DIETRO LA NOTIZIA
CHE BELLO! IL FISCO A SCELTA!

Dice che c'è  il federalismo fiscale e la devolution. Sì, ma senza soldi. Vogliono abolire l'Ici? L'Ici non avrebbe mai dovuto esserci: non si tassano i risparmi di una vita nel mattone. Se tassazione ci deve essere, che vada a colpire le grandi proprietà immobiliari, la villa in sardegna o l'attico in piazza Duomo, non il bilocale in edilizia convenzionata. C'è il federalismo. Ma molti comuni torna solo il 6% dell'imosta
versata all'Erario dai contribuenti. Altro che coprire il 235 dell'Ici, se gran parte del gettito restasse laddove viene prodotto.  C'è la devolution dei poteri. Però  è sempre il governo che decide cosa e quanto devi spendere. C'è il patto di stabilità. Che ha messo il bavaglio alle spese corrente e in conto capitale. E anche al personale (ma non alle consulenze!).  Per dare un contentino, hanno introdotto il fisco personalizzato del 5 per mille. Chi vuole, anziché allo Stato, lo versa al proprio Comune. Il fisco a scelta: oggi alle religioni  ai comuni e alle università, domani alle strade, al cinema, ai parchi, ai monumenti.
GLI INDECISI, UNA JATTURA!
In un senso o nell’altro. Chi predica le sorti del socialismo democratico e chi quelle del neoliberismo alla Bush. Ma pur sempre consapevoli delle loro scelte. Gli indecesi, no. Sono abituati a vivere di tivvù, e solo di questa. Sono abituati al televoto, pensano che si vada a votare per Berlusconi o Prodi e poi sulla scheda non trovano manco il nome. Quelli chhe (ma cos’è il Parlamento? Boh), e ti chiedi perchè vanno
allora al seggio. Quelli che “però la battuta di Ber. mi è piaciuta”, oppure “hai visto Pr.? che stile!”. Gli indecisi. Eppure le sorti di un governo del Paese dipendono da loro. Ma come si fa ad affidare le sorti di una Nazione a questi mentecatti del voto? A questa “gggente” priva di ogni senso civico e cognizione civica? Nelle elezioni noi siamo chiamati a rinnovare il contratto ai nostri cococo di Roma. O a licenziarli. Ma quanti sono
in gradi di fare i seri datori di lavoro? Ma come si fa ad affidare le sorti di un governo, di un Paese a un popolo che non sa gestire la sovranità sua? Lo sport preferito è quello di criticare il politico. Ma chi lo ha messo sullo scranno? L’Essere supremo o la sciura Maria o il 40enne con il Suv? Noi un suggerimento lo abbiamo: su Internet ci sono degli interessanti last minut per il fine settimana del 9 e 10 aprile...
MEGLIO BETTARINI O IL TG5 DI ROSSELLA DUEMILA?
Si può mandare il bel Bettarini, microfono in mano, a intervistare vip dello spettacolo o mammà piangenti e figli drogati? Perché no? Gli agenti delle star, i neo signori delle tivvù casalinghe( Lele Mora, Lucio Presta & C), l'avrebbero fatta grossa. Le interviste di profondità con Bonolis a "Il senso della vita", la "soubrette" Paola Perego al timone di "Verissimo" e, apriti cielo, l'ex della Ventura a farne l'inviato. Supremo oltraggio, per i giornalisti con tessera della redazione del Tg5, diretta da "Rossella Duemila" (sì, il tiggì che ci regala attimi piacevoli con servizi sul caviale, sul cioccolato, sugli amori della Marini). "E noi che ci stiamo a fare?"; si è chiesto il Cdr. O bella: ma se è da mò che letterine e meteorine da "Sipario" a trasmissioni varie della tivvù di Stato, svolazzano tra interviste a vip, politici vippaioli e ragazze sedotte e abbandonate. Se lo show men Bonolis intervista serial killer o donne fuggite dalla guerra. Se anche il grande Funari ha insegnato a molti giornalisti con tessera come si fanno le domande alla faccia delle interviste pilotate dei colleghi tesserati.
Ma se le reti Mediaset hanno anche generato il primo "tiggì videoclip" come Studio Aperto?
Eppoi: che dire dei tanti giornalisti con tessera che dalle redazione dei tiggì sono finiti a fare
gli uomini di spettacolo (Giletti, Cocuzza, lo stesso Castagna): Ebbene: vogliamo affermare che quello del play boy Bettarini non sarà giornalismo? Vogliamo impedire al calciatore di fare il percorso inverso? Certo, noi siamo i primi a dire che l'informazione dovrebbe essere trattata solo da professionisti seri. Tesserati. Ma, più ancora, che abbiano voglia di fare giornalismo davvero. Ma nella tivvù generalista-badante, il confine tra spettacolo e informazione non esiste più da tempo. I ruoli si sono mischiati. E sapete chi è che ha sancito questa rivoluzione? Il… pubblico. Il pubblico della tivvù badante capirebbe la differenza tra un Bettarini giornalista o Cocuzza giornalista? Ma figuriamoci! Il pubblico della tivvù badante beve tutto. Purchè faccia spettacolo.
Anche uno show men potrebbe benissimo condurre un tiggì. O un attore. Forse che le giovani a carine inviate di qualche tiggì sono tutte giornaliste serie e tesserate, come pretende il Cdr del tg5?
O forse non sono stagiste che sono inviate sul campo a intervistare giovani per strada su quale telefonino va più di moda o su quali scarponi da sci vanno di moda? Viva Bettarini, dunque.
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FOIBE E VACANZE IN CROAZIA
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Porrei una semplice domanda ai nostri Lettori: andreste in spiaggia  a farvi il bagno sapendo che le acque in cui vi mettete a mollo hanno visto in tempo non lontani, morire centinaia di persone? Oppure fareste delle belle passeggiate o prenotereste cenette in locali caratteristici sapendo che nei dintorni giacciono scheletri di ignare vittime, vostri connazionali?
Se Auschwitz o Treblinka fossero state stazioni balneari, voi credete che gli Israeliani vi si sarebbero recati per trascorrere allegre vacanze? Certo che no!
Di cosa stiamo parlando? Della Croazia, una delle mete più gettonate degli Italiani. Non a torto, certo: è vicina, soprattutto per chi arriva dalla Padania, è a buon mercato e i suoi albergatori e ristoratori non taglieggiano ancora i turisti come fanno i colleghi italiani, con la scusa dell'euro.
Però… c'è un grandissimo problema.
Io, in Croazia, anzi, per la precisione, in Istria, ci sono stato. Mi attirava quel vago ricordo d'Italia che ancora si conserva in questa terra che è di cultura veneziana, ma
che la Storia (e anche l'Italia, che si gettò a capofitto, in maniera falliomentare, nella Seconda Guerra mondiale) finì col consegnare a Sloveni e Croati. Ebbene, lì non ci tornerò più per fare la "vacanzella" estiva. In Istria e in Dalmazia ci si va per ricordare la Storia, per piangere i morti, non per farci il bagno. Chissà quanti tra i turisti del nostro Paese che in estate affollano quelle spiagge sono consapevoli dei terribili segreti che serba quella terra? Chissà quanti hanno pensato che gli albergatori, i negozianti, i cittadini che incrociano per le strade potrebbero essere figli o nipoti degli assassini delle foibe? Chissà quanti sapranno che le case che costoro abitano erano degli istriani, fiumani o dalmati fino al 1947? A Dignano, vicino Pola, dove c'è la più forte comunità italiana, sui muri si leggono ancora scritte del tipo "Viva Stalin", "Slavi e italiani tutti fratelli". Una beffa! Ma sono ancora lì. Sì, oggi c'è un po' di bilinguismo, il Tricolore sventola dai balconi dei Municipi, però il disagio resta. Ripeto: lo vedreste un israeliano andare in
vacanza a Treblinka? Difficile. E' vero: la colpa fu di Tito, del "comunismo", magari anche di qualche Potenza europea che doveva farla pagare all'Italia (leggasi Francia…). Ma Josip Broz è morto da 25 anni. La Jugoslavia non c'è più da 15.  Ma non una targa, non un cartello, a ricordo delle Foibe e degli italiani assassinati. Le Autorità di Zagabria e di Lubiana, tacciono.
Anche lo sterminio degli ebrei ebbe un colpevole nel Nazismo, però Willy Brandt fece il gesto simbolico di inginocchiarsi nel Ghetto di Varsavia: era la Germania che si umiliava.
Non mi risulta che le Autorità croate e slovene abbiano fatto altrettanto.  Se la colpa è "solo" del Comunismo, che problema ci sarebbe? Invece, nulla. Allora sorge un dubbio: forse perché il Comunismo, scava scava, con le Foibe c'entra ben poco? Forse perché quello che avvenne dopo il 1943 era solo quella pulizia etnica intentata dalle popolazioni slave minoritarie contro gli Istriani di lingua italiana accusati tutti di essere fascisti, e assassinati nelle foibe o costretti a diventare
esuli? Una sorta di anticipazione di quanto avvenne, negli anni '90, in Slavonia, nella Krajna, in Kosovo?
La Germania, un po' di targhe le ha messe in giro. I Governi delle neonate Croazia e Slovenia, no. Nulla. Anzi: i nostri governi sono stati così "intelligenti" da non provare nemmeno a rinegoziare Osimo dopo la fine della Jugoslavia, nel 1991. E noi li foraggiamo anche con le nostre vacanze.
No, in quelle terre  non si deve andare a prendere in sole. Non ci si fa il bagnetto con gli amici sullo Yacht, sulle coste di Zara, sapendo che in quelle acque limpidissime furono affogati migliaia di zaratini legati con il fil di ferro. Vivi.  In Istria si va solo a pregare  e a commemorare. Come a Redipuglia, o a El Alamein. O alla Risiera di San Sabba.
Sperando che un giorno nelle "Turistcke zajedne", le Autorità croate e slovene inseriscano anche percorsi legati alle Foibe e a agli altri luoghi che videro quel piccolo/grande dramma dimenticato e oggi ricordato (a forza) solo perché c'è una legge dello Stato.
I MEDIA VI RACCONTANO LE NOTIZIE, NOI VE LE DISINNESCHIAMO              sito personale