di ERIC
OMOND e YOANN
cartonato, colori , 34
pagg.
Edizioni BANDE DESSINEE
Lire 20.000
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Si sente spesso
dire, e si legge, che i prezzi alti dei cartonati allontanino potenziali
lettori di fumetti. Può essere e non sarò certo io a difendere
tali prezzi. E’ vero, però, che questo splendido TOTO L’ORNITORINCO
E IL SIGNORE DELLE NEBBIE non avrebbe potuto rendere al suo meglio
senza una lussuosa confezione, la cartonatura, gl’incantevoli colori, l’ottima
carta, la cura estrema col quale è stato prodotto dalla Bande Dessinée
di Sergio Rossi & Co. (che come i miei cinque lettori sanno, è
uno dei miei critici preferiti). Sono dell’opinione che la lettura di questo
volume mi abbia ben ripagato del denaro speso per il suo acquisto. E’ un
volume dai molteplici usi: lo si può godere per poi, magari, regalarlo
al |
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figlio, al
nipote, al diavoletto dell’appartamento di fronte, soprattutto a un amico
o a un amica. Sì, perché questa lieve avventura può
essere gustata a pieno dai bambini e dagli adulti, cambia solo il livello
di lettura, non certo la bellezza di storia e disegni.
Ho trovato
questo volume in una bella libreria per ragazzi (non in una fumetteria,
dunque!), nella quale vado volentieri a curiosare e a sfogliar libri. La
commessa mi ha chiesto: “Vuole un pacco regalo?” e al mio rispondere che
il volume era per me e che l’avrei letto subito, ha sfoderato un sorriso
complice e mi ha subito mostrato altri fumetti “per bambini” (?), commentandoli
uno a uno con entusiasmo… |
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Toto e i suoi
amici, e cioè Sciscì l’echidna, Wawa il koala, Riri il pipistrello
e la graziosa signorina Fafa (una volpe volante, forse?), vivono un’avventura
che li porterà fino alle nebbiose e magiche terre del Bunyip, un
mostro molto grande, molto forte e con un pessimo carattere, almeno così
pare! I nostri eroi si muovono in un paesaggio –l’Australia- qui non toccato
da umani, rigoglioso e splendido e non esagero se affermo che durante la
lettura può sembrare di sentire il profumo della vegetazione… Merito
dei bellissimi disegni di Yoann Chivard che paiono dei dipinti,
e della storia narrata da Eric Omond. |
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Yoann,
trentenne, nato a Alencon dans l’Orne, ha cominciato a disegnare a cinque
anni, ha studiato quindi alla scuola di Belle Arti di Angers e ha lavorato
per un po’ come pubblicitario per varie aziende. Proprio alla scuola di
Belle Arti, nel ’97, reincontra Eric Omond, col quale aveva già
stretto amicizia tempo prima. Inizialmente TOTO era stato concepito sotto
forma di libro illustrato, solo in seguito verrà magnificamente
adattato a fumetti insieme a Eric Omond. All’uscita dei due primi volumi
della serie di TOTO in Francia (per l’editore Delcourt), gli autori
hanno ricevuto non solo le lodi della critica, ma anche quelle degli operatori
per l'infanzia, ma ciò non induca ad affrettati giudizi, perché |
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TOTO è
una lettura deliziosa per qualsiasi adulto: basta mantenere un po’
di voglia di sognare! (Mai perderla, quella) Non ci troviamo davanti a
una storiellina sciocca, tutt’altro; e comunque continuo e continuerò
sempre a sostenere che la magia suscitata dai fumetti non ha età,
mai. Yoann ha pubblicato anche le serie Phil Kaos e Dark Boris
per le riviste inglesi Deadline e Inkling. Come influenze
dichiara Franquin, Breccia, Moebius e molti altri. Eric Omond, trentatreenne
nato a Cherbourg, ha realizzato il suo primo fumetto –una trentina di pagine-
alla tenera età di sei anni. Durante i suoi studi di Belle Arti,
partecipa a esposizioni, realizza port-folio, si occupa di scenografie
e, anche lui, pubblica un fumetto per la rivista inglese Deadline. |
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Per elaborare
le atmosfere e lo “scenario” di TOTO, Omond s’ispira alla mitologia aborigena
australiana, che da sempre lo appassione moltissimo. Scrive sia per il
fumetto adulto che per quello destinato all’infanzia, con egual piacere.
Ai graziosissimi animaletti protagonisti di questa avventura di TOTO, Yoann
ha dato una caratterizzazione molto buffa e tenera, pur nella loro “riconoscibilità
animale”; i loro movimenti sono fluidi come il segno dell’artista e i colori
derivano certamente da un paziente lavoro di sperimentazione: non mi spiego
come altrimenti avrebbe potuto rendere così magiche e affascinanti
le atmosfere della storia! Colori assolutamente luminosi, non-naturali
(sia inteso come pregio!), simbolici… Un altro punto a favore di Yoann
è sicuramente la sua |
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bravura nel
caratterizzare le espressioni dei protagonisti: si passa dalla drammaticità
alla comicità più divertente e non è davvero possibile
non affezionarsi al delizioso Toto e ai suoi amici …o nemici, come l’orribile
Bunyip. Ogni ambiente, dalla foresta, alle terre nebbiose di Bunyip, agli
interni (la casina di Fafa, la caverna-laboratorio del dottor Goanna, un
lucertolone che cura tutti gli animali della foresta), ha una sua particolarissima
luce, mai la stessa da vignetta a vignetta; ci sono giochi d’ombre che
generano equivoci e l’effetto generale è quello di una tridimensionalità
fantastica. |
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E’, questo,
un volume da leggere e, dopo un po’, rileggere con piacere, anche se –lo
ammetto- il tempo-lettura non è certo dei più lunghi. Ma,
in fin dei conti, chi ha deciso che è “il tempo” il metro di valutazione
di un’opera a fumetti (e non)?
Orlando
Furioso
giugno 2001 |
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