STRATEGIE PER IMPERIAL 1871

 

In una variante a 13 giocatori come Imperial 1871 le possibili strategie sono talmente numerose da rendere estremamente difficile effettuarne una catalogazione.

Nonostante ciò, proverò di seguito ad analizzare le più probabili situazioni di inizio partita (e solo di inizio partita), potenza per potenza e zona per zona.

 

ARGENTINA

Gran parte delle operazioni strategiche argentine è ovviamente legata al vicino Brasile. Da un'alleanza con tale avversario può scaturire una spartizione del Sud America, tanto più proficua quanto più le due potenze collaborano per far propri i centri occupati da armate neutrali. Altrimenti proprio questi centri rallenterebbero l'espansione di entrambe le potenze, svantaggiandole rispetto alle altre.

Invece, in caso di conflitto col Brasile, la flotta britannica delle Falkland potrebbe essere tanto un alleato quanto un ulteriore nemico. E' questo un altro problema: se l'Argentina sceglie di attaccare il Brasile rischia di trovarsi senza validi alleati nelle vicinanze.

L'Uruguay rappresenta una conquista sicura, ma l'Argentina può estendere le proprie mire anche a La Paz (eventualmente inserendola in un accordo col Brasile per la spartizione del Sud America).

Il Paraguay può essere in pratica conquistato solo nel secondo anno di gioco, con l'aiuto del Brasile o con la costruzione di una nuova armata. Un'eventualità è quella di lasciarlo per un po' con l'armata neutrale a mo' di stato cuscinetto tra Argentina e Brasile.

Essendo Santiago un obiettivo più a lungo termine, se l'Argentina non ha raggiunto accordi con la Gran Bretagna può pensare di annettere le Falkland, raggiungendo un relativo livello di sicurezza nei propri mari.

Una volta consolidata la propria posizione nel Sud America, in caso di alleanza col Brasile l'Argentina può volgere le proprie mire al Sud Africa, aiutata dalla frammentarietà dei possedimenti coloniali in quella zona.

BRASILE

Nel continente sudamericano il Brasile deve anzitutto regolare i propri rapporti con l'Argentina. I 3 centri a propria disposizione possono essere facilmente incrementati di numero con un oculata politica di alleanze, visto che il Brasile ha vari centri liberi a propria disposizione ma 1 sola armata all'inizio per occuparli. I vari centri con armate neutrali possono essere occupati più celermente proprio mediante un'alleanza col pericoloso vicino. In caso di guerra il Brasile faticherebbe parecchio a penetrare nel territorio argentino, vista la presenza dell'armata paraguaiana, ma potrebbe trovare un alleato nella flotta britannica delle Falkland.

Da non sottovalutare la colonia di Paramaribo, ma soprattutto quella di Cayenna: la Francia dispone di colonie anche sul lato opposto dell'Atlantico e può facilmente rinforzare la propria posizione nella zona.

A nord, presto o tardi, il Brasile dovrebbe trovarsi a fare i conti con la Spagna o al limite con gli Stati Uniti (se questi hanno la meglio sugli spagnoli nella zona caraibica). La Spagna potrebbe estendere le proprie mire ai centri di Bogotà e Caracas e il contatto fra le due potenze sarebbe inevitabile. Un alleanza con la Spagna potrebbe consentire tuttavia al Brasile di spazzare via agevolmente le colonie franco-olandesi e dedicarsi all'attacco all'Argentina o al dominio dell'Atlantico Centrale (con possibile espansione sulle coste africane).

La Paz è una conquista sicura e difendibile, nonostante le due armate argentine nelle vicinanze, ma il Brasile potrebbe cederla proprio all'Argentina nella logica di una spartizione del continente, anche in un secondo momento.

L'alternativa è Quito, facilmente raggiungibile in due mosse, come pure Bogotà e Caracas, che tuttavia sono altrettanto raggiungibili dalla flotta spagnola di Paramaribo.

La Guyana è contesa con l'Olanda: cederla farebbe espandere gli olandesi in zona, ma può servire a trovare un valido alleato contro la Spagna o contro la Francia.

 

 

CINA
La Cina ha palesemente il proprio punto di forza nelle armate (7 contro una sola flotta), eppure quell'unica flotta di Formosa può dimostrarsi decisiva per eliminare le due colonie di Macao e Hong Kong, qualora i cinesi non siano disposti a sopportarle. Tuttavia non è da escludere che la Francia intervenga in aiuto dei britannici e dei portoghesi con la flotta della Cocincina (stallo o ingresso nel Mar Cinese Meridionale), soprattutto considerando che una Cina forte a nord fagociterebbe prima o poi anche le colonie francesi in Indocina.

Inoltre la Cina potrebbe vedersi costretta ad impiegare la flotta di Formosa in un ben più improbo compito: arginare le flotte giapponesi. Per questo motivo la Cina dovrebbe anzitutto raggiungere un accordo con Russia o Giappone: la potenza tra queste tre che rimane esclusa dall'alleanza raggiunta dalle altre due rischia fortemente di rimanere schiacciata.

Fondamentale per la Cina è risolvere la questione mancese e particolarmente la collocazione della flotta di Port Artur: i russi possono utilizzare questa flotta per prendere la Corea o per attaccare la Manciuria con l'appoggio di Vladivostok (qualora capiscano che la Cina non ha intenzione di mantenere le posizioni iniziali). Ecco allora che l'intervento del Giappone risulta senz'altro decisivo per rompere l'equilibrio a favore dell'una o dell'altra potenza.

Dalla Russia inoltre la Cina deve temere l'accerchiamento della Mongolia da nord.

E' possibile tuttavia anche un accordo pacifico, che preveda ad es. uno scambio Manciuria - Port Artur e che spinga entrambe le potenze a fronteggiare il Giappone, la cui potenza navale potrebbe divenire ingombrante (il Giappone non può certo accontentarsi delle isole, una volta aiutata la Cina contro la Russia o viceversa...).

Infine da considerare i rapporti con l'India, controllata dalla GB: una presenza che si potrebbe rivelare pericolosa soprattutto nelle fasi più avanzate, ma non è escluso che le due potenze entrino immediatamente in conflitto qualora non risolvano la questione di Hong Kong e la Cina si senta abbastanza sicura a nord da poter dedicare un'armata in più a sud.

L'alternativa pacifica potrebbe essere per la Cina proprio aiutare la GB contro Francia o Russia in cambio di Hong-Kong: ma bisogna sempre saper guardare al di là dei risultati immediati e capire quali possono essere i pericoli di un'espansione inglese in Asia (visto il già eccellente punto di partenza).

In Indocina nel primo turno la Cina dovrebbe poter prendere Tonchino e Birmania impiegando l'armata di Canton e una tra le armate di Sinkiang (se non impegnata contro la Russia) e di Wuhan; ma potrebbe anche impegnare in questa regione 3 armate impedendo alla Francia di occupare il Laos.

 

FRANCIA

Le regioni della Terra in cui è impegnata la Francia sono sostanzialmente 4:

- Europa: nella madrepatria la Francia appare sullo stesso piano delle altre potenze, anzi più debole perchè schiacciata da tutte le altre. In realtà le possibili combinazioni di alleanze sono talmente tante da rendere assolutamente incerto l'esito dei conflitti europei. Inoltre la Francia può contare sulla flotta algerina per proteggersi nel Mediterraneo (sebbene spostarla dalla sua sede comporti comunque un rischio, vista la vicinanza degli ottomani) e può sempre costruire nuove unità sfruttando i centri conquistati nelle colonie. Infine può tentare di congiungere questi possedimenti del mediterraneo con quelli dell'Africa Occidentale.

- Atlantico centrale: regione comprendente le due colonie dell'ovest-Africa (Senegal e Costa d'Avorio) più il centro isolato di Cayenna. Può essere vista come un'unica regione perchè la flotta di Cayenna può facilmente interagire con le unità africane. La posizione della Francia in Africa è di assoluto privilegio rispetto alle altre potenze perchè il suo dominio appare facilmente ampliabile (Guinea, Mauritania e forse Ghana). E' in ogni caso auspicabile per la Francia raggiungere un accordo con la Spagna proprio per spartire le zone di influenza nell'Atlantico centrale ed eventualmente con una tra Gran Bretagna e Germania per eliminare l'altra delle due dall'Africa equatoriale. Le flotte di Cayenna e della Costa d'Avorio possono inoltre essere utilizzate per arginare l'espansione del Brasile in Sudamerica e nell'Atlantico Meridionale.

- Indocina: a parte Bangkok (che viene presa immediatamente), la Francia potrebbe riuscire a prendere un centro tra Laos e Malesia: dipende dall'accordo che riesce a raggiungere con potenze che appaiono più forti almeno in partenza: Cina, Gran Bretagna e Olanda. Non è da escludere nè che la Francia trovi conveniente aiutare la G.B. ed il Portogallo a mantenere Hong-Kong e Macao (per arginare la Cina), nè che aiuti l'Olanda a far fuori Spagna (Filippine) e/o Gran Bretagna (Singapore e poi India e Australia), nè naturalmente qualsiasi altro tipo di accordo.

- Pacifico Meridionale: apparentemente insignificanti, le due flotte della Nuova Caledonia e di Tahiti possono al contrario essere preziosissime per la Francia: se ben adoperate possono garantirle il dominio del Pacifico senza necessariamente dover contare, almeno all'inizio, sul sostegno di altre potenze. Le isole Fiji sono una conquista sicura, ma la Francia può puntare anche ad Hawaii, Nuova Zelanda e Isole Marshall. La flotta di Tahiti inoltre può servire anche per approdare nella zona andina dell'America Meridionale (Lima), o quantomeno per tenere a bada il Brasile.

 

GERMANIA

La Germania dispone in Europa degli stessi territori del Diplomacy classico, con la differenza che in Imperial 1871 la Prussia costituisce un centro di approvvigionamento. Inoltre, a sud la Germania non ha più il pericolo Austria (che anzi costituisce un prezioso cuscinetto di protezione dall'Italia), ma deve fare i conti con un'Olanda in più e con una Russia più forte.

I centri austriaci (sempre che convenga eliminare le armate neutrali ivi posizionate) sono attaccabili, almeno nell'immediato, solo tramite un accordo con l'Italia o con la Russia.

Poichè l'Europa costituisce il fronte più importante per la Germania, fondamentale è la cura dei rapporti diplomatici. Un accordo con francesi o inglesi può portare all'eliminazione dell'Olanda (che può essere attaccata portando la flotta di Kiel nella Baia di Helgoland), ma la stessa Olanda potrebbe rappresentare un importante alleato in caso di accordo GB-Russia (non improbabile visti gli interessi comuni delle due potenze) o per ottenere concessioni importanti nel Pacifico (vedi avanti).

In Europa l'unica conquista sicura per i tedeschi è la Danimarca e da qui, come si sa, la Germania può impedire alla Russia di prendere la Svezia nel primo anno di gioco (ma come al solito tutto dipende da quale combinazione di alleanze si verifichi).

Le colonie tedesche sono rappresentate all'inizio da due centri isolati:

- Camerun: la vicinanza della colonia inglese della Nigeria pone in stato di rischio l'armata camerunense, che ha sì accesso al Ciad, ma che presumibilmente per potersi muovere dovrà maturare un'intesa con la Francia per l'eliminazione degli inglesi dall'Africa Equatoriale o un accordo con la stessa GB per evitare di ostacolarsi a vicenda.

- Nuova Guinea: anche qui ogni movimento dalla posizione di partenza è un rischio potenziale, data la presenza di una flotta olandese a Jayapura. In questo caso, ad aggravare le difficoltà c'è il fatto che il rischio che corrono i tedeschi è maggiore e non uguale rispetto a quello degli olandesi (a differenza di quanto avviene in Africa per Camerun e Nigeria): l'Olanda infatti può sempre far intervenire le flotte da ovest in caso di mancato rispetto di un accordo da parte dei tedeschi, mentre questi ultimi, una volta persa la Nuova Guinea per un tradimento olandese potrebbero di fatto non avere più chances di creare un Impero coloniale nel Pacifico. D'altro canto la Germania potrebbe far valere la propria maggior forza in Europa per ridurre a più miti consigli l'Olanda e approdare senza rischi nelle isole Marshall magari entrando nel settore della Micronesia proprio con l'appoggio olandese (vincendo così l'eventuale confronto con la flotta spagnola di Mindanao).

Tra le altre possibilità della Germania, per concludere, c'è proprio un accordo con la Spagna: per eliminare la Francia dall'Europa e per contenere Olanda e Giappone nella zona pacifico-indonesiana. 

 

GIAPPONE
Le 3 flotte nel Pacifico Settentrionale sono il vero punto di forza del Giappone, che altrimenti sarebbe ridotto ad un ruolo marginale. Tre flotte in effetti non sembrano un gran numero, ma se si pensa che in partenza nella zona la Cina ha una sola flotta, di difficile gestione, situata a Formosa e la Russia una sola flotta di fatto incastrata a Port Arthur, si può capire che il Giappone ha il dominio navale della zona. Ma è un vantaggio che può rivelarsi effimero se non viene sfruttato adeguatamente, facendo valere il proprio peso nei rapporti Cina-Russia. Se queste due potenze infatti entrano in conflitto, il Giappone può dire la parola decisiva, aiutando l'una o l'altra; tuttavia è considerevole il rischio di veder ingrandire solo l'eventuale alleato e di avere limitati vantaggi, perchè il Giappone ha ovvie difficoltà a penetrare nell'entroterra cinese o russo. In particolare se il Giappone si allea con la Cina, questa può continuare la propria espansione in territorio russo fino a Mosca, mentre il Giappone difficilmente può andare oltre Vladivostok. Dunque l'alleanza che può apparire come la più logica all'inizio, rischia di essere la meno vantaggiosa a lungo andare, sebbene come contropartita il Giappone potrebbe ottenere dalla Cina la libera gestione dei mari e cioè che la Cina eviti di costruire altre flotte. In tal caso il Giappone avrebbe più respiro.

Conquista iniziale sicura per il Giappone è solo Pusan: per le Caroline deve vedersela con Olanda, Spagna e Germania.

Proprio la Spagna potrebbe essere un'alleata conveniente per il Giappone soprattutto se decide di attaccare la Cina, considerando che gli spagnoli partono nelle Filippine con due sole unità e quindi con margini di espansione più limitati.

Il Giappone potrebbe altrimenti accordarsi con l'Olanda (l'altra potenza navale della zona) proprio per eliminare tutte le flotte non giapponesi o olandesi.

Improbabile ma non impossibile, soprattutto a lungo termine, per le flotte giapponesi trovarsi a dover fare i conti con quelle statunitensi.

 

GRAN BRETAGNA

La Gran Bretagna è impegnata su un numero di fronti senz'altro maggiore rispetto a qualsiasi altra potenza: ciò può comportare già una prima decisione strategica, ovvero scegliere alcuni fronti sui quali concentrare la gran parte delle proprie forze.

Alcuni centri isolati hanno d'altronde un valore puramente strategico, mentre altri sono potenziali punti di partenza per l'espansione coloniale:

- Hong Kong: è essenziale che la Gran Bretagna si allei con i portoghesi per avere qualche speranza di mantenere questo possedimento. Ma potrebbe non essere sufficiente: se la Cina raggiunge un accordo di pace col Giappone e con la Francia, può muovere liberamente la sua unica flotta e prendere sia Macao che Hong Kong.

- Singapore: questa flotta può sicuramente fruttare più di quella di Hong Kong, in quanto è sufficiente un accordo con l'Olanda per approdare sulla penisola malese. Ma anche in caso di mancato accordo con l'Olanda, Singapore rappresenta una postazione difficile da strappare: infatti un attacco avrà successo solo se portato contemporaneamente dal Mar di Giava e dalla Malesia.

- Bahamas: naturalmente l'impiego (e la sorte) di questa flotta dipende direttamente dai rapporti che si creano anche a nord con gli USA (relativamente al Canada). In ogni caso è una flotta molto importante per il predominio nell'Atlantico centro-settentrionale, particolarmente se la Gran Bretagna dovesse, a tal fine, entrare in competizione con la Spagna.

- Falkland: difficilmente la G.B. può sperare di utilizzare questa flotta per effettuare conquiste in Sud America, a meno che trovi un accordo col Brasile per riuscire ad eliminare l'armata neutrale di Buenos Aires e/o di Santiago. Molto più verosimile è un impiego di questa flotta per supportare il centro di Città del Capo ed acquisire così un certo vantaggio nei confronti dell'Olanda e/o del Portogallo.

- Città del Capo: come la maggior parte delle postazioni africane (non solo inglesi), anche questa può essere fatta fruttare solo con un'accurata politica diplomatica e/o con un po' di fortuna. E' infatti sempre un rischio abbandonare un centro isolato se un'unità nemica occupa un settore adiacente. L'accordo con l'Olanda, in questo caso, se difficilmente può dare vantaggi immediati (il Madagascar appare difficile da prendere), può tuttavia essere utile per arginare l'eventuale espansione portoghese. Una buona idea per proteggere Città del Capo è quella di utilizzare la flotta delle Falkland.

- Nigeria: i centri vicini liberi sono Ciad e Ghana, ma l'uno è accessibile anche alla Germania, l'altro anche alla Francia. E' molto probabile che il destino di questi centri segua le alleanze che maturano in Europa e quindi che la Gran Bretagna ottenga dalla Francia di poter occupare il Ghana oppure dalla Germania di poter occupare il Ciad.

- Aden: anche questo è un centro isolato, ma sicuramente meno debole degli altri, da un lato perchè può contare sul sostegno a breve distanza delle flotte inglesi in India, dall'altro perchè l'unico serio pericolo è rappresentato dall'armata ottomana situata in Siria. Da Aden, la G.B. può minacciare la colonia italiana dell'Eritrea oppure puntare a Somalia, Oman o Sudan.

Una strategia possibile per la Gran Bretagna può essere anche quella di cedere senza colpo ferire quei centri (tra questi isolati) che ritiene persi in partenza, per poter ricavare qualcosa in cambio, come un altro centro oppure un aiuto in un'altra zona della mappa. Ad es. potrebbe cedere Hong-Kong alla Cina in cambio di un aiuto contro la Francia in Indocina; oppure Singapore all'Olanda in cambio dell'aiuto in Europa contro la Germania, e così via.

Gli altri centri possono dividersi per zone geografiche:

- Isole patrie (in Europa): qui gli equilibri sono molto simili a quelli del Diplomacy Classico. Le uniche - significative - differenze sono la presenza di Spagna, Portogallo e Olanda e la possibilità per tutte le potenze europee di rinforzare le proprie postazioni con nuove unità "provenienti" dalle colonie, ovvero costruite in Europa in virtù di conquiste effettuate da tutt'altra parte. E' importante per la G.B. riuscire a mantenere un collegamento tra la madrepatria e il Canada, per poter provare a far proprio il Nord-Atlantico. La Norvegia è assicurata alla G.B. se muove come da manuale.

- Canada: gli USA a sud sono un nemico numericamente avvantaggiato, ma da un lato la Gran Bretagna può trovare nella Spagna una logica alleata in caso di conflitto USA-Canada, dall'altro può sempre infoltire i propri schieramenti con nuove armate o con le flotte provenienti dalla madrepatria. L'alternativa è la non belligeranza con gli USA, all'inizio aiutandoli con la flotta delle Bahamas contro la Spagna e poi ottenendo in cambio il loro aiuto per avere la meglio in Europa.

- India: 4 unità più quella di Aden fanno della regione indiana il settore più importante dell'Impero britannico. Karachi, Rangoon e le Maldive sono centri praticamente assicurati, per cui la GB può facilmente arrivare a 8-9 centri nella zona, dopo il solo primo turno. D'altronde gli inglesi devono guardarsi a nord da Cina e Russia, ad est da Olanda e Francia e ad ovest dall'Impero Ottomano. A sud la GB può puntare a realizzare la congiunzione con le flotte sudafricane e soprattutto australiane.

- Australia: solo due unità nella terra dei canguri, ma la Nuova Zelanda è a portata di mano. L'avversario più temibile (che per questo potrebbe diventare il più logico alleato) in questa zona è certamente l'Olanda, che dispone di ben 3 flotte in Indonesia, ma non sono da trascurare nè le possibili interazioni con la flotta portoghese di Timor, nè - soprattutto - le due flotte francesi del Pacifico meridionale: quella della Nuova Caledonia e quella di Tahiti (che può sfuggire ad un occhio distratto...): volendo i francesi possono allo stesso tempo impedire agli inglesi di prendere la Nuova Zelanda e assicurasi ugualmente le Isole Fiji.

 

IMPERO OTTOMANO

L'Impero Ottomano è posizionato a cavallo di tre continenti: Asia, Africa ed Europa, proprio in corrispondenza del loro punto di unione, cioè attorno al Canale di Suez. Gli ottomani non controllano il Canale, ma non dovrebbe essere un problema per loro eliminare l'armata neutrale egiziana, a meno che Italia e Gran Bretagna non si impegnino per evitare che Il Cairo cada in mano turca. Oltre che come importante punto di passaggio per le flotte dal Mediterraneo all'Oceano Indiano e viceversa, Il Cairo è importante anche per congiungere i due territori africani (Tripoli e Tunisi) al resto dell'Impero Ottomano. 

Si può dire che nell'immediato gli ottomani abbiano due problemi: Italia e Russia.

I rapporti con l'Italia sono importanti per avere una relativa tranquillità nel Mediterraneo: piuttosto che entrare in conflitto con gli italiani, gli ottomani potrebbero optare per la pace e rivolgere i propri interessi altrove (Africa o Asia), accontentandosi di mantenere le posizioni nel Mediterraneo orientale. Ma l'attrito è inevitabile se queste due potenze non risolvono il problema dello Ionio, sul quale l'Italia ha un'ovvia precedenza (almeno all'inizio) disponendo di due flotte in zona. Tuttavia l'I.O. potrebbe proporre all'Italia come contropartita per la pace l'aiuto contro gli inglesi nel Mar Rosso.

Con la Russia l'Impero Ottomano deve invece risolvere il problema classico del Mar Nero (sul quale si affacciano ben 3 centri ottomani e 2 russi) e quello delle zone d'influenza in Medio Oriente.

Nell'immediato però gli ottomani potrebbero entrare in diretto contatto anche con la Gran Bretagna (con cui comunque, presto o tardi, si troverebbero a fare i conti): dipende dalla direzione scelta per l'espansione da queste due potenze.

In particolare, gli ottomani potrebbero trovare troppo ingombrante la presenza degli inglesi nella penisola arabica e quindi muovere l'armata siriana a La Mecca (anche per evitare interferenze inglesi nella presa del Cairo o per aiutare, come detto, l'Italia).

Ma l'armata siriana può essere impiegata anche per occupare in autunno Bandar e lasciare così libera la flotta di Baghdad di concorrere con la Gran Bretagna per la presa di Karachi o dell'Oman.

Altre possibilità sono ovviamente: in Europa l'alleanza con la Francia per eliminare l'Italia; in Asia l'alleanza con la Cina contro Gran Bretagna e/o Russia.

 

ITALIA
Ad un primo sguardo l'Italia appare come la potenza più debole del lotto delle 13. In realtà in Europa non è in svantaggio rispetto alle altre, disponendo anzi di un confine sicuro che corre dalla Svizzera fino a quasi tutto l'Adriatico. L'unico svantaggio è semmai il punto di partenza per l'Impero coloniale, l'Eritrea, la cui fragilità iniziale è tuttavia controbilanciata dalle ottime prospettive di espansione in caso di sopravvivenza.

L'Italia ha sostanzialmente tre avversari in partenza: Francia, Impero Ottomano e Gran Bretagna.

Naturalmente è sempre possibile che la Francia si allei con l'Impero Ottomano contro l'Italia, ma poichè le possibilità sono anche tante altre, mi soffermo sulle interazioni più immediate: quelle con l'Impero Ottomano.

Conflitto con l'Impero Ottomano:

- vantaggi: soprattutto chiedendo l'aiuto della Francia, l'Italia ha buone possibilità di prendere Tunisia e Libia (Tripoli) nell'immediato, salvo poi entrare quasi sicuramente in stallo nel Mediterraneo orientale. Tuttavia se riesce ad ottenere l'appoggio della Gran Bretagna (anch'essa può essere interessata alla fine dell'I.O.), può da un lato ottenere maggior libertà in Eritrea, dall'altro avanzare verso il cuore dell'Impero Ottomano.

- svantaggi: potrebbe crearsi una situazione di stallo perenne nello Ionio se le operazioni non venissero condotte con il sufficiente tempismo (come accade anche nel Diplomacy classico); ma soprattutto c'è il rischio che gli ottomani trovino l'accordo con gli inglesi per eliminare l'Italia dal Corno d'Africa e/o con i russi per far fuori le armate neutrali austriache e arrivare alle porte di Venezia.

Pace con l'Impero Ottomano:

- vantaggi: possibilità di dedicarsi al Mediterraneo Occidentale, magari collaborando con la Spagna per far fuori la Francia, ma soprattutto possibilità di essere aiutati nel Mar Rosso, chiedendo agli ottomani di minacciare Aden con l'armata siriana e possibilità di ottenere sin dal primo turno Trieste (portando l'armata di Roma a Venezia e la flotta di Venezia in Adriatico).

-svantaggi: rischio di blocco nel Mediterraneo sulle posizioni di partenza a meno di non sbilanciarsi oltre i limiti della prudenza ad ovest; rischio di smantellare con troppa fretta le armate neutrali austriache e trovarsi a fronteggiare Germania e Russia (l'ideale sarebbe invece attestarsi a Trieste e da lì appoggiare in difesa Vienna o Budapest (che così avrebbero forza 3!).

La colonia dell'Eritrea è potenzialmente uno straordinario punto di partenza per l'espansione nel Corno d'Africa, ma tutto dipende a filo doppio dal primo turno di gioco. La condizione è che l'Italia riesca ad ottenere la tranquillità dalla Gran Bretagna, o perchè questa alleata all'Italia affinchè faccia pressione da sud e da ovest sull'Impero Ottomano, o perchè minacciata proprio da quest'ultimo ad Aden.

E' importante in definitiva che l'Italia riesca a portare dalla sua parte almeno una di queste due potenze se vuole che l'armata africana frutti. Se ci riesce, Sudan, Abissinia e Somalia sono alla sua portata.

 

OLANDA

L'Olanda dispone di un impero anomalo, in quanto la madrepatria è sensibilmente meno potente delle colonie: in particolare si può dire che il vero centro di riferimento per gli olandesi è l'Indonesia, con 4 centri contro i due europei. Le zone di interesse olandese sono dunque:

- Europa: i due centri di Amsterdam e Rotterdam sono senz'altro difficili da gestire, ma poichè con un'accorta diplomazia tutto è possibile, non è da escludere che l'Olanda possa farsi valere anche qui: essendoci attorno tre potenze come Francia, Germania e Gran Bretagna, è difficile ipotizzare che si coalizzino in tre per soli due centri. E' più facile che l'Olanda riesca a trovare tra di esse almeno un'alleata. Uno scenario probabile è quello di un'alleanza franco-tedesca per spartirsi i territori olandesi, ed in questo caso sarebbe fondamentale l'intervento inglese. Ma molto dipende dagli equilibri che si creeranno altrove: ad es. l'Olanda potrebbe trovare un accordo con la Germania che coinvolga la flotta tedesca della Nuova Guinea: l'aiuto reciproco in zone diverse della mappa è una delle carte più efficaci da giocare.

- Indonesia: qui l'Olanda dovrebbe giocare la sua vera partita, avendo una posizione di partenza più vantaggiosa rispetto alle altre potenze: la Francia conta solo 2 unità (più una in Nuova Caledonia), così pure la Spagna e in teoria anche il Portogallo. La Germania dispone di una sola flotta. Più incerta è invece la presenza della Gran Bretagna, poichè molto dipende dai rapporti che si instaureranno tra olandesi e inglesi e dalla zona che questi ultimi prediligeranno: se infatti la Gran Bretagna dovesse preferire eliminare gli olandesi dall'Oceano indiano piuttosto che i russi o i cinesi a nord, l'Olanda potrebbe vedere compromessa gran parte della propria politica espansionistica, a meno di ricorrere ad una solida alleanza con la Francia. I possibili intrecci di alleanze in questa zona sono talmente tanti che analizzarli tutti è impossibile. Basta tener presente che anche le flotte giapponesi o cinesi possono entro breve diventare un pericoloso nemico o un prezioso aiuto per gli olandesi e che anche la piccola Timor può svolgere un ruolo importante.

- Transvaal, in Sud Africa, rientra nel novero delle colonie isolate, ma in condizioni di parità con le altre, sebbene la Gran Bretagna possa far intervenire da ovest un'ulteriore flotta in appoggio al territorio del Capo. Possibile un accordo con il Portogallo per uno scambio di centri che possa permettere ai portoghesi di congiungere le colonie di Angola e Mozambico.

- Paramaribo al contrario sembra un po' soffocata dalla presenza di potenze in superiorità numerica: la Spagna, la Francia e il Brasile. Ma, almeno dalla Francia, sembra che l'Olanda sembra poter trarre più facilmente un aiuto che un ostacolo, visto che i francesi corrono lo stesso pericolo di essere sovrastati dai brasiliani nel Sud Atlantico.

 

PORTOGALLO
Il Portogallo ha un considerevole numero di unità iniziali (6 flotte e 1 armata), tuttavia solo 3 di queste sono concentrate in un'unica zona, mentre tutte le altre sono abbastanza distanti tra loro. Ciò vale anche per le due flotte di Angola e Mozambico, tanto che unificare le due rispettive colonie è forse una delle imprese più importanti dei portoghesi. 

- Europa: tre unità, di cui due flotte, pongono il Portogallo sostanzialmente sullo stesso piano delle altre nazioni europee, con gli stessi problemi e forse il vantaggio in più di non essere "schiacciato" come la maggior parte delle altre.Il rischio maggiore si chiama Spagna, sebbene anche questa potenza possa fare poco all'inizio per mettere in difficoltà i portoghesi senza l'aiuto della Gran Bretagna. Un alleanza a tre non è da escludere per la possibilità di far fruttare le piccole colonie asiatiche.

- Africa: per quanto vicine in linea d'aria, le due colonie di Angola e Mozambico sono in realtà rese molto distanti dal fatto che sono presidiate da due flotte. Così, almeno all'inizio, queste due colonie corrono gli stessi rischi di tutte le altre in Africa. Tuttavia è evidente che unirle a partire dal secondo anno della partita può dare grandi vantaggi. E per unire le due colonie ovviamente il Portogallo dovrà costruire un'armata in una di esse e prendere Zambia o Rhodesia. A quel punto potrebbe assumere la supremazia nella zona. Ma l'obiettivo non è facile da raggiungere proprio perchè il Portogallo non ha conquiste facili nel primo anno di gioco (il che riproduce la debolezza storica del Portogallo in quest'epoca): ma una politica diplomatica e militare accorta può dare al Portogallo ampi margini di espansione proprio partendo da questa zona.

- Macao: il destino di questa flotta sembra legato a filo doppio alle intenzioni della Cina, sebbene la presenza della flotta inglese di Hong Kong e di quella francese della Cocincina siano di conforto, poichè la Cina, attaccando queste colonie si metterebbe contro ben 3 potenze in una sola volta (potrebbe accordarsi con una di esse, ma quale sarebbe disposta a vedersi poi circondata da unità cinesi?

- Timor: Una flotta circondata dalle flotte olandesi, verrebbe da dire. Ma in effetti forse se la passa meglio della flotta di Macao, perchè ha più possibilità di sopravvivenza, avendo nelle vicinanze anche flotte spagnole, francesi e inglesi: per cui anche in caso di conflitto con l'Olanda è probabile che la flotta di Timor riesca a trovare una o più potenze interessate a limitare l'espansione olandese.

 

RUSSIA

La Russia ha l'indubbio vantaggio di disporre di un territorio compatto (se si esclude Port Arthur), ma la sua gestione è ugualmente difficoltosa in quanto la Russia può trovarsi in situazione di inferiorità numerica soprattutto ad est. Si possono distinguere tre zone di attività della Russia, chiarendo però che si tratta di zone contigue:

- Europa: lo scenario qui è analogo a quello del Diplomacy standard solo in apparenza, poichè l'Austria è solo un cuscinetto inattivo e perchè l'orso russo può vendere più cara la pelle: già dal primo turno può infatti portare una o due armate dalle retrovie (Omsk e Georgia/Orenburg) sul fronte tedesco, a ridosso del Mar Nero oppure in Scandinavia. D'altra parte la Germania dispone di un'armata in più in Prussia. La Svezia sembra essere già russa, mentre le armate austriache possono essere eliminate solo con l'aiuto dei tedeschi o degli ottomani (ammesso che convenga a qualcuno eliminarle). Il Mar Nero può essere smilitarizzato, ma il pericolo ottomano è sempre in agguato.

- Medio Oriente: la partita con gli ottomani la Russia la giocherà dai Balcani all'Afghanistan. E' evidente che solo un accordo che preveda una spartizione dei centri può far conservare la pace tra queste due potenze. In ogni caso la cosa più logica è che la Russia (accordo o non accordo) occupi sin dal primo turno il Turkmenistan e Teheran (facendo scalare due armate, es. Orenburg e Omsk o Orenburg e Kazakistan). Ma ciò presuppone che la Russia non si trovi in difficoltà con la Cina o con la Germania già nel primo turno.

- Estremo Oriente: la difesa di questo settore risulta problematica comunque per la Russia e diventa forse proibitiva nel caso in cui Cina e Giappone raggiungano un accordo. A parte la flotta di Port Arthur, che i cinesi hanno tutto l'interesse a distruggere o a far spostare in Corea (Seoul), i russi possono difendersi facendo pressione sulla Cina in Mongolia oppure alleandosi col Giappone. L'alternativa è l'attacco a sorpresa in Manciuria (Port Arthur + Vladivostok). In caso di mancato accordo con i giapponesi è comunque consigliabile spostare almeno un'armata dalle regioni centrali a difesa di quelle orientali.

Nel complesso la Russia potrebbe trovare un buon alleato soprattutto nella Gran Bretagna: con gli inglesi i russi possono condividere infatti l'interesse ad eliminare la Germania e quello a contenere l'espansione cinese (la GB è a sud, la Russia a nord della Cina). Ma come al solito tutte le combinazioni sono possibili.

 

SPAGNA
La Spagna è sostanzialmente impegnata su tre fronti: Europa, Estremo Oriente e Caraibi. Le unità europee e caraibiche tuttavia possono interagire tra di loro tramite spostamenti rapidi nell'Atlantico e questo rappresenta sicuramente un vantaggio per la Spagna.

- Europa: la madrepatria è difficile da difendere e tutto dipende dalle alleanze che gli spagnoli riusciranno a combinare: Francia, Portogallo e Gran Bretagna sono vicini come minimo da tener buoni; Italia, Olanda e Germania possono invece più facilmente tornare utili in caso di conflitto con le potenze confinanti. Un vantaggio per la Spagna è costituito però senz'altro dalla flotta delle Canarie: naturalmente questa può essere utilizzata sul fronte centroamericano o su quello europeo a seconda di quale dei due si prospetti più difficile da gestire. 

- Caraibi: due unità più una per gli spagnoli nei Caraibi: come detto infatti la flotta delle Canarie può prendere sia la strada per l'Europa che per le Americhe (l'alternativa è provare ad occupare da subito il Marocco). In ogni caso la Spagna è in una posizione privilegiata in questa zona, almeno all'inizio, perchè l'assenza di flotte statunitensi in zona le permette una relativa libertà di movimento. La flotta inglese può essere un'alleata degli USA in cambio della pace tra Canada e Stati Uniti: è questa la prospettiva peggiore per la Spagna, perchè gli USA sarebbero così liberi di dedicarsi completamente a Messico e Antille. Per questo motivo dovranno cercare di portare una delle due potenze dalla propria parte, magari proprio sfruttando la ovvia situazione di tensione tra Canada e USA a nord.

- Filippine: due unità anche qui, ma molto più "chiuse" di quelle caraibiche, tanto che senza un valido alleato (Giappone, Olanda, Francia o Cina) sembra impensabile un'espansione spagnola. Una possibilità è tuttavia anche nelle alleanze "riflesse" con Gran Bretagna e Portogallo, ossia nella possibilità che le alleanze realizzate con queste potenze per altre zone (Europa e Caraibi), diano frutti anche nei mari asiatici: soprattutto perchè sia il Portogallo (con Timor e Macao) che la Gran Bretagna (con Singapore ed Hong Kong), hanno una presenza abbastanza debole in zona e l'unione fa la forza contro nemici più potenti. 

 

USA

Gli Stati Uniti (come la maggior parte delle potenze extraeuropee) partono con un territorio piuttosto compatto: questo è sicuramente un vantaggio, come il fatto di disporre di un solo vero avversario in America del Nord: la Gran Bretagna, attestata in Canada con 4 unità.

Nonostante il maggior numero di unità, tuttavia, gli USA sono costretti ad una scelta:

a) attaccare da subito in forze il Canada:

vantaggi: possibilità di ottenere definitivamente l'egemonia in Nord America eliminando uno scomodo avversario e ritagliandosi un prezioso angolo di tranquillità (il lato nord è definitivamente protetto).

svantaggi: si lascia alla Spagna la possibilità di "ricreare" l'impero coloniale nell'America Centrale. Tra l'altro se gli USA non si accordano con gli spagnoli, due armate devono rimanere impegnate in Texas e Atlanta per evitare guai con la flotta spagnola di Cuba.

b) non belligeranza con la Gran Bretagna:

vantaggi: possibilità di dedicarsi all'espansione a sud (Messico) evitando che la Spagna aumenti la propria influenza sulla zona. Così facendo l'armata del Kansas anzichè spostarsi a Nord può ripiegare in Texas lasciando libera l'armata texana di entrare in Messico. Inoltre la flotta di Anchorage può essere indirizzata verso le Hawaii.

svantaggi: la Gran Bretagna può avere tempo di rinforzare le sue difese in Canada, costruendovi 1 o 2 armate supplementari per assicurarsi contro futuri attacchi, e di far intervenire qualche flotta dalle isole patrie.

La Gran Bretagna rappresenta comunque un rischio per gli USA, soprattutto se raggiunge un accordo con la Spagna per un attacco via mare (flotte inglesi di Bahamas e Quebec, flotte spagnole di Cuba e Canarie).

 

 

Roberto De Meo