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di Bruno Enna, Alessandro
Perina,
Alessio Coppola, Stefano
Turconi
spillato, colore, 82 pagine,
prezzo lancio 1 euro
(i num. seguenti 2,30 euro)
Disney
Italia
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In fondo,
chiediamo solo di poter leggere belle storie di Paperi & Topi…
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Forse siamo un po’ bambinoni,
ma perdoniamo facilmente e spesso lasciamo correre con bonarietà,
perché chi non è cresciuto con Topi & Paperi? La lettura
delle loro avventure ci accompagna da sempre e nei nostri un po’ infantili
propositi ci dovrebbe accompagnare ancora per un bel pezzo. Dunque dimentichiamo,
almeno per oggi, multinazionali, tentativi di colonizzazione globale, mercificazione
estrema e politically correctness un pochino nauseabonda.
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Nessun pregiudizio, solo la voglia
di annusare attentamente questa nuova operazione commerciale
Disney
per verificarne la qualità; e a giudizio di chi scrive la qualità
di questo primo numero di X-Mickey è purtroppo scarsa… Il
parco personaggi disneyano è già ben nutrito (anzi: sottoutilizzato!),
ma non ci dispiace quando vengono introdotti nuovi characters, se sono
funzionali a delle belle avventure; né ci sconvolge particolarmente
che l’Impero del Divertimento cerchi di cavalca- |
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re onde televisivo-giovanili(stiche):
ché è quello il loro proprio target, a parte noi “vecchioni”
che a Topolino & Co. continuiamo ad essere affezionati; e neppure ignoriamo
che la divisione fumetti della Disney non è propriamente
il principale ramo d’interesse per l’azienda, anzi.....
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Queste premesse un po’ smaliziate
purtroppo non fanno altro che rafforzare il senso di delusione verso un
prodotto come X-Mickey, che si presenta con un numero di difetti che supera
ampiamente quello dei pregi. Cavalcare le varie onde va bene, ma sarà
anche perché X-Files ha da un pezzo tirato le cuoia alla
tivù italiana, sarà che l’interesse verso le tematiche |
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“X” è in calo, ma
questo primo numero di X-Mickey parte odorando già un po’ di vecchio.
La storia è francamente brutta, non dice nulla perché non
intende dire nulla; non ha un sostrato forte e non si capisce dove voglia
andare a parare: non inquieta, non ha suspence, è fiacca, semplicemente.
Ed è un peccato, perché qualche bella storia con questo Pippo
Lupo Mannaro (Pipwolf), o questa Anti-Minni Tenebrosa (Manny)
magari sarebbero potute stare bene sulle testate già in edicola
(senza bisogno di aprirne una ad hoc, ma questo è un ragionamento
da lettore, non |
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da azienda, ovviamente…). La
prima storia, nella quale compaiono i personaggi di cui sopra (più
altri con spessore altrettanto basso) è intitolata Nello Specchio
ed è scritta da
Bruno Enna e disegnata da Alessandro Perina,
con ottimi risultati grafici.
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Dicevamo, i topoi narrativi ci sono
tutti, ben mischiati e appena accennati: l’uscita dal cinema (nel quale
si proiettava un horror), l’attraversamento del parco di notte, lo specchio,
l’incontro con la creatura “altra”, la zona nebbiosa della città
che nasconde un’altra città popolata da strane creature non-umane,
i negozi che appaiono e scompaiono (Dylan Dog) e i negozianti (Toppersby)
che nascondono segreti, i malvagi brutti e cattivi (Celantus) ecc.
ecc. Dopo la storia principale, troviamo anche un altro racconto, più
breve, disegnato dal bravo
Alessio Coppola: Cartoline da Mostropoli,
nel quale le citazioni si sprecano. Il problema non è che tutto
questo è già stato |
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visto e stravisto, ma è la
poca convinzione con la quale la storia viene trattata. Certo la Disney,
questo lo si può immaginare, lascia ben poco spazio creativo agli
sceneggiatori –tant’è che Bruno Enna ha dato prove ben superiori
a questa- ma forse si poteva far di meglio anche con le strette gabbie
restrittive e “ammazza-creatività” che mamma Disney impone agli
autori. Bello davvero il formato comic book, che fa rimpiangere l’ottimo
Mickey
Mouse Mistery Magazine, purtroppo chiuso col numero 11… X Mickey?
Off Topic! |
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Orlando Furioso
maggio 02 |