Quando
il Sole entra nella costellazione del Sagittario
la vegetazione è ormai completamente morta, la
terra spoglia e arida, si prepara al lungo sonno
dell'inverno, si appresta ad affrontare il freddo
e il gelo ormai alle porte. Ovunque regna il
silenzio e nella natura la vita sembra assente, è
invisibile, si svolge e palpita sotto la
superficie della terra, non si può né vedere, né
toccare, si può solo immaginare, allo stesso
modo, come scrive Sicuteri "il Sagittario
varca la Soglia di un regno che soltanto lo
Scorpione ha indicato col suo Guardiano; da qui in
poi, l'individuo corre verso un destino che lo
porti "fuori da sé", "oltre se
stesso".
Nella tradizione il Sagittario è associato alla
mitica figura del centauro, un essere per metà
cavallo e per metà uomo, in particolare, il
centauro simbolo del Sagittario, è un arciere che
sta scoccando una freccia verso l'alto, da un lato
perciò ci invita a tenere i piedi saldamente
piantati per terra, a partecipare concretamente
alla vita, dall'altro ci spinge a guardare verso
il cielo, a seguire la traiettoria della freccia,
simbolo della via che dobbiamo seguire per
liberarci dalle catene che ci tengono prigionieri
nell'angusta e limitata dimensione della nostra
soggettività e materialità. Il cielo è il regno
dell'invisibile, il regno degli dei e delle idee,
un luogo dove tutto è possibile: nel rarefatto
mondo delle idee, le asperità e le differenze tra
gli uomini, che nella vita concreta diventano
ostacoli spesso insormontabili, si possono
risolvere in un'unica grande Idea che tutte le
comprende ed integra in un'unica visione che ci
spinge a renderla viva ed attuale nella comunità
a cui apparteniamo. Come dice Barbault "Il
fuoco sagittariano può rinunciare a servire (al
contrario del Leone) la magnificenza dell'Io per
toccare l'esperienza trans-individuale".
Sotto l'influsso dell'energia del Sagittario
diventiamo capaci di riunire le nostre esperienze,
piccoli sparsi pezzi di vita spesso privi di
senso, sotto un unico comun denominatore che le
sintetizza e fornisce di significato, siamo spinti
ad innalzarci al di sopra della realtà immanente,
a creare categorie idonee a comprendere le nostre
esperienze al di là del valore che rappresentano
per ognuno di noi; nella visione del mondo propria
del Sagittario il bene del singolo è irrilevante
di fronte al bene della collettività, egli può
essere sacrificato, perseguitato e persino
annullato per il bene dell'umanità, con il
Sagittario scopriamo la potenza degli ideali e dei
principi che ci guidano dall'alto e nutrono le
nostre aspirazioni. Ogni uomo ha i suoi ideali,
possono essere la giustizia, oppure l'uguaglianza,
la fratellanza o altro, a ciascuno il suo, secondo
l'esigenza di riscatto che ognuno di noi reclama
nei confronti di un'esistenza che spesso ci appare
ingiusta, priva di senso e dolorosa, ma l'ideale
come scrive Hillman "non si realizza mai e
non è fatto per essere realizzato. L'ideale è
qualcosa a cui indirizzare lo sguardo con una dose
di desiderio. E' la città che splende alta sul
monte. Non è qualcosa di reale. Informa la
pratica, la orienta come una stella lontana, ma
non può essere seguito alla lettera. Nel momento
in cui diciamo : ecco è così che dobbiamo fare,
solo così avremo una vita felice, nel momento in
cui enunciamo un piano, un programma, l'ideale
scade in ideologia. E comincia la devozione
fanatica. L'ideale bisogna sempre ricordarlo, è
un fallimento. Possiamo avere nel cuore un
desiderio ardente dell'ideale, ma sappiamo che non
si realizzerà mai sulla Terra. E qui sta la
grande forza del Cielo, qui sta la grande forza di
tutti gli ideali : sulla terra non hanno
luogo". Il rischio che corriamo, se non siamo
capaci di padroneggiare con saggezza l'energia del
Sagittario, è proprio quello di cadere
nell'ideologia e nel fanatismo, schiavi delle
nostre aspirazioni e visioni perderemo ogni
contatto con la realtà e in balia di un delirio
di grandezza useremo ogni mezzo per accrescere
solo ed esclusivamente il nostro potere
individuale.
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