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LA PROFEZIA DI
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La New Age, come i suoi portavoce
più autorevoli tengono a sottolineare, non è un nuovo culto.
Secondo alcune divertenti teorie cospirazioniste, invero di matrice Christian
Right, lo scopo del “complotto” New Age sarebbe quello di preparare l’avvento
del Nuovo Cristo – tesi questa sostenuta dagli stessi capi New Age -, che
però sarebbe in realtà l’Anticristo. Inoltre la New Age sarebbe
un revival del nazionalsocialismo e preparerebbe la prossima, durissima
dittatura, insieme religiosa e politica, dell’Anticristo. Beh, c’è
da dire che a parte le paranoie nazicristiane (questione di reciproca ruberia
di clientela, suppongo), studiosi seri hanno rilevato stretti legami tra
gruppi dell’ultradestra politca e New Age. In aggiunta alla somiglianza
che alcuni “campi” della Nuova Era hanno con quelli dediti all’addestramento
paramilitare, alcune “comunità” –sempre a detta dei soliti studiosi
del fenomeno- si sono rivelate veri e propri covi di neonazisti tinti di
arcobaleno… Anche alcuni gruppi italiani di estrema destra hanno abbracciato
la New Age (M. Introvigne: “I Nuovi Culti”). |
Non sono così catastrofista
e posso pure provare una certa epidermica simpatia per il sentimento ancticristiano,
anche se ci tengo a sottolineare che trovo che TUTTE le religioni siano
oppressive e sostanzialmente antiumane, quale più quale meno. Nonostante
ciò la mia personale e semplice (banale?) “teoria” è che
la New Age non sia un sistema filosofico da “prendere o rifiutare”, ma
un apparato internazionale tutt’altro che soft per spillare denaro (tanto,
tantissimo…), per appiattire e omologare le coscienze e che il tutto sia
funzionale all’attuale sistema. E la Disney ne è parte attiva e
promotrice. Si mormora in giro che fu l’eroina di mafia e CIA a distruggere
il “Movimento” americano; la New Age preme molto sul fallimento della politica,
sulla morte e sul superamento dell’azione politica individuale e collettiva,
punta su una visione uniforme e “magica” del mondo, il riflusso nel privato;
il potere, qualunque potere, non può che gongolare di fronte a proposte
simili. |
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Moltisismi santoni e santone New
Age provengono dalle fila dei sessantottini, ma questo non sembri una contraddizione
con il “destrismo” fin qui attribuito ai metanetwork: i vari Ferrara, Liguori
and Co. da dove arrivano? Ma torniamo a Zio Walt, o meglio alle industrie
Disney.
Ci sono Paesi, quelli scandinavi
per es., nei quali le pubblicazioni disneyane hanno più un carattere
filologico per appassionati adulti e si basano essenzialmente su ristampe
di materiale antico (Barks ecc.); non così in Italia, mecca particolarmente
lucrosa per la Disney. In Italia esiste una produzione autoctona di storie
che tutto il mondo ci invidia, la qualità delle quali è innegabilmente
superiore (ne sono un fan), e proprio questa è la nazione dove il
matrimonio Disney-New Age è a parer mio più solido e riuscito. |
Sarebbe interessante un’analisi
dettagliata su quelle che sono le regole interne: posseggo una videocassetta
contenente interviste a giovani e/o futuri autori, realizzata all’interno
dell’Accademia Disney di Milano, puntellate da interventi del patron G.B.
Carpi; è impressionante l’atmosfera letteralmente monacale, da “culto
deviato”, che aleggia all’interno dell’Accademia, nella quale tra l’altro
si intuisce come non sia possibile apportare idee e creatività personali
che si distacchino minimamente dalla filosofia “New Age” della Casa Madre.
Vengono esposti concetti quasi fideistici e scopo dell’Accademia sembrerebbe
essere quello di tarpare ali, oltre che –suppongo- di abbassare i costi
eliminando per quanto più possibile collaborazioni free lance o
di autori non troppo allineati. |
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Le idee New Age sono trionfanti
soprattutto da quando la buonissima Elisabetta Penna ricopre il ruolo di
“censore maximo”. Avete notato da quanti anni non compare un, chessò,
pollo arrosto nelle tavole imbandite dei nostri personaggi preferiti? Lo
stretto vegetarianesimo, infatti, una delle ferree regole imposte agli
autori italiani dalla signora Penna, o da chi per lei. Vengono anche modificate
vecchie storie, che sono ristampate in modo consono ai dettami new age
e per adeguare le pubblicazioni al roseo buonismo e al politically correct:
pellicce che diventano “ecologiche” (su storie magari degli anni ’50!);
piantagioni trattate biologicamente; homeless divenuti tali per loro stessa
scelta e salvati da un irriconoscibiule Paperone (il mio Mito Personale…);
cristalloterapie; Amelia che diventa buona e amica dei bambini (bah!). |
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Su MINNI, il mio mensile Disney
favorito, nel num. 7, risalente più o meno a tre anni fa, c’è
una puntuale e precisa descrizione dell’Aldilà che sembra essere
stata presa pari pari da uno dei libri di Sherley McLaine, una delle santone
New Age più in voga; la descrizione non lascia nulla all’intuito,
niente al mistero e ricalca con una fedeltà assoluta le idee sull’Aldilà
propugnate dai più influenti autori della Nuova Era. Pure l’angelologia
dilagante, fenomeno sincretistico e multimiliardario (una seduta di channeling
per parlare col proprio spirito guida, o angelo, dura circa 10 minuti e
costa circa 100mila lire, tanto per dire…) di cui la New Age è stata
intensa e appassionata promotrice, è stata oggetto di bellissime
storie da parte della Disney Italia. La fantasia e la catartica crudeltà
dei nostri eroi hanno subito un taglio netto e una durissima censura, che
hanno quasi spento le risate e gli “eccessi nervosi” che ci facevano così
bene; sono sparite la paura, l’emozione, la magia fantastica e personale
(sostituita da magia standardizzata da manuale per adepti new age); spariti
persino gli “squeck” e “sbaraquack”. L’Età dell’Acquario su carta
ecologista, la Profezia di Topolino. (Ci consoleremo con gli Animaniacs?). |
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aprile 2001 |