ACQUARELLI a POSADA.
Ho appena
realizzato dei disegni ad acquarelli percorrendo la campagna di Posada, alle
spalle del suo colle, verso Orvile.
Dallo stesso punto
nel quale mi trovavo, ho rappresentato le vedute in quattro diverse direzioni:
un sentiero tra campi col-
vati, dei
cespugli con fiori di viola, una salita ad un argine del fiume Posada (omonimo
del paese), e il paese stesso, ar-
roccato sul suo
promontorio, visto a lato di alcuni alberi alti, forse betulle. Poi mi sono
spostato, sempre in bicicletta, e ho
disegnato
un'altra vista della rocca del paese, in cima al colle, da una posizione più
vicina e sottostante.
Si tratta per lo
più di acquarelli colorati di getto, ovvero senza avere prima eseguito il
tracciato a matita. Anche se sono di-
versi anni che ho
fino ad ora utilizzato gli acquarelli, non mi era mai capitato di realizzarne
colorando immediatamente, sen-
za disegno a
matita preliminare. Se non altro, non in modo così assiduo come in questi
ultimi 2 o 3 giorni.
Non mi sono
riusciti tutti benissimo, alcuni mi sembrano poco significativi; altri, invece,
sono molto interessanti. Addirittu-
ra, in qualche
caso, sono risultati molto più suggestivi i dipinti che ho eseguito più che
altro per sfizio o per esercitazione,
di altri a cui ho
dedicato più tempo ed accuratezza. In linea di massima, apprezzo molto gli
acquarelli fatti così, in modo
che alludano al
soggetto rappresentato, ne diano una sensazione, più che raffigurarlo
precisamente e nel dettaglio. Non solo
i miei di questi
giorni, voglio dire, ma in generale. Così come sono sempre stato affascinato
dai disegni appena schizzati e
abbozzati, che
però sintetizzano efficacemente l'oggetto ritratto, o un suo aspetto.
Ho pensato, poco
fa, che il motivo per cui mi piacciono acquarelli simili fosse proprio il fatto
che non c'é un disegno line-
are dei vari
tratti ed aspetti dell'oggetto, tracciato con razionalità e pensiero più o meno
logico, per poi essere colorato nelle
sue parti
distinte. Nel disegno a matita iniziale avviene già un'analisi selettiva
dell'oggetto: si distinguono i suoi tratti, le sue
linee
orizzontali, verticali e inclinate, diritte e/o curve, che lo costituiscono nei
riguardi dell'occhio che lo guarda. In seguito si
bada ai colori,
alle sfumature, alle luci ed alle ombre. L'operazione di disegnare e poi
colorare, che tra l'altro a me richiede
solitamente più tempo,
é quindi più razionale, logica e deduttiva della colorazione a getto.
Infatti, se
inizio subito intingendo il pennello nell'acqua e nell'acquarello, e tiro
tratti colorati di pennello sul foglio bianco,
faccio molta meno
analisi cosciente di ciò che sto rappresentando. Le linee, i volumi, i colori,
ovvero la luce e le ombre che
disegnano il
reale in natura, divengono tutt'uno nell'acquarello immediato. Per
rappresentare un corpo, un'entità che mi appa-
re nella luce,
non ho che dei colori e dei tratti di pennello. Se una superficie é estesa,
tirerò più pennellate, una a fianco del-
l'altra. Per
scurire il colore di una zona in ombra ci posso passare sopra più volte, o
gestire al meglio il dosaggio di acqua e
colore. Tutto
questo mentre sto, allo stesso tempo, disegnando e colorando, in un'unica
operazione coerente. Ovvero sto
rappresentando a
colori ciò che vedo. Ovvero, forse più precisamente, se non altro rispetto
all'altra operazione, sto restitu-
endo una
sensazione di ciò che vedo. Un acquarello eseguito in questo modo é più sentito
che pensato. E' più sensazione
che pensiero.
In un acquarello
prima disegnato e poi colorato, posso ammirare molto l'acutezza del
rilevamento, la precisione del tratto nel
dettaglio, e
l'integrazione di questa analisi lineare con i colori, che danno realtà,
profondità, e ulteriori informazioni riguardo
alla
rappresentazione.
In un acquarello
di colori a getto, ammiro l'istintiva sintesi della veduta, che comunica
un'emozione più che un pensiero; se
di analisi si può
parlare, si tratta di un tipo non lineare, ma complessivo, totale, inconscio,
su più livelli contemporaneamente.
Credo, in
definitiva, che si tratti di due tipi di esecuzione differenti, che perseguono
fini diversi, in maggiore o minor grado, a
disposizione di
colui che vorrà avvalersi degli acquarelli per rappresentare il reale in
natura.
Posada vista da sotto il suo colle
Il paese visto da un sentiero
in campagna, verso il mare
Il colle visto dalla campagna. Questo acquarello è uno
dei Veduta
della Torre di San Giovanni sul mare, dalla chiesetta
pochi, di questa occasione, in cui ho disegnato il tracciato.
Dalla spiaggia
Le colline dietro Posada, verso l’entroterra, e uno stagno
Il “ monte tetta” d San Giovanni di Posada, con il
disegno del tracciato
Del verde a lato di una strada
Del verde su un argine
del fiume Posada
Un altro acquarello con il tracciato
Un sentiero in campagna
Salita ad un argine del Posada
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