Monty Python's Flying Circus

di Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones, Michael Palin.

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SKETCH 21-30

  1. Tribunale (sciarade)

  2. Spam

  3. Visitatori / Il signor Hilter

  4. Quattro signori

  5. Nascita

  6. Grulli

  7. Coccodrillo

  8. Gentile e scortese

  9. Presentatore

  10. Legnata in testa


  11.  
     
  1. Tribunale (sciarade)

  2. Giudice
    Portavoce della Giuria
    Avvocato
    Cancelliere
    Giudice Kilbraken
    Rita Thang (documento A)
    Cardinali dell'Inquisizione

    (Giudice e corte. L'imputato al banco dei testimoni)
    GIUDICE: Signore e signori della giuria, avete concordato il verdetto?
    PORTAVOCE: Sì, vostro onore.
    GIUDICE: E come giudicate l'imputato? (il portavoce mostra la mano con due dita) Due parole. (un dito) Prima parola. (il portavoce mima un vecchio ricurvo) Vecchio? Curvo? (il portavoce scuote la testa e mima di accarezzare qualcosa)
    AVVOCATO: Gatto?
    CANCELLIERE: Cane?
    GIUDICE: Pony? (il portavoce scuote la testa e punta sé stesso)
    AVVOCATO: Fantino? Nonno? (il portavoce fa segno 'più corto')
    CANCELLIERE: Non? (il portavoce annuisce entusiasta)
    TUTTI: Non! (il portavoce alza il pollice, poi indica il suo secondo dito)
    GIUDICE: Seconda parola. (il portavoce indica due parti) Due parti. (punta il primo dito) Prima parte. (il portavoce batte sul tavolo) Bussare?
    CANCELLIERE: Sbattere?
    GIUDICE: Protestare?
    AVVOCATO: Nikita Krushov.
    GIUDICE: Ma no, no, quello era un presidente russo.
    CANCELLIERE: Vladimir Putin allora.
    GIUDICE: No, no, non sia sciocco. Come può giudicare qualcuno "Non Vladimir Putin"!
    AVVOCATO: Rompere. Impatto.
    GIUDICE: Picchiare.
    AVVOCATO: Colpire. (il portavoce annuisce e indica la mano che bussa)
    GIUDICE: Colpire... COLPI! (il portavoce alza il pollice e la corte applaude eccitata) Non colpi... (il portavoce mima la seconda parte) Seconda parte. Non colpi... (il portavoce mima di volare)
    AVVOCATO: Uccello.
    CANCELLIERE: Albatros? Avvoltoio? (il portavoce accentua l'atto di volare)
    GIUDICE: Non colpi... nuoto? Non colpìnuoto! (il portavoce guarda stupito) Siete stato giudicato non colpìnuoto delle accuse mosse contro di voi e potete lasciare questa corte come uomo libero. Bene. Tocca a me. (l'imputato esce. Il giudice mostra quattro dita)
    AVVOCATO: Quattro parole.
    "fate entrare il prossimo imputato"
    CANCELLIERE: Fate entrare il prossimo imputato. L'onorevole Justice Kilbraken. (un giudice molto solenne vestito uguale all'altro entra) Se posso accusarla Vostro Onore, siete accusato Vostro Onore di avere nel giorno 14 giugno 2005, alla Corte Criminale Centrale, commesso azioni atte a causare disordine. Come vi dichiarate Vostro Onore, colpevole o innocente?
    GIUDICE KILBRAKEN: Innocente. Il caso è chiuso. La corte si aggiorna. (batte col martelletto. Tutti si alzano e cominciano ad uscire chiacchierando)
    GIUDICE: (riprendendosi) No, no, no, no, no, no, no. (si fermano tutti e tornano a sedersi) No, lei è al banco, Vostro Onore.
    GIUDICE KILBRAKEN: Sono un giudice, Vostro Onore.
    GIUDICE: Anch'io, Vostro Onore, quindi faccia attenzione.
    GIUDICE KILBRAKEN: Ha! Chiamatelo Tribunale, questo.
    TUTTI: Chiamatelo tribunale. Chiamatelo tribunale. Chiamatelo tribunale.
    GIUDICE: Silenzio. Avanti con il proceso.
    AVVOCATO: Vostro Onore, e Vostro Altro Onore, cercheremo ora di mostrare, Vostro Onore, come Vostro Onore - ah, non lei Vostro onore, quel Vostro Onore, Vostro Onore - pronunciando la sentenza alla Corte Criminale abbia commesso abuso di potere. Chiamo il documento Q.
    GIUDICE: Q?
    AVVOCATO: Oh, ho detto Q? Scusate, volevo dire A. Scusate, chiamo il documento A. Cancelliere. (due uscieri portano dentro una cosa con un lenzuolo sopra. Tirano via il lenzuolo scoprendo una ragazza sexy in una posa provocante) Documento A, Vostro Onore, Miss Rita Thang, modella per artisti, insegnante di fisarmonica svedese e venditrice di sedie impagliate, è stata giudicata colpevole in base all'Articolo di Contegno Rude presso la corte dell'imputato. L'imputato, Vostro Onore, sentenziò che lei fosse "portata via da questa sede e portata alla mia".
    ALTRO AVVOCATO: Obiezione, Vostro Onore.
    GIUDICE KILBRAKEN: Obiezione accolta.
    GIUDICE: Silenzio, lei! Obiezione respinta.
    AVVOCATO: L'imputato ha poi fatto commenti sulla struttura corporea di Miss Thang, altre osservazioni non del tutto legali in tema di divertimento, e ha poi piazzato la sua veste sulla sua testa e cominciato ad emettere lievi mugolii.
    GIUDICE: Ha qualcosa da dire in sua difesa?
    GIUDICE KILBRAKEN: Non lo facevo da settimane.
    GIUDICE: Ah no? E quel affarino che ha fatto insabbiare su Belsize Park?
    GIUDICE KILBRAKEN: Oh, io mai!
    GIUDICE: Ah, no. Ho! Ho! Ho!
    GIUDICE KILBRAKEN: E va bene, e allora che ne dice di Woodford Square n.8?
    GIUDICE: Dica qualcosa di quello e la condanno per alto tradimento.
    AVVOCATO: Vostro Onore se posso continuare...
    GIUDICE KILBRAKEN: (all'avvocato) Ha un bocconcino cinese da quelle parti.
    GIUDICE: No, questo è vilipendio alla Corte.
    GIUDICE KILBRAKEN: Stavo scherzando.
    GIUDICE: Vilipendio alla Corte. Comunque, non la condannerò perché siamo troppo a corto di giudici al momento, con tutti quelli che stanno emigrando in Cina. Io ci vado domani, ho già il biglietto. Vai là e pronunci delle sentenze decenti. Ooh, che ribrezzo stare in Inghilterra. Il meglio che posso dare qui è un ergastolo. Quasi non c'è motivo di venire qui la mattina. Mentre, in Cina? Hai il tuo gatto a nove code, quattro condanne a morte alla settimana, i drink costano poco, hai tanti lavoratori ed un mercato in espansione. Me ne vado, vi dico. Sì, ne ho abbastanza di "prove" e dannati referti psichiatrici. È così, me ne vado. È così. Bene. Be' voglio godermela ancora una volta prima di partire, quindi la condanno ad essere bruciato sul rogo. (batte col martelletto)
    GIUDICE KILBRAKEN: Diamine! Non mi aspettavo l'Inquisizione Spagnola. (tutti si girano verso la porta. I tre cardinali però sono appena usciti di casa, prendono il bus, scendono davanti al tribunale, corrono dentro, mentre si sta allestendo già la scena successiva)
    XIMINEZ: Nessuno si aspetta l'Inquisizione... (buio. Si passa alla scena successiva) Oh, bastardi.
     
  3. Spam

  4. Marito
    Moglie
    Cameriera
    Vichinghi

    MARITO: Siediti qui, cara.
    MOGLIE: Va bene.
    MARITO: (alla cameriera) Buongiorno.
    CAMERIERA: Buongiorno.
    MARITO: Che cosa c'è di buono?
    CAMERIERA: Be', c'è uova e bacon; uova salsiccia e bacon; uova e spam; uova bacon e spam; uova bacon salsiccia e spam; spam bacon salsiccia e spam; spam uova spam spam bacon e spam; spam salsiccia spam spam bacon pomodoro e spam;
    VICHINGHI: (cominciano a cantare) Spam spam spam spam
    CAMERIERA: Spam spam spam uova e spam; spam spam spam spam spam spam fagioli stufati spam spam spam...
    VICHINGHI: (cantano) Spam! Splendido spam! Splendido spam!
    CAMERIERA: ... o aragosta Thermidor à Crevette con salsa mornay servita alla provenzale con scalogno e melanzane, guarnita con paté ai tartufi, brandy e con sopra un uovo fritto e spam.
    MOGLIE: Avete qualcosa senza spam?
    CAMERIERA: Be', nello spam uova salsicce e spam non c'è molto spam.
    MOGLIE: Non voglio spam!
    MARITO: Perché non può avere uova bacon spam e salsiccia?
    MOGLIE: Ma in quello c'è lo spam!
    MARITO: Ma non tanto spam quanto in spam uova salsiccie e spam, no?
    VICHINGHI: (cantano in crescendo) Spam spam spam spam
    MOGLIE: Potete farmi uova bacon spam e salsiccia senza lo spam?
    CAMERIERA: Bleargghh!
    MOGLIE: "Bleargghh" cosa? Non mi piace lo spam!
    VICHINGHI: (ancora in crescendo) Splendido spam! Magnifico spam!
    CAMERIERA: Zitti!
    VICHINGHI: Splendido spam! Magnifico spam!
    CAMERIERA: Insomma, zitti! (i vichinghi smettono) Maledetti vichinghi! Signora, non posso darle uova bacon salsiccia e spam senza lo spam.
    MOGLIE: (strilla) Non mi piace lo spam!
    MARITO: Calmati, cara, non litighiamo. Mangerò io il tuo spam. A me piace molto. Voglio spam spam spam spam spam spam spam fagioli stufati spam spam spam e spam!
    VICHINGHI: (cantano) Spam spam spam spam. Splendido spam! Magnifico spam!
    CAMERIERA: State zitti! I fagioli stufati sono finiti.
    MARITO: Be' allora posso avere lo spam invece dei fagioli?
    CAMERIERA: Allora vuole spam spam spam spam spam spam...? (ma è troppo tardi, la sua voce è sopraffatta dal canto dei vichinghi)
    VICHINGHI: (cantano in coro) Spam spam spam spam. Splendido spam! Magnifico spam! Spam spa-a-a-a-a-am spam spa-a-a-a-a-am spam. Splendido spam! Splendido spam! Splendido spam! Splendido spam! Splendido spam! Spam spam spam spam!
     
  5. Il signor Hilter

  6. Signora (affittacamere)
    Giacomelli e consorte (clienti)
    Mariani e consorte (clienti)
    Hitler
    Himmler
    Von Ribbentrop

    SIGNORA: (accoglie i nuovi arrivati alla pensione) Buongiorno. I signori Giacomelli?
    GIACOMELLI: Sì, siamo noi.
    SIGNORA: Oh, entrate pure. Scusate se non vi stringo la mano, ho appena messo un po' di lardo sulle pustole del gatto.
    GIACOMELLI: Carino.
    SIGNORA: Oh, dovete essere stanchi. È lunga la strada da Trento, vero?
    GIACOMELLI: Be', di solito ci vogliono cinque ore e mezza, ma noi ci abbiamo messo sei ore e 53 minuti, con una pausa di 25 minuti a Poggio Rusco per sgranchirci le gambe; e abbiamo dovuto aspettare mezz'ora per entrare nella A22 a Rovereto.
    SIGNORA: Davvero?
    GIACOMELLI: Poi c'è stata una coda di tre miglia giusto prima di Bologna sulla A13. Di solito passiamo sulla Provinciale 44, sa, giusto prima di Bologna.
    SIGNORA: Davvero?
    GIACOMELLI: Abbiamo deciso di rischiare perché dicono sempre che allargheranno la strada lì.
    SIGNORA: Ah sì?
    GIACOMELLI: Sì, be', proprio vicino allo svincolo, dove converge la Provinciale 3, è pieno di spazio per ampliare, ci sono solo campi incolti. Potrebbero guadagnare ancora due metri, tirare giù quell'ospedale! Poi abbiamo preso la costiera per Rimini - e ci siamo beccati tutto il traffico per Ravenna sulla Statale 16 tra Cervia e Cesenatico.
    SIGNORA: Be', starete morendo dalla voglia di una tazza di caffè.
    GIACOMELLI: Be', non diremo di no, se è calda e bagnata. Ah ah!
    SIGNORA: Ah ah! Bene, venite nella sala, sto giusto per servire del caffè.
    GIACOMELLI: Molto gentile.
    SIGNORA: Venite. Signore e Signora Giacomelli, vi presento il Signore e la Signora Mariani.
    SIGNOR MARIANI: Buongiorno.
    GIACOMELLI: Buongiorno.
    SIGNORA: È la terza volta che vengono a stare qui. Non riusciamo proprio a mandarvi via, eh? (ridono amabilmente) E quaggiù c'è il Signor Hilter. (nell'angolo ci sono tre generali tedeschi in completa uniforme nazista che studiano una mappa)
    HITLER: Ach. Ha! Puon tempo, ehm, puonciorno. (cercano goffamente di nascondere le carte)
    SIGNORA: Oho, state organizzando una piccola gita, eh, Signor Hilter?
    HITLER: Ja, ja, noi ha un pikkolo... (a Himmler) was ist rückweise bewegen?
    HIMMLER: Escursione.
    HITLER: Ah sì, noi fa pikkola excursus a, a Rafenna.
    GIACOMELLI: Ah sì. Be', prenderete la Statale 16 allora... (indica sul tavolo) Oh no, no, avete la mappa sbagliata. Questa è Stalingrado. Vi serve la costiera romagnola.
    HITLER: Ah! Stalingrado! (simulando ilarità) Ha ha ha, Heinri... Salfatore, questa è mappa sbagliata sciokko testa di fuorigioco italiano persona! [you silly old leg-before-vicket English person]
    HIMMLER: Chiedo scusa mio Fuhrer, (viene schiaffeggiato) ehm, mio fekkio guaglione.
    SIGNORA: Oh, che fortuna che il signor Giacomelli ve l'abbia fatto notare. Non vi sareste divertiti tanto a Stalingrado, vero? Ha ha. (silenzio di tomba) Ho detto: non vi sareste divertiti tanto a Stalingrado, vero?
    HITLER: (mortificato) Non divertiti tanto a Stalingrado, no.
    SIGNORA: Oh, scusate, non vi ho presentato. Questo è Ron. Ron Vibbentrop.
    GIACOMELLI: (scherzando) Oh, non Von Ribbentrop, eh? Eh eh.
    VON RIBBENTROP: (panico, si alza) Nein! Nein! (realizzando) Oh. Ha ha. No, diverso altro tipo. Io in Romagna nato sono. Von Ribbentrop nato in Gotterdammerstrasse 46, Dusseldorf Vest 8... così dicono! Eh eh.
    SIGNORA: E questo è quello silenzioso, Heinrich Bimmler.
    HIMMLER: (nervoso) Piacere di fare incontro, buon signore. Io anche non uomo di Riccione ma in vostro Livorno Toscana nato sono. Ma in casa di Livorno Toscana per tutta guerra stare, per brutte ferite di sport, e no potuto in strada scendere calcio giocare o Nuremburg andare. Ah, lavavetri in pensione sono e pacifista, senza afer krimini di guerra fatto. Oh... e sono lieto Italia ha Koppa di Mondo vinto - Paolo Rossi! Altobelli! E mangio sacco di makeroni e kinotto, e panettone su Pendolino... Sapete, vero! Ed ero kapo di Gestapo per dieci anni. (si siede, torna su) Ah! Cinque anni! (gomitata di Hitler) Nein! No! Oh. No capo di Gestapo PER NIENTE! Non ero, io fatto scherzo! (risate)
    SIGNORA: Oh, signor Bimmler. Ci eravamo quasi cascati! (il telefono suona) Oh, scusate. Devo andare a rispondere.
    GIACOMELLI: Quanto resta qui, signor Hilter, una settimana?
    HITLER: (feroce) Perké kiedi tu, sei tu una spia? (estrae una pistola) Vai contro muro, maiale inglese, adesso morirai!
    HIMMLER: (lo trattengono) Calma, vekkio guaglione!
    VON RIBBENTROP: È uno poko nervoso, signor Giacomelli, non dorme da 1945.
    HITLER: Chiudi tuo forno, scheisse Nazi!
    VON RIBBENTROP: Calma, fuhrer caro.
    HIMMLER: Ha ha, come ci divertiamo!
    GIACOMELLI: Per caso vi ho già visto in televisione?
    HITLER, VON RIBBENTROP e HIMMLER: (tornano a sedersi di corsa) Nicht. Nein. No.
    GIACOMELLI: È un dottore della TV?
    HITLER, VON RIBBENTROP e HIMMLER: (Hitler si copre i baffi) Nicht. Nein. No.
    SIGNORA: Telefono, signor Hilter. il signor Goeringhi dalla Sip. Dice che ha trovato un posto dove può noleggiare bombardieri a ore...?
    HITLER: (furioso) Se apre ancora sua grossa bokka, è tempo di Lapshig! (va a rispondere)
    HIMMLER: Shhh! Ha ha, noleggiare bombardieri! Ke ridere, quel pug-liese persona!
    VON RIBBENTROP: Buon vekkio Pippo!
    SIGNORA: (a Giacomelli) È sempre al telefono in questo periodo.
    GIACOMELLI: È in affari?
    HIMMLER: Presto, karo.
    SIGNORA: Domenica è il suo gran giorno. Lo programmano da mesi.
    GIACOMELLI: Cosa succede?
    SIGNORA: Ci sono le elezioni a Riccione. Il signor Hilter partecipa con il partito Nazional Bocialista. Ha grandiosi piani per Riccione.
    GIACOMELLI: Tipo?
    SIGNORA: Be', per cominciare vuole annettere la Polonia.
    GIACOMELLI: Ah. Ma Riccione è dei democristiani, no?
    SIGNORA: Be' raccolgono un sacco di gente ai loro raduni.
    GIACOMELLI: Raduni?
    SIGNORA: Sì, i loro meeting bocialisti.(la scena diventa un comizio)
    HITLER: Achtung, achtung! Uber alles! Die eltern im mittelalter und die jungen alles muss mit dem mittelschmerz gestoppen sein! Non sono razzialista, ma, e questo è grosso ma, noi di Partito Nazional Bocialista crediamo das Überleben muss gestammen sein mit der schneaky Pirazzoli. Historische Rimini ist Volkermeinig von Riccione.
    HIMMLER: (applaude e traduce) Il signor Hitler, (gomitata di Hitler, si corregge) Hilter, lui dice che storikamente Rimini è già parte di Riccione.
    VON RIBBENTROP: (si è intrufolato tra il pubblico) Ha ragione, sapete?
    HITLER: Und Forlì ist die letzte Fühlung das wir haben in Romagna! Sieg heil! Sieg heil! (Von Ribbentrop accende un grammofono da cui escono grida ed applausi)
    GIACOMELLI: Cosa pensa del programma politico del signor Hilter?
    SIGNORA: Non mi piace il suono di quei Bampi di Boncentramento.
    DONNA1: Gli ho dato il mio bambino da baciare, e l'ha morso in testa!
    UOMO: Penso che sappia come far girare l'economia.
    DONNA2: Ah non mi fate parlare.
    HIMMLER: (travestito) Oh sì, amici italiani, lui è phantastisch... (si corregge) ...co.
    DONNA3: Penso che abbia ragione sulla DC, ma tanto sono un po' rinco.
    GRULLO: Penso che ha delle belle gambe!
    CANDIDATO: Be' parlando come candidato democristiano, mugugno e mugugno e mugugno senza lasciare che nessuno riesca a dire una parola finché mi esce schiuma dalla bocca e casco all'indietro.(gli esce schiuma dalla bocca e casca all'indietro)

  7. Quattro signori

  8. Eric
    Graham
    Terry
    Michael

    ERIC: Ottimo, vero? Eccellente.
    TUTTI: È vero, è vero.
    GRAHAM: Uno Château de Chasselas notevole, vero, cavaliere?
    TERRY: Oh, hai proprio ragione, Aristide.
    GRAHAM: Giusto.
    ERIC: Chi avrebbe pensato, trent'anni fa, che ci saremmo trovati qui a bere del Château de Chasselas, eh?
    TUTTI: Già, già.
    MICHAEL: A quei tempi saremmo stati contenti di avere i soldi per un cappuccino.
    GRAHAM: Giusto! Un cappuccino freddo!
    MICHAEL: Giusto!
    ERIC: Senza latte e senza zucchero!
    TERRY: E senza cappuccino!
    MICHAEL: In una tazza scheggiata e chissà cos'altro.
    ERIC: Oh, noi non avevamo neanche una tazza! Dovevamo bere da un giornale arrotolato!
    GRAHAM: Il massimo che potevamo permetterci noi era uno straccio umido da succhiare.
    TERRY: Però sapete, eravamo felici a quei tempi, anche se eravamo poveri.
    MICHAEL: Eccome se eravamo poveri!
    TERRY: Altrochè!
    MICHAEL: Mio padre mi diceva: "I soldi non danno la felicità, figliolo!"
    ERIC: Aveva ragione!
    MICHAEL: Giusto!
    ERIC: Ero più felice allora e non avevo niente! Abitavamo in una vecchia casetta decrepita con grossi buchi nel tetto.
    GRAHAM: Casa! Eravate fortunati a vivere in una casa! Noi vivevamo in una stanza, in ventisei, niente mobili, metà del pavimento non c'era, ce ne stavamo tutti ammucchiati in un angolo per paura di cadere di sotto.
    TERRY: Eravate fortunati ad avere una stanza! Noi dovevamo dormire nel corridoio!
    MICHAEL: Oh, noi sognavamo di dormire in un corridoio! Sarebbe stato un palazzo per noi! Noi abitavamo in una vecchia cisterna in cima alla spazzatura. Ci svegliavamo ogni mattina quando ci rovesciavano addosso un carico di pesce marcio. Casa, hah!
    ERIC: Be', ho detto casa, ma era solo un buco nel terreno, coperto da una tela incatramata, ma per noi era una casa!
    GRAHAM: Noi fummo sfrattati dal nostro buco nel terreno. Andammo a vivere in un lago!
    TERRY: Eravate fortunati ad avere un lago! Noi stavamo in 150 dentro una scatola per scarpe in mezzo alla strada!
    MICHAEL: Una scatola di cartone?
    TERRY: Sì!
    MICHAEL: Eravate fortunati! Noi abitammo per tre mesi in un giornale arrotolato dentro un serbatoio tossico! Dovevamo alzarci ogni mattina alle sei e pulire il giornale, andare a lavorare giù al mulino, quattordici ore al giorno, per sei lire alla settimana, e quando tornavamo a casa nostro padre ci mandava a dormire frustandoci con la cintura!
    GRAHAM: Lusso! Noi dovevamo alzarci dal lago alle tre del mattino, pulire il lago, mangiare una manciata di becchime caldo, lavorare venti ore al giorno al mulino, per due lire al mese, tornare a casa, e il papà ci picchiava tra testa e collo con una bottiglia rotta, se eravamo fortunati!
    TERRY: ... Be', per noi invece era dura! Dovevamo alzarci dalla scatola per scarpe nel mezzo della notte, e pulire la strada leccandola con la lingua! Mangiavamo mezza manciata di becchime ghiacciato, lavoravamo 24 ore al giorno al mulino per quattro lire ogni sei anni, e quando tornavamo a casa nostro padre ci tagliava in due con un coltello da cucina!
    ERIC: E va bene. Io dovevo alzarmi alle dieci di notte, mezz'ora prima di andare a letto, mangiare un tozzo di veleno freddo, lavorare ventinove ore al giorno giù al mulino e pagare il proprietario del mulino per poter lavorare, e quando tornavamo a casa nostro padre ci uccideva a mente fredda e ballava sulle nostre tombe, cantando Alleluia!
    MICHAEL: Aah. Se provi a dirlo ai giovani d'oggi, non ti credono!
    TUTTI: No, no non ti credono!
    (nota: scritto con Tim Brooke-Taylor e Marty Feldman)

  9. Nascita

  10. Dottor Spenser (primario)
    Ostetrico
    Infermiera
    Mrs. Moore (partoriente)
    Pycroft (amministratore dell'ospedale)
    Marito della partoriente
    Visitatori

    (una stanza d'ospedale. Due ostetrici stanno giocando a tirare le carte al muro)
    DR. SPENSER: Mille e otto!
    INFERMIERA: (entra) Le contrazioni della Signora Moore sono più frequenti, dottore!
    DR. SPENSER: Bene. Portatela nella Sala Spaventafeti.
    INFERMIERA: Va bene. (esce. Musica eroica mentre i due ostetrici entrano nella Sala Parto, canticchiando la stessa musica)
    DR. SPENSER: Thum, thummm, thumm, thum, thummm, thummm. Bene. È un po' spoglio qui oggi, no?
    OSTETRICO: Sì.
    DR. SPENSER: Più apparati, per favore, infermiera: l'E.E.G., il monitor B.P., e l'A.V.V.
    INFERMIERA: Sì, certo, dottore.
    OSTETRICO: E prenda la macchina che fa 'ping!'.
    DR. SPENSER: E porti le macchine più costose, nel caso che venga l'amministratore. (eseguono. Musica eroica) Bene così. Portate dentro le altre macchine. Laggiù. Così. Giusto dietro di me. (la musica si ferma) Bello. Bello. Molto bene. Così va meglio. Molto, molto meglio.
    OSTETRICO: Sìi, direi che ci siamo.
    DR. SPENSER: Eehh. Manca ancora qualcosa, però.
    OSTETRICO: Hm?
    DR. SPENSER: Hmmm. Mmmmm. (schioccano le dita assieme)
    DR. SPENSER E OSTETRICO: La paziente.
    OSTETRICO: Dov'è la paziente?
    DR. SPENSER: Qualcuno ha visto la paziente?
    OSTETRICO: La paziente?
    INFERMIERA: (la trova dietro una macchina) Ah, eccola.
    OSTETRICO: Portatela qui. (il lettino della paziente sbatte contro una macchina) Attenti alle macchine!
    INFERMIERA: Mi scusi dottore.
    DR. SPENSER: Di qua.
    OSTETRICO: Di qua.
    INFERMIERA: (facendola salire sul lettino) Un salto. Op!
    DR. SPENSER: Salve! Adesso non si preoccupi più.
    OSTETRICO: Adesso la guariremo!
    DR. SPENSER: Lasci fare a noi. Non saprà mai cosa l'ha colpita.
    OSTETRICO: Ciaoo!
    DR. SPENSER: Ciao!
    OSTETRICO: Mascherine!
    DR. SPENSER: Iniezioni!
    OSTETRICO: Posso infilare il tubo nella testa del bambino?
    DR. SPENSER: Solo se io posso fare l'episiotomia.
    OSTETRICO: Okay.
    DR. SPENSER: Okay. Gambe su! (eseguono) Dottore, venga. (va ad aprire la porta della sala parto. Un sacco di gente entra) Venite dentro tutti. Ecco. Molto bene.
    OSTETRICO: Prego, avanti.
    DR. SPENSER: Avanti. Distribuitevi qua intorno. Uh, chi è lei?
    MARITO: Sono il marito.
    DR. SPENSER: Mi dispiace, solo le persone coinvolte sono ammesse qui. (lo fa uscire) Bene.
    MRS. MOORE: Cosa faccio?
    OSTETRICO: Mm. Sì?
    MRS. MOORE: Cosa faccio?
    OSTETRICO: Niente, mia cara. Lei non è competente!
    DR. SPENSER: Lasci fare a noi!
    MRS. MOORE: Quello a cosa serve?
    DR. SPENSER: È la macchina che fa 'ping!'. (ping!) Vede? Significa che il suo bambino è ancora vivo!
    OSTETRICO: Ed è la macchina più costosa di tutto l'ospedale!
    DR. SPENSER: Sì, costa oltre mezzo milione di Euro.
    OSTETRICO: Non è fortunata? (la donna sorride)
    NFERMIERA: Arriva l'amministratore, dottore.
    DR. SPENSER: Accendete tutto! (musica eroica. L'amministratore entra)
    PYCROFT: Buongiorno signori.
    TUTTI: Buongiorno.
    PYCROFT: Buongiorno signori.
    OSTETRICO: Buongiorno!
    DR. SPENSER: Buongiorno signor Pycroft.
    OSTETRICO: Buongiorno signor Pycroft.
    PYCROFT: (si guarda intorno) Oh, molto impressionante. Molto impressionante. E cosa fate stamattina?
    DR. SPENSER: È un parto.
    PYCROFT: Aahh. Che genere di cosa è?
    OSTETRICO: Be', e quando tiriamo fuori un bambino dal pancino di una signora.
    PYCROFT: Magnifico quello che riusciamo a fare oggi. (ping!) Aah! Vedo che avete la macchina che fa 'ping!'. È la mia preferita. Vedete, la prendiamo in affitto dalla società a cui l'abbiamo venduta, e così finisce tra le spese mensili e non nel capitale fisso. (applausi) Grazie. Grazie. Cerchiamo di fare del nostro meglio. Bene, continuate.(esce)
    INFERMIERA: Oh, la vulva si sta dilatando, dottore.
    DR. SPENSER: Oh, sì, ecco la testa. Sì, quattro centimetri. Cinque, sei centimetri.
    OSTETRICO: Luci!
    DR. SPENSER: Amplificate la macchina che fa 'ping!'. (ping!)
    OSTETRICO: Su le maschere!
    DR. SPENSER: Suzione! Eccolo che viene! (prendono il bambino per i piedi e lo alzano) E... spaventarlo! (gli passano una mannaia) Grazie. (con un colpo di mannaia taglia il cordone ombelicale)
    OSTETRICO: E gli asciugamani ruvidi! (asciugano il bambino)
    DR. SPENSER: Mostrarlo alla madre. Basta così.
    OSTETRICO: Bene! Datele un sedativo!
    DR. SPENSER: Numerate il bambino.
    OSTETRICO: Prendete le misure, il gruppo sanguigno, e isolatelo! (lo chiudono nell'incubatrice. Applausi)
    INFERMIERA: Okay. Lo spettacolo è finito.
    DR. SPENSER: Molto bene. (escono tutti vociando tranne il dottor Spenser e Mrs. Moore sempre sul lettino) Molto bene.
    MRS. MOORE: È un maschio o una femmina?
    DR. SPENSER: Guardi, penso che sia un po' presto per imporgli dei ruoli, no? Adesso, due parole: può trovarsi a soffrire per un po' di tempo di un irrazionale senso di depressione, D.P.N., come noi dottori la chiamiamo. Quindi, ci sono un sacco di pastigliette per lei. E può scoprire tutto su questa nascita quando torna a casa. È disponibile in VHS, DVD e CDROM. (esce, lasciandola sul lettino. Ping!)

  11. Grulli

  12. (nota: i Grulli sono personaggi utilizzati di frequente negli intermezzi che qui appaiono in una scena autonoma. Hanno tutti baffetti, occhialetti, mento in fuori e un fazzoletto in testa)
    T.F. Grullo
    Specialista
    Infermiera
    Chirurgo
    Assistenti
    Anestesista

    Ambulatorio piuttosto di lusso. Bussano alla porta, pausa, poi T.F.Grullo entra all'indietro.
    T.F.Grullo: Dottore! Dottore! DOTTORE! (va al tavolo e suona il campanello violentemente; sfascia l'interfono e tutta la scrivania mentre continua a chiamare) Dottore! Dottore! DOTTORE! DOTTORE! Dottore! Dottore! Dov'è il dottore?
    Pausa. Poi un'altra porta si apre e appare un altro grullo.
    Specialista: Salve!
    T. F. Grullo: È lei lo specialista del cervello?
    Pausa.
    Specialista: Salve!
    T. F. Grullo: (in difficoltà) È lei lo specialista del cervello?
    Specialista: No, no, non sono lo specialista del cervello. No, no, non sono... (realizza) Sì sì lo sono!
    T.F.Grullo: Mi fa male il cervello!
    Specialista: Allora diamogli un'occhiata signor Grullo! (Lo specialista grullo comincia a togliere la maglietta a T.F.Grullo)
    T. F. Grullo: No, no, no, il cervello nella testa! (lo specialista gli picchietta sulla testa)
    Specialista: Bisognerà tirarlo fuori!
    T. F. Grullo: Fuori? Dalla mia testa?
    Specialista: Sì! Tutti i pezzi! Infermiera! Infermiera! (entra un'infermiera, lui continua a gridare) INFERMIERA! INFERMIERA! Ah, infermiera, porti il signor Grullo da un chirurgo del cervello.
    Infermiera: Sì dottore...
    Porta via Grullo. Il dottore se ne va gridando.
    Specialista: Dov'è la Gazzetta?
    Infermiera: È bravo sa?
    Specialista: Dov'è la schifosa Gazzetta? Anche a me fa male il cervello.
    Musica operatoria. L'infermiera stende T.F.Grullo sul lettino operatorio. Entra il chirurgo, che non è un grullo.
    Chirurgo: (l'infermiera gli fa indossare gli indumenti man mano che li nomina) Guanti... Occhiali... baffi... fazzoletto... (voce da grullo) Adesso opero!!
    Entrano gli assistenti, grulli.
    Tutti: Operiamo!
    Cominciano ad usare attrezzi da falegname su T.F. Grullo.
    T.F.Grullo: Salve!
    Chirurgo: Ooh! Abbiamo dimenticato l'anestesia!
    Grulli: L'anestesia! L'anestesia!
    In quel momento un anestetista grullo sfonda il muro entrando con due bombole di gas.
    Anestesista: Sono venuto ad anestetizzarti!
    Alza una bombola e colpisce forte T.F.Grullo sulla testa. Bong. Buio.

  13. Coccodrillo

  14. Uomo
    Venditore

    (tra le file del teatro passa un venditore di gelati con un carrello con un coccodrillo morto)
    Venditore: Coccodrillo! Coccodrillo! Coccodrillo!
    Si avvicina un cliente
    Cliente: Due coni al cioccolato, grazie.
    Venditore: Non ho coni al cioccolato, ho solo coccodrilli. Coccodrillo!
    Cliente: A che gusto sono?
    Venditore: È un rettile, no? È uno schifoso rettile di fiume... non è a nessuno schifosissimo gusto. Saprà di coccodrillo. Coccodrillo!
    Cliente: Ci vende anche delle cialde assieme?
    Venditore: Certo che no! Non ho cialde! Coccodrillo!
    Cliente: Quanto costano?
    Venditore: 2 euro.
    Cliente: Ne prendo uno, grazie.
    Venditore: Eccolo qua, bello caldo su uno stecco.

  15. Gentile e scortese

  16. Cittadino
    Macellaio

    Bottega di macellaio. Entra un cittadino dall'aria inoffensiva.
    Cittadino: Buongiorno, vorrei acquistare un pollo, per favore.
    Macellaio: Non venire a presentarti qui con quella schifosa parlatina elegante, signor perfettino!
    Cittadino: Come, scusi?
    Macellaio: Un pollo, signore, sì, certamente.
    Cittadino: Grazie. E, a quanto lo fate costare, al chilo, buonuomo?
    Macellaio: Al chilo lo vuole, il sudicione! Ma che razza di ingordaccio sei?
    Cittadino: Prego?
    Macellaio: 5 euro al chilo, signore, bello pronto per essere infornato!
    Cittadino: Capisco, e mi interesserebbe anche comprare del ripieno, se possibile.
    Macellaio: Usa quello che c'hai a casa, sporco cacasotto!
    Cittadino: Cosa?
    Macellaio: Ma certo, del ripieno!
    Cittadino: G... grazie.
    Macellaio: G...g...g...grazie dice la reginetta balbuziente!
    Cittadino: Chiedo scusa?
    Macellaio: Ecco fatto, signore, ripassi quando vuole!
    Cittadino: Mi scusi...
    Macellaio: Che diavolo vuoi, ora, brutto pervertito?
    Cittadino: Beh, non riesco a fare a meno di notare che lei è alternativamente cortese e sgarbato.
    Macellaio: Oh, mi dispiace tantissimo, signore.
    Cittadino: Oh, non si preoccupi, non c'è problema.
    Macellaio: E anche se ci fosse, porco ingroppatore?

  17. Presentatore

  18. Presentatore: (entusiasta) Buonasera, signore e signori,e benvenuti all'auditorium Zanon qui a Udine. Mi chiamo Vincenzo Granata e per stasera sarò il vostro... pigmalione. (applausi) Sapete, ogni volta che ne ho l'occasione colgo il piacere, e il privilegio, di accogliere sul palco alcuni dei più grandi artisti internazionali del nostro tempo. (applausi) E stasera abbiamo uno di questi artisti. (mormorio) Signore e signori, una persona che ammiro da sempre, forse più profondamente, più intensamente, più sordidamente di chiunque altro. (applauso) Un uomo, be' più che un uomo, un dio! (applauso) Un grande dio, la cui personalità è così totalmente ed assolutamente meravigliosa che le mie fiacche parole di benvenuto suonano miseramente e pateticamente inadeguate. (ormai in ginocchio) Qualcuno i cui stivali con gioia leccherei con gioia fino a consumare la lingua da parte a parte, un uomo che è così totalmente ed assolutamente meraviglioso, che preferirei essere sigillato in un pozzo pieno della mia stessa feccia, che osare calcare lo stesso palco con lui. Signore e signori, l'essere umano incomparabilmente superiore, Andrea Bertossi!!!!!!!!!
    Dal sipario chiuso appare un inserviente: Non può venire!
    Presentatore: (accusa il colpo) Be' non importa non vi perdete nulla. Signore e signori, vi presentiamo...

  19. Legnata in testa

  20. Presentatore
    Donna

    Il presentatore, al centro, sorride ossessivamente.
    Presentatore: Bene, accogliamo calorosamente il prossimo concorrente! (una casalinga sovraeccitata entra e si avvicina al Presentatore) Ha ha ha... buona sera, signora, come si chiama?
    Donna: Sì, sì...
    Presentatore: E qual è il suo nome?
    Donna: Vado a messa ogni domenica.
    Presentatore: Splendido, e su quale premio avrebbe messo gli occhi stasera?
    Donna: Mi piacerebbe la legnata in testa.
    Presentatore: La legnata in testa.
    Donna: Proprio qui (indica la sua nuca).
    Presentatore: Splendido. Allora, la prima domanda per la legnata in testa, questa sera è: quale grande oppositore del dualismo cartesiano teorizza la riduzione dei fenomeni psicologici a seconda degli stati fisici?
    Donna: Ma non lo so!
    Presentatore: Beh, tiri a indovinare.
    Donna: Henri Bergson.
    Presentatore: Giusto!
    Donna: Oh, che fortuna, non l'ho neanche mai sentito nominare.
    Presentatore: Splendido!
    Donna: Non mi piacciono gli spiritualisti.
    Presentatore: Ah ah ah. E a chi piacciono? E ora la sua seconda domanda per la legnata in testa è: qual è il cibo preferito dei pinguini?
    Donna: Polpettone.
    Presentatore: No.
    Donna: Spam?
    Presentatore: No, no, no. Cosa mangiano i pinguini? Su, dai, i pinguini!
    Donna: I pinguini?
    Presentatore: Sì.
    Donna: Odio i pinguini.
    Presentatore: No, no, no.
    Donna: Si mangiano tra di loro.
    Presentatore: No, no, che cosa mangiano i pinguini?
    Donna: Cavalli! ... Armadi!
    Presentatore: No, no, no. Che mangiano i pinguini?
    Donna: Oh, i pinguini.
    Presentatore: I pinguini, sì.
    Donna: Crepes.
    Presentatore: No.
    Donna: Paella, moussaka, aragosta à la Thermidor, scaloppine di vitello à l'estragon con indivia gratinata e formaggio.
    Presentatore: No, no, no. Le darò un indizio. (mima un pesce che nuota)
    Donna: Ah! Marco Materazzi.
    Presentatore: No, no.
    Donna: La moglie di Ridge!
    Presentatore: No!
    Donna: Anna Moroni.
    Presentatore: No. Cos'è quella cosa che nuota nel mare e si cattura con le reti?
    Donna: Henri Bergson.
    Presentatore: No.
    Donna: Capre. Capre sottomarine con boccaglio e pinne.
    Presentatore: No.
    Donna: Un bufalo con l'autorespiratore.
    Presentatore: No, no.
    Presentatore: Gasparri.
    Presentatore: Sì, ci siamo quasi. Gliela darò per buona. Bene, ora, signorina, lei ha vinto il suo premio. È sicura di volere la legnata in testa?
    Donna: Sì, sì.
    Presentatore: Le offro una ditata nell'occhio.
    Donna: No! Voglio una legnata in testa.
    Presentatore: Un cazzotto in gola?
    Donna: No.
    Presentatore: E va bene... un calcio sulla rotula?
    Donna: No.
    Presentatore: E se le offrissi uno stivale nei denti e cinque frustate sulle scapole?
    Donna: (indecisa) Ehm...
    Voci: Legnata in testa! Prendi la legnata in testa!
    Donna: No, no, mi tengo la legnata sul cranio.
    Presentatore: Molto bene, signorina, lei ha vinto il superpremio di questa sera, la legnata in testa!
    Le dà una legnata in testa, lei cade. Un valletto vestito da donna sexy saluta e dà la buona notte.

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