L'ALTRO MOLISE

    Socialisti a confronto, archeologia politica ma senza retorica nostalgica
di Caterina Sottile
 

Molta "archeologia politica" pur senza retorica nostalgica nell"incontro dei Socialisti Riformisti di Angelo Sollazzo e del vate Claudio Signorile. Seduti ed attenti Carmine Trematerra, Minicozzi, Sammarone hanno affiancato Angelo Sollazzo, Claudio Signorile e Daniele Del Bene al tavolo dei relatori. Una lezione di politica da far venire i brividi agli ingenui avventori dell"idealismo post-comunista dei frequentatori delle "piazze letterarie" che imperversano sulle scene della nouvelle politique. Questa, più o meno, l"opinione che Angelo Sollazzo ha della Sinistra popolar-chic di Moretti e Flores d"Arcais che l"ex onorevole definisce: "Un regista ed un professore non troppo amato". Sollazzo, in un intervento molto sanguigno si è posto come unico, ragionevole interlocutore della Destra imprenditoriale e vorace dei berlusconiani. E teorizza una sinistra moderata e pragmatica, capace di gestire con concretezza e cognizione di causa gli affari complessi della grande economia e le attese semplici ma urgenti del popolo di sinistra. I nuovi socialisti, stufi degli "zero-virgola" emersi dai risultati elettorali dello Sdi, del nuovo PSI e di tutte le particelle impazzite in cui si erano frantumati dopo il big bang di tangentopoli, ora riscoprono la loro vocazione a governare e si pongono, per diritto storico e per statura politica come tassello mancante e risolutivo nel puzzle della Sinistra italiana. Claudio Signorile incanta i presenti nella sala convegni della "Pineta" di Ferrazzano, ripercorrendo gli anni in cui i Socialisti "contavano", quegli stessi uomini, ex compagni di Martelli e di Craxi, che in ruoli diversi avevano gestito e traghettato i successi e le implosioni, i conflitti e le degenerazioni della Politica riformista di Bettino, hanno mostrato una chiara consapevolezza di essere prosecutori di un progetto ancora valido, niente affatto delegittimato dalle vicende giudiziarie che arrestarono l"ascesa del "Qualunquista" che portò l"Italia al tavolo di Reagan e colorò le piazze invase dal nuovo benessere di splendide "trussardine" e di garofani geneticamente modificati per fiorire perfino sul cemento. E non hanno mostrato alcun complesso, alcun imbarazzo per la propria storia politica lasciando emergere, con inquietante discrezione la concretezza del progetto che si va realizzando proprio in Molise. Non sono mai scivolati, questi eterni ragazzi perennemente spettinati come Martelli e allegramente vivaci come De Michelis nella auto commiserazione o nel livore degli estromessi: fra i presenti aleggiava una sorta di imperscrutabile certezza di aver conservato l"asso e di poter riaprire la partita al momento giusto. Signorile cita e ri-cita Riccardo Lombardi, astro della illuminata area autonomista socialista, il compagno Lombardi a cui, come qualcuno ricorderà, rimase fedele fino al congresso di Torino; in quel congresso Signorile scelse Craxi e la storia dei Socialisti cambiò percorso. Oggi si ripropongono con un manifesto politico di ampie vedute: nell"intento di riunire tutti i Socialisti senza provocare conflitti con le loro attuali aree di appartenenza, Claudio Signorile ha illustrato un programma di riaggregazione per gradi, una sorta di richiamo responsabile alle armi che non precluda i rapporti dei singoli con i partiti in cui militano. I Socialisti tornano ad essere socialisti ma rimangono guest stars dei partiti a cui oggi sono iscritti perché, secondo Signorile, il pluralismo è l"unica via per ottenere un consenso degno di nota: "La fine dell"unità a Sinistra è irreversibile e la Grande Quercia non può continuare ad esercitare la sua egemonia sulle "fronde" minoritarie del resto della Sinistra... Io non sono un anti-comunista, rappresento una Sinistra a sé, portatrice di valori propri, non antagonisti al post comunismo, ma altra cosa da esso.." E continua: "La malattia sottile della sinistra è l"infantilismo ma la Politica si spacca sui programmi e CISL E UIL hanno scelto un percorso più difficile ma più concreto." Il messaggio emerso con maggiore evidenza sembra essere la voglia di un ritorno alla Politica gestita dalla Politica, in contrapposizione ai personalismi della Destra di Silvio Berlusconi ma senza stravolgerne i contenuti: una alchimia ingegnosa tra moderatismo e populismo, tra pragmatismo e socialismo europeo che non scontenti nessuno. Gli operai si sentiranno rappresentati con forza dai Valori storici del Socialismo e gli imprenditori non troveranno di fronte a sé i muri irresponsabili del pregiudizio comunista: i lupi giocheranno con gli agnelli, disse qualcuno che ci capiva di Politica. E non si riferiva alla Fiat. Né ai disoccupati. Ora la cosa s"è fatta più complessa. Ma, pare, quando il gioco si fa duro i Socialisti cominciano a giocare


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