Il
segno zodiacale della Bilancia coincide con
l'inizio dell'autunno, i giorni sono ora lunghi
quanto le notti, che lentamente diventano sempre
più lunghe; la vita della natura, finora rivolta
verso la sua vivace manifestazione esterna, tende
a ripiegarsi all'interno: le foglie ingialliscono,
le piante si spogliano, ogni cosa si ritira
lentamente in se stessa. Inizia il grande ciclo
involutivo della natura, in questo periodo la
vegetazione va verso la morte e la trasformazione
per rigenerarsi in altre forme. Nel regno animale
gli uccelli si raggruppano per migrare ed alcuni
mammiferi si preparano ad andare in letargo. La
Bilancia, che nello zodiaco è posta di fronte
all'Ariete, rappresenta il punto di equilibrio
assoluto tra il principio di evoluzione e quello
di involuzione, nell'Ariete, a vincere, è la
spinta all'affermazione dell'io, rappresentata
simbolicamente dal risveglio primaverile della
natura dal lungo letargo invernale, nella Bilancia
è il principio della mediazione ad emergere,
rappresentato simbolicamente dal crepuscolo
autunnale della natura, priva ormai della luce e
del calore necessari per lottare contro le forze
disgregatrici della natura.
Sotto l'influsso dell'energia bilancina, scopriamo
che è più conveniente stringere un
"patto" con l'"altro"
piuttosto che prevaricarlo, nella continua ricerca
di stabilire un armonioso equilibrio tra forze ed
elementi diversi tra loro, impariamo a coltivare
valori quali quelli voluti dall'etica,
dall'armonia, dall'estetismo, dal fascino e dalla
diplomazia. In realtà l'equilibrio è, per
definizione, sempre instabile e precario, così i
due piatti della bilancia non sono mai
perfettamente in equilibro tra loro, infatti,
celato, dietro il grande desiderio e l'ideale di
armonia che anima la Bilancia, si nasconde, ancora
pressante, il bisogno di affermazione arietino,
che adesso si esprime con modalità differenti. La
Bilancia rispetta i patti, anche se il
"patto" fra due persone non è mai in
egual misura proficuo per entrambe, non importa,
una volta siglato e preso atto che una parte
inevitabilmente accetta di rinunciare a qualcosa
per il bene dell'altra, esso va rispettato ed
onorato.
Così il segno della Bilancia, come quello dei
Gemelli, ci mette nuovamente di fronte alla dualità,
ma mentre nei Gemelli la dualità rappresenta una
tappa nel processo di conoscenza, nella Bilancia
si esprime a livello sociale sotto forma di
scelta. Di fronte ad ogni situazione che impone
una scelta tendiamo a soppesare meticolosamente i
pro e i contro prima di prendere qualunque
decisione, in realtà, dietro tale scrupolosa
valutazione, c'è il desiderio di possedere tutto
in egual misura, invece di una cosa a discapito di
un'altra, perciò la famosa
"indecisione" che caratterizza il segno
zodiacale della Bilancia, scaturisce non
dall'incapacità di fare una scelta, ma dalla
paura delle conseguenze che questa scelta
comporta. C'è quindi la tendenza ad appianare,
pacificare e conciliare le divergenze, a ridurre
le distanze che ciascuno di noi è incline a porre
quando è di fronte all'altro, a minimizzare e
relegare in secondo piano tutti gli elementi che
possono indurre allo scontro e alla lotta e ad
enfatizzare invece quelli che possono unire: la
verità è che non siamo ancora pronti a
rinunciare alla priorità della nostra
individualità. Il desiderio di armonia, quando si
esprime in modo eccessivo, può portarci a
nascondere la nostra vera natura che viene fatta
tacere pur di compiacere gli altri, generando in
noi un profondo conflitto interiore che con fatica
cercheremo di dissimulare. L'armonia, infatti,
quando è creata e si fonda solo sul grande potere
di seduzione della Bilancia, le cui armi sono lo
charme, lo stile, il fascino e il senso della
misura, poggia su basi estremamente precarie e
prive di sostanza. Il desiderio di armonia e di
comunione con l'altro, in questo segno, è ancora
in "pectore", è un'idea astratta, come
immateriale è l'aria, l'elemento al quale la
bilancia appartiene, è un'aspirazione che si
realizza o nella sigla di un patto formale, oppure
a livello estetico, nell'attrazione per tutto ciò
che è "bello" come l'arte, la pittura o
la musica. La vera comunione con l'altro si
costruisce invece, solo dopo aver provato il
coinvolgimento emotivo, l'intimità, la fiducia e
la fusione con l'altro, ma perché questo avvenga,
dovremo essere pronti a "morire" come
individui singoli per "rinascere" nella
coppia come individui completi.
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