LA TEOLOGIA

 L'introduzione della dialettica nella teologia, secondo un procedimento didattico che fu proseguito dai teologi e filosofi scolastici posteriori, è sviluppato nell'opera Sic et Non (Sì e no, 1123 ca.), nella quale Abelardo sosteneva che il dubbio è la matrice e la chiave di risoluzione logica dei problemi che nascono dai passi apparentemente contraddittori dei testi dei padri della Chiesa(Vedi nota 1). L'esame delle questioni fondamentali della fede viene svolto "col metodo dei ragionamenti per analogia", rifacendosi alla umana esperienza: ciò nasceva dal bisogno del maestro di rispondere alle domande degli allievi, i quali "richiedevano ragioni umane e filosofiche e non si contentavano dell'enunciazione degli argomenti, ma ne volevano la spiegazione".

 

NOTE

Nota 1.Padri della Chiesa. Nella Chiesa cattolica, gli scrittori ecclesiastici che fissarono la dottrina cristiana prima dell'VIII secolo. Gli scritti dei padri, che formano la cosiddetta letteratura patristica, sintetizzarono la dottrina quale emerge dalla Bibbia, specialmente dai Vangeli, dagli scritti dei padri apostolici, dai pronunciamenti della Chiesa e dalle decisioni dei concili, fornendo un corpus omogeneo di insegnamenti cristiani da trasmettere alle popolazioni dell'impero romano. I padri più autorevoli sono anche dottori della Chiesa. I primi padri orientali, tra i quali Clemente Alessandrino e san Giustino martire vennero notevolmente influenzati dalla filosofia greca, mentre i padri occidentali, come san Gregorio Magno e san Gerolamo evitarono la sintesi del pensiero pagano e cristiano.

La Chiesa ha stabilito quattro requisiti necessari per attribuire il titolo di "padre della Chiesa" a uno scrittore: oltre ad appartenere al periodo della Chiesa antica, un padre della Chiesa deve avere condotto una vita santa, i suoi scritti devono essere complessivamente privi di errori dottrinali, devono contenere un'eccellente difesa o un'illustrazione della dottrina cristiana e devono avere goduto dell'approvazione della Chiesa.

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