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Vorrei poter scegliere la mia pensione

28/12/1999


Dedicata ai sindacati e ai politici.

Sono anch'io un impiegato del settore metalmeccanico come tanti, e come tanti, ho ricevuto la proposta di aderire a un fondo pensione "chiuso" ("istituzionale", costituito da imprese e sindacati) dal nome promettente: Cometa. Ma poi ho scoperto che... non ce n'erano altri da scegliere!

Sono consapevole che le pensioni attualmente sono un problema, e lo saranno molto di più quando sarò io ad averne bisogno, ovvero fra circa una trentina d’anni, quando il rapporto tra pensionati e lavoratori sarà molto alto e chissà quanto ci ritornerà sotto forma di pensione l’INPS. Sono così molto interessato alle proposte di pensioni complementari, previste per legge fin dal 1993, ma che fino ad ora non hanno “decollato” come avrebbero voluto i vari governi che si sono susseguiti in questi anni. Sono molto interessato, ma anche deluso, perché il sistema di pensioni integrative attuale - a parer mio - rischia di diventare una seconda INPS: a causa di un vincolo legislativo che vieta l’adesione a fondi pensione aperti da parte di lavoratori di settori dove esistono i fondi “istituzionali”, mi viene di fatto negata la libertà di scelta su come devono essere gestiti i soldi della pensione complementare. Sia chiaro che non ho nulla contro il fondo Cometa, anzi, ma il fatto che sul mercato operino già da tempo fondi aperti che possono vantare dei risultati oggettivi (mentre Cometa ora -alla data in cui scrivo- non rende praticamente niente) e io invece sia costretto a un' unica scelta, questo mi irrita profondamente: è contro la logica che i migliori servizi si hanno in regime di concorrenza (vedi ora il campo delle telecomunicazioni o altro) e non con una imposizione che mi sa tanto di compromesso tra industria e sindacati, a danno dei lavoratori.

So che in questi giorni si sta discutendo tra governo, sindacati e imprese, per trovare una soluzione che finalmente faccia partire il sistema di pensioni integrative. Se posso, vorrei dare un consiglio: abrogare il comma 2 dell’articolo 9 del D.L. 124/93:

" ART. 9. Fondi pensione aperti.

1. (....)

2. Detti fondi sono aperti all'adesione dei destinatari delle disposizioni del presente decreto legislativo per i quali non sussistano o non operino le fonti istitutive di cui all'art. 3, comma 1, (fondi istituzionali, n.d.r.) ovvero si determinino le condizioni di cui all'art. 10, comma 1, lettera b).

3. (.....) "

in modo da dare a ciascun lavoratore la possibilità di scegliere a quale fondo aderire. Penso sia la svolta decisiva, al di là delle discussioni sul prelievo forzato del TFR o altro. Solo così credo si riesca a convincere la grande massa di lavoratori (nella ditta dove lavoro io sicuramente il 90%) che sono ancora restìi ad aderire a un fondo pensione.

Qualcuno mi potrebbe dire che ho un' altra alternativa, ovvero in Veneto (dove lavoro io) posso aderire anche a un altro fondo, Solidarietà Veneto (partito prima della legge del ‘93 e che oggi qualche bravo sindacalista CGIL osteggia), ma siamo a due possibilità: o mangio la minestra, o salto la finestra. Spero ci siano ancora persone coraggiose tra i nostri rappresentanti in parlamento e nei sindacati che sappiano capire le perplessità e i problemi di molti lavoratori come me (e sono veramente molti!).

Invito anche altri lavoratori che condividono questa idea a farsi sentire, perché non sempre gli interessi di chi ci rappresenta, corrispondono ai nostri veri interessi.

Davide


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