Archivio 2016

ottobre 2016

CINQUANT'ANNI FA

 

 

«In quella terribile giornata d’inizio novembre 1966, il forte vento di scirocco, ostacolando il deflusso verso il mare, aveva contribuito ad innalzare il livello della corrente fino a superare il livello di guardia. Il genio civile provvide a mettere in allerta la popolazione. Con mia madre e mio padre, ci avviamo a piedi con poche cose per la notte. Nell’oscurità assoluta, con le case al buio e l’illuminazione pubblica fuori uso, l’atmosfera era spettrale, sinistra, paurosa. Ci dirigevamo verso Oderzo, sperando di trovare ospitalità per esempio al Brandolini. Invece, passando davanti a una famiglia ci videro e ci ospitarono per la notte, accogliendoci in casa. Il racconto è di Bepi Stefanel, allora adolescente, residente a Ponte di Piave.

Rivive quei momenti con Gino Redigolo, che qualche anno più tardi diventerà Sindaco, e in quella veste dedicherà molte energie all’approfondimento del tema e alla ricerca di soluzioni per scongiurare il ripetersi di simili eventi. Da presidente del consorzio dei Comuni del comprensorio opitergino-mottense promosse studi importanti sulla difesa del suolo e sulla prevenzione delle calamità.

Negli anni Settanta, si contrapponevano due tesi. Il rischio delle piene si combatte trovando soluzioni efficaci nelle aree più esposte oppure intervenendo a monte. Un problema non da poco che offriva due soluzioni alternative: la costruzione a monte di sbarramenti antipiena, da un lato sul Piave e dall’altro sul sistema Monticano-Livenza-Meduna; l’alternativa era la creazione di casse di espansione per dare sfogo all’ondata di piena in corrispondenza delle grave di Papadopoli e del Pra’ dei Gai.

Il consorzio dei Comuni, grazie anche alla generosità del maestro Giuseppe Marson, presentò allora studi e bussò a centinaia di porte per sostenere progetti concreti. Progetti ambiziosi come la diga di Falzè che torna ciclicamente d’attualità scatenando contrasti e dure opposizioni, in particolare di un comitato fortemente motivato. Sul Prà dei Gai, non gradito ai friulani, si sono susseguite puntate di una storia infinita. Una tesi è che la cassa di espansione risulterebbe di efficacia limitata senza gli interventi complementari: la diga di Ravedis sul Cellina e la traversa di Colle sul Meduna.

Sono argomenti che Gino Redigolo, oggi capogruppo della minoranza consigliare a Ponte di Piave e presidente del Lions club opitergino, non si stanca di tener vivi per arrivare, primo o poi a risultati concreti e interventi condivisi.

Sulla breccia, a distanza di più di quarant’anni è il prof. Luigi D’Alpaos, già docente di idraulica all’università di Padova, tornato all’onore della cronaca nel dibattito sulla candidatura a sito Unesco dell’oasi naturalistica costituita dal letto del Piave e del paesaggio vitivinicolo delle colline del prosecco.

Il fiume più saccheggiato d’Italia, sostiene tra i fischi del comitato di Sernaglia il prof. D’Alpaos, troverebbe beneficio dalla diga, una soluzione per ridare l’acqua al fiume impoverito oggi da prelievi funzionali alla produzione di energia elettrica. Insomma di ridare la vita.

Tornando ai rischi per il territorio e per l’ambiente, guardando alle mutazioni climatiche e costatandone gli effetti, vien da chiedersi se il 4 novembre 1966 sia passato da cinquant’anni o sia stato dimenticato.

 

Nella foto:  acqua oltre il livello di guardia al ponte Manin 

 

Trenta giorni

* Ingresso solenne, nella festa degli angeli custodi, del nuovo parroco mons. Pierpaolo Bazzichetto, 45 anni,  fino ad oggi titolare della parrocchia di San Pio X a Conegliano. Ne daremo conto nel prossimo numero.

* Saluto alla comunità per mons. Piersante Dametto, al termine di un servizio di ventiquattro anni esatti, nel quale ha saputo coniugare la profondità del pensiero teologico alla pratica quotidiana del servizio pastorale.

Numerose le attestazioni di profonda stima arrivate anche da persone magari lontane, attratte dalla sua dedizione.

La liturgia di saluto - al tempo stesso familiare e solenne, concelebrata con il vicario foraneo, don Alberto Dalla Cort, don Romualdo Baldissera, padre Serafino Trentin, il diacono Aldo Cappellotto, don Matteo D’Arsiè, padre Massimo Rocchi, direttore del Brandolini, e padre Marian Liviu, della comunità rumena - ha richiamato una moltitudine straordinaria. Mons. Dametto, commosso,  ha ricordato i 700 matrimoni amministrati, i 2.200 battesimi, i 2.200 funerali e i rapporti fecondi instaurati con le famiglie, con i gruppi ecclesiali, con le associazioni, con le istituzioni.  

Per questo impegno a tutto campo, l’associazione Sin Dia Cron, presieduta da Nicola Pellegrino e nata per valorizzare le tradizioni e le risorse culturali del territorio, ha voluto assegnare a mons. Dametto il premio culturale 2016 per aver contribuito alla diffusione dei valori umani, civili e sociali della tradizione.

* Mentre si avvicina il cinquantenario della terribile inondazione del 1966, passata alla storia come “alluvione”, sono sorte iniziative per far il punto sullo stato idrogeologico del territorio e sulle misure di difesa del suolo dal rischio delle piene specie nel sistema Piave-Livenza-Monticano. Riprendiamo l’argomento nello spazio dell’approfondimento mensile.

Una buona notizia è il prossimo avvio dei lavori di costruzione di una cassa di espansione in comune di Fontanelle alla confluenza tra fosso Borniola e Monticano. Il progetto definitivo prevede un intervento da 2,1 milioni di euro, con l'obiettivo di ridurre il pericolo di esondazioni per il tratto a valle, con riflessi positivi su Oderzo, messo a rischio ripetutamente nell’ultimo quindicennio.

* Alle ore 3.36 del 24 agosto, nella festa di San Bartolomeo, tre scosse nell’arco di un’ora sconvolgono interi borghi tra Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria. Sono quasi rase al suolo Amatrice, Accumoli, Arquata. Circa 300 morti è il bilancio della tragedia che comporta una scia dolorosa di disagi, di immancabili polemiche e chiama in causa precise responsabilità. Sono stati  circa diecimila le repliche finora passate come scosse di assestamento. Prova a gettare uno spiraglio di luce il vescovo di Ascoli Piceno, mons. Giovanni D’Ercole: «E proprio nel buio che bisogna ritrovare la speranza. Non abbiate paura di gridare la vostra sofferenza, ma non perdete il coraggio. Quella notte ho chiesto a Dio: “Adesso che si fa?”. Insieme riscostruiremo le nostre case e le nostre chiese». 

* Ai soccorsi hanno partecipato anche  i vigili del fuoco di Treviso e di Venezia. Lavora all’ospedale dell’Angelo il medico Nicola Bortoli che ha preso in braccio la piccola Giorgia, di otto anni, rimasta sotto le macerie per più di sedici ore abbracciata al sorella maggiore, esanime.

* L’immagine di quella scuola di Amatrice restaurata di recente e crollata sembra l’emblema delle responsabilità. Per fortuna Oderzo è a buon punto con l’attuazione del piano d’intervento antisismico per l’edilizia scolastica. Dopo le scuole di Piavon ricostruite da poco, è stato recentemente finanziato il progetto di adeguamento per il plesso Parise.  

* I dati della vendemmia 2016 parlano di un’ottima annata. Veneto agricoltura prevede un leggero aumento di produzione delle uve bianche e qualche flessione nelle uve nere a causa soprattutto della riduzione di superfici coltivate.

* Bivacchi nel parco comunale: una vecchia storia che purtroppo continua, con conseguente disturbo della quiete pubblica, danni e atti contrari alla decenza e al buon gusto. In un’area, oltretutto, frequentata di giorno da bambini. Il sindaco ha disposto il potenziamento di controlli e fatto appello alle forze dell’ordine.

* Commissione edilizia soppressa. E’ stata a lungo un organo di confronto circa lo sviluppo urbanistico e di controllo sulle scelte dell’amministrazione pubblica. Nel frattempo la legislazione ha ridistribuito le  competenze e forse l’organo collegiale non serviva più. Non essendo obbligatorio, il consiglio comunale ha pertanto deciso di farne a meno, come da tempo si legge un po’ ovunque, all’insegna della semplificazione. Forse il valore della partecipazione meriterebbe qualche attenzione in più.

* Nel decimo anniversario di costituzione della Fondazione Oderzo Cultura, non senza nostalgia, la presidente Tiziana Prevedello Stefanel lascia l’incarico di presidente e fa un bilancio dell’attività svolta. Una pubblicazione fresca di stampa, ricca di dati e di immagini, ripercorre il decennio e illustra le attività svolte  dal museo (istituito nel 1876), dalla biblioteca (1969) e dalla pinacoteca (1967) che vedono alla direzione tre giovani signore, preparate e piene di entusiasmo, rispettivamente: Marta Mascardi, Irene Romanzin e Paola Bonifacio.  Un dato su tutti, a conferma dello stato di salute della fondazione: l’ avanzo di gestione di oltre 80 mila euro.

Per l’occasione è stata mostrata al pubblico la collezione dei vetri che costituirà il futuro museo del vetro d'artista. Le opere sono state create nell'ambito della Fucina degli angeli, coordinata da Egidio Costantini, su disegni di importanti artisti internazionali tra i quali: Arp, Arman, Ernst, Cocteau, Dall'Acqua, Picasso, Viviani e Costantini stesso.

Tra i motivi d’interesse, nella sede della biblioteca,  è collocato il museo Tullio Vietri, opitergino di nascita, che conta ben 163 opere dell’artista, deceduto recentemente.

* La Fondazione presenta un bilancio sociale positivo: in biblioteca, gli iscritti sono passati da 1067 a 5211; i visitatori del museo sono aumentati del 50%; ai laboratori estivi hanno partecipato oltre 4 mila ragazzi e nei week end degli ultimi anni il gioco creativo ha coinvolto quasi mille partecipanti.

* Festa per i settant’anni dell’Opitergina calcio, con le promesse, le squadre, la dirigenza passata e presente e tre assi del passato ancora attivi: Gianfranco Zigoni, Renato Faloppa e Ivan Gregori. L’Opitergina nasceva nel 1946. Sotto il palco della festa  in Piazza Grande risaltano  i colori della compagine cittadina: rosso e bianco, come lo stemma della città.

* Ha destato sorpresa a Fontanelle l’assegnazione da parte del ministero dell’interno di un gruppo di 16 donne con due bambini in tenera età, già ospiti della caserma Serena, trasferite in una struttura del centro di Lutrano che fino a qualche tempo fa ospitava nove pazienti psichiatrici. La comunicazione  della destinazione del nuovo gruppo è arrivata in municipio soltanto poche ore prima. “Il problema”, commenta a caldo il sindaco Ezio Dan, “è che io non ne sapevo niente. Va bene che quella è una struttura privata ma, senza polemica, qui le istituzioni passano sopra le nostre teste”.

* Suor Suzette della Congregazione Cuore Immacolato di Maria in servizio nella casa di soggiorno Arturo ed Irma Simonetti, che aveva iniziato un percorso di accompagnamento dei giovani nigeriani del centro di accoglienza temporanea, è trasferita, come del resto la consorella, nella sede padovana dell’Opera Immacolata Concezione all’interno di un programma di ottimizzazione delle risorse umane disponibili.

* Inizia la scuola e con la riapertura mancano ad asili e materne paritarie della Provincia di Treviso 8 milioni e mezzo di contributi attesi dal Ministero. Fondi relativi al l’anno trascorso. Un buco enorme in un contesto già al limite di sopportazione che riguarda 234 strutture per l’infanzia che sentono non solo il peso dei bilanci ma anche del calo demografico.

* La professoressa Liviana Da Re è la nuova dirigente scolastica dell’Isis Scarpa, posizione rimasta scoperta per il collocamento a riposo del prof. Mario Sala, negli ultimi dodici anni a capo dell’istituto di cui il liceo classico – liceo linguistico di Oderzo è sezione staccata. Da un anno la professoressa Da Re era reggente all’istituto Obici.  

* Hanno fatto effetto le dieci medaglie d’oro (trentanove complessivamente) conquistate dagli azzurri alle Paraolimpiadi di  Rio de Janeiro. Il gradino più alto della scherma è stato anche della moglianese Bebe Vio, diciannovenne straordinaria che tra le amiche conta la campionessa iridata di pattini in linea Sara Marangoni. Entrambe capaci di rialzarsi con la forza di volontà e il lavoro da situazioni avverse. Il segreto stampato su una maglietta scambiata qualche settimana prima: «Crederci sempre, non mollare mai».

settembre 2016

DENTRO LA NOTIZIA

L'intervista (per leggerla clicca qui)

 

 

Non si può dire che, benché prevedibile, la notizia non sia stata una sorpresa. L’anagrafe non scherza e il codice di diritto canonico  non è un elenco di pie intenzioni.

La storia della parrocchia di Oderzo ci offre una casistica interessante di longevità. Basti pensare che mons. Domenico Visintin ha “regnato” per 45 anni e mons. Paride Artico per 28.  Erano altri tempi.

Ugualmente il “pensionamento”di mons. Piersante Dametto, classe 1939,  ha destato tra i fedeli qualche commento che il diretto interessato, dopo un primo momento di umana incertezza, lascia cadere convinto che il rinnovamento aiuti a migliorare. Oltretutto all’ospedale di Conegliano, dove svolgerà assistenza religiosa, lo aspettano i malati.

Nel consegnargli le insegne di pastore, il 26 settembre 1992, mons. Eugenio Ravignani aveva delineato con efficacia la sua personalità: «E’ un uomo semplice. Quello che vedete nel suo volto, lo porta dentro nell’animo suo. E’ un uomo trasparente, perché quello che vedete nei suoi occhi vi farà comprendere ciò che sta soffrendo o di cui gioisce».

Alcune priorità di questo servizio, le aveva indicate l’Abate stesso nella prima omelia: «chiedo al Signore di aiutarmi a capire i bambini, i ragazzi, i giovani; a parlare loro con simpatia, amore e sincerità; a proporre ad essi grandi ideali». E aveva  mostrato speciale attenzione alla famiglia, «l’immagine più espressiva come luogo dove ci si accoglie, si collabora, ci si perdona e si cresce insieme».

A distanza di 24 anni, a Oderzo come altrove le condizioni sociali e la pratica religiosa sono mutate. Non è mai venuto meno in mons. Dametto il ruolo di guida laboriosa di una comunità in cammino e di attento interprete delle linee indicate dalla Chiesa.

I risultati conseguiti in campo spirituale si prestano difficilmente a verifiche di tipo vagamente aziendalistico. L’affluenza  alle celebrazioni liturgiche dai paesi  del circondario, la sensibilità concreta verso i bisogni degli ultimi, il rapporto costruttivo con le istituzioni civili e le iniziative culturali promosse dalla parrocchia sono tuttavia una cartina di tornasole interessante dell’attività svolta.

Nell’intervista che pubblichiamo all’interno ci soffermiamo sulle opere compiute in funzione pastorale e su vari aspetti del servizio alla comunità opitergina.  

Una comunità visitata nell’ultimo periodo da cambiamenti importanti nelle posizioni rispettivamente di primo cittadino e di Abate-parroco: l’elezione di un Sindaco-donna, l’ingegner Maria Scardellato, che ha mostrato, fin dalle prime mosse, stile e ponderatezza, e la nomina di un sacerdote giovane, mons. Pierpaolo Bazzichetto, figlio di questa terra, preparato per il compito che lo attende.  

Una riflessione conclusiva. Il Dialogo - che ha festeggiato nel 2014 i cinquant’anni di vita – ha raggiunto nel corso dell’ultimo ventennio un riconosciuto livello di maturità cui gli editoriali del Direttore hanno dato corpo e anima. Abbiamo più di un motivo per pensare che don Pierpaolo lo sosterrà per il futuro ravvisando in esso un provvidenziale strumento di crescita.

A presto.

Nella foto: mons. Piersante Dametto 

 

Trenta giorni

* “ Spostamenti per il rinnovamento”  è il titolo di un avviso pubblicato da “L’Azione” che annuncia una serie di provvedimenti concernenti diciotto preti della diocesi di Vittorio Veneto. Alcuni spostamenti riguardano la nostra comunità:

Mons. Pierpaolo Bazzichetto è nominato Abate-Parroco della Parrocchia del Duomo, Protonotario apostolico “durante munere” e Moderatore dell’Unità Pastorale di Oderzo; lascia la guida pastorale della Parrocchia di San Pio X a Conegliano e la direzione dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della Famiglia.

Mons. Piersante Dametto, Canonico onorario del Capitolo della Cattedrale, lascia la guida pastorale della Parrocchia del Duomo di Oderzo ed assume il servizio di Assistente religioso del complesso ospedaliero di Conegliano.

Don Lorenzo Barbieri è nominato Vicario parrocchiale della Parrocchia del Duomo di Oderzo.  Lascia le Parrocchie di Pieve di Soligo, Solighetto e Refrontolo.

Don Matteo D’Arsiè è nominato Vicario parrocchiale di Codognè, Cimetta,  Cimavilla e Roverbasso e lascia la Parrocchia del Duomo di Oderzo.

* Si ritira dal servizio attivo don Romualdo Baldissera, classe 1921, cappellano di Sua Santità;  ha compiuto settantadue anni di sacerdozio nei quali ha ricoperto incarichi diocesani e di parroco per ventotto anni; negli ultimi vent’anni, trascorsi in mezzo a noi, è stato - per molte persone e gruppi - consigliere spirituale  e dispensatore della parola di Dio e del suo perdono. Da giovane cappellano di Oderzo, alla fine di aprile del 1945, fu testimone della strage di immenso orrore che si abbatté su questa città subito dopo la Liberazione. Tra i tanti servizi svolti, ha ricoperto a lungo l’incarico di assistente nazionale della pastorale per gli operatori degli spettacoli circensi.

* E’ stata chiamata a svolgere servizio a Polcenigo (Pordenone) suor Gianna Scapin (originaria di Santa Maria di Sala) da diversi anni superiora della Comunità Francescana Elisabettina attualmente alloggiata nella struttura della Scuola per l’Infanzia Carmen Frova, che svolge un prezioso servizio specie in ambito liturgico e caritativo. In maggio scorso suor Gianna aveva festeggiato i cinquant’anni di professione religiosa.
* A chi lascia questa Comunità il grazie riconoscente  dalle colonne del Dialogo e gli auguri più vivi. A chi si presta ad iniziare il servizio tra noi, il benvenuto in questa terra di antica tradizione cristiana.
* Il neo Sindaco Maria Scardellato, eletto il 19 giugno scorso, ha prestato giuramento in apertura  del primo  consiglio comunale; in precedenza aveva assegnato  le deleghe sotto riportate, tenendo per sé gli affari generali e il sociale.

Completano la giunta comunale:

Michele Sarri, vice Sindaco, con deleghe per le seguenti materie: commercio, artigianato, industria, rapporti con le frazioni, sagre;

Mauro Lorenzon, commercialista: bilancio, finanze, tributi, personale, elaborazione dati;

Gloria Tessarollo, esperta di comunicazione: informazione, rapporti con i media, cultura, scuola, turismo, spettacolo, coordinamento associazioni;

Vincenzo Artico, ingegnere: lavori pubblici, urbanistica, ambiente, agricoltura;

Enrico Patres, avvocato: sport, polizia locale, sicurezza, protezione civile.

* I mesi di luglio e di agosto hanno riservato al mondo un’interminabile ondata di orrore, spesso con azioni compiute da “lupi solitari” fanatici o squilibrati che hanno insanguinato Dacca, Nizza, Monaco di Baviera, Rouen, Istanbul per fermarci ai fatti più conosciuti. Da Cracovia dov’erano in corso le giornate mondiali della gioventù, il Papa deplorando la carneficina in atto, ha voluto precisare che in questa guerra la religione non c’entra.
* Agosto  particolarmente burrascoso sotto l’aspetto meteorologico. La mattina del 6, una tromba d’aria,  che minacciava di abbattersi sull’Opitergino, ha colpito duramente alcune zone della provincia. In particolare, il centro di Conegliano in giorno di mercato, scoperchiando tetti, abbattendo alberi e provocando danni ingenti. * Grida all’interno del centro di accoglienza popolato da rifugiati provenienti in gran parte  dalla Nigeria, dal Ghana, dal Mali, dalla Costa d’Avorio e anche dal Pakistan. Gli schiamazzi, che in un’occasione hanno allertato qualche residente, si sono rivelati segni di esultanza o di critica sulle prestazioni degli atleti impegnati nelle olimpiadi in Brasile.

Al momento, i migranti ospiti dell’ex caserma sono circa duecentoquaranta. Una presenza diventata familiare in centro città e nel tragitto verso il complesso militare.

* E’ proseguito l’intervento del genio civile sugli argini del Monticano per aumentare la sicurezza del centro storico,  dell’area di piazzale Europa e intorno al ponte sulla piazza. L’intervento finanziato dalla Regione Veneto prevede una spesa di trecentoquarantaquattromila  euro.
* Progetto di videosorveglianza facente capo alla provincia di Treviso denominato “Visore”. Oderzo è punto di riferimento per il relativo comprensorio. Il segnale incoraggiante è che le telecamere sono accese e che  manca poco all’avvio effettivo della sala operativa.  L’Amministrazione opitergina ha aderito alla convenzione tra i Comuni per la gestione del servizio.

* Fervono intanto le discussioni sul progetto di controllo di vicinato per aumentare la sicurezza; argomento spinoso che è stato oggetto di un incontro del Sindaco con il Prefetto di Treviso; una materia sensibile che ha bisogno dell’intelligenza di tutti per non trasformarsi in rincorsa del consenso o  in scontro politico.

* Sembra non lasciar spazio a dubbi la diagnosi dello specialista sullo stato di due tigli della galleria naturale che ombreggia viale Frassinetti. L’inspiegabile rinsecchimento delle piante non ha spiegazioni e lo specialista agronomo avrebbe riscontrato precisi indizi di avvelenamento. Il Comune ha immediatamente sporto denuncia contro ignoti per danneggiamento del patrimonio pubblico.

Un dato confortante traspare, in compenso, dal bilancio arboreo tracciato dal Sindaco reggente prima di lasciar l’incarico. Il “bosco comune” sparso nel territorio conta 1.335 piante, dalle alberature stradali alle piante di parchi  pubblici e  parchi gioco. Negli ultimi cinque anni sono stati effettuati 170 abbattimenti di alberature pericolose per la sicurezza. In compenso sono stati piantati ben 495 nuovi alberi destinati a crescere: uno per ogni bambino nato. 

* Il centro di riabilitazione “La Nostra Famiglia” di Oderzo compie 25 anni. Tutto nacque da una donazione di Irma Talamini Simonetti e dalla volontà degli amministratori locali di allora di sostenere l’acquisto del terreno dell’ex colonia agricola dalla Casa di Ricovero per la costruzione della struttura riabilitativa gestita dall’associazione fondata da don Luigi Monza.  Accanto ad essa nasceva la casa-famiglia “Zoran” affidata alla generosità dei coniugi Alberto e Maria Teresa Cappellotto.

Alla commemorazione hanno partecipato oltre ai referenti de “La Nostra Famiglia” il vescovo di Vittorio Veneto, mons. Corrado Pizziolo, il direttore generale dell’azienda socio-sanitaria di Treviso, dott.  Francesco Benazzi, e oltre trecento persone tra utenti, familiari, ex amministratori, volontari, operatori e amici della Nostra Famiglia.

Per l’occasione è stata allestita una mostra fotografica che documenta la venticinquennale attività a favore dei disabili.

* E’ stato assegnato a Piero Martin il premio “Una vita per lo sport” dal Panathlon Club Oderzo presieduto da Mauro Garolla. Un riconoscimento meritato dall’ideatore e motore della corsa competitiva “Oderzo città archeologica” che richiama per il primo maggio i migliori atleti in campo internazionale del vecchio continente e da due anni ha conquistato la diretta dagli schermi di Raisport.

*  Oro olimpico: la Marca trevigiana brinda alla vittoria di Elia Viviani nell’omnium, una specialità dell’inseguimento sulla pista di Rio. Già da allievo il veronese era seguito da Paolo Slongo e, da under 23,  preparava  la stagione agonistica a Tezze di Vazzola. Oggi milita nello squadrone Sky su bicicletta della trevigiana Pinarello. E, cambiando disciplina, la coneglianese Alessandra Patelli ha riportato alle Olimpiadi il canottaggio di Marca a distanza di quasi cinquant’anni dal “due con” che s’impose su tutti a Città del Messico nel 1968. Era formato da Primo Baran, Renzo Sambo e Bruno Cipolla, atleta quest’ultimo che negli anni ottanta lavorerà come psicologo nell’unità sanitaria locale n. 11 di Oderzo. Questa volta purtroppo la medaglia d’oro non è arrivata.

luglio 2016

UNA DONNA AL TIMONE

 

 

Si farà chiamare Sindaco o Sindaca? Il dubbio è stato presto risolto. Comunque sia, Maria Scardellato è il primo Sindaco donna della storia opitergina. Non spingiamo l’allusione al caso della capitale, dove ha vinto un’altra donna, perché Roma fu capitale dell’impero e Oderzo semplice municipium, i cui cittadini godevano comunque di tutti i diritti riservati ai romani. Ma questa è un’altra storia.

Non si fa attendere molto il nuovo Sindaco. Arriva un quarto d’ora dopo la mezzanotte accompagnata da un gruppo di collaboratori e sostenitori. Tra questi anche i protagonisti della prima Liga Veneta: Franco Manzato e Bepi Covre.

Appena entrata tra applausi e battute d’incoraggiamento scambia una stretta di mano con la sfidante Laura Damo (che ha rotto gli indugi prima di mezzanotte presentandosi con dignità nell’atrio del Comune, accompagnata da Pietro Dalla Libera).  Una scena che viene puntualmente immortalata dai numerosi fotografi e dagli smartphone onnipresenti.

Sui monitor digitali che mostrano la bassa affluenza alle urne (49,42%) e il procedere dello spoglio nei venti seggi (in ospedale sono state scrutinate 17 schede in un attimo) gli aggiornamenti danno la misura della vittoria che verrà fissata sul 67,99% contro il 32,01%.

E’ visibilmente soddisfatta la candidata della Lega Nord e della lista civica Scardellato Sindaco. Al mattino, era stata colta dall’obiettivo del fotografo al seggio insieme con i genitori. L’ing. Egidio Scardellato è stato un professionista di primo piano con studio in città, trasmettendo probabilmente alla figlia la passione per la matematica e, inconsciamente, per l’impegno pubblico. Il curriculum della neo-eletta, cinquantasei anni, madre di due figli adulti, aggiunge che è stata insegnante per una decina d’anni, ha diretto una società di ingegneria per una quindicina e ha lavorato in Regione. Negli anni 2001-2004 ha fatto parte della giunta del Sindaco Elio Pujatti come assessore ai lavori pubblici.

Commentando il risultato schiacciante ottenuto, ravvisa nella coerenza e nella serietà messe in campo la ragione del suo successo. Ai cronisti che le chiedono quali saranno le prime cose che farà, Maria Scardellato, annuncia di voler al più presto incontrare il personale dipendente, del quale ha avuto modo in passato di sperimentare la disponibilità. E parla di messa a disposizione della gente, a tempo pieno, totale ma discreta.

Intanto nell’atrio del municipio si brinda a base di prosecco e si annuncia una grande festa in piazza aperta a tutti. Scambia impressioni con i cronisti, posa con i giovani che hanno collaborato senza risparmio di energie alla campagna elettorale.

Bepi Covre, primo sindaco leghista nel 1993, che alla politica attiva preferisce ora il ruolo di opinionista per un quotidiano locale, indica nel  ricambio generazionale la forza di questa vittoria e si sofferma sull’inasprimento delle relazioni nella vita pubblica come nella quotidianità.

Pietro Dalla Libera, che non entrerà in consiglio comunale, non ha perso il sorriso e spiega la sconfitta delle liste civiche con la voglia di cambiamento dopo dieci anni di buona amministrazione, ricorda la vicenda dell’ateniese Aristide, colpito nel quinto secolo avanti Cristo da ostracismo, un provvedimento sostenuto perfino da  un cittadino ignaro delle colpe e dei meriti dell’uomo - Aristide appunto - che gli chiedeva ragione di questa scelta.

In consiglio comunale siederà invece Tino Alescio, arrivato in testa alle primarie indette dalle liste civiche Oderzo sicura e Cittadini uniti per l’individuazione del candidato Sindaco e poi declassato, per decisione del ristretto gruppo dirigente, a ruolo di outsider a favore di Laura Damo.

Tra i principali fattori che hanno influenzato l’andamento del voto, hanno sicuramente  pesato molto la gestione della vicenda migranti e l’apertura di un centro di accoglienza temporanea nella caserma Zanusso, che ha avvelenato il clima.

Ora è tempo di guardare avanti più che inseguire colpe e distribuire pagelle di merito. La cittadinanza attende soluzioni ai problemi e coerenza con le promesse.

Il resto è vita.  

 

Nella foto in alto,  Maria Scardellato

Chi è il neo Sindaco

Maria  Scardellato, per gli amici Muli, ha 56 ani ed è madre di due figli di 29 e 26 anni. E’ ingegnere civile. Ha insegnato matematica per una decina d’anni, diretto una società d’ingegneria per una quindicina e lavorato in Regione. E’ stata assessore ai lavori pubblici nella giunta di Elio Pujatti dal 2001 al 2004.

Ha accettato di candidarsi perché convinta che nei momenti difficili sia necessario cercare strade nuove.  

 

Trenta giorni

 

* Per la prima volta nella storia, Oderzo è governata da una donna. Il primo cittadino eletto è Maria Scardellato, 56 anni, ingegnere civile, figlia d’arte, già assessore  nella giunta Pujatti.

Ha vinto il ballottaggio del  19 giugno con la percentuale del  67,99%  contro Laura Damo, insegnante che ha riportato il 32,01% dei voti. L’affluenza alle urne ha fatto registrare il 49,42%  con un arretramento di dodici punti rispetto a cinque anni fa.

La maggioranza che sostiene il neo Sindaco è così formata:  per la Lega Nord, Michele Sarri, Laura Vettor, Teo Cimitan, Edda Battistella (già vice sindaco di Pujatti), Dino Spinacè, Paola Paolin, Erika Zaia; per Scardellato Sindaco, Enrico Patres, Diego Marangoni, Mauro Lorenzon . La minoranza è invece costituita, per Cittadini Uniti, da Laura Damo, Tino Alescio; per Oderzo Sicura, da Paola Lucchetta Stradiotto; per il Partito Democratico, da Giuseppe Zago, Alessandro Battel; per il Movimento 5 Stelle, da Marco De Blasis.

* Sono tredici i sindaci che hanno preceduto l’ing. Maria Scardellato dal dopoguerra in poi. Il primo, nel 1945, fu l’ing. Plinio Fabrizio. Rilevò il testimone, per alcuni mesi del 1946, Giovanni Battista Maccari. Dal 1946 al 1950, la città fu amministrata da un commissario prefettizio. I primi cittadini successivi: Gerolamo Lino Moro, eletto poi  al Senato; Arturo Pujatti ; Piero Feltrin, poi presidente della Giunta Regionale; Giorgio Gherlenda; Aldo Cappellotto; Mario Madonna; Davide Bozzo; Daniele Martin; Fulgenzio Zulian; Giuseppe Covre, per due mandati nell’ultimo dei quali fu anche deputato alla Camera; Elio Pujatti. Infine Pietro Dalla Libera, rimasto in carica per nove anni e dimessosi per l’elezione a consigliere regionale. Dal 13 luglio 2015, ha guidato l’amministrazione comunale  il Vice-sindaco reggente, Bruno De Luca.

* L’elezione a Sindaco della prima donna nella storia di questa città coincide con il settantesimo anniversario dall’introduzione nell’ordinamento del nostro Paese del riconoscimento all’universo femminile del diritto di voto. E’ anche l’occasione per citare le donne che facevano parte del primo consiglio comunale democraticamente eletto che nel 1946 annoverava  tra i trenta consiglieri due rappresentanti del gentil sesso:  Caligiuri Clelia e Zarattin Amelia, residente nel “Quartier dei maestri”, che, verso la fine degli anni settanta, l’estensore di queste note osservava mentre, seduta in terrazza, leggeva con l’ausilio di una lente questo notiziario parrocchiale.

* Il primo turno per l’elezione del Sindaco e del consiglio comunale ha dato  i seguenti risultati:

Maria Scardellato (Lega Nord Liga Veneta Salvini;  Scardellato Sindaco) 4294 voti, pari al 41,17/%; Laura Damo (Oderzo Sicura; Cittadini Uniti) 2297 voti, 22,03%; Giuseppe Zago (Partito Democratico; OderzoSonoIo) 1454 voti, 13,94%; Marco De Blasis (Movimento 5 Stelle) 1077 voti, 10,33%; Mario Gherlenda (Gherlenda Sindaco per Oderzo; Oderzo Mi Piace) 838 voti, 8.04%; Tiziano Zanet (Fare con Flavio Tosi) 340 voti, 3,26%; Maurizio Freschi (Partito Comunista dei Lavoratori) 74 voti, 0,71%; Rossana Barbieri (Lavoro Ambiente Diritti) 55 voti, 0,53%.

*  Apre la quarta sala da gioco nei pressi della stazione ferroviaria. Il Comune, sollecitato dalle apprensioni diffuse, annuncia controlli serrati sugli orari e sul divieto di accesso ai minori. La terza ha aperto alcune settimane fa in via Postumia di Camino. Mentre il Sindaco reggente annuncia controlli affidati alla polizia urbana, la Prefettura ha effettuato un’indagine per verificare le misure adottate dagli enti per contrastare il gioco d’azzardo e prevenire la crescente ludopatia.

* Preoccupazione in via Gramsci, una laterale di via Altinate, in quartier Maddalena. Una fuga di gas, a causa di un guasto ad un macchinario di lavasecco ha comportato l’immediato intervento dei vigili del fuoco di Motta di Livenza e dei tecnici dell’agenzia per l’ambiente. La titolare del laboratorio è rimasta lievemente intossicata e ha ricevuto le cure del pronto soccorso.

* Non è invece scattato l’allarme nell’autosalone di via Verdi, nella notte in cui una banda di malviventi, dopo aver disattivato le telecamere di sorveglianza, si sono impossessati delle chiavi di quattro autovetture di grossa cilindrata: Volvo, Volkswagen, Audi, Bmw. Gli inquirenti non escludono il furto su commissione, magari per alimentare il fiorente mercato dell’usato nei Balcani.

* Curioso incidente in autostrada nel territorio di Cessalto dove un camion rimorchio targato in Italia, carico di scarpe, ha preso fuoco bloccando il traffico nel fine settimana del Corpus Domini. Le code hanno raggiunto i quattro chilometri e costretto i passeggeri delle auto ad un’estenuante sosta sotto il sole.

* Nuovo arrivo di migranti  al centro di accoglienza allestito nella caserma Zanusso sulla quale, in mancanza di dati ufficiali, fonti interne fanno presumere una presenza di circa duecento ospiti, per lo più provenienti dall’Africa sub sahariana (Costa d’Avorio, Nigeria), e dall’Asia (Pakistan, in particolare). Mentre ci si interroga sulle soluzioni per occuparli proficuamente con soddisfazione delle parti in causa, si possono incontrare nei giardini pubblici o in mezzo alle bancarelle de mercato. Una ventina di ragazzi ha partecipato, a Piavon, al torneo di calcio organizzato in collaborazione con la consulta degli immigrati. Intanto il prefetto, Laura Lega, invita il Comune ad impiegare queste persone giovani in interventi di pulizia di tombini e di fossi rivolti a scongiurare il pericolo di allagamenti per le continue piogge.

*Incubo maltempo nella Marca con nubifragi e allagamenti. Un violento temporale sorprende un ragazzino di 13 anni in mezzo al Piave. Dopo il tentativo fallito di un soccorritore, l’arrivo dei Vigili del fuoco con elicottero trae in salvo il minorenne e il volontario accorso in suo aiuto. Le chiamate al centralino dei vigili del fuoco di Motta di Livenza sono state una sessantina e diverse  a Oderzo dove un anziano è rimasto  bloccato nel sottopasso di Faè completamente allagato.

* Dopo la diminuzione dell’aspettativa di vita, calata di qualche mese sia per le femmine (più longeve) che per i maschi, diminuisce anche la popolazione italiana per la prima volta dopo 90 anni. Oderzo per il momento tiene botta mentre la popolazione straniera residente è diminuita di 150 unità nel corso del 2015.

* Che Elio Pujatti avesse un estro creativo si coglieva d’acchito, era un po’ meno nota la sua passione per il giardinaggio, coltivata e rinforzata con appositi corsi di perfezionamento. Non si è tirato indietro quando si è costituito un gruppo di volontari del verde che hanno adottato varie aiuole pubbliche. Sono intervenuti dapprima sul parco adiacente alla scuola Parise; poi in via Pontremoli, vicino alle piscine e al palasport; infine nel parco di Ca’ Diedo che presenta una rigogliosa fioritura di rose.

giugno 2016

ULTIMO CHILOMETRO

 

 

 

 

La città si appresta a conoscere i sedici componenti del prossimo consiglio e il nome del candidato che, tra gli otto in competizione, indosserà la fascia tricolore per il prossimo quinquennio. Mentre la  campagna elettorale volge al termine in un clima di confronto civile ravvivato da qualche immancabile polemica, si tirano le somme del quinquennio agli sgoccioli.

Dal momento che l’avv. Pietro Dalla Libera ha optato un anno fa per il seggio di consigliere regionale e che il suo vice, ing.  Bruno De Luca, da allora investito delle funzioni di sindaco, non è candidato alla carica di primo cittadino, è tempo di bilanci sull’attività della compagine rimasta sostanzialmente immutata dal 2006 in poi.

Un decennio difficile, attraversato da una crisi economica senza precedenti e condizionato da una generale  disaffezione dei cittadini per la vita pubblica.

Dieci anni fa Pietro Dalla Libera, sostenuto da due liste sganciate dalla logica dei partiti,  batteva Bepi Covre, primo sindaco leghista della provincia e protagonista dal 1993 al 2001 di una stagione nuova dopo il crollo del monopolio democristiano.

Il neo sindaco si era formato proprio a questa scuola negli anni giovanili, assumendo successivamente incarichi amministrativi come assessore allo sport e immergendosi nel  mondo del volontariato di cui è ricca la comunità.  La svolta civica lo premiava.

All’indomani dell’elezione aveva coinvolto, nella giunta di governo locale, gli sfidanti Bruno De Luca e Francesco Montagner, guadagnandosi  una solida stabilità e unendo obiettivi di modesta visibilità a metodi di collaudata efficacia. Sintetizzava di adottare i criteri del buon padre di famiglia. Per dare un aiuto alle famiglie in difficoltà, per restare in tema, aveva costituito un fondo di solidarietà alimentato in base ai crescenti bisogni. Una particolare attenzione la riservava al perseguimento della sicurezza e al mantenimento dell’ordine pubblico.

Nel lasciare al suo vice, Bruno De Luca,  l’ultimo tratto di mandato per imboccare l’avventura regionale, propiziata dall’offerta dell’esponente democratica Alessandra Moretti, Dalla Libera faceva un consuntivo dei nove anni vissuti alla guida del Comune di Oderzo. Tra i principali motivi d’orgoglio della sua gestione indicava al primo posto l’estinzione della quasi totalità dei mutui,  l’eliminazione dei pericolosi derivati bancari e la messa in sicurezza del bilancio. Risultati che anche i più critici faticano a disconoscere.

L’ultimo tratto di strada è stato per il vice sindaco Bruno De Luca particolarmente segnato dalla vicenda profughi. Per far fronte all’ondata migratoria, la prefettura ha infatti istituito nell’ex caserma Zanusso un centro di prima accoglienza di migranti in attesa di permesso di soggiorno. Si è rivelata una partita delicata per l’impatto sulla popolazione, il sostanziale fallimento del progetto di assistenza diffusa tentato e il difficile rapporto fra le istituzioni coinvolte.

La vicenda ha pesato nella campagna elettorale e alimentato dure polemiche e scambi di accuse.  Tante sono ancora le attese soprattutto in tema di trasporti, viabilità, occupazione, sicurezza, edilizia scolastica, ambiente, disagio sociale che entreranno probabilmente nell’agenda della prossima amministrazione.

In competizione per la carica di sindaco sono schierati otto candidati; tra questi tre donne dalle idee chiare e voglia di far prevalere l’interesse per lo sviluppo  della comunità e il futuro dei giovani. La partita è molto aperta. Tra alcuni giorni si vedrà se si passerà alla seconda fase, quella del ballottaggio, e chi sarà ammesso a competere per la vittoria.

Al momento, nessuno si azzarda a fare pronostici. L’impressione è che i giochi si decideranno all’ultimo minuto utile; e anche le decisioni degli eletto sembrano condizionate da uno stato d’incertezza diffuso.

Non resta che aspettare il 19 giugno.

 

Nella foto,  Ca' Diedo e parco

 

Trenta giorni

 

* Sfida alle ultime battute tra gli otto candidati in dirittura d’arrivo in una campagna elettorale che non ha  risparmiato spunti di vivacità nel dibattito concentrato molto sulla complessa questione dell’accoglienza dei migranti e sull’utilizzo della caserma Zanusso. Mentre il probabile ballottaggio è fissato per il 19 giugno, all’appuntamento del  5 giugno la gara è aperta fra gli otto candidati alla carica di sindaco. Ecco i nomi e le liste collegate: Maurizio Freschi (Partito comunista dei lavoratori); Laura Damo (Oderzo sicura; Cittadini uniti);  Rossana Barbieri (Lavoro, ambiente, diritti), Maria Scardellato (Scardellato sindaco; Lega Nord Liga veneta Salvini); Mario Gherlenda (Gherlenda sindaco per Oderzo; Oderzo mi piace); Marco De Blasis (Movimento 5 stelle); Tiziano Zanet (Fare con Flavio Tosi); Giuseppe Zago (Oderzo sono io; Partito democratico Zago sindaco).

* Ha scosso l’opitergino il fatto di cronaca che ha sconvolto la tranquilla frazione di Tempio: il ritrovamento, sabato 30 aprile, di un feto in un cassonetto nel piazzale fuori del cimitero, a due passi dell’antica chiesa.  Dalle indagini della procura, il bambino, giunto presumibilmente al settimo mese di gestazione, sarebbe nato vivo. Una volontaria, impegnata nei preparativi in vista della cerimonia di prima comunione, ha notato un borsone nel cassonetto dei rifiuti vegetali. Da un rapido controllo, l’amara scoperta e l’avvio delle conseguenti procedure. Il piccolo è stato battezzato dal parroco don Corrado Forest, accorso immediatamente, col nome di Giovanni, patrono della parrocchia.

*  Costruita nel dodicesimo secolo (la prima citazione risale al 1178) la chiesa  era parte di un complesso più vasto detto Masón (da Mansionis Templi) che costituiva un luogo di sosta per i pellegrini diretti in Terra Santa. Si trovava infatti lungo la via Tridentina  e a breve distanza dall’antica via Postumia,  due assi stradali romani ancora utilizzati nel medioevo.

Quando, nel 1312, l'ordine dei Templari venne soppresso, il complesso passò ai Giovanniti (i Cavalieri di Malta) e si trasformò da ospizio a tenuta agricola, costituita da un'estesa proprietà terriera comprendente anche case e mulini. Il complesso cambia intitolazione dall’antica dedica a Santa Maria del Tempio a San Giovanni Battista, che compare in un documento del 1777.

* Per la prima volta dal periodo post bellico, la crescita  della vita media in Italia segna una battuta d’arresto. Anzi l’aspettativa di vita (come viene chiamata) scende a 80,1 anni per gli uomini e a 84,7 per le donne (contro gli 80,3 e gli 85,0 della rilevazione precedente).

Pensiamo che, quando sono nati nel 1936, gli ottantenni di oggi potevano contare su un’aspettativa di vita di 51 anni se uomini e di 53 se donne. Da allora la mortalità infantile è stata praticamente sconfitta se si considera che nel primo anno morivano 110-120 neonati su mille contro i 3 di oggi.

* Un altro dato positivo è che in Veneto si vive più a lungo che nel resto d’Italia e in migliori condizioni di salute, spesso influenzate dagli stili di vita. Una particolare attenzione viene riservata da molta parte della popolazione ai danni da fumo e ai rischi dell’obesità. Anche in considerazione della spesa sanitaria, siamo una regione riconosciuta virtuosa.

* Dopo la visita al parlamento di Strasburgo il 25 novembre 2014, nel quale aveva richiamato l’Europa alle sue responsabilità, il Papa riceve il premio Carlo Magno per il suo impegno di misericordia. Davanti ai massimi vertici comunitari (oltre a Junker, Draghi, Mogherini, Schulz, Tusk, in sala sono presenti Merkel e Renzi), Francesco esprime un sogno: “Sogno un’Europa in cui essere migrante non sia un delitto. Sogno un’Europa dove i giovani respirino l’aria pulita dell’onestà. Sogno un’Europa con politiche incentrate sui volti più che sui numeri”.

*  Il Friuli, 40 anni dopo il terremoto del 6 maggio 1976. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha reso omaggio al Friuli visitando Venzone e Gemona, gli altri luoghi della ricostruzione e le mostre allestite per ricordare l’immane disastro che provocò un migliaio di morti, centomila sfollati e rase al suolo diciottomila case. Le scosse, soprattutto alle ore 21,00 del 6 maggio e alle 11.30 del  15 settembre, furono avvertite prepotentemente anche a Oderzo dove non si contarono per fortuna  morti e distruzione, se non il cedimento - a distanza di tempo -  del campanile di Faè. Perì invece nel crollo della caserma di Gemona l’artigliere Arnaldo Basset di Piavon.

Una curiosità: la sera del 6 maggio 1976 la televisione trasmetteva una tribuna politica, registrata, condotta da Jader Jacobelli. In studio, come ospite agli esordi un giovane Marco Pannella, mancato da poco.

* Tra qualche mese, il comandante pilota Massimo Piovesan sarà alla “cloche” di un Airbus 330, con capacità di 350 passeggeri. Volerà su rotte intercontinentali per una delle più importanti compagnie aeree cinesi. Il pilota, i cui genitori originari di Salgareda abitano a Oderzo, conseguì il brevetto di volo con aerei privati e cinque anni più tardi il brevetto commerciale. Dopo un’esperienza maturata nel gruppo De Longhi, passò a compagnie aeree “low cost”. Nel 2013, l’apertura verso il sud est asiatico e a breve le linee intercontinentali. Negli anni ottanta Piovesan diresse l’aviosuperficie di Salgareda organizzando manifestazioni di grande richiamo.

* Dillo al direttore. E’ il nuovo servizio istituito per volontà del direttore generale dell’Azienda sanitaria di Treviso, dott. Francesco Benazzi. Le segnalazioni pervenute nel primo periodo riguardano prevalentemente l’accoglienza , le prenotazioni, l’agibilità delle strutture. L’obiettivo è di migliorare, soprattutto se non comporta costi aggiuntivi, la qualità dei servizi. L’indirizzo di posta elettronica: dilloaldirettore@ulss.tv.it.

* Daniele Meucci, campione europeo della maratona, ha vinto l’edizione 2016 della corsa internazionale Oderzo città archeologica del primo maggio, malgrado un banale errore di percorso all’ultimo giro, distrazione che avrebbe potuto compromettere il risultato. Per fortuna il secondo era ad una distanza sufficiente a consentire all’atleta dell’esercito di riprendere in mano la situazione e di tagliare il traguardo davanti a tutti.

La gara femminile è stata vinta dall’atleta romena Madalina Florea.

* E’ stata ospite del galà di primavera tenuto al teatro comunale di Treviso Maria Chiara che fu Aida all’arena di Verona, Traviata, Desdemona; partner di Luciano Pavarotti e di  Placido Domingo. Il debutto del soprano nell’estate del 1965 a Palazzo Ducale avvenne proprio con l’Otello nel ruolo di Desdemona. Segnò l’inizio di una prestigiosa carriera. Aveva ventisei anni.

* Festa grande a Fontanelle per il conferimento ad Agostino Morandin, in arte Morago, della cittadinanza onoraria. Un riconoscimento proposto dal sindaco Ezio Dan e condiviso da tutte le forze rappresentate in consiglio comunale. A dare solennità all’affollata cerimonia, era presente il presidente della giunta regionale Luca Zaia, che ha ricordato l’amicizia nata in Provincia di Treviso, lui neo-eletto alla prima esperienza, e Morago in veste d’insegnante e di consulente artistico. Tra il folto pubblico,  l’ex procuratore della repubblica Antonio Fojadelli. Numerosi i sindaci presenti. Nel suo intervento, Morago ha raccontato con brio i primi anni vissuti in condizione di essenzialità che accomunava molte famiglie, soffermandosi su  particolari coloriti, come si addice ad un pittore.

All’artista, attualmente impegnato nella preparazione di una serie di iniziative programmate a San Paolo del Brasile, è riservato nel palazzo comunale del comune di nascita un ampio spazio accessibile al pubblico in orario di apertura degli uffici che ripercorre quarant’anni di lavoro.

* Antenna Tre,  emittente di San Biagio di Callalta che dirama quotidianamente vari telegiornali d’informazione focalizzati sulla realtà trevigiana e non solo, ha subito cambiamenti societari. L’attuale proprietà, in mano alla famiglia Panto, ha mantenuto la parte tecnica dell’attività e ceduto la produzione giornalistica passata ad una società editrice di nuova costituzione.   

* Il giro d’Italia attraversa la Marca trevigiana, l’indomani dello splendido finale di tappa conclusa ad Asolo.

La pioggia si accanisce proprio mezz’ora prima del passaggio per Oderzo ma non scoraggia i numerosi tifosi assiepati lungo la circonvallazione dove avverrà il rifornimento nei pressi dello stadio.

Attendono le ammiraglie delle squadre con i massaggiatori e le sportine colorate. Per fortuna cessa la pioggia, si chiudono gli ombrelli. Ecco che le staffette annunciano imminente il passaggio dei battistrada. Arrivano Daniel Oss e Mirko Maestri che hanno appena tagliato il traguardo volante di Ormelle. Due minuti più tardi sfila compatto il serpentone rosa, scortato da due elicotteri a bassa quota per le riprese  mentre in alto un altro funge da ponte per il segnale. Cinque minuti dopo è tutto finito. Bibione attende e le previsioni di schiarita non deluderanno.

* Una semplice consegna di chiavi in occasione della festa dello sport, senza squilli di fanfara. Dopo anni di attesa la scuola media Francesco Amalteo  ha di nuovo l’aula magna, messa in sicurezza e resa funzionale, con una destinazione d’uso allargata alla cittadinanza. La completa autonomia rispetto al plesso ne consente l’utilizzo per incontri anche quando la scuola è chiusa. La dirigente Bruna Borin, nel ricevere le chiavi dall’ing. De Luca, assicura: “Sarà un bene condiviso con tutta la comunità di Oderzo”.  

 

maggio 2016

SOGNI E REALTA'

 

 

Negli anni ottanta nasceva il sistema operativo che apriva la strada al personal computer, il made in Italy conquistava i mercati mondiali, l'economia era in salute, le famiglie avevano mediamente raggiunto uno stato di benessere e guardavano al futuro con ragionevole fiducia.

Come ciliegina sulla torta, nel 1982, la nazionale azzurra vinceva i campionati mondiali di calcio, dopo un inizio non esaltante.

Da un po' di tempo, quel periodo felice è diventato un riferimento meno attraente. L'attuale presidente dell'Inps Tito Boeri guarda infatti con preoccupazione alla generazione nata in quel decennio: si direbbe, di primo acchito, nata con la camicia.

Mesi fa mandava un segnale d'allarme annunciando che essa è destinata a lavorare più a lungo, a godere di una pensione inferiore al trattamento percepito dalla precedente generazione, infine è penalizzata dal sistema contributivo che non fa sconti a chi vive di contratti precari.

D'altra parte, il prolungamento dell'età lavorativa dei sessantenni mal si concilia con la creazione di opportunità occupazionali per le nuove leve.

Riprendendo recentemente il ragionamento, l'economista ha confermato che, se non si interverrà sul sistema, i giovani di oggi, con una storia frammentata e discontinua, arriveranno al meritato riposo con un assegno ridotto del venticinque per cento e a settantacinque anni. Non tutti ricordano che il limite naturale per la pensione del futuro, rapportato all'aspettativa di vita, sono i settant'anni.

Non si è fatta attendere la reazione del mondo sindacale: Susanna Camusso, segretaria della confederazione generale dei lavoratori, ha messo in guardia dal passare messaggi di sfiducia ai giovani già in posizione di svantaggio.

Il ministro del lavoro Giuliano Poletti, tirato per la giacca sul contributo di solidarietà invocato per dare stabilità all'imbarcazione, taglia corto:"Il contributo di solidarietà c'è già, non alimentiamo incertezze". Non nega il suo conforto il titolare dell'economia, Pier Carlo Padoan, che apre sulla flessibilità in uscita verso la pensione e insiste su forme di finanziamento complementare.

In verità, non si coglie in giro una grande passione per questa forma di tutela integrativa. Dati approssimativi parlano per la provincia di Treviso di non molte migliaia di iscritti ai fondi di previdenza complementare, in buona parte ultracinquantenni.

Tra i giovani, malgrado la normativa preveda la rinuncia al trattamento di fine rapporto per dare consistenza al gruzzoletto alimentato di mese in mese da un accantonamento volontario, pochi hanno optato per questa soluzione. Il dubbio è sempre la stesso: meglio l'uovo oggi o la gallina domani?

Il rischio maggiore è che salti, addirittura, il patto generazionale. In tempi di vacche magre per tutti incombe infatti la domanda se sia giusto che i giovani paghino i contributi per sostenere le pensioni e l'assistenza delle persone anziane, visto che in futuro rischiano di ricevere un trattamento molto più basso.

Fa tenerezza una nonna che spinge il passeggino con un nipotino quanto un ragazzo che tiene sottobraccio la nonna anziana mentre si avviano verso il seggio elettorale, ma fino a quando ancora potremo goderci queste immagini?

Il modello sociale si regge ancora su questa alleanza tra le età della vita.

Nella foto,  scorcio di via Garibaldi

 

Trenta giorni

 

* Senza clamori il primo gruppo di migranti è arrivato nell'ex caserma Zanusso, individuata mesi fa dalla prefettura di Treviso come centro di prima accoglienza. Dopo vari sopralluoghi tecnici che avevano impegnato gli addetti ai lavori e la stessa titolare dell'ufficio territoriale di governo Laura Lega, era arrivata al sindaco reggente, tenuto fuori dai cancelli durante i sopralluoghi, la richiesta di allacciamenti all'acqua potabile e alla fognatura per 144 ospiti. In attesa dell'esecuzione dei lavori di riadattamento di locali del dismesso complesso militare, erano stati scaricati alcuni container adibiti a servizi igienici e docce e previsti locali provvisori. L'operazione è stata anticipata dalla convocazione del sindaco da parte del prefetto, che non ha lasciato alcun margine di scelta al primo cittadino, per informarlo dell'imminente arrivo di migranti il cui flusso non accenna a diminuire.

I primi ospiti della struttura, malgrado il parere d'inidoneità di dodici sindaci del comprensorio, sono arrivati con grande discrezione. Da notizie frammentarie, sarebbero provenienti dalla Costa d'Avorio e sistemati in tende collocate nell'area interna dell'ex caserma.

* Oderzo è in campagna elettorale, il clima è frizzante», scrive l'ex sindaco Covre, alla vigilia dell'arrivo dei migranti. «L'ex caserma sta per essere "occupata manu prefettizia" e adibita ad ospitare immigrati. Non si sa per quanto tempo; neppure il sindaco, che è per legge autorità di pubblica sicurezza e sanitaria, lo sa. Di fatto è stato esautorato di una specifica prerogativa e dovrebbe perlomeno dimettersi». Rispondendo ad accuse rimbalzate in campagna elettorale che lo chiamano in causa, l'ex sindaco leghista ricorda che "da dieci anni la Zanusso è nella disponibilità del Comune di Oderzo che non ha presentato nessun progetto per valorizzarla ". "Ha solo perso tempo e chiesto ai cittadini contributi di idee per utilizzarla".

A stretto giro di posta risponde Pietro Dalla Libera, sindaco per nove anni: "Nel 2006, nella discussione sulla caserma dei carabinieri, il consigliere Covre proponeva di realizzarla nella dismessa Zanusso, opponendosi all'ampliamento della sede esistente". "Se avessimo seguito la sua proposta, oggi la caserma dei carabinieri non sarebbe stata ampliata, ne sarebbe stata realizzata nell'ex Zanusso per indisponibilità dell'area, e la tenenza sarebbe stata retrocessa a stazione".

* Tra le ipotesi di utilizzo delle strutture dell'ex caserma Zanusso, è ritornata in questo periodo l'idea di destinare spazi ai vigili del fuoco. «Resto sorpreso e stupito», interviene Paolo Speranzon, sindaco di Motta di Livenza, «che si parli, ad ogni tornata elettorale, della possibilità di trasferire il  distaccamento dei vigili del fuoco dalla sua sede naturale». «A Motta di Livenza il presidio è storicamente nato e qui fornisce un importante servizio all'intero comprensorio dei quattordici Comuni«. «E sono sorpreso che ora, per fini elettorali, ci si metta a barattare l'accoglienza dei profughi in quella caserma, non idonea a ospitare persone, con il distaccamento dei vigili del fuoco».

* Incontrando i migranti del campo di Lesbo, mentre al Brennero l'Austria predispone una barriera di 370 metri sull'autostrada e sulla statale, il Papa lancia all'Europa e al mondo un appello alla solidarietà e al rispetto: «Basta con i ghetti e con i muri. Bisogna ampliare gli sforzi per portare soccorso e sviluppare politiche di ampio respiro». E, rompendo ogni schema, il pontefice porta in Italia tre famiglie musulmane che sono state affidate alla comunità di sant'Egidio. Per molti l'Europa resta un sogno. Nella dichiarazione congiunta i tre leader religiosi - papa Francesco, il patriarca ecumenico Bartolomeo e l'arcivescovo di Atene Ieronymos II — affermano di voler contribuire "perché venga concessa un'accoglienza umana e dignitosa" a chi fugge dalla guerra e dalla fame.

* Si vota per il rinnovo di 1.311 consigli comunali e per l'elezione di altrettanti sindaci. Alle urne andranno 7 capoluoghi di regione (Bologna, Cagliari, Milano, Napoli, Roma, Torino, Trieste) e 26 comuni capoluogo di provincia. Sono state fissate le date del 5 giugno per il primo turn e del 19 giugno per il ballottaggio nel caso nessun candidato sindaco raggiunga la maggioranza assoluta dei consensi.

In Veneto, vanno al voto 82 comuni; in provincia di Treviso, con popolazione superiore ai 15 mila abitanti: Oderzo, Montebelluna, Villorba; con popolazione sotto i 15 mila: Cordignano, Monfumo, Portobuffolè, Volpago del Montello. A Oderzo, al momento, sono otto i candidati sindaci: Rosanna Barbieri "Lavoro Ambiente Diritti"; Laura Damo "Liste civiche: Oderzo Sicura, Cittadini Uniti, Oderzo Futura"; Marco De Blasis "Movimento 5 Stelle"; Maurizio Freschi "Partito Comunista dei Lavoratori"; Mario Gherlenda "Oderzo 2016"; Maria Scardellato "Lega Nord"; Giuseppe Zago "Oderzosonoio e Partito Democratico"; Tiziano Zanet "Fare".

Il confronto serrato tra le forze politiche mette in evidenza aspetti dell'economia e della vita quotidiana tutt'altro che risolti, a cominciare dalla combattuta questione dei migranti e dell'utilizzo dell'ex caserma Zanusso. Molto resta da fare inoltre sui servizi: trasporti, viabilità, sicurezza, rifiuti, edilizia scolastica, disagio sociale.

* Il referendum sulla durata delle trivellazioni in mare, svoltosi il 17 aprile, ha fatto registrare un'affluenza del 36,46% degli aventi diritto al voto. Il risultato presenta 1'85,1% a favore dell'abolizione della norma in vigore e il 14,9% contro. Questo significa che l'attività di estrazione di gas e di petrolio potrà continuare fino all'esaurimento del giacimento.

* Oderzo ha dedicato a Gina Roma la piazzetta delle ex carceri che si affaccia sul Monticano. Un modo semplice per onorare l'artista che fu direttrice della Pinacoteca Martini ed ha ottenuto unanimi riconoscimenti in Europa e in America. Il taglio del nastro e stato preceduto da una commemorazione a Ca' Diedo allietata dal coro Alpes.

* Sono stati ricevuti in consiglio comunale il fotografo Roberto Furlan e l'imprenditore agricolo Angelo Casonato che hanno ricevuto il premio "fedeltà al lavoro e progresso" della camera di commercio di Treviso per la lunga carriera iniziata rispettivamente nel 1960 e nel 1957.

* Far presto e bene affinché i trevigiani si curino negli ospedali pubblici senza ricorrere alle strutture fuori provincia. E' quello che Francesco Benazzi, direttore generale dell'azienda sanitaria n. 9 ha chiesto ai suoi dirigenti riuniti nell'auditorium di sant'Artemio per la prima verifica aziendale. Un'attenzione particolare ha indicato per contenere la fuga verso strutture di regioni confinanti, soprattutto friulane per la popolazione della sinistra Piave.

* Con una cerimonia nel salone di palazzo Focolo, il Rotary Club ha conferito alla memoria il premio Paul Harris ad Armando Buso, grande disegnatore e pittore sensibile alla condizione umana. Un’immagine è particolarmente rimasta impressa nella memoria della  figlia Giuliana: “Il corridoio buio, impregnato di profumo di vernice fresca, che portava allo studio si apriva di colpo alla luce ed era per me una sensazione bellissima”.

 * Ha un sapore di delusione lo sfogo del vice-sindaco Bruno De Luca, mentre si avvicina il termine della reggenza conseguente alla rinuncia dell'avv. Dalla Libera, eletto consigliere regionale con la lista Veneto Civico. Se il 13 luglio scorso, il passaggio di fascia era avvenuto in un clima di soddisfazione generale e vissuto da De Luca come rivincita sulle critiche alle sue scelte di campo e come un'occasione per dar corpo ai progetti maturati, le vicende di questi mesi sembrano aver lasciato qualche cicatrice. Hanno pesato soprattutto la vicenda dell'accoglienza dei migranti e il fallimento di una soluzione che potesse far convergere le posizioni delle istituzioni. Le contestazioni piovute sul Comune, gli insufficienti risultati dello sforzo per arrivare ad un'accoglienza diffusa sul territorio, lo scarso seguito di solidarietà  riscosso, l'esito delle "sindacarie", tutto ha contribuito a rendere difficile l'ultimo tratto di mandato amministrativo. "La città non mi ha voluto", sintetizza De Luca con un mezzo sorriso. "Io non sono certo uno che sgomita per mettersi in prima fila". Gliene va dato merito.

 

aprile 2016

SOGNI E REALTA'

 

 

 

Europa ferita due volte.

L’Italia è in lutto per la morte di sette studentesse partecipanti al programma Erasmus, rimaste vittime di un incidente stradale mentre rientravano in pullman a Barcellona da Valencia dove avevano partecipato ad una  festa popolare di grande tradizione e richiamo turistico. La morte le ha colte, probabilmente nel sonno, all’alba di un giorno di primavera nell’età dei sogni e dell’apertura al mondo. E nel nome di Erasmo da Rotterdam, umanista e teologo olandese del quindicesimo secolo, che viaggiò diversi anni in tutto il continente per comprendere le differenti culture.

Poche ore dopo, terrore a Bruxelles, nella hall dell’aeroporto della capitale belga e alla fermata della metropolitana nella cittadella dell’unione europea, a due passi dal parlamento e dal palazzo della “commissione”, che è l’organo di governo comunitario.  Un segnale inquietante soprattutto per chi ha cullato il sogno di un’Europa unita negli ideali di pace. Il bilancio del duplice attentato è di 32 morti e 250 feriti. Immagini strazianti e  retroscena terribili.

Un duro colpo per due idee di Europa, ferite dalla casualità per l’incidente di Tarragona; da una precisa volontà di distruzione per la strage di Bruxelles. Un insulto alla democrazia, così faticosa da praticare con i normali strumenti di regolazione della convivenza.

Si apprende che il passaggio nella nostra provincia di terroristi é stato inequivocabilmente registrato. Il kamikaze della metropolitana di Bruxelles, ad esempio, era sbarcato il 23 luglio 2015 a Treviso con un volo Ryanair prima di continuare per la Grecia dal Marco Polo. E il 6 agosto, Salah Abdeslam, il ricercato numero uno dopo la strage del Bataclan, catturato dalla polizia belga pochi giorni prima degli attentati di Bruxelles, sarebbe transitato in auto, multata a Conegliano.

In clima di elezioni, il pensiero va all’America che quindici anni fa ha vissuto gli attentati contro le torri gemelle e che oggi si prepara a trovare il successore al primo presidente di colore dell’unione.

Si vota anche da noi, per la carica di sindaco e per il rinnovo del consiglio comunale. Un anno fa, in seguito ad un sondaggio pubblicato dal Sole 24 ore, Oderzo è stato riconosciuto “borgo felice”, collocato al primo posto nella Marca trevigiana (davanti a Montebelluna e Mogliano Veneto), al sesto posto in  Veneto e al diciannovesimo posto in Italia tra i Comuni con popolazione compresa tra i cinquemila e i cinquantamila abitanti, che hanno saputo coniugare “prodotto interno lordo” e “benessere interno lordo”.

E’ vero che si sta ancora faticando a cogliere segnali convincenti di conferma che la crisi è definitivamente cosa passata, soprattutto pensando alla disoccupazione diffusa. Il confronto serrato tra le forze politiche mette in evidenza aspetti dell’economia e della vita quotidiana tutt’altro che risolti, a cominciare dalla combattuta questione dei migranti e dell’utilizzo dell’ex caserma Zanusso. Molto resta da fare inoltre sui servizi: trasporti, viabilità, sicurezza, rifiuti, edilizia scolastica, disagio sociale.

In fondo, però, mette fiducia considerare che i candidati alla carica di sindaco annunciati - al momento otto, di cui ben tre donne - si sfidano a viso aperto e pubblicamente su soluzioni concrete dei problemi orientate al bene della comunità; così come infonde serenità veder correre tra i gazebi allestiti in piazza la domenica mattina tanti bambini tenuti d’occhio dai genitori usciti per incontrare altri amici e prendere una boccata d’aria in una zona chiusa al traffico.

Quadretto da spot del mulino bianco? No, è vita quotidiana, nei nostri paesi, nonostante tutto, oggi.

 

Nella foto,  Piazza Grande  in un giorno di festa.

 

Trenta giorni

 

* Sta vivacizzando il dibattito pubblico l’annuncio delle candidature per la prossima competizione  amministrativa che darà alla città un nuovo sindaco. Per ora sono stati espressi i nominativi di:

Rosanna Barbieri “Lavoro Ambiente Diritti”;  Laura Damo “Liste civiche: Oderzo Sicura, Cittadini Uniti, Oderzo Futura”;  Marco De Blasis “Movimento 5 Stelle”; Maurizio Freschi “Partito Comunista dei Lavoratori”; Mario Gherlenda “Oderzo 2016”; Maria Scardellato “Lega Nord”; Giuseppe Zago “Oderzosonoio e Partito Democratico”;  Tiziano Zanet della lista “Fare”.

Al momento di andare in macchina, sono tre le candidate sindaco pronte a sfidare i colleghi maschi con la sensibilità e la fermezza che distingue il genere femminile, da sempre abituato a fare più cose contemporaneamente, anche essere madre. Di campagna elettorale accenniamo nello spazio dell’approfondimento mensile.

* Caso profughi: è un macigno che pesa sul voto fissato per giugno. Il problema dei migranti rischia, secondo gli analisti, di toccare gli equilibri, soprattutto per qualche strategia che fa leva sulla paura della gente. A Oderzo come a Montebelluna e a Villorba o, per i comuni più piccoli, a Portobuffolè come a Cordignano, Volpago, Monfumo. Di certo i fatti di Parigi e di Bruxelles non aiutano a diffondere ottimismo.

* Nuovo sopralluogo del prefetto, accompagnato da militari e funzionari, in caserma Zanusso alla vigilia di San Giuseppe. Della visita non era stato informato nemmeno il vice sindaco De Luca. All’uscita dal complesso, un gruppo di persone abitanti a Magera, preoccupate per il progettato centro di accoglienza in quella struttura, ha invano cercato di prospettare un’ipotesi alternativa alla rappresentante del governo.

* E’ duro lo sfogo di Firmino Vettori, vice sindaco di Gorgo al Monticano, nel denunciare il ritardo, nonostante l’intervento del prefetto in ottobre, per l’entrata in funzione del servizio di videosorveglianza, contemplato dal progetto provinciale Visore. Il sistema è completato, le telecamere sono posizionate, ma non sono ancora accese per un rimpallo di competenze. Tanto che la privacy ha la meglio sulla sicurezza.

* Tardivamente arriva la neve in montagna, quando gli operatori turistici disperavano di vederla. Una coltre di quaranta centimetri mette in seria difficoltà il bellunese. Sulle strade mezzi spazzaneve e spargisale rendono meno pesanti i disagi.

* I matrimoni civili non si celebrano al di fuori della sede municipale e di palazzo Foscolo, sede di rappresentanza per eventi culturali. L’ha confermato la giunta, in controtendenza rispetto a scelte di altri comuni della zona e non mancano i mugugni.

* Una classifica del quotidiano “La Repubblica” colloca la ginecologia-ostetricia di Oderzo al quarto posto nazionale tra le migliori strutture con oltre 500 parti in un anno. Indice di qualità nella classifica è il numero di parti cesarei nelle prime gravidanze. Nel reparto diretto dal dott. Roberto Baccichet, su oltre mille parti all’anno, i cesarei costituiscono il l8,10%. Merito dell’analgesia molto richiesta, ma soprattutto, dell’approccio culturale complessivo e della preparazione degli operatori sanitari.

* Sono stati inseriti nel piano di vendita di immobili, l’ex scuola di San Vincenzo, per una base d’asta di 455 mila euro; un’area di mille trecento metri quadri in via Ronche di Sopra, per 100 mila euro; un’area di 4 mila 150 metri quadri  a Faè centro per 290 mila euro; infine alcuni ritagli stradali in via Fraine a Colfrancui per 8 mila euro.

* Reparto di psichiatria, invaso dal fumo, nel centro di salute mentale, collocato nel fabbricato prospiciente il centro prelievi nell’area dell’ospedale di Oderzo. L’intervento immediato del personale di servizio e il pronto arrivo dei vigili del fuoco hanno consentito di ritornare alla normalità senza disagi. Le fiamme, domate sul nascere, si sarebbero sprigionate dal materasso di un paziente.

* Destava qualche impressione vedere i due annunci di morte accostati negli spazi riservati alle epigrafi: Lucia Da Ros, 90 anni e Renato Mezzavilla 99 anni. Il distacco è durato poche ore perché i due sposi si sono presto incontrati di nuovo. Due figure molto note, lei proveniente da Fontanelle, insegnante elementare per oltre quarant’anni, gli ultimi nel plesso Dall’Ongaro. Dopo il collocamento a riposo, impegnata in parrocchia con il catechismo e la san Vincenzo. Il commendator Renato, funzionario in Comune di Oderzo, grande studioso di storia e attivo nell’associazionismo legato alla sua esperienza di combattente per la Patria in vari teatri di guerra, specie in Africa. Nel 1950, è stato tra i fondatori della sottosezione Cai e nel 2004 ha ricevuto il premio cultura dal Lions Club.

* Ha portato a Mosca l’antica arte del mosaico romano-bizantino il maestro Ezio Burigana, accompagnato dalla moglie Luigina Botti, collaboratrice dell’ultimo discepolo della scuola veneziana dei Carmini. Un meritato traguardo per la coppia d’insegnanti, impegnati in un’opera di divulgazione unanimemente apprezzata.

* S’intitolava “Approdi carsici: pittura come poesia; paesaggio come scrittura” la mostra dedicata ad Arturo Benvenuti, allestita nella Galleria civica di San Donà di Piave dal 5 al 26 marzo. L’hanno accompagnata due conversazioni, la prima sull’artista poeta, con lettura e commento di versi, a cura di Giampietro Fattorello, la seconda sull’artista pittore, con proiezione di testi figurati e commento di Roberto Costella.

* Si stanno godendo la notorietà riportata ai campionati italiani di pattinaggio gli atleti Ilaria Pedron e Cristian Gatti, vincitori, nella classe master, dei titoli nazionali per le discipline di ballo da sala, liscio unificato e combinata.

* Festosa inaugurazione alla presenza del vescovo dell’affresco della Madonna del latte nella chiesetta di San Giuseppe, imbandierata per la festa dei papà e internamente rinfrescata grazie ad un intervento finanziato dal Rotary club di Conegliano  e di Oderzo, in concorso con il Comune di Oderzo, la Parrocchia San Giovanni, e tante persone sensibili affezionate all’antica chiesetta . Manca ancora l’intervento esterno per scongiurare definitivamente l’umidità che è il principale nemico del gioiellino d’arte e di fede. La raffigurazione della Madonna, nell’atto più naturale per una madre verso il proprio neonato, si fa risalire alla fine del 1300 ed è attribuita alla scuola di Tommaso da Modena. 

* E’ esposto a Palazzo Reale di Milano l’autoritratto di Alberto Martini, uno dei pezzi più pregiati della nostra pinacoteca, nell’ambito della mostra sul simbolismo aperta fino al 5 giugno prossimo. Essa presenta circa centocinquanta opere tra dipinti di vari autori, sculture e un’eccezionale selezione grafica, provenienti da istituzioni museali italiane ed europee e da privati; tutti capolavori che indagano gli aspetti emotivi della realtà e i misteri più intimi del creato. Una sala è dedicata all’opitergino precursore del surrealismo.

* La vedova del bandito ucciso, nella rapina a una gioielleria di Nanto (Vicenza), dal benzinaio Stacchio ha lasciato l’appartamento Ater di via Bornia a Lutrano occupato abusivamente. In un incontro in municipio tra la trentatreenne, mamma di quattro figli, dei quali tre piccoli (9 anni, 6  anni,  9 mesi) e il sindaco di Fontanelle, Ezio Dan, è stato individuato un percorso per dare un tetto stabile alla famiglia, ritornata per ora nella roulotte posteggiata nel campo di via Moie a Fontanellette, destinato ad essere definitivamente chiuso.

Del caso si è interessato anche don Mirko Dalla Torre, incaricato della pastorale degli operatori dei spettacoli viaggianti.

* L’avv. Pietro Dalla Libera resta in consiglio regionale. Non è infatti stato accolto il ricorso presentato da Leonardo Muraro contro  l’applicazione del nuovo sistema elettorale, che - per un complicato meccanismo di assegnazione dei seggi alle varie liste – lo ha escluso da palazzo Ferro-Fini. Da febbraio, responsabile della segreteria del gruppo consigliare Veneto Civico, è Laura Damo, già insegnante di italiano e latino all’istituto Obici. 

 

 

marzo 2016

TRA DESIDERI E SOGNI

 

 

 

Facevano un certo effetto, sul palco dell’Ariston, i nastri e le coccarde arcobaleno che molti cantanti esibivano alle telecamere durante l’esecuzione delle canzoni al festival di Sanremo. Un messaggio per sostenere le unioni civili e partecipare al dibattito in corso.

La prima sera Elton John, autorevolmente definito dalla critica: più vecchio leone che icona gay, ha interpretato alcuni successi e, messo a proprio agio da Carlo Conti, ha fatto solo un accenno alla sua vita privata. “Non avrei mai pensato di diventare papà e avere la vita che ho avuto”.

Si dice ogni anno che il festival della canzone italiana offre uno spaccato del paese. E’ perciò comprensibile che la manifestazione nazional-popolare per eccellenza non abbia ignorato la discussione in atto sulle unioni civili, all’attenzione del parlamento, una questione che aveva mobilitato un’ottantina di piazze all’insegna di “svegliati Italia” e richiamato al Circo Massimo di Roma il popolo del “Family day”, in una guerra di numeri che sta contagiando altre marce e fiaccolate di sensibilizzazione.

Tornando al tema, “Ogni desiderio è un diritto?”. E’ l’interrogativo di fondo proposto dalla settimana sociale giunta in diocesi alla tredicesima edizione e abbinata quest’anno al messaggio profetico del beato Giuseppe Toniolo che ha lasciato grandi intuizioni non solo in economia ma in ogni ambito del vivere sociale.

In un’epoca come la nostra, caratterizzata dalla “fluidità” di ogni sistema etico e valoriale, sembra prevalere l’individualismo come unico criterio capace di orientare l’agire umano.

La logica conseguenza è di considerare qualsiasi desiderio come un diritto da perseguire ad ogni costo, magari con il supporto delle pubbliche istituzioni. E’ il caso del figlio, talvolta cercato contro ogni legge di natura o criterio di sano realismo e voluto non di rado con accenti di rivendicazione vetero-sindacale.

Va anche detto che alla pronta difesa dei diritti, lo si nota anche nel campo della salute, non sempre corrisponde il senso di responsabilità e di dovere individuale.

Intervenendo a Oderzo  (il primo degli appuntamenti che hanno poi toccato Pieve di Soligo e Vittorio Veneto) , il prof. Andrea Grillo, insegnante all’università alfonsiana di Roma e all’istituto di liturgia di Padova, ha sostenuto davanti ad una numerosa platea che, di fronte al tema dei diritti umani, la Chiesa ha faticato ad assimilare l’idea che la libertà non distrugge l’autorità.

«Questo è un limite tipicamente europeo», ha proseguito. «In Europa, la libertà è sorta a discapito dell’autorità imperiale, monarchica ed ecclesiale. Diversa è stata la storia americana, dove esiste una relazione originaria tra Chiesa e libertà. Non è un caso che il primo papa americano abbia subito mostrato una differenza di approccio sorprendente: non si tratta di portare Dio nella città, ma di riconoscere che Dio già la abita. E’ indispensabile riconoscerlo lì dove già si trova».

Dopo una pausa di approfondimento teologico proposto a Pieve di Soligo da Lucia Vantini dell’università di Verona, sull’espressione evangelica “Chi vuol salvare la propria vita la perderà”, a Vittorio il dibattito si è focalizzato sulle unioni civili e sui diritti delle coppie omosessuali. Attorno al tavolo si sono confrontati, da esperienze e ruoli diversi, il magistrato Renato Balduzzi e, su schieramenti opposti, i senatori Giorgio Santini e Maurizio Sacconi.  Particolarmente efficace, il coneglianese presidente della commissione lavoro di palazzo Madama ha manifestato tutta la sua contrarietà alla proposta Cirinnà: «La famiglia per la costituzione italiana è una sola: quella fondata sul matrimonio, cioè la società naturale di un uomo e una donna aperta alla procreazione. Poi la costituzione si occupa anche delle formazioni sociali e quindi di altre relazioni affettive ma esse non possono essere equiparate alla famiglia. La questione omosessuale non si risolve confondendo il termine di famiglia».

« Non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione», aveva chiarito qualche giorno prima Francesco incontrando i giudici della Sacra Rota. «Al sogno di Dio e della sua Chiesa appartiene la famiglia fondata sul matrimonio indissolubile, unitivo e procreativo».

Nella foto,  il Monticano visto dal ponte dedicato ai donatori di sangue.  Sullo sfondo, i monti del Friuli

 

Trenta giorni

 

*E’ iniziata da Oderzo la settimana sociale della diocesi di Vittorio Veneto, articolata in tre serate  dedicate all’interrogativo d’attualità: “Ogni desiderio un diritto?”. La prima serata “Dai diritti universali dell’uomo ai diritti dell’individuo” è stata condotta dal prof. Andrea Grillo; la riflessione della seconda relazione sul tema “La salvezza nel dono di sé” è stata sviluppata, a Pieve di Soligo, dalla prof. Lucia Vantini; l’appuntamento conclusivo, tenuto a Vittorio Veneto, ha offerto un confronto sul riconoscimento dei diritti individuali, in particolare nelle unioni civili; una riedizione dei patti civili di solidarietà (Pacs) e dei diritti dei conviventi (Dico) sentiti qualche anno fa. Riprendiamo l’argomento nello spazio dell’approfondimento mensile.

* La questione dell’accoglienza di migranti, sollecitata dal prefetto Laura Lega e oggetto di manifestazioni di dissenso, assume nuovi risvolti.  Il primo febbraio è accolto, a Piavon,  in appartamenti dell’istituto per il sostentamento del clero,  un gruppo di dodici migranti africani originari della Guinea Bissau, affidato alla Caritas di Vittorio Veneto. A distanza di una decina di giorni il gruppo si è assottigliato a sei, dei quali alcuni  minori comunque seguiti da un adulto. Gli altri componenti, identificati, hanno fatto perdere le tracce.

Il 12 febbraio sfila per il centro storico una fiaccolata per dire “no” al centro di accoglienza nella caserma Zanusso. La manifestazione, apolitica nelle intenzioni degli organizzatori, raccoglie a titolo personale la partecipazione di numerose persone impegnate. Tra i volti noti non passa inosservato il presidente della giunta regionale Luca Zaia, affiancato dal neosegretario della Lega Gianantonio Da Re. Scoppiano le polemiche sui numeri e scambi di accuse.

Il prefetto Laura Lega risponde, con una lettera datata 29 gennaio, alle osservazioni scritte pervenute dal vice-sindaco De Luca. Il taglio puntuale, improntato alla concretezza, non lascia molto spazio alla fantasia. Intento dichiarato del prefetto è di organizzare un centro di accoglienza straordinaria. Una struttura cioè dove migranti, muniti di regolare permesso di soggiorno, saranno ospitati in attesa di essere trasferiti altrove. Allo scopo saranno collocati dei prefabbricati nel complesso militare fino alla ristrutturazione delle ex camerate.

Nel corso dell’intervento sarà valutata la possibile capienza della struttura in funzione di parametri di carattere igienico-sanitario. «Quanto ai tempi dell’uso governativo», si legge, «è chiaro che la scrivente non può fornire al momento nessuna credibile indicazione, trattandosi di un uso che resterà condizionato da eventi nazionali ed internazionali».

Il prefetto chiede, senza giri di parole, al sindaco di vigilare per evitare situazioni che possano prefigurare rischi e strumentalizzazioni in vista del prossimo appuntamento elettorale.

* Il direttore generale Francesco Benazzi presenta i vertici di area della massima dirigenza aziendale. Sono Domenico Scibetta, 59 anni, direttore sanitario; Annamaria Tomasella, 52 anni, direttore amministrativo; Pierpaolo Faronato, 60 anni, direttore dei servizi sociali. Per tutti, due gli impegni inediti: dover armonizzare i servizi di un’area che abbraccia i territori delle Ulss 7, 8 e 9 e governare un processo complicato come la costruzione della cittadella sanitaria, un impegno economico da 250 milioni di euro.

Ai primi posti delle priorità indicate dal direttore generale figurano il pronto soccorso e le liste d’attesa.

* Allarme rosso, la Marca soffoca sotto l’effetto di polveri “velenose” e Treviso corre ai ripari limitando per tre fine settimana  il traffico a motore secondo targhe alterne. La scarsità di pioggia in pianura e di neve in montagna mette in allerta meteorologi, operatori del turismo e agricoltori. Danni si stanno già notando sulle colture di stagione come il radicchio rosso. A rischio anche l’asparago.

* Allarme demografico. Da settant’anni, secondo i dati del rapporto Istat, non si registrava una percentuale di decessi così alta nel paese. Male anche sul fronte delle nascite, con un saldo negativo tra decessi e nascite di 15 mila unità rispetto all’anno precedente.

E a Oderzo? Nel 2015 il dato delle nascite (163) è calato di 40 unità rispetto all’anno precedente ed è tornato all’ordine di valori del 2002 (159) ; da tempo, complice la crisi, la scarsa natalità riguarda anche i cittadini esteri. Quanto ai decessi, benché l’andamento climatico del 2015 sia stato favorevole, sono stati ben 211 (con un incremento di 27 rispetto all’anno precedente). Per la prima volta,  è diminuita, sia pur di poco, la popolazione complessiva che tiene conto del saldo naturale e  del movimento migratorio (iscrizioni e cancellazioni). Anche in questo l’economia ha il suo peso.

* E’ completata alla confluenza di via san Martino su via Roma, accanto alla cantina sociale, la ristrutturazione della “casa del vino” che sarà una vetrina della produzione di qualità locale e un punto d’incontro tra aziende. Secondo la convenzione firmata tra ‘Opitergium Vini’ e Comune di Oderzo, essa ospiterà infatti un centro per la promozione dei vini tipici locali, delle attività del settore e del turismo nella zona.

* Museo del vetro più vicino. Un altro passo è stato compiuto per l’allestimento della sezione che ospiterà a palazzo Foscolo le opere donate da Attilia Zava, signora originaria di Colfrancui residente da molti anni a Venezia. E’ stata recentemente acquisita alla Fondazione Oderzo Cultura la collezione, composta da sessantadue opere distinte in due nuclei, diverse delle quali create nell’ambito della “fucina degli angeli” attiva a Murano dal 1953, frutto della collaborazione tra il maestro vetraio Egidio Costantini e artisti di fama internazionale, come Picasso, Chagall, Cocteau. Il secondo nucleo consiste in una trentina di dipinti, disegni e incisioni di Guidi, Celiberti, Celeghin, Zancanaro, Dall’Acqua, Battacchi, Cupertino. Il tutto per un valore stimato in oltre 600 mila euro.  

* La cronaca delle ultime settimane presenta una scia di sangue sulle strade, nei luoghi di lavoro o in qualche remota località di vacanza, per lo più giovani vite stroncate tragicamente. Sulla Pontebbana,  si registra lo spaventoso schianto tra un motociclista lanciato a forte velocità e l’auto di una coppia romena che si stava immettendo sull’arteria regionale. Muore all’istante il centauro. Destino ancora più crudele per il conducente dell’autovettura, Christian Pomotariu, 38 anni, residente a Basalghelle e operaio alla Friulintagli di Prata, rimasto intrappolato nell’auto divorata dalle fiamme. Lavorava invece alla cooperativa “I Tigli 2” di Gorgo al Monticano Daniele Casonato, 55 anni. Appena rientrato dalla pausa mensa, si è accasciato sotto gli occhi dei compagni. Gli operatori del servizio di emergenza 118 hanno tentato invano di rianimarlo. La cooperativa, fondata nel 1999 dall’associazione per la tutela della salute mentale, dà lavoro a 180 persone, tra disabili e normodotati.

* In occasione della giornata internazionale della guida turistica sono state proposte dall’associazione di categoria cinque visite gratuite nella Marca. Tra queste, “Oderzo: le origini segrete della Serenissima” sabato 20 febbraio. Nella medesima giornata sono state effettuate iniziative simili a Treviso “Guidare adagio” e a Conegliano «Nobile eleganza”. Il giorno seguente: “Serravalle… uno scrigno da svelare” e  “Castelfranco come Venezia”.

* E’ stato istituito il premio di poesia intitolato a Mario Bernardi, scrittore,  uomo d’impegno civile e collaboratore del Dialogo, venuto a mancare in luglio scorso. Ha dato un importante contributo nella promozione della cultura e della poesia, con una particolare attenzione alle generazioni future.

Il premio di nuova istituzione si suddivide in tre sezioni: 1- Poesie in lingua italiana: sottosezioni: adulti; studenti; 2- Poesie in una delle parlate del Triveneto: sottosezioni: adulti; studenti; 3- “Tra Peressina e Ottoboni”: il concorso giunto alla ventesima edizione diventa da quest’anno sezione junior del nuovo premio.

Il tema della prima edizione del concorso triveneto di poesia Mario Bernardi è: la felicità.

 

febbraio 2016

SALUTE E SANITA'

 

 

 

 

 

Giocando d’anticipo, il presidente della giunta regionale, Luca Zaia, ha nominato i nuovi direttori generali delle aziende socio-sanitarie del Veneto. Una tempestività che ha avuto un duplice effetto: ridurre da ventidue a nove le posizioni di massima responsabilità e sfuggire alla competenza romana nella formazione di elenchi nazionali di candidati previsti dall’imminente riforma della pubblica amministrazione. La mappa delle strutture sanitarie presenta dunque sette aziende sanitarie coincidenti con i capoluoghi di provincia e con due realtà peculiari come Bassano e San Donà di Piave.

I nove direttori generali, insediati per cinque anni, sono chiamati a dar immediatamente forma alla nuova sanità veneta. Il mandato assegnato loro concentra gli obiettivi sull’equilibrio di bilancio, l’azzeramento delle liste d’attesa, un’ampia apertura degli ambulatori di medicina di base in forma associata, l’umanizzazione delle cure e l’innovazione tecnologica.

Guiderà l’azienda sanitaria di Treviso il dott. Francesco Benazzi, conoscitore sia della destra che della sinistra Piave, nelle quali è stato direttore di distretto a Mogliano Veneto e direttore sanitario dell’azienda socio-sanitaria di Pieve di Soligo. In esse ha maturato una visione molto precisa del territorio, confermata nell’esperienza di Cittadella.

Fin dalle prime dichiarazioni ha lanciato la sfida promettendo di eliminare le lunghe attese al pronto soccorso e annunciando di voler stringere un patto di ferro con i medici di famiglia.

Ma veniamo all’opitergino-mottense. Intervistato da Franco Pozzobon per l’Azione, Benazzi ha tra l’altro dichiarato: “L’Ospedale di Oderzo è una struttura dove si fa un bel lavoro di squadra, che funziona bene e deve essere ulteriormente valorizzata”.  Ha definito l’ospedale riabilitativo di Motta un gioiello di superspecializzazione con un indice di attrazione importante.

Appena dopo Natale, era stato firmato, alla presenza di Luca Zaia, dal direttore generale dell’Ulss 9, Giorgio Roberti, e dal rappresentante della società “Ospedal Grando” il contratto per la realizzazione della cittadella della salute, un’operazione da 250 milioni di euro da concludere presumibilmente entro il 2024. Dalla riorganizzazione del complesso ospedaliero Ca’ Foncello troveranno concentrazione nella vasta area disponibile i servizi territoriali e i servizi tecnologici. In un nuovo monoblocco saranno collocate l’emergenza e l’urgenza, oggi dislocate in una moltitudine di sale operatorie sparse in tutto il presidio. Un ambizioso processo, iniziato da Claudio Dario alcuni anni fa, accompagnato dal riordino della viabilità e dei parcheggi, e, in epoca più recente, dal trasferimento della direzione a Fiera. Sarà alla fine riqualificato il migliaio di posti-letto esistenti che vanno ad aggiungersi ai quasi duecento di Oderzo.

Per le vicende della storia e grazie a uno sviluppo urbanistico senza sfregi, nella nostra comunità convivono già armoniosamente, in un unico comparto, tutte le istituzioni socio-sanitarie dedite alla cura della persona (ospedale, residenza per anziani, casa di soggiorno Simonetti, centro di riabilitazione “La Nostra Famiglia”). Una piccola città, cittadella appunto, chiamata a colloquiare maggiormente con la città diffusa costituita dal territorio di riferimento.

Tra i primi impegni all’indomani della nomina a Bassano del Grappa, il dott. Giorgio Roberti ha dovuto occuparsi del decesso della trentacinquenne “blogger” Marta Lazzarin di Giavera del Montello e del figlio, morto in grembo. Una vicenda triste come altri decessi avvenuti nello stesso periodo in sala parto, per i quali sono intervenuti gli ispettori ministeriali  ad accertare eventuali disfunzioni. Caso che il neo direttore generale sta seguendo con particolare attenzione e lontano dai riflettori.

Restando in tema di nascite, concludiamo con un interessante dato: su nove direttori generali di aziende sanitarie venete, due sono nati a Oderzo: il dott. Roberti e il dott. Giuseppe Dal Ben, confermato al timone della difficile struttura sanitaria di Venezia. Hanno mosso professionalmente i primi passi nella realtà opitergina quando ancora si cantava, attorno ad un falò acceso nell’area dell’ospedale psichiatrico: “Dio ne dae la sanità, del pan e del vin”.

 

Nella foto, bancarelle  al mercato settimanale  nel vecchio foro boario

 

Trenta giorni

 

* Si chiama Sofia la prima nata del 2016 nella Marca. E’ venuta alla luce ventiquattro minuti dopo la mezzanotte all’ospedale di Oderzo (1091 nati nel 2015, per  il 27% nati da mamma non italiana) e pesa tre chili abbondanti per la gioia dei genitori di Codognè,  Diana e Massimo, e della sorellina Vittoria di tre anni. La nascita è solitamente un evento lieto, anche se nell’ultimo periodo è balzata più volte all’attenzione della cronaca per fatti tristi come morti da parto. Nello spazio dell’approfondimento trattiamo questo mese di salute e di sanità.

* Sono stati 163 i nati nel comune di Oderzo, non necessariamente figli di residenti ma per lo più provenienti dal bacino di utenza dell’ospedale. Il punto nascita fa oltretutto registrare un’importante attrazione esterna per la qualità dell’assistenza e l’umanità dei servizi erogati, che deve comunque fare i conti con  un generale calo della natalità (meno 40 rispetto all’anno precedente). La popolazione complessiva registra una leggerissima flessione (-34 residenti). I decessi sono aumentati di 27 unità (da 184 a 211).

* Tra “I borghi d’Italia”, la trasmissione di TV2000 ha presentato Salgareda, paese nel quale lo scrittore Goffredo Parise elesse residenza rifugiandosi in una casetta nascosta tra antichi gelsi, scoperta mentre faceva una gita a cavallo lungo il Piave. Dal quel rifugio, fin che la malattia non lo condizionò definitivamente, lo scrittore vicentino amava ascoltare i messaggi segreti della natura e cercare l’ispirazione per i suoi sillabari. L’ampio servizio televisivo trasmesso era animato dai canti interpretati dalla schola gregoriana “Aura Luce”, diretta dal maestro  Renzo Toffoli.

* Terrore a Nordest per la fuga pazza di un’Audi gialla lanciata a folle velocità e contromano sul passante di Mestre dove ha provocato un tamponamento con esito mortale. Per fermare l’auto rubata dai malviventi  ripresa dalle telecamere di videosorveglianza è stato attivato un imponente dispiegamento di forze dell’ordine in tutto il trevigiano con pattuglie, anche a Oderzo, armate di mitraglietta. Qualche giorno dopo, il ritrovamento nelle campagne tra Asolo e Onè dei resti del bolide con motore Maserati incendiato. Degli occupanti nessuna traccia.

* La questione della probabile apertura di un centro di accoglienza per migranti nella dismessa caserma Zanusso, in alternativa al progetto di accoglienza diffusa sul quale è impegnata l’amministrazione comunale in collaborazione con il volontariato, continua ad alimentare il dibattito cittadino, seguito al consiglio comunale straordinario del 16 novembre al teatro Cristallo e alla marcia di protesta del 28 novembre. Il 12 gennaio è stata approvata dall’aula la mozione, accompagnata da un migliaio di firme per dire “ no”  all’apertura di un  centro di accoglienza, presentata dal consigliere regionale Pietro Dalla Libera per sollecitare l’urgente trasferimento della caserma al Comune.

* La decisione della polizia locale di multare il muro dei papiri di laurea, all’inizio della calle tra piazza grande e contrada rossa ha fatto discutere raccogliendo il disappunto di molte persone che si fermano incuriosite davanti alle prove d’ingegno dei redattori e ai percorsi accademici dei protagonisti.

* Nel giro di qualche mese dovrebbero concludersi i lavori, assegnati al consorzio edile artigiano di Oderzo, per la messa in sicurezza dell’aula magna della scuola media iniziata nel 2008. L’adeguamento antisismico e la ristrutturazione dovevano essere eseguiti dalla società Mimosa in contropartita di un imponente intervento urbanistico in un’area a sud della lottizzazione Brandolini. La crisi economica che investì violentemente l’impresa costruttrice mandò all’aria anche la realizzazione dell’accordo di programma firmato con il Comune. Di qui per l’ente la necessità di riappropriarsi del cantiere, di ridefinire gli aspetti economici, di riassegnare i lavori. In primavera l’aula magna dovrebbe essere agibile alla scuola e alla cittadinanza. In prospettiva, il progetto per l’area residenziale di via Pantano e via Daniotti  prevede una quarantina di villette e palazzine, nel rispetto della morfologia dei luoghi rurali e della memoria dei tracciati di campagna. 

* E’ morto un operaio quarantacinquenne, di origini marocchine, nell’esplosione avvenuta in una fabbrica di San Pietroburgo, aperta dalla ditta Plast di Fontanelle.  Non era la prima volta che si recava nello stabilimento russo, specializzato nello stampaggio di materie plastiche. La salma è stata riportata nel paese d’origine della vittima che lascia la moglie e due figlie: una frequenta l’istituto Sansovino e l’altra le scuole elementari.

* Portobuffolè conosce durante le festività una piacevole vivacità. Un motivo d’interesse particolarmente apprezzato dagli amanti dello sport è il museo del ciclismo Alto Livenza dove è conservata la canottiera pesante di Gino Bartali confezionata dalla madre del campione toscano ancora intrisa del sangue versato durante la spettacolare caduta da un ponte di legno al suo primo tour de France. Negli anni il museo, ospitato nella trecentesca Casa Gaia da Camino, si è arricchito di altre novecento pezzi, tra cui un centinaio di maglie appartenute a Coppi, Bevilacqua, Girardengo, Moser, e biciclette di Giovanni Micheletto e di Ottavio Bottecchia.

* Narra processi, sentenze e curiosità il primo numero della rivista “Archivio storico cenedese”, nata grazie all’associazione Serravalle Viva. Oltre duecento pagine con robusti contributi di autori di buon nome: tra questi, l’opitergino Luigi Zanin tratta i diritti portuali sul Livenza nel decimo secolo, un’epoca e una via importanti per il trasporto dato che le strade erano poche, disagiate e infestate di malavitosi. Direttore editoriale della rivista è Giampaolo Zagonel, studioso vittoriese specialista di Lorenzo da Ponte.

* Da qualche settimana il comandante della polizia locale di Fontanelle, Claudio Da Ros, può godersi il raggiunto traguardo della pensione, salutato da un ringraziamento ufficiale dell’amministrazione comunale.

Da Ros, insignito nel 2012 dell’onorificenza al merito della Repubblica, ha prestato lungo servizio in comune di Oderzo, è tra i sostenitori della banda cittadina Turroni ed è impegnato nel volontariato.

* Dopo ore trascorse in auto, aveva deciso di andare a casa a piedi. In giornata aveva fatto una puntata nella sede di Bolzano dell’azienda di costruzione edile, tornando nell’ufficio di Villorba. Enrico Bettiol, ingegnere sessantenne, titolare della ditta impegnata nella costruzione della scuola primaria di Piavon, ha trovato la morte, falciato da un’auto, nell’attraversamento della Pontebbana.  Il nuovo edificio scolastico è di fatto pronto e si attende soltanto l’allestimento delle aule. Il rientro degli alunni è programmato intorno a metà febbraio.

* E ‘ stata rinnovata la consulta del volontariato. I componenti: Vincenza Momi dell’associazione san Vincenzo de’ Paoli, presidente; Anna Maria Secolo, associazione volontari ospedalieri, vice-presidente; Paolo Tomasella, associazione italiana contro le leucemie; Giuliana Carbonere, centro consulenza familiare casa Moro; Giovanni Buoro, associazione volontari donatori di sangue; Giuseppe Val, circolo dell’amicizia.

* Furlan, un pezzo di storia della fotografia opitergina, prima con Beniamino che nel 1928 aprì uno studio nella casa rossa in via Fornase. Poi con Franco, Roberto, Giorgio. Nel 1963, Beniamino era in piazza Castello, accanto al garage, quando l’autore di queste note acquistò la sua prima macchina, una Bencini, Milano, tuttora conservata senza un filo di ruggine, costata poco meno di tremila lire, compresi tre rullini da venti pose per bianco e nero. Recentemente, Roberto Furlan - che in quella domenica di cinquantatrè anni fa, ci illustrò le funzioni con innato garbo -  è stato premiato in camera di commercio per la lunga attività professionale, portata avanti adesso dal figlio Fabrizio.

* Per uscire dal deposito di via per Piavon, l’autista ha probabilmente inserito la retromarcia invece che la prima; e la corriera dell’Atvo, a quell’ora vuota, è finita nel canale, senza danno alcuno né per persone né per il mezzo stesso. Recuperata dalla scarpata con l’aiuto di due potenti gru è stata messa in strada già nel pomeriggio.

* Ha raccolto calorosi applausi dal folto pubblico, l’annunciatrice televisiva e promessa del palcoscenico Elisa Silvestrin, volto di Raiuno. Nel classico di Tennessee Williams  “Lo zoo di vetro” presentato al Cristallo in apertura della stagione teatrale, ha interpretato la parte della figlia insicura e sognatrice, schiacciata dalla personalità della protagonista, recitata da Pamela Villoresi. Un inizio incoraggiante per Elisa che da bambina ha calcato quel palco da allieva della scuola di danza, e dall’ingresso in Rai ha partecipato allo show di Milly Carlucci “Ballando con le stelle”, collaborato con Giancarlo Magalli nello spettacolo televisivo “Mi gioco la nonna” e partecipato alla fiction “Un passo dal cielo” con Terence Hill.  

gennaio 2016

SULLA PORTA DI CASA

 

Al termine di un anno difficile, la stretta di mano cordiale tra il sindaco di Oderzo e il prefetto di Treviso, durante la celebrazione seguita all’apertura della porta della misericordia nel santuario di Motta di Livenza, è l’immagine rassicurante con la quale ci piace iniziare la nostra riflessione. Un’immagine dal sapore di riconciliazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, tra il rappresentante del governo nella provincia di Treviso e il primo cittadino di Oderzo.

Le settimane precedenti avevano offerto più occasioni per misurare la distanza tra le due posizioni. Al centro, l’accoglienza dei migranti assegnati alla nostra provincia, e l’ipotesi di collocarne da cento a duecento nella caserma Zanusso, dopo che la soluzione alternativa - di accoglienza diffusa in alloggi privati, ceduti in affitto, da assegnare alla gestione del volontariato – non aveva dato risultati sufficienti.

L’ipotesi di costituzione di un centro di raccolta provvisoria (tecnicamente denominato “hub”) era stata respinta in un consiglio comunale straordinario da tutti i gruppi presenti ed è stata il motivo conduttore di una marcia popolare non particolarmente riuscita, stando ai numeri e agli assenti, svoltasi a fine novembre da Piazza Grande alla caserma Zanusso.

Si chiude un anno, dedicato a commemorare la grande guerra, un anno ferito dalle carneficine di Parigi e di Tunisi, dove opera l’arcivescovo Ilario Antoniazzi, uscito dall’istituto missionario San Pio X di Oderzo. Sono alcuni degli atti di terrorismo attribuiti al fanatismo islamico, tra i tanti portati a segno, che hanno compromesso irrimediabilmente la nostra quotidianità.

Questo clima ha suggerito la messa in atto di misure di sicurezza per garantire un sereno inizio del giubileo. A Motta, dove sono convenuti circa duemila fedeli provenienti soprattutto dalle zone di Motta, Oderzo, Torre di Mosto (la “bassa diocesi” cara a mons. Visintin), il vescovo Corrado Pizziolo ha insistito sul significato simbolico dell’anno santo, un’occasione propizia per convertirsi, per aprirsi al mondo, per uscire dal proprio recinto e compiere opere improntate alla misericordia. Tra queste, dar da mangiare a chi ha fame, vestire chi ha freddo, ospitare i senza tetto.

Per tornare ai principali eventi da ricordare, si è verificato in luglio un passaggio di testimone, o meglio di fascia tricolore, alla guida dell’amministrazione comunale. Il cambiamento in corsa è avvenuto in seguito all’elezione a consigliere regionale dell’avv. Pietro Dalla Libera; un traguardo piuttosto sofferto, raggiunto con una lista civica, dopo nove anni di amministrazione attenta ai debiti e all’equilibrio dei conti. Prima di lasciare, egli ha incassato il riconoscimento di “borgo felice”, nel sondaggio pubblicato dal Sole 24 ore, che colloca Oderzo al primo posto, nella Marca gioiosa. Sarà dunque il vice Sindaco, ing. Bruno De Luca,  a reggere l’amministrazione comunale nell’ultimo tratto di mandato.

La campagna elettorale di primavera, iniziata da tempo, ha una varietà di argomenti di cui occuparsi: dallo stato delle strutture scolastiche alle politiche in tema di rifiuti e di viabilità.

Rimane l’enorme fenomeno migratorio. Speriamo che la soluzione di una partita così complessa e spinosa sia lontana da calcoli d’interesse per la ricerca del consenso a buon mercato. Far leva sulle paure può essere un boomerang.

Anche se i timidi segni di ripresa economica sono stati oscurati dal fallimento di alcune importanti aziende della zona, terminiamo la nostra carrellata con una notizia positiva: si è chiusa una stagione delicata per lo stabilimento Sole di via Verdi, prosciolto dall’accusa d’inquinamento e liberato dalla conseguente pressione sociale, condizioni che rischiavano di bloccare gli investimenti in progetti di sviluppo e assunzioni di manodopera. Il primo risultato è stato la stabilizzazione di venticinque precari.

L’auspicio è che il lavoro a tempo indeterminato sia un traguardo a portata di mano per tanti giovani in cerca di occupazione.  Agli affezionati lettori di questa rubrica e del Dialogo, l’augurio di un felice 2016.

 

Nella foto, l'apertura della porta santa nella basilica dei miracoli ai Motta di Livenza

 

Spigolature di un anno

 

Prima di mandare in soffitta l’anno appena trascorso, ripercorriamo alcuni eventi tra i più importanti.

* Al primo gennaio 2015 la popolazione residente a Oderzo ammontava a 20.410 unità.  La folta comunità straniera è costituita da 2.609 cittadini di varie nazionalità. I Paesi più rappresentati sono:  Romania, Albania,  India, Marocco, Senegal, Moldavia.

* A dieci anni dalla scomparsa, la città di Conegliano dedica a palazzo Sarcinelli una mostra a Gina Roma, Un’artista e una donna di straordinaria personalità che ha trascorso a Oderzo larga parte della lunga vita consacrata alla pittura e all’impegno sociale.

* La corsa internazionale sul circuito “Oderzo città archeologica” taglia il ventesimo traguardo con una curiosità: la sfilata nelle prime ore del primo maggio di atleti in costume romano, in perfetto connubio tra sport e storia. Le ultime due gare riservate ad atleti juniores/seniores femminili e maschili, categorie sfiorate recentemente - secondo l’accusa - dall’ombra del doping, sono state trasmesse in diretta da Raisport. Il tutto su un percorso disseminato di testimonianze del passato che esaltavano la suggestione delle immagini.

* Sono stati installati, presso le aree di sosta a pagamento, parchimetri dotati di piccola telecamera, per facilitare l’utenza  e scoraggiare i malintenzionati. Rimangono invariati gli orari e le tariffe.

* Con la consultazione del 31 maggio entrano in consiglio regionale del Veneto nove trevigiani. Tra essi,   l’avv. Pietro Dalla Libera, Sindaco di Oderzo per nove anni. Per una curiosa combinazione, il ricalcolo dei seggi assegnati provoca la clamorosa esclusione del presidente della Provincia, Leonardo Muraro. 

* E’ tornata la rievocazione storica con le proposte enogastrornomiche  e culturali che l’hanno caratterizzata fin dall’inizio. Si è arricchito nel tempo il coinvolgimento degli istituti superiori nell’interpretazione di autori classici. Il tutto accompagnato dalle “Lecturae Latinae” in piazza Carducci e dal concorso “Vestiamo la storia” rivolto alle fasce delle scuole elementari e medie.

* E’ stato assegnato ad Arturo Benvenuti, artista poliedrico (poeta, pittore, fotografo), 92 anni ben portati, il  premio di cultura 2015 istituito dal Lions club di Oderzo e giunto alla trentaduesima edizione.  La motivazione cita le espressioni più significative del suo impegno civile e intellettuale.

* Sarà restaurato l’affresco dedicato alla Madonna del latte nella chiesetta di San Giuseppe, all’imbocco di via Masotti. L’iniziativa, che  rientra in un “service” dei Rotary club di Conegliano e di Oderzo, intende riscoprire una devozione diffusa nel trecento e messa in discussione, per la scena dell’allattamento del Bambino, dal concilio di Trento che pose le premesse  all’attuale dedicazione allo sposo di Maria.

* Quest’estate un caldo africano ha pesantemente condizionato per settimane lo svolgimento delle normali attività e compromesso la sopportazione di un clima tropicalizzato sui cui effetti si confrontano i meteorologi. Le alte temperature e la straordinaria umidità hanno raggiunto livelli che non si conoscevano da anni.

* Dopo Treviso, Quinto, Eraclea, l’arrivo massiccio di profughi e le soluzioni in vari casi improvvisate  provocano tensioni fra la popolazione, spiazzando le autorità chiamate a mediare in un clima di scontro politico. Alla fine, è rimosso il prefetto di Treviso, Maria Augusta Marrosu diventata capro espiatorio di un cumulo d’inefficienze e d’incomprensioni fra le parti in causa. La sostituisce un alto funzionario del ministero, Laura Lega inviata con il preciso mandato di riportare serenità in una provincia ancora scossa dalle polemiche in tema di immigrati.

* Chiara presa di posizione dei vescovi di Treviso e di Vittorio Veneto dopo la rivolta di Quinto. Senza peli sulla lingua Gianfranco Agostino Gardin e Corrado Pizziolo intervengono in modo netto sull’accoglienza dei migranti. La riflessione non risparmia sindaci, politica e istituzioni e richiama tutti alle proprie responsabilità, in primo luogo i cristiani.

* E’ mancato, dopo lunga malattia, lo scrittore Mario Bernardi,  84 anni, già dirigente di case editrici a livello nazionale e esponente del mondo culturale opitergino. E’ stato consigliere comunale per diversi mandati sui banchi di minoranza, ricoprendo successivamente  incarichi negli Enti cittadini: ospedale, opera pia Moro, fondazione Oderzo Cultura. E’ autore di numerosi libri; l’ultimo “Poesie per vivere” era uscito in ottobre 2014. Ha collaborato al “Dialogo” con interventi d’impegno civile e di costume, reminiscenze storiche, divagazioni letterarie, racconti.

* Ai primi di gennaio, Il Dialogo aveva perso un altro amico, lo storico Eugenio Bucciol, che in trent’anni di permanenza nell’ex capitale imperiale, aveva maturato una visione europea.  Frequentando l’archivio di guerra di Vienna aveva approfondito le vicissitudini del Veneto, quando era provincia austriaca, e l’occupazione austroungarica, dopo la disfatta di Caporetto. Non aveva per questo cessato di amare Piavon, il paese in cui era nato, e l’immediatezza delle persone semplici.

* Silvia Marangoni, ventinovenne opitergina, portacolori delle Fiamme Azzurre, si è presa una bella soddisfazione salendo, dopo una battuta d’arresto nella passata edizione, sul gradino più alto del podio al campionato del mondo di pattinaggio artistico (a rotelle in linea) svoltosi in Colombia.

* La produzione vitivinicola di quest’anno sarà ricordata sia per quantità che per qualità. Le condizioni del tempo hanno favorito la maturazione delle uve grazie ad una giusta esposizione solare, alle temperature tipiche della stagione e alle piogge al momento giusto.

* Non sempre la politica del rigore paga. Tanto meno quando esso non porta ai risultati sperati. Lo spegnimento di metà lampioni dell’illuminazione pubblica del territorio opitergino è servito a risparmiare sulla bolletta del Comune? Molto meno del previsto. Di sicuro la misura adottata è apparsa dannosa sul piano della sicurezza percepita dalla popolazione. La decisione del Sindaco reggente De Luca - già dipendente Enel - di ripristinare i punti luce spenti è stata accolta con sollievo.

* Lo scandalo Dieselgate non ha risparmiato l’Italia dove si è parlato di un milione di auto truccate prodotte dal gruppo Volkswagen. L’infortunio rischiava di danneggiare l’intero mercato e di coinvolgere il vasto indotto. Ciò non ha fortunatamente interessato lo stabilimento Sole di via Verdi che vanta una solida posizione nel mercato tedesco della componentistica auto e all’interno del colosso di Wolfsburg.

* E’ vero che l’abito non fa il monaco, ma pochi avrebbero immaginato che mons. Corrado Pizziolo fosse stato una promessa del calcio. Ha giocato per due anni, in seconda categoria, da titolare nella squadra di Piombino Dese, terra di cui è originario. E il pallone continua ad appassionarlo. La pubblica “confessione” è avvenuta nel corso della presentazione della  neonata squadra Conegliano Football Club.

* L’allarme dell’organizzazione mondiale della sanità sulla pericolosità delle carni rosse e degli insaccati, come salsicce e soppresse, accusati di essere cancerogeni, ha influenzato il mercato del settore. Intanto l’Europa dà via libera al consumo di insetti e di alghe. Il sociologo Ulderico Bernardi interviene nel dibattito: «Possibile che la tradizione di generazioni possa essere rovesciata solo sulla base di qualche ricerca, peraltro contestata nei suoi limiti?»

* Aveva raggiunto la bella età di novant’anni Luigi Serafin, una figura di spicco nel mondo dell’imprenditoria veneta, impegnata nel sociale e attivo nella comunità. Nel 1955, forte dell’esperienza maturata in Arabia Saudita, aveva fondato un’azienda di frigoriferi industriali leader nel settore. In parrocchia era una presenza rasserenante pur con gli acciacchi dell’ultimo periodo. Faceva parte del consiglio parrocchiale per gli affari economici. Da presidente del Lions Club, aveva consegnato nel 1986 a mons. Paride Artico il premio cultura per il servizio svolto dal “Dialogo”. In altra parte del giornale, gli dedichiamo un profilo.

* Sono intervenuti in consiglio comunale, accompagnati dal direttore sanitario dell’azienda numero nove, Michele Tessarin che ha diretto l’ospedale di Oderzo per molti anni, i “primari” di recente nomina nella realtà opitergina: Roberto Baccichet (ginecologia e ostetricia), Paolo Callegari (chirurgia), Nicolò Coletti (ortopedia e traumatologia), Pietro De Bastiani (medicina), Stefano Fabbris (oculistica), Roberto Lezzi (salute mentale), Sandro Pavan (anestesia-rianimazione), Angela Taraschi  (pediatria).  Con gli incarichi conferiti negli ultimi mesi è stato completato l’organigramma, da tempo in sofferenza. Un aspetto è stato sottolineato durante la presentazione dei nuovi responsabili di struttura: sono tutti trevigiani, in parte opitergini, e comunque tutti dotati di curriculum all’altezza del compito affidato.

* Ore di paura per il furioso incendio che ha investito il condominio Zodiaco, costruito una decina d’anni fa nell’area Scardellato, in corrispondenza con l’officina di un tempo e il salone della concessionaria automobilistica. Distrutti, per il surriscaldamento di una canna fumaria, parte del tetto e il sottotetto del palazzo. Inagibili due attici. Pesanti in periodo prenatalizio le ripercussioni sul traffico, per la prossimità dell’autostazione, del supermercato Coop e la concomitanza dell’incendio con l’uscita delle scuole. Sul posto sono intervenute le squadre dei vigili del fuoco di Motta, Treviso, Conegliano, San Donà di Piave. Una ventina di giorni prima, le fiamme si erano sprigionate dalla canna fumaria di un condominio poco lontano, in via Marinai d’Italia, laterale a via Spinè.