PARROCCHIA “DIVIN CUORE DI GESU’ ” Mirto
Veglia del Giovedì Santo 20 marzo 2008
“…li amò sino alla fine…”
CRISTO UN VOLTO DA CONTEMPLARE l’altro un fratello da servire Giovedì Santo: VEGLIA DI PREGHIERA |
Guida: Siamo qui riuniti attorno all’altare della Reposizione. Convocati dal signore Gesù così come avvenne nella notte del tradimento ai discepoli prediletti, Pietro, Giacomo e Giovanni. Gesù aveva chiesto ai suoi di fargli compagnia, di vegliare con Lui.
Nel Getsemani gli apostoli si trovarono davanti a un Gesù irriconoscibile. Colui, al cui cenno i venti cessavano, che scacciava con autorità i demoni, che guariva ogni infermità, che le folle ascoltavano per giornate intere senza stancarsi, ora è ridotto a uno spettacolo pietoso e chiede loro, lui stesso, aiuto. Gesù cominciò a sentire paura e angoscia e disse ai discepoli: la mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate.
Gesù è solo, solo. Anche questa sera, nel contesto di una società straziata da episodi di violenza, da esplosioni di odio, indifferente al suo infinito amore, Gesù appare emarginato.
Ma noi non vogliamo lasciarlo solo. Abbiamo accolto il suo dono di grazia a vegliare con Lui, in adorazione del sacramento del suo amore, nella contemplazione della presenza sollecita della nostra vita e in quella della intera umanità di tale suo amore.
Guidati dal capitolo del Vangelo di Giovanni rivivremo e rimediteremo quella notte luminosa e tetra, notte dell’ istituzione dell’Eucarestia e del Sacerdozio, ma anche del tradimento e della cattura.
Canto: 1 - E’
giunta l’ora, Padre per me ai miei amici ho detto che questa è la vita conoscere Te e il figlio tuo: Cristo Gesù. 2 -
Erano tuoi, li hai dati a me, |
3 - Tu mi hai mandato ai
figli tuoi la Tua parola è verità e il loro cuore sia pieno di gioia La gioia vera viene da te 4 - Io
sono in loro e Tu in me§ |
1° Lett.: Giovanni (13-1)
Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Guida: Proviamo a sincronizzare i nostri orologi con quello di Dio quando quella sera prima della festa di Pasqua, Gesù si trova con i suoi discepoli, e d’improvviso le lancette si arrestano…E’ giunta l’ora, ecco l’Ora di passare da questo mondo al Padre. La sua ora è vicina e le tenebre della notte scendono, ma Gesù “sfrutta” anche questa notte, questo momento difficile per amare i suoi sino alla fine. Chiediamo al Signore di farci comprendere che ogni momento della nostra vita è importante come se fosse il solo momento utile per entrare nell’eternità, e amare fino in fondo, sino alla fine.
1° Lett.: Li amò sino alla fine. Questa non è solo un’indicazione temporale “li amò fino all’ultimo istante”), ma di modo (“li amò fino all’estremo”, perché più di così non si può nemmeno immaginare). Infatti, li amò fino a chiamare Giuda: “amico”, fino a intercedere per coloro che lo uccidono: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”, fino a fare dono dei suoi affetti più cari: “Ecco tuo figlio; ecco tua madre”, fino a donare la pace a chi l’aveva rinnegato e lasciato solo: “Pace a voi!”
Pausa di adorazione silenziosa
Guida: Preghiamo con il Salmo 103 (102) perché la nostra bocca possa sempre benedire il Signore per tutti i suoi benefici (a cori alterni eventualmente cantato)
Benedici il Signore, anima mia, Benedici il Signore, anima mia,
Egli perdona tutte le tue colpe, salva dalla fossa la tua vita,
Il Signore agisce con giustizia Ha rivelato a Mosè le sue vie,
Buono e pietoso è il Signore, Non ci tratta secondo i nostri peccati,
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Come il cielo è alto sulla terra Così è grande la sua misericordia su quanti lo temono come dista l'oriente dall'occidente, così allontana da noi le nostre colpe.
Come un padre ha pietà dei suoi figli, Perché egli sa di che siamo plasmati,
Come l'erba sono i giorni dell'uomo, Lo investe il vento e più non esiste
Ma la grazia del Signore è da sempre, dura in eterno per quanti lo temono; per quanti custodiscono la sua alleanza e ricordano di osservare i suoi precetti. |
Cel.: O Dio nostro Padre , infondici il senso del tempo: del passato, del presente e dell’avvenire. Insegnaci la conoscenza del disordine della nostra vita, aprici alle dimensioni del tempo del figlio tuo, tempo della misericordia e dell’amore.
Te lo chiediamo, Padre, per il tuo Figlio Gesù e per l’intercessione di Maria, nostra Madre.
Ass.: Amen
Pausa di adorazione silenziosa
1° Lett.: Vv. 2-5
Mentre cenavano, quando già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a dio ritornava, “si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui si era cinto.
Contempliamo la salvezza
Mentre cenavano … Gesù cominciò a lavare i piedi… (Vv. 2-5)
Non dobbiamo dimenticare che siamo durante una cena, durante un banchetto. Il banchetto è comunione e festa. L’Eucarestia è il banchetto che il Signore ha voluto per i suoi, per noi: egli vuole che stiamo insieme, che ci amiamo, che ci comprendiamo gli uni gli altri e soprattutto che capiamo il suo amore. I discepoli sembrano non accorgersi di nulla, si siedono intorno alla mensa e aspettano l’inizio del pasto: ma questa sera mangeranno un altro cibo: il cibo del servizio e dell’amore senza limiti.
2° Lett.: Quando il diavolo… Giovanni parla anche di un altro convitato, non visto, ma altrettanto presente: il diavolo. Egli è colui che mette divisione, e il vero avversario ora è proprio la loro divisione. Il mistero del momento è tutto concentrato nei due verbi principali: il Padre consegna (in greco: didomi) tutto nelle mani di Gesù, e Satana consegna (in greco:paradidomi) Gesù agli avversari. Nella notte in cui veniva tradito, Gesù compie dei gesti di comunione e di amore, dei gesti di unità e di intimità: si avvicina. Davanti ad ogni speranza e divisione, Gesù cerca la vicinanza: davanti ad ogni abbandono, Gesù si abbandona e si dona.
3° Lett.: Si alzò da tavola… Gesù non rimane a tavola, ma “si alzò”. Tutto in Gesù è un consegnarsi, un abbandono, non un aggrapparsi. Gesù si alza da tavola e depone le sue vesti. Le vesti indicano la dignità di una persona, il suo valore sociale. I ricchi portano abiti che indicano il loro stato, la loro dignità e autorità. Gesù si spoglia della sua vita per essere nostra vita: compie l’ennesimo gesto di umiltà e di servizio.
4° Lett.: Cominciò a lavare i piedi ai discepoli. In ginocchio, piegato in due, davanti ai suoi discepoli. Il modo con cui Gesù ha toccato il corpo, ha accarezzato i piedi dei suoi discepoli deve aver fatto loro capire quanto gli erano cari, quanto li portava in cuore. E’ utile osservare che Gesù è partito dai piedi, dai bisogni, dalle povertà… Anche noi, partendo da lì, “dai piedi”, guardando dal basso in alto, riconosciamo allora che tutti i volti esprimono il desiderio di essere amati e accolti.
Guida: Ritornare è riprendere un nuovo cammino verso Dio per legarsi a Lui definitivamente. Consapevoli di aver ricevuto da Dio ogni cosa, ricominciamo a convertirci per superare gli ostacoli e varcare la soglia di Cristo.
Cel.: Convertitevi a me con tutto il cuore perché sono buono e misericordioso.
Ass.: I tuo amore, o signore, è un appello a ritornare a Te.
Cel.: Sono lento all’ira, grande nell’amore e placabile riguardo al male:
Ass.: Abbandoneremo le vie del male e ritorneremo a Te, Signore, Dio dell’amore e della gioia.
Cel.: Ti ringraziamo Signore, per averci offerto la possibilità di trovarci nella calma della preghiera, , nel sacrificio del silenzio, nell’umiliazione dell’adorazione.
Facci sperimentare la forza di questo silenzio; aprici al tuo Spirito che chiama a conversione per poter aiutare la conversione della Chiesa nel mondo.
Donaci di rientrare, Signore, ancora una volta, in questo cammino della conversione cristiana interiore, attuale, discreta e semplice espressi dai gesti della Quaresima.
Ass.: Amen
Canto: Dov’è carità è amore.
Ci ha riuniti tutti insieme Cristo amore: godiamo esultanti nel Signore! Temiamo ed amiamo il Dio vivente e amiamoci tra noi con cuore sincero. RIT |
Noi formiamo qui riuniti un solo corpo, evitiamo di dividerci tra noi: via le lotte maligne, via le liti e regni in mezzo a noi Cristo Signore. RIT
Fa che un giorno contempliamo il Tuo volto nella gloria dei beati, Cristo Dio: e sarà gioia immensa, gioia vera, durerà per tutti i secoli senza fine. RIT |
1° Lett. Vv. 6-11
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: “Signore, tu lavi i piedi a me? Rispose Gesù: “Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo”. Gli disse Simon Pietro: “Non mi laverai mai i piedi!”. Gli rispose Gesù: “Se non ti laverò, non avrai parte con me”. Gli disse Simon Pietro: “Signore, non solo i piedi, manche le mani e il capo!”. Soggiunse Gesù: “Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti”. Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: “Non tutti siete mondi”.
Guida: Gesù ci suggerisce gesti molto concreti per servire i nostri fratelli, gesti di forte rinuncia, proposte di spoliazione, coraggio di lasciare il personale punto di vista o le proprie ragioni.
5° Lett.: Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: “Signore, tu lavi i piedi a me?”…(Vv. 6- 1). Pietro si scandalizza. Queste cose non sono da lui capite. Perciò le rifiuta. Perché? Certamente non solo perché non vuole essere lui il primo a dover ripetere quel gesto. Rifiuta perché non crede che l’amore più grande, il gesto più alto sia un atto di abbassamento. Pietro rappresenta la nostra resistenza ad accettare di dovere qualcosa a qualcuno. E’ difficile donare con animo libero e spontaneo; ma molto più difficile è accettare di dovere qualcosa a qualcuno, perché questo ci mette in una situazione di dipendenza, ci fa paura. Se è impegnativo amare, è ancor più impegnativo essere amati.
6° Lett.: “Se non ti laverò, non avrai parte con me”. Pietro ha intuito l’incredibile rovesciamento che Gesù sta compiendo. Considerare Dio come un servo, anziché servirsi del suo potere. “Mai!” ribadisce Pietro. Ma anche Gesù è categorico: “Se non vuoi capire che la Chiesa che uscirà da me dovrà essere un popolo di servi, se non vuoi capire che dovrà essere una famiglia di uguali perché amati, una famiglia dove nessuno deve pretendere il primo posto, se non vuoi capire che l’esigenza primaria del mio Regno è quella dell’accoglienza, dell’ascolto, del servizio, della comprensione e della compassione, allora non avrai parte di me. Altri entreranno e tu starai fuori. Anche se ti chiami Pietro, tu starai fuori”. Se persino Pietro può essere lasciato fuori, chi potrà capire fino in fondo la rivelazione del Maestro? Ma Gesù non indietreggia e non si piega. E’ troppo importante quello che sta facendo. E Pietro deve capirlo.
Pausa di silenzio
Guida: “Prendere parte” al banchetto di Dio è possibile solo se sinceramente ritorniamo ad essere bambini nella novità del cuore e della vita.
Ripetiamo ad ogni invocazione il ritornello: Signore di misericordia, che sappia più amarti che tenerti.
Perché lo scoraggiamento per il ricordo delle colpe non rischi di sommergerci in un gorgo di rimorsi, ma sappiamo sempre alzare lo sguardo verso il divino Crocifisso e incontrare il suo sguardo di misericordia, preghiamo.
Perché sappiamo ricambiare la lunga attesa di Dio del nostro ritorno penitente con amore fedele, felice del divino sguardo di amore, preghiamo.
Perché ciascuno ci trovi sempre porta aperta al perdono e all’accoglienza, così come Gesù Eucaristia disponibile a chiunque entra in una qualsiasi chiesa del mondo, preghiamo.
Altre intenzioni spontanee.
Cel.: Ti domandiamo, Signore, un cuore puro, una grande pace interiore, una grande chiarezza, per conoscerti e guardarti non più attraverso un velo, ma direttamente per cominciare la nostra contemplazione con gli occhi della fede, semplici come quelli di un bambino.
Ass.: Amen
Canto: AMATEVI FRATELLI
1
- Amatevi , fratelli, come io ho amato voi! Avrete la mia gioia, che nessuno vi toglierà. Avremo la sua gioia, che nessuno ci toglierà. |
2 - Vivete insieme
uniti, come il Padre è unito a me! Avrete la mia vita, se l’Amore sarà con voi! Avremo la sua vita, se l’Amore sarà con noi! |
3 - Vi dico queste parole perché abbiate in voi la gioia! Sarete miei amici, se l’Amore sarà con voi Saremo suoi amici, se l’Amore sarà con noi! |
1° Lett.: Vv. 12-15
Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: “Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi”.
Contempliamo
7° Lett. “Sapete ciò che vi ho fatto?.. Vi ho dato l’esmpio..” (Vv. 12-15). L’interrogativo diretto di Gesù mira ad interpellare personalmente ciascuno dei presenti e ed imprimere al dialogo un rapporto immediato.
Questi versetti finali sono il centro e la sintesi di tutto il brano. Vi ho dato l’esempio di cosa? Di come si lavano materialmente i piedi ai fratelli quando ci si mette a tavola? No, certamente! La comunità è cristiana quando fa ciò che ha fatto Cristo. Chi vuol parlare in nome di Gesù, chi fa la cena con lui deve fare come ha fatto lui, rifiutare ogni pretesa di supremazia e assumere le vesti del servo. Purtroppo tante volte questi versetti noi lo leggiamo come se Gesù avesse dato solo un esempio, un modello da imitare. Ma quel “come” non indica principalmente un esempio da imitare, bensì un dono da accogliere. Con la forza che Gesù ci dà, possiamo anche noi amare fino al punto di lavare i piedi. Gesù dona a noi il modello e soprattutto ci dona la forza di agire nello stesso modo.
QUI C’E’ LA MIA VITA
Guida: Davanti al Cristo, ora questa Parola chiede di realizzarsi per noi. Non ci poniamo più davanti ad essa come osservatori attenti; ci lasciamo coinvolgere: qui si racconta del nostro incontro, oggi, con Lui.
Gesù.. li amò sino alla fine. Ecco chi è il nostro Dio: un Dio di amore, un Dio che cerca comunione, un Dio che si fa grande facendosi piccolo, servo, dono, un Dio che ci accoglie a mensa e lava i nostri piedi sporchi. Noi partecipiamo all’Eucarestia non perché siamo bravi, buoni, ma perché esperimentiamo il suo amore per noi. Noi siamo coloro che lui ama “sino alla fine”, noi siamo i suoi.
- Pausa di silenzio per interiorizzare
- Ritornello: Gustate e vedete com’è buono il Signore.
Gesù.. cominciò a lavare i piedi dei discepoli. Lasciamo che Gesù si inginocchi davanti a questi piedi che si sono infangati percorrendo strade di critica malevola, di astio, di indifferenza, di egoismo, di evasione, di pessimismo, di indifferenza…Lasciamo che accarezzi e risani le nostre ferite e le piaghe che ci siamo procurati per via. Egli desidera poter fare comunione di vita con noi, desidera renderci belli, profumati per il suo amore.
- Pausa di silenzio e ritornello cantato
“Signore, tu lavi i piedi a me?”. Perdonare significa abbattere i muri, far rivivere la comunicazione e la comunione; è dare la vita, dicendo all’altro: “Ti apprezzo per quello che sei; ti riconosco; ti amo; voglio che tu viva”. Solo se ci lasciamo amare, noi possiamo essere vivi, beati, capaci di amare. Solo se ci lasciamo immergere da capo a piedi nel suo amore possiamo avere la vit: “Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo”
- Pausa di silenzio e ritornello cantato
“Se non ti laverò, non avrai parte con me”. Troppe volte ci pesa il servizio di lavare i piedi. Ma difficilmente ricordiamo coloro che verso di noi hanno svolto questo servizio. E’ giusto – in questo momento di contemplazione – fare memoria anche di tutti quei gesti di vicinanza, di accoglienza, di attenzione che ci hanno purificato e ristorato il cuore, è giusto fare memoria di tutti quei servi che ci hanno sanato e rinfrescato l’animo. Quanti gesti di comunione e di servizio abbiamo ricevutio! Quanti ancor oggi ne riceviamo!
- Pausa di silenzio e ritornello cantato
“Come ho fatto io, fate anche voi”. Lavando i piedi dei suoi discepoli e chiedendoci di fare lo stesso, Gesù vuole indicarci anche l’importanza di raggiungere il corpo dell’altro con semplicità, dolcezza e tenerezza, perché questo corpo è prezioso: è la persona. L’amore, la comunione, il servizio di cui siamo stati fatti oggetto ci dà la forza per compiere altrettanto. Proprio perché siamo amati concretamente e pienamente, diventiamo capaci di amare e di servire con concretezza ed attenzione.
- Pausa di silenzio e ritornello cantato.
Guida: Questo è il momento in cui ci apriamo all’invocazione. Chiediamo a Dio che, a motivo della nostra presenza ed azione, altri fratelli possano mettere in comunione la loro vita con la vita del Cristo. Diciamo insieme:
Signore, se dovessi scegliere una reliquia della tua passione, prenderei proprio quel catino colmo d’acqua sporca.
Girare il mondo con quel recipiente e ad ogni piede cingermi dell’asciugatoio e curvarmi giù in basso, non alzando mai la oltre il polpaccio per non distinguere gli amici dai nemici.
E lavare i piedi del vagabondo, dell’ateo, del drogato, del carcerato, dell’omicida, di chi non mi saluta più, di quel compagno per cui non prego mai, in silenzio, finchè tutti abbiano capito nel mio il Tuo Amore. Amen.
Cel.: E chi se non tu, o Signore, sei colui che ci hai raccolto per via, che hai avuto compassione di noi, che hai versato su di noi l’olio della consolazione e il vino della letizia?
Tu sei colui che prima di ordinare agli apostoli di rendersi il servizio vicendevole dalla lavanda dei piedi, ti sei chinato, cinto dell’asciugatoio, ai piedi di ciascuno e li hai lavati con amore.
Facci capire che i nostri gesti quotidiani assumono un valore immenso, incalcolabile, della coscienza della nostra missione, dell’essere noi chiamati, amati da Dio, generati da Lui nella fede perché, attraverso i nostri piccoli gesti, noi riempiamo il mondo di speranza, di fede e di carità.
Ass.: Amen
Preghiamo insieme
Signore, tu ci insegni i gesti dell’amore: l’amore raduna, risana e fascia le ferite, l’amore chiama per nome e tutto custodisce nella memoria del cuore. Quante volte hai fatto tutto questo per noi! Davvero Tu sei un Dio che non si stanca di noi, davvero Tu sei Buono, o Signore, lento all’ira e grande nell’amore!
Tu sei la vita e provvedi ad ogni essere vivente. Tu guardi all’umile e al giusto, a colui che in te trova la sua forza e spera sulla tua parola. Guardaci dentro, o Signore! E salvaci! |
Tu sei la Via e ci apri sentieri di pace su cui camminare. Percorri le nostre strade per incontrare i più lontani: avvicinati a chi si trova ai margini della vita e sii Pasqua di salvezza per tutti.
Tu sei la Verità che ci fa liberi: fermati ancora una volta per incontrarci. Aprici il cuore alla speranza, donaci la gioia di seguirti e di campire con Te. Amen |
Canto: CANTERO’ PER TE
1 - Tu che nel silenzio parli solo Tu, che vivi nei miei giorni puoi colmare la sete che c’è in me, e ridare senso a questa vita mia che rincorre la sua verità 2 - Tu di chiara luce splendi |
Rit.: E canterò solo per Te la mia più dolce melodia che volerà nel cielo immenso E griderò al mondo che un nuovo sole nascerà ed una musica di pace canterò.
3 – Tu che la tua mano tendi solo Tu che la tua vita doni, puoi ridarmi la mia felicità La speranza di una vita nuova in Te, la certezza che io rinascerò. .RIT |
Riflessione
Preghiamo
Sac.: Fratelli carissimi, riuniti in questa notte a contemplare il mistero dell’Eucarestia, rivolgiamo a Lui la nostra fiduciosa preghiera, perché ci ispiri intenzioni e propositi degni della sua santità:
Tutti: Signore, Pane di vita ascoltaci.
Canto: TI RINGRAZIO
1 - Lungo le strade dei miei pensieri ad ogni angolo t’incontro mio Signore e dai la forza ed il coraggio al mio cammino che diventa più sicuro Rit Ti ringrazio - o mio
Signore 2 - In ogni istante della mia vita |
vieni mia luce vieni mio sole a rischiarare tutto quello che pi hai dato. Rit.
3 - Quando le stelle spuntano in cielo la tua potenza si rivela ad ogni uomo poi al mattino brilla d’argento è goccia d’acqua che sorride sulle foglie.
4 - Un nuovo giorno sulla mia strada Tu fai risplendere Signore e non è un sogno fa che ti veda in ogni cosa per dirti ancora con la vita che ti amo. Rit. |