FUSHIGI YUGI
di Yu Watase
Planet Manga
bimestrale, brossurato,
b/n, 112 pag.
L. 3500, lettura
all’occidentale
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Takahashi – Watase: 2 a 0.
La Star
Comics non ci lascia orfani e dopo la conclusione di Lamù
e di Maison Ikkoku, opere che hanno goduto entrambe di un gran successo
di pubblico, ci propone questo nuovo manga di Rumiko Takahashi, la Principessa
dei Manga: INU-YASHA. Chi conosce la Takahashi sa bene che uno dei
mondi da cui l’autrice attinge per i suoi manga è quello della mitologia
giapponese. I demoni -“Oni”- sono stati affrontati in modo umoristico in
Lamù, in maniera più tenebrosa nella trilogia Il Bosco della
Sirena e sono apparsi anche in Rumic World, l’opera a mio parere meno riuscita
dell’autrice. Dico subito che i primi due numeri di INU-YASHA mi sono piaciuti
molto e se il buongiorno si vede dal mattino, direi che ci troviamo di
fronte ad un’altra opera riuscita.Il motivo letterario di questo manga
è il Passaggio – dunque la Trasformazione -, tema presentissimo
nei manga (direi nei fumetti in generale) e spesso affrontato in modo egregio
da molti autori giapponesi (Nagai
su tutti). Anche in questo caso protagonista del Passaggio e della Trasformazione
è un’adolescente: Kagome, una ragazza giapponese come tante... beh,
mica tanto “come tante”, visto che abita in un vecchio tempio shintoista
e il cui nonno è un eccentrico sacerdote assillato dall’idea di
spiriti, folletti e antiche leggende. |
Probabilmente per sfuggire a quest’atmosfera
del tutto particolare, Kagome non ascolta mai i “consigli” del nonno, preferendo
considerarli come il frutto di una mente stravagante e dimenticandoli dunque
all’istante. Consigli che invece farebbe bene a tenere preziosi, dato che
le saranno utilissimi nel futuro della storia, se solo saprà ricordarseli
al momento giusto. Tramite un “canale di passaggio” scoperto del tutto
incidentalmente, Kagome attraversa la barriera del Tempo e dello Spazio,
ritrovandosi in una situazione pericolosa e carica d’angoscia, lontana
da casa, sola. (Si sa che non amo addentrarmi nelle trame per non rovinar
sosprese). Incontrerà presto colui che da il titolo al manga, Inu-Yasha,
creatura di confine tra la luce e le tenebre, piena d’aggressività
repressa e con un fondamentale desiderio che contrasta con la missione
che si ritroverà, suo malgrado, a svolgere con Kagome. |
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Già nel primo numero assistiamo
a numerosi colpi di scena, come la scoperta da parte di Kagome di essere
la reincarnazione di qualcuno di molto potente, e la storia è godibilissima
e piena d’avventura, ottimamente sceneggiata dalla Takahashi, la quale
ormai credo non abbia più bisogno di dimostrare nulla a nessuno.
L’umorismo è presente nella storia in maniera garbata e non invadente,
il sorriso arriva per situazioni sì comiche, ma perfettamente inserite
nello svolgersi degli avvenimenti, mai forzate: niente occhioni strabici
e piedi volanti o caricature superdeformed. Il secondo numero di INU-YASHA
entra ancor più nel vivo della narrazione presentandoci una situazione
estremamente macabra (non mancano momenti splatter): protagonista un demone
potentissimo e apparentemente invincibile. |
Contemporaneamente va delineandosi
ulteriormente la missione che avrà principali attori Inu-Yasha e
Kagome; quest’ultima si troverà anzi di fronte a una scelta estremamente
difficile che affronterà con animo più adulto di qualsiasi
altra persona della sua età (il Passaggio). I demoni che compaiono
nella storia sono terribili e non hanno nulla di simpatico, sono mortalmente
pericolosi e attingono, come già detto, alla tradizione giapponese,
punto questo che mi ha spontaneamente fatto ricordare il Maestro Go Nagai. |
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Unico appunto che mi sentirei di
fare riguarda il tratto sempre più stilizzato della Takahashi. Fenomeno
non raro tra i disegnatori (soprattutto tra gli autori completi) e comprensibile,
questo della stilizzazione, che probabilmente sottintende un desiderio
di concentrarsi sulla storia, sulla vicenda vera e propria, trattando i
personaggi come archetipi e non come “persone”, per quanto fittizie. Un
guizzo di originalità grafica in più non avrebbe guastato,
ma assicuro ugualmente l’estrema godibilità del manga, tenendo anche
conto che stilizzato o meno il tratto dell’autrice è pur sempre
quello di una Maestra del manga! Inoltre i fan amano una certa continuità
di segno da parte degli autori.
Comunque Rumiko Takahashi, saldamente
“nelle mani” della Star Comics, non delude assolutamente, anzi! Nonostante
siano usciti solo i primi due numeri di INU-YASHA sono ben felice di iniziare
questa nuova serie che spero continuerà su questi ottimi toni e
non mancherà di raccogliere il meritato successo da parte dei lettori
e delle lettrici. |
Ultima annotazione: la Star Comics
ci ricorda che “i personaggi presenti in questo albo sono tutti maggiorenni
e comunque non si tratta di persone realmente esistenti bensì di
semplici rappresentazioni grafiche”. Una provocazione, certo; ma ricordiamo
che la Star Comics è stata recentemente vittima di una scandalosa
denuncia da parte di “una mamma” che avrebbe riscontrato “elementi pedofili”(!!!)
nel manga Dragon Ball. Ma, dico io, certa gente non la si può contro-denunciare
chiedendo pure i danni morali? Povero figlio di cotanta mamma, che dev’essere
ben perversa e distorta per riscontrare “pedofilia” su Dragon Ball! E questo
è nulla rispetto a quanto successo alla TOPOLIN
Edizioni… ne riparleremo senz’altro e in modo più approfondito!
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