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Un manga di merda… o meglio: nel quale la merda ha una fortissima presenza e un ruolo fondamentale che va dallo scatologico puro all’escatologico, fino alla catarsi… Ma ENOMOTO non percorre la tutto sommato facile strada della, come dire, rassicurante esibizione pubblica della cacca fine a se stessa, così come in Dott. Slump e Arale o nell’inedito (in Italia) Dottor Cacca (manga giapponese per bambini). No, qui si va oltre: muco nasale, vomito, rutti e aerofagie a gogo; per il reparto splatter abbiamo, invece, bulbi oculari cavati, teste infilzate, arti mozzati, scarnificazioni, ustioni… Un orrendo coacervo di schifezze assortite, violenza gratuita e sesso, dunque? Certamente!, ma il tutto esposto in maniera assolutamente geniale e divertente con un linguaggio surreale, psichedelico e davvero, davvero pungente. Lontanto anni luce da ciò che è grazioso (dunque, per la maggior parte dei casi, finto) e rassicurante, ENOMOTO scaglia violentemente il lettore in un mondo disfatto che assomiglia pericolosamente a quello reale, “semplicemente” lasciando da parte qualsiasi filtro
educativo/perbenista, dicendo l’innominabile e facendo l’inosabile, lasciando che ad emergere siano i pensieri più istintivi, forti e meno mediati, quelli che tutti fanno senza (fortunatamente!) trasformarli in azioni. Spiazza e fa morir dal ridere, di una risata disturbata naturalmente, quindi riflessiva, almeno in potenza. Interessante leggere nella prefazione di Brolli –non a caso intitolata …Dal fetore… - il dubbio che la responsabile dei diritti esteri della Kodansha sottopone al curatore: “Ma sei sicuro di voler pubblicare una cosa del genere?”. Alla faccia imputridita del komics kode! Sarà che loro –i Giapponesi- non hanno il Vaticano in casa, sarà che la distanza geografico-culturale fa sì che la reciproca comprensione sia ardua – anche se la merda ha lo stesso odore dovunque-, ma per noi potrebbe risultare difficile accettare che un manga del genere abbia avuto tutto questo successo in patria! Lodare l’ottima Magic Press per il coraggio dimostrato non serve; molto più utile , invece, comprarsi questo manga nella più vicina edicola e leggerselo in poltrona (o in bagno… 
che in questo caso va proprio bene), divertendosi a scoprire quante delle cose narrate in quelle pagine sono davvero una novità per le nostre menti, così fragili e umane, così bisognose –oggi- di qualcosa di politicamente scorretto e finalmente non-asettico. Ma di cosa parla ENOMOTO? Di sesso, famiglia, distruzione, società, lavoro, gerarchie, miseria, frustrazioni; ma lo fa senza pedanterie e menate sociologiche o presunzioni buoniste o di conclamata denuncia sociale: lo fa facendoci arricciare il naso dal disgusto provocando contemporaneamente sanissime e catartiche risate (già detto, lo so). L’antitesi, insomma, di un fumetto noioso e già questo dovrebbe bastare a giustificarne l’acquisto, magari avendo l’accortezza di tenerlo lontano dagli occhi della mamma, che già ce l’ha su coi fumetti per motivi tutti suoi. Sconsigliato anche a chi ha già i suoi  
bravi  pregiudizi sui manga: dato che costoro hanno già una mentalità ristretta, una lettura del genere non farebbe, quindi, che aumentare in loro il disgusto per tutto ciò che – in volumetto - arriva dall’Oriente. Forse, però, ripensandoci, la lettura è consigliata anche ai felici detrattori dei manga: in questo modo avranno un elemento in più da accodare alle deboli argomentazioni con cui a ogni piè sospinto cercano di affondare la nobile arte del fumetto giapponese. Potranno dire, finalmente a ragion veduta!, di aver letto un manga pieno di schifezze. A tutti gli altri: buon divertimento! (Io, per conto mio, non vedo l’ora di leggere il prossimo volume. Ebbràva Magic Press!)
Orlando Furioso
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Aprile 2002