Le
prime menzioni storiche di MASERA risalgono a documenti del X secolo
e precisamente in una pergamena di permuta del giugno 970 nella
quale si legge che il Vescovo di Novara Aupaldo diede al prete
Dododei del luogo di Vogogna (feudo capitale dell’Ossola
Inferiore) un appezzamento di terra situato “in
loco et feudo Maxerie”, altra menzione si
ha
nel 994 in un documento di vendita. Nel XII secolo Masera faceva
parte dell’agro novarese che apparteneva al conte Guido di
Biandrate, come risulta da un diploma di conferma dell’Imperatore
Federico I del 1152; dopo la pace di Costanza MASERA, con l’Ossola
Inferiore, venne a formare una giurisdizione che prese il nome di
“Vicariatus Ossolae” .In un documento del 1278 si ha la prima
menzione della chiesa parrocchiale.
Con
l’affermarsi della signoria Visconti a Milano , MASERA venne a
trovarsi nella giurisdizione del Vescovo Giovanni ; alla sua morte
il territorio novarese venne assegnato al nipote Galeazzo; durante
la sua signoria vennero approvasti gli statuti; successivamente nel
1439 MASERA passa sotto il dominio del Conte Vitaliano Borromeo
fedele tesoriere del Duca Filippo Maria Visconti .
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L’ingresso
in MASERA dall’imbocco della Valle Vigezzo è segnato dalla
presenza dell’antico oratorio di S.Abbondio eretto su di uno
scoglio e caratteristico per il suo campanile romanico del secolo XI
recentemente restaurato; a poca distanza sorge la chiesa
parrocchiale di S. Martino in stile gotico lombardo a tre navate
venne costruita nel 1883 sull’area della vetusta chiesa di puro
stile lombardo del secolo XIV; la nuova chiesa venne decorata dal
pittore Bottini di Milano, l’affresco di S. Martino sopra
l’architrave della porta principale
è invece opera del pittore A. Cotti ; nell’ancona
dell’altare di sfondo della navata settentrionale si conserva un
trittico dipinto in legno raffigurante la Madonna con il Figlio, S.
Rocco e S. Sebastiano, attribuito alla scuola di Gaudenzio Ferrari.
E’
pure da ricordare per l’arte l’oratorio di S. Rocco in frazione
Ranco recante preziosi affreschi del 1402; nei pressi della stessa
frazione è ancora conservato un vetusto torrione di segnalazione
risalente alla fine del XV secolo. Degni di menzione sono pure gli
oratori di S. Maria ed Elisabetta in località Piazza risalente alla
prima metà del 1400,
di S. Antonio in località Ariola
del 1500 abbellito con affreschi del pittore vigezzino
Giuseppe Mattia Borgnis; l’oratorio di S. Giulio in località
Rivoria posto su di una balconata naturale con splendida vista
sull’intera vallata, datato presumibilmente XV secolo, decorato
con stucchi, capitelli e lesene di buona fattura e di elegante
disposizione , reca, all’esterno, un affresco attribuito al
pittore vigezzino Giuseppe Mattia Borgnis; l’oratorio di S.
Giovanni Battista in Bosco si trova a metà costa sulla montagna,
straordinariamente ampio era meta di frequenti processioni
propiziatorie, contiene preziosi affreschi; la tradizione vuole che
la sua costruzione sia originata da un voto degli abitanti in
occasione del formarsi di un enorme frana nella località ove venne
costruito l’oratorio; di fatto questa frana non progredì…
L’oratorio di S. Bernardo a Cresta esisteva già nel secolo XVI;
altri oratori minori che non mancano di interesse sono la Cappella
di Madonna delle Grazie del 1500 meta di parecchi devoti, come fanno
fede i molti ex voto che decorano le pareti; la cappella dedicata
alla Madonna della Neve all’Alpe Pescia posta tra meravigliose
abetaie e prati smeraldini. Esistono anche altri oratori privati in
località Menogno e Caglia . Degne di menzione sono pure l’antica
casa comunale sita in località Carale recante stemmi affrescati dei
casati Visconti, Sforza, Borromeo e l’asilo comunale , palazzo in
stile neoclassico recentemente restaurato grazie alla generosità
degli abitanti di MASERA.
Dalle
numerose frazioni emergono ville e case agresti di notevole pregio
che sono testimonianza di agiatezza e buon gusto della borghesia
ossolana di un tempo e di emigrati ossolani che ritornavano a
godersi il frutto delle loro intraprendenti attività; alcune sono
ancora in ottimo stato di conservazione e attualmente utilizzate ,
altre invece attendono di essere riportate agli antichi splendori
come la “Villa Caselli”
edificata nella seconda metà del 1800, in stile neoclassico,
da emigranti vigezzini orefici in Parigi, la villa costruita
su di un poggio dominante MASERA
e la vallata ossolana è contornata da un grande parco con
flora molto particolare che si può osservare percorrendo i viali
panoramici, la villa presenta sale riccamente decorate con pitture
stucchi e tessuti da pareti e pavimentazioni alla veneziana o in
listoni di legno, il monumentale scalone in marmo, le decorazioni
“trompe l’oeil” le vetrate decorate. Complesso monumentale,
questo, che fa parte del patrimonio comunale e per il quale è in
corso un’indagine conoscitiva con presentazione di proposte da
parte di partners privati al fine del suo recupero con possibili
scopi sociali.
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