Cronaca di un corso di studi con torneo finale

Gli Scacchi entrano a scuola con il DLF

        

Sabato 17 e domenica 18 presso l’Istituto Comprensivo di Fabriano (ex Scuola Media Gentile - Fermi) ha avuto luogo il primo torneo di scacchi tra gli alunni.

   Il gioco degli scacchi è stato introdotto nel curricolo opzionale della suddetta Istituzione dall’inizio del corrente anno scolastico.

    L’ innovazione in linea con i nuovi orientamenti pedagogici e le coordinate entro le quali si muove l’autonomia delle singole Istituzioni Scolastiche, è stata particolarmente apprezzata dai genitori.

    Gli alunni attraverso una situazione ludica hanno avuto la possibilità di essere sollecitati in ordine ai seguenti temi: la

simbologia scacchistica e i linguaggi non verbali, la concentrazione la riflessione, la progettazione del percorso, lo studio della tattica dell’avversario nella pratica del gioco. L’iniziativa stata possibile grazie alla collaborazione del Dopolavoro Ferroviario che ha messo a disposizione della scuola materiali e strumenti, ma soprattutto la preziosa opera del maestro Sig. Giuseppe Guglielmi.

    Il Sig. Guglielnii ha curato la formazione degli alunni all’arte scacchistica con 

 

molta efficienza e sensibilità, trasferendo nei giovani la passione per un gioco che insegna a pensare e quindi a crescere. A conclusione della manifestazione, l’Assessore alla PI prof.ssa Ruggeri ha manifestato il suo plauso per l’attuazione di un progetto che coniuga le risorse del

territorio con la progettualità della Scuola.

Si sono classificati rispettivamente:

al 1° posto Marinsalti Diego (Ci. III A)

al 2° posto Animobono Stefano (Ci. I G)

al 3° posto Ruzziconi Alexandro (CI. I E)

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

(Dott Prof. Maria Giovanna Cardoni)  

 

 

 

Una felice collaborazione tra scuola e DLF ha portato il gioco degli scacchi in classe e dopo un periodo di istruzione che Giuseppe Guglielmi ha condotto con pazienza e competenza rara, i ragazzi si sono misurati in un vero e proprio torneo. Non sappiamo se gli scacchi diventeranno materia di insegnamento come sembra possa accadere, in questo caso a Fabriano SI SODO precorsi i tempi. Il Dirigente scolastico e “L’allenatore” intervengono su questo interessante tema

Sabato 17 e domenica 18 febbraio 2001 presso l’istituto Comprensivo “Gentile Fermi” di Fabriano sedici ragazzi/e emozionatissimi, tesissimi, concentratissimi cercano di dimostrare a se stessi e ai genitori presenti che qualcosa hanno imparato) durante il corso di scacchi appena terminato. “Come è possibile che questi scalmanati siano così seri?” Si domanda qualcuno. Chi pratica questa disciplina ben conosce quanto

sia forte il coinvolgimento del proprio “io” e trova. quindi. tutto normale. Può meravigliarsi. al più. della tensione di alcuni genitori, che traspare evidente nonostante il loro collaudato autocontrollo. La delusione fortissima di aver dato “stallo” al Re nudo con la Donna di vantaggio o, peggio ancora, con Donna e due Torri, il sollievo degli avversari “graziati”, Lo sconforto di chi sconfitto, crede di non essere all’altezza dei suoi compagni e “il colpo di reni” del giorno successivo (bravo Federico! Non scoraggiarti mai, reagisci! Ogni partita a scacchi è una battaglia contro i propri errori, non contro il tuo

avversario! Era esattamente questo che ti si voleva insegnare, prima e più che la tecnica del gioco. Hai vinto la tua prima partita veramente importante), la disperazione di Serena che non riesce a ricordare come “mattare” quel viscido Re con la Torre di vantaggio, le disquisizioni circa il possibile esito del torneo davanti al tabellone dei risultati parziali, sono segni del forte coinvolgimento

emotivo di questi meravigliosi ragazzi. E’ retorico dire che l’occasione ha dato, una volta tanto, l’opportunità di vedere i nostri bambini dalla parte dell’anima? Che questa disciplina rende più visibile la loro umana semplicità’? E’ molto diffusa, nell’ambiente scacchistico, l’opinione che gli scacchi siano un gioco “violento”, psicologicamentee. s’intende, In effetti, a me pare che esso tenda a selezionare in modo “brutale”. Sono sicuro che molti degli assenti hanno temuto il confronto con i compagni e che, se interrogati, con un lessico tipico dei “grandi”, diranno che avevano degli “impegni……e pure questo era ciò che si voleva combattere con attività di questo genere.

    La classifica finale può esprimere il valore tecnico.non certo il “valore” del ragazzo. per misurare il quale chi sa che forse non bisognerebbe girarla sottosopra, la classifica! E’ facile accettare il confronto quando ci si sente tecnicamente superiori, molto più difficile quando non ci si sente all’altezza della situazione. Molti dei ragazzi avranno dovuto correggere l’opinione che avevano di se stessi, avranno avuto indicazioni circa la differenza che esiste tra il credere di sapere ed il sapere, avranno intuito che.per ottenere un risultato, occorrono determinazione, impegno e caparbietà. Ma.... nella vita non è così’? La competizione scacchistica è impregnata di queste problematiche, l’analisi e lo sviluppo delle quali va fatta con una certa attenzione, Ed ecco che allora riaffiorano gli eterni e mai risolti problemi della società, della famiglia, della scuola.

    Oltre a questa considerazione bisogna anche rilevare la bella sensazione che lascia la passione (quanto mi piace questa parola…) con cui la Preside Dr.ssa Cardoni, le insegnanti che hanno seguitoo i corsi, la scuola tutta, il D.L.F. di Fabriano. l’amministrazione comunale, l’amico Mauro, che ha svolto la funzione di arbitro del torneo, hanno profuso per la migliore riuscita di questa

iniziativa. Sensazione ancora più bella quella che ci hanno lasciato i ragazzi durante il torneo con il loro meraviglioso comportamento.

    Coraggio e grinta, ragazzi! Non so se l’avete percepito: avete fatto una grande cosa dando a tutti i presenti

una piccola grande dimostrazione che siete molto migliori

di quanto a volte vi si descrive. Continuate cosi.

Giuseppe Guglielmi

 

 

 

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