GLI INCREDIBILI
X MEN "L'UOMO DELLA STANZA X" di Morrison
- Yu
spillato,
48 pag, colore, formato "orizzontale", 3 euro - PANINICOMICS
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Gli
Annual della Marvel sono cambiati. Quelli che un tempo erano albi speciali
solo nel nome, essendo quasi sempre storie autoconclusive prodotte per
sfruttare il successo di una testata con un tredicesimo albo annuale, ora
sono diventati veri e propri Speciali, sia nella forma che nella sostanza.
A cominciare dal formato, quel MarvelWidevision che ci presenta la storia
in
orizzontale (in 16/9, televisivamente parlando),
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con l'albo spillato sul
lato corto che conserva, però, il tradizionale senso di lettura.
Questo "L'uomo della stanza X" è il primo di questi Annual
(forse l'unico?) che PaniniComics
pubblica anche qui in Italia, e questo fatto rende, ovviamente, impossibile
giudicare l'operazione nel suo complesso. Ma nello specifico, pur non sapendo
come siano stati sviluppati gli altri Annual ed ignorando se ci sia
una sorta di filo conduttore che li leghi soprattutto a livello
di struttura narrativa, trovo che lo scrittore scozzese Grant Morrison
abbia lavorato proprio sul concetto di |
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orizzontalità,
legando indissolubilmente la vicenda narrata in quest'albo alla particolare
forma che esso assume. Quella che ci presenta è, infatti, una storia
collaterale e, allo stesso tempo, fondamentale (nel senso più
letterale del termine) per la testata regolare che egli stesso cura, quella
"New
X-Men" che ha recentemente rimodellato a sua immagine e somiglianza.
Morrison approfitta quindi di questa peculiare caratteristica morfologica
dell'albo per presentarci un numero non esattamente incastrabile negli
ordinati scaffali degli X-collezionisti. Un albo a parte, insomma, da conservare
di
fianco a quelli della serie regolare, oppure sotto... |
come, del resto, il
suo formato anomalo obbliga necessariamente a fare. Questo non significa,
però, che esso sia scollegato dagli avvenimenti attualmente in corso
nell'universo mutante... tutt'altro.
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Come dicevo, infatti, questa
storia serve sia a poggiare delle ampie fondamenta per temi e trame future
che ad ampliare lo spettro visuale attraverso cui valutare le vicende attuali
di ogni testata mutante. L'aspetto principale della storia è l'inserimento
di un nuovo personaggio, Xorn, un nuovo X-Men dai poteri spaventosamente
misconosciuti, attorno alle cui vicende si sviluppa la trama. Ma, già
in quest'albo, Morrison ramifica lateralmente questo spunto, coinolgendo
Xorn in un intricato dedalo di avvenimenti che segneranno radicalmente
il futuro delle X-Testate. Credo, infatti, che queste sottotrame
abbiano anche, tra le altre, la funzione di collegare la |
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apparentemente autonoma
ed incoerente
X-Force (di Milligan - Allred) alle
altre testate mutanti. Tutto questo avviene come coseguenza della shockante
rivelazione che il Dr.Xavier (ma sarà davvero lui?) fa in conclusione
di "E come Extinzione", il primo story-arc di "New X-Men":
un outing di proporzioni globali che fa finalmente uscire allo scoperto
i paladini mutanti di tutto il mondo, rivelandone la presenza a quegli
esseri umani per cui combattevano ma dai quali (e
tra i quali) si
erano sempre nascosti. Ma non solo. Morrison ha pensato di complicare le
cose utilizzando una cosiddetta Terza Specie, |
composta da umani che
scelgono di innestarsi organi mutanti prelevati direttamente da Homo Sapiens
Superior, riconoscendone quindi una dignità come specie a sè
stante, ma, allo stesso tempo, temendo di esserne sopraffatti a livello
evolutivo. Un'idea forse non originale (ricordate gli umani con innesti
alieni del futuristico ed anticonformista "Transmetropolitan"?),
ma che apre scenari pressochè sconfinati per le future trame degli
X-Men. Questo perchè, ora, i mutanti non sono solo un problema,
ma una vera e propria realtà. L'interazione tra umani e mutanti
porta quindi, come sempre succede in questi frangenti, a zone d'ombra
che si frappongono fra essi.
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Morrison sa bene che la
realtà non è fatta solo di bianchi e di neri...
ma che esistono infinite tonalità di grigio. E alcuni di
questi toni di grigio sono rappresentati, oltre che dalla Terza
Specie, anche dalle iniziative di sensibilizzazione ed integrazione messe
in atto da Xavier, di cui vediamo due accenni con una ancora fantomatica
X-Corporation e, forse, con una linea di abbigliamento denominata X-Wear.
Un albo, quindi, in cui l'importanza della storia narrata è palesemente
secondaria (anche se non certo scadente), e nel quale Morrison si concentra
per lo più sul piantare i paletti che segneranno la strada per le
sue |
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future peripezie mutanti.
E riesce a farci capire cos'ha in mente nel modo migliore, riuscendo magistralmente
a miscelare, nelle giuste dosi e con i giusti tempi, quelli che saranno
gli ingredienti della sua gestione: azione e Soap-Opera, fantascienza e
Situation-Comedy, dramma e Splatter-Punk... in un gustoso cocktail che
qui viene reso esplosivo dalla straordinaria unicità di quest'opera.
Un albo così atipico, infatti , prevede anche una cura particolare
dal punto di vista grafico. La scelta è caduta sull'ex disegnatore
regolare degli X-Men,Leinil Francis Yu, un giovane artista Filippino |
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dotatissimo di talento figurativo
che denota, però, ancora qualche problema nell'affrontare il tradizionale
story-telling dei comic-books americani, soprattutto nelle scene di azione
concitata. Per questo non stupisce che proprio in quest'albo povero di
azione frenetica (e che rappresenta il suo canto del cigno in casa
Marvel, almeno per il momento), egli riesca a fornirci una prova eccezionale
e quasi priva di sbavature, potendo concentrarsi su una visione assolutamente
personale della narrazione e senza l'assillo di dover rispettare alcuna
grammatica predefinita. |
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E allora le sue tavole si
aprono lateralmente, quasi si squarciano, riprendendo e sviluppando,
sia nel tratto che, soprattutto, nella scansione grafica delle vignette,
la lezione del suo connazionale e mentore Whilce Portacio. Non è
un caso, infatti, che l'inchiostratore sia quel Gerry Alanguilan,
un altro Filippino, che ha legato il suo nome a tutte le ultime produzioni
di Portacio, sia per lo studio indipendente Avalon che per la Marvel.
Ed è impressionante, soprattutto nella resa dei volti umani, la
somiglianza che le tavole di Yu hanno con quelle del suo maestro,
testimonianza di una comune |
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ricerca di espressività
esasperata, ottenuta usando in maniera sapiente ed originale ombre e chiaroscuri
e, soprattutto, portando l'attenzione del lettore sugli occhi dei personaggi,
vero fulcro della personalità degli stessi. Insomma, un albo davvero
interessante e fondamentale (in tutti i sensi, stavolta...), che non deve
mancare nella libreria di chi segue con passione le vicissitudini degli
Uomini-X. Ma anche un albo che conferma tutte le buone intenzioni della
Marvel di voler rendere l'universo mutante più appetibile anche
a coloro che non hanno l'esperienza necessaria per digerire decenni di
continuity, aprendosi a profonde innovazioni sia dal punto di vista delle
storie narrate che dell'approccio grafico. E tanti, tra cui il sottoscritto,
non possono che esserne contenti...
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maggio '02 |