ORDINE DI SERVIZIO

USO E ABUSO

 

La carenza di infermieri ha contribuito ad acuire sensibilmente un fenomeno che già era presente

nel mondo della sanità pubblica: quello degli ordini di servizio utilizzati sempre più spesso per

"tappare i buchi" in luogo di istituti contrattuali che comportano un onere per le aziende sanitarie

come, ad esempio, la pronta disponibilità.

L’estendersi del fenomeno, oltre ogni ragionevole logica, ha causato giustificati e profondi

malumori trasformatisi poi in sempre più frequenti rimostranze nei confronti delle amministrazioni.

Queste, in non pochi casi, di fronte al malessere manifestato dagli infermieri, hanno reagito

attraverso le gerarchie interne in modo aggressivo e scomposto, con argomentazioni illogiche e

illegittime quando non con minacce.

Una parte di queste tensioni, come è corretto, è stata trasferita sul terreno sindacale ed ha prodotto

confronti e scontri tra sindacati e amministrazioni, ed una parte è stata portata all’attenzione del

Collegio il quale, constatato l’estendersi del fenomeno, ha ritenuto di chiedere ai propri consulenti

di elaborare una sorta di manuale dei diritti e dei doveri dell’infermiere di fronte ai vari aspetti e

alle varie forme che assume un ordine di servizio.

Le questioni più frequentemente sollevate hanno così trovato chiare "risposte" che potranno

essere di grande utilità nel momento del bisogno.

Michele Piccoli

Cosa è un ordine di servizio?

DA INFERMIERE E INFORMAZIONE 1-2/2001)

a cura di: Avv. Dario Gamba/Dr. Claudio Mellana

E’ una disposizione impartita da un dirigente sul quale ricade direttamente la responsabilità dei fatti

ad essa conseguenti.

La disposizione può essere impartita anche da chi non è dirigente purché sia stato delegato a farlo

dal dirigente titolare del potere e che della delega sia stata data comunicazione in forma certa e

incontrovertibile a chi è tenuto ad eseguirla.

Un ordine di servizio può riguardare un solo dipendente o anche più dipendenti.

L’ordine può comportare l’obbligo di seguire un determinato comportamento o una determinata

procedura o può essere impartito per vietare un comportamento, l’uso di una sostanza, ecc.

Come deve essere impartito l’ordine?

Per scritto o anche solo verbalmente?

Un ordine di servizio può, in caso d' urgenza, essere impartito verbalmente e tanto più l’oggetto

della disposizione è

urgente, tanto più si giustifica l’ordine anche solo verbale.

Per esempio: la disposizione verbale di trasferirsi dal proprio reparto al Pronto Soccorso per uno

stato di emergenza ivi registrato è più che giustificata.

Successivamente sarà possibile chiedere, e pretendere, che l’ordine verbale venga confermato per

scritto a tutela del dipendente il quale, in caso di un eventuale futuro contenzioso avrà una

documentazione comprovante di aver agito su disposizioni superiori.

L’ordine solo verbale di cambiare il turno di servizio il giorno successivo non si giustifica invece in

alcun modo sia per via che vi è tutto il tempo per impartirlo per iscritto sia in quanto non garantisce

il dipendente di fronte ad un eventuale errore che, per esempio, lo facesse apparire come assente

ingiustificato durante il turno originario.

Il rifiuto a redigere per scritto un ordine di servizio, non dovuto ad una urgenza, non è giustificato da

nessuna norma positiva e deve quindi intendersi come una vera e propria irregolarità amministrativa.

 

Come è possibile dimostrare,

in caso di contenzioso,

di aver agito in seguito ad un ordine di servizio non dato in forma scritta?

In effetti se, facendo un esempio, con un semplice ordine di servizio verbale si viene

spostati. anche solo per qualche ora, dal proprio reparto al Pronto Soccorso, in una eventuale

indagine penale che nei mesi successivi coinvolga coloro che erano in servizio uno dei due luoghi di

lavoro, non risulterebbe da nessun documento il temporaneo trasferimento da un posto di lavoro

all’altro. Dimostrare la propria estraneità o meno ai fatti indagati diventa dunque un problema di

memoria o testimonianze incerte. Si consiglia pertanto, in tutti i casi nei quali si riceve un ordine di

servizio verbale a cui non segue la conferma scritta, di inviare al responsabile che ha emanato la

disposizione una comunicazione cosi concepita: "Come da sua disposizione impartita verbalmente,

il giorno dalle .. alle .. ho svolto la mia attività professionale presso…" . La comunicazione sarà

trasmessa per raccomandata o tramite protocollo interno ove esistente.

Si può disattendere un ordine di servizio?

E’ sempre possibile disobbedire ad un ordine di servizio che comporti, per chi lo riceve,

anche solo il rischio di commettere un reato penalmente perseguibile.

Va infatti tenuto presente che l’art. 51 (ordine del superiore gerarchico) del codice penale stabilisce

che, nell’ipotesi in cui chi riceve l’ordine si accorga che trattasi dell’ordine di commettere un reato

(e non un semplice illecito civile), anche costui è responsabile penalmente unitamente a chi ha dato

l’ordine.

Certamente però nel caso di disobbedienza è opportuno motivare il rifiuto in fatto e in diritto

(norme penali violate anche a grandi linee).

Si può altresì disattendere un ordine di servizio se vi siano motivazioni di ordine personale.

che impediscono al dipendente di ottemperarvi e sempre che sia possibile dare puntuale

dimostrazione dell’impedimento.

Infatti esistono nel nostro ordinamento giuridico le così dette "scriminanti", quali sono lo stato di

necessità (art. 54 c.p.) e la forza maggiore (art. 45 c.p.) che, se provate, consentono financo di venir

meno ai propri doveri. Si pensi ad esempio al caso di una madre costretta a stazionare al capezzale

del figlio gravemente ammalato o del padre che il giorno del "richiamo" abbia affidato a sé il figlio

minore.

E’ legittimo l’ordine di rientrare in servizio impartito telefonicamente

al dipendente che si trova a casa?

In casi del tutto eccezionali, e per questo giustificati da situazioni particolarmente gravi (si

pensi ad esempio alla recente alluvione), le aziende sanitarie possono richiedere ai propri dipendenti

non ricompresi nei turni di pronta disponibilità e con modalità estemporanee di rientrare in servizio.

Anche in questo caso però particolari situazioni possono impedire di accedere alla richiesta

dell’azienda.