LE AREE PROTETTE IN ITALIA In Italia le aree protette sono distinte sia in base a criteri amministrativi (chi gestisce la zona protetta), sia in base all'estensione e sia in base alla complessità naturalistica della zona tutelata. Vediamo quindi come sono classificate le aree protette: PARCHI NAZIONALI Sono gestiti direttamente dallo Stato, in collaborazione con gli enti locali interessati (comuni, comunità montane, regioni, provincie). Sono aree di vasta estensione e di eccezionale importanza e complessità naturalistica rappresentative di ambienti unici o tipici di un certo territorio geografico. I parchi nazionali "storici" sono: Gran Paradiso, fra Piemonte e Val d'Aosta; Stelvio, il cui territorio si estende in Lombardia e nelle provincie di Trento e Bolzano; Circeo, nel Lazio; Abruzzo; Calabria; a questi parchi "Storici" ne sono stati aggiunti altri tredici: Val Grande, in provincia di Novara; Dolomiti Bellunesi, in Veneto; Foreste Casentinesi e Monte Falterona, fra Romagna e Toscana; Arcipelago Toscano; Monti Sibillini, fra Umbria e Marche; Gran Sasso, e Monti della Laga, in Abruzzo; Vesuvio in Campania; Gargano in Puglia; Cilento - Vallo di Diano in Campania; Pollino fra Basilicata e Calabria; Aspromonte, in Calabria; Golfo di Orosei, Gennargentu e Isola dell'Asinara in Sardegna. PARCHI REGIONALI Si tratta di territori anche molto "umanizzati", dove cioè l’intervento dell’uomo sull’ambiente è notevole; perciò le forme di tutela sono specifiche, a volte meno rigide rispetto ai Parchi Nazionali. Ciò consente di rispondere meglio alle esigenze delle popolazioni locali; anche se talvolta significa invece lasciare mano libera a cacciatori, speculatori e alla costruzione di strade e di impianti che danneggiano l’ambiente. RISERVE NATURALI Sono gestite direttamente dallo Stato, oppure dalle regioni o da altri enti; si suddividono in:
RIFUGI E OASI FAUNISTICHE Sono aree gestite direttamente da associazioni come il WWF o la L..I.P.U., in proprio o in collaborazione con gli enti locali.
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