NESSUNO E' BUONO TRANNE DIO











LUCA 18,19





 

NESSUNO È BUONO TRANNE DIO NESSUNO È BUONO TRANNE DIO

 

 

 

Il tono di Cristo è volutamente paradossale (Luca 18,19). Il senso delle parole di Gesù potrebbe comunque essere:

 

  • "Se mi chiami buono, considerami Dio; nessuno infatti è buono, se non Dio solo"  oppure
  • "Perché mi chiami buono se non credi che sono Figlio di Dio?" o anche
  • "Se hai sempre seguito il Dio buono ed i dieci comandamenti, cosa te ne fai di un altro maestro buono?"

 

Sulla bontà di Cristo nessuna persona ragionevole dovrebbe nutrire dubbi: tutta la Bibbia lo proclama infatti buono, puro, giusto e senza peccato (vedasi, ad esempio, Romani 3,25; Ebrei 4,15; Ebrei 9,14; 1 Pietro 1,19; 1 Pietro 2,21-25).

 

Gesù Cristo stesso, in un'altra occasione, non esitò a definirsi buono, dicendo di essere il buon pastore (Giovanni 10,11) [1]. Allora perché buon pastore si e maestro buono no?

 

Qualche purista della lingua ha osservato che Luca 18,19 usa il termine greco αγαθος, mentre Giovanni 10,11 usa καλος che contiene una sfumatura di bellezza piuttosto che di bontà. L'equivalenza tra buono (αγαθος) e bello (καλος) sembra comunque evidente leggendo i passi evangelici in cui si dice che l'albero buono (αγαθος) produce frutti buoni (καλος), mentre l'albero cattivo produce frutti cattivi (ad esempio: Matteo 7,17-19; Luca 3,9). Nella parabola del seminatore, cioè in Matteo 13,23, la terra buona è poi detta "terra bella" (γην καλην) a prova di una evidente equivalenza tra i due termini greci.

 

Si noti poi che αγαθος è usato anche in Matteo 12,35 ed in Luca 6,45 dove si parla dell’uomo buono (αγαθος) capace di trarre cose buone dal suo tesoro. Degno di nota è anche il paragone -contenuto in Luca 8,15- dove la terra buona (καλος) viene assimilata al cuore buono (καλος e αγαθος).

 

In Matteo 25,21-23 ed in Luca 19,17 si parla anche di  servi buoni (αγαθος) che fecero fruttare talenti e mine, mentre in Luca 23,50 Giuseppe di Arimatea viene detto uomo buono (αγαθος) e giusto (δικαιος). Di qualche rilievo è anche Atti 11,24 dove Barnaba viene detto uomo buono (αγαθος) e pieno di Spirito Santo [2].

 

Lo stesso Cristo riconobbe di essere un possibile esempio di mitezza e di umiltà quando disse "Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime". (Matteo 11,28-29). Se dunque un cuore, dei servi, un centurione ed un levita sono detti buoni (αγαθος), perché Cristo non dovrebbe essere chiamato buono?

 

 

 



[1]  A tal proposito, vedasi, ad esempio, Agostino, Risposta al sermone degli ariani, capitolo 35.

 

[2]  In Atti 11,24 la CEI traduce ανηρ αγαθος con “uomo virtuoso”, mentre la Diodati e la Riveduta rendono il termine con “uomo dabbene”.  Rendono invece letteralmente “aner agatos” con “vir bonus” la Vulgata e la Nova Vulgata e con “uomo buono” la Nuova Riveduta e la NVB. La traduzione “good man ” è poi seguita dalla King James, dall’American Standard Version, dalla Revised Standard Version, dalla New King James, dalla New American Standard Bible, dalla New American Bible e dalla New Revised Standard Bible.