Juan Ramon Jiménez

Nasce nel 1881 a Moguer, in Andalusia. Studia diritto all'università di Siviglia , ma i suoi veri interessi sono la pittura e la poesia. A Madrid pubblica nel 1900 la prime raccolte di versi (Ninfee; Anima di violetta). Periodicamente fa ritorno a Moguer e viaggia in Francia, Svizzera e Italia. Stringe amicizia con i più importanti scrittori spagnoli e pubblica numerosi volumi di poesia. Nel 1916 sposa Zenobia Campubrì, donna coltissima, alla quale resterà sempre profondamente legato. Il Diario di un poeta appena sposato (1917) segna un punto di svolta nella sua produzione poetica, sempre ampia, che prosegue (Eternità, 1918; Pietra e cielo, 1919; Poesia, 1923; Bellezza, 1923) affiancata ad un'intensa attività editoriale. Insieme a Zenobia traduce il poeta indiano Tagore. In seguito allo scoppio delle guerra civile, nel 1936 si trasferisce in America, spostandosi fra Cuba, Argentina, Uruguay e Stati Uniti. Le sue ultime raccolte sono La stagione totale (1946) e Animale di fondo (1949). Due anni prima della morte, avvenuta a Portorico nel 1958, riceve il premio Nobel.