- Il
25 settembre del 2002, Christopher Reeve si ripropone di
brindare per il suo 50° compleanno reggendosi sulle
gambe. La sfida è immensa: lo sfortunato attore, che ha
interpretato al cinema il ruolo di Superman, dal 1995, in
seguito ad una rovinosa caduta da cavallo, è
completamente paralizzato. Da allora con forza sovrumana
lotta per sopravvivere e mantenere dignità di vita, ma la
sottile ferita fra la seconda e la terza vertebra
cervicale ha interrotto il suo midollo spinale impedendo
che i circa 2 milioni di fibre nervose che vi transitano
potessero riconnettersi nel modo corretto. Questo blocco,
apparentemente irreversibile è dovuto in parte alla morte
di cellule nervose in prossimità del trauma, ma molto di
più alla reazione da parte delle cellule nervose di
sostegno (cellule gliali), che rimarginando i lembi della
ferita impediscono alle fibre di riconnettersi. In
pratica, le cellule nervose conserverebbero grandi capacità
di rigenerare le loro fibre, anche nell'adulto, ma
l'ambiente è ormai completamente cambiato. Mancano
infatti quegli stimoli chimici che durante lo sviluppo
fetale e postnatale, hanno guidato le fibre al corretto
bersaglio. In aggiunta, la cicatrice gliale che si è
formata dopo il trauma non permette il transito delle
fibre stesse. Due risultati recentissimi aprono tuttavia
nuove vie d'indagine e offrono concrete speranze di uscire
da queste difficoltà. Un gruppo di ricerca spagnolo,
guidato da Almudena Ramon-Cueto, ha infatti ottenuto un
recupero funzionale piuttosto soddisfacente in ratti
paraplegici (Neuron, vol. 24: pp. 425-435, febbraio 2000).
Trapiantando nel sito di lesione del midollo spinale
cellule gliali in coltura si otteneva, parecchi mesi dopo
il trapianto, un buon recupero delle capacità motorie e
l'insieme dei riflessi sensoriali e motori era, almeno in
parte, ristabilito.
- La
novità grande è costituita dal tipo di cellule
trapiantate. Sono state infatti usate cellule derivanti
dalla regione olfattiva, regione nella quale avviene,
durante tutta la vita, la rigenerazione delle fibre
nervose sensoriali ed in cui quindi la gliale non si
oppone, ma è anzi permissiva. Si è ottenuta così una
rigenerazione soddisfacente delle fibre nervose del
midollo spinale, che riuscivano a passare attraverso la
cicatrice gliale ed a ristabilire parte delle connessioni.
Il risultato ancora più stupefacente è che le fibre
rigeneranti avevano preso in realtà un percorso diverso
da quello normale, ma le funzioni perdute venivano
comunque recuperate.
- Questo
significa che è avvenuta una riorganizzazione
anatomo-funzionale. Probabilmente non sbaglia allora chi
stima che basterebbe ristabilire un 10% delle connessioni
lese per avere miglioramenti significativi delle funzioni
perdute. L'altro grande risultato è stato
l'identificazione di una proteina, chiamata molto
opportunamente Nogo (Alt, non si passa), prodotta dalle
cellule che formano la guaina mielinica delle fibre
nervose (Science, vol. 287: pp. 8-9, febbraio 2000). La
presenza di fattori che inibiscono la crescita delle fibre
nervose nel tessuto adulto è nota da tempo e costituisce
un formidabile ostacolo ad ogni tentativo di ristabilire
le connessioni nervose, dopo traumi come dopo fenomeni
neurodegenerativi.
- Pioniere
in questi studi era stato Martin Schwab a Zurigo, che già
da qualche anno aveva trovato alcune molecole con tale
funzione inibente associate alla mielina. Ora
sia il suo che altri gruppi di ricerca hanno identificato
Nogo-A (che è stato trovato anche nell'uomo) e sono stati
sviluppati anticorpi specifici contro tale proteina,
prodotta dalle cellule che formano la mielina. Diviene
quindi pensabile una strategia farmacologica mirata e
l'uso di vaccini che permettano di bloccare Nogo e
favorire la rigenerazione. In pratica, si potrebbe
immaginare di combinare tecniche diverse, tese a bloccare
da una parte i fattori inibenti del tessuto nervoso adulto
e dall'altra a creare "ponti" gliali per la
ricrescita delle fibre nervose. Queste
terapie, integrandosi con altri trattamenti farmacologici,
con tecniche riabilitative, con stimolatori elettronici ed
altri strumenti bioingegneristici, possono offrire sui
tempi medi speranze concrete di alleviare sofferenze umane
e costi sociali enormi. Solo negli Stati Uniti sono
registrati ogni anno 250.000 casi di trauma spinale (con
un costo di 10 miliardi di dollari per anno). In
questo settore si sta compiendo oggi uno sforzo
scientifico enorme in cui ha un ruolo importante
l'associazione intitolata a Christopher Reeve, rendendo
possibile l'augurio che forse proprio non nel 2002, ma
abbastanza presto, il nostro Superman possa fare il suo
brindisi in piedi.