la Srteghetta Kokori
il Valoroso Guerriero
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Banalmente, lo si potrebbe definire uno Street Fighter per bambini… se non fosse che questo GURU GURU – IL GIROTONDO DELLA MAGIA è invece un manga pieno zeppo di umorismo volontario e consapevole e strappa non solo sorrisi, ma vere e proprie risate! La struttura del manga, a vari livelli di lettura –godibile cioè sia dai bambini che da lettori più smaliziati e pronti a coglierne il livello più graffiante- è quella del videogioco, ma è una struttura volutamente ironica e “citazionista” quasi a pensare che sia, invece, una bella presa in giro dei (troppi) fumetti tratti da videogiochi, la maggior parte dei quali non vale nemmeno una recensione di due righe. L’ironia di GURU GURU inoltre va a “colpire”, presumo anche con un po’ di affetto, molti degli stessi cliché dei manga: dalle maghette (majokko) ai manga di combattimenti, agli stessi odiosissimi Pokémon, scarnificandone impietosamente la struttura ripetitiva e circolare. Protagonisti di GURU GURU sono: Kokori, deliziosa streghetta e ultima erede della 
cover edizione italiana
leggendaria stirpe Migumigu, capace (più o meno…) di padroneggiare l’antica forma di magia denominata Guruguru; e Nike, il Valoroso Guerriero (suo malgrado…) di cui parlano tutte le antiche leggende e destinato a sconfiggere il Re del Male. Fino all’inizio della nostra avventura, Kokori ha sempre vissuto in compagnia della nonna adottiva, una strega che non vede l’ora di togliersi la bambina dai piedi; Kokori non ha quindi esperienza delle cose del mondo e le sue 
arti magiche sono ancora molto, molto perfettibili. La magia del Guruguru è, o meglio sarebbe…, così potente che gli abitanti del regno in cui si trova il villaggio di Jimina, patria dei nostri piccoli eroi, non osano proferirne il nome. I genitori del valoroso Guerriero l’hanno allevato nella nient’affatto segreta speranza di farne, appunto, l’Eroe leggendario, il  Prescelto, Colui che ecc. ecc. La sua inesperienza fa coppia con quella della sua compagna di avventure, la quale tra l’altro è molto sensibile al fascino del ragazzino; il quale però è ancor più
sensibile al fascino di qualsiasi essere femminile, suscitando le violente ire di Kokori (e qui il riferimento all’Ataru Moroboshi di Lamù è palese). I due ragazzini cominciano così un viaggio, molto simbolico tra l’altro, che comporterà l’acquisizione di nuovi poteri e capacità, insieme alla consapevolezza del proprio ruolo e alla sconfitta del Male. Così almeno crediamo! Tutto ciò attraversando incredibili e buffissimi villaggi e luoghi, incontrando gente ben più fuori di testa di loro due, affrontando orrendi mostri che tra una vignetta e l’altra dialogano col lettore lamentandosi del loro ruolo noiosamente, e ripetitivamente, “da cattivi”; il tutto condito da botte, martellate, corse e pericoli, citando e stracitando tutto, dalla religione al sesso. L’atmosfera è deliziosamente finto-fantasy con riminescenze che vanno dalla tradizione giapponese alle epopee vichinghe; il disegno è molto curato, graziosissimo (kawaii) ed espressivo, gli sfondi non sono 
uno strano ballerino sacro...(?!?)
 “tirati via” come succede  in troppe produzioni nipponiche e la lettura scorre piacevole. Ricordiamo che il cartone animato è attualmente presentato in tivù e mantiene bene l’atmosfera ironica presente sul manga. Insomma: questo GURU GURU – IL GIROTONDO DELLA MAGIA magari non passerà alla storia, ma ben mantiene le promesse di divertimento e spensieratezza che si propone. E vai col secondo livello!
Orlando Furioso

 
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febbraio 2002