SCHEDA BIBLIOGRAFICA CON INDICE DE  " IL RAPPORTO DI LAVORO IN AZIENDA "

 

 

 

 

 

 

 

Mario Meucci

 

IL RAPPORTO DI  LAVORO IN AZIENDA

 

APPROFONDIMENTI  PER ORIENTARSI TRA LE SUE

QUESTIONI GIURIDICHE PIU' CONTROVERSE

 

Introduzione di Mario Meucci

Collana MANUALI
Formato 17x24
Pagine  644
Prezzo € 35,00
ISBN 978-88-230-1250-9

 

uscita in libreria: 2 Aprile  2008

 

 

 

 

Il libro tende a strutturare una Guida alla consapevolezza dei doveri e diritti discendenti dal rapporto di lavoro in capo ai lavoratori e ai datori di lavoro. Mario Meucci ha scelto quale modalità informativa quella di trattare le più ricorrenti questioni controverse del rapporto di lavoro attraverso l’offerta al lettore - non già di un tradizionale manuale di diritto del lavoro e sindacale di stampo accademico-istituzionale ma - di aggiornatissimi ed agili saggi sui principali istituti giuridici, occasionati talora da vertenze approdate nelle aule di giustizia e qui risolte. Ne è sortito un manuale di diritto del lavoro e sindacale di fatto, diverso solo formalmente da quelli utilizzati nelle aule universitarie ma dello stesso livello qualitativo dal lato scientifico, con il vantaggio di essere agile e di uso concreto, idoneo alla trattazione (ed auto-soluzione) degli aspetti più salienti del rapporto  di lavoro nell'impresa e degli interrogativi che induce. I 50 capitoli dibattono, esemplificativamente, il tema  delle corrette modalità di collaborazione in azienda, della libertà di opinione e di critica individuale e sindacale, delle mansioni (equivalenza statica e professionalità potenziale), della dequalificazione e risarcimento del danno professionale, del cd. assorbimento dei superminimi, degli usi aziendali più favorevoli e condizioni di revoca, della successione tra contratti anche in peius salvi i cd. diritti quesiti, delle invenzioni del lavoratore, delle ferie, della malattia, dell’inidoneità sopravvenuta, del risarcimento del danno allo stato di salute per negligenza datoriale, delle condizioni di vigilanza e sorveglianza dell’attività lavorativa e dell’indagine illegittima su fatti non professionalmente rilevanti, dell’incidenza delle private vicende sul vincolo fiduciario, della prescrizione, delle rinunzie e transazioni, della esternalizzazione di rami d’azienda, della parità uomo-donna per l’età pensionabile, dello storno dei dipendenti, della violenza e delle molestie sul lavoro, dell’acquisizione della qualifica di dirigente e della  risoluzione del suo rapporto, dei licenziamenti collettivi e delle garanzie ex art. 18 per il licenziamento illegittimo, e … altro ancora.

 

 

 

Mario Meucci, già docente di Diritto del lavoro e Relazioni industriali, collaboratore di riviste giuridiche specializzate in diritto sindacale e del lavoro, è autore di 13 testi in materia lavoristica e sindacale e di oltre 350 articoli.

 

 

Mario Meucci

IL RAPPORTO DI LAVORO IN AZIENDA

(approfondimenti per orientarsi tra le sue questioni giuridiche più controverse)

 

uscita: 2 aprile 2008 - pp. 641- € 35,00 - Ed. Ediesse srl  Via dei Frentani 4/A - 00185 Roma - tel. 06/44870325 – Per ordinazioni:  ediesse@cgil.it http://ediesseonline.it

INDICE
Introduzione
 
PARTE PRIMA
 
IL RAPPORTO INDIVIDUALE DI LAVORO
 
Cap. I - I limiti della collaborazione nell'impresa
1. La deprecabile dismissione dei doveri del cittadino
2. Scusabili fraintendimenti e abbandono volontario dei principi etici
3.Vizi e distorsioni di una totalizzante concezione fiduciaria
4. Sola collaborazione tecnica ad una corretta gestione aziendale
 
Cap. II - Diritto di critica del lavoratore e del rappresentante sindacale
1. Il diritto di critica del singolo lavoratore non deve sfociare in denigrazione
2. Il diritto di critica e di satira del rappresentante sindacale
3. Il  dipendente-rappresentate sindacale in posizione paritetica con il  datore di lavoro  nella dialettica sindacale
    3.1. Precedenti orientamenti giurisprudenziali di legittimità e di merito
4. Il reato di diffamazione
5. Conclusioni in ordine alle condizioni di legittimità della critica sindacale.
 
Cap. III - Gli accertamenti medico fiduciari dei candidati all'assunzione e dei dipendenti
1.Il divieto di ricorso a medici fiduciari aziendali introdotto dall’art. 5, l. n. 300/1970 per i lavoratori dipendenti
2.Le motivazioni dell’estensione giurisprudenziale e dottrinale anche agli aspiranti all’assunzione
3. Il dissenso manifestato da Cass. 3° sez. pen. n. 2635 del 1997 (depositata l’8.1.1998) e il successivo «revirement» da parte di Cass.3° sez. pen. n. 1133/1999
4.La questione delle visite per «giudizio d’idoneità» alla mansione specifica nel  d. lgs. n. 626/1994
 
Cap. IV - La nozione statica e la nozione dinamica di equivalenza delle mansioni
1. Mansioni, qualifica e categoria
2. L’art. 2103 cod. civ. nel vecchio e nuovo testo
3. L’equivalenza delle mansioni: condizione di legittimità per lo ius variandi
3.1. Legittima esigibilità di mansioni accessorie, qualitativamente inferiori alle principali
3.2. Equivalenza e modificazioni del contenuto quantitativo della prestazione: correlazioni ed interferenze delle modifiche quantitative sull’invarianza  del livello qualitativo delle mansioni
4. L’apertura, nel 2006, delle SU della Cassazione nei confronti di una concezione «dinamica» della professionalità: la cd. »professionalità potenziale» traguardata attraverso le clausole contrattuali di «fungibilità»
    4.1. Le resistenze aziendali ed il recupero tramite le clausole di cd. «fungibilità»
           4.2. L’obbiettivo aziendale di traguardare l’interscambio tra le mansioni ad opera del lavoratore virtualmente polivalente
    4.3. La legittimazione dalla Cassazione: nei e limiti della soluzione prospettata.
 
Cap. V - Punti fermi in tema di oneri probatori del demansionamento (e del mobbing)
1. Premessa
2. L’attuale corretto regime probatori del demansionamento professionale e del mobbing
    2.1. I diritti di cui sono creditori il lavoratore e il datore di lavoro nel rapporto
    2.2. Il riparto probatorio nelle obbligazioni sinallagmatiche
           2.3. Applicazione in concreto e nel rapporto di lavoro dei principi sanciti dalle sezioni unite e riconferme dottrinarie e giurisprudenziali (Cass. n. 12445 del 2006)
           2.4.Irrilevanza nel giudizio civile del riscontro dell’elemento soggettivo: sufficienza dell’idoneità lesiva della condotta
3. La non brillante e poco decifrabile opinione di Cass. n. 4774 del 2006
4. Conclusioni
 
Cap. VI - La prova del danno da demansionamento dopo le Sezioni Unite del 2006
1. Il danno alla professionalità: se sia immanente (o in re ipsa) ovvero necessiti di essere provato in concreto (in forma rigida ovvero attenuata, tramite presunzioni o per fatto notorio)
2. L’iniziale orientamento che ritiene il danno non necessitante di prova (c.d. in re ipsa) poi proseguito nelle decisioni riferite al punto 5.
3. L’orientamento  postulante la prova rigida del danno
4. L’orientamento di mediazione (o intermedio)
5. La prosecuzione dell’orientamento che esclude, per immanenza, di condizionare il risarcimento alla prova del danno
6. La sopravvenuta decisione a sezioni unite (Cass. 24 marzo 2006 n. 6572) sul contrasto in ordine alla prova del danno alla professionalità o esistenziale.
 
Cap. VII - Danno alla salute da demansionamento e irriducibilità per concause naturali preesistenti
1. La responsabilità risarcitoria integrale del danno su soggetto predisposto: motivazioni
2. La prescrizione del diritto al risarcimento del danno da demansionamento professionale (e del danno alla salute)
 
Cap. VIII - Danni alla salute e ricorrenti vizi delle perizie dei CTU sanitari
1. Comportamenti standardizzati dei CTU nell’esame peritale del danno alla salute
2. Il pensiero degli psichiatri sugli effetti psicopatologici delle azioni vessatorie
 
Cap. IX - La sorveglianza sull'attività dei lavoratori  a tutela dei beni aziendali e contro comportamenti  trasgressivi (cd. controlli difensivi): condizioni e limiti
1. Premessa
2. Il controllo delle guardie giurate ricondotto a quello, istituzionale, sul patrimonio
3. Il controllo immanente dei superiori gerarchici, estraneo ai vincoli dell’art. 3 dello Statuto dei lavoratori
4. Il controllo sull’attività illecita dei dipendenti, affidato a private agenzie investigative
5. La legittimazione al controllo all’insaputa da parte di investigatori privati, conferita da Cass. n. 5629/2000, nei confronti dei dipendenti operanti all’esterno. Critica
 
Cap. X - I controlli a distanza dell'attività dei lavoratori mediante impianti audiovisivi
1. L'art. 4 dello Statuto dei lavoratori
2. Nozione di «controllo a distanza»
3. Controlli potenziali, conseguenti ad apparecchiature installate per esigenze organizzativo-produttive o di sicurezza
4. L'accordo con  le R.s.a. per l'installazione delle apparecchiature di controllo indiretto
5. Casistica delle possibili apparecchiature suscettibili di incorrere nel divieto legale
 
Cap. XI - Indagini, mediante test psico-attitudinali, su fatti professionalmente non rilevanti
1. Un’importante decisione
2. L’indagine vietata su fatti o convincimenti non professionalmente rilevanti
3. La pretesa datoriale di una autorealizzazione nel solo lavoro aziendale
4. Quando il comportamento privato è rilevante nell’ambito lavorativo
5. Esigenza indefettibile di trasparenza dei sondaggi d’opinione e delle relative finalità
 
Cap. XII - Il  meccanismo di assorbimento dei superminimi
1. Nozione  e  fondamento del meccanismo di “assorbimento”
2.Le vicende dei superminimi in caso di rinnovo contrattuale e di passaggio di categoria
    2.1. Concorso di superminimi e aumenti da rinnovo contrattuale
    2.2. Superminimi (o ad personam) e passaggio di categoria
3. Sintesi  delle conclusioni  raggiunte in  giurisprudenza e  dottrina
4. Il rispetto del principio di invarianza retributiva ex art. 2103 c.c.
5. Conclusioni
 
Cap. XIII - Il controllo dello stato di malattia
1. Nozione di malattia e sua protezione legislativa
2. Permanenza degli obblighi a carico del lavoratore e la questione della certificazione per un sol giorno di indisposizione
3.Il rispetto delle fasce orarie per il controllo
4. Il giustificato motivo di assenza al domicilio durante le fasce orarie
5. La cumulabilità della decadenza dalla retribuzione con le sanzioni disciplinari contrattuali
 
Cap. XIV - Inidoneità sopravvenuta e obbligo di sottrazione del lavoratore da mansioni pregiudizievoli  per la salute
1. L'orientamento in tema di repêchage del lavoratore divenuto inabile alle mansioni, asserito da Cass. sez. un. 7 agosto 1998, n. 7755
2. L'orientamento in ordine al dovere datoriale di sottrarre il lavoratore da mansioni pregiudizievoli per lo stato di salute psico-fisica
3. L’illegittimità del licenziamento per superamento del comporto di malattia, correlata alle mansioni e/o condizioni di lavoro (morbigene anche solo soggettivamente), nel caso in cui il datore di lavoro abbia trascurato l’obbligo di ricerca di sollecitate mansioni confacenti con il menomato stato di salute. L’addizionale reato di lesioni colpose
 
Cap. XV - Le ferie annuali
1. Funzione, modalità di fruizione e maturazione delle ferie (anche in malattia)
2. Il significato dell’irrinunziabilità del diritto
3. Regime previdenziale  e fiscale dell’indennità sostitutiva
4. Questioni ed orientamenti vari
5. Non retribuibilità delle ferie non godute dai dirigenti apicali
 
Cap. XVI - La parità di trattamento nel rapporto di lavoro (negata dalla Cassazione)
1. Premessa
2. L’orientamento giurisprudenziale prima di Corte Cost. n. 103/1989
3. La posizione di Corte Cost. n 103/1989
4. L’intervento restauratore di Cass. sez. un. n.6030/1993 e i perduranti dissensi della sezione lavoro
5. Il secondo intervento restauratore di Cass. sez. un. n. 4570/1996
6. Conclusioni
 
Cap.XVII - La disciplina giuridica delle invenzioni del lavoratore
1. Premessa
2. Invenzioni di servizio
3. Invenzioni aziendali
4. Invenzioni occasionali
 
Cap. XVIII - La nuova normativa sul distacco, figlia della cd. «fungibilità» del lavoratore
1. La nozione di «fungibilità» tra le mansioni
2. Antecedenti giurisprudenziali e contrattuali sul distacco
3. La nuova disciplina dell’art. 30 d.lgs. n. 276/03 e la circ. ministeriale n. 3/2004
 
Cap. XIX - Le promozioni per  merito comparativo nel settore credito: excursus storico-giuridico
1. La situazione nel  previgente assetto contrattuale
2. L’orientamento giurisprudenziale consolidato
3. Sanzioni  e misure riparatorie di promozioni illegittime
4. Le nuove pattuizioni in tema di “carriera” di cui al ccnl 23 marzo 2001(reiterate nell’attuale del 12.2.2005)
 
Cap. XX - La qualifica di dirigente del credito nel corso dei rinnovi contrattuali, fino al vigente ccnl
1. Premessa
2. Conferimento della qualifica su investitura aziendale
3. Identificazione, per requisiti obiettivi, del dirigente
4. Critiche dottrinali e giurisprudenziali alla valorizzazione del “riconoscimento formale” aziendale
5. L’orientamento della Cassazione e gli equivoci nel giudicare la pregressa clausola del settore del credito
6. La situazione attuale
 
Cap. XXI - Il trasferimento dei lavoratori
1.  Nozione di trasferimento nell’art. 13 e 22 Statuto dei lavoratori e di unità produttiva
2. La configurazione convenzionale di unità produttiva nel settore creditizio
3. Comunicazione dei  motivi del trasferimento
4. Obbligo aziendale di tener conto delle “condizioni personali e di famiglia” del  candidato al trasferimento 
5. Trasferimento per asserita  incompatibilità ambientale
6. L’autotutela del lavoratore avverso il trasferimento illegittimo o accompagnato da dequalificazione
 
Cap. XXII - I trattamenti più favorevoli da uso aziendale: condizioni per la loro eventuale revoca
1. I requisiti strutturali dell’uso aziendale
2. Il pregresso orientamento della Cassazione fondato sul carattere negoziale interindividuale degli usi aziendali riconducibili all’art. 1340 c.c.
3. Il nuovo orientamento assertore della valenza ed efficacia collettiva degli usi aziendali, analoga a quella dei trattamenti derivanti da contratti collettivi aziendali
4. Configurazione degli usi aziendali quali «fonti sociali» nell’impresa, soggette a modificazione (anche in peius) da parte delle altre fonti sociali collettive sovraordinate (contratti aziendali e nazionali)
5. Il similare (ma giuridicamente diverso) caso deciso da Cass. n. 19351/2007, afferente a revoca di un beneficio non riposante sull’uso aziendale ma su pattuizione di contratto di durata indeterminata
 
Cap. XXIII – Il preavviso tra efficacia reale e meramente obbligatoria
1. Premessa
2. Genesi e considerazioni sugli effetti della teoria della cd. «efficacia reale» del preavviso
3. Le posizioni in dottrina e in giurisprudenza sulla cd. «efficacia reale» del preavviso
4. Sospensione del decorso del preavviso per intervenuta malattia o infortunio
5. Spettanza del preavviso (o indennità sostitutiva) per risoluzione al raggiungimento dell’età pensionabile
6. Spettanza dell’indennità sostitutiva del preavviso in caso di licenziamento illegittimo in tronco nell’area della tutela obbligatoria.
 
Cap. XXIV - Il contenuto e la pubblicità del codice per le sanzioni disciplinari
1. Il contenuto del codice disciplinare
2. La pubblicità del codice disciplinare
 
Cap. XXV - La sospensione cautelare  (nelle more del procedimento disciplinare)
1. Natura e retribuibilità (o meno) della sospensione cautelare
2. Presupposti per l’adozione; vizi di procedura e vizi invalidanti
3. Il calcolo, in caso di riammissione in servizio, della retribuzione non corrisposta
4. Conclusioni.
 
Cap. XXVI - Produzione in giudizio di documentazione aziendale riservata: legittimità e condizioni
1. Premessa e sintesi di Cass. 4.5.2002, n. 6420 (confermata da Cass. 7.12.2004, n. 22923)
2. Il panorama giurisprudenziale in tema di allegazione in giudizio di documentazione d’ufficio
3. L’orientamento più rigorista (rifiutato da Cass. n. 6420/2002 e successive)
4. (segue) Ulteriori puntualizzazioni
5. L’orientamento intermedio più flessibile (superato da quello più avanzato di Cass. n. 6420/2002)
6. Conclusioni
 
Cap. XXVII - Esternalizzazione di segmenti dell'attività aziendale o di rami d'azienda
1. La posizione della Cassazione nelle sentenze del 2002
2. L’orientamento manifestato dalla S. corte nelle sentenze del 2005
3. Le posizioni della dottrina sulla consistenza (o meno) delle modifiche dell’art. 2112 c.c. da parte del Patto per l’Italia e dell’art. 32 d.lgs. n. 276/2003
4. L’orientamento interpretativo desumibile da Cass. n. 13068 e n. 20012 del 2005
 
Cap. XXVIII - La prescrizione nell'ambito del rapporto di lavoro
1. Prescrizione per i crediti retributivi: decorrenza in corso di rapporto (per quelli dotati di stabilità reale)
2. Vecchie iniziative parlamentari estensive (non sfociate in legge) e modalità di interruzione del decorso della prescrizione
3. Prescrizione del diritto alla qualifica (superiore) e ai differenziali di retribuzione
4. La prescrizione del diritto al risarcimento del danno da demansionamento professionale o mobbing e del  danno alla salute
    4.1. Le fattispecie recentemente approdate in Cassazione in ordine al dies a quo della prescrizione
    4.2. Le difformi opinioni sul tema
    4.3. I principi affermati dalle precitate decisioni della Cassazione del 2007
    4.4. Le conclusioni raggiunte
7. La prescrizione del risarcimento da omissioni contributive datoriali
 
Cap. XXIX - I requisiti per la validità della conciliazione in sede sindacale
1. L’orientamento giurisprudenziale e dottrinale al riguardo
 
Cap. XXX - L'assetto definitivo delle rinunzie e transazioni
1. Prescrizione e nozione di diritti indisponibili
2. Diritti patrimoniali oggetto di rinunzia e transazione
3. Condizioni per la definitività delle rinunzie e transazioni
 
Cap. XXXI - Storno dei dipendenti e concorrenza sleale
1. Natura del c.d. «storno dei dipendenti»
2. Lo «storno dei dipendenti» quale atto di «concorrenza sleale»nel pensiero della Cassazione e le critiche dottrinali
3. Cautele e condizioni di legittimità dello «storno dei dipendenti»
4. L'utilizzabilità delle prestazioni del lavoratore stornato e la possibile inibitoria giudiziale
 
Cap. XXXII - Vicende private e incidenza sul rapporto «fiduciario» di lavoro
1. Nozione assorbente di subordinazione
2. I riprovevoli comportamenti datoriali
3. Il corretto valore da conferire alla vicende private del prestatore
4. Conferme dall’orientamento giurisprudenziale
5. Conclusioni
 
Cap. XXXIII - Le «nuove dimissioni» e l'annullabilità delle dimissioni estorte
1. La leggina inibitoria delle cd. «dimissioni in bianco»
2. Casistica delle cause di annullabilità delle dimissioni
2.1.  Annullabilità per incapacità naturale ex art. 428 c.c.
2.2. Annullabilità per errore e dolo, ex artt.1429 e 1439 c.c.
2.3. Annullabilità per violenza morale, ex art. 1434,1435 e  1438 c.c.
3. Dimissioni indotte e alternativa tra reato di estorsione e di esercizio abusivo delle proprie ragioni
 
Cap. XXXIV - Parità uomo-donna per il recesso datoriale al compimento della massima età pensionabile
1. La posizione inequivocabile della Corte costituzionale
2. I pasticci del maldestro legislatore ordinario
3. Conferme dalla Cassazione
 
Cap. XXXV - Violenza e molestie sessuali nei luoghi di lavoro
1. La normativa di riferimento
2. Casistica giurisprudenziale
3. Le «miti» sentenze del Tribunale di Napoli e di Modena  del 2002 e altre fattispecie
    3.1. Il caso deciso dal Tribunale di Modena (nel 2002)
    3.2. Il caso deciso dal Tribunale di Forlì (nel 2006)
    3.3. Il caso deciso dal Tribunale di Napoli (nel 2002)
    3.4. La violenza sessuale nella cancelleria del Palazzaccio( nel 2004)
    3.5. Molestie sessuali in ambiente professionale (nel 2002 e 2005)
    3.6. Il caso deciso dal Tribunale di Bari (nel 2006)
4. Considerazioni conclusive
 
Cap. XXXVI - La disciplina del licenziamento dei dirigenti (ricondotta ad unitarietà)
1. Il pensiero delle SU espresso in Cass. n. 7880/2007
2. Il precedente orientamento, ora ricusato, che riservava ai soli dirigenti apicali il licenziamento ad nutum
3. La dissociazione da parte di Cass. n. 5213/2003 e l’attuale recepimento ad opera di Su n. 7880/2007
4. Diversificazione di tutele per il licenziamento tra  i nuovi «dirigenti convenzionali» (apicali, medi e minori) e «pseudo dirigenti»
 
Cap. XXXVII - I licenziamenti per riduzione di personale in generale (e nel settore credito)
1. La nozione di licenziamento collettivo
2. Le procedure imposte dall'art. 4, l. n. 223/1991
3. I criteri di individuazione dei dipendenti licenziabili, ex art. 5 l. n. 223 e ex art. 8 d.m. n. 158/2000 per il Fondo esuberi del credito.
3.1. I criteri di scelta; la pubblicità della ponderazione, la pluralità delle graduatorie
3.2. I criteri convenzionali per l’accesso al Fondo esuberi del credito
4. Le comunicazioni agli Organi amministrativi ed ai lavoratori licenziati.
5. Il regime delle sanzioni.
6. La misura delle prestazioni economiche a sostegno del reddito
 
Cap. XXXVIII - La forza espansiva dell'art.18 dello statuto dei lavoratori
1. L'interpretazione formalistica delle ipotesi per le quali ricorre la «reintegrazione» ex art. 18 Stat. lav.
2. Opposizioni dottrinali
3. L'orientamento giurisprudenziale più recente ed appagante in ordine al rimedio della reintegrazione ex art. 18 Stat. lav.
        3.1.La reintegrazione per il licenziamento disciplinare invalido e per quello nullo per discriminazione fra i sessi
        3.2. La reintegrazione per i licenziamenti affetti da nullità (in ipotesi diverse da quelle codificate nell'art. 18)
   3.3. La reintegrazione per il licenziamento nullo della lavoratrice madre
4. Altre ipotesi di estensione applicativa del rimedio reintegratorio. Conclusioni
 
Cap. XXXIX - Risarcimento di danno, reintegra e opzione per l'alternativa economica, in caso di licenziamento illegittimo
1. Autonomia tra tutela risarcitoria per licenziamento invalido e tutela reale (o reintegratoria) nell'art. 18 S.d.l.
2. Natura del rapporto giuridico costituito dall'obbligo di reintegra accompagnato dall'alternativa economica, nell'opinione della Corte costituzionale e della Cassazione
    2.1. Equiparazione giudiziale per i rapporti in regime di tutela obbligatoria ex art. 8, l. n. 604/1966 (nella modifica ex art. 2, l. n. 108/1990)
3. Conseguenze dell'inattualità dell'ordine di reintegra sull'opzione economica
    3.1. Se le presunte cause di inattualità della reintegra possano precludere l'emissione dell'ordine di ripristino del rapporto
    3.2. L'impossibilità sopravvenuta di emissione (o eseguibilità) dell'ordine di reintegra per fatto imputabile al datore di lavoro non preclude comunque il diritto all'opzione per l'alternativa economica.
 
Cap. XL - Il riscatto  della posizione previdenziale maturata in caso di scioglimento del Fondo di previdenza integrativa e i cd. «diritti quesiti»
1. La libertà di recesso unilaterale dai contratti ad esecuzione continuata senza prefissione di termine
2. I cd. «diritti acquisiti» quale limite alla modificabilità  delle obbligazioni contratte dall’azienda mediante l’istituzione contrattuale di un Fondo di previdenza complementare
3. Il diritto del lavoratore, sia in caso di scioglimento del Fondo che di trasferimento ad altro, al riscatto della posizione previdenziale individuale e relativa nozione sia per i nuovi che per i vecchi iscritti a Fondi  ante d. lgs. n. 124/1993

PARTE SECONDA

ATTIVITA’ E RAPPRESENTANZA SINDACALE

Cap. I - I diritti sindacali spettano a tutti indistintamente i dipendenti
1. Lo spessore e la diffusione dei pregiudizi aziendali
2. Materializzazione  dei pregiudizi  in una circolare aziendale
3. Le incisive determinazioni dei magistrati investiti della natura antisindacale della posizione aziendale
 
Cap. II - Diritti sindacali d'informativa e condotta antisindacale
1. Premessa
2. I diritti sindacali di informazione di fonte collettiva e legislativa
3. La tesi prevalente della ricorrenza della condotta antisindacale nella violazione dei diritti sindacali d’informazione di fonte contrattuale
4. Conferme dal legislatore, dalla dottrina e dalla giurisprudenza di merito e di legittimità
 
Cap. III - Condotta antisindacale e irrilevanza del riscontro dell'intenzionalità di nuocere
1. I tre precedenti orientamenti in tema di condotta antisindacale
2. La teoria «volontaristica», quella della «obiettività» e quella «compromissoria».
3. La decisione n. 5295 del 12.6.1997 delle Sezioni unite della Cassazione
4. L’impegno critico e demolitivo delle Sezioni unite e l’opzione per la teoria della «obiettività» nel riscontro dell’antisindacalità della condotta datoriale
 
Cap. IV - Libertà di espressione e di propaganda sindacale in azienda condizioni e limiti
1. L’art. 21 della Costituzione e l’art. 1 dello Statuto dei lavoratori
2. Condizioni e limiti dell’esercizio del diritto individuale di libertà di espressione in azienda
3. L’ampiezza del diritto individuale di espressione
4. La propaganda a fini sindacali
5. Il volantinaggio
 
Cap. V – I permessi retribuiti per i dirigenti sindacali esterni
1. Premessa
2. Titolarità del diritto ai permessi retribuiti ex art. 30 Stat. lav.
3. Il ruolo del rinvio alle «norme dei contratti di lavoro» e la rilevanza (o meno) delle esigenze aziendali.
4. Questioni in ordine al diritto datoriale di preventivo riscontro dei presupposti per la fruizione dei permessi
5. Determinazione quantitativa dei permessi, modalità procedurali di utilizzo e misura della retribuzione
 
Cap. VI - Legittimo (anche) per le Sezioni Unite il versamento dei contributi sindacali per «cessione di credito» ex art. 1260 c.c.
1. La decisione delle sezioni unite n. 28269 del 21 dicembre 2005
2. Il nuovo art. 26 dello Statuto dei lavoratori dopo il referendum del 1995
3. La genesi statutaria dell’obbligo datoriale di esazione dei contributi sindacali
4. La situazione post-referendaria
5. Le  antecedenti sentenze n. 1968,  3917, 10616 e 14032  del  2004 della Cassazione
 
Cap. VII - Le tutele contro il trasferimento del dirigente di R.s.a.
1. Nozione di «trasferimento» rilevante ai fini della richiesta del nulla osta sindacale.
2. Sulla sindacabilità giudiziale dei motivi del rifiuto di concessione del nulla osta.
3. Trasferimento disposto senza richiesta, o concessione, di nulla osta e comportamento antisindacale dell'impresa.
 
Cap. VIIII - Il trasferimento d'azienda tra legge, contratto, Patto per l'Italia e normativa attuativa della legge 30
1. Nozione di trasferimento d’azienda
2. Contenuto dell’art. 47, l. n. 428/1990 nelle modifiche ex art. 2 d. lgs.n. 18/01
3. Il coinvolgimento sindacale
4. Il concorso della procedura legale con quella (eventualmente) diversa, di natura contrattuale
5. Il trasferimento del ramo azienda nel Patto per l’Italia del 5 luglio 2002, trasfuso nell’art. 32 del d. lgs. n. 276/2003
 
Cap. IX - Riflessioni sul parassitismo dei non iscritti ai sindacati
1. Riproposizione delle datate considerazioni di un eminente giuslavorista
2. La quota di servizio sindacale
3. Considerazioni personali e finali
 
Cap. X - La successione fra contratti collettivi, la legittimità degli eventuali trattamenti peggiorativi e i cd. diritti quesiti
1. Il problema della successione fra contratti
2. L’ininfluenza per i pensionati della normativa peggiorativa introdotta dal successivo ccnl
3. Teorie in ordine agli effetti della successione fra contratti per i lavoratori in servizio
4. La prevalenza dell’orientamento derogativo anche in peius, governato dalla successione temporale.

 

Recensione
Un manuale diverso sul rapporto di lavoro
("Il rapporto di lavoro in azienda" di Mario Meucci, Ediesse 2008)
 
Recensione del libro "Il rapporto di lavoro in azienda"
Guida è termine assai abusato. Non solo: può suscitare sospetto perché, in realtà, dice quasi niente del libro che così viene definito. Eppure Il rapporto di lavoro in azienda di Mario Meucci, Ediesse, Roma 2008 pagg. 641 € 35,00 è proprio una guida classica, di quelle che si usavano un tempo come uno strumento per fronteggiare in qualsiasi momento i lati imprevisti e imprevedibili di un’attività. Ebbene, è proprio difficile che del rapporto di lavoro in azienda si sappia tutto, qualunque sia il ruolo che si ricopre. E anche se si ha una discreta praticaccia, difficile che uno possa citare su due piedi decisioni della Cassazione, della Corte costituzione o dei Tribunali, o leggi e regolamenti recentissimi, oltre a poter disporre di efficaci interpretazioni giuridiche di ogni situazione.
Ma il libro ha qualcosa di positivamente insolito: ha l’idea di porgere il materiale in modo più comodo per l’utente, perdendo quel tipo di sistemazione pedante che serve più che altro a soddisfare le esigenze di ordine mentale di chi scrive, e certamente meno quelle di chi legge. Si pensi al problema della gestione delle ferie o delle mansioni, alle molestie sul lavoro o all’assorbimento dei superminimi. Studiate astrattamente e, tutte d’un colpo, di seguito, sono questioni che annoiano a morte: diverso, invece, è per l’operatore, alle prese con un problema aperto e urgente, trovare a colpo sicuro uno dei 50 capitoli del libro dedicato alla materia, e con tanto di soluzione giurisprudenziale. Non è poco, oltretutto per un libro il cui livello qualititativo dal lato scientifico è di tutto rispetto.
Ludovico Fraia
"Il rapporto di lavoro in azienda" di Mario Meucci, Ediesse, Roma 2008 pagg. 641 € 35,00
(03 luglio 2008)
 
(fonte: http://www.cittadinolex.kataweb.it/article_view.jsp?idArt=84877&idCat=52)

 

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