, anzi, Lei continua a chiedere per noi. Ma per chiedere, prima di tutto bisogna accorgersi di non avere (Bartimeo non ha la vista) e bisogna aver fiducia che la persona a cui chiediamo possa darci quello che le chiediamo (solo a Gesù si può dire: “Che io riabbia la vita”) e allora Gesù potrà operare, ridarci la vista, cambiare l’acqua in vino, mandarci lo Spirito Santo e sentiremo anche noi le sue parole che ci dicono: “La tua fede ti ha salvato”.

 

 

VENERDI’ 31 MAGGIO

Tra i santi ricordati oggi: Visitazione B.V. Maria; S. Petronilla

Una scheggia di preghiera:

 

IN VIAGGIO CON TE, MARIA, CANTIAMO LA NOSTRA GIOIA PER I DONI DI GESU'.

 

HANNO DETTO: Dio potrebbe fare certamente un mondo più bello di questo; ma non sarebbe più bello se vi mancasse Maria. (San Giovanni Maria Vianney)

SAGGEZZA POPOLARE: Anche nella luna ci sono della macchie. (Proverbio del Bangladesh)

UN ANEDDOTO: Mia madre sa fare soltanto le quattro operazioni e credo non abbia mai sentito parlare dei logaritmi. Ma ha un’abilità tutta sua nel fare i conti. La sua vita è un’addizione di sacrifici; una sottrazione di sonno; e lei si moltiplica secondo la necessità, si divide in cento per aiutare tutti, e far sentire che lei c’è tutta per tutti. Senza scrupolo, tutti le sottraggono la vita, il tempo, il cuore ed ella sente che il suo avvenire è tutto ipotecato; ma sorride e lascia fare, si lascia prender tutto e sempre. Come la fontana che versa acqua a chi la vuole, anche di notte. Nella sua matematica, crede di sbagliare a fare i conti se sottrae qualche cosa ai figli nella salute della loro anima e del loro corpo. Anche per i giochi di borsa usa la sua matematica delle quattro operazioni. Compera azioni a poco prezzo, con un bacio, una carezza, una parola e, a forza di semplici addizioni, accumula un capitale nel tuo cuore che resta suo; ma ti restituisce poi nel giorno in cui tu ne hai bisogno.

PAROLA DI DIO: Sof 3,14-17 opp. Rm 12,9-16b; Cant. Is 12,2-6; Lc 1,39-56

 

Vangelo Lc 1,39-56

Dal vangelo secondo Luca

In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. È beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua. Parola del Signore

 

MARIA SI ALZÒ E ANDÒ IN FRETTA VERSO LA REGIONE MONTUOSA.

“La partenza” dell’Angelo al termine dell’annuncio coincide con questa “partenza” di Maria per un viaggio lungo che la porterà verso il sud della Palestina a visitare la sua parente anziana, Elisabetta. È interessante che il vangelo presenti sistematicamente Maria in veste di pellegrina. Anche per la nascita di Gesù compirà, con Giuseppe, il lungo viaggio “dalla città di Nazaret in Galilea alla città di Davide chiamata Betlemme”. Quaranta giorni dopo, con il Bambino fra le braccia, di nuovo in pellegrinaggio verso Gerusalemme e il Tempio, all’incontro con Simeone. Infine, quando ormai Gesù sarà dodicenne, il travagliato pellegrinaggio pasquale. È un dato importante della spiritualità evangelica, centrata nella figura di Maria. Come Gesù, perennemente in “viaggio” alla ricerca dell’uomo e verso il suo sacrificio; come la Chiesa in cammino nel mondo a trasmettere il vangelo; così anche il discepolo è invitato a vivere la sua vita di fede come un continuo itinerario dell’anima. Deve “camminare” nella fede in una costante maturazione; deve “camminare” con Gesù in una fedeltà costante; deve camminare” verso il Regno in una ricerca appassionata.

     
     
 

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