Archivio 2016
ottobre 2016
CINQUANT'ANNI FA
«In
quella terribile giornata d’inizio novembre 1966, il forte vento di scirocco,
ostacolando il deflusso verso il mare, aveva contribuito ad innalzare il livello
della corrente fino a superare il livello di guardia. Il genio civile provvide a
mettere in allerta la popolazione. Con mia madre e mio padre, ci avviamo a piedi
con poche cose per la notte. Nell’oscurità assoluta, con le case al buio e
l’illuminazione pubblica fuori uso, l’atmosfera era spettrale, sinistra,
paurosa. Ci dirigevamo verso Oderzo, sperando di trovare ospitalità per esempio
al Brandolini. Invece, passando davanti a una famiglia ci videro e ci ospitarono
per la notte, accogliendoci in casa. Il racconto è di Bepi Stefanel, allora
adolescente, residente a Ponte di Piave.
Rivive
quei momenti con Gino Redigolo, che qualche anno più tardi diventerà Sindaco,
e in quella veste dedicherà molte energie all’approfondimento del tema e alla
ricerca di soluzioni per scongiurare il ripetersi di simili eventi. Da
presidente del consorzio dei Comuni del comprensorio opitergino-mottense
promosse studi importanti sulla difesa del suolo e sulla prevenzione delle
calamità.
Negli
anni Settanta, si contrapponevano due tesi. Il rischio delle piene si combatte
trovando soluzioni efficaci nelle aree più esposte oppure intervenendo a monte.
Un problema non da poco che offriva due soluzioni alternative: la costruzione a
monte di sbarramenti antipiena, da un lato sul Piave e dall’altro sul sistema
Monticano-Livenza-Meduna; l’alternativa era la creazione di casse di
espansione per dare sfogo all’ondata di piena in corrispondenza delle grave di
Papadopoli e del Pra’ dei Gai.
Il
consorzio dei Comuni, grazie anche alla generosità del maestro Giuseppe Marson,
presentò allora studi e bussò a centinaia di porte per sostenere progetti
concreti. Progetti ambiziosi come la diga di Falzè che torna ciclicamente
d’attualità scatenando contrasti e dure opposizioni, in particolare di un
comitato fortemente motivato. Sul Prà dei Gai, non gradito ai friulani, si sono
susseguite puntate di una storia infinita. Una tesi è che la cassa di
espansione risulterebbe di efficacia limitata senza gli interventi
complementari: la diga di Ravedis sul Cellina e la traversa di Colle sul Meduna.
Sono
argomenti che Gino Redigolo, oggi capogruppo della minoranza consigliare a Ponte
di Piave e presidente del Lions club opitergino, non si stanca di tener vivi per
arrivare, primo o poi a risultati concreti e interventi condivisi.
Sulla
breccia, a distanza di più di quarant’anni è il prof. Luigi D’Alpaos, già
docente di idraulica all’università di Padova, tornato all’onore della
cronaca nel dibattito sulla candidatura a sito Unesco dell’oasi naturalistica
costituita dal letto del Piave e del paesaggio vitivinicolo delle colline del
prosecco.
Il
fiume più saccheggiato d’Italia, sostiene tra i fischi del comitato di
Sernaglia il prof. D’Alpaos, troverebbe beneficio dalla diga, una soluzione
per ridare l’acqua al fiume impoverito oggi da prelievi funzionali alla
produzione di energia elettrica. Insomma di ridare la vita.
Tornando ai rischi per il territorio e per l’ambiente, guardando alle mutazioni climatiche e costatandone gli effetti, vien da chiedersi se il 4 novembre 1966 sia passato da cinquant’anni o sia stato dimenticato.
Nella foto: acqua oltre il livello di guardia al ponte Manin
Trenta giorni
*
Ingresso solenne, nella festa degli angeli custodi, del nuovo parroco mons.
Pierpaolo Bazzichetto, 45 anni, fino ad oggi titolare della parrocchia di
San Pio X a Conegliano. Ne daremo conto nel prossimo numero.
*
Saluto alla comunità per mons. Piersante Dametto, al termine di un servizio di
ventiquattro anni esatti, nel quale ha saputo coniugare la profondità del
pensiero teologico alla pratica quotidiana del servizio pastorale.
Numerose
le attestazioni di profonda stima arrivate anche da persone magari lontane,
attratte dalla sua dedizione.
La
liturgia di saluto - al tempo stesso familiare e solenne, concelebrata con il
vicario foraneo, don Alberto Dalla Cort, don Romualdo Baldissera, padre Serafino
Trentin, il diacono Aldo Cappellotto, don Matteo D’Arsiè, padre Massimo
Rocchi, direttore del Brandolini, e padre Marian Liviu, della comunità rumena -
ha richiamato una moltitudine straordinaria. Mons. Dametto, commosso, ha
ricordato i 700 matrimoni amministrati, i 2.200 battesimi, i 2.200 funerali e i
rapporti fecondi instaurati con le famiglie, con i gruppi ecclesiali, con le
associazioni, con le istituzioni.
Per
questo impegno a tutto campo, l’associazione Sin Dia Cron, presieduta da
Nicola Pellegrino e nata per valorizzare le tradizioni e le risorse culturali
del territorio, ha voluto assegnare a mons. Dametto il premio culturale 2016 per
aver contribuito alla diffusione dei valori umani, civili e sociali della
tradizione.
*
Mentre si avvicina il cinquantenario della terribile inondazione del 1966,
passata alla storia come “alluvione”, sono sorte iniziative per far il punto
sullo stato idrogeologico del territorio e sulle misure di difesa del suolo dal
rischio delle piene specie nel sistema Piave-Livenza-Monticano. Riprendiamo
l’argomento nello spazio dell’approfondimento mensile.
Una
buona notizia è il prossimo avvio dei lavori di costruzione di una cassa di
espansione in comune di Fontanelle alla confluenza tra fosso Borniola e
Monticano. Il
progetto definitivo prevede un intervento da 2,1 milioni di euro, con
l'obiettivo di ridurre il pericolo di esondazioni per il tratto a valle, con
riflessi positivi su Oderzo, messo a rischio ripetutamente nell’ultimo
quindicennio.
*
Alle ore 3.36 del 24 agosto, nella festa di San Bartolomeo, tre scosse
nell’arco di un’ora sconvolgono interi borghi tra Lazio, Marche, Abruzzo e
Umbria. Sono quasi rase al suolo Amatrice, Accumoli, Arquata. Circa 300 morti è
il bilancio della tragedia che comporta una scia dolorosa di disagi, di
immancabili polemiche e chiama in causa precise responsabilità. Sono stati
circa diecimila le repliche finora passate come scosse di assestamento.
Prova a gettare uno spiraglio di luce il vescovo di Ascoli Piceno, mons.
Giovanni D’Ercole: «E proprio nel buio che bisogna ritrovare la speranza. Non
abbiate paura di gridare la vostra sofferenza, ma non perdete il coraggio.
Quella notte ho chiesto a Dio: “Adesso che si fa?”. Insieme riscostruiremo
le nostre case e le nostre chiese».
*
Ai soccorsi hanno partecipato anche i
vigili del fuoco di Treviso e di Venezia. Lavora all’ospedale dell’Angelo il
medico Nicola Bortoli che ha preso in braccio la piccola Giorgia, di otto anni,
rimasta sotto le macerie per più di sedici ore abbracciata al sorella maggiore,
esanime.
*
L’immagine di quella scuola di Amatrice restaurata di recente e crollata
sembra l’emblema delle responsabilità. Per fortuna Oderzo è a buon punto con
l’attuazione del piano d’intervento antisismico per l’edilizia scolastica.
Dopo le scuole di Piavon ricostruite da poco, è stato recentemente finanziato
il progetto di adeguamento per il plesso Parise.
*
I dati della vendemmia 2016 parlano di un’ottima annata. Veneto agricoltura
prevede un leggero aumento di produzione delle uve bianche e qualche flessione
nelle uve nere a causa soprattutto della riduzione di superfici coltivate.
*
Bivacchi nel parco comunale: una vecchia storia che purtroppo continua, con
conseguente disturbo della quiete pubblica, danni e atti contrari alla decenza e
al buon gusto. In un’area, oltretutto, frequentata di giorno da bambini. Il
sindaco ha disposto il potenziamento di controlli e fatto appello alle forze
dell’ordine.
*
Commissione edilizia soppressa. E’ stata a lungo un organo di confronto circa
lo sviluppo urbanistico e di controllo sulle scelte dell’amministrazione
pubblica. Nel frattempo la legislazione ha ridistribuito le
competenze e forse l’organo collegiale non serviva più. Non essendo
obbligatorio, il consiglio comunale ha pertanto deciso di farne a meno, come da
tempo si legge un po’ ovunque, all’insegna della semplificazione. Forse il
valore della partecipazione meriterebbe qualche attenzione in più.
*
Nel decimo anniversario di costituzione della Fondazione Oderzo Cultura, non
senza nostalgia, la presidente Tiziana Prevedello Stefanel lascia l’incarico
di presidente e fa un bilancio dell’attività svolta. Una pubblicazione fresca
di stampa, ricca di dati e di immagini, ripercorre il decennio e illustra le
attività svolte dal museo
(istituito nel 1876), dalla biblioteca (1969) e dalla pinacoteca (1967) che
vedono alla direzione tre giovani signore, preparate e piene di entusiasmo,
rispettivamente: Marta Mascardi, Irene Romanzin e Paola Bonifacio.
Un dato su tutti, a conferma dello stato di salute della fondazione: l’
avanzo di gestione di oltre 80 mila euro.
Per
l’occasione è stata mostrata al pubblico la collezione dei vetri che
costituirà il futuro museo del vetro d'artista. Le opere sono state create
nell'ambito della Fucina degli angeli, coordinata da Egidio Costantini, su
disegni di importanti artisti internazionali tra i quali: Arp, Arman, Ernst,
Cocteau, Dall'Acqua, Picasso, Viviani e Costantini stesso.
Tra
i motivi d’interesse, nella sede della biblioteca,
è collocato il museo Tullio Vietri, opitergino di nascita, che conta ben
163 opere dell’artista, deceduto recentemente.
*
La Fondazione presenta un bilancio sociale positivo: in biblioteca, gli iscritti
sono passati da 1067 a 5211; i visitatori del museo sono aumentati del 50%; ai
laboratori estivi hanno partecipato oltre 4 mila ragazzi e nei week end degli
ultimi anni il gioco creativo ha coinvolto quasi mille partecipanti.
*
Festa per i settant’anni dell’Opitergina calcio, con le promesse, le
squadre, la dirigenza passata e presente e tre assi del passato ancora attivi:
Gianfranco Zigoni, Renato Faloppa e Ivan Gregori. L’Opitergina nasceva nel
1946. Sotto il palco della festa in
Piazza Grande risaltano i colori
della compagine cittadina: rosso e bianco, come lo stemma della città.
*
Ha destato sorpresa a Fontanelle l’assegnazione da parte del ministero
dell’interno di un gruppo di 16 donne con due bambini in tenera età, già
ospiti della caserma Serena, trasferite in una struttura del centro di Lutrano
che fino a qualche tempo fa ospitava nove pazienti psichiatrici. La
comunicazione della destinazione del
nuovo gruppo è arrivata in municipio soltanto poche ore prima. “Il
problema”, commenta a caldo il sindaco Ezio Dan, “è che io non ne sapevo
niente. Va bene che quella è una struttura privata ma, senza polemica, qui le
istituzioni passano sopra le nostre teste”.
*
Suor Suzette della
Congregazione Cuore Immacolato di Maria in servizio nella casa di soggiorno
Arturo ed Irma Simonetti, che aveva iniziato un percorso di accompagnamento dei
giovani nigeriani del centro di accoglienza temporanea, è trasferita, come del
resto la consorella, nella sede padovana dell’Opera Immacolata Concezione
all’interno di un programma di ottimizzazione delle risorse umane disponibili.
*
Inizia la scuola e con la riapertura mancano ad asili e materne paritarie della
Provincia di Treviso 8 milioni e mezzo di contributi attesi dal Ministero. Fondi
relativi al l’anno trascorso. Un buco enorme in un contesto già al limite di
sopportazione che riguarda 234 strutture per l’infanzia che sentono non solo
il peso dei bilanci ma anche del calo demografico.
*
La professoressa Liviana Da Re è la nuova dirigente scolastica dell’Isis
Scarpa, posizione rimasta scoperta per il collocamento a riposo del prof. Mario
Sala, negli ultimi dodici anni a capo dell’istituto di cui il liceo classico
– liceo linguistico di Oderzo è sezione staccata. Da un anno la professoressa
Da Re era reggente all’istituto Obici.
* Hanno fatto effetto le dieci medaglie d’oro (trentanove complessivamente) conquistate dagli azzurri alle Paraolimpiadi di Rio de Janeiro. Il gradino più alto della scherma è stato anche della moglianese Bebe Vio, diciannovenne straordinaria che tra le amiche conta la campionessa iridata di pattini in linea Sara Marangoni. Entrambe capaci di rialzarsi con la forza di volontà e il lavoro da situazioni avverse. Il segreto stampato su una maglietta scambiata qualche settimana prima: «Crederci sempre, non mollare mai».
settembre 2016
DENTRO LA NOTIZIA
L'intervista (per leggerla clicca qui)
Non
si può dire che, benché prevedibile, la notizia non sia stata una sorpresa.
L’anagrafe non scherza e il codice di diritto canonico
non è un elenco di pie intenzioni.
La
storia della parrocchia di Oderzo ci offre una casistica interessante di
longevità. Basti pensare che mons. Domenico Visintin ha “regnato” per 45
anni e mons. Paride Artico per 28. Erano
altri tempi.
Ugualmente
il “pensionamento”di mons. Piersante Dametto, classe 1939, ha
destato tra i fedeli qualche commento che il diretto interessato, dopo un primo
momento di umana incertezza, lascia cadere convinto che il rinnovamento aiuti a
migliorare. Oltretutto all’ospedale di Conegliano, dove svolgerà assistenza
religiosa, lo aspettano i malati.
Nel
consegnargli le insegne di pastore, il 26 settembre 1992, mons. Eugenio
Ravignani aveva delineato con efficacia la sua personalità: «E’ un uomo
semplice. Quello che vedete nel suo volto, lo porta dentro nell’animo suo.
E’ un uomo trasparente, perché quello che vedete nei suoi occhi vi farà
comprendere ciò che sta soffrendo o di cui gioisce».
Alcune
priorità di questo servizio, le aveva indicate l’Abate stesso nella prima
omelia: «chiedo al Signore di aiutarmi a capire i bambini, i ragazzi, i
giovani; a parlare loro con simpatia, amore e sincerità; a proporre ad essi
grandi ideali». E aveva mostrato
speciale attenzione alla famiglia, «l’immagine più espressiva come luogo
dove ci si accoglie, si collabora, ci si perdona e si cresce insieme».
A
distanza di 24 anni, a Oderzo come altrove le condizioni sociali e la pratica
religiosa sono mutate. Non è mai venuto meno in mons. Dametto il ruolo di guida
laboriosa di una comunità in cammino e di attento interprete delle linee
indicate dalla Chiesa.
I
risultati conseguiti in campo spirituale si prestano difficilmente a verifiche
di tipo vagamente aziendalistico. L’affluenza alle
celebrazioni liturgiche dai paesi del
circondario, la sensibilità concreta verso i bisogni degli ultimi, il rapporto
costruttivo con le istituzioni civili e le iniziative culturali promosse dalla
parrocchia sono tuttavia una cartina di tornasole interessante dell’attività
svolta.
Nell’intervista
che pubblichiamo all’interno ci soffermiamo sulle opere compiute in funzione
pastorale e su vari aspetti del servizio alla comunità opitergina.
Una
comunità visitata nell’ultimo periodo da cambiamenti importanti nelle
posizioni rispettivamente di primo cittadino e di Abate-parroco: l’elezione di
un Sindaco-donna, l’ingegner Maria Scardellato, che ha mostrato, fin dalle
prime mosse, stile e ponderatezza, e la nomina di un sacerdote giovane, mons.
Pierpaolo Bazzichetto, figlio di questa terra, preparato per il compito che lo
attende.
Una
riflessione conclusiva. Il Dialogo - che ha festeggiato nel 2014 i
cinquant’anni di vita – ha raggiunto nel corso dell’ultimo ventennio un
riconosciuto livello di maturità cui gli editoriali del Direttore hanno dato
corpo e anima. Abbiamo più di un motivo per pensare che don Pierpaolo lo
sosterrà per il futuro ravvisando in esso un provvidenziale strumento di
crescita.
A presto.
Trenta giorni
*
“ Spostamenti per il rinnovamento” è
il titolo di un avviso pubblicato da “L’Azione” che annuncia una serie di
provvedimenti concernenti diciotto preti della diocesi di Vittorio Veneto.
Alcuni spostamenti riguardano la nostra comunità:
Mons.
Pierpaolo Bazzichetto è nominato Abate-Parroco della Parrocchia del Duomo,
Protonotario apostolico “durante munere” e Moderatore dell’Unità
Pastorale di Oderzo; lascia la guida pastorale della Parrocchia di San Pio X a
Conegliano e la direzione dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della
Famiglia.
Mons.
Piersante Dametto, Canonico onorario del Capitolo della Cattedrale, lascia la
guida pastorale della Parrocchia del Duomo di Oderzo ed assume il servizio di
Assistente religioso del complesso ospedaliero di Conegliano.
Don
Lorenzo Barbieri è nominato Vicario parrocchiale della Parrocchia del Duomo di
Oderzo. Lascia le Parrocchie di
Pieve di Soligo, Solighetto e Refrontolo.
Don
Matteo D’Arsiè è nominato Vicario parrocchiale di Codognè, Cimetta,
Cimavilla e Roverbasso e lascia la Parrocchia del Duomo di Oderzo.
*
Si ritira dal servizio attivo don Romualdo Baldissera, classe 1921, cappellano
di Sua Santità; ha compiuto
settantadue anni di sacerdozio nei quali ha ricoperto incarichi diocesani e di
parroco per ventotto anni; negli ultimi vent’anni, trascorsi in mezzo a noi,
è stato - per molte persone e gruppi - consigliere spirituale
e dispensatore della parola di Dio e del suo perdono. Da giovane
cappellano di Oderzo, alla fine di aprile del 1945, fu testimone della strage di
immenso orrore che si abbatté su questa città subito dopo la Liberazione. Tra
i tanti servizi svolti, ha ricoperto a lungo l’incarico di assistente
nazionale della pastorale per gli operatori degli spettacoli circensi.
*
E’ stata chiamata a svolgere servizio a Polcenigo (Pordenone) suor Gianna
Scapin (originaria di Santa Maria di Sala) da diversi anni superiora della
Comunità Francescana Elisabettina attualmente alloggiata nella struttura della
Scuola per l’Infanzia Carmen Frova, che svolge un prezioso servizio specie in
ambito liturgico e caritativo. In maggio scorso suor Gianna aveva festeggiato i
cinquant’anni di professione religiosa.
* A chi lascia questa Comunità il grazie riconoscente
dalle colonne del Dialogo e gli auguri più vivi. A chi si presta ad
iniziare il servizio tra noi, il benvenuto in questa terra di antica tradizione
cristiana.
* Il neo Sindaco Maria Scardellato, eletto il 19 giugno scorso, ha prestato
giuramento in apertura del primo
consiglio comunale; in precedenza aveva assegnato
le deleghe sotto riportate, tenendo per sé gli affari generali e il
sociale.
Completano
la giunta comunale:
Michele
Sarri, vice Sindaco, con deleghe per le seguenti materie: commercio,
artigianato, industria, rapporti con le frazioni, sagre;
Mauro
Lorenzon, commercialista: bilancio, finanze, tributi, personale, elaborazione
dati;
Gloria
Tessarollo, esperta di comunicazione: informazione, rapporti con i media,
cultura, scuola, turismo, spettacolo, coordinamento associazioni;
Vincenzo
Artico, ingegnere: lavori pubblici, urbanistica, ambiente, agricoltura;
Enrico
Patres, avvocato: sport, polizia locale, sicurezza, protezione civile.
*
I mesi di luglio e di agosto hanno riservato al mondo un’interminabile ondata
di orrore, spesso con azioni compiute da “lupi solitari” fanatici o
squilibrati che hanno insanguinato Dacca, Nizza, Monaco di Baviera, Rouen,
Istanbul per fermarci ai fatti più conosciuti. Da Cracovia dov’erano in corso
le giornate mondiali della gioventù, il Papa deplorando la carneficina in atto,
ha voluto precisare che in questa guerra la religione non c’entra.
* Agosto particolarmente burrascoso
sotto l’aspetto meteorologico. La mattina del 6, una tromba d’aria,
che minacciava di abbattersi sull’Opitergino, ha colpito duramente
alcune zone della provincia. In particolare, il centro di Conegliano in giorno
di mercato, scoperchiando tetti, abbattendo alberi e provocando danni ingenti. *
Grida all’interno del centro di accoglienza popolato da rifugiati provenienti
in gran parte dalla Nigeria, dal
Ghana, dal Mali, dalla Costa d’Avorio e anche dal Pakistan. Gli schiamazzi,
che in un’occasione hanno allertato qualche residente, si sono rivelati segni
di esultanza o di critica sulle prestazioni degli atleti impegnati nelle
olimpiadi in Brasile.
Al
momento, i migranti ospiti dell’ex caserma sono circa duecentoquaranta. Una
presenza diventata familiare in centro città e nel tragitto verso il complesso
militare.
*
E’ proseguito l’intervento del genio civile sugli argini del Monticano per
aumentare la sicurezza del centro storico, dell’area
di piazzale Europa e intorno al ponte sulla piazza. L’intervento finanziato
dalla Regione Veneto prevede una spesa di trecentoquarantaquattromila
euro.
* Progetto di videosorveglianza facente capo alla provincia di Treviso
denominato “Visore”. Oderzo è punto di riferimento per il relativo
comprensorio. Il segnale incoraggiante è che le telecamere sono accese e che
manca poco all’avvio effettivo della sala operativa.
L’Amministrazione opitergina ha aderito alla convenzione tra i Comuni
per la gestione del servizio.
*
Fervono intanto le discussioni sul progetto di controllo di vicinato per
aumentare la sicurezza; argomento spinoso che è stato oggetto di un incontro
del Sindaco con il Prefetto di Treviso; una materia sensibile che ha bisogno
dell’intelligenza di tutti per non trasformarsi in rincorsa del consenso o
in scontro politico.
*
Sembra non lasciar spazio a dubbi la diagnosi dello specialista sullo stato di
due tigli della galleria naturale che ombreggia viale Frassinetti.
L’inspiegabile rinsecchimento delle piante non ha spiegazioni e lo specialista
agronomo avrebbe riscontrato precisi indizi di avvelenamento. Il Comune ha
immediatamente sporto denuncia contro ignoti per danneggiamento del patrimonio
pubblico.
Un
dato confortante traspare, in compenso, dal bilancio arboreo tracciato dal
Sindaco reggente prima di lasciar l’incarico. Il “bosco comune” sparso nel
territorio conta 1.335 piante, dalle alberature stradali alle piante di parchi
pubblici e parchi gioco.
Negli ultimi cinque anni sono stati effettuati 170 abbattimenti di alberature
pericolose per la sicurezza. In compenso sono stati piantati ben 495 nuovi
alberi destinati a crescere: uno per ogni bambino nato.
*
Il centro di riabilitazione “La Nostra Famiglia” di Oderzo compie 25 anni.
Tutto nacque da una donazione di Irma Talamini Simonetti e dalla volontà degli
amministratori locali di allora di sostenere l’acquisto del terreno dell’ex
colonia agricola dalla Casa di Ricovero per la costruzione della struttura
riabilitativa gestita dall’associazione fondata da don Luigi Monza.
Accanto ad essa nasceva la casa-famiglia “Zoran” affidata alla
generosità dei coniugi Alberto e Maria Teresa Cappellotto.
Alla
commemorazione hanno partecipato oltre ai referenti de “La Nostra Famiglia”
il vescovo di Vittorio Veneto, mons. Corrado Pizziolo, il direttore generale
dell’azienda socio-sanitaria di Treviso, dott.
Francesco Benazzi, e oltre trecento persone tra utenti, familiari, ex
amministratori, volontari, operatori e amici della Nostra Famiglia.
Per
l’occasione è stata allestita una mostra fotografica che documenta la
venticinquennale attività a favore dei disabili.
*
E’ stato assegnato a Piero Martin il premio “Una vita per lo sport” dal
Panathlon Club Oderzo presieduto da Mauro Garolla. Un riconoscimento meritato
dall’ideatore e motore della corsa competitiva “Oderzo città
archeologica” che richiama per il primo maggio i migliori atleti in campo
internazionale del vecchio continente e da due anni ha conquistato la diretta
dagli schermi di Raisport.
* Oro olimpico: la Marca trevigiana brinda alla vittoria di Elia Viviani nell’omnium, una specialità dell’inseguimento sulla pista di Rio. Già da allievo il veronese era seguito da Paolo Slongo e, da under 23, preparava la stagione agonistica a Tezze di Vazzola. Oggi milita nello squadrone Sky su bicicletta della trevigiana Pinarello. E, cambiando disciplina, la coneglianese Alessandra Patelli ha riportato alle Olimpiadi il canottaggio di Marca a distanza di quasi cinquant’anni dal “due con” che s’impose su tutti a Città del Messico nel 1968. Era formato da Primo Baran, Renzo Sambo e Bruno Cipolla, atleta quest’ultimo che negli anni ottanta lavorerà come psicologo nell’unità sanitaria locale n. 11 di Oderzo. Questa volta purtroppo la medaglia d’oro non è arrivata.
luglio 2016
UNA DONNA AL TIMONE
Si
farà chiamare Sindaco o Sindaca? Il dubbio è stato presto risolto. Comunque
sia, Maria Scardellato è il primo Sindaco donna della storia opitergina. Non
spingiamo l’allusione al caso della capitale, dove ha vinto un’altra donna,
perché Roma fu capitale dell’impero e Oderzo semplice municipium, i cui
cittadini godevano comunque di tutti i diritti riservati ai romani. Ma questa è
un’altra storia.
Non
si fa attendere molto il nuovo Sindaco. Arriva un quarto d’ora dopo la
mezzanotte accompagnata da un gruppo di collaboratori e sostenitori. Tra questi
anche i protagonisti della prima Liga Veneta: Franco Manzato e Bepi Covre.
Appena
entrata tra applausi e battute d’incoraggiamento scambia una stretta di mano
con la sfidante Laura Damo (che ha rotto gli indugi prima di mezzanotte
presentandosi con dignità nell’atrio del Comune, accompagnata da Pietro Dalla
Libera). Una scena che viene
puntualmente immortalata dai numerosi fotografi e dagli smartphone onnipresenti.
Sui
monitor digitali che mostrano la bassa affluenza alle urne (49,42%) e il
procedere dello spoglio nei venti seggi (in ospedale sono state scrutinate 17
schede in un attimo) gli aggiornamenti danno la misura della vittoria che verrà
fissata sul 67,99% contro il 32,01%.
E’
visibilmente soddisfatta la candidata della Lega Nord e della lista civica
Scardellato Sindaco. Al mattino, era stata colta dall’obiettivo del fotografo
al seggio insieme con i genitori. L’ing. Egidio Scardellato è stato un
professionista di primo piano con studio in città, trasmettendo probabilmente
alla figlia la passione per la matematica e, inconsciamente, per l’impegno
pubblico. Il curriculum della neo-eletta, cinquantasei anni, madre di due figli
adulti, aggiunge che è stata insegnante per una decina d’anni, ha diretto una
società di ingegneria per una quindicina e ha lavorato in Regione. Negli anni
2001-2004 ha fatto parte della giunta del Sindaco Elio Pujatti come assessore ai
lavori pubblici.
Commentando
il risultato schiacciante ottenuto, ravvisa nella coerenza e nella serietà
messe in campo la ragione del suo successo. Ai cronisti che le chiedono quali
saranno le prime cose che farà, Maria Scardellato, annuncia di voler al più
presto incontrare il personale dipendente, del quale ha avuto modo in passato di
sperimentare la disponibilità. E parla di messa a disposizione della gente, a
tempo pieno, totale ma discreta.
Intanto
nell’atrio del municipio si brinda a base di prosecco e si annuncia una grande
festa in piazza aperta a tutti. Scambia impressioni con i cronisti, posa con i
giovani che hanno collaborato senza risparmio di energie alla campagna
elettorale.
Bepi
Covre, primo sindaco leghista nel 1993, che alla politica attiva preferisce ora
il ruolo di opinionista per un quotidiano locale, indica nel
ricambio generazionale la forza di questa vittoria e si sofferma
sull’inasprimento delle relazioni nella vita pubblica come nella quotidianità.
Pietro
Dalla Libera, che non entrerà in consiglio comunale, non ha perso il sorriso e
spiega la sconfitta delle liste civiche con la voglia di cambiamento dopo dieci
anni di buona amministrazione, ricorda la vicenda dell’ateniese Aristide,
colpito nel quinto secolo avanti Cristo da ostracismo, un provvedimento
sostenuto perfino da un cittadino
ignaro delle colpe e dei meriti dell’uomo - Aristide appunto - che gli
chiedeva ragione di questa scelta.
In
consiglio comunale siederà invece Tino Alescio, arrivato in testa alle primarie
indette dalle liste civiche Oderzo sicura e Cittadini uniti per
l’individuazione del candidato Sindaco e poi declassato, per decisione del
ristretto gruppo dirigente, a ruolo di outsider a favore di Laura Damo.
Tra
i principali fattori che hanno influenzato l’andamento del voto, hanno
sicuramente pesato molto la
gestione della vicenda migranti e l’apertura di un centro di accoglienza
temporanea nella caserma Zanusso, che ha avvelenato il clima.
Ora
è tempo di guardare avanti più che inseguire colpe e distribuire pagelle di merito.
La cittadinanza attende soluzioni ai problemi e coerenza con le promesse.
Il
resto è vita.
Nella foto in alto, Maria Scardellato
Chi
è il neo Sindaco
Maria Scardellato, per gli amici Muli, ha 56 ani ed è madre di due figli di 29 e 26 anni. E’ ingegnere civile. Ha insegnato matematica per una decina d’anni, diretto una società d’ingegneria per una quindicina e lavorato in Regione. E’ stata assessore ai lavori pubblici nella giunta di Elio Pujatti dal 2001 al 2004.
Ha
accettato di candidarsi perché convinta che nei momenti difficili sia
necessario cercare strade nuove.
Trenta giorni
*
Per la prima volta nella storia, Oderzo è governata da una donna. Il primo
cittadino eletto è Maria Scardellato, 56 anni, ingegnere civile, figlia
d’arte, già assessore nella
giunta Pujatti.
Ha
vinto il ballottaggio del 19 giugno
con la percentuale del 67,99%
contro Laura Damo, insegnante che ha riportato il 32,01% dei voti.
L’affluenza alle urne ha fatto registrare il 49,42%
con un arretramento di dodici punti rispetto a cinque anni fa.
La
maggioranza che sostiene il neo Sindaco è così formata:
per la Lega Nord, Michele Sarri, Laura Vettor, Teo Cimitan, Edda
Battistella (già vice sindaco di Pujatti), Dino Spinacè, Paola Paolin, Erika
Zaia; per Scardellato Sindaco, Enrico Patres, Diego Marangoni, Mauro Lorenzon .
La minoranza è invece costituita, per Cittadini Uniti, da Laura Damo, Tino
Alescio; per Oderzo Sicura, da Paola Lucchetta Stradiotto; per il Partito
Democratico, da Giuseppe Zago, Alessandro Battel; per il Movimento 5 Stelle, da
Marco De Blasis.
*
Sono tredici i sindaci che hanno preceduto l’ing. Maria Scardellato dal
dopoguerra in poi. Il primo, nel 1945, fu l’ing. Plinio Fabrizio. Rilevò il
testimone, per alcuni mesi del 1946, Giovanni Battista Maccari. Dal 1946 al
1950, la città fu amministrata da un commissario prefettizio. I primi cittadini
successivi: Gerolamo Lino Moro, eletto poi al
Senato; Arturo Pujatti ; Piero Feltrin, poi presidente della Giunta Regionale;
Giorgio Gherlenda; Aldo Cappellotto; Mario Madonna; Davide Bozzo; Daniele
Martin; Fulgenzio Zulian; Giuseppe Covre, per due mandati nell’ultimo dei
quali fu anche deputato alla Camera; Elio Pujatti. Infine Pietro Dalla Libera,
rimasto in carica per nove anni e dimessosi per l’elezione a consigliere
regionale. Dal 13 luglio 2015, ha guidato l’amministrazione comunale
il Vice-sindaco reggente, Bruno De Luca.
*
L’elezione a Sindaco della prima donna nella storia di questa città coincide
con il settantesimo anniversario dall’introduzione nell’ordinamento del
nostro Paese del riconoscimento all’universo femminile del diritto di voto.
E’ anche l’occasione per citare le donne che facevano parte del primo
consiglio comunale democraticamente eletto che nel 1946 annoverava
tra i trenta consiglieri due rappresentanti del gentil sesso:
Caligiuri Clelia e Zarattin Amelia, residente nel “Quartier dei
maestri”, che, verso la fine degli anni settanta, l’estensore di queste note
osservava mentre, seduta in terrazza, leggeva con l’ausilio di una lente
questo notiziario parrocchiale.
*
Il primo turno per l’elezione del Sindaco e del consiglio comunale ha dato
i seguenti risultati:
Maria
Scardellato (Lega Nord Liga Veneta Salvini;
Scardellato Sindaco) 4294 voti, pari al 41,17/%; Laura Damo (Oderzo
Sicura; Cittadini Uniti) 2297 voti, 22,03%; Giuseppe Zago (Partito Democratico;
OderzoSonoIo) 1454 voti, 13,94%; Marco De Blasis (Movimento 5 Stelle) 1077 voti,
10,33%; Mario Gherlenda (Gherlenda Sindaco per Oderzo; Oderzo Mi Piace) 838
voti, 8.04%; Tiziano Zanet (Fare con Flavio Tosi) 340 voti, 3,26%; Maurizio
Freschi (Partito Comunista dei Lavoratori) 74 voti, 0,71%; Rossana Barbieri
(Lavoro Ambiente Diritti) 55 voti, 0,53%.
*
Apre la quarta sala da gioco nei
pressi della stazione ferroviaria. Il Comune, sollecitato dalle apprensioni
diffuse, annuncia controlli serrati sugli orari e sul divieto di accesso ai
minori. La terza ha aperto alcune settimane fa in via Postumia di Camino. Mentre
il Sindaco reggente annuncia controlli affidati alla polizia urbana, la
Prefettura ha effettuato un’indagine per verificare le misure adottate dagli
enti per contrastare il gioco d’azzardo e prevenire la crescente ludopatia.
*
Preoccupazione in via Gramsci, una laterale di via Altinate, in quartier
Maddalena. Una fuga di gas, a causa di un guasto ad un macchinario di lavasecco
ha comportato l’immediato intervento dei vigili del fuoco di Motta di Livenza
e dei tecnici dell’agenzia per l’ambiente. La titolare del laboratorio è
rimasta lievemente intossicata e ha ricevuto le cure del pronto soccorso.
*
Non è invece scattato l’allarme nell’autosalone di via Verdi, nella notte
in cui una banda di malviventi, dopo aver disattivato le telecamere di
sorveglianza, si sono impossessati delle chiavi di quattro autovetture di grossa
cilindrata: Volvo, Volkswagen, Audi, Bmw. Gli inquirenti non escludono il furto
su commissione, magari per alimentare il fiorente mercato dell’usato nei
Balcani.
*
Curioso incidente in autostrada nel territorio di Cessalto dove un camion
rimorchio targato in Italia, carico di scarpe, ha preso fuoco bloccando il
traffico nel fine settimana del Corpus Domini. Le code hanno raggiunto i quattro
chilometri e costretto i passeggeri delle auto ad un’estenuante sosta sotto il
sole.
*
Nuovo arrivo di migranti al centro
di accoglienza allestito nella caserma Zanusso sulla quale, in mancanza di dati
ufficiali, fonti interne fanno presumere una presenza di circa duecento ospiti,
per lo più provenienti dall’Africa sub sahariana (Costa d’Avorio, Nigeria),
e dall’Asia (Pakistan, in particolare). Mentre ci si interroga sulle soluzioni
per occuparli proficuamente con soddisfazione delle parti in causa, si possono
incontrare nei giardini pubblici o in mezzo alle bancarelle de mercato. Una
ventina di ragazzi ha partecipato, a Piavon, al torneo di calcio organizzato in
collaborazione con la consulta degli immigrati. Intanto il prefetto, Laura Lega,
invita il Comune ad impiegare queste persone giovani in interventi di pulizia di
tombini e di fossi rivolti a scongiurare il pericolo di allagamenti per le
continue piogge.
*Incubo
maltempo nella Marca con nubifragi e allagamenti. Un violento temporale
sorprende un ragazzino di 13 anni in mezzo al Piave. Dopo il tentativo fallito
di un soccorritore, l’arrivo dei Vigili del fuoco con elicottero trae in salvo
il minorenne e il volontario accorso in suo aiuto. Le chiamate al centralino dei
vigili del fuoco di Motta di Livenza sono state una sessantina e diverse a
Oderzo dove un anziano è rimasto bloccato
nel sottopasso di Faè completamente allagato.
*
Dopo la diminuzione dell’aspettativa di vita, calata di qualche mese sia per
le femmine (più longeve) che per i maschi, diminuisce anche la popolazione
italiana per la prima volta dopo 90 anni. Oderzo per il momento tiene botta
mentre la popolazione straniera residente è diminuita di 150 unità nel corso
del 2015.
* Che Elio Pujatti avesse un estro creativo si coglieva d’acchito, era un po’ meno nota la sua passione per il giardinaggio, coltivata e rinforzata con appositi corsi di perfezionamento. Non si è tirato indietro quando si è costituito un gruppo di volontari del verde che hanno adottato varie aiuole pubbliche. Sono intervenuti dapprima sul parco adiacente alla scuola Parise; poi in via Pontremoli, vicino alle piscine e al palasport; infine nel parco di Ca’ Diedo che presenta una rigogliosa fioritura di rose.
giugno 2016
ULTIMO CHILOMETRO
La
città si appresta a conoscere i sedici componenti del prossimo consiglio e il
nome del candidato che, tra gli otto in competizione, indosserà la fascia
tricolore per il prossimo quinquennio. Mentre la
campagna elettorale volge al termine in un clima di confronto civile
ravvivato da qualche immancabile polemica, si tirano le somme del quinquennio
agli sgoccioli.
Dal
momento che l’avv. Pietro Dalla Libera ha optato un anno fa per il seggio di
consigliere regionale e che il suo vice, ing.
Bruno De Luca, da allora investito delle funzioni di sindaco, non è
candidato alla carica di primo cittadino, è tempo di bilanci sull’attività
della compagine rimasta sostanzialmente immutata dal 2006 in poi.
Un
decennio difficile, attraversato da una crisi economica senza precedenti e
condizionato da una generale disaffezione
dei cittadini per la vita pubblica.
Dieci
anni fa Pietro Dalla Libera, sostenuto da due liste sganciate dalla logica dei
partiti, batteva Bepi Covre, primo
sindaco leghista della provincia e protagonista dal 1993 al 2001 di una stagione
nuova dopo il crollo del monopolio democristiano.
Il
neo sindaco si era formato proprio a questa scuola negli anni giovanili,
assumendo successivamente incarichi amministrativi come assessore allo sport e
immergendosi nel mondo del
volontariato di cui è ricca la comunità. La
svolta civica lo premiava.
All’indomani
dell’elezione aveva coinvolto, nella giunta di governo locale, gli sfidanti
Bruno De Luca e Francesco Montagner, guadagnandosi
una solida stabilità e unendo obiettivi di modesta visibilità a metodi
di collaudata efficacia. Sintetizzava di adottare i criteri del buon padre di
famiglia. Per dare un aiuto alle famiglie in difficoltà, per restare in tema,
aveva costituito un fondo di solidarietà alimentato in base ai crescenti
bisogni. Una particolare attenzione la riservava al perseguimento della
sicurezza e al mantenimento dell’ordine pubblico.
Nel
lasciare al suo vice, Bruno De Luca, l’ultimo
tratto di mandato per imboccare l’avventura regionale, propiziata
dall’offerta dell’esponente democratica Alessandra Moretti, Dalla Libera
faceva un consuntivo dei nove anni vissuti alla guida del Comune di Oderzo. Tra
i principali motivi d’orgoglio della sua gestione indicava al primo posto
l’estinzione della quasi totalità dei mutui, l’eliminazione
dei pericolosi derivati bancari e la messa in sicurezza del bilancio. Risultati
che anche i più critici faticano a disconoscere.
L’ultimo
tratto di strada è stato per il vice sindaco Bruno De Luca particolarmente
segnato dalla vicenda profughi. Per far fronte all’ondata migratoria, la
prefettura ha infatti istituito nell’ex caserma Zanusso un centro di prima
accoglienza di migranti in attesa di permesso di soggiorno. Si è rivelata una
partita delicata per l’impatto sulla popolazione, il sostanziale fallimento
del progetto di assistenza diffusa tentato e il difficile rapporto fra le
istituzioni coinvolte.
La
vicenda ha pesato nella campagna elettorale e alimentato dure polemiche e scambi
di accuse. Tante sono ancora le
attese soprattutto in tema di trasporti, viabilità, occupazione, sicurezza,
edilizia scolastica, ambiente, disagio sociale che entreranno probabilmente
nell’agenda della prossima amministrazione.
In
competizione per la carica di sindaco sono schierati otto candidati; tra questi
tre donne dalle idee chiare e voglia di far prevalere l’interesse per lo
sviluppo della comunità e il futuro
dei giovani. La partita è molto aperta. Tra alcuni giorni si vedrà se si
passerà alla seconda fase, quella del ballottaggio, e chi sarà ammesso a
competere per la vittoria.
Al
momento, nessuno si azzarda a fare pronostici. L’impressione è che i giochi
si decideranno all’ultimo minuto utile; e anche le decisioni degli eletto
sembrano condizionate da uno stato d’incertezza diffuso.
Non resta che aspettare il 19 giugno.
Nella foto, Ca' Diedo e parco
Trenta giorni
*
Sfida alle ultime battute tra gli otto candidati in dirittura d’arrivo in una
campagna elettorale che non ha risparmiato
spunti di vivacità nel dibattito concentrato molto sulla complessa questione
dell’accoglienza dei migranti e sull’utilizzo della caserma Zanusso.
*
Ha scosso l’opitergino il fatto di cronaca che ha sconvolto la tranquilla
frazione di Tempio: il ritrovamento, sabato 30 aprile, di un feto in un
cassonetto nel piazzale fuori del cimitero, a due passi dell’antica chiesa.
Dalle indagini della procura, il bambino, giunto presumibilmente al
settimo mese di gestazione, sarebbe nato vivo. Una volontaria, impegnata nei
preparativi in vista della cerimonia di prima comunione, ha notato un borsone
nel cassonetto dei rifiuti vegetali. Da un rapido controllo, l’amara scoperta
e l’avvio delle conseguenti procedure. Il piccolo è stato battezzato dal
parroco don Corrado Forest, accorso immediatamente, col nome di Giovanni,
patrono della parrocchia.
*
Costruita nel dodicesimo secolo (la
prima citazione risale al 1178) la chiesa era
parte di un complesso più vasto detto Masón (da Mansionis Templi) che costituiva un luogo di sosta per i pellegrini
diretti in Terra Santa. Si trovava infatti lungo la via Tridentina e
a breve distanza dall’antica via Postumia, due
assi stradali romani ancora utilizzati nel medioevo.
Quando,
nel 1312, l'ordine dei Templari venne soppresso, il complesso passò ai
Giovanniti (i Cavalieri di Malta) e si trasformò da ospizio a tenuta agricola,
costituita da un'estesa proprietà terriera comprendente anche case e mulini. Il
complesso cambia intitolazione dall’antica dedica a Santa Maria del Tempio a
San Giovanni Battista, che compare in un documento del 1777.
*
Per la prima volta dal periodo post bellico, la crescita
della vita media in Italia segna una battuta d’arresto. Anzi
l’aspettativa di vita (come viene chiamata) scende a 80,1 anni per gli uomini
e a 84,7 per le donne (contro gli 80,3 e gli 85,0 della rilevazione precedente).
Pensiamo
che, quando sono nati nel 1936, gli ottantenni di oggi potevano contare su
un’aspettativa di vita di 51 anni se uomini e di 53 se donne. Da allora la
mortalità infantile è stata praticamente sconfitta se si considera che nel
primo anno morivano 110-120 neonati su mille contro i 3 di oggi.
*
Un altro dato positivo è che in Veneto si vive più a lungo che nel resto
d’Italia e in migliori condizioni di salute, spesso influenzate dagli stili di
vita. Una particolare attenzione viene riservata da molta parte della
popolazione ai danni da fumo e ai rischi dell’obesità. Anche in
considerazione della spesa sanitaria, siamo una regione riconosciuta virtuosa.
*
Dopo la visita al parlamento di Strasburgo il 25 novembre 2014, nel quale aveva
richiamato l’Europa alle sue responsabilità, il Papa riceve il premio Carlo
Magno per il suo impegno di misericordia. Davanti ai massimi vertici comunitari
(oltre a Junker, Draghi, Mogherini, Schulz, Tusk, in sala sono presenti Merkel e
Renzi), Francesco esprime un sogno: “Sogno un’Europa in cui essere migrante
non sia un delitto. Sogno un’Europa dove i giovani respirino l’aria pulita
dell’onestà. Sogno un’Europa con politiche incentrate sui volti più che
sui numeri”.
*
Il Friuli, 40 anni dopo il terremoto del 6 maggio 1976. Il presidente
della Repubblica Sergio Mattarella ha reso omaggio al Friuli visitando Venzone e
Gemona, gli altri luoghi della ricostruzione e le mostre allestite per ricordare
l’immane disastro che provocò un migliaio di morti, centomila sfollati e rase
al suolo diciottomila case. Le scosse, soprattutto alle ore 21,00 del 6 maggio e
alle 11.30 del 15 settembre, furono
avvertite prepotentemente anche a Oderzo dove non si contarono per fortuna
morti e distruzione, se non il cedimento - a distanza di tempo -
del campanile di Faè. Perì invece nel crollo della caserma di Gemona
l’artigliere Arnaldo Basset di Piavon.
Una
curiosità: la sera del 6 maggio 1976 la televisione trasmetteva una tribuna
politica, registrata, condotta da Jader Jacobelli. In studio, come ospite agli
esordi un giovane Marco Pannella, mancato da poco.
*
Tra qualche mese, il comandante pilota Massimo Piovesan sarà alla “cloche”
di un Airbus 330, con capacità di 350 passeggeri. Volerà su rotte
intercontinentali per una delle più importanti compagnie aeree cinesi. Il
pilota, i cui genitori originari di Salgareda abitano a Oderzo, conseguì il
brevetto di volo con aerei privati e cinque anni più tardi il brevetto
commerciale. Dopo un’esperienza maturata nel gruppo De Longhi, passò a
compagnie aeree “low cost”. Nel 2013, l’apertura verso il sud est asiatico
e a breve le linee intercontinentali. Negli anni ottanta Piovesan diresse l’aviosuperficie
di Salgareda organizzando manifestazioni di grande richiamo.
*
Dillo al direttore. E’ il nuovo servizio istituito per volontà del direttore
generale dell’Azienda sanitaria di Treviso, dott. Francesco Benazzi. Le
segnalazioni pervenute nel primo periodo riguardano prevalentemente
l’accoglienza , le prenotazioni, l’agibilità delle strutture. L’obiettivo
è di migliorare, soprattutto se non comporta costi aggiuntivi, la qualità dei
servizi. L’indirizzo di posta elettronica: dilloaldirettore@ulss.tv.it.
*
Daniele Meucci, campione europeo della maratona, ha vinto l’edizione 2016
della corsa internazionale Oderzo città archeologica del primo maggio, malgrado
un banale errore di percorso all’ultimo giro, distrazione che avrebbe potuto
compromettere il risultato. Per fortuna il secondo era ad una distanza
sufficiente a consentire all’atleta dell’esercito di riprendere in mano la
situazione e di tagliare il traguardo davanti a tutti.
La
gara femminile è stata vinta dall’atleta romena Madalina Florea.
*
E’ stata ospite del galà di primavera tenuto al teatro comunale di Treviso
Maria Chiara che fu Aida all’arena di Verona, Traviata, Desdemona; partner di
Luciano Pavarotti e di Placido
Domingo. Il debutto del soprano nell’estate del 1965 a Palazzo Ducale avvenne
proprio con l’Otello nel ruolo di Desdemona. Segnò l’inizio di una
prestigiosa carriera. Aveva ventisei anni.
*
Festa grande a Fontanelle per il conferimento ad Agostino Morandin, in arte
Morago, della cittadinanza onoraria. Un riconoscimento proposto dal sindaco Ezio
Dan e condiviso da tutte le forze rappresentate in consiglio comunale. A dare
solennità all’affollata cerimonia, era presente il presidente della giunta
regionale Luca Zaia, che ha ricordato l’amicizia nata in Provincia di Treviso,
lui neo-eletto alla prima esperienza, e Morago in veste d’insegnante e di
consulente artistico. Tra il folto pubblico,
l’ex procuratore della repubblica Antonio Fojadelli. Numerosi i sindaci
presenti. Nel suo intervento, Morago ha raccontato con brio i primi anni vissuti
in condizione di essenzialità che accomunava molte famiglie, soffermandosi su
particolari coloriti, come si addice ad un pittore.
All’artista, attualmente impegnato nella preparazione di una serie di iniziative programmate a San Paolo del Brasile, è riservato nel palazzo comunale del comune di nascita un ampio spazio accessibile al pubblico in orario di apertura degli uffici che ripercorre quarant’anni di lavoro.
*
Antenna Tre, emittente di San Biagio
di Callalta che dirama quotidianamente vari telegiornali d’informazione
focalizzati sulla realtà trevigiana e non solo, ha subito cambiamenti
societari. L’attuale proprietà, in mano alla famiglia Panto, ha mantenuto la
parte tecnica dell’attività e ceduto la produzione giornalistica passata ad
una società editrice di nuova costituzione.
*
Il giro d’Italia attraversa la Marca trevigiana, l’indomani dello splendido
finale di tappa conclusa ad Asolo.
La
pioggia si accanisce proprio mezz’ora prima del passaggio per Oderzo ma non
scoraggia i numerosi tifosi assiepati lungo la circonvallazione dove avverrà il
rifornimento nei pressi dello stadio.
Attendono
le ammiraglie delle squadre con i massaggiatori e le sportine colorate. Per
fortuna cessa la pioggia, si chiudono gli ombrelli. Ecco che le staffette
annunciano imminente il passaggio dei battistrada. Arrivano Daniel Oss e Mirko
Maestri che hanno appena tagliato il traguardo volante di Ormelle. Due minuti più
tardi sfila compatto il serpentone rosa, scortato da due elicotteri a bassa
quota per le riprese mentre in alto
un altro funge da ponte per il segnale. Cinque minuti dopo è tutto finito.
Bibione attende e le previsioni di schiarita non deluderanno.
*
Una semplice consegna di chiavi in occasione della festa dello sport, senza
squilli di fanfara. Dopo anni di attesa la scuola media Francesco Amalteo
ha di nuovo l’aula magna, messa in sicurezza e resa funzionale, con una
destinazione d’uso allargata alla cittadinanza. La completa autonomia rispetto
al plesso ne consente l’utilizzo per incontri anche quando la scuola è
chiusa. La dirigente Bruna Borin, nel ricevere le chiavi dall’ing. De Luca,
assicura: “Sarà un bene condiviso con tutta la comunità di Oderzo”.
maggio 2016
SOGNI E REALTA'
Negli
anni ottanta nasceva il sistema operativo che apriva la strada al personal
computer, il made in Italy conquistava i mercati mondiali, l'economia era in
salute, le famiglie avevano mediamente raggiunto uno stato di benessere e
guardavano al futuro con ragionevole fiducia.
Come
ciliegina sulla torta, nel 1982, la nazionale azzurra vinceva i campionati
mondiali di calcio, dopo un inizio non esaltante.
Da
un po' di tempo, quel periodo felice è diventato un riferimento meno attraente.
L'attuale presidente dell'Inps Tito Boeri guarda infatti con preoccupazione alla
generazione nata in quel decennio: si direbbe, di primo acchito, nata con la
camicia.
Mesi
fa mandava un segnale d'allarme annunciando che essa è destinata a lavorare più
a lungo, a godere di una pensione inferiore al trattamento percepito dalla
precedente generazione, infine è penalizzata dal sistema contributivo che non
fa sconti a chi vive di contratti precari.
D'altra
parte, il prolungamento dell'età lavorativa dei sessantenni mal si concilia con
la creazione di opportunità occupazionali per le nuove leve.
Riprendendo
recentemente il ragionamento, l'economista ha confermato che, se non si
interverrà sul sistema, i giovani di oggi, con una storia frammentata e
discontinua, arriveranno al meritato riposo con un assegno ridotto del
venticinque per cento e a settantacinque anni. Non tutti ricordano che il limite
naturale per la pensione del futuro, rapportato all'aspettativa di vita, sono i
settant'anni.
Non
si è fatta attendere la reazione del mondo sindacale: Susanna Camusso,
segretaria della confederazione generale dei lavoratori, ha messo in guardia dal
passare messaggi di sfiducia ai giovani già in posizione di svantaggio.
Il
ministro del lavoro Giuliano Poletti, tirato per la giacca sul contributo di
solidarietà invocato per dare stabilità all'imbarcazione, taglia
corto:"Il contributo di solidarietà c'è già, non alimentiamo
incertezze". Non nega il suo conforto il titolare dell'economia, Pier Carlo
Padoan, che apre sulla flessibilità in uscita verso la pensione e insiste su
forme di finanziamento complementare.
In
verità, non si coglie in giro una grande passione per questa forma di tutela
integrativa. Dati approssimativi parlano per la provincia di Treviso di non
molte migliaia di iscritti ai fondi di previdenza complementare, in buona parte
ultracinquantenni.
Tra
i giovani, malgrado la normativa preveda la rinuncia al trattamento di fine
rapporto per dare consistenza al gruzzoletto alimentato di mese in mese da un
accantonamento volontario, pochi hanno optato per questa soluzione. Il dubbio è
sempre la stesso: meglio l'uovo oggi o la gallina domani?
Il
rischio maggiore è che salti, addirittura, il patto generazionale. In tempi di
vacche magre per tutti incombe infatti la domanda se sia giusto che i giovani
paghino i contributi per sostenere le pensioni e l'assistenza delle persone
anziane, visto che in futuro rischiano di ricevere un trattamento molto più
basso.
Fa
tenerezza una nonna che spinge il passeggino con un nipotino quanto un ragazzo
che tiene sottobraccio la nonna anziana mentre si avviano verso il seggio
elettorale, ma fino a quando ancora potremo goderci queste immagini?
Il modello sociale si regge ancora su questa alleanza tra le età della vita.
Nella foto, scorcio di via Garibaldi
Trenta giorni
*
Senza clamori il primo gruppo di migranti è arrivato nell'ex caserma Zanusso,
individuata mesi fa dalla prefettura di Treviso come centro di prima
accoglienza. Dopo vari sopralluoghi tecnici che avevano impegnato gli addetti ai
lavori e la stessa titolare dell'ufficio territoriale di governo Laura Lega, era
arrivata al sindaco reggente, tenuto fuori dai cancelli durante i sopralluoghi,
la richiesta di allacciamenti all'acqua potabile e alla fognatura per 144
ospiti. In attesa dell'esecuzione dei lavori di riadattamento di locali del
dismesso complesso militare, erano stati scaricati alcuni container adibiti a
servizi igienici e docce e previsti locali provvisori. L'operazione è stata
anticipata dalla convocazione del sindaco da parte del prefetto, che non ha
lasciato alcun margine di scelta al primo cittadino, per informarlo
dell'imminente arrivo di migranti il cui flusso non accenna a diminuire.
I
primi ospiti della struttura, malgrado il parere d'inidoneità di dodici sindaci
del comprensorio, sono arrivati con grande discrezione. Da notizie frammentarie,
sarebbero provenienti dalla Costa d'Avorio e sistemati in tende collocate
nell'area interna dell'ex caserma.
*
Oderzo è in campagna elettorale, il clima è frizzante», scrive l'ex sindaco
Covre, alla vigilia dell'arrivo dei migranti. «L'ex caserma sta per essere
"occupata manu prefettizia" e adibita ad ospitare immigrati. Non si sa
per quanto tempo; neppure il sindaco, che è per legge autorità di pubblica
sicurezza e sanitaria, lo sa. Di fatto è stato esautorato di una specifica
prerogativa e dovrebbe perlomeno dimettersi». Rispondendo ad accuse rimbalzate
in campagna elettorale che lo chiamano in causa, l'ex sindaco leghista ricorda
che "da dieci anni la Zanusso è nella disponibilità del Comune di Oderzo
che non ha presentato nessun progetto per valorizzarla ". "Ha solo
perso tempo e chiesto ai cittadini contributi di idee per utilizzarla".
A
stretto giro di posta risponde Pietro Dalla Libera, sindaco per nove anni:
"Nel 2006, nella discussione sulla caserma dei carabinieri, il consigliere
Covre proponeva di realizzarla nella dismessa Zanusso, opponendosi
all'ampliamento della sede esistente". "Se avessimo seguito la sua
proposta, oggi la caserma dei carabinieri non sarebbe stata ampliata, ne sarebbe
stata realizzata nell'ex Zanusso per indisponibilità dell'area, e la tenenza
sarebbe stata retrocessa a stazione".
*
Tra le ipotesi di utilizzo delle strutture dell'ex caserma Zanusso, è ritornata
in questo periodo l'idea di destinare spazi ai vigili del fuoco. «Resto
sorpreso e stupito», interviene Paolo Speranzon, sindaco di Motta di Livenza,
«che si parli, ad ogni tornata elettorale, della possibilità di trasferire il
distaccamento dei vigili del fuoco dalla sua sede naturale». «A Motta
di Livenza il presidio è storicamente nato e qui fornisce un importante
servizio all'intero comprensorio dei quattordici Comuni«. «E sono sorpreso che
ora, per fini elettorali, ci si metta a barattare l'accoglienza dei profughi in
quella caserma, non idonea a ospitare persone, con il distaccamento dei vigili
del fuoco».
*
Incontrando i migranti del campo di Lesbo, mentre al Brennero l'Austria
predispone una barriera di 370 metri sull'autostrada e sulla statale, il Papa
lancia all'Europa e al mondo un appello alla solidarietà e al rispetto: «Basta
con i ghetti e con i muri. Bisogna ampliare gli sforzi per portare soccorso e
sviluppare politiche di ampio respiro». E, rompendo ogni schema, il pontefice
porta in Italia tre famiglie musulmane che sono state affidate alla comunità di
sant'Egidio. Per molti l'Europa resta un sogno. Nella dichiarazione congiunta i
tre leader religiosi - papa Francesco, il patriarca ecumenico Bartolomeo e
l'arcivescovo di Atene Ieronymos II — affermano di voler contribuire
"perché venga concessa un'accoglienza umana e dignitosa" a chi fugge
dalla guerra e dalla fame.
*
Si vota per il rinnovo di 1.311 consigli comunali e per l'elezione di
altrettanti sindaci. Alle urne andranno 7 capoluoghi di regione (Bologna,
Cagliari, Milano, Napoli, Roma, Torino, Trieste) e 26 comuni capoluogo di
provincia. Sono state fissate le date del 5 giugno per il primo turn e del 19
giugno per il ballottaggio nel caso nessun candidato sindaco raggiunga la
maggioranza assoluta dei consensi.
In
Veneto, vanno al voto 82 comuni; in provincia di Treviso, con popolazione
superiore ai 15 mila abitanti: Oderzo, Montebelluna, Villorba; con popolazione
sotto i 15 mila: Cordignano, Monfumo, Portobuffolè, Volpago del Montello. A
Oderzo, al momento, sono otto i candidati sindaci: Rosanna Barbieri "Lavoro
Ambiente Diritti"; Laura Damo "Liste civiche: Oderzo Sicura, Cittadini
Uniti, Oderzo Futura"; Marco De Blasis "Movimento 5 Stelle";
Maurizio Freschi "Partito Comunista dei Lavoratori"; Mario Gherlenda
"Oderzo 2016"; Maria Scardellato "Lega Nord"; Giuseppe Zago
"Oderzosonoio e Partito Democratico"; Tiziano Zanet "Fare".
Il
confronto serrato tra le forze politiche mette in evidenza aspetti dell'economia
e della vita quotidiana tutt'altro che risolti, a cominciare dalla combattuta
questione dei migranti e dell'utilizzo dell'ex caserma Zanusso. Molto resta da
fare inoltre sui servizi: trasporti, viabilità, sicurezza, rifiuti, edilizia
scolastica, disagio sociale.
*
Il referendum sulla durata delle trivellazioni in mare, svoltosi il 17 aprile,
ha fatto registrare un'affluenza del 36,46% degli aventi diritto al voto. Il
risultato presenta 1'85,1% a favore dell'abolizione della norma in vigore e il
14,9% contro. Questo significa che l'attività di estrazione di gas e di
petrolio potrà continuare fino all'esaurimento del giacimento.
*
Oderzo ha dedicato a Gina Roma la piazzetta delle ex carceri che si affaccia sul
Monticano. Un modo semplice per onorare l'artista che fu direttrice della
Pinacoteca Martini ed ha ottenuto unanimi riconoscimenti in Europa e in America.
Il taglio del nastro e stato preceduto da una commemorazione a Ca' Diedo
allietata dal coro Alpes.
*
Sono stati ricevuti in consiglio comunale il fotografo Roberto Furlan e
l'imprenditore agricolo Angelo Casonato che hanno ricevuto il premio
"fedeltà al lavoro e progresso" della camera di commercio di Treviso
per la lunga carriera iniziata rispettivamente nel 1960 e nel 1957.
*
Far presto e bene affinché i trevigiani si curino negli ospedali pubblici senza
ricorrere alle strutture fuori provincia. E' quello che Francesco Benazzi,
direttore generale dell'azienda sanitaria n. 9 ha chiesto ai suoi dirigenti
riuniti nell'auditorium di sant'Artemio per la prima verifica aziendale.
Un'attenzione particolare ha indicato per contenere la fuga verso strutture di
regioni confinanti, soprattutto friulane per la popolazione della sinistra
Piave.
*
Con una cerimonia nel salone di palazzo Focolo, il Rotary Club ha conferito alla
memoria il premio Paul Harris ad Armando Buso, grande disegnatore e pittore
sensibile alla condizione umana. Un’immagine è particolarmente rimasta
impressa nella memoria della figlia
Giuliana: “Il corridoio buio, impregnato di profumo di vernice fresca, che
portava allo studio si apriva di colpo alla luce ed era per me una sensazione
bellissima”.
*
Ha un sapore di delusione lo sfogo del vice-sindaco Bruno De Luca, mentre si
avvicina il termine della reggenza conseguente alla rinuncia dell'avv. Dalla
Libera, eletto consigliere regionale con la lista Veneto Civico. Se il 13 luglio
scorso, il passaggio di fascia era avvenuto in un clima di soddisfazione
generale e vissuto da De Luca come rivincita sulle critiche alle sue scelte di
campo e come un'occasione per dar corpo ai progetti maturati, le vicende di
questi mesi sembrano aver lasciato qualche cicatrice. Hanno pesato soprattutto
la vicenda dell'accoglienza dei migranti e il fallimento di una soluzione che
potesse far convergere le posizioni delle istituzioni. Le contestazioni piovute
sul Comune, gli insufficienti risultati dello sforzo per arrivare ad
un'accoglienza diffusa sul territorio, lo scarso seguito di solidarietà riscosso,
l'esito delle "sindacarie", tutto ha contribuito a rendere difficile
l'ultimo tratto di mandato amministrativo. "La città non mi ha
voluto", sintetizza De Luca con un mezzo sorriso. "Io non sono certo
uno che sgomita per mettersi in prima fila". Gliene va dato merito.
aprile 2016
SOGNI E REALTA'
Europa
ferita due volte.
L’Italia
è in lutto per la morte di sette studentesse partecipanti al programma Erasmus,
rimaste vittime di un incidente stradale mentre rientravano in pullman a
Barcellona da Valencia dove avevano partecipato ad una festa
popolare di grande tradizione e richiamo turistico. La morte le ha colte,
probabilmente nel sonno, all’alba di un giorno di primavera nell’età dei
sogni e dell’apertura al mondo. E nel nome di Erasmo da Rotterdam, umanista e
teologo olandese del quindicesimo secolo, che viaggiò diversi anni in tutto il
continente per comprendere le differenti culture.
Poche
ore dopo, terrore a Bruxelles, nella hall dell’aeroporto della capitale belga
e alla fermata della metropolitana nella cittadella dell’unione europea, a due
passi dal parlamento e dal palazzo della “commissione”, che è l’organo di
governo comunitario. Un segnale
inquietante soprattutto per chi ha cullato il sogno di un’Europa unita negli
ideali di pace. Il bilancio del duplice attentato è di 32 morti e 250 feriti.
Immagini strazianti e retroscena
terribili.
Un
duro colpo per due idee di Europa, ferite dalla casualità per l’incidente di
Tarragona; da una precisa volontà di distruzione per la strage di Bruxelles. Un
insulto alla democrazia, così faticosa da praticare con i normali strumenti di
regolazione della convivenza.
Si
apprende che il passaggio nella nostra provincia di terroristi é stato
inequivocabilmente registrato. Il kamikaze della metropolitana di Bruxelles, ad
esempio, era sbarcato il 23 luglio 2015 a Treviso con un volo Ryanair prima di
continuare per la Grecia dal Marco Polo. E il 6 agosto, Salah Abdeslam, il
ricercato numero uno dopo la strage del Bataclan, catturato dalla polizia belga
pochi giorni prima degli attentati di Bruxelles, sarebbe transitato in auto,
multata a Conegliano.
In
clima di elezioni, il pensiero va all’America che quindici anni fa ha vissuto
gli attentati contro le torri gemelle e che oggi si prepara a trovare il
successore al primo presidente di colore dell’unione.
Si
vota anche da noi, per la carica di sindaco e per il rinnovo del consiglio
comunale. Un anno fa, in seguito ad un sondaggio pubblicato dal Sole 24 ore,
Oderzo è stato riconosciuto “borgo felice”, collocato al primo posto nella
Marca trevigiana (davanti a Montebelluna e Mogliano Veneto), al sesto posto in
Veneto e al diciannovesimo posto in Italia tra i Comuni con popolazione
compresa tra i cinquemila e i cinquantamila abitanti, che hanno saputo coniugare
“prodotto interno lordo” e “benessere interno lordo”.
E’
vero che si sta ancora faticando a cogliere segnali convincenti di conferma che
la crisi è definitivamente cosa passata, soprattutto pensando alla
disoccupazione diffusa. Il confronto serrato tra le forze politiche mette in
evidenza aspetti dell’economia e della vita quotidiana tutt’altro che
risolti, a cominciare dalla combattuta questione dei migranti e dell’utilizzo
dell’ex caserma Zanusso. Molto resta da fare inoltre sui servizi: trasporti,
viabilità, sicurezza, rifiuti, edilizia scolastica, disagio sociale.
In
fondo, però, mette fiducia considerare che i candidati alla carica di sindaco
annunciati - al momento otto, di cui ben tre donne - si sfidano a viso aperto e
pubblicamente su soluzioni concrete dei problemi orientate al bene della comunità;
così come infonde serenità veder correre tra i gazebi allestiti in piazza la
domenica mattina tanti bambini tenuti d’occhio dai genitori usciti per
incontrare altri amici e prendere una boccata d’aria in una zona chiusa al
traffico.
Quadretto
da spot del mulino bianco? No, è vita quotidiana, nei nostri paesi, nonostante
tutto, oggi.
Nella foto, Piazza Grande in un giorno di festa.
Trenta giorni
*
Sta vivacizzando il dibattito pubblico l’annuncio delle candidature per la
prossima competizione amministrativa
che darà alla città un nuovo sindaco. Per ora sono stati espressi i nominativi
di:
Rosanna
Barbieri “Lavoro Ambiente Diritti”; Laura
Damo “Liste civiche: Oderzo Sicura, Cittadini Uniti, Oderzo Futura”;
Marco De Blasis “Movimento 5 Stelle”; Maurizio Freschi “Partito
Comunista dei Lavoratori”; Mario Gherlenda “Oderzo 2016”; Maria
Scardellato “Lega Nord”; Giuseppe Zago “Oderzosonoio e Partito
Democratico”; Tiziano Zanet della
lista “Fare”.
Al
momento di andare in macchina, sono tre le candidate sindaco pronte a sfidare i
colleghi maschi con la sensibilità e la fermezza che distingue il genere
femminile, da sempre abituato a fare più cose contemporaneamente, anche essere
madre. Di campagna elettorale accenniamo nello spazio dell’approfondimento
mensile.
*
Caso profughi: è un macigno che pesa sul voto fissato per giugno. Il problema
dei migranti rischia, secondo gli analisti, di toccare gli equilibri,
soprattutto per qualche strategia che fa leva sulla paura della gente. A Oderzo
come a Montebelluna e a Villorba o, per i comuni più piccoli, a Portobuffolè
come a Cordignano, Volpago, Monfumo. Di certo i fatti di Parigi e di Bruxelles
non aiutano a diffondere ottimismo.
*
Nuovo sopralluogo del prefetto, accompagnato da militari e funzionari, in
caserma Zanusso alla vigilia di San Giuseppe. Della visita non era stato
informato nemmeno il vice sindaco De Luca. All’uscita dal complesso, un gruppo
di persone abitanti a Magera, preoccupate per il progettato centro di
accoglienza in quella struttura, ha invano cercato di prospettare un’ipotesi
alternativa alla rappresentante del governo.
*
E’ duro lo sfogo di Firmino Vettori, vice sindaco di Gorgo al Monticano, nel
denunciare il ritardo, nonostante l’intervento del prefetto in ottobre, per
l’entrata in funzione del servizio di videosorveglianza, contemplato dal
progetto provinciale Visore. Il sistema è completato, le telecamere sono
posizionate, ma non sono ancora accese per un rimpallo di competenze. Tanto che
la privacy ha la meglio sulla sicurezza.
*
Tardivamente arriva la neve in montagna, quando gli operatori turistici
disperavano di vederla. Una coltre di quaranta centimetri mette in seria
difficoltà il bellunese. Sulle strade mezzi spazzaneve e spargisale rendono
meno pesanti i disagi.
*
I matrimoni civili non si celebrano al di fuori della sede municipale e di
palazzo Foscolo, sede di rappresentanza per eventi culturali. L’ha confermato
la giunta, in controtendenza rispetto a scelte di altri comuni della zona e non
mancano i mugugni.
*
Una classifica del quotidiano “La Repubblica” colloca la
ginecologia-ostetricia di Oderzo al quarto posto nazionale tra le migliori
strutture con oltre 500 parti in un anno. Indice di qualità nella classifica è
il numero di parti cesarei nelle prime gravidanze. Nel reparto diretto dal dott.
Roberto Baccichet, su oltre mille parti all’anno, i cesarei costituiscono il
l8,10%. Merito dell’analgesia molto richiesta, ma soprattutto,
dell’approccio culturale complessivo e della preparazione degli operatori
sanitari.
*
Sono stati inseriti nel piano di vendita di immobili, l’ex scuola di San
Vincenzo, per una base d’asta di 455 mila euro; un’area di mille trecento
metri quadri in via Ronche di Sopra, per 100 mila euro; un’area di 4 mila 150
metri quadri a Faè centro per 290
mila euro; infine alcuni ritagli stradali in via Fraine a Colfrancui per 8 mila
euro.
*
Reparto di psichiatria, invaso dal fumo, nel centro di salute mentale, collocato
nel fabbricato prospiciente il centro prelievi nell’area dell’ospedale di
Oderzo. L’intervento immediato del personale di servizio e il pronto arrivo
dei vigili del fuoco hanno consentito di ritornare alla normalità senza disagi.
Le fiamme, domate sul nascere, si sarebbero sprigionate dal materasso di un
paziente.
*
Destava qualche impressione vedere i due annunci di morte accostati negli spazi
riservati alle epigrafi: Lucia Da Ros, 90 anni e Renato Mezzavilla 99 anni. Il
distacco è durato poche ore perché i due sposi si sono presto incontrati di
nuovo. Due figure molto note, lei proveniente da Fontanelle, insegnante
elementare per oltre quarant’anni, gli ultimi nel plesso Dall’Ongaro. Dopo
il collocamento a riposo, impegnata in parrocchia con il catechismo e la san
Vincenzo. Il commendator Renato, funzionario in Comune di Oderzo, grande
studioso di storia e attivo nell’associazionismo legato alla sua esperienza di
combattente per la Patria in vari teatri di guerra, specie in Africa. Nel 1950,
è stato tra i fondatori della sottosezione Cai e nel 2004 ha ricevuto il premio
cultura dal Lions Club.
*
Ha portato a Mosca l’antica arte del mosaico romano-bizantino il maestro Ezio
Burigana, accompagnato dalla moglie Luigina Botti, collaboratrice dell’ultimo
discepolo della scuola veneziana dei Carmini. Un meritato traguardo per la
coppia d’insegnanti, impegnati in un’opera di divulgazione unanimemente
apprezzata.
*
S’intitolava “Approdi carsici: pittura come poesia; paesaggio come
scrittura” la mostra dedicata ad Arturo Benvenuti, allestita nella Galleria
civica di San Donà di Piave dal 5 al 26 marzo. L’hanno accompagnata due
conversazioni, la prima sull’artista poeta, con lettura e commento di versi, a
cura di Giampietro Fattorello, la seconda sull’artista pittore, con proiezione
di testi figurati e commento di Roberto Costella.
*
Si stanno godendo la notorietà riportata ai campionati italiani di pattinaggio
gli atleti Ilaria Pedron e Cristian Gatti, vincitori, nella classe master, dei
titoli nazionali per le discipline di ballo da sala, liscio unificato e
combinata.
*
Festosa inaugurazione alla presenza del vescovo dell’affresco della Madonna
del latte nella chiesetta di San Giuseppe, imbandierata per la festa dei papà e
internamente rinfrescata grazie ad un intervento finanziato dal Rotary club di
Conegliano e di Oderzo, in concorso
con il Comune di Oderzo, la Parrocchia San Giovanni, e tante persone sensibili
affezionate all’antica chiesetta . Manca ancora l’intervento esterno per
scongiurare definitivamente l’umidità che è il principale nemico del
gioiellino d’arte e di fede. La raffigurazione della Madonna, nell’atto più
naturale per una madre verso il proprio neonato, si fa risalire alla fine del
1300 ed è attribuita alla scuola di Tommaso da Modena.
*
E’ esposto a Palazzo Reale di Milano l’autoritratto di Alberto Martini, uno
dei pezzi più pregiati della nostra pinacoteca, nell’ambito della mostra sul
simbolismo aperta fino al 5 giugno prossimo. Essa presenta circa centocinquanta
opere tra dipinti di vari autori, sculture e un’eccezionale selezione grafica,
provenienti da istituzioni museali italiane ed europee e da privati; tutti
capolavori che indagano gli aspetti emotivi della realtà e i misteri più
intimi del creato. Una sala è dedicata all’opitergino precursore del
surrealismo.
*
La vedova del bandito ucciso, nella rapina a una gioielleria di Nanto (Vicenza),
dal benzinaio Stacchio ha lasciato l’appartamento Ater di via Bornia a Lutrano
occupato abusivamente. In un incontro in municipio tra la trentatreenne, mamma
di quattro figli, dei quali tre piccoli (9 anni, 6
anni, 9 mesi) e il sindaco di
Fontanelle, Ezio Dan, è stato individuato un percorso per dare un tetto stabile
alla famiglia, ritornata per ora nella roulotte posteggiata nel campo di via
Moie a Fontanellette, destinato ad essere definitivamente chiuso.
Del
caso si è interessato anche don Mirko Dalla Torre, incaricato della pastorale
degli operatori dei spettacoli viaggianti.
* L’avv. Pietro Dalla Libera resta in consiglio regionale. Non è infatti stato accolto il ricorso presentato da Leonardo Muraro contro l’applicazione del nuovo sistema elettorale, che - per un complicato meccanismo di assegnazione dei seggi alle varie liste – lo ha escluso da palazzo Ferro-Fini. Da febbraio, responsabile della segreteria del gruppo consigliare Veneto Civico, è Laura Damo, già insegnante di italiano e latino all’istituto Obici.
marzo 2016
TRA DESIDERI E SOGNI
Facevano
un certo effetto, sul palco dell’Ariston, i nastri e le coccarde arcobaleno
che molti cantanti esibivano alle telecamere durante l’esecuzione delle
canzoni al festival di Sanremo. Un messaggio per sostenere le unioni civili e
partecipare al dibattito in corso.
La
prima sera Elton John, autorevolmente definito dalla critica: più vecchio leone
che icona gay, ha interpretato alcuni successi e, messo a proprio agio da Carlo
Conti, ha fatto solo un accenno alla sua vita privata. “Non avrei mai pensato
di diventare papà e avere la vita che ho avuto”.
Si
dice ogni anno che il festival della canzone italiana offre uno spaccato del
paese. E’ perciò comprensibile che la manifestazione nazional-popolare per
eccellenza non abbia ignorato la discussione in atto sulle unioni civili,
all’attenzione del parlamento, una questione che aveva mobilitato
un’ottantina di piazze all’insegna di “svegliati Italia” e richiamato al
Circo Massimo di Roma il popolo del “Family day”, in una guerra di numeri
che sta contagiando altre marce e fiaccolate di sensibilizzazione.
Tornando
al tema, “Ogni desiderio è un diritto?”. E’ l’interrogativo di fondo
proposto dalla settimana sociale giunta in diocesi alla tredicesima edizione e
abbinata quest’anno al messaggio profetico del beato Giuseppe Toniolo che ha
lasciato grandi intuizioni non solo in economia ma in ogni ambito del vivere
sociale.
In
un’epoca come la nostra, caratterizzata dalla “fluidità” di ogni sistema
etico e valoriale, sembra prevalere l’individualismo come unico criterio
capace di orientare l’agire umano.
La
logica conseguenza è di considerare qualsiasi desiderio come un diritto da
perseguire ad ogni costo, magari con il supporto delle pubbliche istituzioni.
E’ il caso del figlio, talvolta cercato contro ogni legge di natura o criterio
di sano realismo e voluto non di rado con accenti di rivendicazione
vetero-sindacale.
Va
anche detto che alla pronta difesa dei diritti, lo si nota anche nel campo della
salute, non sempre corrisponde il senso di responsabilità e di dovere
individuale.
Intervenendo
a Oderzo (il primo degli
appuntamenti che hanno poi toccato Pieve di Soligo e Vittorio Veneto) , il prof.
Andrea Grillo, insegnante all’università alfonsiana di Roma e all’istituto
di liturgia di Padova, ha sostenuto davanti ad una numerosa platea che, di
fronte al tema dei diritti umani, la Chiesa ha faticato ad assimilare l’idea
che la libertà non distrugge l’autorità.
«Questo
è un limite tipicamente europeo», ha proseguito. «In Europa, la libertà è
sorta a discapito dell’autorità imperiale, monarchica ed ecclesiale. Diversa
è stata la storia americana, dove esiste una relazione originaria tra Chiesa e
libertà. Non è un caso che il primo papa americano abbia subito mostrato una
differenza di approccio sorprendente: non si tratta di portare Dio nella città,
ma di riconoscere che Dio già la abita. E’ indispensabile riconoscerlo lì
dove già si trova».
Dopo una pausa di approfondimento teologico proposto a Pieve di Soligo da Lucia Vantini dell’università di Verona, sull’espressione evangelica “Chi vuol salvare la propria vita la perderà”, a Vittorio il dibattito si è focalizzato sulle unioni civili e sui diritti delle coppie omosessuali. Attorno al tavolo si sono confrontati, da esperienze e ruoli diversi, il magistrato Renato Balduzzi e, su schieramenti opposti, i senatori Giorgio Santini e Maurizio Sacconi. Particolarmente efficace, il coneglianese presidente della commissione lavoro di palazzo Madama ha manifestato tutta la sua contrarietà alla proposta Cirinnà: «La famiglia per la costituzione italiana è una sola: quella fondata sul matrimonio, cioè la società naturale di un uomo e una donna aperta alla procreazione. Poi la costituzione si occupa anche delle formazioni sociali e quindi di altre relazioni affettive ma esse non possono essere equiparate alla famiglia. La questione omosessuale non si risolve confondendo il termine di famiglia».
« Non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione», aveva chiarito qualche giorno prima Francesco incontrando i giudici della Sacra Rota. «Al sogno di Dio e della sua Chiesa appartiene la famiglia fondata sul matrimonio indissolubile, unitivo e procreativo».
Nella foto, il Monticano visto dal ponte dedicato ai donatori di sangue. Sullo sfondo, i monti del Friuli
Trenta giorni
*E’
iniziata da Oderzo la settimana sociale della diocesi di Vittorio Veneto,
articolata in tre serate dedicate all’interrogativo d’attualità:
“Ogni desiderio un diritto?”. La prima serata “Dai diritti universali
dell’uomo ai diritti dell’individuo” è stata condotta dal prof. Andrea
Grillo; la riflessione della seconda relazione sul tema “La salvezza nel dono
di sé” è stata sviluppata, a Pieve di Soligo, dalla prof. Lucia Vantini;
l’appuntamento conclusivo, tenuto a Vittorio Veneto, ha offerto un confronto
sul riconoscimento dei diritti individuali, in particolare nelle unioni civili;
una riedizione dei patti civili di solidarietà (Pacs) e dei diritti dei
conviventi (Dico) sentiti qualche anno fa. Riprendiamo l’argomento nello
spazio dell’approfondimento mensile.
*
La questione dell’accoglienza di migranti, sollecitata dal prefetto Laura Lega
e oggetto di manifestazioni di dissenso, assume nuovi risvolti. Il primo
febbraio è accolto, a Piavon, in appartamenti dell’istituto per il
sostentamento del clero, un gruppo di dodici migranti africani originari
della Guinea Bissau, affidato alla Caritas di Vittorio Veneto. A distanza di una
decina di giorni il gruppo si è assottigliato a sei, dei quali alcuni minori
comunque seguiti da un adulto. Gli altri componenti, identificati, hanno fatto
perdere le tracce.
Il
12 febbraio sfila per il centro storico una fiaccolata per dire “no” al
centro di accoglienza nella caserma Zanusso. La manifestazione, apolitica nelle
intenzioni degli organizzatori, raccoglie a titolo personale la partecipazione
di numerose persone impegnate. Tra i volti noti non passa inosservato il
presidente della giunta regionale Luca Zaia, affiancato dal neosegretario della
Lega Gianantonio Da Re. Scoppiano le polemiche sui numeri e scambi di accuse.
Il
prefetto Laura Lega risponde, con una lettera datata 29 gennaio, alle
osservazioni scritte pervenute dal vice-sindaco De Luca. Il taglio puntuale,
improntato alla concretezza, non lascia molto spazio alla fantasia. Intento
dichiarato del prefetto è di organizzare un centro di accoglienza
straordinaria. Una struttura cioè dove migranti, muniti di regolare permesso di
soggiorno, saranno ospitati in attesa di essere trasferiti altrove. Allo scopo
saranno collocati dei prefabbricati nel complesso militare fino alla
ristrutturazione delle ex camerate.
Nel
corso dell’intervento sarà valutata la possibile capienza della struttura in
funzione di parametri di carattere igienico-sanitario. «Quanto ai tempi
dell’uso governativo», si legge, «è chiaro che la scrivente non può
fornire al momento nessuna credibile indicazione, trattandosi di un uso che
resterà condizionato da eventi nazionali ed internazionali».
Il
prefetto chiede, senza giri di parole, al sindaco di vigilare per evitare
situazioni che possano prefigurare rischi e strumentalizzazioni in vista del
prossimo appuntamento elettorale.
*
Il direttore generale Francesco Benazzi presenta i vertici di area della massima
dirigenza aziendale. Sono Domenico Scibetta, 59 anni, direttore sanitario;
Annamaria Tomasella, 52 anni, direttore amministrativo; Pierpaolo Faronato, 60
anni, direttore dei servizi sociali. Per tutti, due gli impegni inediti: dover
armonizzare i servizi di un’area che abbraccia i territori delle Ulss 7, 8 e 9
e governare un processo complicato come la costruzione della cittadella
sanitaria, un impegno economico da 250 milioni di euro.
Ai
primi posti delle priorità indicate dal direttore generale figurano il pronto
soccorso e le liste d’attesa.
*
Allarme rosso, la Marca soffoca sotto l’effetto di polveri “velenose” e
Treviso corre ai ripari limitando per tre fine settimana il traffico a
motore secondo targhe alterne. La scarsità di pioggia in pianura e di neve in
montagna mette in allerta meteorologi, operatori del turismo e agricoltori.
Danni si stanno già notando sulle colture di stagione come il radicchio rosso.
A rischio anche l’asparago.
*
Allarme demografico. Da settant’anni, secondo i dati del rapporto Istat, non
si registrava una percentuale di decessi così alta nel paese. Male anche sul
fronte delle nascite, con un saldo negativo tra decessi e nascite di 15 mila
unità rispetto all’anno precedente.
E
a Oderzo? Nel 2015 il dato delle nascite (163) è calato di 40 unità rispetto
all’anno precedente ed è tornato all’ordine di valori del 2002 (159) ; da
tempo, complice la crisi, la scarsa natalità riguarda anche i cittadini esteri.
Quanto ai decessi, benché l’andamento climatico del 2015 sia stato
favorevole, sono stati ben 211 (con un incremento di 27 rispetto all’anno
precedente). Per la prima volta, è diminuita, sia pur di poco, la
popolazione complessiva che tiene conto del saldo naturale e del movimento
migratorio (iscrizioni e cancellazioni). Anche in questo l’economia ha il suo
peso.
*
E’ completata alla confluenza di via san Martino su via Roma, accanto alla
cantina sociale, la ristrutturazione della “casa del vino” che sarà una
vetrina della produzione di qualità locale e un punto d’incontro tra aziende.
Secondo la convenzione firmata tra ‘Opitergium Vini’ e Comune di Oderzo,
essa ospiterà infatti un centro per la promozione dei vini tipici locali, delle
attività del settore e del turismo nella zona.
*
Museo del vetro più vicino. Un altro passo è stato compiuto per
l’allestimento della sezione che ospiterà a palazzo Foscolo le opere donate
da Attilia Zava, signora originaria di Colfrancui residente da molti anni a
Venezia. E’ stata recentemente acquisita alla Fondazione Oderzo Cultura la
collezione, composta da sessantadue opere distinte in due nuclei, diverse delle
quali create nell’ambito della “fucina degli angeli” attiva a Murano dal
1953, frutto della collaborazione tra il maestro vetraio Egidio Costantini e
artisti di fama internazionale, come Picasso, Chagall, Cocteau. Il secondo
nucleo consiste in una trentina di dipinti, disegni e incisioni di Guidi,
Celiberti, Celeghin, Zancanaro, Dall’Acqua, Battacchi, Cupertino. Il tutto per
un valore stimato in oltre 600 mila euro.
*
La cronaca delle ultime settimane presenta una scia di sangue sulle strade, nei
luoghi di lavoro o in qualche remota località di vacanza, per lo più giovani
vite stroncate tragicamente. Sulla Pontebbana, si registra lo spaventoso
schianto tra un motociclista lanciato a forte velocità e l’auto di una coppia
romena che si stava immettendo sull’arteria regionale. Muore all’istante il
centauro. Destino ancora più crudele per il conducente dell’autovettura,
Christian Pomotariu, 38 anni, residente a Basalghelle e operaio alla
Friulintagli di Prata, rimasto intrappolato nell’auto divorata dalle fiamme.
Lavorava invece alla cooperativa “I Tigli 2” di Gorgo al Monticano Daniele
Casonato, 55 anni. Appena rientrato dalla pausa mensa, si è accasciato sotto
gli occhi dei compagni. Gli operatori del servizio di emergenza 118 hanno
tentato invano di rianimarlo. La cooperativa, fondata nel 1999
dall’associazione per la tutela della salute mentale, dà lavoro a 180
persone, tra disabili e normodotati.
*
In occasione della giornata internazionale della guida turistica sono state
proposte dall’associazione di categoria cinque visite gratuite nella Marca.
Tra queste, “Oderzo: le origini segrete della Serenissima” sabato 20
febbraio. Nella medesima giornata sono state effettuate iniziative simili a
Treviso “Guidare adagio” e a Conegliano «Nobile eleganza”. Il giorno
seguente: “Serravalle… uno scrigno da svelare” e “Castelfranco
come Venezia”.
*
E’ stato istituito il premio di poesia intitolato a Mario Bernardi, scrittore,
uomo d’impegno civile e collaboratore del Dialogo, venuto a mancare in luglio
scorso. Ha dato un importante contributo nella promozione della cultura e della
poesia, con una particolare attenzione alle generazioni future.
Il
premio di nuova istituzione si suddivide in tre sezioni: 1- Poesie in lingua
italiana: sottosezioni: adulti; studenti; 2- Poesie in una delle parlate del
Triveneto: sottosezioni: adulti; studenti; 3- “Tra Peressina e Ottoboni”: il
concorso giunto alla ventesima edizione diventa da quest’anno sezione junior
del nuovo premio.
Il tema della prima edizione del concorso triveneto di poesia Mario Bernardi è: la felicità.
febbraio 2016
SALUTE E SANITA'
Giocando
d’anticipo, il presidente della giunta regionale, Luca Zaia, ha nominato i
nuovi direttori generali delle aziende socio-sanitarie del Veneto. Una
tempestività che ha avuto un duplice effetto: ridurre da ventidue a nove le
posizioni di massima responsabilità e sfuggire alla competenza romana nella
formazione di elenchi nazionali di candidati previsti dall’imminente riforma
della pubblica amministrazione. La mappa delle strutture sanitarie presenta
dunque sette aziende sanitarie coincidenti con i capoluoghi di provincia e con
due realtà peculiari come Bassano e San Donà di Piave.
I
nove direttori generali, insediati per cinque anni, sono chiamati a dar
immediatamente forma alla nuova sanità veneta. Il mandato assegnato loro
concentra gli obiettivi sull’equilibrio di bilancio, l’azzeramento delle
liste d’attesa, un’ampia apertura degli ambulatori di medicina di base in
forma associata, l’umanizzazione delle cure e l’innovazione tecnologica.
Guiderà
l’azienda sanitaria di Treviso il dott. Francesco Benazzi, conoscitore sia
della destra che della sinistra Piave, nelle quali è stato direttore di
distretto a Mogliano Veneto e direttore sanitario dell’azienda socio-sanitaria
di Pieve di Soligo. In esse ha maturato una visione molto precisa del
territorio, confermata nell’esperienza di Cittadella.
Fin
dalle prime dichiarazioni ha lanciato la sfida promettendo di eliminare le
lunghe attese al pronto soccorso e annunciando di voler stringere un patto di
ferro con i medici di famiglia.
Ma
veniamo all’opitergino-mottense. Intervistato da Franco Pozzobon per
l’Azione, Benazzi ha tra l’altro dichiarato: “L’Ospedale di Oderzo è
una struttura dove si fa un bel lavoro di squadra, che funziona bene e deve
essere ulteriormente valorizzata”.
Ha definito l’ospedale riabilitativo di Motta un gioiello di
superspecializzazione con un indice di attrazione importante.
Appena
dopo Natale, era stato firmato, alla presenza di Luca Zaia, dal direttore
generale dell’Ulss 9, Giorgio Roberti, e dal rappresentante della società
“Ospedal Grando” il contratto per la realizzazione della cittadella della
salute, un’operazione da 250 milioni di euro da concludere presumibilmente
entro il 2024. Dalla riorganizzazione del complesso ospedaliero Ca’ Foncello
troveranno concentrazione nella vasta area disponibile i servizi territoriali e
i servizi tecnologici. In un nuovo monoblocco saranno collocate l’emergenza e
l’urgenza, oggi dislocate in una moltitudine di sale operatorie sparse in
tutto il presidio. Un ambizioso processo, iniziato da Claudio Dario alcuni anni
fa, accompagnato dal riordino della viabilità e dei parcheggi, e, in epoca più
recente, dal trasferimento della direzione a Fiera. Sarà alla fine
riqualificato il migliaio di posti-letto esistenti che vanno ad aggiungersi ai
quasi duecento di Oderzo.
Per
le vicende della storia e grazie a uno sviluppo urbanistico senza sfregi, nella
nostra comunità convivono già armoniosamente, in un unico comparto, tutte le
istituzioni socio-sanitarie dedite alla cura della persona (ospedale, residenza
per anziani, casa di soggiorno Simonetti, centro di riabilitazione “La Nostra
Famiglia”). Una piccola città, cittadella appunto, chiamata a colloquiare
maggiormente con la città diffusa costituita dal territorio di riferimento.
Tra
i primi impegni all’indomani della nomina a Bassano del Grappa, il dott.
Giorgio Roberti ha dovuto occuparsi del decesso della trentacinquenne
“blogger” Marta Lazzarin di Giavera del Montello e del figlio, morto in
grembo. Una vicenda triste come altri decessi avvenuti nello stesso periodo in
sala parto, per i quali sono intervenuti gli ispettori ministeriali
ad accertare eventuali disfunzioni. Caso che il neo direttore generale
sta seguendo con particolare attenzione e lontano dai riflettori.
Restando in tema di nascite, concludiamo con un interessante dato: su nove direttori generali di aziende sanitarie venete, due sono nati a Oderzo: il dott. Roberti e il dott. Giuseppe Dal Ben, confermato al timone della difficile struttura sanitaria di Venezia. Hanno mosso professionalmente i primi passi nella realtà opitergina quando ancora si cantava, attorno ad un falò acceso nell’area dell’ospedale psichiatrico: “Dio ne dae la sanità, del pan e del vin”.
Nella foto, bancarelle al mercato settimanale nel vecchio foro boario
Trenta giorni
*
Si chiama Sofia la prima nata del 2016 nella Marca. E’ venuta alla luce
ventiquattro minuti dopo la mezzanotte all’ospedale di Oderzo (1091 nati nel
2015, per il 27% nati da mamma non
italiana) e pesa tre chili abbondanti per la gioia dei genitori di Codognè, Diana
e Massimo, e della sorellina Vittoria di tre anni. La nascita è solitamente un
evento lieto, anche se nell’ultimo periodo è balzata più volte
all’attenzione della cronaca per fatti tristi come morti da parto. Nello
spazio dell’approfondimento trattiamo questo mese di salute e di sanità.
*
Sono stati 163 i nati nel comune di Oderzo, non necessariamente figli di
residenti ma per lo più provenienti dal bacino di utenza dell’ospedale. Il
punto nascita fa oltretutto registrare un’importante attrazione esterna per la
qualità dell’assistenza e l’umanità dei servizi erogati, che deve comunque
fare i conti con un generale calo
della natalità (meno 40 rispetto all’anno precedente). La popolazione
complessiva registra una leggerissima flessione (-34 residenti). I decessi sono
aumentati di 27 unità (da 184 a 211).
*
Tra “I borghi d’Italia”, la trasmissione di TV2000 ha presentato Salgareda,
paese nel quale lo scrittore Goffredo Parise elesse residenza rifugiandosi in
una casetta nascosta tra antichi gelsi, scoperta mentre faceva una gita a
cavallo lungo il Piave. Dal quel rifugio, fin che la malattia non lo condizionò
definitivamente, lo scrittore vicentino amava ascoltare i messaggi segreti della
natura e cercare l’ispirazione per i suoi sillabari. L’ampio servizio
televisivo trasmesso era animato dai canti interpretati dalla schola gregoriana
“Aura Luce”, diretta dal maestro Renzo
Toffoli.
*
Terrore a Nordest per la fuga pazza di un’Audi gialla lanciata a folle velocità
e contromano sul passante di Mestre dove ha provocato un tamponamento con esito
mortale. Per fermare l’auto rubata dai malviventi ripresa
dalle telecamere di videosorveglianza è stato attivato un imponente
dispiegamento di forze dell’ordine in tutto il trevigiano con pattuglie, anche
a Oderzo, armate di mitraglietta. Qualche giorno dopo, il ritrovamento nelle
campagne tra Asolo e Onè dei resti del bolide con motore Maserati incendiato.
Degli occupanti nessuna traccia.
*
La questione della probabile apertura di un centro di accoglienza per migranti
nella dismessa caserma Zanusso, in alternativa al progetto di accoglienza
diffusa sul quale è impegnata l’amministrazione comunale in collaborazione
con il volontariato, continua ad alimentare il dibattito cittadino, seguito al
consiglio comunale straordinario del 16 novembre al teatro Cristallo e alla
marcia di protesta del 28 novembre. Il 12 gennaio è stata approvata dall’aula
la mozione, accompagnata da un migliaio di firme per dire “ no”
all’apertura di un centro
di accoglienza, presentata dal consigliere regionale Pietro Dalla Libera per
sollecitare l’urgente trasferimento della caserma al Comune.
*
La decisione della polizia locale di multare il muro dei papiri di laurea,
all’inizio della calle tra piazza grande e contrada rossa ha fatto discutere
raccogliendo il disappunto di molte persone che si fermano incuriosite davanti
alle prove d’ingegno dei redattori e ai percorsi accademici dei protagonisti.
*
Nel giro di qualche mese dovrebbero concludersi i lavori, assegnati al consorzio
edile artigiano di Oderzo, per la messa in sicurezza dell’aula magna della
scuola media iniziata nel 2008. L’adeguamento antisismico e la
ristrutturazione dovevano essere eseguiti dalla società Mimosa in contropartita
di un imponente intervento urbanistico in un’area a sud della lottizzazione
Brandolini. La crisi economica che investì violentemente l’impresa
costruttrice mandò all’aria anche la realizzazione dell’accordo di
programma firmato con il Comune. Di qui per l’ente la necessità di
riappropriarsi del cantiere, di ridefinire gli aspetti economici, di riassegnare
i lavori. In primavera l’aula magna dovrebbe essere agibile alla scuola e alla
cittadinanza. In prospettiva, il progetto per l’area residenziale di via
Pantano e via Daniotti prevede una
quarantina di villette e palazzine, nel rispetto della morfologia dei luoghi
rurali e della memoria dei tracciati di campagna.
*
E’ morto un operaio quarantacinquenne, di origini marocchine,
nell’esplosione avvenuta in una fabbrica di San Pietroburgo, aperta dalla
ditta Plast di Fontanelle. Non era
la prima volta che si recava nello stabilimento russo, specializzato nello
stampaggio di materie plastiche. La salma è stata riportata nel paese
d’origine della vittima che lascia la moglie e due figlie: una frequenta
l’istituto Sansovino e l’altra le scuole elementari.
*
Portobuffolè conosce durante le festività una piacevole vivacità. Un motivo
d’interesse particolarmente apprezzato dagli amanti dello sport è il museo
del ciclismo Alto Livenza dove è conservata la canottiera pesante di Gino
Bartali confezionata dalla madre del campione toscano ancora intrisa del sangue
versato durante la spettacolare caduta da un ponte di legno al suo primo tour de
France. Negli anni il museo, ospitato nella trecentesca Casa Gaia da Camino, si
è arricchito di altre novecento pezzi, tra cui un centinaio di maglie
appartenute a Coppi, Bevilacqua, Girardengo, Moser, e biciclette di Giovanni
Micheletto e di Ottavio Bottecchia.
*
Narra processi, sentenze e curiosità il primo numero della rivista “Archivio
storico cenedese”, nata grazie all’associazione Serravalle Viva. Oltre
duecento pagine con robusti contributi di autori di buon nome: tra questi, l’opitergino
Luigi Zanin tratta i diritti portuali sul Livenza nel decimo secolo, un’epoca
e una via importanti per il trasporto dato che le strade erano poche, disagiate
e infestate di malavitosi. Direttore editoriale della rivista è Giampaolo
Zagonel, studioso vittoriese specialista di Lorenzo da Ponte.
*
Da qualche settimana il comandante della polizia locale di Fontanelle, Claudio
Da Ros, può godersi il raggiunto traguardo della pensione, salutato da un
ringraziamento ufficiale dell’amministrazione comunale.
Da
Ros, insignito nel 2012 dell’onorificenza al merito della Repubblica, ha
prestato lungo servizio in comune di Oderzo, è tra i sostenitori della banda
cittadina Turroni ed è impegnato nel volontariato.
*
Dopo ore trascorse in auto, aveva deciso di andare a casa a piedi. In giornata
aveva fatto una puntata nella sede di Bolzano dell’azienda di costruzione
edile, tornando nell’ufficio di Villorba. Enrico Bettiol, ingegnere
sessantenne, titolare della ditta impegnata nella costruzione della scuola
primaria di Piavon, ha trovato la morte, falciato da un’auto,
nell’attraversamento della Pontebbana. Il
nuovo edificio scolastico è di fatto pronto e si attende soltanto
l’allestimento delle aule. Il rientro degli alunni è programmato intorno a
metà febbraio.
* E ‘ stata rinnovata la consulta del volontariato. I componenti: Vincenza Momi dell’associazione san Vincenzo de’ Paoli, presidente; Anna Maria Secolo, associazione volontari ospedalieri, vice-presidente; Paolo Tomasella, associazione italiana contro le leucemie; Giuliana Carbonere, centro consulenza familiare casa Moro; Giovanni Buoro, associazione volontari donatori di sangue; Giuseppe Val, circolo dell’amicizia.
*
Furlan, un pezzo di storia della fotografia opitergina, prima con Beniamino che
nel 1928 aprì uno studio nella casa rossa in via Fornase. Poi con Franco,
Roberto, Giorgio. Nel 1963, Beniamino era in piazza Castello, accanto al garage,
quando l’autore di queste note acquistò la sua prima macchina, una Bencini,
Milano, tuttora conservata senza un filo di ruggine, costata poco meno di
tremila lire, compresi tre rullini da venti pose per bianco e nero.
Recentemente, Roberto Furlan - che in quella domenica di cinquantatrè anni fa,
ci illustrò le funzioni con innato garbo -
è stato premiato in camera di commercio per la lunga attività
professionale, portata avanti adesso dal figlio Fabrizio.
*
Per uscire dal deposito di via per Piavon, l’autista ha probabilmente inserito
la retromarcia invece che la prima; e la corriera dell’Atvo, a quell’ora
vuota, è finita nel canale, senza danno alcuno né per persone né per il mezzo
stesso. Recuperata dalla scarpata con l’aiuto di due potenti gru è stata
messa in strada già nel pomeriggio.
*
Ha raccolto calorosi applausi dal folto pubblico, l’annunciatrice televisiva e
promessa del palcoscenico Elisa Silvestrin, volto di Raiuno. Nel classico di
Tennessee Williams “Lo zoo di
vetro” presentato al Cristallo in apertura della stagione teatrale, ha
interpretato la parte della figlia insicura e sognatrice, schiacciata dalla
personalità della protagonista, recitata da Pamela Villoresi. Un inizio
incoraggiante per Elisa che da bambina ha calcato quel palco da allieva della
scuola di danza, e dall’ingresso in Rai ha partecipato allo show di Milly
Carlucci “Ballando con le stelle”, collaborato con Giancarlo Magalli nello
spettacolo televisivo “Mi gioco la nonna” e partecipato alla fiction “Un
passo dal cielo” con Terence Hill.
gennaio 2016
SULLA PORTA DI CASA
Al
termine di un anno difficile, la stretta di mano cordiale tra il sindaco di
Oderzo e il prefetto di Treviso, durante la celebrazione seguita all’apertura
della porta della misericordia nel santuario di Motta di Livenza, è
l’immagine rassicurante con la quale ci piace iniziare la nostra riflessione.
Un’immagine dal sapore di riconciliazione, se mai ce ne fosse stato bisogno,
tra il rappresentante del governo nella provincia di Treviso e il primo
cittadino di Oderzo.
Le
settimane precedenti avevano offerto più occasioni per misurare la distanza tra
le due posizioni. Al centro, l’accoglienza dei migranti assegnati alla nostra
provincia, e l’ipotesi di collocarne da cento a duecento nella caserma Zanusso,
dopo che la soluzione alternativa - di accoglienza diffusa in alloggi privati,
ceduti in affitto, da assegnare alla gestione del volontariato – non aveva
dato risultati sufficienti.
L’ipotesi
di costituzione di un centro di raccolta provvisoria (tecnicamente denominato
“hub”) era stata respinta in un consiglio comunale straordinario da tutti i
gruppi presenti ed è stata il motivo conduttore di una marcia popolare non
particolarmente riuscita, stando ai numeri e agli assenti, svoltasi a fine
novembre da Piazza Grande alla caserma Zanusso.
Si
chiude un anno, dedicato a commemorare la grande guerra, un anno ferito dalle
carneficine di Parigi e di Tunisi, dove opera l’arcivescovo Ilario Antoniazzi,
uscito dall’istituto missionario San Pio X di Oderzo. Sono alcuni degli atti
di terrorismo attribuiti al fanatismo islamico, tra i tanti portati a segno, che
hanno compromesso irrimediabilmente la nostra quotidianità.
Questo
clima ha suggerito la messa in atto di misure di sicurezza per garantire un
sereno inizio del giubileo. A Motta, dove sono convenuti circa duemila fedeli
provenienti soprattutto dalle zone di Motta, Oderzo, Torre di Mosto (la “bassa
diocesi” cara a mons. Visintin), il vescovo Corrado Pizziolo ha insistito sul
significato simbolico dell’anno santo, un’occasione propizia per
convertirsi, per aprirsi al mondo, per uscire dal proprio recinto e compiere
opere improntate alla misericordia. Tra queste, dar da mangiare a chi ha fame,
vestire chi ha freddo, ospitare i senza tetto.
Per
tornare ai principali eventi da ricordare, si è verificato in luglio un
passaggio di testimone, o meglio di fascia tricolore, alla guida
dell’amministrazione comunale. Il cambiamento in corsa è avvenuto in seguito
all’elezione a consigliere regionale dell’avv. Pietro Dalla Libera; un
traguardo piuttosto sofferto, raggiunto con una lista civica, dopo nove anni di
amministrazione attenta ai debiti e all’equilibrio dei conti. Prima di
lasciare, egli ha incassato il riconoscimento di “borgo felice”, nel
sondaggio pubblicato dal Sole 24 ore, che colloca Oderzo al primo posto, nella
Marca gioiosa. Sarà dunque il vice Sindaco, ing. Bruno De Luca, a reggere
l’amministrazione comunale nell’ultimo tratto di mandato.
La
campagna elettorale di primavera, iniziata da tempo, ha una varietà di
argomenti di cui occuparsi: dallo stato delle strutture scolastiche alle
politiche in tema di rifiuti e di viabilità.
Rimane
l’enorme fenomeno migratorio. Speriamo che la soluzione di una partita così
complessa e spinosa sia lontana da calcoli d’interesse per la ricerca del
consenso a buon mercato. Far leva sulle paure può essere un boomerang.
Anche
se i timidi segni di ripresa economica sono stati oscurati dal fallimento di
alcune importanti aziende della zona, terminiamo la nostra carrellata con una
notizia positiva: si è chiusa una stagione delicata per lo stabilimento Sole di
via Verdi, prosciolto dall’accusa d’inquinamento e liberato dalla
conseguente pressione sociale, condizioni che rischiavano di bloccare gli
investimenti in progetti di sviluppo e assunzioni di manodopera. Il primo
risultato è stato la stabilizzazione di venticinque precari.
L’auspicio è che il lavoro a tempo indeterminato sia un traguardo a portata di mano per tanti giovani in cerca di occupazione. Agli affezionati lettori di questa rubrica e del Dialogo, l’augurio di un felice 2016.
Nella foto, l'apertura della porta santa nella basilica dei miracoli ai Motta di Livenza
Spigolature di un anno
Prima
di mandare in soffitta l’anno appena trascorso, ripercorriamo alcuni eventi
tra i più importanti.
*
Al primo gennaio 2015 la popolazione residente a Oderzo ammontava a 20.410 unità.
La folta comunità straniera è
costituita da 2.609 cittadini di varie nazionalità. I Paesi più rappresentati
sono: Romania, Albania,
India, Marocco, Senegal, Moldavia.
*
A dieci anni dalla scomparsa, la città di Conegliano dedica a palazzo
Sarcinelli una mostra a Gina Roma, Un’artista e una donna di straordinaria
personalità che ha trascorso a Oderzo larga parte della lunga vita consacrata
alla pittura e all’impegno sociale.
*
La corsa internazionale sul circuito “Oderzo città archeologica” taglia il
ventesimo traguardo con una curiosità: la sfilata nelle prime ore del primo
maggio di atleti in costume romano, in perfetto connubio tra sport e storia. Le
ultime due gare riservate ad atleti juniores/seniores femminili e maschili,
categorie sfiorate recentemente - secondo l’accusa - dall’ombra del doping,
sono state trasmesse in diretta da Raisport. Il tutto su un percorso disseminato
di testimonianze del passato che esaltavano la suggestione delle immagini.
*
Sono stati installati, presso le aree di sosta a pagamento, parchimetri dotati
di piccola telecamera, per facilitare l’utenza
e scoraggiare i malintenzionati. Rimangono invariati gli orari e le
tariffe.
*
Con la consultazione del 31 maggio entrano in consiglio regionale del Veneto
nove trevigiani. Tra essi, l’avv.
Pietro Dalla Libera, Sindaco di Oderzo per nove anni. Per una curiosa
combinazione, il ricalcolo dei seggi assegnati provoca la clamorosa esclusione
del presidente della Provincia, Leonardo Muraro.
*
E’ tornata la rievocazione storica con le proposte enogastrornomiche
e culturali che l’hanno caratterizzata fin dall’inizio. Si è
arricchito nel tempo il coinvolgimento degli istituti superiori
nell’interpretazione di autori classici. Il tutto accompagnato dalle
“Lecturae Latinae” in piazza Carducci e dal concorso “Vestiamo la
storia” rivolto alle fasce delle scuole elementari e medie.
*
E’ stato assegnato ad Arturo Benvenuti, artista poliedrico (poeta, pittore,
fotografo), 92 anni ben portati, il premio
di cultura 2015 istituito dal Lions club di Oderzo e giunto alla trentaduesima
edizione. La motivazione cita le
espressioni più significative del suo impegno civile e intellettuale.
*
Sarà restaurato l’affresco dedicato alla Madonna del latte nella chiesetta di
San Giuseppe, all’imbocco di via Masotti. L’iniziativa, che
rientra in un “service” dei Rotary club di Conegliano e di Oderzo,
intende riscoprire una devozione diffusa nel trecento e messa in discussione,
per la scena dell’allattamento del Bambino, dal concilio di Trento che pose le
premesse all’attuale dedicazione
allo sposo di Maria.
*
Quest’estate un caldo africano ha pesantemente condizionato per settimane lo
svolgimento delle normali attività e compromesso la sopportazione di un clima
tropicalizzato sui cui effetti si confrontano i meteorologi. Le alte temperature
e la straordinaria umidità hanno raggiunto livelli che non si conoscevano da
anni.
*
Dopo Treviso, Quinto, Eraclea, l’arrivo massiccio di profughi e le soluzioni
in vari casi improvvisate provocano
tensioni fra la popolazione, spiazzando le autorità chiamate a mediare in un
clima di scontro politico. Alla fine, è rimosso il prefetto di Treviso, Maria
Augusta Marrosu diventata capro espiatorio di un cumulo d’inefficienze e
d’incomprensioni fra le parti in causa. La sostituisce un alto funzionario del
ministero, Laura Lega inviata con il preciso mandato di riportare serenità in
una provincia ancora scossa dalle polemiche in tema di immigrati.
*
Chiara presa di posizione dei vescovi di Treviso e di Vittorio Veneto dopo la
rivolta di Quinto. Senza peli sulla lingua Gianfranco Agostino Gardin e Corrado
Pizziolo intervengono in modo netto sull’accoglienza dei migranti. La
riflessione non risparmia sindaci, politica e istituzioni e richiama tutti alle
proprie responsabilità, in primo luogo i cristiani.
*
E’ mancato, dopo lunga malattia, lo scrittore Mario Bernardi,
84 anni, già dirigente di case editrici a livello nazionale e esponente
del mondo culturale opitergino. E’ stato consigliere comunale per diversi
mandati sui banchi di minoranza, ricoprendo successivamente
incarichi negli Enti cittadini: ospedale, opera pia Moro, fondazione
Oderzo Cultura. E’ autore di numerosi libri; l’ultimo “Poesie per
vivere” era uscito in ottobre 2014. Ha collaborato al “Dialogo” con
interventi d’impegno civile e di costume, reminiscenze storiche, divagazioni
letterarie, racconti.
*
Ai primi di gennaio, Il Dialogo aveva perso un altro amico, lo storico Eugenio
Bucciol, che in trent’anni di permanenza nell’ex capitale imperiale, aveva
maturato una visione europea. Frequentando
l’archivio di guerra di Vienna aveva approfondito le vicissitudini del Veneto,
quando era provincia austriaca, e l’occupazione austroungarica, dopo la
disfatta di Caporetto. Non aveva per questo cessato di amare Piavon, il paese in
cui era nato, e l’immediatezza delle persone semplici.
* Silvia Marangoni, ventinovenne opitergina, portacolori delle Fiamme Azzurre, si è presa una bella soddisfazione salendo, dopo una battuta d’arresto nella passata edizione, sul gradino più alto del podio al campionato del mondo di pattinaggio artistico (a rotelle in linea) svoltosi in Colombia.
*
La produzione vitivinicola di quest’anno sarà ricordata sia per quantità che
per qualità. Le condizioni del tempo hanno favorito la maturazione delle uve
grazie ad una giusta esposizione solare, alle temperature tipiche della stagione
e alle piogge al momento giusto.
*
Non sempre la politica del rigore paga. Tanto meno quando esso non porta ai
risultati sperati. Lo spegnimento di metà lampioni dell’illuminazione
pubblica del territorio opitergino è servito a risparmiare sulla bolletta del
Comune? Molto meno del previsto. Di sicuro la misura adottata è apparsa dannosa
sul piano della sicurezza percepita dalla popolazione. La decisione del Sindaco
reggente De Luca - già dipendente Enel - di ripristinare i punti luce spenti è
stata accolta con sollievo.
*
Lo scandalo Dieselgate non ha risparmiato l’Italia dove si è parlato di un
milione di auto truccate prodotte dal gruppo Volkswagen. L’infortunio
rischiava di danneggiare l’intero mercato e di coinvolgere il vasto indotto.
Ciò non ha fortunatamente interessato lo stabilimento Sole di via Verdi che
vanta una solida posizione nel mercato tedesco della componentistica auto e
all’interno del colosso di Wolfsburg.
*
E’ vero che l’abito non fa il monaco, ma pochi avrebbero immaginato che
mons. Corrado Pizziolo fosse stato una promessa del calcio. Ha giocato per due
anni, in seconda categoria, da titolare nella squadra di Piombino Dese, terra di
cui è originario. E il pallone continua ad appassionarlo. La pubblica
“confessione” è avvenuta nel corso della presentazione della neonata
squadra Conegliano Football Club.
* L’allarme dell’organizzazione mondiale della sanità sulla pericolosità delle carni rosse e degli insaccati, come salsicce e soppresse, accusati di essere cancerogeni, ha influenzato il mercato del settore. Intanto l’Europa dà via libera al consumo di insetti e di alghe. Il sociologo Ulderico Bernardi interviene nel dibattito: «Possibile che la tradizione di generazioni possa essere rovesciata solo sulla base di qualche ricerca, peraltro contestata nei suoi limiti?»
*
Aveva raggiunto la bella età di novant’anni Luigi Serafin, una figura di
spicco nel mondo dell’imprenditoria veneta, impegnata nel sociale e attivo
nella comunità. Nel 1955, forte dell’esperienza maturata in Arabia Saudita,
aveva fondato un’azienda di frigoriferi industriali leader nel settore. In
parrocchia era una presenza rasserenante pur con gli acciacchi dell’ultimo
periodo. Faceva parte del consiglio parrocchiale per gli affari economici. Da
presidente del Lions Club, aveva consegnato nel 1986 a mons. Paride Artico il
premio cultura per il servizio svolto dal “Dialogo”. In altra parte del
giornale, gli dedichiamo un profilo.
*
Sono intervenuti in consiglio comunale, accompagnati dal direttore sanitario
dell’azienda numero nove, Michele Tessarin che ha diretto l’ospedale di
Oderzo per molti anni, i “primari” di recente nomina nella realtà
opitergina: Roberto Baccichet (ginecologia e ostetricia), Paolo Callegari
(chirurgia), Nicolò Coletti (ortopedia e traumatologia), Pietro De Bastiani
(medicina), Stefano Fabbris (oculistica), Roberto Lezzi (salute mentale), Sandro
Pavan (anestesia-rianimazione), Angela Taraschi
(pediatria). Con gli
incarichi conferiti negli ultimi mesi è stato completato l’organigramma, da
tempo in sofferenza. Un aspetto è stato sottolineato durante la presentazione
dei nuovi responsabili di struttura: sono tutti trevigiani, in parte opitergini,
e comunque tutti dotati di curriculum all’altezza del compito affidato.
*
Ore di paura per il furioso incendio che ha investito il condominio Zodiaco,
costruito una decina d’anni fa nell’area Scardellato, in corrispondenza con
l’officina di un tempo e il salone della concessionaria automobilistica.
Distrutti, per il surriscaldamento di una canna fumaria, parte del tetto e il
sottotetto del palazzo. Inagibili due attici. Pesanti in periodo prenatalizio le
ripercussioni sul traffico, per la prossimità dell’autostazione, del
supermercato Coop e la concomitanza dell’incendio con l’uscita delle scuole.
Sul posto sono intervenute le squadre dei vigili del fuoco di Motta, Treviso,
Conegliano, San Donà di Piave. Una ventina di giorni prima, le fiamme si erano
sprigionate dalla canna fumaria di un condominio poco lontano, in via Marinai
d’Italia, laterale a via Spinè.