Alla Lazio dalla stagione 93/94
alla stagione 95/96,
e poi dalla stagione 97/98
alla stagione 99/00

Presenze
Campionato: 115
Coppa Italia: 15
Coppe europee: 27

Reti segnate
Campionato: 31
Coppa Italia: 8
Coppe europee: 4

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Fonte: LazioNet



Boksic sembra essere, nel solco della migliore tradizione, il prototipo di calciatore laziale specializzato nel dividere i tifosi in due fazioni: da una parte chi lo ha ritenuto giocatore eccezionale e dall'altra chi ne ha sottolineato piuttosto la discontinuità nell'offrire prestazioni di rilievo. Certo è che quando arrivò a Roma l'entusiasmo sollevato dal suo ingaggio aveva fino a quel momento ben pochi precedenti nella storia della Lazio. Quando improvvisamente fu annunciato l'accordo con l'Olimpique Marsiglia furono in molti, perfino tra gli addetti ai lavori, a cadere dalle nuvole, tenuto conto del fatto che fino a poche ore prima veniva data per certa la cessione al Milan o, in alternativa, alla Juventus.
I tifosi laziali, disabituati fino ad allora a operazioni di mercato così spregiudicate, si legarono immediatamente a questo calciatore, vedendo in lui il simbolo della rinascita della società capace, ormai, di competere (almeno fuori dal campo) con le grandi tradizionali.

E certamente l'entusiasmo iniziale fu ripagato da una serie di prestazioni eccellenti, le prime partite di Boksic con la maglia biancoceleste furono la dimostrazione che la fiducia della società e dei tifosi era ben riposta. L'intesa con Signori faceva sognare, anche se il giocatore mostrò subito una certa difficoltà nel "vedere" la porta. Tuttavia alcune giocate restano negli occhi: il primo gol con la maglia della Lazio, segnato in una sciagurata partita contro il Torino all'Olimpico, con un un potente e preciso colpo di testa su calcio d'angolo, oppure (contro il Genoa) una fantastica traversa colpita da fuori area con un tiro al volo dopo avere arrestato il pallone di petto! In quella stagione '92/'93, un ruolo importante nella rinascita della Lazio dopo gli stenti iniziali lo ebbe proprio Boksic, arrivato a novembre con un'operazione che anticipò il suo tesseramento previsto per la stagione successiva.

Negli anni successivi si può ben dire che la sua carriera laziale sia stata sempre una grande incompiuta. Due buoni campionati disputati sotto la guida di Zeman (ma sempre contrassegnati da una serie di alti e bassi), fino alla "fuga" verso la Juventus dettata dalle incomprensioni con il tecnico boemo. E, dopo un anno soltanto, il ritorno alla Lazio. La stagione '97/'98 è stata certamente la migliore tra tutte, non soltanto per i 10 gol segnati (spesso decisivi) ma anche per una ritrovata fiducia in se stesso e per il buon rapporto avuto con l'allenatore Eriksson che ha sempre cercato di responsabilizzarlo.
Alla fine di quella stagione cominciò il calvario dell'infortunio (e contemporaneamente cominciò a rompersi qualcosa nel rapporto con i compagni di spogliatoio), poi un anno di assenza e il ritorno, dopo una breve parentesi in Coppa della Coppe nella quale riuscì comunque a segnare un gol decisivo, nella stagione dello scudetto. E va sottolineato, nonostante sia molto diffusa tra i tifosi l'opinione contraria, che alla vittoria dello scudetto Boksic ha dato un apporto notevole, con prestazioni di rilievo e partite giocate con grande temperamento. Di lui però rimangono negli occhi, purtroppo, soltanto gli episodi extracalcistici negativi della parte finale del campionato. Ed è, questa, una costante di tutta la sua carriera laziale. Troppo spesso il pubblico laziale ha sottolineato i suoi innegabili demeriti, dimenticando però tutto quello che di buono Boksic ha fatto con la maglia della Lazio.