AlpiApuane.com è un portale che si
avvale della collaborazione di volontari ed appassionati; non beneficia
di contributi pubblici di nessun genere e viene gestito ed
aggiornato esclusivamente con risorse private.
bon, e ora, se la parentesi <riflessiva> si può considerare
chiusa [almeno su questo topic], vorrei cercare di riportare
l'attenzione al punto dov'eravamo rimasti, cominciando col ripresentare
la pagina, ulteriormente riveduta e corretta, da cui partirò per alcune
considerazioni su ...di che si stava parlando?...ah già, del Sentiero
della Libertà...
...
ed ecco qui, per i lettori fondisti,
una piccola maratona di appunti tratti dal libro di Davide,
preziosissimi per farsi un quadro del passo del fronte dal punto di
vista Monterosa e, nel successivo post, qualche significativo episodio
tra le linee alpine nei luoghi di interesse:
[Davide Del Giudice, Penne nere sulle Apuane, pag. 16] [27
ottobre, Garfagnana] [...] Altri Partigiani ci circondarono togliendoci
la possibilità di reagire. Fummo disarmati e condotti in un paesino
mezzo bruciato. Il comandante dei partigiani, un maggiore inglese
(Oldham? N.d.A.) ci rassicurò, dicendoci che saremmo stati trattati come
prigionieri di guerra; ci propose di passare le linee per consegnarci
agli americani o essere trasferiti in Emilia: De Grandi ed un altro
scelsero l' Emilia. Quella sera partimmo e si giunse due giorni dopo
presso un paesino a pochi km da Massa (Antona? N.d.A.), si aggiunsero a
noi 5 tedeschi disertori e 3 piloti inglesi. Gli stranieri tentarono
per primi di attraversare il varco del fronte sui monti ad est di Massa
(attraverso il passo della Focoraccia o Pitone in gergo locale, N.d.A.),
ma furono uccisi dai tedeschi: ormai non si passava più. [...] nei
giorni segueni Brovelli saltò su una mina mentre stava attraversando il
Passo della Focoraccia ed il suo corpo non fu mai ritrovato. [pag. 17] DISLOCAMENTO DELLE COMPAGNIE IN LINEA
Il
28 ottobre, tempo pessimo, con forti precipitazioni a carattere
temporalesco, il Btg. Intra assunse il controllo di un tratto della
Linea Gotica occidentale nel suo tratto più impervio delle Alpi Apuane,
rilevando gli Jager della 42^ Div. tedesca. Il Btg. si piazzò tra
l'Altissimo (1589 m l.s.m.) e Le Rocchette (999 m l.s.m.).[...] [pagg. 19-20] LA MANCATA SALDATURA DEL FRONTE
Sulla
sinistra, nella zona delle Rocchette, il Battaglione prese contatto con
la 6^ Comp. del 2° Btg./6° Rgt. Fanteria di Marina Div. San Marco. A
destra invece, l' Intra non aveva un contatto diretto con i tedeschi del
281° Rgt. Granatieri/148^ ID, poiché tra gli ultimi presidi tenuti
stabilmente dagli alpini sulla sommità del Monte Altissimo e la prima
postazione tedesca (ridotta a soli 14 uomini), sulla cresta che dalla
sommità del monte Focoraccia (1149 m l.s.m.) degrada verso le cave della
località Granaiola (1050 m l.s.m.), vi era un tratto di fronte non
fortificato per via del terreno estremamente impervio. In questo caso la
natura stessa aveva provveduto ad ostruire virtualmente una possibile
via d'accesso verso nord, non sarebbe stato possibile per gli Alleati
che spostarvi con grande rischio qualche pattuglia. I tedeschi, nel
fortificare l'Altissimo e il M. Focoraccia, evidentemente confidarono di
poter difendere questo varco - esteso per circa 3 km in linea d'aria -
mediante la posa di campi minati e con l'invio di pattuglie giornaliere.
Inoltre essi potevano tener d'occhio le vie di approccio ai Passi della
Focoraccia (1050 m l.s.m.) e della Greppia (1200 m l.s.m.), col fuoco
incrociato di mitragliatrici e mortai. Il Passo degli Uncini (1407
l.s.m.) a nord-ovest dell'Altissimo era ben fortificato, ma gli alpini
dell' Intra non ne occuparono stabilmente le posizioni difensive, se non
negli ultimi giorni di guerra. Fino a quel periodo le fortificazioni
sul Passo vennero occupate solo dagli uomini lasciati in copertura alle
pattuglie che si appostavano sul Passo della Greppia. I partigiani e i
civili che intendevano passare la linea del fronte, approfittarono di
questo varco per recarsi in territorio alleato, dove il primo presidio
americano era ad Azzano. Coloro che
passavano il fronte salivano ad Antona, nel massese, dove si trovava un
comando tappa partigiano tenuto dal Gruppo Patrioti Apuani dell'ex frate
Petro Del Giudice, poi venivano avviati da guide per un sentiero in
località Campiglia. Da qui raggiungevano il Passo della Focoraccia,
scendevano quindi il Canal del Prato di Greppia, per giungere nel letto
del torrente Serra in località la Polla, da dove risalivano infine per
giungere ad Azzano. Questo itinerario fu usato fino al dicembre 1944,
dopodiché venne abbandonato per le perdite subite sulle mine o
incontrando pattuglie tedesche. Dal gennaio 1945 alla fine di marzo,
l'itinerario prese una strada più alta: Antona, Tecchia e Passo della
Greppia. Dal Passo della Greppia, un sentiero mal messo scendeva a
congiungersi infine col vecchio itinerario nel Canal del Prato di
Greppia. In questo frangente, partigiani e civili ebbero a che fare più
direttamente cogli alpini dell'Intra, i quali intensificarono la loro
presenza sul Passo degli Uncini, dal quale a mezzo della discesa di un
canale erboso si accede al Passo della Greppia. Sul Passo
furono compiuti numerosi appostamenti, in realtà molto disagevoli, in
quanto gli alpini dovevano trascorrere lunghe ore esposti a temperature
rigide, alla neve e alla pioggia, senza poter contare su ripari
predisposti. Rammenta un civile, poi noto professionista a Massa, che in
una gelida mattina d'inverno si trovò a transitare sul Passo della
Greppia. All' improvviso balzò fuori un alpino che pareva un brigante
tanto i suoi indumenti erano laceri e consunti, questi puntò contro il
gruppo di sfollati il mitragliatore, verificando che non vi fossero
partigiani, poi con un gesto fece loro cenno di proseguire.[...] [pagg. 68-69] UN SALVATAGGIO DI CIVILI AL PASSO DELLA GREPPIA
Nel
mese di gennaio, continuava incessante il passaggio di civili
attraverso il varco cosiddetto della "Focoraccia". I Partigiani del
Comandante Pietro per regolare il flusso di civili ed aiutarli a passare
le linee con valide guide, organizzarono un comando tappa ad Antona,
all'inizio del tragitto ed uno ad Azzano all'arrivo. Ciò avvenne anche
per identificare eventuali informatori dei tedeschi, i quali passavano
facilmente le linee mischiandosi ai civili. Spesso il transito avveniva
di notte, per questo il comando dell' Intra ordinò l'invio di pattuglie
notturne, in aggiunta alle altre. Il s. ten. Giglio ci ha fornito in
merito un' interessante testimonianza: "Si organizzavano pattuglie,
anche in collegamento con i reparti tedeschi di base al M. Focoraccia.
L' appuntamento era nel fondo del canalone erboso degli Uncini, sceso
con uso di corde in presenza di neve e ghiaccio. Si sorvegliava il Passo
della Greppia per ore, più che altro per prevenire il transito di gente
armata. Una notte di gennaio fermammo una fila di gente. Venivano su
dal massese arrancando alla peggio; gente anche scalza, intirizzita,
con principi di congelamento, senza il minimo vestimento adatto. Pur di
passare! Così ci capitò di soccorrerne un gran numero. Erano allo
stremo, affamati e senza soldi. Li portammo al Comando di Compagnia, dal
capitano di Pierro. Tutti gli alpini fecero una colletta: ebbero
vestiti, scarpe, cibi e bevande. Furono identificati, non per essere
rinviati in forma coatta, ma per tornare dov' erano partiti. Qualche
volta le nostre pattuglie, se accertavano la presenza di soli civili,
chiudevano un occhio. Umanità, null' altro, ma non è poco". Un giorno
gli alpini videro transitare sul Passo della Greppia addirittura un
gregge di pecore! Aprirono il fuoco con le MG 42 ed abbatterono un gran
numero d'animali; poi scesero a recuperare tutte le bestie che potevano,
integrando così per qualche giorno il rancio sui capisaldi dell'
Altissimo. Alcune carcasse ormai decomposte rimasero sul Passo e furono
osservate dal Comandante partigiano di Pietro, in uno dei suoi
spericolati transiti (era un valido montanaro e profondo conoscitore dei
sentieri delle Apuane) per recarsi in missione presso il Governo
Italiano del sud. Una delle notti successive, l'alpino Ravasio fu
inviato di pattuglia al passo della Greppia, sentiamo il suo ricordo:
"Si partiva per queste ricognizioni con la dotazione extra di una
coperta di lana, un telo da tenda ed un quarto di cognac od anche più,
per proteggerci dal freddo durante l'appostamento. Quella notte salimmo
sul Passo degli Uncini dal Canal delle Gobbie; una squadra rimase sugli
Uncini a protezione, io scesi con gli altri lungo il canale erboso. Sul
Passo della Greppia scoprimmo un gruppo di partigiani, i quali
scapparono dopo averci visti, lasciando un notevole bottino: scatolette
di viveri e stecche di sigarette appena ricevute ad Azzano dagli
americani. Ricordo infine che sul Passo c'erano dei cadaveri insepolti,
morti a causa delle mine, tra i quali un ufficiale americano".
[didascalia foto] Il
Passo della Greppia, visto da una postazione tedesca sul M. Focoraccia -
da qui i tedeschi spararono per errore su Tullio Nadin ai primi di
aprile del 1945 -. Il valico del Passo avveniva nella zona erbosa dietro
al "gendarme" isolato. Si nota dietro al Passo, il lungo ed erto
canalino erboso, percorso giornalmente dalle pattuglie dell' Intra, che
conduce alla sommità del Passo degli Uncini dopo la visibile deviazione a
sinistra nell'ultimo tratto. A sinistra dello sbocco del sentiero,
sulla roccia più alta si trova la postazione dalla quale i bersaglieri
spararono sugli americani, provocando una dura reazione di artiglieria.
L´administrator ha disattivato l´accesso pubblico in scrittura.
Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2013/06/16 13:34
By: dok
Status: Utente
Karma: 7
Rocciatore
Posts: 138
docche ha scritto: bon, e ora, se la
parentesi <riflessiva> si può considerare chiusa [almeno su questo
topic], vorrei cercare di riportare l'attenzione al punto dov'eravamo
rimasti, cominciando col ripresentare la pagina, ulteriormente riveduta e
corretta, da cui partirò per alcune considerazioni su ...di che si
stava parlando?...ah già, del Sentiero della Libertà... ...ma
prima un'altra piccola parentesi: o Marco, recentemente sono stato con
Paola e Marianne a verificare lo stato del collegamento dai
<Loghi> a <Tiglia> e quindi con la marmifera poco sotto il
Palazzo [al <Canal de' Pistelli>, dove c'è quel traliccione
soprastrada che pare una torre di Pisa...]. la via che abbiamo
praticato è quella <del santantonio>, alias catastale <strada
vicinale di Tiglia>, chiamata del santantonio perché vi fu fatta
edificare, a quanto pare nel 1897, una marginetta con statuetta del
santo, statuetta che è poi sparita...la marginetta meno male è sempre
lì.
se
nel primo tratto ai Loghi è evidente lo stato di strada [con
provenienza da' <Piari> presso Azzano], con ampia carreggiata e
muretti laterali, prima del <Serrone> si assottiglia fino alla
marginetta, per poi praticamente sparire, il passo va cercato su labili
tracce. tracce più consistenti di viottolo si ritrovano più avanti
nella selve di Tiglia, caratterizzata dalla presenza di piane
artificiali e di grotte.
ma
per quanto riguarda la possibiltà di utilizzarla come <variante>,
come mi accennavi quel sabato di Mignani, la vedo male, basta che ci
vai per rendertene conto...e poi credo che il CAI farebbe già gran cosa a
tenere aperto, si sta richiudendo proprio in questo momento, il tratto
della <Via degl' Omini> dalla <Grotta di Parà> alla
marmifera, che è soggetto a vegetazione a rapido sviluppo. ciao Luca
L´administrator ha disattivato l´accesso pubblico in scrittura.
Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2013/06/18 18:36
By: dok
Status: Utente
Karma: 7
Rocciatore
Posts: 138
e ora un paio di considerazioni. quello che documenta Davide è
chiarissimo e non richiede commenti. e mi permette di riprendere in
mano alcuni punti che erano rimasti <irrisolti> nel dibattito.
cominciamo dalla <questione epistemologica>...ovvero del <cosa si cerca>, <di cosa stiamo parlando>. si
cerca la <Via della Libertà>: qualcosa che prima di essere
<della libertà> è una via, una strada...e come tutte le vie e
strade è definita essenzialmente da tre dati: un punto di partenza, un
punto di arrivo, e un percorso che unisce questi due punti. essendo
poi una strada decisamente particolare, con una funzione specifica, c'è
un qualcosa in più, un aspetto formale, che la connota come Via della
Libertà: e questo abbiamo visto che è un determinato modulo
organizzativo. credo si possa affermare che i due aspetti, quello
geografico e quello formale, siano andati grossomodo di pari passo:
intendo dire che prima dell'implementazione di quel modulo organizzativo
[gennaio-febbraio '45] non c'erano verosimilmente ancora le condizioni
per parlare propriamente di via o strada [della libertà] perché variava o
il punto di partenza, o il punto d'arrivo, o il percorso. è solo da
quel periodo [dopo dicembre] che al comando tappa di Antona si aggiunge
quello di Azzano [F3, Contegiò] e il collegamento militarmente
organizzato tra questi due punti su quella che, per un concorso di
ragioni, veniva a rimanere l'unica via praticabile per attraversare le
linee.
una di queste ragioni potrebbe avere a che fare con quel sistema di accordi tra i comandi di cui parla espressamente Sciamino:
[Giorgio Giannelli, Versilia kaputt, pagg. 153-154] Di
solito la traversata durava tre ore ed avveniva in certi punti che solo
le capre avrebbero potuto superare. Più tardi mi giovai di un accordo
tra tedeschi e partigiani in modo da lavorare in una vera e propria zona
franca. Facevo comodo a tutti, ormai. Quell'accordo che Pietro riuscì a
strappare al comando germanico di Massa aveva le sue regole come quella
di seguire un solo sentiero e di percorrerlo senza che nessuno avesse
armi addosso. I tedeschi su questi due punti non transigevano, e così,
per essere più sicuri, minarono tutti i passi... insomma se i
partigiani-alleati riescono a <forzare la mano> ai tedeschi sulla
possibilità di far transitare i civili almeno in una <zona
franca>, o grossomodo tale, verosimilmente la controparte ottiene di
far avvenire il passaggio in una zona tatticamente ben difendibile
[passo della Greppia] e alla pesante condizione di un controllo si può
dire <faccia a faccia>, quello che ipotizzavo in passato per un
passaggio dal Canal d'Angiola-Uncini, in realtà mai documentato. questo
controllo veniva effettuato, come si è visto, quotidianamente e a grave
prezzo da pattuglie diurne e notturne sul passo della Greppia, con
copertura dagli Uncini.
...le pecore! chi avrebbe mai detto
che sarebbero state proprio delle pecore, un intero gregge sterminato
sotto il passo della Greppia nel Canal dal Prado sulla linea delle
Grotte di Celè, a risolvere la questione aperta con Bergame a pag.89 ASdL in riferimento al presente video:
è
ormai fuor di dubbio che Pietro, quel 5 dicembre, passò di lì, e quando
indicava da La Cappella il <passo del Pitone> intendeva proprio
il passo della Greppia, segnalato da un'evidente <V>, un marcato
cuneo d'ombra nella gola del passo: e non tra la Barba del Professore,
dove qualche...visionario?...ha voluto vederci una <V>, eh eh! quello
fu anche il passo percorso i primi di febbraio '45 e descritto con
dovizia di particolari da Renato Putamorsi, ma soprattutto fu il passo
delle formazioni allo sbando il 2 dicembre '44, di cui abbiamo ancora in
Mignani la conferma vivente, il <passo del Pitone> di Vinci
Nicodemi che in quella circostanza guidò la traversata: quello stesso
<passo del Pitone> che Vinci dice essere rimasto, dopo dicembre,
la sola via di valico disponibile per il collegamento tra i comandi
tappa di Antona e Azzano, la Via della Libertà.
un'ultima cosa:
Davide Del Giudice parla un linguaggio <ufficiale>: parla di passo
della Greppia e passo della Focoraccia [del Pitone in gergo locale], e
di Canal del Prato di Greppia...intendendo verosimilmente con
quest'ultimo la discesa diretta dalla Foce Capraia, per il percorso cui
accenno a pag.88 ASdL...poste
dove tra l'altro, questo lo dico per Enzo, ricordo che apportai una per
me iirrilevante correzione alla data in cui Marianne lo fece coi
cacciatori di Azzano, che non era, come vagamente ricordavo dal suo
racconto, il '95-'96, ma il '94 come mi precisò lei in seguito
mostrandomi le foto: spero non nasca per questo un altro incidente
diplomatico...sisiziocane! ciao Luca
L´administrator ha disattivato l´accesso pubblico in scrittura.
Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2013/06/18 23:29
By: Marco di AS
Status: Utente
Karma: 9
Master
Posts: 924
Non riesco a postare un intervento che avevo archiviato... appena
ci riesco ci risentiamo! Ora mi accetta quello che scrivo ma non il
copia e incolla... Mah!
L´administrator ha disattivato l´accesso pubblico in scrittura.
Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2013/06/20 06:26
By: dok
Status: Utente
Karma: 7
Rocciatore
Posts: 138
e ora una considerazione <metodologica>: non sono mai state
fatte, nel corso della ricerca su questo forum, grosse dichiarazioni di
metodo. e in effetti non si vede come si possa, su un oggetto in
corso di definizione, stabilirne uno a priori, nè se convenga farlo:
secondo me in questo caso una buona dose di asistematicità non ha fatto
che giovare alla ricerca. ma questo non vuol dire che non siano state
condotte ricerche sistematiche su diversi piani: quello della storia,
delle fonti documentarie, delle testimonianze, del territorio.
e
proprio quest'ultimo piano, quello della ricerca sistematica sul
territorio, in relazione alla topografia e alla toponomastica, è la
specificità e il punto di forza di questo lavoro su alpiapuanepuntocomme,
oltretutto focalizzato sulla <grande incognita> del versante
versiliese della linea gotica, il che lo connota come un'impresa
pioneristica, ma pure con l'attenzione a riesaminare luoghi comuni del
versante massese, in cui si dava per scontato che vi fosse una certezza
per così dire istituzionalizzata.
in questo compito di
ricostruzione critica ci è stato d'aiuto quello che di fatto è un punto
di debolezza: il fatto di avere ormai in gran parte perduto quel tesoro
di testimonianze viventi, senza le quali è una sfida uscire dal campo
delle ipotesi. come dicevo al Nino Mignani con Marco, presentandoci,
siamo di quelli che non hanno avuto un contatto diretto coi partigiani
[questo per varie ragioni: età, distanza, epoca dell'interesse], per cui
ci è mancato il collegamento diretto con la tradizione, e quindi invece
di una naturale assimilazione ci tocca un compito di ricostruzione
della memoria.
ma questo è anche, a ben vedere, il nostro punto
di forza di ricercatori, rendendoci per così dire il <prototipo>
della nuova generazione, che può attingere, in questo lavoro di
ricostruzione della memoria, solo a fonti indirette e alle proprie
risorse: il che ci forza a essere molto più critici di chi ci ha
preceduto nei confronti di quelle fonti, portandoci a rilevare
incongruenze e contraddizioni che inceppano questo lavoro mica da poco.
e
questa è l'altra novità, a quanto pare, emersa da questo dibattito, in
cui ognuno ha avuto una parte importante: la scoperta che il patrimonio
di letteratura sull'argomento non offre ancora, evidentemente, un quadro
chiaro ed esauriente.
quello che voglio dire, ed è ormai sotto
gli occhi di tutti, è che non mancano certo le informazioni necessarie, e
anzi ci sono opere di grande pregio e utilità: ma che per estrarre
queste informazioni dalle varie fonti, dare loro il corretto valore, e
riassemblarle per costruire un quadro esplicativo coerente, ci vuole una
potenza di calcolo ma soprattutto una finezza filologico-ermeneutica
[bon, ecco qua altri due bei paroloni!]...che scoraggerebbero persino un
agguerrito teologo protestante...sisiziocane!
perciò direi ci
sono gli estremi per poter affermare che di un'opera di questo tipo, che
permetta almeno di orientarsi senza perdersi tra le varie narrazioni di
cui disponiamo, c'è veramente bisogno. ciao Luca
L´administrator ha disattivato l´accesso pubblico in scrittura.
Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2013/06/22 10:39
By: dok
Status: Utente
Karma: 7
Rocciatore
Posts: 138
Marco di AS scritto: Non
riesco a postare un intervento che avevo archiviato... appena ci riesco
ci risentiamo! Ora mi accetta quello che scrivo ma non il copia e
incolla... Mah! o Marco...hai provato col superàttacche? ciao Luca
L´administrator ha disattivato l´accesso pubblico in scrittura.
Solo nel nostro esclusivo negozio i capi ed i gadgets ufficiali!
Eolo
A partire da 19,50 € + IVA al mese per una connessione a 10 mbps in download con minimo garantito. Abiti in zona Apuane e non sei soddisfatto della tua chiavetta o dell'ADSL?
0 spese di installazione per Eolo10 fino al 31/06/13!