SALUTO DEI DOCENTI

Benvenuto Padre Santo,

a nome di tutto il personale scolastico le porgo il mio saluto.

La ringraziamo di aver accolto l’invito, attraverso i nostri parroci, a visitare, come “Buon Pastore”, la nostra scuola che è il centro della vita della cittadina, in quanto raccoglie tutti i preadolescenti delle famiglie di Mirto, siano essi del luogo o provenienti dai paesi vicini, che extracomunitari, i quali sono, come Lei ci ha insegnato, nostri fratelli.

La sua presenza in questa comunità scolastica è da stimolo per tutti noi operatori scolastici che, nonostante le nostre debolezze umane, cerchiamo sempre di educare i ragazzi ai saperi e soprattutto ai valori, quali l’accoglienza, la solidarietà e il rispetto dell’altro.

Questi ragazzi, questi docenti, tutto il personale scolastico sa quanto ha fatto Lei per l’altro, cito solo alcune iniziative: casa dell’accoglienza per ragazze madri, mense per i poveri, apertura del centro di spiritualità delle Monache Agostiniane… tante cose belle che i nostri ragazzi e le famiglie devono sapere per conoscere meglio nostro Signore Gesù, che attraverso Lei, come Pastore della Comunità Diocesana, agisce nella Sua Chiesa. Esse sono frutto dell’amore che Lei ha dato e continuerà a dare ancora alla nostra Diocesi, perché come Cristo ha dato tutto se stesso per noi, Lei come APOSTOLO, fa lo stesso. Lo dice il PELLICANO scelto come simbolo del suo stemma vescovile, che noi docenti credenti dovremmo adottare come simbolo del nostro agire.

Infatti, per questi ragazzi, noi diamo tutto quello che abbiamo nella nostra mente e nel nostro cuore. Nei confronti di questi “piccoli” così cari a nostro Signore Gesù, ci preme che essi riescano a raggiungere prioritariamente la maturità come persone, oltre che le competenze delle discipline. Ma, nonostante le molteplici strategie educative, non sempre riusciamo a competere con le altre agenzie, per esempio i mezzi di comunicazione sociale che spesso disorientano, indicando una scala di falsi valori che però per essi sono allettanti e rendono difficile mantenere la formazione ricevuta sia a scuola che in famiglia. Per non parlare delle molteplici occasioni che vivono tra pari e che fanno conoscere loro il mondo del bullismo e altro…

Ma noi non vogliamo e non dobbiamo demordere perché tante sono le cose belle che questi ragazzi riescono a costruire attraverso la sinergia, che deve divenire sempre più forte, tra Scuola, Famiglia e Chiesa. Non dimentichiamo che essi hanno una vita sana: frequentano progetti scolastici exacurriculari, centri sportivi e ricreativi, senza dimenticare il grande apporto delle attività parrocchiali della Catechesi e dell’Azione Cattolica.

Scusi se col mio saluto Le ho “rubato” del tempo prezioso… ora La lascio “in balia” dei nostri ragazzi: sono tutti suoi!!!

Grazie.

ANTONIO MADEO