Rifugio Bolettone

Il rifugio Bolettone è situato a pochi passi dalla grande croce sulla cima dell'omonimo monte.

Alla rotonda di Erba imbocchiamo la provinciale n. 639 in direzione Como.
Dopo due km circa prendiamo a destra per Albavilla (via Don Orione).
Continuiamo in leggera salita fino ad una nuova rotonda dove proseguiamo per Albavilla e alla successiva prendiamo a destra (cartello Buco del Piombo).
Attraversato il paese e giunti a Piazza Fontana voltiamo a sinistra attorno alla chiesa.
Troviamo due piazze unite: Roma e Garibaldi e voltiamo a destra per via XX Settembre.
La strada prosegue poi in salita e con vari tornanti arriva fino al parco del Vicerè (m. 900).
Qui c'è un ampio parcheggio, a pagamento nei giorni festivi.
Diversi sentieri salgono verso i rifugio.

Primo itinerario: accesso diretto da sud
Proseguiamo oltre il parcheggio, sulla sterrata e dopo un centinaio di metri troviamo un sentiero sulla sinistra.
Su di un albero è appeso un cartello che indica il rifugio.
Poco dopo ignoriamo la deviazione sulla sinistra per la Baita Patrizi e saliamo nel bosco di robinie.
Il percorso è abbastanza ripido essendo questa la via più diretta di accesso al rifugio.
Il sentiero è ampio e, in alcuni punti, ricoperto di sassi cementati.
Più avanti le robinie lasciano il posto a pini e betulle.
Presso un tornante (cartello rifugio e monte Bolettone a ore 0.30) si stacca sulla sinistra un sentiero.
Possiamo scegliere di continuare con il percorso principale oppure con questa variante.

 - Percorso principale.
Oltre il bosco, ad un tornante, appare sulla destra, in lontananza, il bianco edificio della Capanna Mara.
Altri due tornanti e a sinistra già si vede il rifugio.
Nell'ultimo tratto dove la pendenza è più lieve percorriamo un traversone poco sotto il crinale del monte e arriviamo alla meta.
Oltre il rifugio, pochi metri ci separano dalla grande croce sulla cima del monte (m. 1320).

 - Variante.
Il sentiero esce subito dal bosco ed è agevolato da alcuni piccoli tronchi che fanno da gradino. Poco dopo. superata una staccionata raggiungiamo due rudimentali panchine in legno.
Bella la vista sulla sottostante vallata e sui laghetti del Triangolo Lariano. In alto a destra invece già possiamo vedere il rifugio.
Dopo un tratto in piano il sentiero gira a destra e sale con uno strappetto per poi tornare pianeggiante e proseguire a mezza costa passando a valle del rifugio.
Attraversando i prati che coprono lo scosceso versante del monte, puntiamo verso una fila di pini.
Ignoriamo poi un sentierino che scende a sinistra e quando arriviamo nei pressi degli alberi, giriamo a destra e iniziamo ripidamente a salire verso la cima del monte.
Infine superato un boschetto sbuchiamo di fronte alla croce sulla vetta. Il rifugio è sulla destra.

Tempo impiegato: ore 1.00 - Dislivello: m. 420

Secondo itinerario: da est
Prima del parcheggio possiamo prendere a destra, per arrivare fino ad un bar dove, a volte, si riesce a trovare posto per l'auto.
Ci incamminiamo nel bosco, in piano, sulla stradina asfaltata e in breve arriviamo al rifugio Cacciatori (m. 903) ove la strada diviene sterrata.
Un cartello ci indica la Capanna Mara a 40 minuti.
Iniziamo con un tratto abbastanza ripido, poi il percorso si raddolcisce.
In località Dos di Carei ignoriamo sulla sinistra un altro sentiero che si inerpica verso il Bolettone.
Procediamo alternando tratti in piano ad altri con lieve pendenza.
All'uscita dal bosco una breve salita ci conduce alla Mara (m. 1125).
Poco prima del rifugio, giriamo a sinistra e, in breve arriviamo al valico che mette in comunicazione la Val Bova e la Val di Gaggia.
Siamo ad un bivio e troviamo un cartello che ci indica a sinistra il rifugio Bolettone raggiungibile in 30 minuti e a destra il rifugio Riella in 50 minuti.
Ci incamminiamo dunque sull'erboso crinale est del monte, ora in piano ora con qualche breve strappetto, godendo del panorama verso nord sul lago di Como e i monti della Valtellina e, sull'alto versante, sui laghetti che chiudono a sud il Triangolo Lariano.
Ora un tratto in discesa e poi in piano nel bosco facendo attenzione alle ortiche che spesso invadono lo stretto sentiero.
Poi risaliamo, dapprima al fresco del bosco e poi allo scoperto, camminando sul versante nord del monte, fino ad unirci al percorso descritto nel precedente itinerario.
Pochi passi e siamo alla meta.

Tempo occorrente ore 1.10 - Dislivello: m. 420

Terzo itinerario: da sud e poi da ovest
Poco prima del parcheggio, prendiamo una stradina asfaltata sulla sinistra (cartello indicatore: Bolettone) che si addentra, in piano, nel bosco.
Fatti alcuni passi, troviamo un bivio e proseguiamo diritti sulla strada che diviene sterrata.
Ignoriamo poi un bivio a sinistra (sentiero romantico) che si abbassa fino a un ruscello per poi risalire e riunirsi al nostro percorso.
Proseguiamo invece e al successivo bivio giriamo a sinistra mentre a destra ci si porta sul primo itinerario, precedentemente descritto.
Passiamo il monumento ai fanti caduti del 68° reggimento, poi in discesa fino ad un ansa dove troviamo un ruscelletto che scende dalla montagna e passa sotto il sentiero.
Ora un breve tratto in salita al termine del quale passiamo accanto ad una staccionata con una madonna e la scritta: "La madona del doss mezan la da sempar una man".
Alterniamo alcuni tratti in piano a lievi discese; poi la stradina si restringe e diviene sentiero.
Un altro ruscelletto attraversa il percorso e riprendiamo a salire.
Qui si innesta il sentiero "romantico" (cartello: alla sorgente).
Ora siamo nuovamente in piano e due serie di assi ci fanno da passerella.
Arriviamo ad un punto parzialmente cementato e protetto a valle, oltrepassato il quale ci appare la bianca costruzione della Baita Patrizi (m. 986).
Ignoriamo la sterrata davanti al rifugio ed un'altra poco dopo sulla sinistra e passiamo accanto ad un'area attrezzata a pic nic con tavoloni e panche.
Il percorso si allarga; ad un bivio prendiamo a destra oppure a sinistra per voltare poco dopo.
Al successivo bivio andiamo a destra; troviamo un breve tratto allo scoperto e ancora a destra rientriamo nel bosco (cartello Baita S. Pietro).
Dopo una grande quercia, le radici di un albero ci fanno da gradini: iniziamo infatti a salire.
Ignoriamo varie diramazioni e ci teniamo sempre sul percorso principale.
Finalmente usciamo al sole: davanti a noi il prativo versante sud del Bolettone.
Dapprima saliamo e poi in piano facciamo un semicerchio a mezza costa verso ovest.
Ignoriamo un sentierino sulla destra e arriviamo sul crinale spartiacque tra il Monte Boletto e il Monte Bolettone.
Il sentiero prosegue verso la Capanna S. Pietro (m. 1116) ormai definitivamente chiusa, noi invece voltiamo a destra.
Arriviamo a un bivio: a sinistra trascuriamo il percorso che aggira il monte a mezza costa sul lato nord, al fresco di una faggeta e procediamo invece attaccando la ripida parete che da ovest raggiunge la sommità del Bolettone.
Tratto questo alquanto ripido: quattro decisi strappi alternati con altrettanti tratti in piano, ci conducono alla croce sulla cima e al vicino rifugio.

Tempo impiegato: ore 2.00 - Dislivello: m. 420

Quarto itinerario: da Como (ovest)
Da Como saliamo in auto a Brunate (m. 715), proseguiamo fino a S. Maurizio (m. 906) e alla Capanna CAO (m. 980) ove parcheggiare l'auto.
Da questo punto inizia una lunga carrareccia (km 6.4), che procede verso est lungo le dorsali del Boletto.
Un segnavia indica le varie cime ci si possono raggiungere: Boletto (m. 1236), Bolettone (m. 1317), Palanzone (m. 1436) e S. Primo (m. 1685); un altro cartello invece segnala i primi posti di ristoro lungo il cammino: Baita Carla (a 0.10), Baita Bondella (a 0.25) e Ristoro Boletto (a 0.40).

Il percorso, contraddistinto dal n. 1 su fondo bianco-rosso, parte in piano ed entra subito nella pineta passando accanto alla capanna C.A.O e al successivo campo di bocce.
Superate alcune case prima di una curva e si continua in lieve salita fino alla baita Carla (m. 997) ove il bosco finisce.
Due segnavia indicano sulla sinistra il monte Piatto e Torno mentre dall'altro lato un sentiero scende a Civiglio.
Continuiamo in leggera salita, superiamo due baite ed entriamo in un bosco di faggi.
All'uscita dal bosco troviamo altri sentieri ben segnalati: a sinistra si va a Castel d'Ardona (0.30), monte Piatto (1.00), Torno (1.30) e poco dopo, nei pressi di una grande villa, sempre a sinistra, parte un sentiero per il pizzo Tre Termini (0.15) e il monte Boletto (0.30).
La carrareccia invece continua verso le baite Bondella e Boletto costeggiando sulla destra il muro di cinta della villa.
Superiamo un'altra casa e continuiamo tra gli alberi, anche se ora non possiamo più dire di essere in un bosco.
Giù nella vallata si distinguono molto bene i laghetti del Triangolo Lariano.
Troviamo un'altra casa e poco dopo arriviamo alla baita Bondella (m. 1075).
Oltre la baita il sentiero sale un poco più ripidamente ma solo fino alla prima curva poi continua con la solita lieve pendenza.
Oltrepassiamo un cartello che segnala l'inizio del comune di Tavernerio, poi un'altra casa e quindi arriviamo alla baita Boletto (m. 1160).
Dopo un tratto in salita su fondo in cemento arriviamo a una bocchetta (m. 1186) ove possiamo scegliere se proseguire con la strada aggirando il monte Boletto o salire in cima e ridiscendere dall'altro versante.

Per salire prendiamo il sentiero sulla destra che sale con un traverso a pendenza costante; in cima (m. 1236) troviamo un baitello e l'arrivo di una teleferica. Bello il panorama sulle prealpi lombarde e sulla vallata sottostante.
Con due tratti in discesa ci abbassiamo sull'altro lato del monte fino a ritrovare la stradina.

Con il percorso principale invece, dopo pochi passi in discesa, continuiamo in piano aggirando il versante nord del monte al fresco degli alberi fino alla successiva bocchetta ove ritroviamo il sentiero.

Continuiamo poi in leggera discesa; la parte un poco più ripida ha il fondo in cemento.
Inizia qui il tratto più panoramico del percorso; siamo sul crinale e possiamo ammirare a nord le cime della Valtellina e il sottostante lago di Como e sull'altro versante i laghetti che chiudono a sud il Triangolo Lariano.
Ignoriamo poi un sentierino sulla destra ed entriamo in un boschetto di betulle oltre il quale, presso un bivio, la stradina si riduce a sentiero.
Sulla sinistra, oltre una vecchia casa, in discesa si arriva alla Capanna S. Pietro (m. 1116), da tempo ormai chiusa.
Procedendo diritto invece si incontra un segnavia che indica le due direzioni: Bellagio a ore 8.25 e Brunate a ore 1.35
Ignoriamo ora un primo sentiero sulla destra, poi un altro dove si innesta il terzo percorso sopra descritto che arriva dalla Patrizi e un'altro ancora, più avanti a sinistra, con il quale si aggira sul versante nord il monte Bolettone, in un fresca faggeta.
Attacchiamo così l'erta finale: quattro decisi strappi alternati da altrettanti tratti in piano, sull'assolato pendio del Bolettone ci conducono alla croce sulla cima e al vicino rifugio.

Tempo impiegato: ore 2.20 - Dislivello: m. 330

ESCURSIONI PARTENDO DAL RIFUGIO:
  • vetta del Bolettone in ore 0.01








Dati del rifugio Bolettone

Altezza:
m. 1310
Gruppo:
Triangolo Lariano
Ubicazione:
Vetta M. Bolettone
Comune:
Albavilla - CO
Carta Kompass:
91 - C8
Gestore:
Giovanni Roscio
Telefono gestore:
-
Telefono rifugio:
031 628163
Posti letto:
30
Apertura:
estate e week end
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Il rifugio Bolettone
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