parte terza
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Orlixx:- Ciò che dici a Lurko rispetto alle autoproduzioni è quanto di più lucido e modesto (non "falso modesto"!) abbia sentito sul tema. Così, stimolato dalla lettura dell'intervista precedente, avrei anch'io qualcosa da chiederti:
 
Esibizione di potenza di LURKO Orlixx: Non pensi che possa esistere un "mercato" specifico per le autoproduzioni, rivolto a un pubblico che non ama (solo) il fumetto mainstream (come in USA o Giappone, per es.)?
Fam: Un mercato specifico sarebbe auspicabile per tanti motivi, ho paura pero' che potrebbe produrre anche degli effetti negativi. I grossi editori tendono ad occupare "fisicamente" le librerie con i propri titoli, per cui se i fumetti non bonelliani e non Disney sparissero 
dalle librerie normali o dalle fumetterie, per tutti gli altri sarebbe una sorta di resa di fronte alla forza dei grossi gruppi. Inoltre per creare qualcosa di alternativo ci sarebbe bisogno di un coordinamento, cosa sicuramente auspicabile ma non facile da attuare. Magari grazie ad internet...
O. Che ne pensi dell'autoproduzione come "meta", non come alternativa alla pubblicazione con un editore "vero".
F. Beh, io la sto già facendo e no mi sento frustrato o fallito perché Lurko non viene pubblicato da Bonelli. Certo, è necessario che poi i propri lavori trovino un qualche "mercato" se no rimane il solito bel fumetto tanto apprezzato da parenti e amici.
O. Secondo te quant'è importante per un autore la possibilità di esprimersi senza doversi adattare a canoni preesistenti? Cioè: lavorare (disegnare, scrivere o entrambe le cose) ciò che si vuole, senza dover adattare il proprio stile (come per forza di cose bisogna fare con un editore "vero", Bonelli o chi per esso)?
F. Ovviamente è importantissimo. Ma io non sarei così categorico. Penso che i disegnatori che lavorano per Bonelli non siano degli insoddisfatti solo perché gli tocca adattarsi a stili preesistenti o perché non realizzano personaggi propri. Ci sono anche autori che per tutta la vita hanno disegnato un solo personaggio (vedi Harold Foster) eppure hanno lasciato un'impronta notevole nella storia del fumetto. A volte dall'incontro tra un grande autore ed una serie esistente nascono piccoli gioielli come il texone di Magnus.
una delle occupazioni preferite di LURKO O. Ho un po' l'impressione che molte autoproduzioni esistano solo per "farsi notare" da editori "veri"... Per te è (o è stato) così?
F. Direi proprio di no. Il mio sogno era (ed è tuttora) quello di poter seguire tutte le fasi del lavoro, dalla realizzazione del fumetto all'impaginazione. Se fosse possibile mi piacerebbe anche stamparlo, visto che tra i tanti mestieri che ho fatto c'è anche quello del tipografo. Ad ogni modo, quando la Hidalgo (la mia etichetta) cessò le pubblicazioni scrissi a Marcello Baraghini (titolare di Stampa Alternativa) sperando che si interessasse ai miei lavori. Mi rispose molto gentilmente che avrebbe sottoposto la cosa ai suoi direttori editoriali e la cosa finì lì. Questo è stato l'unico editore che ho contattato. Come vedi farmi pubblicare da Mondadori non mi interessa e credo che la cosa sia reciproca.
O. Il "mercato ufficiale" del Fumetto è davvero l'unica via... per il Fumetto?
F. Esistono le fumetterie, le fiere, so di alcuni centri sociali dove si possono trovare degli ottimi fumetti, magari non stampati benissimo ma molto ben fatti. Non so se esistano altre vie ma penso che dovremo comunque inventarcele se vogliamo sopravvivere.
O. Che ne pensi dell'attuale cosiddetta "crisi" (in particolare in Italia) del Fumetto?
Anselmo
CLICCA PER VEDERLA INGRANDITA F. Penso che ci troviamo di fronte ad una crisi culturale generalizzata e di portata molto più ampia di quanto si pensi. Non è solo il fumetto ma anche il cinema ad essere in crisi, oltre alla narrativa scritta, il teatro, ecc. 
Nel campo del fumetto si avverte di più perchè i capitali che gravitano attorno ad esso sono sempre stati piuttosto esigui, così quando vengono a mancare anche quei pochi soldi che c'erano la situazione diventa pesante.
 Credo di essere l'ultima persona in grado di offrire ricette. Potrei dire che è colpa della televisione, dei videogiochi o di chissà cos'altro... 
L'unica cosa che mi viene da pensare è che quando ero piccolo tutti leggevano fumetti, anche gli adulti; ora quando qualcuno mi vede con un fumetto in mano mi guarda come se fossi un decerebrato che sta dietro a delle cose futili. Quando poi questo qualcuno apre bocca diventa subito evidente chi sia il decerebrato...
Alla prossima!
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aprile 2001