Alla Pavoncella
Non molto tempo fa ho sentito dire da un architetto: “I luoghi collettivi sono
i più importanti”. Stava parlando in particolare
di un residence turistico alberghiero al mare, in
Sardegna, ma credo si trattasse di un’affermazione generale.
Credo che più importante,
ovvero essenziale, fondamentale punto di partenza,
sia l’abitazione, l’alloggio. In ogni tempo, l’uomo
che si deve confrontare con l’ambiente circostante cerca innanzitutto riparo
dalle intemperie e dagli agenti esterni, in una grotta o innalzando dei sostegni che
possano procurargli un rifu- gio. Disponendo di un luogo di riferimento e dove
trascorrere la notte, si può preparare ad uscire e ad andare incontro al mondo esterno,
alla natura, ed even- tualmente ad organizzarsi con i suoi simili. Nel fare
questo può mettersi a pen- sare a degli spazi collettivi, aggregativi, per i più diversi scopi.
Questi spazi (luo- ghi aperti o edifici) sono importantissimi ed andrebbero pensati in
modo effi- ciente, armonioso e bello molto più di quanto non venga solitamente
fatto; ma sono pur sempre un SERVIZIO all’abitazione. Ragionando
per assurdo, e sup- ponendo di lasciare i lavori a metà (cosa più che
consueta, tra l’altro), si può pensare a una o alcune abitazioni senza spazi collettivi;
non avrebbero alcun sen- so, invece, dei luoghi collettivi senza che vi
fossero delle abitazioni a cui essere di servizio.