COME TE NESSUNO MAI

di Gabriele Muccino, Silvio Muccino, Adele Tulli

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9

SILVIO: Ciao. la mamma non è ancora tornata?

CHIARA: No.

SILVIO: Senti, te la posso chiedere una cosa?

CHIARA: Cosa?

SILVIO: Tu che hai detto che stai con uno, che faresti se un giorno un tuo amico ti dicesse che si è innamorato di te? Però tu non ti sei mai accorta di nulla? Lui un giorno ti prende e ti dice che sono sei mesi che ti vuole bene in un altro modo, proprio così, secco secco, tu cosa fai?

CHIARA: Boh, dipende...

SILVIO: Da cosa?

CHIARA: Da chi è questo amico.

SILVIO: E se è uno molto carino, che ci parli anche bene insieme?

CHIARA: Ma allora glielo dico.

SILVIO: Glielo dici? Che gli dici?

CHIARA: Che si può fare. Ma chi è questa che ti piace?

SILVIO: Non lo so ancora se mi piace.

CHIARA: Sei tu che piaci a lei?

SILVIO: Così mi ha detto. Ma io non mi sono mai accorto di nulla.

CHIARA: Devi capire se ti piace.

SILVIO: Devo capire se mi piace.

CHIARA: E quando lo capisci glielo devi dire subito.

SILVIO: Glielo devo dire subito.

CHIARA: Sì, non devi aspettare. Quando il treno passa passa, se lo perdi è finita. Capito?

MAMMA: Eccomi qua. Silvio, sei pronto? Silvio, mi cambio e usciamo. Non ti va di venire da Felli eh? L'ho capito. Sapessi quanto mi ha aiutato quando io e tuo padre stavamo per lasciarci. Se stiamo ancora insieme lo dobbiamo anche a lui.

SILVIO: Ma io non mi sto separando da nessuno.

MAMMA: Ti stai separando da noi. (Questi pantaloni non te li cambi da una settimana, fra un po' camminano da soli. Guarda che le ragazze ci tengono a queste cose). Dai, due minuti e via! Io sono pronta, andiamo? Allora?

SILVIO: Io non ci vengo da Felli.

MAMMA: No, tu ci vieni se non vuoi che mi arrabbi.

SILVIO: No.

MAMMA: Ma perché fai così, te l'ho chiesto per cortesia. Voglio che tu lo conosca, solamente una chiaccherata.

SILVIO: Io non ho nulla da chiaccherare con questo qua, mamma.

MAMMA: Ma non lo puoi sapere finché non lo conosci.

SILVIO: Senti, non rompere le palle e vattene.

MAMMA: Tu a me non rompere le palle e vattene non lo dici, capito? E adesso se non vuoi veder volare gli schiaffi andiamo.

SILVIO: No.

MAMMA: Ho detto andiamo.

SILVIO: Lasciami!

MAMMA: Silvio!

CHIARA: Ma dai se non vuole venire non lo puoi mica costringere.

MAMMA: Non lo posso costringere?

SILVIO: No, non mi puoi costringere!

MAMMA: Ma non lo capisci che lo faccio per il tuo bene?

SILVIO: Ma quale bene, non sapete nulla di noi, pensate di conoscerci e non ci conoscete per niente, non sapete nulla di quello che facciamo quando siamo fuori di qua.

MAMMA: E se non ce lo raccontate come facciamo a saperlo?

SILVIO: Noi delle nostre cose parliamo con chi ci capisce.

MAMMA: Ah. Perché noi non vi capiamo... E com'è che con Chiara ci capiamo?

CHIARA: Mamma guarda che di certe cose neanch'io te ne ho mai parlato.

MAMMA: Di cosa non ci parli Chiara?

CHIARA: Mamma, delle cose mie mie. Quello di cui ho veramente bisogno sta fuori di questa casa.

SILVIO: Ecco brava. Anche quello di cui ho bisogno io sta fuori di qua. Io esco.

MAMMA: Silvio aspetta dove vai? Silvio! Alberto, per favore diglielo tu che ci deve venire con me da Felli a farsi una chiaccherata.

ALBERTO: Ancora con questa storia di Felli...

SILVIO: Sì, pensa che sono matto, non l'hanno capito che ho solo bisogno di vivermi le mie storie in santa pace.

MAMMA: Nessuno lo pensa che sei matto, tesoro, ma solo che le tue storie te le vivi male.

SILVIO: Ecco, e ti pareva.

MAMMA: Ma, Alberto per favore, diglielo tu di quando sei venuto da Felli.

SILVIO: Ci sei andato anche tu?

ALBERTO: Eh, mi ci ha trascinato con la forza.

SILVIO: Eh. E ti è servito?

ALBERTO: Non mi sembra.

SILVIO: Ecco, appunto, lo vedi?

MAMMA: Ma che dici, non ti ricordi come eri depresso?

ALBERTO: Ero depresso perché mi ero lasciato con Arianna.

MAMMA: Ma poi ti sei ripreso.

ALBERTO: Sì, perché mi sono messo con Maddalena.

SILVIO: Eh, e adesso si è lasciato anche con Maddalena.

MAMMA: Si è lasciato con Maddalena? E quando? Aspetta, racconta, cosa è successo?

ALBERTO: Mamma, non c'è niente da raccontare, per piacere, non cominciare.

SILVIO: Dai non lo vedi che si è di nuovo depresso? Mamma...

MAMMA: Ma non ci parla più nessuno con me? E io cosa sto diventando, uno straccio vecchio da buttare via?

ALBERTO: E dai con questo straccio vecchio...

MAMMA: Ma è la verità. Io non servo più a niente.

CHIARA: Mamma, ma tu non è vero che non servi più a niente.

ALBERTO: Mamma, noi ti vogliamo tutti bene, solo che ogni tanto abbiamo i cazzi nostri anche noi, cerca di capirci no?

SILVIO: Aspetta Alberto.

MAMMA: Aspetta tu Silvio!

SILVIO: Ho da parlare con lui! (si chiudono in camera)

MAMMA: Va tutto a puttane in questa casa...

ALBERTO: Cos'altro è successo?

SILVIO: C'è una che forse mi piace. Non lo so, non l'ho ancora capito. Lei mi ha detto che le piaccio da sei mesi e altre cose che nessuno mi ha mai detto prima. Ma io non mi sono mai accorto di nulla.

ALBERTO: È carina?

SILVIO: Sì. Anche molto, carina.

ALBERTO: E allora c'è soltanto una cosa che devi fare. Baciala.

SILVIO: Devo baciarla?

ALBERTO: Da un bacio si capiscono un sacco di cose. È una cosa più intima di una scopata, hai capito?

SILVIO: Ah sì?

ALBERTO: Se ti piace il bacio, allora ti piace anche lei. Se invece ti fa senso, vuol dire che comunque lei è e resterà comunque un'amica. Capito, è semplice.

SILVIO: Devo andare lì e baciarla.

ALBERTO: È la prova del nove.

SILVIO: Io ci vado.

ALBERTO: E vacci.

SILVIO: Ci vado ora?

ALBERTO: Vacci ora.

SILVIO: Va be'. Allora vado. Ciao. Grazie eh?

ALBERTO: Silvio. Non ti innamorare di questa tua amica. Diverticiti, fai quello che ti pare ma non ti innamorare. Ti fai soltanto male.

SILVIO: Okay. Ciao.

  

CHIARA: A che pensi?

MAMMA: Che ho tre figli e mi sento sola. Come se non ne avessi nemmeno uno.

CHIARA: Devi sempre esagerare.

MAMMA: Adesso anche tu te ne esci che hai i tuoi problemi e che non ce ne vuoi parlare.

CHIARA: Ho i problemi normali della mia età mamma. Niente di terribile.

MAMMA: Io vi adoro. Siete la cosa più bella che ho. Per voi farei qualsiasi cosa.

CHIARA: Anche noi.

MAMMA: Allora parlateci con me, non mi mettete da parte. Mi fate sentire inutile così. (Stai diventando carina). Silvio dove andava?

  

10

SILVIO: Io non so cosa penserò dei miei sedici anni quando sarò come mio padre. Non so neanche cosa ci sarà dopo la morte. Ora mi sento come se non morirò mai. E penso che l'amore conta più di tutto. Conta più della paura di innamorarsi, più della paura di morire, più della paura di essere omologati e della voglia di fare qualcosa per cambiare questo mondo. E cambiarlo non è facile.

  

SILVIO: Ti devo dire una cosa.

PONZI: Cosa?

SILVIO: Tanto non ci credi.

PONZI: Dai.

SILVIO: Ho fatto l'amore con una.

PONZI: Non ci posso credere.

SILVIO: Con una a cui piacevo da sei mesi.

PONZI: Chi era questa, dove l'hai trovata?

SILVIO: Non lo so. Mi ha trovato lei. Mi ha trovato lei.

PONZI: Dio non ci posso credere. Silvio. Senti dimmelo... ma quanto è durato?

SILVIO: Che domande fai Ponzi?

PONZI: Come che domande faccio, abbiamo sempre detto che la cosa che conta di più è la durata.

SILVIO: Veramente questo eri tu che lo dicevi.

PONZI: No lo dicevamo insieme, comunque quanto hai resistito?

SILVIO: Non lo so, un po'.

PONZI: Un po' quanto?

SILVIO: Un po' ma ti giuro non è quello l'importante, fidati.

PONZI: Come no? Ma a lei è piaciuto?

SILVIO: A lei? A lei spero di sì.

PONZI: Ti sei anche innamorato?

SILVIO: Mi sono anche innamorato?

PONZI: Sì o no?

SILVIO: Mi sa di sì.

PONZI: Ecco fatto, adesso voi due starete sempre insieme e noi non ci vedremo più.

SILVIO: Mio fratello dice che non bisogna innamorarsi, che fa soffrire.

PONZI: Tuo fratello dice un sacco di cazzate. Oh, chissà a me quando mi tocca.

SILVIO: Ti toccherà un giorno che non te lo aspetti per niente.

PONZI: Sì infatti oggi è toccato a te, domani toccherà a me, tocca a tutti prima o poi no?

SILVIO: Infatti, sì.

PONZI: Oh, sei diventato grande, come ci si sente?

SILVIO: Uguale a prima.

PONZI: Che figata.


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