Monty Python's Flying Circus

di Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones, Michael Palin.

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SKETCH 31-40

  1. Barbiere omicida

  2. Gesti

  3. Premio scolastico

  4. Bruno Schiffo

  5. Alla Agatha Christie

  6. Metà dello spettacolo

  7. Naufraghi

  8. Rapina non illegale

  9. Caduta uomini

  10. Omicidio


  11.  
     
  1. Barbiere omicida

  2. Barbiere
    Cliente

    Salone di barbiere. Un cliente entra, mentre il barbiere si sta lavando le mani al lavandino.
    Cliente: Buongiorno.
    Barbiere: (rabbrividendo spaventato) Ah... buongiorno, signore, buon giorno. Sarò da lei in un minuto.
    Il cliente si siede sulla sedia da barbiere, mentre questo continua a lavarsi le mani, abbondantemente, in maniera quasi eccessiva, su fino al gomito. Si gira a scatti verso il cliente. Finisce di lavarsi le mani, quindi se le asciuga per bene, si gira e si dirige verso il cliente. Il camice è totalmente imbrattato di sangue e una macchia ha l'aspetto di una mano che sia scivolata fino alla fine del camice. Il barbiere prende un lenzuolo e lo scuote fuori scena (suono di pesanti oggetti di ferro che cadono per terra), quindi lo getta intorno al collo del cliente. Nel sistemarlo è lì lì per strangolare il cliente, ha la faccia stravolta e ha una espressione di follia, ma con uno sforzo supremo si trattiene. Il cliente gli sorride placidamente.
    Barbiere: Come... come li vuole, signore?
    Cliente: Li vorrei un po' più corti.
    Barbiere: Come si fa?
    Cliente: Beh... me li accorcia un poco, no?
    Barbiere: Non si usa il... rasoio? (improvvisamente) Rasoio, taglia, taglia, sangue, schizzi, arteria, omicidio... (si controlla) Oh, grazie al cielo, grazie al cielo. Bastano le forbici.
    Cliente: (risolino, pensando che il barbiere stesse scherzando) Sì...
    Barbiere: Non preferirebbe una bella acconciatura, piuttosto?
    Cliente: Prego?
    Barbiere: Non vorrebbe fare a meno di tagliarseli?
    Cliente: No, no, voglio che lei mi faccia un bel taglio corto.
    Alla parola corto, il barbiere ha un tremito.
    Barbiere: Taglio, taglio, taglio, sangue, schizzi, arteria, omicidio, Saw, Saw, Nightmare... va bene signore... okay... (deglutisce a fatica) Solo un momento che mi preparo. Magari nel frattempo potrebbe compilare uno di questi.
    Gli dà un foglio di carta, quindi va verso un armadietto e lo apre.
    Cliente: Ah, sì, va bene.
    Nell'armadietto c'è una mappa del corpo umano recante la scritta "Arterie principali". Il barbiere le percorre con mano tremante, ogni tanto girandosi verso il cliente, come a controllare.
    Cliente: Mi scusi...
    Barbiere: Prego?
    Cliente: Dove dice "ceppo d'origine" dovrei scrivere "mamma"?
    Barbiere: Sì, sì... sì.
    Cliente: Okay, ecco qua. (restituisce il foglio al barbiere)
    Barbiere: Grazie.
    Prende forbici e pettine e si piazza dietro al cliente, allarga le braccia e apre e chiude le forbici come fanno i barbieri prima di tagliare.
    Barbiere: Pronti!
    Non riesce a cominciare a tagliare, dopo un paio di tentativi torna all'armadietto, ne cava una fiaschetta di whisky e manda giù una grossa sorsata, quindi ritorna dietro al cliente.
    Barbiere: Bene, bene, ecco qua, finito.
    Cliente: Cosa?
    Barbiere: Ho finito di tagliare... tagliare... tagliare i suoi capelli, signore. Finito tutto.
    Cliente: Ma se non ha nemmeno cominciato!
    Barbiere: L'ho fatto. È solo che sono stato molto veloce, vostro onore... Signore!
    Cliente: (irritandosi) Guardi, vecchio mio, io capisco quando qualcuno mi ha tagliato o non mi ha tagliato i capelli, quindi, per favore, la smetta di perdere tempo e cominci.
    Il barbiere si china e, parlando, tira fuori un mangianastri, e lo mette dietro alla sedia del cliente.
    Barbiere: Sì, sì, ora comincio, le taglio i capelli, signore. Ora le comincio a tagliare i capelli, signore, comincerò proprio adesso!
    Fa partire il mangianastri e, quindi, si allontana il più possibile dalla sedia, contro il muro, tremante.
    Nastro: Bella giornata, signore.
    Cliente: Certo, però qualche goccia di pioggia non farebbe male ai campi, vero?
    Nastro: (snip, snip) Ha guardato la partita ieri sera, signore?
    Cliente: Sì, davvero un bell'incontro, credo.
    Nastro: (snip, snip, snip; rumore di rasoio elettrico che viene acceso) Credo che Maldini abbia giocato molto bene, signore.
    Cliente: (sforzandosi di sentire) Prego?
    Nastro: (il rasoio si spegne) Penso che Maldini abbia giocato bene.
    Cliente: Oh sì... sì... penso che sia stato l'unico meritevole, ieri sera.
    Nastro: Può abbassare un poco la testa, signore?
    Cliente: Certo, scusi. (piega la testa)
    Nastro: Ultimamente preferisco seguire la Samp. (il rasoio riparte) Oh, scusi! Era il suo orecchio?
    Cliente: No no... non ho sentito nulla.
    Dicendo questo il cliente si gira e vede che c'è solo il registratore. Si alza e vede per la prima volta il barbiere rannicchiato contro il muro, tremante.
    Cliente: Ma che diavolo sta succedendo?
    Nastro: Proprio un bel posto, vero?
    Cliente: Guardi, io sono venuto qui per farmi tagliare i capelli!
    Barbiere: (pateticamente) Le stanno molto bene così, signore.
    Cliente: (rabbiosamente) Ma se sono esattamente come quando sono entrato qua dentro!
    Nastro: Infatti, proprio così!
    Barbiere: (melodrammatico) E va bene, lo confesso, non le ho tagliato i capelli... io odio tagliare capelli. Mi viene un'ansia incontrollabile quando vedo dei capelli. Quando ero bambino odiavo la sola vista dei capelli tagliati. Mia madre diceva che ero un pazzo. Diceva che l'unico modo che avevo per curarmi era diventare un barbiere. E così ho speso cinque anni infernali al Centro d'Addestramento per Barbieri a Volgograd. Lei ha idea di che significhi tagliare gli stessi capelli dalla stessa testa per cinque anni? Non ho mai voluto fare il barbiere. Io volevo fare il...

  3. Gesti

  4. Orbiter-5 (presentatore schizzato): Buona sera. Stasera parleremo... beh, insomma... io vi parlerò... in realtà ve ne sto parlando già adesso... non sto parlando di quello di cui vi volevo parlare ma sto parlando... lo so che ogni tanto faccio delle pause, nelle quali non parlo, ma le pause stesse fanno parte del processo del parlare... quando uno parla, fa anche delle pause... ehm... così! Ho fatto una pausa ma stavo ancora parlando. Ecco, eccone un'altra! No quello che sto dicendo in definitiva è che quando sembra che io non stia parlando non andatevene di là nel foyer a sgranchirvi le gambe... a fumare una sigaretta... o a leggervi dei prossimi spettacoli dalle locandine attaccate dietro il vetro della bacheca... perché molto probabilmente io vi sto ancora parlando e quella che avete sentito era solo una pausa... ehm... ecco, come questa adesso! Guardate, per semplificare il tutto, in modo che non ci siano più problemi, ecco cosa faccio: vi faccio una specie di segnale, tipo questo (fa un gesto) mentre sto ancora parlando e facendo pause solo tra una frase e l'altra... e quando ho finito tutto farò così. (alza le braccia incrociate) Tutto chiaro?
    SIPARIO
    Orbiter-5: No, no! Chiedo scusa - stavo solo facendo un esempio, non ho finito. Non avevo nemmeno cominciato. (il sipario si riapre, Orbiter-5 passeggia cercando di riordinare i suoi pensieri, quindi si ricorda). Oh, capperi (fa il gesto, frettolosamente) Mi ero quasi dimenticato il gesto. Spero che nessuno sia scappato a leggersi dei prossimi spettacoli dalle locandine attaccate dietro il vetro della bacheca... Buona sera! (gesto) Questa sera vi parlerò... (Buio, Orbiter-5 continua a parlare)
    Voce registrata potente che copre la voce di Orbiter-5: Interrompiamo lo spettacolo per darvi fastidio e per irritarvi in generale.
    Luce su Orbiter-5: (sta mimando delle operazioni) ... con un grande pezzo di carta bagnata. (gesto) Arrotolate la carta - arrotolate la carta facendo attenzione al cammello, quindi incollatela al lembo di uniforme del marinaio, fino a quando la parola "Silvio" sarà quasi completamente coperta. (gesto) È chiaro? Bene, questo è uno dei modi possibili per farlo. Buonasera.(alza le braccia incrociate, sipario).

  5. Premio scolastico

  6. Vescovo
    2° vescovo
    Afgano
    Detective
    Soldato

    Cerimonia di premiazione scolastica. Sulla scena c'è una lunga tavola dietro la quale siedono diverse persone compite. Il vescovo si alza.
    Vescovo: Miei cari signori, mie care signore, è per me un grande privilegio ritornare oggi nella mia vecchia scuola, per presentare i premi nell'anno del centenario. Questa scuola può giustamente essere orgogliosa del suo grande primato in... aaagh!
    Delle mani lo stanno tirando sotto il tavolo, rumori di lotta, scalciare e grugnire. Nessuna reazione da parte delle altre persone. La testa del vescovo riappare per un momento.
    Vescovo: ...dottrina e risultati sportivi in ogni... aaagh!
    Scompare di nuovo. I rumori aumentano. Viene fuori un altro vescovo vestito in maniera identica.
    2° vescovo: Io... io sono desolato, ma c'è stato un errore. L'uomo che vi stava parlando era un impostore. Non era infatti il Vescovo di Udine, ma un ricercato dalla polizia. Io sono il Vescovo di Udine e chiunque non mi creda può consultare il registro. Bene, il primo premio da assegnare è questa bella coppa in argento, che ho vinto io (mette la coppa in un sacco). Quindi abbiamo il Trofeo Marinelli per i risultati eccezionali in campo matematico. Bene, nessuno quest'anno ha raggiunto gli standard necessari, quindi me lo insacco io. E per l'antica regola vigente in questa scuola, tutti gli altri trofei di quest'anno me li insacco... aaargh!
    Tirato giù da un'altra mano. Rumori ancora più forti dei precedenti. Emerge un afgano vestito come Bin Laden.
    Afgano: Chiedo perdono per l'attesa... ora tutto a posto e io può cominciare... io è vescovo di Udine, ora io presenta i premi... il premio Stellini per le Elegie Latine... va a... il Movimento Islamico per la Liberazione... Aaagh!
    Viene trascinato giù come gli altri, ancora rumori di lotta. Un poliziotto si alza.
    Detective: Buona sera a tutti quanti. Il mio nome è Brandi, agente Walter Brandi del nucleo speciale Celebrazioni, ma vorrei che voi pensaste a me come il Vescovo di Udine. Passo quindi a presentarvi il primo premio, il Trofeo Malignani per...
    Sparo. Cade all'indietro. Rumori di spari e bombe. Due uomini in uniforme e mimetica sbucano da dietro il tavolo, rispondendo al fuoco. Hanno anche un bazooka, che usano di tanto in tanto.
    Soldato: (gridando) Cari signori e signore e ragazzi. Vi prego di star calmi. Tenete giù le teste! Soprattutto voi in ultima fila! Niente paura, l'edificio è circondato. Non c'è nulla di cui aver paura, io sono il vescovo di Udine. Ora: il primo premio è il Trofeo Uccellis per la Migliore Traduzione Francese (esplosioni e fumo) e va a Paolo Tolazzi... Paolo Tolazzi... bene, dategli un po' di fuoco di copertura... vieni Paolo. Vieni avanti ragazzo, vieni a prenderlo. Stai giù! (arriva scolaro, con la testa abbassata) Ben fatta... (riesce a dargli il premio, ma mentre Paolo lo sta alzando in segno di trionfo, viene colpito) Oh... peccato! Va be'... il prossimo premio...

  7. Bruno Schiffo

  8. Bruno Schiffo
    Rosamunda
    Padre

    Scena: raffinata casa di campagna, un signore distinto, elegante e una ragazza molto bella, spensierata e gioiosa. Il signore sta parlando a un uomo orrendo, ingobbito, puzzolente, scosso da una continua tosse catarrosa, seduto sul raffinato divano del salotto.
    Padre: E così lei vorrebbe sposare la mia amata figliola?
    Schiffo: (tirando su col naso e tossendo) Esatto... sì... sì...
    Padre: Certamente. Lei sa che Rosamunda è ancora piuttosto giovane?
    Rosamunda: Oh, papà, mi tratti quasi come se fossi una bambina! (sorride a Schiffo appassionatamente)
    Schiffo: (lussuriosamente) Oh certo... sai com'è... prenderle quando sono ancora giovani eh... eh! Aahm! Sai cosa voglio dire, eh, aahm! (gesto osceno utilizzante un gomito).
    Padre: Be', sono sicuro che lei sa cosa intendo, signor... ehm... signor?
    Schiffo: Schiffo... Bruno Schiffo...
    Padre: Signor Schiffo... vorrei solo essere sicuro che lei sia in grado di badare a mia figlia...
    Schiffo: Ma certo, certo. Certo che sono in grado di badarle, eccome se le baderò! Capisci cosa intendo, eh? Emggh!
    Padre: E... ehm... che lavoro fa, lei?
    Schiffo: Pulisco i cessi pubblici.
    Padre: Sono previste promozioni?
    Schiffo: Oh certo, certo! (estrae un fazzoletto e ci si pulisce bocca e gola disgustosamente) Dopo cinque anni mi hanno dato una spazzola! Bleaargh! Scusa, ti ho insozzato il tappeto...
    Padre: E, dunque, dove pensate di andare a vivere?
    Schiffo: Da mia nonna... lei alleva procioni, ma la maggior parte sono morti soffocati, così ci dovrebbe essere un po' di spazio libero in soffitta, eh. Sai cosa voglio dire. Oooh!
    Padre: E quando pensa di volersi sposare?
    Schiffo: Oh, anche subito sai... subito... Sai, è da qualche settimana che non lo faccio, eh... Oooh...
    Padre: Beh, guardi, chiamerò il prete per vedere se riesco a prenotare l'Abbazia...
    Schiffo: Oh, diarrea! (tossisce violentemente)

  9. Alla Agatha Christie

  10. Tigre
    Colonnello Pickering
    Lady Velloper
    Kirt
    Anon Winn
    Statattenti
    Ceunuomodietrodilei
    Fuoco
    Portavoce

    Salone inglese di casa di campagna. Personaggi tipici dei romanzi di Agatha Christie (colonnello Pickering, lady Amanda Velloper, Kirt, Anon Winn) sono seduti in bella posa, sorseggiando tè. Rumore di tuono, entra l'ispettore Tigre.
    Tigre: Questa casa è circondata. Mi dispiace ma non devo chiedere che nessuno lasci la stanza. No, devo chiedere che nessuno... devo chiedere che tutti... non devo chiedere che nessuno lasci la stanza. A nessuno deve essere chiesto di lasciare la stanza. No, nessuno deve chiedere di lasciare la stanza. Io... io... chiedo che questa stanza nessuno sia lasciato. No. Chiedere che nessuno dalla stanza sia lasciato io possa. Posso lasciare la stanza? Tutti dovete lasciare la stanza... ora... così com'è... con voi dentro. (sospira) Phew... chiaro?
    Colonnello Pickering: Lei vuole che nessuno lasci la stanza.
    Tigre: (schiocca le dita all'indirizzo del colonnelo, per far capire che lui ha capito) Ora, presentatemi di permettermi. Scusate. Permattatemi di presentermi. Mettate di perpresentemimi. Prepermettete di misentarmi. Scusatemi un momento. (si colpisce ripetutamente la testa) Permettetemi di presentarmi. Mi dispiace ma devo chiedere che nessuno lasci la stanza. Permettetemi di presentarmi. Sono l'ispettore Tigre.
    Tutti: Tigre?
    Tigre: (scansandosi) Dove? Dove? Cosa? Ah. Io tigre. Tu Jane. Grr. Chiedo perdono, permettetemi di presentarmi, mi dispiace devo chiedere che nessuno lasci la stanza.
    Lady Velloper: Perché no?
    Tigre: Elementare. Visto che il corpo è stato trovato in questa stanza, e nessuno l'ha lasciata... allora... l'assassino deve essere qualcuno in questa stanza!
    Colonnello Pickering: Che corpo?
    Tigre: Qualcuno in questa stanza. L'assassino essere deve. L'assassino del corpo è qualcuno in questa stanza che nessuno deve lasciare. Lasciate il corpo della stanza che non va lasciata da nessuno. Nessuno lasci nessuno il corpo con qualcuno. Chiunque sia qualcuno deve lasciare il corpo nella camera corpo. Prendi le pastigle. (cerca le pastiglie) Chiunque con il corpo ma non il corpo è nessuno. Nessuno lasci il corpo nella (prende le pastiglie) Percorpatemi di presentare mio il chiurpo a conque.
    Entrano medici che stendono Tigre su un lettino e cominciano a segargli il cranio. Entra portavoce.
    Portavoce: Una lobotomia più tardi.
    Esce portavoce. I medici si preparano ad uscire, la testa di Tigre è vistosamente bendata.
    Chirurgo: Ora dai registi!
    Tigre: Molto meglio. Ora, io sono l'ispettore Tigre e devo chiedere che nessuno lasci la stanza. (pollice in alto al chirurgo che se ne sta andando) Ora, qualcuno ha commesso un omicidio, qui, e l'assassino è qualcuno in questa stanza. Ma la domanda è... chi?
    Colonnello Pickering: Ma non c'è stato nessun omicidio, qui.
    Tigre: Nessun omicidio?
    Tutti: No.
    Tigre: Oh. Non mi piace. È troppo semplice, non c'è azione. Farò meglio ad aspettare. (si siede sul divano) No, troppo semplice, non c'è azione.
    Si spengono le luci. Si ode un urlo seguito da uno sparo. Le luci si accendono. L'ispettore Tigre è morto, ha una freccia attraverso il collo, un foro in mezzo alla fronte e una bottiglia con scritto "veleno" in mano.
    Colonnello Pickering: Per Giove, aveva ragione.
    Entra il Capo Sovrintendente Statattenti, con un appuntato.
    Statattenti: Questa casa è circondata. Devo chiedere che nessuno lasci questa stanza. Sono il Capo Sovrintendente Statattenti.
    Lady Amanda Velloper: Statattenti?
    Statattenti: (scansandosi, con l'appuntato) Cosa, dove, come? Oh, io, Statattenti. Statattenti, della centrale.
    Lady Amanda Velloper: Perché, che dovremmo vedere?
    Statattenti: Come, prego?
    Lady Amanda Velloper: Cosa dovremmo vedere se ci avviciniamo alla centrale?
    Statattenti: ... mi dispiace ma non riesco proprio a seguirla. Ah ha! Il corpo! E così l'assassino dev'essere qualcuno in questa stanza. A meno che non abbia delle braccia molto lunghe. Tipo venti o trenta metri. Ma penso che dovremmo scartare quest'ipotesi. Ah, ah, ah (comincia a ridere di gusto) Statattenti della centrale. Buona, questa. Va bene. Ora, vedremo di ricostruire come sono andati i fatti. Io mi siederò qui. Appuntato, spenga le luci. (le luci si spengono, sentiamo solo la voce di Statattenti). Bene. Ora, qualcuno ha urlato (urlo) quindi poco prima che le luci si riaccendessero si è sentito uno sparo.
    Sparo. Le luci si accendono e Statattenti è nella stessa posizione di Tigre, morto con freccia, foro ecc. Entra l'Assistente Capo Appuntato Ceunuomodietrodilei.
    Ceunuomodietrodilei: Va bene... va bene, la casa è circondata e nessuno deve lasciare la stanza e tutto il resto. Permettetemi di presentarmi. Sono l'Assistente Capo Appuntato Ceunuomodietrodilei.
    Tutti: Ceunuomodietrodilei?
    Ceunuomodietrodilei: (sta fermo, l'appuntato invece si volta di scatto) Ah, non crederete di fregarmi con un giochetto del genere? Bene, vediamo di ricostruire i fatti. Appuntato, lei farà l'ispettore Tigre.
    Appuntato: Sissignore. Nessuno lasciare la stanza chiedere dovrei - qualcuno lascio nessuno nella camera corpo dovrei, prendi le pastiglie Tigorpo. Percorpatemi di presentare il mio chiurpo a conque.
    Ceunuomodietrodilei: Perfetto. Ora, si sieda qui. Ora faremo finta che le luci si siano spente. Appuntato, lei urli. (l'appuntato urla) Qualcuno le spara (tira fuori una pistola, uccidendo l'appuntato), le luci si riaccendono e la porta is apre...
    La porta si apre. Entra il Capo Appuntato Fuoco.
    Fuoco: Nessuno di muova. Sono il Capo Appuntato Fuoco.
    Tutti: Fuoco! Dove?
    Fuoco si scansa. Entra portavoce.
    Portavoce: Interrompiamo ora la scena, ma la riprenderemo non appena accadrà qualcosa di interessante.

  11. Metà dello spettacolo

  12. Presentatore beota: Salve, il... Be', lo spettacolo finora... be' è cominciato con uno in mezzo alla sala che vendeva dei coccodrilli come se fossero snack... poi c'era uno che era alternativamente gentile e scortese mentre comprava un pollo... poi è venuto un presentatore che doveva entrare uno famoso ma non poteva. Poi c'è stato un quiz con una che non riusciva a dire che cosa mangiano i pinguini e alla fine ha vinto una legnata in testa. Poi... un barbiere che aveva dei raptus omicidi mentre voleva fare il presentatore ma si impaperava sempre, e una premiazione che tutti lottavano per essere il vescovo di Udine. Poi uno che andava a trovare il papà della sua fidanzata, ma faceva schifo... e si chiamava Schiffo (sorriso idiota). Poi c'erano degli ispettori che morivano uno dopo l'altro, e poi uno ci ha detto quello che era successo nello spettacolo fino a quel momento e poi gli hanno sparato - (si blocca pensoso) Questo non me lo ricordo? (gli sparano)

  13. Naufraghi

  14. 1° Marinaio
    2° Marinaio
    3° Marinaio
    Capitano
    Cameriera

    Scena: un canotto di salvataggio da qualche parte a chilometri dalla terraferma. Nel canotto ci sono 5 marinai malridotti, giunti al limite della loro resistenza. Forte rumore di onde per qualche istante.
    1° Marinaio: Ancora nessun segno di terraferma... Da quant'è che non la vediamo?
    2° Marinaio: È una domanda piuttosto personale, signore.
    1° Marinaio: (esce dal personaggio) Razza di idiota, io intendevo quant'è che non vediamo una parvenza, un'avvisaglia di terra! Ecco, ora hai rovinato l'atmosfera.
    2° Marinaio: Mi dispiace...
    1° Marinaio: Silenzio! Dovremo ricominciare da capo. (forte rumore di onde) Ancora nessun segno di terraferma... da quanto è che non ne vediamo?
    2° Marinaio: Trentatré giorni, signore.
    1° Marinaio: Trentatré giorni?
    2° Marinaio: Non credo che dureremo ancora a lungo... (esce dal personaggio) Non mi sembra di aver rovinato l'atmosfera.
    1° Marinaio: Zitto!
    2° Marinaio: Scusa... ma non penso di averlo fatto.
    1° Marinaio: Ma certo che l'hai fatto!
    2° Marinaio: (al 3° Marinaio) Tu credi che abbia rovinato l'atmosfera?
    3° Marinaio: Beh, io credo...
    1° Marinaio: Oooh, zitti, ZITTI! (forte rumore di onde) Ancora nessun segno di terraferma... da quant'è che non ne vediamo?
    2° Marinaio: Trentatré giorni, signore.
    1° Marinaio: Trentatré giorni?
    4° Marinaio: Che, abbiamo ricominciato? (il primo marinaio gli tira un calcio sulla gamba) Ahia!
    1° Marinaio: Ancora nessun segno di terraferma... da quant'è che non ne vediamo?
    2° Marinaio: Trentatré giorni, signore.
    1° Marinaio: Trentatré giorni?
    2° Marinaio: Sì, non credo che dureremo ancora a lungo... Non tocchiamo cibo dal quinto giorno.
    3° Marinaio: Siamo finiti! Siamo finiti!
    1° Marinaio: Zitto Pestrin. Possiamo solo continuare a sperare che qualcuno ci trovi.
    4° Marinaio: Come si sente, capitano?
    Capitano: Non molto bene... mi... sento... così... debole.
    2° Marinaio: Non resisteremo ancora a lungo.
    Capitano: Sentite ragazzi... c'è un'ultima possibilità. Io sono finito, ho una gamba in cancrena, me ne andrò velocemente, non ce la farò mai... ma voi... alcuni di voi potrebbero farcela... quindi è meglio che mi mangiate.
    1° Marinaio: Mangiarla, signore?
    Capitano: Sì, mangiatemi.
    2° Marinaio: Bleah! Con una gamba in cancrena?
    Capitano: Non dovete mangiarla per forza, Torrisi, c'è ancora un sacco di buona carne... guardate la mie braccia.
    3° Marinaio: Non è solo per la gamba, signore.
    Capitano: Cosa vuoi dire?
    3° Marinaio: Beh, signore... è solo che...
    Capitano: Perché non mi vuoi mangiare?
    3° Marinaio: Preferirei mangiare Giorgetti, signore (indica il 4° Marinaio).
    2° Marinaio: Io pure, signore!
    Capitano: Capisco.
    4° Marinaio: Bene, è deciso. Si mangia me.
    1° Marinaio: Beh... io... ehm...
    3° Marinaio: Cosa c'è, signore?
    1° Marinaio: No, no... fate pure, non vorrei...
    4° Marinaio: Di cosa si preoccupa signore? Sta morendo di fame! Forza, si abbuffi!
    1° Marinaio: No, no... è solo che...
    2° Marinaio: Che cos'ha Giorgetti che non va, signore?
    1° Marinaio: Non ne so la provenienza.
    3° Marinaio: Questo dipende da come lo uccidiamo, signore.
    1° Marinaio: Sì, sì, questo è vero... ma, ad essere franco, mi piace la carne un po' più tenera. Piuttosto mi mangio Torrisi.
    2° Marinaio: (allegro) Oh... beh... non c'è problema!
    3° Marinaio: No, io continuo a preferire Giorgetti.
    Capitano: Perché non la smettete di bisticciare e mangiate me?
    2° Marinaio: Sentite! Perché non facciamo così: quelli che vogliono mangiano Giorgetti, mentre lei, signore, può mangiare la mia gamba, e poi mettiamo in conserva il capitano e ci mangiamo il resto di Giorgetti freddo per cena.
    2° Marinaio: Ottima idea, Torrisi.
    4° Marinaio: E come dessert delle pesche! (tira fuori una scatola di pesche)
    3° Marinaio: E come antipasto degli ananas! (tira fuori una scatola di ananas)
    1° Marinaio: Cameriera! (entra una cameriera) Abbiamo deciso, prendiamo: Gamba di Torrisi...

  15. Rapina non illegale

  16. Boss
    Quinto
    Franco
    Cal

    (Scena: una stanza dismessa con un tavolo spoglio. Intorno sono raccolti quattro rapinatori dall'aspetto inquietante. Il Boss ha una grossa mappa arrotolata. Uno della banda, il Quinto, fa la guardia alla finestra)
    BOSS: Tutto chiaro?
    IL QUINTO: Tutto chiaro, Boss.
    BOSS: (srotolando la mappa sul tavolo; parla con attenzione) Bene... questo è il piano allora. Alle 10:45, tu, Cal, passi a prendere me e Bruno col furgone e ci porti alla Gioielleria British in High Street. Arriviamo davanti alla gioielleria alle 10:50. Io esco dal furgone, tu, Cal, vai a parcheggiarlo qui in Denver Street, chiaro? Alle 10:51 entro nella gioielleria dove tu, Luigi, travestito da cliente, mi vieni incontro e mi passi 26 Euro e 32 centesimi. Alle 10:52 mi accosto al bancone e compro un orologio del prezzo di 26 Euro e 32 centesimi. Quindi do l'orologio a te, Luigi. Tu vai dritto al Norman Garage in East Street. Voi ragazzi continuate fino qui alle 10:56 e appuntamento nella saletta posteriore al Cow And Sickle alle 11:15. Bene, domande?
    FRANCO: Non sembriamo fare niente di illegale.
    BOSS: (risentito) Cosa vuoi dire?
    FRANCO: Be'... l'orologio lo paghiamo.
    BOSS: (con pazienza) Sì...
    FRANCO: (esitante) Be'... perché paghiamo l'orologio?
    BOSS: (pesantemente) Non ce lo darebbero se non lo pagassimo, no? Eh?
    FRANCO: Guardate, non mi piace questa situazione.
    BOSS: Perché no?
    FRANCO: Be', non infrangiamo mai la dannata legge! (costernazione generale)
    BOSS: Che vuoi dire?
    FRANCO: Be', per esempio il colpo alla banca la settimana scorsa.
    BOSS: Cos'aveva che non va?
    FRANCO: Be' dover andare dentro con una maschera e ritirare 30 Euro dal mio conto, ecco cos'aveva che non va.
    BOSS: Ehi! Cosa stai cercando di dire, Franco?
    FRANCO: Non potremmo semplicemente rubare l'orologio, boss?
    BOSS: Ehi tu, stupido cialtrone! Ci abbiamo messo settimane a organizzare questo colpo. Cal ha affittato una stanza nell'edificio di fronte e ha filmato la gente che ci entra giorno per giorno. Luigi ha passato tre settimane sui cataloghi di orologi, fino a imparare il prezzo di ognuno a menadito, e ora devo rischiare tutto l'affare giusto per il gusto di infrangere la legge?
    FRANCO: Ehm... non potremmo parcheggiare sulle strisce gialle?
    BOSS: No!
    FRANCO: Non potremmo prendere un cane per sporcare il marciap...
    BOSS: No!
    CAL: (impallidendo di colpo) Ehi, boss!
    BOSS: Cosa succede?
    CAL: M'è venuto in mente adesso... Ho lasciato la macchina al parchimetro... ed è...
    BOSS: Scaduto?
    CAL: Sì, boss.
    BOSS: Da quanto?
    CAL: (tremando) Non so, boss... forse due... forse cinque minuti...
    BOSS: Scaduto da cinque minuti. Idiota! Idiota! Va bene... non abbiamo tempo da perdere. Bruno, raditi completamente, prendi il tuo passaporto e incontriamoci a questo indirizzo a Rio de Janeiro martedì notte. Luigi, vai in Africa Orientale, fatti la plastica e ci vediamo là. Cal, vai in Canada e dirigiti a sud fino al Nicaragua per luglio. Franco, tu stai qui di retrovia. Dacci quindici minuti e poi fai saltare in aria l'edificio. Okay, facciamo in fretta.
    FRANCO: Non posso far saltare in aria l'edificio.
    BOSS: Perché no?
    FRANCO: È illegale.
    BOSS: Tizzone d'inferno! Bene, non ci resta che arrenderci allora. (alzano tutti le mani)
    CAL: Non possiamo, Boss.
    BOSS: Perché no?
    CAL: Non abbiamo fatto niente di illegale.

  17. Caduta uomini

  18. Primo Uomo
    Secondo uomo

    Due impiegati seduti uno di fronte all'altro a una scrivania accanto ad una finestra. Lavorano intensamente. Un corpo si vede cadere fuori dalla finestra.
    PRIMO UOMO: Ehi, hai visto?
    SECONDO UOMO: Mh?
    PRIMO UOMO: Hai visto che qualcuno è passato fuori dalla finestra?
    SECONDO UOMO: Cosa?
    PRIMO UOMO: Qualcuno è passato fuori dalla finestra. In quella direzione. (indica giù)
    SECONDO UOMO: (piatto) Aha. (torna a lavorare. Il primo uomo guarda per un po'. Come ricomincia a lavorare un altro corpo passa fuori dalla finestra.)
    PRIMO UOMO: Un altro!
    SECONDO UOMO: Hm?
    PRIMO UOMO: Un altro è passato cadendo.
    SECONDO UOMO: Cosa?
    PRIMO UOMO: Due persone sono appena cadute là fuori verso una morte quasi certa.
    SECONDO UOMO: (con fare accondiscendente) Bene, bene.
    PRIMO UOMO: Senti! Due persone (un altro cade), tre persone sono appena cadute fuori da quella finestra.
    SECONDO UOMO: Ci sarà riunione di bilancio.
    PRIMO UOMO: Oh. Già. (tornano a lavorare. Un altro cade) Quello era Tamburini delle finanze.
    SECONDO UOMO: Oh, no, era Lirussi.
    PRIMO UOMO: Tamburini.
    SECONDO UOMO: Lirussi.
    PRIMO UOMO: Tamburini.
    SECONDO UOMO: Lirussi. (un altro cade)
    ENTRAMBI: Quello era Tamburini.
    SECONDO UOMO: Era un bravo giocatore di golf, Tamburini.
    PRIMO UOMO: Buon giocatore di golf. Ottimo giocatore di golf. Schifoso nelle finanze. Il prossimo sarà Piccinini.
    SECONDO UOMO: Scommetto di no.
    PRIMO UOMO: Quanto.
    SECONDO UOMO: Cosa?
    PRIMO UOMO: Quanto ci scommetti? Cinque?
    SECONDO UOMO: D'accordo.
    PRIMO UOMO: Fatta.
    SECONDO UOMO: Ci sto.
    PRIMO UOMO: Bene. (si stringono la mano. Guardano dalla finestra) Forza Picc.
    SECONDO UOMO: Non farlo Picc.
    PRIMO UOMO: Dai Picc. Salta Picc. Salta.
    SECONDO UOMO: Dai non fare lo stupido Picc.
    UNO SPETTATORE: Basta con queste persone che cadono da un palazzo. Ho lavorato per tutta la vita in un palazzo del genere e non mi è mai capitato una sola volta... (urla e precipita)
    PRIMO UOMO: (giubilante) Piccinini!

  19. Omicidio

  20. Violanda
    Loris
    Signora Silvano
    Ispettore David
    Tony

    Scena: salone di una villa di famiglia altolocata. Un vecchio giace morto sul pavimento. Entrano Violanda e Loris:
    Violanda: In ogni caso, Loris, potresti prendere quello che parte da Trofarello alle 11.30 ed essere a Ovada per l'una, oh, e c'è anche una carrozza ristorante e... (vede il cadavere) Oh! Papà!
    Loris: Per la miseria! Signor Florio! (corre a controllare il cadavere)
    Violanda: (senza avere il coraggio di guardarlo) È stato...?
    Loris: Sì, dopo colazione. Ma che importa, adesso... è morto.
    Violanda: Oh! Povero paparino!
    Loris: Be', sembra che non prenderò il treno delle 11.30.
    Violanda: Oh, no, Loris, non devi perdere il tuo treno!
    Loris: Come pensi che io possa andare prendere un treno quando invece dovrei stare qui ad aiutarti?
    Violanda: Oh, grazie, Loris... in ogni caso, potresti prendere quello delle 9.30 domani mattina - passa per Carmagnola e Alba.
    Loris: Oppure quello delle 9.45, che è ancora meglio.
    Violanda: Oh, ma dovresti cambiare a Nizza Monferrato.
    Loris: Sì, ma devo aspettare solo sette minuti per il cambio, ora.
    Violanda: Oh, sì, è vero, mi ero dimenticata che fosse venerdì. Oh, chi può aver fatto una cosa del genere?
    Entra la signora Silvano
    Silvano: Si sbrighi signor Florio, il suo treno parte tra ventotto minuti, e se perde quello delle 10.15, non riuscirà a prendere quello delle 15.45, il che vorrebbe dire... oh!
    Loris: Mi dispiace, ma il signor Florio non prenderà il treno delle 10.15, signora Silvano.
    Silvano: È stato...?
    Violanda: Sì, dopo colazione.
    Loris: Signora Silvano, credo purtroppo che possa annullare la sua prenotazione del posto.
    Silvano: Oh, era giusto dietro alla motrice - quella quarta carrozza dalla quale poteva apprezzare a pieno i meravigliosi paesaggi di Saluzzo.
    Loris: Non più, signora Silvano... la linea è stata chiusa.
    Silvano: No! Non Saluzzo!
    Loris: Mi dispiace ma è così.
    Entra l'ispettore David
    Ispettore: Okay, che nessuno si muova. Sono l'ispettore David della polizia.
    Loris: Accidenti, ispettore, è stato veramente veloce.
    Ispettore: Sì, ho preso l'espresso da Porta Susa delle 8.55 e mi sono risparmiato l'attesa a Porta Nuova.
    Silvano: Quello sì che è un buon treno.
    Tutti: Eccellente, comodissimo.
    Tony entra dalle finestre. È vestito in grande stile ed è assai di buon umore.
    Tony: Buongiorno a tutti quanti!
    Tutti: Tony!
    Tony: Dov'è papà? (lo vede) Oh, miseriaccia! È stato...?
    Violanda e Loris: Sì, dopo colazione.
    Tony: Quindi... non gli servirà la prenotazione per il treno delle 10.15.
    Loris: Esatto.
    Tony: E suppongo che, essendo il figlio maggiore, spetti a me.
    Ispettore: Aspetti un minuto, Tony. C'è una piccola questione di... omicidio.
    Tony: Oh, ma di sicuro si è semplicemente sparato e poi ha nascosto l'arma.
    Silvano: Ma come potrebbe qualcuno spararsi e poi nascondere l'arma senza cancellare la sua prenotazione?
    Tony: Ha, ha! Be', mi dovrò sbrigare o perderò il treno delle 10.15.
    Ispettore: Ho il sospetto che lei abbia ucciso suo padre per la sua prenotazione.
    Tony: Potrei avere avuto il movente, signore, ma non la possibilità, dato che sono appena arrivato da Chivasso sul treno delle 8.13 e c'è il mio biglietto della carrozza ristorante a provarlo.
    Violanda: Quello delle 8.13 da Chivasso non ha la carrozza ristorante.
    Loris: Ha solo un baretto nell'ultima carrozza.
    Tony: Oh, ehm... ho detto quello delle 8.13, be' volevo dire il locale delle 7.58.
    Silvano: Ma il locale delle 7.58 è si è fermato a Stura alle 8.19, per la manutenzione annuale a Falchera.
    Loris: E come avresti potuto prendere la coincidenza delle 8.12 che era partita sette minuti prima?
    Tony: Ehm... semplice! Ho preso lo speciale delle 7.16 che arrivava a Stura alle 8.09.
    Violanda: Ma lo speciale delle 7.16 ferma a Stura a sabati alterni.
    Silvano: Giusto, sicuramente intendevi lo Speciale Festivo.
    Tony: Oh, giusto! Che scioccone che sono! Ovvio, sono venuto con lo Speciale Festivo che ferma a Montiglio, Chiusano, Asti, Villafranca, San Paolo e Cambiano.
    Ispettore: Ma viaggia solo di domenica!
    Tony: Dannazione! E va bene, confesso, sono stato io. L'ho ucciso per la sua prenotazione, ma non mi prenderete vivo! Mi butterò sotto il treno delle 10.12 da Chieri!
    Loris: Non essere sciocco, Tony, non farlo, quello delle 10.12 ha la nuova motrice potenziata. Non sopravvivresti!
    Tony: Esatto.
    Tableau. Accordo basso e sipario.

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