L’indebito accantonamento mobbizzante della giornalista

 (e chi non ha l'opportunità di ricevere l’interessamento dei parlamentari,  imbocca  da subito il tunnel o "buco nero" di un giudizio sicuro solo per i tempi biblici...)

 

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Lasorella: assurdo che intervenga il Senato

“La Rai mi paga per non far nulla”

 

di CARLO MORETTI

 

ROMA — Carmen Lasorella non cercava tanto clamore. Allontanata dal video da più di tre anni, avrebbe voluto risolvere il problema in viale Mazzini. Ora che il suo caso è finito in parlamento, per l'interpellanza presentata da 43 senatori ai ministri delle Comunicazioni e dell'Economia, la gratificazione è grande ma c'è anche amarezza per il mancato incontro con la Rai. «L'interessamento mi fa piacere ma trovo paradossale che per risolvere un problema di lavoro debbano intervenire i senatori. Dopo 20 anni di collaborazione, la Rai non ha dato risposta alle mie proposte, né mi ha convocato: un atteggiamento che mi ha ferito».

 

Signora Lasorella, allontanata dal video da più di 3 anni: anche Lei epurata?

 

«No, il caso di Biagi, Santoro e Luttazzi è diverso. La mia non è un’epurazione politica, è un mix di indifferenza, inefficienza e letargia di un’azienda che non sa valorizzare le risorse a sua disposizione e che ormai sbriga solo le pratiche urgenti dettate dalla lottizzazione. Si muove se deve rispondere ai padrini politici. Continuo a ricevere lo stipendio da vicedirettore, anche se di fatto dimezzato, per non fare nulla. Lavoro con Minoli o con RaiUtile sul satellite solo perché m'ingegno a far qualcosa. Chi come me non è accasata politicamente resta fuori dai giochi».

 

C'è stato forse un episodio scatenante?

 

«Non credo, sono una persona ragionevole, dicono anche simpatica, non ho mai avuto discussioni. L'unico attrito in azienda l'ho avuto con il mio direttore Mimun al Tg2: dopo l'attentato che nel '95 subimmo a Mogadiscio, in cui perse la vita Marcello Palmisano, mi sarei aspettata un'inchiesta giornalistica. Il direttore decise diversamente, io contestai quella scelta e me ne andai dal Tg2. Mimun ha continuato a contrastarmi anche al Tg1 bloccando i miei servizi da corrispondente da Berlino. La verità è che al tempo del governo Berlusconi ero scomoda perché mi percepivano di sinistra, oggi dalla sinistra non ricevo benefici perché non sono una militante».

 

(fonte: la Repubblica, 29.6.2007, p. 52)

 

Lasorella ha lasciato non in polemica con me

 

Caro direttore, in relazione alle dichiarazioni di Carmen Lasorella, pubblicate ieri, smentisco nel modo più netto che lei abbia lasciato il Tg2 per polemiche con me, men che mai per una fantomatica mancata inchiesta del Tg2 sulla tragedia di Mogadiscio. Come ben ricordano anche in redazione se ne andò per condurre un programma su Raiuno che non ebbe particolare successo. Così come non risultò memorabile la sua successiva esperienza alla guida delle relazioni esterne Rai e neanche quella da corrispondente a Berlino, dove arrivò ad affermare in un Tg che l'allora cancelliere Schroeder era contro l'invio in Iraq di truppe della Wermacht, disse Wermacht, non Bundeswehr. Vero è che per il Tgl utilizzai una corrispondente più solida, Neliana Tersigni. Quanto al fatto che la sinistra non la aiuti perché lei non sarebbe una militante, siamo all'ingratitudine: fu Carmen nel 1996 a presentare la prima convention dell'Ulivo.

Clemente Mimun

(fonte: la Repubblica 30.6.2007, p. 22)

 

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