La Lega
Dello Straordinario Autore
Una breve analisi della “Lega
Degli Straordinari Gentlemen” di Alan Moore.
[Ben Dimagmaliw - Vol.
1 - Magic Press – 15,00 euro]
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Perché leggiamo ? Ci sono
molte risposte a questa domanda tutte valide e tutte assolutamente non
conclusive. Leggiamo perché un libro ci ha colpito per la sua copertina,
perché ci hanno dato un consiglio, perché conosciamo un autore
e volgiamo leggere le sue opere oppure leggiamo perché ci viene
imposto da genitori o dagli insegnati. Oppure leggiamo per il semplice
piacere di farlo. Esistono libri capaci di catturarci e incollarci alla
poltrona per ore e ore senza che si avverta il peso dello scorrere del
tempo, libri che poi ricorderemo per sempre e che spesso modelleranno il
nostro carattere o la nostra visione del mondo. Nella maggior parte dei
casi gli autori che ci segneranno più profondamente solchi nella
nostra memoria sono quelli indicati con sdegno come “autori popolari” e
che quasi nessun insegnante (salvo pochi illuminati) inserisce nei propri
programmi scolastici. Poe, Lovecraft, Melville, Verne,
Conan
Doyle, Dumas e moltissimi altri ancora hanno lasciato il loro
segno nell’ immaginario collettivo creando situazioni e personaggi che
potremmo definire, citando Jung, degli “Archetipi”. Non si può immaginare,
ad esempio, un detective senza pensare a Holmes di Conan Doyle
oppure al Dupin di Poe. Se qualcuno di voi ha letto il bellissimo
“Il
Club Dumas” di Perèz – Reverte |
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avrà sicuramente sorriso
alla confessione del colto insegnate di letteratura che magnifica l’ opera
di Alexandre Dumas ritenendola assai superiore a quella autori
molto più celebrati, come Joyce ad esempio, mentre svela
ad un perplesso Lucas Corso che molti altri eminenti personaggi
del mondo letterario “colto” condividono il suo pensiero e partecipano
annualmente alle riunioni di un esclusivo club di bibliofili appassionati
di narrativa popolare. Anche Moore, ne sono certo, avrebbe aderito
con gioia a una simile confraternita e se ne volete una prova leggete la
sua Lega Degli Straordinari Gentlemen. Una decina di anni fa un
brillante Byrne prese in mano le redini della testata madre della
Marvel, Fantastic Four, e la rese di nuovo fresca e leggibile con
il motto di “Back To The Basic” ovvero “Ritorno Alle Origini”. Semplificando
di molto l’ opera del barbuto canadese potremmo dire che ha svecchiato
una serie riportandola a quelli che erano i suoi temi originali evitando
come la peste l’ appesanti- mento delle trame dovuto a decenni di elaborazioni
di |
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altri autori che, spessissimo, avevano
snaturato il concetto alla base dell’ opera di Lee e Kirby.
Moore ha una idea simile ma decide di applicarla su un altro piano narrativo,
invece di limitarsi ai personaggi di una singola collana a fumetti decide
di far rinascere nientemeno che le icone della narrativa popolare mondiale.
A guardare bene c’era un enorme mole di personaggi da poter usare ma Moore
ha effettuato una scelta assai mirata scegliendo per la sua lega solo i
“primi” nel loro genere, quelli su cui poi sarebbero stati modellati tutti
i loro simili successivi. Giusto per fare un esempio Moore non utilizza
come personaggio “attivo” Holmes (che nel 1898 era dato per morto
dopo lo scontro con Moriarty ne “L’ enigma finale”) ma il suo antesignano
Auguste
Dupin (nato parecchi anni prima dalla penna di Edgar Allan Poe
ne “I delitti della rue Morgue”) al quale Conan Doyle si
era chiaramente ispirato per il suo personaggio. Altra scelta degna di
nota è quella di Allan Quatermain nato ne “Le miniere
di Re Salomone” di H. Rider Haggard, un romanzo adesso quasi
sconosciuto ma che in passato veniva considerato (assieme ai suoi sequel
e prequel) un classico della letteratura per ragazzi. |
Quatermain è stato il primo
e più dettagliato esempio di avventuriero impegnato nella ricerca
dei cosidetti “mondi perduti” anche per merito del suo coltissimo autore
che, avendo anche vissuto nei luoghi descritti nelle sue opere a stretto
contatto con gli indigeni, conosceva molto bene miti e leggende dei popoli
primitivi a cui ha attinto nella scrittura di tutte le sue opere. Allan
Quatermain fu il primo e in un certo senso il più “colto” esempio
di esploratore tanto è vero che anche il nostro Castelli
creò una versione embrionale dell’ |
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attuale
Martin Mystere chiamandolo
proprio Allan Quatermain (pronipote dell’ esploratore di Haggard)
proponendolo prima a “il giornalino” delle Edizioni Paoline e, dopo
il loro rifiuto, alla mondadori che lo pubblicò su Supergulp.
Il vero colpo di genio di Moore è, a mio parere, la sua riproposizione
del Capitano Nemo di Verne che smette gli abiti alla Capitan
Findus cuciti addosso al personaggio dai film e dalle versioni semplificate
di “Ventimila Leghe Sotto i Mari” per ritornare quello che era in
origine : Un indiano furibondo per la |
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dominazione inglese e dotato del
genio e delle risorse per costruire macchine in grado di aiutarlo nella
sua solitaria lotta. Anche l’ accenno alla febbre cerebrale da cui venne
colpito il capitano diventa quasi secondario come spiegazione della ferocia
di Nemo, la sua furia nasce da motivazioni personali molto profonde e non
da una semplice malattia. Leggendo attentamente il bel volume della magic
(una splendida edizione tradotta in maniera magnifica da un sempre ottimo
Leonardo
Rizzi) si trovano decine di citazioni di personaggi più o meno
conosciuti che testimoniano il profondo amore di Moore per la narrativa
popolare che, probabilmente, è una delle sue personali muse assieme
alla poesia ed ai fumetti. Leggendo attentamente ritroviamo (di persona
oppure citate) Pollyanna, Ishmael di Moby Dick, la
Nanà
di Elmire Zolà e tantissimi altri personaggi impiegati sempre
in ruoli in tema con la loro funzione letteraria narrata nei romanzi che
li vedono |
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protagonisti. Una piccola
chicca è il racconto pubblicato in appendice scritto da Moore in
modo da avvicinarsi il più possibile allo stile di scrittura di
H.P.
Lovecraft di cui reinterpreta alcuni elementi dei Miti di Chtulhu (gli
Yuggoth) ed utilizza il protagonista della maggior parte dei suoi racconti
dedicati al mondo onirico (nato da Lord Dunsany a cui Lovecraft
si ispirò). Il Randolph Carter Lovecraftiano incontra il
John
Carter di Marte di Burroghs (scopriamo anche che sono
parenti… per lo meno lo sono nell’ immaginazione di Moore) Allan Quatermain
e il Viaggiatore del tempo di Wells in quella che nasce come anticipazione
del secondo libro della lega ma diviene presto un tributo allo scrittore
di Providence arrichito dal gioco letterario di Moore che si diletta a
scovare parallelismi e analogie tra racconti e romanzi di scrittori diversi.
A mio parere è anche ravvisabile la consueta concezione circolare
del tempo tramite la quale Moore ricollega il passato della sua Lega (scopriamo
come Quatermain è finito al Cairo) con il suo futuro (Il prossimo
volume riguarderà la guerra con |
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Marte). In definitiva credo che
ci troviamo difronte all’ ennesimo colpo di genio di Moore che questa volta
preferisce giocare con le icone della letteratura popolare mondiale anziché
con le psicologie e le nevrosi dei personaggi a fumetti. Anche questa volta
ha fatto quello che gli riesce meglio… reintpretare un genere trasformando
un fine gioco di citazioni in un avventura coinvolgente e ricca di pathos.
Un ultimo appunto : Cercate (se lo trovate) un volume edito da mondadori
“Sherlock
Holmes nel tempo e nello spazio” e leggete il racconto
“Il Dio dell’
Unicorno Nudo") di Ova Hamlet (pseudonimo di
Richard Lupoff)
ci troverete un Watson trasportato in una fortezza della solitudine
antartica dalla P.U.L.P. (personaggi uniti nella lega di protezione) una
lega composta da Doc. Savage, Il Ragno,
L’ Ombra,
Flash
Gordon,
Tarzan e molti altri personaggi simili (e fondata nientemeno
che da D’Artagnan) e ditemi cosa ne pensate… anche se forse questa lega
è più simile a quella di Ellis nel suo
Planetary
che a quella del Bardo di Northampton.
Carmine
Console (Lucas Corso)
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Come aggiunta vi allego la lista
semi-completa dei personaggi comparsi nella Lega e i romanzi dove sono
nati o comparsi.
La Lega Degli Straodinari
Gentlemen : Interpreti e Comparse (ove possibile con titoli in
italiano del libro e casa editrice):
-
Mina Murray : “Dracula”
di Bram Stoker (Oscar Classici Mondadori)
-
Capitano Nemo : “Ventimila
Leghe Sotto i Mari” e “L’ Isola del Mistero” di Jules Verne (Oscar
Classici Mondadori)
-
Allan Quatermain : “Le
Miniere di Re Salomone” di H. Rider Haggard (Sonzogno) e inoltre, presumibilemente
non tradotti in italiano o irreperibili al momento, dello stesso autore
: Allan & the Holy Flower, Allan & the Ice-Gods, Allan Quatermain,
Allan the Hunter, A Tale of Three Lions, Allan's Wife & Other Tales,
The Ancient Allan, She & Allan, The Holy Flower, The Ivory Child (fonte
http://www.violetbooks.com/haggard-bib.html
)
-
Hawley Griffin : “L’Uomo
Invisibile” di H. G. Wells (Oscar Mondadori)
-
Henry Jekyll & Edward
Hyde : “Lo Strano Caso Del Dott. Jekyll e Mr. Hyde” di R. L. Stevenson
-
Campion Bond : Forse
creazione originale di Moore (presumibilmente antenato dell’ Agente 007
di Fleming) secondo alcuni fans potrebbe essere uno degli “Irregolari di
Baker Street” utilizzati come spiee tuttofare da Holmes nei romanzi di
Conan Doyle (personalmente ho esplorato i racconti dove compaiono ma non
riesco a trovarlo)
-
Fu – Manchu : “Il Mistero
di Fu – Manchu” di Sax Rohmer (forse pubblicato da Mondadori ma non risulta
in catalogo)
-
James Moriarty : “La
Valle della Paura” e “Il Problema Finale” di A. Conan Doyle (Suggerisco
il volume “Tutto Sherlock Holmes” edito da Newton Compton nella collana
I Mammut)
-
Sherlock Holmes : Protagonista
di 4 romanzi (“Uno Studio in Rosso”, “Il Segno Dei Quattro”, “Il Mastino
dei Baskerville” e “La Valle della Paura”) e di 54 racconti di A. Conan
Doyle (Suggerisco il volume “Tutto Sherlock Holmes” edito da Newton Compton
nella collana I Mammut)
-
Mycroft Holmes : “L’
Avventura dell’ Interprete Greco” e “I Piani del Sommergibile Bruce – Pattington”
di A. Conan Doyle (Suggerisco il volume “Tutto Sherlock Holmes” edito da
Newton Compton nella collana I Mammut)
-
Colonnello Moran : “L’
Avventura della Casa Vuota” di A. Conan Doyle (Suggerisco il volume “Tutto
Sherlock Holmes” edito da Newton Compton nella collana I Mammut)
-
Detective Donovan : Serie
di romanzi gialli scritti da Dick Donovan (Pesudonimo di Joyce Emerson
Preston Muddock) alcuni dei quali tradotti in Italia nella collana “I Classici
del Giallo” (Mondadori)
-
Auguste Dupin : “I delitti
della rue Morgue” E. A. Poe (Suggerisco “Racconti Grotteschi ed Arabeschi”
edito da Rizzoli)
-
Anna Copeau : “Nanà”
di Elmire Zolà (Einaudi)
-
Robur : “Robur il Conquistatore”
di Jules Verne (Volume unico raccoglie i 2 romanzi “Robur il Pirata dell’
Aria” e “Robur il Conquistatore” edito dalla Casa Editrice Nord)
-
Mors : Protagonista di
una lunga serie di “dime novels” tedesca creato, presumibilmente, da un
certo Hoffman
-
Selwyn Cavor : “Il Primo
Uomo Sulla Luna” H. G. Wells (Oscar Classici Mondadori)
-
Ishmael : “Mody Dick”
di H. Melville (Oscar Classici Mondadori)
-
Broad Arrow Jack :
“Broad Arrow Jack” di E. Harcourt Burrage
-
Miss Coote : Protagonista
di una serie di racconti erotici pubblicati sulla rivista “The Pearl”
-
Katy Carr : Protagonista
di una serie di romanzi erotici dell’ autrice Susan Coolidge
-
Becky Randall : Protagonista
di una serie di romanzi erotici dell’ autrice Kate Douglas Wiggin
-
Pollyanna : “Pollyanna”
di Eleanor H. Porter (Mondadori)
-
John Carter : “John Carter
di Marte” di Burroghs (5 romanzi raccolti in volume dalla Editrice Nord)
-
Randolph Carter : “La
Sparizione di R. Carter”, “La Chiave d’ Argento”, “Attraverso i Cancelli
della Chiave D’ Argento”, “La ricerca Onirica dello Sconosciuto Kadath”
di H. P. Lovecraft (“Il Sogno” Fanucci)
-
Il Viaggiatore del Tempo
: “La Macchina del Tempo” di H. G. Wells (Oscar Classici Mondadori)
P.S. Questa lista è in aggiornamento costante
prossimamente aggiungerò i membri della precedente lega e i riferimenti
ad altri personaggi di cui devo sincerarmi (e trovare una eventuale edizione
italiana !!!)
Lucas
Corso
novembre ‘02 |