Archivio 2015

dicembre 2015

L'ULTIMO SENTIERO

 

 

L’hanno trovata in un canalone a millenovecento metri sopra Erto. Morta, durante un’escursione in solitaria, dopo essere precipitata per un centinaio di metri.  L’hanno cercata a lungo i volontari del soccorso alpino scandagliando soprattutto la val Zemola,  sentieri  frequentati dagli appassionati e zona familiare  all’infermiera dell’ospedale di Motta e istruttrice del Cai di Oderzo, scomparsa non lontano della diga del Vajont.

Proprio ad Erto i genitori della trentenne, che gestiscono un vivaio a Biancade, hanno una casa dalla quale a Sara piaceva fare base per le sue passeggiate. Un uomo del posto l’aveva incontrata fuori del paese poco dopo la partenza, vestita ed equipaggiata a dovere: scarpe da trekking e attrezzatura specifica.

Alle ricerche, condotte da una settantina di tecnici del soccorso alpino affiancati da militari della guardia di finanza, hanno partecipato anche il fidanzato, Luca Zanchetta, programmatore al Comune di Oderzo, ed i genitori della ragazza.

Gli elicotteri della protezione civile e dei vigili del fuoco hanno sorvolato la zona . Si è messo a disposizione, per indicazioni, anche lo scrittore Mauro Corona residente nella località ertana alla quale il poeta Sante Della Putta dedica versi “furlani” che suonano così: niente in tutto/ case annerite dal fumo/ camicie intrise di sudore/ dirupi insanguinati/ pendii senza cuore.

Alle prime ore del mattino successivo rispetto all’inizio delle ricerche, la triste conferma: il corpo senza vita di Sara Camolese giaceva adagiato in fondo ad un canalone, un centinaio di metri sotto il sentiero che conduce ai “libri di San Daniele”, probabile metà della sua escursione. Le rocce si presentano come veri e propri volumi pietrificati  e accatastati in un’affascinante geometria che testimonia millenni di stratificazione. Una leggenda narra come il santo protettore dei viandanti, San Daniele appunto, avesse spostato queste lastre per costruire il pavimento di un tempio dedicato al creatore.

All’ospedale di Motta, dove Sara lavorava da cinque anni in riabilitazione cardiologica, tutti la ricordano come una persona competente, sorridente e disponibile, sempre alla ricerca di aggiornamenti e di nuove acquisizioni, un’umanità che l’aveva portata in Africa come volontaria. “Se può essere una consolazione, si è spenta facendo quello che le piaceva”, si intenerisce il primario Giuseppe Favretto.

Al Cai di Oderzo, dov’era arrivata a gennaio, tutti la ricordano per la passione che metteva in quello che faceva. La ricordano in tanti quando, in maggio, venne fatta l’esercitazione di arrampicata in Piazza Grande; e lei con Luca aiutava i bambini a mettersi l’imbragatura e a cimentarsi nella salita. Era infatti molto attiva nella scuola di arrampicata PiaveLivenza costituita tra le sezioni di Oderzo, Ponte di Piave/Salgareda e Motta di Livenza.

Il pensiero del presidente Emilio Da Re ritorna a un’altra disgrazia che ha colpito la sezione  Cai opitergina a metà giugno quando, sulla via del ritorno dalla Marmolada, un fulmine si era abbattuto su un gruppo di escursionisti esperti, uccidendo sul colpo il quarantunenne Mirco Querin, istruttore di scialpinismo,  artigiano stimato che condivideva con la moglie Rosanna la passione per la montagna trasmessa anche ai due bambini. A nulla era valso il tentativo di rianimarlo.

Per uno dei casi della vita era presente sulla Marmolada anche Luca, il fidanzato di Sara.

Nella foto: escursione in montagna

 

Trenta giorni

  

* Sul massacro di Parigi, navigando in rete è facile imbattersi nella lettera toccante di un giovane francese, Antoine. Nella strage del Bataclan ha perso la moglie Hélène o, per dirlo con le sue parole, "l'amore della mia vita", Hélène. Malgrado lo strazio, rivolgendosi ai terroristi, egli  mostra dignità, fierezza e voglia di libertà: "Ora sono rimasto solo con mio figlio, ha 17 mesi. Ma noi insieme saremo più forti di tutte le armate del mondo. E lui, nonostante voi, crescerà felice e libero. Sua madre ci accompagnerà ogni giorno, fino a quando la ritroveremo in quel paradiso delle anime libere, nel quale voi non sarete mai ammessi".

Sulla catena di violenza che ha sconvolto la capitale francese, la notte del 13 novembre, abbiamo ricevuto una testimonianza d’oltralpe che dice: “Dovremo forse abituarci a queste azioni fuori controllo, che rischiano di ripetersi e di crescere d’intensità”. Il rischio maggiore è che, per la Francia come per noi, la quotidianità sia irrimediabilmente segnata e domini la paura indistinta.

* La montagna ha fatto una nuova vittima, Sara Camolese, trentenne di Biancade, istruttrice del Cai di Oderzo e infermiera all’ospedale di Motta di Livenza. Era partita da sola per un’escursione sopra Erto  dove la famiglia possiede una casa. Già in giugno, durante un giro sulla Marmolada, un fulmine aveva ucciso un altro istruttore, Mirco Querin, quarantun anni, alla guida di un gruppetto di persone esperte.

Sulla duplice tragedia che colpisce il Cai di Oderzo torniamo nello spazio dell’approfondimento mensile.

*Nell’anno del giubileo della misericordia, che inizia l’8 dicembre, la Chiesa locale è chiamata a vivere questi mesi, nonostante tutto, come momento straordinario di grazia e di rinnovamento spirituale. L’apertura della porta santa avverrà l’8 dicembre a Roma e in ogni diocesi il 13 dicembre: per l’intera area tra Piave e Livenza alle 15 in cattedrale di Vittorio Veneto; per la zona opitergina, alla sera nel santuario di Motta di Livenza. L’altro momento importante di conversione, aperto a tutti i fedeli di Vittorio Veneto, è il pellegrinaggio dal 28 al 30 dicembre a Roma o, in alternativa per la bassa diocesi,  il 13 marzo sempre in basilica dei miracoli.

* Il nuovo scandalo vaticano, con corvi, arresti, tradimenti e “rivelazioni inquietanti”, non facilita l’azione riformatrice messa in atto, con coraggio e chiarezza dal Santo Padre. In occasione dell’Angelus domenicale ha commentato che il “triste fatto” delle rivelazioni a mezzo stampa non lo distoglie dal lavoro di riforma contando su tutti i cristiani. Può essere di conforto sapere che la Chiesa ha attraversato altri tempi difficili nella sua storia millenaria e ne è sempre uscita rafforzata e purificata.

* Caserma Zanusso. In un affollato consiglio comunale straordinariamente convocato al teatro Cristallo, si è riparlato del complesso militare che avrebbe dovuto essere ceduto a titolo gratuito al Comune di Oderzo e sul cui utilizzo era in atto un dialogo tra istituzioni e associazioni, e non mancavano attese della popolazione. La questione dei profughi ha rimesso di colpo in discussione i risultati raggiunti. Due le soluzioni sul tappeto, illustrate dal prefetto Laura Lega, in più occasioni e sollecitate in un incontro tenutosi in ottobre in municipio: accoglienza in strutture pubbliche disponili e accoglienza diffusa in alloggi privati, ceduti in affitto, da affidare alla gestione del volontariato. L’ipotesi di riferimento per l’ospitalità era di un profugo ogni mille abitanti. La risposta insufficiente ha indotto l’amministrazione statale a sondare soluzioni più praticabili. Dopo l’esperienza di Treviso, con l’utilizzo della caserma Serena, si è fatta strada l’idea di un secondo centro di raccolta (la cosiddetta hub, individuata nell’ex caserma del terzo gruppo missili) dove collocare da cento a duecento immigrati. Ipotesi decisamente respinta dai gruppi consiglieri compatti: “No ai ghetti. Sì, all’accoglienza diffusa, secondo le indicazioni di papa Francesco: una famiglia in ogni parrocchia”.
La manifestazione per dire “no” a qualsiasi appropriazione forzata della caserma Zanusso si è fatta, ma il prefetto, che pur ha ascoltato a lungo le ragioni di tutti, ha deciso: una parte della struttura militare di via per Piavon sarà trasformata in centro di accoglienza per migranti, debitamente identificati.

* E’ in atto la campagna antinfluenzale. L’azienda sanitaria di Treviso ha acquistato sessantunmila dosi di vaccino che sono state distribuite ai medici di famiglia e messe a disposizione per la popolazione più esposta, dagli anziani, alle persone con problemi di salute, alle donne in gravidanza. La vaccinazione – fa presente il direttore sanitario dott. Michele Tessarin – è raccomandata anche al personale delle strutture socio-sanitarie e  dei servizi essenziali, quali scuola, servizi di pubblica sicurezza, amministrazione pubblica. Sarebbe un peccato che i vaccini rimanessero in frigorifero.

* L’allarme dell’organizzazione mondiale della sanità sulla pericolosità delle carni rosse e degli insaccati, come salsicce e soppresse, accusati di essere cancerogeni, ha influenzato il mercato del settore. Intanto l’Europa dà via libera al consumo di insetti e di alghe. L’istituto per la sicurezza alimentare parla di terrorismo psicologico. E il concittadino Giuliano Marchesin, direttore dell’associazione produttori Unicarve, ricorda che il Veneto ha da tempo introdotto il marchio “qualità verificata” e si è dotato di un disciplinare di produzione che offre tutte le garanzie. Resta un elemento’ indigeribile ’puntualizza Marchesin ed è la confusione, in tema di rischio cancerogeno, che si ingenera accostando alla carne l’alcol, le  sigarette e l’amianto.

Il sociologo Ulderico Bernardi interviene nel dibattito: «Possibile che la tradizione di generazioni possa essere liquidata e rovesciata solo sulla base di qualche ricerca, peraltro contestata nei suoi limiti? Una valutazione così importante va fatta chiamando in causa l’intera scienza. Non può ridursi solo a una questione di “salsiccia sì” o “salsiccia no”.»

* Rete di video sorveglianza: oltre alle telecamere posizionate, da un lato, per il controllo dei punti di maggiore traffico veicolare e, dall’altro, alle telecamere  - sempre connesse con il sistema - in grado di monitorare i punti sensibili della città (come la stazione ferroviaria, l’autostazione e alcune piazze), è stata annunciata l’installazione di ben novanta telecamere nelle piazzole ecologiche del territorio comunale. Pur convenendo sull’opportunità di riservatezza in una materia delicata come la video sorveglianza, può destare qualche perplessità sentir parlare di postazioni a turno sprovviste di dispositivo, insomma di “telecamere finte”. A questa logica preferiremmo quella delle regole chiare, dei controlli rigorosi sui comportamenti e delle sanzioni severe sulle infrazioni.

* Sulla questione della puzza che ha tenuto banco per molti mesi e vedeva lo stabilimento Sole al centro di un caso che aveva mobilitato l’opinione pubblica, la procura ha preso atto delle misure messe in campo dall’azienda per bloccare l’emissione di odori molesti. L’amministratore delegato della Sole spa di Oderzo, Maurizio Stirpe,  in una prima fase colpito da una condanna di ventimila euro, è stato pertanto definitivamente scagionato. Una decisione che le maestranze hanno appreso con sollievo. Si temeva infatti che il clima ostile ingenerato dalla vicenda degli odori inducesse l’azienda a bloccare gli investimenti e le assunzioni.

*  Tu chiamale se vuoi… emozioni. Cambiano il tempo, la moda, il vestito, il luogo, ma l’emozione rimane intatta. Gli originali arrangiamenti del maestro Diego Basso, l’esecuzione dell’orchestra regionale filarmonia veneta e l’interpretazione canora di Art Voice Accademy hanno offerto un’originale rilettura di intramontabili successi firmati Lucio Battisti.

La serata organizzata dal Rotary Club in omaggio all’autore di “Mi ritorni in mente” si è tenuta al teatro Brandolini. Il ricavato è stato devoluto all’ospedale di Lunsar in  Sierra Leone.

* A celebrare la festa della vittoria all’altare della patria e in Piazza Grande c’era Gianluigi Bucciol, 54 anni, attivo componente del gruppo delle penne nere di Piavon. Nel pomeriggio è stato colpito da infarto mentre, al volante della sua Mercedes, stava  rientrando  a casa con la moglie Cristina. A nulla è valso il massaggio cardiaco effettuato da un vigile del fuoco accorso sul posto dell’uscita di strada.

* Incredulità tra i passeggeri del treno Portogruaro-Treviso, nel sentire dell’incidente nella nebbia avvenuto nella stazione di Olmi dove un convoglio merci ha travolto e ucciso un ragazzo diciassettenne, studente del Planck. Era seduto sulla banchina a ridosso dei binari con le cuffiette. La musica gli ha impedito di sentire l’avviso dell’altoparlante e il segnale acustico. La scaletta sporgente della locomotiva lanciata a 90 chilometri orari non gli ha dato scampo.  

* Campioni in passerella al gala provinciale di pattinaggio a rotelle. Hanno ricevuto i meritati applausi gli opitergini Alberto Peruch e Isabella Genchi, freschi di titolo iridato in coppia conseguito a Cali in Colombia, purtroppo passati in secondo piano sui media per lo strabiliante undicesimo titolo mondiale conseguito dalla concittadina Silvia Marangoni.

* Elisa Silvestrin, vice miss Italia 2006, presentatrice Rai, aprirà il cartellone della stagione teatrale 2016 al Cristallo. L’opera in cartellone è “Lo zoo di vetro” di Tennessee Williams, in programma il 15 gennaio. Accanto alla presentatrice televisiva saliranno sul palco Manuel Pica e Pamela Villoresi, 43 anni di carriera, 130 testi portati in scena a teatro e un sostanzioso “pacchetto” di film, tra cui il recente La grande bellezza” di Paolo Sorrentino.

novembre 2015

OCCHIO

 

 

Dodicimila quintali di tralci di vite, resti della potatura, sono stati dati alle fiamme alle quattro del mattino di un venerdì d’inizio ottobre. Qualcosa come duecento metri di balle, allineate su tre file, accumulate in Cal dea Piera nell’area adiacente all’ecocentro di Oderzo.

Sul posto sono immediatamente accorsi i vigili del fuoco di Motta di Livenza,  Conegliano e Treviso, con sette automezzi e una ventina di uomini. Le autobotti facevano la spola per rifornirsi d’acqua e domare le fiamme, finalmente spente nelle prime ore del giorno. Le ruspe, rimuovendo il terreno, contribuivano a togliere i residui focolai. Intanto, il traffico sulla vicina tangenziale era stato precauzionalmente interrotto.

I primi accertamenti lascerebbero pochi dubbi sull’origine dolosa dell’incendio delle oltre tremila balle di tralci della cooperativa agricola Livenza. Dall’interno dell’ecocentro era stato prelevato carburante usato per portare a segno il colpo dal danno ingente, quantificato a una prima stima in circa centomila euro. La prossima settimana il materiale, preventivamente macinato, sarebbe stato trasportato verso un impianto di Longarone per la trasformazione in pellet.

Fin da subito si era escluso che la dispersione di fumo nell’atmosfera potesse aver creato danni ambientali e alla salute e le rilevazioni dell’Arpav hanno confermato questo dato.

Un fatto triste è che le telecamere di sorveglianza del progetto provinciale, installate sulle rotatorie lungo la tangenziale e  a poca distanza dal rogo, erano ancora spente per incomprensibili ritardi.

“In questi anni abbiamo raccolto oltre sessantamila rotoballe, in forma gratuita, in giro per i vigneti di tutta la provincia. Le utilizziamo per l’impianto di biomasse costruito a Motta, che alimenta l’essicatoio e non solo”, spiega il presidente della cooperativa agricola Bruno Tolfo.  “Non vedo altre ragioni che l’atto sconsiderato di un piromane”.

Purtroppo, il grave episodio era stato preceduto di pochi giorni da un altro incendio, in zona industriale di  Castelfranco Veneto, che ha distrutto un’azienda specializzata in recupero e riciclaggio dei rifiuti. Incendio per il quale non si escludono scenari inquietanti.

Tornando al rogo di Oderzo, non tutto il male viene per nuocere se a distanza di venti giorni è arrivato  l’annuncio atteso già dal 2007, all’indomani del massacro dei coniugi Pelliciardi di Gorgo al Monticano. Il 21 ottobre è stato firmato in prefettura il piano di attivazione del sistema di video sorveglianza che “terrà d’occhio”  i Comuni del trevigiano, con priorità sulla Sinistra Piave dove tutto è pronto da mesi. Occhi puntati, dunque, da Vittorio Veneto a Cessalto, porta sull’est europeo.

“Le telecamere saranno attive da metà novembre”, ha promesso il presidente della provincia, Leonardo Muraro, davanti al prefetto, Laura Lega, che ha sottoscritto l’intesa per l’avvio del sistema insieme con i responsabili delle forze dell’ordine e i sindaci del territorio.

Si parla di 122 telecamere (ma negli anni i numeri hanno curiosamente oscillato) a sorveglianza delle vie e delle rotatorie principali, per controllare la circolazione, e di 73 telecamere in grado di leggere le targhe dei veicoli, collegate direttamente alle centrali di polizia dei Comuni e ad un cervellone centrale.  Duplice il vantaggio, sotto il profilo della sicurezza generale e della regolarità del traffico stradale.

Telecamere di nuova generazione, si precisa. Il Sindaco reggente di Oderzo, Bruno De Luca, è tra i firmatari del protocollo d’intesa e conferma: “La sorveglianza sarà attiva tra pochi giorni e si compone di due distinti sottosistemi rivolti sia alla generica video sorveglianza sia alla rilevazione del transito di veicoli”.

Nessuno s’illude che bastino poche telecamere per sconfiggere la delinquenza, ma è sempre un deterrente.

Abbiamo sentito quanto importante sia stato l’esame delle registrazioni video nelle indagini sui casi dei fidanzati di Pordenone e del piccolo Loris Stival in provincia di Ragusa.

L’amministrazione comunale opitergina ha da tempo accantonato trentamila euro per collocare un’altra decina di occhi elettronici, connessi con il sistema, nei punti sensibili della città come la stazione ferroviaria, l’autostazione e alcune piazze.

Qualcuno spera perfino che gli occhi del grande fratello possano servire a individuare i padroni di cani che sporcano vie e sottoportici. Ma è illusione pura.

Nella foto: festa della lavanda n Piazza Grande

 

Trenta giorni

  

* Se l’incendio scoppiato nell’area contigua all’ecocentro di Cal dea Piera solleva più di un interrogativo, che trattiamo nello spazio dell’approfondimento mensile, l’impressione è lenita dall’annuncio dell’immediata attivazione del sistema provinciale di video sorveglianza a partire dalla Sinistra Piave.

* Nessuno poteva immaginare che togliere l’obbligatorietà alle vaccinazioni pediatriche (difterite, tetano, poliomielite, epatite B) potesse far scendere l’adesione sotto la soglia di sicurezza per la popolazione. A distanza di otto anni il rischio sta preoccupando. In generale, per le vaccinazioni raccomandate (morbillo, varicella, rosolia, parotite, pertosse) il crollo è ancora più pesante. A contrastare il fenomeno che riguarda anche gli adulti, spesso disattenti alla campagna antinfluenzale,  si è mobilitato l’ordine dei medici.

* Lo scandalo Dieselgate non ha risparmiato l’Italia dove si parla di un milione di auto truccate prodotte dal gruppo Volkswagen. L’infortunio rischia di danneggiare l’intero mercato e di coinvolgere il vasto indotto. Viene valutato con discreto ottimismo il riparo da possibili contraccolpi sullo stabilimento Sole di via Verdi che vanta una solida posizione nel mercato tedesco e all’interno del colosso di Wolfsburg. Da tale posizione l’azienda opitergina ha tratto competenze uniche e straordinarie opportunità di formazione professionale e di affidabilità.

* Matteo Renzi arriva  a Treviso. Ospite dell’annuale assemblea generale degli industriali convocata a Lovadina di Spresiano, viene accolto da applausi quando annuncia sgravi per chi investe. Promette l’allentamento del patto di stabilità per i Comuni virtuosi. Conferma la soppressione di Imu e Tasi, senza danni alle amministrazioni locali. Scalda la platea con “La Marca  meglio della Germania”.  Più tiepidi si mostrano i Sindaci, divisi tra chi fa i conti su cosa potrà continuare a fare per la comunità e chi non nasconde scetticismo. La presidente degli industriali si dichiara pronta a collaborare ma sottolinea l’urgenza di liberare le energie. Prima di scappare, Renzi trova il tempo per lasciarsi scattare una foto con Silvia Marangoni, “ la campionessa che inorgoglisce l’Italia”, di cui aveva salutato l’undicesima titolo iridato con un post su Facebook.

* Ha sollevato allarme il passaggio di casa in casa di sedicenti operatori Enel che, con  sfacciata insistenza, cercano di strappare sul libero mercato dell’energia contratti di fornitura a proprio vantaggio.

* Per la terza volta il Bar Pivetta, in via Manin accanto al distretto socio-sanitario, è stato oggetto durante la notte di attenzione da parte di malintenzionati. Il segnale di allarme ha svegliato il titolare, residente nel quartier Maddalena. Giunto mentre i banditi stavano segando l’inferriata è riuscito a metterli in fuga, precipitosamente, tanto che uno di loro ha lasciato sul campo una felpa.

* Le sagome rosa della campagna promossa dalla Lilt hanno mandato chiaro e forte il messaggio di sensibilizzazione per la prevenzione dei tumori femminili ma nulla hanno potuto fare per imporre il buon senso a chi non lo conosce. In alcuni punti strategici del vasto territorio in cui erano state collocate sono sparite o sono state mutilate.  Ugualmente, le creazioni ideate da Manuela Tonon e Nicola Balestrieri, disegnate da Anna Galassini, realizzate dalla Polipto di Meduna e posizionate dai volontari della benefica associazione, hanno fatto arrivare il messaggio. E forse in maniera più convincente dell’immagine della Tatangelo “desnuda”.

* Le più giovani, Angela Roma e Anna Vidussi, hanno compiuto un secolo di età; vengono di seguito Teresa Marcuzzo, Anna Maria Tonello e Anna Zanusso, 101 anni; chiude in bellezza, tra tante donne, l’unico uomo, Candido Zanardo, 104 anni. Gli ultracentenari sono stati ricevuti in consiglio comunale per il meritato omaggio.

* Ottobre appena trascorso sembra fatto per gustare le specialità alimentari a base di mela cotogna, da cui deriva il toponimo di Codognè. Il paese ha dedicato al tipico frutto la manifestazione “Tra natura e agricoltura” (patrocinata quest’anno da Expo 2015) e punta al rilancio del frutto, che trova variegati impieghi in gastronomia, nella cosmetica, nella farmaceutica.

* Andando incontro ad una logica aspettativa,   il cibo diventa protagonista del premio Gambrinus Mazzotti. Per celebrare il cibo povero, il premio speciale della manifestazione sanpolese andrà a Carlin Petrini il fondatore di Slow Food, sostenitore di un’agricoltura maggiormente compatibile, in controtendenza rispetto  allo strapotere dell’industria agro-alimentare.

* La ruspa dell’impresa Bettiol di Bolzano ha abbattuto il plesso scolastico di Piavon, progettato all’inizio degli anni settanta dall’arch. Pasquale Dario, quando la normativa in materia antisismica era diversa. Certamente non un buon motivo - si rammarica - per demolire un immobile sano, in grado di far fronte agli eventi naturali e che poteva essere adeguato alla normativa intervenuta nel frattempo. Si è invece preferito sostituirlo con un prefabbricato di legno, obbedendo a ragioni di opportunità, non certo a motivazioni tecniche o economiche. E’ la posizione che il professionista ha cercato invano di far passare e che esprime con sofferenza. Il fabbricato nuovo, su due piani, dovrebbe essere completato verso metà gennaio.

* Sono funzionanti  i milleduecento punti luce che tanto hanno fatto discutere. Si chiude un capitolo di difficile lettura e di controversa interpretazione, sia quando si decise di spegnere per risparmiare sia ora che si è calcolato che non conviene.

* “Adotta un parco”: è il nome del progetto che vede coinvolto un gruppo di volontari impegnati nella cura degli spazi pubblici e delle aree verdi. Armati di guanti, scale, cesoie e seghetti hanno cominciato dal parco giochi di via Parise. L’intenzione è di costituire piccoli nuclei, ciascuno dei quali possa adottare un luogo.

* E’ intitolata “Percorsi tra passato e presente” la mostra allestita al Primhotel che espone le prove d’arte di Stefano Bevilacqua, Miriam Canevese, Adriana Dalla Libera, Patrizia Paladin. Rimarrà aperta fino al 31 dicembre e merita di essere vista per la freschezza dei talenti in campo.

* E’ vero che l’abito non fa il monaco, ma pochi avrebbero immaginato che mons. Corrado Pizziolo fosse stato una promessa del calcio. Ha giocato per due anni, in seconda categoria, da titolare nella squadra di Piombino Dese, terra di cui è originario. E il pallone continua ad appassionarlo. La pubblica “confessione” è avvenuta nel corso della presentazione, nell’oratorio della parrocchia di San Martino, retta dai Padri Giuseppini, a Conegliano, della neonata squadra Conegliano Football Club.

* «Un giorno di fine anni sessanta», racconta il prof. Tommaso Tommaseo, «fu colto alla Camera dei Deputati da un episodio acuto di appendicite il deputato comunista Pietro Ingrao, deceduto qualche settimana fa. Volle farsi operare dal professor Pietro Valdoni, del quale all’epoca ero giovane assistente».

«Ingrao non poté essere accontentato nel desiderio di avere una camera di degenza singola. L’unico letto disponibile era in una camera di degenza doppia dove era ricoverato un prete. Alla suora caposala, che mi chiedeva indicazioni, diedi disposizione di procedere con questa curiosa sistemazione. Non seppi mai se a uno dei degenti fosse riuscito di convertire l’altro. Dimesso dalla clinica, l’onorevole volle mandarmi, con i ringraziamenti per la mia assistenza, una cassetta di Pomar, un eccellente vino rosso di Borgogna».

ottobre 2015

L'ALTRA RIVA

 

Sembrava che l’abusata immagine del piccolo Aylan, tre anni, adagiato sulla battigia della costa turca avesse improvvisamente aperto il cuore ai tedeschi, ai francesi e perfino agli inglesi sulla questione dei migranti.

La spaccatura dell’Europa sul piano di distribuzione e le immagini dall’Ungheria e dalla Croazia ci dicono che siamo ancora lontano dalla riva.

Dal vescovo di Treviso è arrivato, attraverso il vicario generale della diocesi, un invito ai parroci ad appoggiare il progetto della Caritas “Rifugiato a casa mia”. Una linea condivisa dal prefetto Laura Lega, che ha chiesto ai sindaci di non ostacolare i privati intenzionati a far propria la sua idea di accoglienza diffusa.

A Oderzo, dove ha riunito le istituzioni impegnate sul fronte sociale, la rappresentante del Governo ha invocato una collaborazione concreta e responsabile da parte di tutti gli attori pubblici coinvolti.

Di fronte alle difficoltà espresse dal primo cittadino, per l’indisponibilità di strutture pubbliche idonee ad  un’accoglienza dignitosa, il prefetto ha prospettato anche l’ospitalità di piccoli gruppi, comunque affidati ad apposite cooperative, in alloggi messi a disposizione di privati debitamente compensati. Nel contempo ha disposto una verifica delle condizioni dell’ex caserma Zanusso per valutare il costo di un possibile ripristino di alcuni edifici del complesso militare.

Nell’incontro in Comune, al quale partecipava anche mons. Dametto, il vice-Sindaco reggente De Luca ha sollecitato uno sforzo di ascolto da parte dello Stato e di considerazione del diffuso senso di paura, pur nella consapevolezza dell’immane dramma vissuto dai migranti.

Dalle colonne del Gazzettino era intervenuto Bepi Covre, mettendosi dalla parte della gente, “che è quella che fa la storia e che vota”. E aveva aggiunto: «I sindaci, pieni di problemi, vuoti di risorse espropriate dal governo, sono l’anello debole e devono rispondere ai propri cittadini ».

L’Italia è ripartita, assicura Matteo Renzi. Una crescita minima, che segna comunque un’inversione di marcia rispetto al passato anche recente segnato dal prodotto interno lordo in diminuzione. Festeggia anche Pier Carlo Padoan, più severo quando il presidente del consiglio si allarga a promettere l’abolizione nel 2016 di Imu e Tasi sulla prima casa, senza penalizzazione per i Comuni. “Ad una condizione», mette le mani avanti il saggio ministro dal cognome veneto pronunciato alla romana, “che si riduca la spesa pubblica”; e intanto sposta l’orizzonte al 2018.

Motivi per guardare con una certa fiducia al domani non mancano aprendo gli occhi. Basti pensare all’estate splendida che ci ha restituito con gli interessi quanto aveva rubato l’anno scorso. Una manna per il turismo nostrano e per l’agricoltura. Per rendersene conto è sufficiente andare in cantina sociale o veder passare i carri traboccanti di grappoli maturi.

Ultimamente, anche lo sport ha regalato risultati esaltanti, dalla vittoria del giovane Fabio Aru nel giro di Spagna all’affermazione di New York nella finale tutta italiana di tennis tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci. Poteva l’opitergina Silvia Marangoni non allargare questa festa femminile salendo per l’undicesima volta sul gradino più alto del podio iridato del pattinaggio?

Il riscatto dalla delusione dello scorso anno è arrivato dalla Colombia. Un trionfo a ritmo di flamenco per la portacolori delle Fiamme Gialle, già ausiliaria del traffico nella città dei portici, che sulla determinazione e la costanza ha costruito una carriera irripetibile.

Apre il cuore, per altro verso, il tripudio di rosa che tinge la nostra città, con le sagome collocate nei punti strategici del territorio per lanciare il messaggio della lega contro i tumori che abbraccia (è il caso di dirlo) tutto l’universo donna e mostra quanto possa fare il volontariato affidato all’intelligenza e alla generosità delle persone.

Nella foto: Universo femminile rappresentato in Piazza Grande

 

Trenta giorni

  

* L’altra metà del cielo. Tris di donne per la poltrona di Sindaco. Non a caso, inizia con le candidature femminili alle primarie delle liste facenti capo al consigliere regionale Pietro Della Libera la corsa in vista delle elezioni di primavera. Francesca Ginaldi, Meri Zorz e Laura Damo accetteranno di sfidarsi nell’inedita modalità di “Scegli il tuo sindaco”.  Siamo solo alle fasi preparatorie di una campagna che sarà lunga e ricca di temi caldi.

* Per restare in tema, Silvia Marangoni, ventinovenne opitergina, portacolori delle Fiamme Azzurre, si è presa una bella soddisfazione salendo, dopo una battuta d’arresto nella passata edizione, sul gradino più alto del podio al campionato del mondo di pattinaggio artistico (a rotelle in linea) svoltosi in Colombia. Riprendiamo l’argomento nello spazio dell’approfondimento mensile.

* Apertura scolastica all’insegna della normalità se non fosse per il traffico che si concentra su piazzale Europa, un tempo isola felice inserita nella cittadella dello sport. Da qualche anno le modifiche alla viabilità ed i sensi unici di piazza Castello e di via Roma hanno concentrato nell’area della scuola media una quantità di veicoli che provocano code e intasamenti nelle ore di punta.

* La scuola primaria di Piavon ha dovuto traslocare nelle aule del patronato Turroni considerato che quel plesso è stato dichiarato sprovvisto dei requisiti di sicurezza antisismica e condannato alla demolizione. La scelta ha consentito al Comune di ottenere una deroga al superamento del tetto fissato dal patto di stabilità. Un ricorso in sede di affidamento in appalto dei lavori alla ditta Bettiol di Bolzano ha comportato tempi più lunghi del previsto. Di qui la necessità del trasloco temporaneo in via Garibaldi. Si prevede che l’edificio agibile possa essere consegnato in tre mesi.

* La produzione vitivinicola di quest’anno sarà ricordata sia per quantità che per qualità. Le condizioni del tempo hanno favorito la maturazione  delle uve grazie ad una giusta esposizione solare, alle temperature tipiche della stagione e alle piogge al momento giusto. “Un’annata eccezionale per merlot, cabernet e raboso”, si compiace Vanino Negro, presidente della cantina sociale di Oderzo che raggruppa cinquecento soci.

* In tempi di vacche magre si cerca di risparmiare sulle cose che possono aspettare. E lo si è visto sulla manutenzione delle strade comunali che versano mediamente in cattive condizioni. In consiglio comunale è pervenuta una buona notizia, l’indizione di un appalto da duecento mila euro per la viabilità, recuperati “nelle pieghe del bilancio”.  La giustificazione non ha mancato di suscitare qualche espressione di meraviglia.

* I cipressi di via Altinate e del cimitero sono stati sottoposti a flebo di risanamento, come si è potuto vedere dalle sacche di plastica appese ai tronchi e dai tubicini inseriti sotto la corteccia. La cura ha avuto l’obiettivo di prevenire che gli alberi fossero preda di un parassita micidiale, l’afide del cipresso.

* Si è spenta a sessantadue anni Emanuela Bressaglia. Per una trentina d’anni è stata segretaria del reparto chirurgico, un compito delicato, svolto con competenza e delicatezza verso tutti. Chi l’ha conosciuta ha potuto apprezzare lo spirito d’iniziativa e di dedizione che l’animava. Aveva raggiunto il traguardo della pensione un paio d’anni fa. L’ha accompagnata nell’ultimo viaggio una moltitudine di persone che l’hanno stimata.

* Omaggio al sottotenente Giovanni Pezzulo all’interno della caserma Mario Fiore di Motta di Livenza. Alla moglie, accompagnata dalla figlia che segue professionalmente le orme del padre,  è stata consegnata la croce d’argento al merito. Il militare, che risiedeva con la famiglia in via Mazzini, morì in Afghanistan il 13 febbraio 2008, in seguito ad uno scontro a fuoco mentre tornava da una distribuzione di viveri alla popolazione locale.

* La struttura esterna rigida che dà sostegno al corpo, tipica di animali invertebrati, era stata messa a punto dall’esercito degli Stati Uniti per consentire ai soldati in Afghanistan di portare pesi oltre i duecento chili su forti pendenze. E’ partito così uno studio che ha sviluppato e trasformato il prototipo in un robot indossabile per favorire il recupero motorio delle persone paralizzate.

L’esoscheletro - così si chiama l’ausilio sanitario – è stato appena preso in affitto dall’ospedale di Motta di Livenza per consentire ai soggetti colpiti ad esempio da ictus, di alzarsi, camminare e procedere nel percorso  di riabilitazione. 

* L’ospedale riabilitativo di alta specializzazione di Motta celebra i dieci anni di attività, poco più, dato che la sperimentazione gestionale pubblico-privata ebbe inizio nel 2004 ed ha il merito di aver conferito alla struttura liventina - oggi presieduta dalla dottoressa Maria Grazia Carraro -  una propria fisionomia nel campo della riabilitazione fisiatrica e cardiologica. Il complesso fa parte del dipartimento interaziendale di riabilitazione e serve un vasto bacino di utenza che abbraccia il trevigiano, parte del veneziano e sconfina nel vicino Friuli. Dal 2013, esso è inserito nella rete dei servizi sanitari del Veneto.

* La residenza Pagani che ospitava l’ultimo gruppo del “residuo psichiatrico” chiude i battenti, una decisione presa di comune accordo tra Residenza per anziani e Azienda sanitaria n. 9, e trasferisce gli ospiti, tenendo conto delle preferenze espresse, delle relazioni consolidate e della vicinanza territoriale, parte in altri nuclei della struttura opitergina e parte nella casa di riposo di Ponte di Piave. L’edificio intitolato al dott. Pagani che fu direttore del vecchio “manicomio” era da tempo dichiarato fuori norma in materia di sicurezza.

* Voli acrobatici sul territorio della Marca, in particolare a Nervesa della Battaglia e a Istrana. Hanno pesato, sulle misure di sicurezza adottate, i recenti incidenti in Slovacchia, Gran Bretagna e Svizzera, che hanno provocato diciannove morti in quattro giorni.  Gli amanti del volo acrobatico hanno potuto soddisfare la loro passione recandosi a Rivolto, nei pressi di Cividale del Friuli, per la manifestazione nel 55° anniversario di costituzione delle frecce tricolori dell’aeronautica militare. Una delizia per gli occhi e brividi assicurati.  

* Raid notturno al bar “Il drago e la tigre” di Piavon. I malintenzionati si sono introdotti nel locale puntando sulle sei slot macchine poste nel retro. L’arrivo del titolare richiamato in tutta velocità dall’allarme li ha fatti scappare mentre avevano già caricato cinque slot e si erano impossessati della somma riposta nel registratore di cassa, un centinaio di euro..

* Papa Ratzinger ha testimoniato nella causa di beatificazione di Albino Luciani. Lo ha annunciato ai fedeli convenuti a Canale d’Agordo nel trentasettesimo anniversario dell’elezione di Giovanni Paolo I, il vescovo di Belluno mons. Giuseppe Andrich.  Non solo la fase principale del percorso di beatificazione di Albino Luciani è terminata, ma si è ulteriormente arricchita della testimonianza di un pontefice. Non era mai successo nella storia della Chiesa.

* Nel monastero di clausura delle Clarisse di Bergamo ha fatto la professione religiosa temporanea Caterina Lot (Suor Anna Chiara), 32 anni,  di Tempio di Ormelle. Alla celebrazione ha partecipato una cinquantina di compaesani guidati dal parroco don Corrado Forest. Proveniente da una famiglia numerosa (molto conosciuto è il papà Giancarlo, già infermiere in ospedale di Oderzo e tuttora voce del coro Ana), Caterina, quinta di sei fratelli, ha studiato all’Università di Gorizia, laureandosi nel 2008 in Scienze internazionali e diplomatiche e lavorando in banca per sei mesi. Poi la scelta della clausura: “Ai giovani dico che bisogna avere il coraggio di osare, anche facendo scelte controcorrente, e cercare di non fermarsi all’apparenza delle cose, alle risposte facili che non soddisfano veramente”.

* Non sempre la politica del rigore paga. Tanto meno quando esso non porta ai risultati sperati. Lo spegnimento, oltre un anno fa, di metà lampioni dell’illuminazione pubblica del territorio opitergino è servito a risparmiare sulla bolletta del Comune? Molto meno del previsto. Di sicuro la misura adottata è apparsa dannosa sul piano della sicurezza percepita dalla popolazione. La decisione del vice-sindaco De Luca - già dipendente Enel - di ripristinare gradualmente i punti luce spenti è stata accolta favorevolmente.

settembre 2015

BORGO FELICE

 

 

 

L’autorevole quotidiano economico “il Sole 24 ore” ha riconosciuto, in seguito ad un recente sondaggio conclusosi con 158 finalisti, l’ambizioso titolo di “borgo felice” a questa città dalla storia millenaria.

Fior di filosofi, sociologi, poeti hanno cercato di definire la felicità. La psicologia indica una prospettiva interessante che colloca al centro del benessere personale la qualità della vita, misurata da un lato secondo indicatori oggettivi, quali la salute fisica, le condizioni abitative e lavorative, dall’altro secondo indicatori soggettivi come la percezione del benessere mentale e il soddisfacimento delle proprie aspirazioni.

Tornando all’indagine pubblicata dal Sole 24 ore, Oderzo si colloca al primo posto nella Marca “gioiosa” (davanti a Montebelluna e Mogliano Veneto), al sesto posto in Veneto e al diciannovesimo posto in Italia tra i Comuni con popolazione compresa  tra i cinquemila e i cinquantamila abitanti.

I centocinquantotto finalisti (che mostrano di saper coniugare “prodotto interno lordo” e “benessere interno lordo”) sono stati valutati secondo indicatori di felicità suddivisi in aree tematiche: condizioni di vita materiali, istruzione e cultura, partecipazione alla vita politica, rapporti sociali, sicurezza, ambiente, attività personali , salute.

Pur nella consapevolezza dei noti limiti della statistica - secondo la quale la media tra chi mangia due volte al giorno e chi tira del tutto la cinghia è che hanno consumato un pasto a testa - motivi di soddisfazione per chi governa le sorti della comunità non mancano: “E’ un risultato che premia tutti gli opitergini per l’impegno che mettono nel rendere più vivibile e migliore la nostra città”, commenta l’avv. Dalla Libera, fino a ieri primo cittadino, che attribuisce molti meriti alla dedizione del multiforme volontariato, impegnato soprattutto  in campo sociale e sportivo.

Partecipe di questo risultato è il vice sindaco reggente, ing. Bruno De Luca, che ha ricevuto il 13 luglio la fascia tricolore senza nascondere la propria emozione e ha espresso la volontà di perseguire sulla strada tracciata all’insediamento della giunta quattro anni fa. “Questo riconoscimento è frutto di questo impegno ma anche condivisione con la cittadinanza del nostro progetto di futuro”.

In un clima di festa in famiglia, i fiori all’occhiello si mettono in vista e vanno dal richiamo turistico (fiere della Maddalena, opera in piazza, corsa internazionale tra i reperti archeologici),  agli eventi culturali di  livello (attività della fondazione e di associazioni senza scopo di lucro) agli interventi a sostegno delle fasce sociali più esposte (in sinergia tra le istituzioni).

Tuttavia, alcune criticità attendono una soluzione e, tanto per esemplificare, vanno  dall’adeguamento delle strutture scolastiche (aula magna del plesso Amalteo, scuola primaria di Piavon) alla definizione di progetti per l’utilizzo dell’ex caserma Zanusso alle scelte in tema di rifiuti e di viabilità.

C’è chi, dall’opposizione, spolvera argomenti che torneranno utili nella prossima campagna elettorale. Le dichiarazioni ai giornali parlano di decennio caratterizzato, pur in un quadro generale di crisi economica, da mancanza di progettualità e di investimenti per il futuro.

Come si sa, la critica è il sale della democrazia. Soprattutto, per tornare ai citati parametri della felicità, la democrazia figura tra i fattori maggiormente in grado di contribuire al benessere dell’individuo. Seguono famiglia e informazione.

E se chiudessimo il nostro ragionamento chiamando in causa George Bernard Shaw: “La felicità consiste nel non porsi mai il problema di misurarla”?

 

Nella foto: il palazzo comunale di Oderzo

 

Trenta giorni

  

* La classifica dei “Borghi felici 2015”, pubblicata dal Sole 24 Ore  colloca Oderzo, per qualità della vita,  al 1° posto nella provincia di Treviso, al 6° posto nella regione del Veneto ed al 19° posto in Italia tra i Comuni  con popolazione compresa tra i 5mila ed i 50mila abitanti. Un riconoscimento importante. Riprendiamo l’argomento nello spazio dell’approfondimento mensile.

* E’ iniziata a metà agosto la vendemmia 2015,  nella quale si prevede un aumento di produzione del diciotto per cento delle uve bianche. A fronte di un 2014 piovoso, questa annata ha potuto beneficiare di un forte caldo che ha favorito la maturazione e migliorato la qualità.

* Un caldo africano ha pesantemente condizionato per settimane lo svolgimento delle normali attività e compromesso la sopportazione di un clima tropicalizzato sui cui effetti si confrontano i meteorologi. Le alte temperature e la straordinaria umidità hanno raggiunto livelli che non si conoscevano da anni.

* Disservizi si sono verificati nell’erogazione dell’energia elettrica. All’origine delle interruzioni di corrente, oltre all’uso dei climatizzatori ormai molto diffusi, ci sarebbero stati problemi di manutenzione degli impianti del servizio pubblico.

* Dopo il tornado che in pochi minuti ha devastato la Riviera del Brenta, provocando anche una vittima scaraventata con la sua auto dalla furia della natura, e a distanza di un anno dalla tragedia del Molinetto della Croda a Refrontolo in cui persero la vita quattro persone, una serie di frane improvvise ha trascinato con sé alcuni escursionisti nei pressi di San Vito di Cadore e interrotto la strada per Cortina d’Ampezzo.

* Passano alcuni giorni ed è di nuovo allarme con un terremoto sentito nelle province di Treviso e di Belluno. A Valdobbiadene, Segusino e Pederobba è percepito in modo chiaro e molte persone scendono in strada. Altra scossa e altra paura a distanza di poche ore.

*Sembra senza fine la strage in mare dei migranti che non ce la fanno ad attraversare il Mediterraneo sui barconi della morte. E fanno rabbrividire le immagini dell’esodo di proporzioni bibliche sulla rotta dei Balcani, attraverso Grecia, Macedonia, Serbia e Ungheria. In Austria sono stati trovati decine di corpi senza vita in un camion abbandonato sull’autostrada. Il problema dei migranti occupa anche la nostra quotidianità.

* Dopo Treviso, Quinto, Eraclea, l’arrivo massiccio di profughi e le soluzioni in vari casi improvvisate hanno provocato tensioni fra la popolazione, spiazzando le autorità chiamate a mediare in un clima di scontro politico. Alla fine, è stato rimosso il prefetto di Treviso, Maria Augusta Marrosu diventata capro espiatorio di un cumulo d’inefficienze e d’incomprensioni fra le parti in causa. La sostituisce un alto funzionario del ministero, Laura Lega inviata con il preciso mandato di riportare serenità in una provincia ancora scossa dalle polemiche in tema di immigrati.

* Chiara presa di posizione dei vescovi di Treviso e di Vittorio Veneto dopo la rivolta di Quinto. Senza peli sulla lingua Gianfranco Agostino Gardin e Corrado Pizziolo intervengono in modo netto sull’accoglienza dei migranti. La riflessione non risparmia sindaci, politica e istituzioni e richiama tutti alle proprie responsabilità, in primo luogo i cristiani. Appello anche alle autorità regionali e comunali alle prese con situazioni di oggettiva difficoltà a volte viziate da componenti ideologiche.

* Le reazioni della politica alla lettera dei vescovi Gardin e Pizziolo non si fa attendere: “Nei giorni caldi della protesta non ho mai visto un colletto bianco o un abito talare”, replica il sindaco di Quinto. A stretto giro di posta, il presidente Zaia rincara: “Perché non accogliete i clandestini nei vostri seminari vuoti?”.

* “Per le strutture della diocesi sono passate molte centinaia di persone e nessuna istituzione in provincia di Treviso ha fatto questo, non certo i Comuni che hanno opposto una grande resistenza”, non manca di far notare mons. Gardin . “Senza fare tanto chiasso”, aggiunge, “noi cerchiamo di stimolare la solidarietà”.

* Il confronto investe la sfera nazionale e assume toni d’inusitata durezza. Un’uscita del segretario della conferenza episcopale italiana, mons. Nunzio Galantino, insofferente di qualche speculazione sul tema dell’immigrazione, rischia di far degenerare la polemica tra Chiesa e mondo politico.

* E’ mancato, dopo lunga malattia, lo scrittore Mario Bernardi,  84 anni, già dirigente di case editrici a livello nazionale e esponente di spicco del mondo culturale opitergino. E’ stato consigliere comunale per diversi mandati sui banchi di minoranza, ricoprendo successivamente  incarichi negli Enti cittadini: ospedale, opera pia Moro, fondazione Oderzo Cultura. E’ autore di numerosi libri; l’ultimo “Poesie per vivere” era uscito in ottobre 2014. Ha collaborato fino a qualche mese fa a questa testata con interventi d’impegno civile e di costume, reminiscenze storiche e divagazioni letterarie. Lascia un grande vuoto nella comunità.

* La dottoressa Maria Antonietta Scotto ha raggiunto il marito, Gracco Pettoello,  con il quale ha gestito con affabilità la storica farmacia Scotto in via Umberto primo. Appassionata di cucina, propose per qualche anno le ricette della più genuina tradizione veneta da queste colonne usando il diminutivo di Mimì.

* A venti anni Alberto Tessarotto approda alla Carnegie Hall di New York, uno dei templi mondiali della musica, in premio per un concorso vinto accompagnato dalla violinista Sofia Gelsomini. Il giovane pianista si accostò alla tastiera all’età di cinque anni e non ha più smesso. Alla musica si dedica senza trascurare gli studi universitari d’ingegneria.

* Di fronte al picco delle vendite, l’Electrolux chiede ai dipendenti dello stabilimento di Susegana di lavorare a ferragosto. I sindacati si oppongono e reclamano nuove assunzioni di manodopera per far fronte alle esigenze di produzione. Alla fine, un centinaio di operai volontari, quasi il doppio di quelli previsti, varcano i cancelli dello stabilimento nella festa dell’Assunta. Di fronte al boom di commesse, l’Electrolux rilancia chiedendo altri sabati di lavoro straordinario per tutto settembre. Esigenze di mercato o politica aziendale?, è il quesito che circola.

* Supermercati aperti anche a Ferragosto, con tanto di cartello “aperto fino alle 20”.  Non c’è più criterio, si fa osservare da parte del piccolo commercio, impari ad invertire la tendenza e a convincere la clientela che la festa dovrebbe servire a  coltivare relazioni e a cercare svaghi più qualificati della frequentazione di ventilati centri commerciali.

* Ha avvertito un dolore alla testa e si è accasciata mentre giocava in giardino. Megan Levak, residente a Faè, è stata stroncata da un aneurisma a soli dodici anni. Arrivano da tutta Italia rappresentanze della comunità etnica di appartenenza. Cerimonia compostissima nel Duomo cittadino dove è stato celebrato il funerale. Palloncini, fiori e ricordi di compagne di scuola accompagnano l’ultimo viaggio della ragazzina. Durante il corteo vengono lanciati fiori delle ghirlande secondo le usanze sinti.

* La procedura per l’affidamento dei lavori alla ditta vincitrice della gara d’appalto per e la ricostruzione del plesso elementare di Piavon ha subito una battuta d’arresto per il ricorso al Tar presentato da un partecipante. Gli alunni del plesso di Piavon, traslocheranno pertanto nelle aule del patronato Turroni, grazie ad un accordo con la parrocchia di Oderzo.

* Epilogo di fallimento per l’Oleificio Medio Piave. L’ha decretato il tribunale di Treviso, giudicando inammissibile, con diciotto pagine di motivazioni, la proposta di concordato avanzata dalla proprietà. Per dicembre si terrà l’esame dello stato passivo che risulta  molto pesante. Curatore fallimentare è stata nominata Barbara Vettor. Prosegue intanto l’attività nello stabilimento di via Calstorta, in territorio di Fontanelle, preso in affitto dalla società di nuova gestione. Nessuno si sbilancia in previsioni su possibili effetti della dichiarazione di fallimento di fine luglio.  All’Oleificio Medio Piave il Dialoghetto di giugno aveva dedicato lo spazio dell’approfondimento mensile.

* Torna a casa dopo quattro settimane percorrendo dieci chilometri sulle tre zampe rimaste dopo un infortunio. Così il gatto Chicco, dimagrito e leggermente ferito, ritrova i suoi padroni, il dott. Sante Rizzato, molto conosciuto a Oderzo e a Ormelle, e la moglie Silvia. Immaginabile la gioia della coppia che stava perdendo ogni speranza di ritrovarlo.

luglio 2015

REAZIONE A CATENA

 

 

Da doccia fredda a piacevole sorpresa. Pietro Dalla Libera, capolista di Veneto Civico alle elezioni regionali, entra a palazzo Ferro-Fini. La decisione della corte d’appello rispetto ad alcuni problemi sorti in sede di conteggio dei voti e di assegnazione dei seggi è stata resa nota a due settimane dalla chiusura delle urne e ulteriormente corretta qualche giorno dopo.

I risultati avevano disatteso le previsioni di qualche sondaggio che, alla vigilia del voto, dava un leggero vantaggio della lega sul partito democratico. In realtà, Luca Zaia ha sfondato con un 50,09 per cento lasciando la sfidante Alessandra Moretti al 22,75 per cento e il cinque stelle Jacopo Berti giocarsela al fotofinish con il dissidente Flavio Tosi sotto il 12 per cento. L’unico seggio assegnato alla lista Veneto Civico, per un meccanismo complicato, sembrava dovesse toccare alla provincia di Belluno.

Uno degli effetti della reazione a catena dei ricorsi presentati è stato l’assegnazione del seggio della lista civica al capolista e Sindaco di Oderzo, che ha riscosso complessivamente 1050 preferenze, un traguardo buono per questi tempi difficili. Non è la prima volta che un sindaco di Oderzo arriva in consiglio regionale. L’avv. Pietro Feltrin, primo cittadino dal 1963 al 1970, era stato eletto nella prima legislatura diventando - tra il 1972 e il 1973 - presidente per alcuni mesi della giunta regionale.

Il proposito dell’avv. Dalla Libera, leggermente frastornato dall’incertezza del momento, rimane quello di portare in Regione l’esperienza maturata da sindaco e far passare criteri  di “buona politica” in grado d’incidere sul sistema dei partiti.

Stante l’incompatibilità tra le cariche di consigliere regionale e di sindaco, e considerata la scadenza nel 2016 del mandato, la guida del Comune passerà al vice sindaco Bruno Dalla Libera. Una soluzione, sperimentata altrove senza traumi. Mancando soltanto un anno alla scadenza naturale e contando sull’affiatamento raggiunto dalla squadra, spetterà al vice sindaco e alla giunta il compimento del programma definito al momento dell’insediamento.

Tra le questioni più delicate al tappeto, vi è la ricostruzione della scuola elementare di Piavon, per la quale l’avv. Dalla Libera si era speso personalmente con il presidente del consiglio Matteo Renzi in occasione della visita a Treviso ottenendo la deroga al divieto di superare i limiti del patto di stabilità. Una vicenda che ha movimentato le cronache primaverili e che dovrà comunque far i conti con lo slittamento dei buoni propositi di riprendere la scuola a settembre nella nuova struttura.

Nel frattempo, sembra individuata l’uscita dal vicolo cieco della sistemazione dell’aula magna del plesso scolastico di piazzale Europa. Il completamento dei lavori di adeguamento antisismico e di ristrutturazione, sospesi per la crisi della società Mimosa e l’impossibilità di onorare l’accordo con il Comune, è stato inserito nel piano delle opere pubbliche 2015 e uscirà dalla palude di una situazione incontrollata.

Mentre timidi segnali di ripresa sembrano rendere meno fosche le prospettive occupazionali, fa discutere il problema migratorio e il clima di scontro politico sul modo di affrontare l’emergenza umanitaria incandescente. Il Papa non si stanca di invocare il rispetto della dignità di chi cerca rifugio lontano dalla propria terra. La Francia respinge i profughi che premono a Ventimiglia e il governo di Budapest sogna un improbabile muro per blindare il confine verso la Serbia.  Intanto il Friuli contrasta come può consistenti flussi in entrata dall’Austria e dalla Slovenia. E una ventina di profughi pakistani e afghani sono stati scaricati da un Tir lungo l’autostrada Trieste-Venezia e presi in consegna dai carabinieri di Cessalto, Conegliano e Oderzo.

Segnali di un periodo che si annuncia movimentato e denso d’incognite.

 

Nella foto: 26 giugno 2015, prima seduta del consiglio regionale del Veneto a palazzo Ferro Fini

 

Trenta giorni  

 

* La Lega trionfa. Le elezioni regionali del 31 maggio decretano uno straordinario successo personale di Luca Zaia, presidente uscente. S’impone con il 50,09% dei voti. Seguono a distanza. Alessandra Moretti (partito democratico) 22,75%; Jacopo Berti (movimento 5 stelle) 11,88%; Flavio Tosi (lista Tosi) 11,87%; Alessio Morosin (Indipendenza Veneta) 2,52%; Laura De Lucia Coletti (L’Altro Veneto – Ora Possiamo) 0,90%.

* A Oderzo, dove si è registrata un’affluenza alle urne del 54,54% (contro il 63,42 % della precedente consultazione regionale), Zaia ha riscosso il 56,05%; Moretti il 25,89%; Berti il 9,13% ; Tosi il 6,76%.

* I nove trevigiani che entrano in consiglio regionale sono Silvia Rizzotto, 43 anni  (lista Zaia) vice-sindaco di Altivole; Sonia Brescacin, 40 anni (lista Zaia), vice sindaco di San Vendemiano: Nazzareno Gerolimetto, 54 anni  (lista Zaia), assessore a Castelfranco Veneto; Alberto Villanova, 33 anni (lista Zaia), consigliere di opposizione a Pieve di Soligo; Giampiero Possamai, 55 anni (Lega Nord),  consigliere regionale uscente; Riccardo Barbisan, 30 anni (Lega Nord), consigliere comunale a Treviso; Andrea Zanoni, 49 anni, parlamentare europeo del partito democratico; Simone Scarabel, 32 anni (Movimento Cinque Stelle); Pietro Dalla Libera, 60 anni, eletto nella lista “Veneto Civico” con 1050 preferenze. Per una curiosa combinazione, il ricalcolo dei seggi trevigiani ha provocato la clamorosa esclusione del presidente della Provincia, Leonardo Muraro.  Riprendiamo l’argomento nello spazio dell’approfondimento mensile.

* La ripartizione dei seggi: Zaia 28 (Lista Zaia 13, Lega Nord 10, Forza Italia 3, Indipendenza Noi Veneto 1, Fratelli d’Italia 1 ); Moretti 12 (Partito Democratico 9, Lista Moretti 2, Veneto Civico 1);  Tosi 5 (Tosiani 3, Area Popolare 1, Veneto del Fare 1); Movimento  Cinque Stelle 5.

* Il politologo Paolo Feltrin, ordinario di scienza dell'amministrazione all'Università di Trieste, non ha dubbi nell’indicare il risultato eccezionale conseguito da Luca Zaia, superiore a ogni previsione, e quello amaro  del partito democratico e del centrosinistra a soli dodici mesi dal successo alle europee. “Gli esponenti della lista del presidente insieme con quelli della Lega Nord”, commenta, “ costituiranno, almeno sulla carta, una forza politica così compatta da richiamare gli storici monocolori scudocruciati. Al contrario, i dirigenti del partito democratico dovranno riflettere seriamente sulle ragioni di un risultato così inatteso”. Tra i motivi, il docente universitario attribuisce la cocente sconfitta a un astensionismo che ha penalizzato soprattutto la coalizione della Moretti.

* Si è spento a Castelfranco il medico Fabio Roncato. Un linfoma lo ha ucciso a 59 anni. Sportivo e ottimista di natura, ha combattuto col sorriso la malattia che l’aveva colpito una decina d’anni fa. Il consiglio che dava ai suoi pazienti era di praticare lo sport per mantenersi in forma sia fisicamente che mentalmente. Con la sorella Michela, era cresciuto a Oderzo, dove il papà Gimo fu medico condotto e ufficiale sanitario dagli anni cinquanta agli anni settanta.

* E’ stata adottata dal consiglio comunale una variante all’insediamento residenziale di quarantatre edifici abitativi progettato su un’area di centomila metri quadrati tra via Pantano e via Daniotti. Il cantiere era rimasto fermo per le difficoltà della società Mimosa posta in concordato preventivo, che si era impegnata in contropartita a mettere in sicurezza l’aula magna della scuola media in piazzale Europa, intervento tuttora incompiuto.

* I lavori di restauro del ponte di Rialto, sospesi per un ricorso contro l’assegnazione al raggruppamento temporaneo d’imprese comprendente la Setten Genesio s.p.a., possono ripartire. Il tribunale amministrativo regionale ha respinto le motivazioni addotte dall’impresa concorrente.

* Va in pensione il prof. Adriano Miolli, decano dell’Istituto Scarpa, dopo oltre quarantadue anni d’ insegnamento, di cui trentasei prestati ininterrottamente a Motta di Livenza. Docente di lettere al liceo scientifico, è stato testimone e protagonista della crescita del plesso da quando era una piccola sede staccata dell’istituto di Conegliano. Oggi la struttura liventina accoglie oltre 1100 studenti.

* E’ tornata la rievocazione storica con le proposte enogastrornomiche  e culturali che l’hanno caratterizzata fin dall’inizio. Si è arricchito nel tempo il coinvolgimento degli istituti superiori nell’interpretazione di autori classici. Da segnalare inoltre le “Lecturae Latinae” in piazza Carducci e il concorso “Vestiamo la storia” rivolto alle fasce delle scuole elementari e medie.

L’apertura della grande manifestazione, con la caupona allestita in piazza Grande, ha avuto una pagina religiosa, in Duomo, con l’esecuzione di antichi canti gregoriani da parte della Schola Aurea Luce. Passando dal sacro al profano, un’altra interessante novità è stato il concorso “Matrona per un giorno” che ha impegnato la giuria nella selezione dei costumi più originali e portati con maggior disinvoltura. Poteva mancare la battaglia tra legionari e Marcomanni nell’ampia golena del Monticano tra ponte e ponte?

* La città si divide – a quanto pare – sui nidi di rondine, che furono oggetto di uno studio condotto alcuni anni fa dal prof. Cosmaldo D’Abate, della scuola media Amalteo. Grande discussione fra gli opitergini sull’argomento dell’ospitalità alle rondini sotto i portici. Per i più austeri, sono portatrici di malattie; per i meno ansiosi, motivo di allegria. E quando sporcano? Si pulisce taglia corto il saggio di turno.

* E’ stato assegnato ad Arturo Benvenuti, artista poliedrico (poeta, pittore, fotografo), 92 anni ben portati, il  premio di cultura 2015 istituito dal Lions club di Oderzo e giunto alla trentaduesima edizione.  La motivazione cita le espressioni più significative del suo impegno civile e intellettuale, in particolare la realizzazione della pinacoteca Alberto Martini di Oderzo e l’opera per immagini KZ, testimonianze dai campi di concentramento nazifascisti, ristampato  nel 2015 a distanza di qualche mese dalla pubblicazione dell’intera opera poetica di Benvenuti stesso.

L’ambito premio è stato consegnato dalla presidente Onella Fregonas Bazzichetto, al termine del 50° anno sociale del sodalizio, in una serata chiusa con il passaggio di martello all’avv. Alvise Tommaseo Ponzetta, che nei prossimi dodici mesi guiderà il Lions club per la seconda volta. 

* Una signora ottantanovenne residente in via Roma, dove vive sola, cade a terra e non riesce più ad alzarsi. Le urla arrivate alle orecchie dei vicini di casa fanno scattare i soccorsi. Insieme con il figlio dell’anziana sono intervenuti i vigili del fuoco di Motta di Livenza entrati da una porta finestra. Il caso si è risolto con un po’ di paura ma senza danni importanti.

* Era strapiena la chiesa di San Vincenzo de’ Paoli per l’estremo saluto a Mirko Querin, 41 anni, istruttore del Cai di Oderzo e artigiano stimato, morto tragicamente sulla Marmolada, investito in quota da un fulmine mentre, sulla via del ritorno, accompagnava un gruppo di escursionisti esperti. Un secondo gruppo procedeva invece su un itinerario meno impegnativo. A nulla è valso il tentativo di rianimare l’istruttore. La moglie Rosanna, che partecipava all’escursione, ha letto con orrore nel volto dei compagni la tragedia che si era consumata poco lontano. Date le avverse condizioni meteorologiche, la salma è stata recuperata soltanto l’indomani mattina.

* Sarà restaurato l’affresco dedicato alla Madonna del latte nella chiesetta di San Giuseppe, all’imbocco di via Masotti. All’iniziativa, che rientra in un “service” dei Rotary club di Conegliano e di Oderzo, hanno aderito il Comune di Oderzo e la Parrocchia di San Giovanni Battista. Intende anche riscoprire una devozione diffusa nel trecento e messa in discussione dal concilio di Trento che pose le premesse  all’attuale dedicazione allo sposo di Maria. Il recupero, in più stralci, della chiesetta comporterà la sistemazione degli scarichi d’acque meteoriche e il risanamento delle pareti danneggiate dalle infiltrazioni. Segno di cambiamento della sensibilità rispetto alla propensione di qualcuno, in anni non lontanissimi, all’abbattimento, per motivi di sicurezza stradale, del luogo di culto frequentato da secoli e ancora oggi amato.

* Dopo duecento giorni trascorsi nello spazio, in assenza di gravità, ed un’infinità di orbite nella stazione spaziale, è tornata nell’atmosfera precipitando nelle praterie del Kazakistan e toccando il suolo con la navetta Sojuz appesa ad un paracadute. E’ diventata un volto familiare del piccolo schermo, con quell’aria di ragazzina che giocava a roteare il microfono e si divertiva a girare lei stessa nell’angusto spazio a disposizione. Abbiamo seguito o immaginato i suoi passaggi a ventottomila chilometri all’ora nei nostri cieli che duravano lo spazio di un caffè da un capo all’altro dell’orizzonte. Siamo contenti di saperla al sicuro su questa terra che ha bisogno di persone con i piedi ben piantati e ugualmente capaci di volare.

giugno 2015

FUMI SCURI

 

 

 

 

Un anno fa, come un fulmine a ciel sereno, l’Oleificio Medio Piave fermava gli impianti cogliendo tutti di sorpresa con la richiesta da parte della proprietà di concordato preventivo. La spiegazione data alla cinquantina di operai sbigottiti, in larga parte stranieri, lasciava poco spazio alle illusioni, considerato che la procedura avviata si configurava come l’ultimo tentativo per evitare il fallimento, a causa di un deficit patrimoniale e di un gravissimo indebitamento verso le banche e i fornitori.

Eppure fino a qualche giorno prima decine di pesanti camion transitavano per via Calstorta e solo nel 2013 l’azienda aveva acquistato l’ex stabilimento Eni di Marghera per costruire una bioraffineria di oli vegetali che avrebbe dovuto assorbire i dipendenti della Vinyls, dov’era in piedi un altro contenzioso.

L’oleificio, fondato da Carlo Aristide Dal Sasso, diventato deputato negli anni settanta e saldamente al timone dello stabilimento fino al 2008, è da molti anni leader nel settore dell’estrazione di olio di semi e da tempo lanciato nella produzione di energia bio-diesel.

Dopo dieci giorni, la vicenda si era momentaneamente risolta con un accordo che contemplava la prosecuzione dell’attività lavorativa attraverso una società di nuova costituzione (come avvenne ad esempio per l’Alitalia, nella logica della “good company”, libera dal fardello di debiti e di obbligazioni della sorella in sofferenza). Alla fine erano state contenute anche le perdite occupazionali circoscritte a cinque lavoratori posti in mobilità volontaria.

Alcune settimane fa, si delineava la prospettiva di un nuovo tentativo di evitare il fallimento dopo che, in autunno, il primo piano di concordato preventivo era stato bocciato dall’assemblea dei creditori.

Presentato il progetto definitivo, ritoccato nelle poste in gioco, sarà il tribunale a doversi pronunciare, e poi l’assemblea dei creditori.

L’oleificio ha una lunga storia alle spalle, ma il rapporto tra lo stabilimento industriale e la popolazione ha conosciuto momenti difficili, anche nella sede originaria di via Roma, oggi occupata dalla cantina sociale. Soprattutto la necessità di spazio e di acqua corrente avevano suggerito alla proprietà di trasferirsi sulle sponde del Lia, in Comune di Fontanelle, giusto di fronte al gioiello architettonico di villa Galvagna e al paradiso ambientale dell’annesso parco.

Nel 1966, veniva un capannone per il deposito e l’imbottigliamento, presto adibito a produzione industriale, in mancanza di pianificazione urbanistica.

Sul finire degli anni settanta, sorse un nutrito comitato di opposizione popolare, deciso a farsi ascoltare. Periodicamente qualche incidente richiamava l’attenzione sul pericolo costante punteggiato da gravi inconvenienti: emissioni di polveri, traboccamenti di cisterne, scarichi inquinanti. La guerra di logoramento e di fiera resistenza davanti al giudice chiamato a decidere, comportò vari rovesciamenti di fronte.

L’azione congiunta dei Comuni di Fontanelle e di Oderzo ed una serie di cause giudiziarie e di sentenze obbligarono la proprietà a mettere in atto interventi di abbattimento delle emissioni di polveri, di fumi, di rumori, di odori e di regolazione del pesantissimo flusso di camion.

Non mancarono momenti di grande apprensione. L’allarme incendio scattato in luglio 2004, ad esempio, richiamò a sirene spiegate (da Treviso, Conegliano, San Donà di Piave, Motta di Livenza) una decina di automezzi dei vigili del fuoco e due ambulanze del Suem, stante il pericolo costituito dalla cisterna di esano, gas altamente esplosivo usato nel trattamento dei semi. E, nell’agosto 2012, il surriscaldamento di un silo sprigionò fumi incandescenti e si dovette procedere allo svuotamento durato alcuni giorni sotto il controllo dei vigili del fuoco pronti ad intervenire in caso di necessità. 

In più occasioni, il pericolo incombente portò le istituzioni coinvolte all’ipotesi di trasferimento dell’azienda in sito idoneo e di rivalutazione urbanistica dell’area, ma senza sviluppi concreti.

Le ultime traversie costituiscono una triste novità e presentano i risvolti di una vicenda complicata e difficile per tutti.

 

Nella foto: l'Oleificio Medio Piave

 

Trenta giorni  

 

* Un anno fa l’Oleificio Medio Piave annunciava la presentazione della richiesta di concordato preventivo, per evitare il fallimento dell’azienda e la perdita dell’occupazione per una cinquantina di operai e impiegati. Dopo una sospensione dell’attività per una decina di giorni, tra maggio e giugno 2014, riprendeva la produzione. Le prossime settimane potrebbero comportare uno sviluppo della vicenda di cui si parla nello spazio dell’approfondimento mensile.

* Avranno un gusto un po’ kitsch le statue addobbate con fiori artificiali per la diretta tivù e assomiglieranno poco a antichi gladiatori i ragazzi che corrono in costume simil-romano, ma non si può discutere la simpatia che suscitano e  l’effetto delle immagini, pur in una giornata piovosa  che saluta la ventesima edizione della corsa internazionale tra i reperti archeologici.

* Sul podio dell’ultima gara, la diecimila metri maschili, sono saliti tre atleti di origine straniera. Sullo scalino più basso un diciottenne ugandese che sprigiona voglia di vincere. Peccato che la festa sia stata accompagnata dalla deturpazione di venticinque sagome di cartone, sparse tra Oderzo, Gorgo al Monticano, Fontanelle e Ponte di Piave, che rappresentavano due atleti in corsa. Più che di bieco razzismo o di sciocco divertimento si può ravvisare nell’atto di decapitare simbolicamente il corridore di colore un deficit culturale difficile da colmare con la forza della ragione.

* Festa del volontariato in Piazza Grande all’insegna della gratuità e del servizio alla comunità. Fra le associazioni presenti, l’Athena che celebra venticinque anni di accompagnamenti gratuiti alle aree archeologiche. Migliaia i visitatori guidati fra i reperti romani che costituiscono un vero museo diffuso.

In piazza Castello, altre associazioni di volontariato con i banchi del baratto, che spazia dagli oggetti alle ricette di cucina, ai libri, ai servizi.

* Nuovo comandante alla Guardia di Finanza di Piazza Vittoria: è il luogotenente Nicola Berloco che ha ricevuto il testimone dal maresciallo aiutante Enrico Di Fede, responsabile della squadra operativa. Il nuovo comandante, 45 anni, sposato, due figli, è nato in provincia di Bari e proviene da Caorle dove ha prestato a lungo servizio. E’ laureato in economia e commercio.

* Per la festa della mamma si è rinnovato il gesto, generalmente gradito, di offrire una semplice margherita in atto di riconoscenza verso chi ha generato la vita e contribuisce a formare le leve della società di domani. Se poi a porgere il fiore è il sindaco in persona o qualche suo collaboratore, è un’attenzione in più. Non sarà soprattutto una mossa elettorale?, si chiede qualcuno che non manca di precisare il costo dell’iniziativa: circa mille seicento euro. Il tutto, comunque, alla luce del sole.

* Il vecchio foro boario svolge il ruolo importante di luogo di sosta a due passi dal centro storico, malgrado l’intervento di ristrutturazione dell’area criticato da più parti. Quello che funziona meno è l’osservanza delle regole, ad esempio dei sensi obbligatori attorno all’altare della patria e all’interno dei parcheggi dove sono frequenti i fantasiosi slalom per raggiungere il posto libero individuato incuranti delle segnalazioni orizzontali e verticali.

* Si sentono soli i commercianti ed esercenti del centro storico e gli artigiani del territorio penalizzati da un fisco esigente e da un sistema tributario pieno di falle. Se n’è parlato in consiglio comunale rispondendo alle sollecitazioni della confartigianato che denuncia una diffusa concorrenza sleale con grave danno per le imprese che pagano le tasse. Senza contare che i prestatori d’opera fuori regola non rispondono in caso di cattiva esecuzione del lavoro.

* Ha aperto alla rotonda che regola il traffico all’imbocco della zona industriale, in corrispondenza della fioreria sulla Cadore-Mare, un nuovo megastore gestito da commercianti con gli occhi a mandorla nel quale si può trovare di tutto. Sono numerose le attività in mano a operatori cinesi che stanno riuscendo nel salto di qualità dalla bancarella di ambulante al punto fisso che dà maggiori garanzie di stabilità.

* E’ stata dichiarata fallita la ditta Fabrizio ing. Plinio, con sede nella zona industriale di Piavon dopo che i giudici del tribunale di Treviso non avevano accolto il piano di concordato preventivo presentata in febbraio 2014. Da allora diversi dipendenti avevano trovato occupazione. Restava una ventina di loro che speravano che la messa in liquidazione potesse invogliare qualcuno a proseguire l’attività. Scompare così una rinomata azienda specializzata nella vendita all’ingrosso di casalinghi, ferramenta, prodotti per il giardinaggio, sorta nel 1820 come bottega di battitura del rame e trasformata  nel 1863 in negozio di utensili e prodotti per la casa.

* Era arrivato in collegio Brandolini nel 1948, padre Francesco Donaggio, e vi è rimasto fino a qualche anno fa quando le condizioni di salute consigliarono di affidarlo ad una struttura per anziani nella vicina Roncadelle. Per sessant’anni è rimasto il perno della segreteria dell’istituto, porto di mare e luogo di convergenza delle istanze di studenti e docenti che riusciva sempre a soddisfare con senso pratico e il sorriso sulle labbra. Nelle lunghe ore passate ad assistere i ragazzi nello studio pomeridiano fu anche figura di riferimento per molti che ancora ricordano la saggezza e l’equilibrio dei consigli ricevuti.

* Maggio tempo di viaggi d’istruzione, forse un po’ passati di moda e generalmente divertenti. E’ andata diversamente per il ragazzo padovano precipitato da un albergo dopo una visita all’Expo di Milano. Il caso sembra avvolto in una serata svoltasi all’insegna della goliardia e conclusa in tragedia. Tra mille perché.

* A proposito di scuola, è stata approvata a larga maggioranza la riforma sulla “buona scuola” che prevede assunzioni di precari, conferisce più potere ai dirigenti e non ha mancato di sollevare le polemiche cui un servizio tanto delicato è esposto.

E sempre riguardo alla scuola, l’arch. Pasquale Dario, scettico sulla perizia che ha decretato l’inaffidabilità statica, in caso di sisma, del plesso ‘elementare’ di Piavon progettato nel 1961, incassa l’attenzione del mondo politico di minoranza alla sua posizione, critica sulla scelta di demolire il fabbricato senza nemmeno richiedere una valutazione tecnica da confrontare con quella che ha determinato la decisione dell’amministrazione comunale.   

* Arriva la scadenza del 16 giugno per l’acconto sia dell’imposta municipali unica (Imu) che per la tassa sui servizi indivisibili (Tasi), come pubblica illuminazione, sicurezza stradale, anagrafe, attività culturali e sportive. Dall’Imu è esclusa l’abitazione principale; in caso di locazione o di comodato, la Tasi grava in parte su chi usufruisce del bene. Il servizio comunale tributi ha provveduto a fornire via mail le principali informazioni (in particolare, gli importi dovuti) ai cittadini registrati sul sito web e a precompilare i relativi modelli di versamento.

* Tragedia sfiorata in via Pontremoli quando una Fiat Punto con a bordo quattro giovani (tre maschi e una femmina), residenti tra Fontanelle e Motta di Livenza, sono finiti con l’automobile nel canale verso l'idrovora nei pressi del palasport. I ragazzi sono riusciti da una portiera laterale e dal portellone posteriore ad abbandonare la vettura prima che sprofondasse. Attimi terribili.

* A vederla dietro il banco dei cosmetici nella farmacia Favero accanto al municipio, pochi avrebbero immaginato il talento canoro di Vania Polese, rappresentante del Veneto per alcune puntate della trasmissione “Affari Tuoi” condotta da Flavio Insinna su Rai uno. Ha vinto una somma modesta  ma ha conquistato il pubblico delle Teatro delle Vittorie con l’interpretazione di alcuni intramontabili successi di Mina.

* La battaglia tra due ex fidanzati opitergini per il levriero conteso si chiude al primo turno a favore del giovane scagionato dall’accusa di appropriazione indebita. Per sapere come finirà, bisognerà attendere la conclusione della causa civile per l’affidamento del cane che continua indisturbato a vivere con il padrone che ne aveva sostenuto l’acquisto.  

maggio 2015

SOCIALMENTE UTILI

 

 

 

 

 

Non passa giorno senza che le cronache dei giornali riportino episodi di  ordinario bullismo. Palestra di esercizio in quest’arte povera è spesso la scuola che dovrebbe distinguersi per iniziative a favore dell’integrazione e della convivenza civile. Succede invece che le bravate e le offese alla dignità delle persone, a volte meno attrezzate per difendersi, siano seguite da un accanimento d’immagini che la tecnologia avanzata degli 'smartphone' mette a disposizione in tempo reale consentendo una larga diffusione immediata. Quali possano essere le ferite riportate dalla persona messa alla berlina in un attimo, grazie alle catene di Sant’Antonio e ai commenti sarcastici postati in rete, è facile intuirlo. 

In un quadro così compromesso, ha un valore altamente educativo la punizione inflitta ad un’intera classe di un istituto superiore della Sinistra Piave costretta a scontare a turno, sotto forma di volontariato a favore di anziani, la sanzione collettiva a cui il consiglio di classe era ricorso nell’impossibilità di individuare i diretti responsabili di un’aggressione condita di parolacce rivolte a professori.

Al momento dell’affidamento alla struttura di ricovero disposta a collaborare, i ragazzi sono stati semplicemente presentati agli ospiti, senza destare diffidenza, come studenti in tirocinio, contemplato in molte scuole professionali, soprattutto ad indirizzo socio-sanitario.

La posta in gioco, come per qualche illustre politico affidato ai servizi sociali in alternativa ad una pena più severa, era alta. Se si fossero comportati bene, il voto in condotta li avrebbe fatti risalire dalle sabbie mobili della bocciatura. E non abbiamo motivo di pensare che la lezione non sia servita.

Al di là dell’eco mediatica, pare che la punizione educativa non sia così nuova,  nelle scuole della Marca. L’impiego di ragazzi in lavori a favore della comunità scolastica, ad esempio in pulizie delle aule, o della comunità locale, è previsto nei regolamenti di diversi istituti.

Ricorrendone gli estremi, l’applicazione potrebbe costituire un salutare antidoto alla violenza che dilaga in particolare sui mezzi di trasporto pubblico dove si registra un pauroso aumento di casi. In dicembre, su una corriera della linea Treviso-Oderzo un’autista donna che aveva ordinato ad un ragazzo di pagare il biglietto, per tutta risposta, è stata schiaffeggiata ed ha ricevuto il sigillo di uno sputo prima che l’aggressore se la svignasse prendendo il treno di passaggio alla vicina stazione. E non è che uno dei tanti episodi d’incomprensione.

Un rischio che colpisce innanzitutto gli autisti ma non risparmia nemmeno i carabinieri che intervengono a normalizzare i rapporti con un’utenza sempre più difficile. Qualcuno ricorderà, in proposito, il caso di un autista accusato di aver lasciato a piedi una bambina di dieci anni sprovvista di abbonamento valido. I fatti, risultanti da un processo chiuso con il proscioglimento dell’indagato, hanno dimostrato che la ragazzina, messasi in contatto con la mamma, aveva spontaneamente rifiutato di proseguire ed era rimasta all’interno della biglietteria dell’autostazione di Oderzo, struttura controllata e protetta. Nondimeno la vicenda aveva scatenato un mare di polemiche, arrivando perfino nelle aule del parlamento.

Come si vede, ci stiamo allontanando dall’argomento bullismo, ma non certo dai problemi di relazione. Con una spirale pericolosa che dilaga nel trasporto pubblico.

«Le famiglie dovrebbero insegnare ai ragazzi», sottolineava il presidente della Provincia Leonardo Muraro, «che ci sono dei diritti ma anche dei doveri e che i cittadini devono stare alle condizioni per usare i servizi pubblici».

Poiché tutto questo sembra a noi una precondizione quasi scontata, vorremmo lanciare, in particolare alle scuole di Oderzo, la proposta di far conoscere su questi temi le azioni positive, di qualsiasi natura, in atto per infondere nei ragazzi il rispetto della legalità e delle persone, e per far conoscere il bene che si fa.

 

 

Nella foto: l'autostazione di Oderzo

 

 

Trenta giorni  

 

* Una ragazzina apostrofa in malo modo un autista, che ha fermato la corriera di linea per le continue minacce di alcuni giovanissimi a bordo: gli intima di portarla a casa, lo spintona e gli strappa l’auricolare del telefonino con il quale cercava di allertare i carabinieri. E’ l’ennesimo episodio di una guerra quotidiana che si combatte sui mezzi di trasporto pubblico. Ne parliamo nello spazio dell’approfondimento mensile, chiedendo ai lettori di aiutarci a completare il quadro che speriamo meno nero. Basterà far conoscere le azioni positive in atto per far prevalere la buona educazione?

* Malgrado gli sforzi della parrocchia di Oderzo per agevolare (ad esempio con l’inserimento della ripartizione in zone) il lavoro delle Poste nella distribuzione del Dialogo, vengono segnalati pesanti ritardi nel ricevimento del giornale. Comprendiamo le difficoltà obiettive e conosciamo la professionalità dei portalettere, ma il disagio segnalato dai lettori ci preoccupa. Ce ne scusiamo con loro.

* Mentre veniva assegnato all’ufficio postale di Oderzo un riconoscimento per la qualità del servizio, l’attenzione al cliente e l’affidabilità messe in campo nel 2014, arrivava la chiusura dal 13 al 27 aprile dei locali per il rifacimento dell’impianto di climatizzazione che sicuramente porterà vantaggi all’utenza ma ha sollevato i mugugni di molti. Difficile non chiedersi se, oltre a dirottare la clientela verso Piavon, Gorgo e Motta di Livenza, un criterio moderno di organizzazione non consigliasse qualche altra soluzione, come l’allestimento contemporaneo di un’unità mobile.

* Forse non è un caso che di fronte all’annuncio di una nuova ondata di profughi, si parla di settecento, riesplodano polemiche e spunti l’idea di realizzare una tendopoli come centro di accoglienza. All’appello del prefetto, rispondono oltre al presidente della Provincia soltanto sei sindaci su venti convocati del capoluogo  e cintura urbana. Nelle ore successive, l’affondamento di un barcone ad una settantina di chilometri dalle coste libiche, mentre era diretto verso la Sicilia carico di almeno settecento persone, tra cui molte donne e bambini, riporta nella maniera più sconvolgente la questione che divide l’Europa.

* Tra gli arrestati dai carabinieri di Conegliano della banda specializzata nelle spaccate e nei furti in bar e sale gioco della Marca figura anche Alan Cassol, diciannovenne figlio del giostraio ucciso dal benzinaio di Ponte di Nanto nel vicentino, durante il tentativo di rapina in una gioielleria. Nella retata condotta dai carabinieri nella Sinistra Piave è finita una banda di giostrai responsabile, negli ultimi mesi, di una decina di colpi. Una complicazione, questo arresto, per il sindaco di Fontanelle che sperava di poter dare una mano alla vedova, tuttora residente in un accampamento di fortuna nel territorio comunale ed in attesa di un figlio.

* La corsa internazionale sul circuito “Oderzo città archeologica” taglia il ventesimo traguardo con una curiosità: la sfilata nelle prime ore del primo maggio di atleti in costume romano, in perfetto connubio tra sport e storia. Lungo la giornata si sono poi visti impegnati i migliori atleti delle varie specialità. Le ultime due gare riservate alle categorie juniores/seniores femminili e maschili sono state trasmesse in diretta da Raisport. Il tutto su un percorso disseminato di testimonianze del passato che esaltavano la qualità della performance sportiva.

* La domotica è una scienza che si occupa delle applicazioni tecnologiche orientate a migliorare la qualità della vita nella quotidianità delle persone. L’Istituto professionale “Lepido Rocco” ha aderito ad un progetto di ricerca e di sperimentazione finalizzato a migliorare soprattutto le condizioni delle persone con difficoltà motorie. Il progetto sarà sviluppato, per la Lepido Rocco, dall’insegnante Pierpaolo Gajo e, per l’ospedale riabilitativo di Motta di Livenza, dall’arch. Rodolfo Dalla Mora, esperto nel campo della disabilità e dell’accessibilità.

* L’ospedale di Oderzo ha due nuovi responsabili di struttura complessa: un tempo si sarebbero chiamati primari. Il dott. Nicolò Coletti, da ventiquattro anni figura di riferimento per la chirurgia della spalla e da molto tempo incaricato di funzioni apicali, è stato nominato responsabile del reparto ortopedico. Il dott. Roberto Baccichet, che arriva da Reggio Emilia ed è docente all’università di Udine, è il nuovo responsabile dell’ostetricia e ginecologia, posizione rimasta scoperta dopo il pensionamento della dottoressa Federica Nenzi. I curricula sia del dott. Coletti che del dott. Baccichet segnalano la levatura internazionale dell’esperienza maturata nelle rispettive specialità. Il completamento del quadro fa seguito alle nomine dei dottori Paolo  Callegari e Pietro De Bastiani alla guida rispettivamente dei reparti di chirurgia generale e di medicina e del  dottor Roberto Lezzi a direttore del centro di salute mentale Villorba-Oderzo.

* La questione dell’illuminazione pubblica, ridotta in un quadro generale di risparmi, continua a far discutere. La fondatezza delle proteste, raccolte in particolare durante le visite della giunta alle frazioni o frutto di segnalazioni di cittadini (tra questi il consigliere comunale dimissionario Policarpo Pezzutto), è stata oggetto di attenti sopralluoghi notturni da parte del sindaco, dell’assessore di reparto Ermes Campigotto e di due tecnici. E dove risultava insufficiente l’illuminazione, affidata a lampioni alterni, è stata  adeguata alle esigenze di sicurezza.

* Nuove vie sono state intitolate nell’area Masotti: le vie papa Karol Wojtyla, papa Albino Luciani e mons. Antonio Angeli, attorno al supermercato Tulipano e, nell’area giochi del parco Stella, verso il fiume Lia,  le vie don Sante Visentin e  don Antonio Buso, missionari in Terra Santa .

* Quattordici mesi per il furto, nella chiesa di San Vincenzo de’ Paoli, della pisside contenente le ostie consacrate e di una teca per l’esposizione. E’ la pena inflitta, con il patteggiamento, ai due ragazzi marocchini di 18 e 20 anni responsabili dell’atto sacrilego perpetrato nella notte tra il 14 e il 15 ottobre scorso e arrestati a distanza di poche ore nei sotterranei dell’ospedale di Conegliano. Il tremendo dubbio che le ostie potessero essere usate per riti legati al mondo dell’occulto era stato presto fugato dagli stessi giovani balordi: “Le abbiamo gettate via subito dopo il furto”.

* Alla presidenza della sezione Cai di Oderzo è stato confermato il geometra Emilio Da Re. Lo coadiuva Giovanni Gattel, suo vice. Segretaria è Lisa Valerio, Tesoriere Renato Zanchetta.

* E’ stata prorogata fino al 31 maggio la mostra “Omaggio a Tutankhamon, l’arte egizia incontra l’arte contemporanea”. L’affluenza di turisti e di scolaresche ha indotto la Fondazione ad affrontare uno sforzo organizzativo corrispondente all’offerta culturale proposta.

* Si terrà dal 31 maggio al 7 giugno la rievocazione storica Opitergium per la quale la presidenza del consiglio ha concesso il proprio patrocinio.

* Sono attivi da qualche settimana i parchimetri installati presso le aree di sosta a pagamento. Rimangono validi, per il momento, anche i tagliandi "gratta e parcheggia" venduti presso i tabacchini. Le tariffe e gli orari rimangono invariati.

* Trova un relitto della seconda guerra mondiale, lo raccoglie e lo porta a casa, convinto che fosse un bossolo senza carica esplosiva. Per fortuna ha avuto l’avvertenza di sistemarlo in cortile nella vasca di cemento un tempo usata per la raccolta dell’acqua sotto la pompa a mano. E’ capitato ad un agricoltore di Faè che abita in via Fossadelle dove tiene anche una rivendita di ortaggi di produzione propria. Con l’intervento degli artificieri di Udine l’ordigno è stato neutralizzato.

 

aprile 2015

GUARDARE AVANTI

 

 

 

 

Il cane di compagnia sta avendo grande diffusione. Quando una scelta assume proporzioni vistose si corre, tuttavia, il rischio che diventi moda, con tutte le degenerazioni che le mode posso comportare. Basta, per esempio, che un’attrice universalmente ammirata come Paris Hilton vada in giro con un “chihuahua” perché quest’esemplare diventi rapidamente il cane prediletto da schiere di donne di tutte le età, da portare in borsetta come oggetto di tenerezza.

Ci piacerebbe sapere quanto siano attrezzate per far fronte ad un’emergenza fisiologica della bestiola. Da quello che si può notare per strada, l’uso assiduo del sacchetto e della paletta per rimuovere ostacoli al decoro pubblico, non è ancora entrato nella sensibilità generale. Per fortuna, il regolamento cimiteriale vieta l’ingresso degli amici a quattro zampe nei campisanti del territorio comunale.

Un cane è un impegno a tutte le ore del giorno e per tutta la vita e non un accessorio modaiolo. Il numero di abbandoni in triste aumento fa piuttosto capire quanto superficiale possa essere l’improvvisa passione per l’amico dell’uomo, per eccellenza.

Ha destato impressione la storia del quadrupede Tommy finita sotto la lente d’ingrandimento dei giornali. Il meticcio è sopravvissuto solo tre mesi alla morte della padrona, che si era presa cura di lui togliendolo dalla strada. Un amore che il cane aveva ricambiato recandosi tutti i giorni nella chiesa pugliese dove era stato celebrato il funerale della donna scomparsa.

Prove straordinarie di fedeltà all’uomo e di estrema dedizione danno quotidianamente “occhi a quattro zampe” che orientano chi ha perso o non ha mai conosciuto l’immenso dono della vista. E’ stata particolarmente interessante l’esercitazione offerta in Piazza Grande dalla scuola di addestramento cani-guida dei Lions di Limbiate (nei pressi di Milano) davanti ad un pubblico attento di grandi e piccoli. Svolge  un servizio prezioso e impegnativo se si tiene conto che la preparazione di un esemplare dura circa sei mesi, comporta costi dell’ordine di 25 mila euro e che il comodato d’uso è invece completamente gratuito per la persona che ne fruisce.

Sulla piazza era stato predisposto un percorso ad ostacoli. Faceva impressione vedere la concentrazione del cane, chiamato a scegliere il percorso più adatto e a prevenire rischi per l’assistito. Singolare è la filosofia di accompagnamento che non prevede ammiccamenti per il ruolo svolto dall’animale o gratificazioni oltre la riconoscenza della persona aiutata nella vita quotidiana. Lo scroscio di applausi dei bambini che seguivano la dimostrazione dalle spalle dei papà, dei quali ricorreva la festa, sottolineava i passaggi più delicati opportunamente risolti, con soluzioni alternative, dal Labrador. Uno dei cinquanta annualmente preparati dalla scuola milanese (uno dei tre centri italiani, insieme con Firenze e Piacenza). In cinquantacinque anni, sono perciò oltre duemila gli animali addestrati all’assistenza, usciti dalla fucina lombarda.

L’esercitazione, ottimamente condotta sotto gli occhi del primo cittadino di Oderzo e di ospiti del locale Lions club, ha mostrato come l’indole dell’amico a quattro zampe sia, per la razza scelta, docile e pronta  all’apprendimento. Una qualità che lo rende adatto, oltre che per l’assistenza ai non vedenti, al soccorso in acqua e alla ricerca di persone.

Qualche anno fa, un libro intitolato “La felicità è nelle cose semplici” aveva illustrato le avventure di Peter e Anouk, due schnauzer neri, con il padrone in camice bianco.

Scorrendo le pagine di questo saggio semi-filosofico dell’opitergino Franco Floriani, si fa strada l’idea sempre più chiara che una ‘vita da cani’, vissuta in semplicità, è la ricetta sicura per raggiungere la felicità. Purtroppo, spesso, l’uomo ci mette… lo zampino, ed è finita. Ne sa qualcosa la coppia di ex innamorati che da tre anni si contendono la proprietà di un levriero a suon di carte bollate in una battaglia giudiziaria senza fine.

Oggi, per fortuna, la “Pet therapy”, terapia basata sull’interazione positiva tra uomo e animale, può dare risultati strabilianti nella cura delle ansie e aiutare a ristabilire l’equilibrio di un sano rapporto tra corpo e spirito.

 

Nella foto: in Piazza Grande, un momento della dimostrazione della scuola Lions di Limbiate di addestramento di un cane guida per non vedenti.

 

 

Trenta giorni  

 

* E’ singolare la simbiosi che può crearsi tra l’uomo e il cane. A maggior ragione se l’uomo è cieco e il cane è destinato ad assisterlo. Per mostrare quale intesa possa stabilirsi e quanto addestramento serva per raggiungere la perfezione è stato organizzato dal locale Lions club  un saggio pubblico di addestramento per cani guida portato avanti dal centro di Limbiate (Brianza) che vanta una storia iniziata 55 anni fa. Al rapporto più generale tra uomo e animale di compagnia dedichiamo lo spazio dell’approfondimento mensile.

* A dieci anni dalla scomparsa, la città di Conegliano ha dedicato in marzo (1-29) a palazzo Sarcinelli una mostra a Gina Roma, della quale è stato celebrato nel 2014 il centenario della nascita a Tezze di Vazzola. Un’artista ed una donna di straordinaria personalità che ha trascorso a Oderzo larga parte della lunga vita consacrata alla pittura e all’impegno sociale. Fin dagli anni Cinquanta l’artista si è affermata sulla scena internazionale. Diresse i circoli culturali “4 Cantoni” e “Ca’ Lozzio” e la pinacoteca “Alberto Martini” e nel 1987 fu nominata cavaliere della Repubblica per meriti artistici. Le dedichiamo un servizio nelle pagine interne.

* Alla fine del 2014 la popolazione residente a Oderzo ammontava a 20.410 unità, suddivise in 10.704 femmine e 9.706 maschi, una differenza che sottolinea la minore aspettativa di vita dell’impropriamente detto “sesso forte”. La folta comunità straniera è costituita da 2.609 cittadini di varie nazionalità. I Paesi più rappresentati, come emerge da un’interessante elaborazione dell’ufficio anagrafe e stato civile, sono:  Romania (1.193 unità), Albania (234), India (173), Marocco (140), Senegal (116), Moldavia (116), Kosovo (87), Cina (83), Ucraina (66), Algeria (47). Complessivamente la comunità straniera rappresenta il 12,78 per cento della popolazione complessiva.

* Nel campionato esordienti provinciale, i giocatori del team biancorossi di Salgareda entrano in campo per la partita che si disputerà, per decisione del giudica sportivo, senza pubblico. Indossano una maglietta che avverte: “Non siamo razzisti, siamo tutti amici”, affidando ai fotografi e alla stampa la presa di distanza della squadra dai pesanti insulti rivolti da alcuni tifosi alla giovane arbitro di origine marocchina.

* Ha destato orrore il massacro perpetrato da un gruppo di terroristi ispirati al fondamentalismo islamico nel museo del Bardo a Tunisi, nel quale sono esposti mosaici riconosciuti da molti come tra “i più belli del mondo”. Nell'attacco hanno perso la vita 23 persone, tra cui 21 turisti stranieri. Quattro le vittime italiane. L’arcivescovo di Tunisi, originario di Rai di San Polo, uscito dall’istituto missionario San Pio X di Oderzo, è partecipe del dolore provocato alla comunità cattolica (circa 30 mila fedeli di varie nazionalità) di cui è capo dal febbraio 2013. L’indomani della strage parla di “risveglio brusco a una dura realtà che forse in troppi, soprattutto nelle istituzioni, avevano sottovalutato”. “Invece siamo in una polveriera”, aggiunge. “E l’Europa deve farsi un esame di coscienza”.

* Curiosità, in coincidenza con l’equinozio di primavera, per l’eclissi parziale osservata il 20 marzo soltanto nella fase finale del passaggio della luna davanti al sole che è comunque riuscito a far capolino dal cumulo di nuvole grigie sufficienti a incupire la giornata, che sarà ricordata dagli amanti del genere astrofisico. Tra questi va annoverato uno studioso di Ponte di Piave, Paolo Campaner che nel luglio scorso ha scoperto e fotografato un’esplosione di stelle, fenomeno conosciuto come supernova ed ha bissato recentemente la scoperta individuando un evento simile verificatosi a molti anni luce dalla terra.

* Parlerà opitergino il restauro del ponte di Rialto a Venezia. L’aggiudicazione ha infatti individuato il raggruppamento di imprese costituito da Lares, Lithos, Setten. Il restauro sarà finanziato da Renzo Rosso, eclettico titolare del brand Diesel. Tra qualche settimana dovrebbe aprirsi il cantiere sul lato di riva del Vin. E’ soddisfatto il geom. Genesio Setten, presidente dell’omonima impresa: “Lavorare per il ponte che è uno dei simboli di Venezia ci riempie d’orgoglio”.

* Nella vita di provincia, una serie di drammi personali risolti con soluzioni inaspettate ha punteggiato la cronaca quotidiana. Sono giovani vite stroncate da quello che viene etichettato come  male oscuro. A volte il disagio esistenziale o gli insuccessi sembrano all’origine di soluzioni estreme. In altre, ad esempio, il caso del ragazzo che riesce nello studio,è amato dalla famiglia e stimato nella cerchia delle amicizie, la decisione di gettare la spugna appare difficile da comprendere.

* I bambini di oggi corrono il rischio di un’aspettativa di vita sensibilmente inferiore a quella dei loro genitori. Le cause vanno ricercate in un’alimentazione non corretta e una sempre più ridotta attività fisica. Anche nel territorio dell’Azienda Ulss 9, complessivamente il 30% dei bambini è in sovrappeso e solo l’1% assume le porzioni di frutta e verdura necessarie Da questi presupposti è partito il progetto “Merenda sana” nel quale l’Azienda socio-sanitaria ha coinvolto panificatori e fruttivendoli che renderanno disponibili ad un costo contenuto prodotti sicuri per una colazione adeguata.

* In località Tre Piere sulla Postumia un Cash & Carry ha preso il posto del Famila Superstore, chiuso dopo meno di due anni di attività. Si tratta, in verità, di un punto vendita all’ingrosso atipico perché in grado di soddisfare anche le richieste del piccolo dettaglio, rispondendo alla finalità per la quale era nato tra polemiche il supermercato come negozio di vicinato.

* Colpi di fucile sparati in aria nella campagna di Faè per dissuadere i malviventi che girano spesso indisturbati. Questa volta i cittadini, stanchi di continui furti (ben cinque in una sera, con  scalata di grondaie e forzatura di infissi), hanno passato parola e la protesta è sfociata in una reazione decisa, con tanto di fucile da caccia e un altro a pompa. La procura di Treviso ha avviato un’indagine per capire come sono andate le cose. La vicenda, esasperata dalla somiglianza con il caso del benzinaio intervenuto a contrastare una rapina nel vicentino finita male per un giostraio, assume i contorni di una rivendicazione popolare, accompagnata da raccolta di firme a sostegno dell’imprenditore che rischia la revoca del porto d’armi: “Abbiamo agito sono per difendere le nostre proprietà”. La raccolta si sposta di piazza in piazza (Faè, Oderzo, Ponte di Piave, Cimadolmo) all’insegna dell’etichetta “Io sto con Magro” che popola la rete. Il sostegno arriva anche dall’avvocato Dalla Libera, e il sociologo Ulderico Bernardi offre una chiave di lettura: “E’ una protesta che va ascoltata come esigenza di rispetto. Un urlo che esplode nella notte dell’inefficienza e del lassismo”.

* Era il primo maggio 1965, la festa dei lavoratori, una bella data per cominciare l’avventura di artigiano.

Per il cinquantesimo di attività in proprio, la moglie ed i figli gli hanno regalato una targa con dedica affettuosa al “ragazzo di bottega di allora”.

Giancarlo Gattel aveva iniziato come apprendista in gennaio del 1957, appena compiuti i quattordici anni, nella barbieria di via Roma.

Non tradisce stanchezza e voglia di deporre i ferri del mestiere. Da venticinque anni esercita in piazza del Foro Romano, a cento metri da dove ha cominciato.

* L’arch. Pasquale Dario – che ognuno puoi incontrare nelle sue quotidiane passeggiate sotto i portici - ha riscoperto qualche anno fa i colori, si è attrezzato di tele e si è messo al lavoro con l’entusiasmo di un ragazzo. Il risultato è quello che ripropone la mostra allestita nella sala sotto il campanile propone fino al 30 aprile. Scorci cittadini visti con l’occhio di un professionista amante delle linee, delle forme e delle proporzioni. Animato da gusto artistico e passione civile per lo sviluppo armonioso della città in cui vive da molti anni.

* L’area ex Poscia tra via Grazie e via Dalmazia, fino a qualche anno fa occupata dal supermercato Europa, verrà destinata ad uso residenziale. Ammontano a 16 mila metri cubi i volumi edificabili  e a  6 mila metri quadri la superficie disponibile. Il progetto presentato in consiglio comunale prevede più edifici da tre e cinque piani e una piazzetta.

* Assolti per non aver commesso il fatto. Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati completamente scagionati dalla Corte di Cassazione, dopo pesanti condanne inflitte in sede d’appello per la morte della  studentessa Meredith Kercher. Una presenza familiare a Oderzo, quella di Raffaele Sollecito, visto più volte nei locali del centro accanto alla fidanzata che vive in un elegante condominio dell’immediata periferia.

 

marzo 2015

QUASI AMICI

 

 

“Lascio la mia città e vado a lavorare a Oderzo, a 28 chilometri da Treviso e 26 da Pordenone, come ingegnere progettista per componenti auto”, scrive un internauta. “Qualcuno sa dirmi se è bello vivere lì?”

Tra banalità ed informazioni acquisite per sentito dire, il tam tam del web risponde: “Opitergium è una cittadina tranquilla, carina. Certo, non pensare che affitti e prezzi siano così economici; poi il ricco nordest, sta perdendo la sua ricchezza”.

Riporta ad altri tempi il corteo, costituito da intere famiglie, organizzato a fine gennaio dalle forze sindacali  per manifestare l’annoso disagio delle maestranze della Sole. Chi ha vissuto tempi di scontri duri, non può fare a meno di notare il clima meno teso e i volti quasi divertiti dei ragazzi che sembrano in gita scolastica.

Il complesso di via Verdi, in territorio di Camino, costituì  per la zona l’emblema del passaggio da un’attività prevalentemente agricola ad una svolta industriale propiziata dal boom economico d’inizio anni sessanta. Conobbe poi fasi travagliate di riassetti azionari e di trasformazione produttiva, con passaggi di proprietà dalla Zanussi, all’Electrolux, alla Plastal. Infine, nel 2010, il salvataggio da una precarietà endemica, da parte del gruppo Prima. Attualmente la forza lavoro conta circa cinquecento dipendenti ed un robusto indotto.

Già da qualche anno, forti odori provenienti dalla zona industriale di Camino arrivano fino a piazzale Europa, passando per Città Giardino dove sorge la scuola Parise costretta talvolta a barricare le finestre, e raggiungendo Fratta. In tempi più recenti, il malessere denunciato è stato affrontato in sede pubblica, coinvolgendo le istituzioni e dando luogo ad indagini ambientali. Principale indiziata rimane la Sole.

Esasperato dallo stato d’incertezza sulle cause del fenomeno, un gruppo di cittadino promuove  un comitato dal nome “Oderzo liberi di respirare” e inizia una guerra giudiziaria che culmina in esposti in procura con apertura di un procedimento nella quale il Comune si costituisce parte civile .

Lavoratori e sindacati temono che i vertici aziendali, stanchi di tanta pressione sociale, decidano di concentrare gli investimenti su altri stabilimenti del gruppo. E’ eloquente il cartello che recita “Se chiude la Sole Oderzo muore” e lo sa bene anche il Sindaco che smorza i toni: “Il Comune rappresenta gli interessi di tutta la comunità. Ma sia chiaro che non abbiamo niente contro la Sole, anzi la ringraziamo per il lavoro che dà a moltissime persone. Se il processo penale escluderà sue responsabilità sarà fatta chiarezza a suo vantaggio”.

Riprendendo il tema più generale delle opportunità occupazionali, emerge in uno studio di Confartigianato un dato recente che vede Oderzo tra le aree fiscalmente più vantaggiose per le imprese, dopo Bovolone e Zevio, nel veronese. “Sono dati obiettivi che da un lato gratificano e dall’altro spingono a continuare secondo i principi del buon padre di famiglia”, commenta il primo cittadino, avv. Pietro Dalla Libera..

E assicura: “ La riduzione della Tasi sulla prima casa, in discussione a fine marzo, farà ulteriormente abbassare il livello generale della tassazione, rafforzando la vocazione di Oderzo ad area tra le più attraenti del Veneto per le imprese”. Un argomento che non lascia indifferente le comunità frazionali alle quali la giunta comunale sta facendo visita in queste settimane.

E’ poco più di uno slogan ma sembra convincere: grazie allo spegnimento di un lampione su due dell’illuminazione pubblica, comincerà a diminuire la pressione fiscale. Fossero anche pochi euro all’anno possono dare fastidio in tasca?

Nella foto,  un momento della manifestazione di protesta dei dipendenti dello stabilimento Sole di Oderzo.

 

Trenta giorni  

 

* Come si vive a Oderzo? I visitatori la trovano carina, ordinata, ricca di storia e di cultura. L’economia ed il commercio tirano, nonostante la crisi. Ma attività industriale significa anche rischio ambientale. E semplici odori molesti possono dividere una comunità. Ne parliamo nello spazio dell’approfondimento mensile.

E nel frattempo arriva un primo segnale: entro marzo nuove assunzioni a tempo indeterminato e premi di risultato per tutti i lavoratori dello stabilimento industriale di via Verdi..

* Il progetto avviato a luglio, finalizzato a ridurre i costi dell’illuminazione pubblica, prevede lo spegnimento di un lampione su due. Non sono mancate le lamentele soprattutto degli abitanti le zone isolate e più soggette a furti che rappresentano una piaga di questi tempi. Il problema è stato dibattuto negli incontri della giunta comunale tenuti nelle frazioni.

* Il sindaco avv. Pietro Dalla Libera  motiva la scelta di spegnere un lampione su due con la volontà di ridurre i costi stabilizzati su oltre settecentomila euro. Nei primi sei mesi del  2014 è stato conseguito un risparmio di quasi trentamila euro;  raggiungerà prevedibilmente centomila euro nel 2015.  La scelta di destinarlo a ridurre di 0,1 punto  l’aliquota Tasi (tassa sui servizi indivisibili, a partire dell’illuminazione pubblica ) sarà presentata nel prossimo consiglio comunale e dovrebbe comportare in bolletta un risparmio medio indicato in poco meno di venti euro.

* Aderendo alla tradizionale campagna di Caterpillar su Radiodue “M’illumino di meno” gli studenti dell’Istituto Brandolini hanno messo in scena in Piazza Grande un flash mob (traduzione libera: un lampo di folla) per attirare l’attenzione dei presenti sull’efficienza degli impianti e sul consumo intelligente, raccontando pratiche virtuose finalizzate al risparmio energetico.

* Dopo tanto parlare, il sistema di videosorveglianza dotato di una rete di telecamere distribuite in una vasta area della Sinistra Piave, permetterà entro la fine di marzo di tenere sotto controllo notte e giorno i territori dei primi ventisette Comuni inseriti nel progetto, denominato emblematicamente Vi.So.Re, sviluppato dalla provincia di Treviso con il finanziamento del ministero dell’interno e della regione. Riguarda tutti i Comuni dell’Opitergino-mottense, il coneglianese e il vittoriese.

La sala operativa “data center” collocata a Oderzo, completa di tutte le apparecchiature, è già funzionante.

Varie telecamere, di ultima generazione, sono puntate su Piazza Grande, con il Duomo e il Torresin, e controllano le entrate in città, gli incroci e le rotatorie.

* Crisi alla Mobil Record di Fontanelle, azienda del legno appartenente al Gruppo Setten. A fine gennaio, il difficile momento era stato comunicato al personale con un laconico sms: «La società Mobil Record è stata messa in liquidazione, pertanto non è prevista la riapertura. I dipendenti saranno in cassa integrazione».

Dopo alcuni tentativi, sembra definita una nuova formula che dovrebbe salvare i centosedici lavoratori attraverso la rilevazione, da parte dell’imprenditore Giuseppe Caruso, dell’azienda che sembrava destinata a cessare l’attività. Una soluzione accolta da tutti con un respiro di sollievo.

* Ha perso la vita il quarantunenne giostraio Albano Cassol residente da qualche tempo  a Fontanelle, colpito mortalmente durante un tentativo di rapina ad una gioielleria  nel vicentino. Appena un mese prima, l’uomo, sistemato con la famiglia in un accampamento di fortuna in aperta campagna, ed in attesa di un altro figlio, si era rivolto al sindaco Ezio Dan per ottenere  un aiuto a trovare un lavoro onesto e  una sistemazione abitativa decorosa. Dopo il colpo alla gioielleria e la precipitosa fuga è stato ritrovato dissanguato nell’auto abbandonata dai complici.

* Il tema della prossima Expo di Milano, “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, è stato riformulato per la tradizionale settimana sociale, promossa dalla nostra diocesi. Le varie dimensioni del cibo intrecciate con l’esistenza umana sono state sintetizzate nel titolo generale: “Il cibo per la vita. Nutrire l’uomo, custodire la terra”. Nella prima delle tre serate, a Sacile, don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, si è soffermato su “Cibo curato, cibo abusato”; a Conegliano, Giorgio Bernardelli della rivista “Mondo e Missioni” ha parlato di “Cibo donato, cibo negato”; a Pieve di Soligo, nell’ultima tappa, Luca Falasconi, dell’Università di Bologna, ha concentrato l’analisi su “Cibo eccessivo, terra oltraggiata”.

* Ha assunto contorni surreali, mentre non si era spenta l’eco dell’ennesima tragedia del mare al largo della Libia nella quale erano state inghiottite, tra vittime e dispersi, trecentotrenta persone, la vicenda di trentanove persone provenienti da Nigeria, Gambia, Burkina Faso, identificati dalla Questura di Treviso, rifocillati dalla Caritas, sottoposti alle visite mediche e abbandonati al loro destino davanti alla stazione ferroviaria di Treviso, con l’invito esplicito della prefettura a disperdersi. Una vicenda sulla quale il ministero dell’interno ha aperto un’indagine che sicuramente terrà conto delle difficoltà in cui versano amministrazioni locali, associazioni caritative e prefettura stessa, lasciate sole.

* Daniele Pelliciardi, figlio dei coniugi Guido e Lucia, custodi di villa Durante a Gorgo a Monticano trucidati nell’agosto 2007, ha manifestato su Facebook la disponibilità a candidarsi nel 2016  alla carica di sindaco di Oderzo, dove vive, con l’obiettivo principale di migliorare la sicurezza. La rete ha accolto voci favorevoli e qualche consiglio alla prudenza.

* L’elezione di Sergio Mattarella, 73 anni, a presidente della Repubblica è stata salutata  generalmente con favore in provincia di Treviso anche per  l’antico legame con il mondo cattolico. Nel 1991, a Casa Toniolo,  fu relatore alla settimana sociale promossa dalla Vita del Popolo nella quale parlò della Centesimus Annus, a cento anni dalla Rerum Novarum.

Durante i quattro scrutini a Montecitorio si è notata al tavolo della presidenza, composta di solo donne, Elisabetta Serafin, segretario generale di palazzo Madama, figlia di un assistente parlamentare di origine opitergina.

* Non succede solo in prossimità di Piazza di Spagna a Roma dove la Barcaccia è stato oggetto di stupido danno; può accadere anche davanti all’altare della Patria a Oderzo. La differenza è che la vasca di piazza della Vittoria non è stata danneggiata. I vandali si sono limitati a gettare in acqua lumini votivi e a collocare in giro cartelli con sberleffi a personaggi della cronaca politica. Un modo per farsi notare?, si chiede Italo Benedet che ha preso a cuore il decoro dell’arredo urbano pubblico e ha prontamente provveduto a sistemare le cose.

* Il Duomo era strapieno per l’estremo saluto a Maurizio Barattin, 77 anni, fondatore con i fratelli dell’azienda vitivinicola di Rustignè. A Faè, paese natale, aveva avviato una delle prime imprese di lavorazione agro-meccanica. Per più di venti anni è stato impegnato nella vita amministrativa, ricoprendo gli incarichi di consigliere comunale e di assessore all’agricoltura. Fu uno dei soci fondatori del consorzio maiscoltori e cerealicoltori del Piave. La messa di commiato, presieduta dal fratello Vincenzo, cappuccino a Trieste, è stata concelebrata da dieci sacerdoti.

* Si è spento, a cinquantaquattro anni, il dottor Luigi Moretto, vinto da un male diagnosticato quattordici mesi prima. Esercitava la professione di medico di famiglia nell’ambulatorio San Tiziano sulla strada Postumia, dopo un’analoga esperienza a San Donà di Piave ed un lungo servizio di guardia medica a Oderzo. La mamma, professoressa Vittoria Costa, era conosciutissima per aver insegnato per lunghi anni alla scuola media statale e all’istituto Sansovino.

* Da bambina Samantha Cristoforetti, trentina d’adozione e prima donna italiana ad andare nello spazio, voleva raggiungere le stelle. Il sogno è diventato realtà se è vero che la stazione spaziale internazionale, raggiunta in novembre a bordo della navetta Sojuz, brilla con l’intensità di Giove e di Venere. In febbraio sono stati diversi i passaggi effettuati con traiettoria sopra il Triveneto visibili ad occhio nudo. E’ stata un’emozione poterla seguire per circa cinque minuti sopra le nostre teste, sapere che è grande come un campo di calcio e pensare che viaggia ad un’altezza media di quattrocento chilometri ed una velocità di ventottomila chilometri orari.

febbraio 2015

L'ALTRA GUERRA

 

 

 

 

Fa una certa impressione trovare all’ingresso dell’autostrada tre pattuglie di carabinieri armati di mitraglietta e ritrovarne altre due al casello d’uscita, per un’azione di controllo evidentemente dettata dall’allarme terrorismo.

Siamo reduci da una giornata di aggiornamento vissuta nel carcere di Padova, dove oltre ottocento detenuti, ristretti in spazi concepiti per trecentottanta persone, attendono giorni più fausti con l’ardua speranza di uscire migliori dalla loro triste condizione. Tra gli ultimi interventi, è stata toccante la testimonianza di Claudia Francardi, moglie dell’appuntato Antonio Santarelli vittima di un’aggressione il giorno di Pasquetta 2011, ad un posto di blocco all’uscita di un rave party in provincia di Grosseto, e morto dopo tredici mesi di coma vegetativo. Lasciando da parte ogni spirito di rancore, la giovane donna è impegnata a collaborare a un’azione di recupero di Matteo Gorelli, quasi ventenne all’epoca dell’episodio che ha segnato irreparabilmente la loro vita.  Dall’incontro della vedova del carabiniere con la madre del ragazzo, condannato a vent’anni di reclusione, è nato un percorso di vicinanza che ha portato entrambe al desiderio di aiutare altri a camminare dentro sentieri di riconciliazione.

Tornando alla cronaca, è palpabile ovunque l’allarme che ha pervaso la vita quotidiana dopo la duplice carneficina di Parigi. Il prefetto di Treviso ha convocato un vertice sulla sicurezza. Non è passata nell’indifferenza la valutazione del Viminale che il Nordest, dal quale sarebbero partiti giovani islamici impegnati a combattere in Iraq e in Siria, è a rischio. Qualcuno ritiene perfino che un freno alla libera circolazione delle persone all’interno della stessa area degli stati aderenti al trattato di Schengen possa  costituire una soluzione. Non ha certo giovato ad alleggerire la tensione generale la vicenda di Greta e Vanessa, che stanno pagando a caro prezzo la loro inesperienza ed incoscienza per essersi lanciate in una situazione più grande di loro, e a conti fatti costosa per la collettività.

Da una guerra all’altra. Nel centenario della partecipazione dell’Italia al conflitto, si è appena conclusa a San Polo di Piave una mostra sulla Grande Guerra visitata da oltre un migliaio di persone e da numerose scolaresche. La contrapposizione dei fronti aveva il merito – ci si passi il termine – di obbedire a criteri ben definiti e a strategie classiche. Sono commoventi le immagini esposte per un mese al Gambrinus che mostrano la vita di trincea, gli spostamenti di truppe, gli attacchi al nemico, i feriti, la ritirata, il Piave, l’anno della fame, le esecuzioni (come quella dei legionari cecoslovacchi, considerati traditori dal comando austroungarico e giustiziati a Oderzo), la “vittoria”.

Nel 2008, con una visita a Vittorio Veneto a novant’anni dalla fine del primo conflitto mondiale, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che lascia la carica dopo nove anni travagliati per le sorti del Paese, aveva reso omaggio alla memoria di seicento mila soldati caduti in nome della Patria e per ideali di libertà.

I canti intonati per farsi coraggio, per implorare un occhio di misericordia dall’alto o per criticare decisioni incomprensibili sono ancora a testimoniare la dura condizione di questi giovani in armi.

Tra il 1915 ed il 1916 Alberto Martini, il precursore del surrealismo, interpretò magistralmente forme di dissenso con una serie di cartoline (presentate a palazzo Foscolo proprio nel 90° anniversario di Vittorio Veneto) che rappresentavano vicende ed intrighi politici e proponevano una lettura degli eventi bellici spiccatamente satirica. Per l’occasione, Eugenio Bucciol aveva illustrato l’opera di sensibilizzazione compiuta attraverso cartoline, tavole illustrate, vignette quando, a differenza di oggi, i confini tra satira e vilipendio erano chiari.

Nel giorno dell’Epifania, il fondatore e primo presidente del Centro di documentazione di San Polo di Piave ci ha lasciato, dopo aver trovato l’unico significato plausibile della guerra, quello di trasmettere alle popolazioni un’inesauribile voglia di pace. Dal suo osservatorio privilegiato nella capitale dell’ex impero asburgico aveva scoperto nella cultura la chiave per superare i muri dell’ostilità e dell’indifferenza. Nemici terribili. L’altra guerra.

Nella foto, 8 dicembre 1917, postazione austroungarica sul Piave a Salgareda (documento Cedos Grande Guerra)

 

Trenta giorni  

 

* Strage a Parigi nella sede del giornale satirico “Charlie Hebdo”. Altro sangue in un negozio ebreo preso di mira. La duplice strage viene paragonata all’attentato alle torri gemelle. E’ allarme rosso in tutta Europa. La convivenza civile è ferita. Ne parliamo nello spazio dell’approfondimento mensile, commentando anche la perdita di un amico del Dialogo “Eugenio Bucciol” che aveva studiato molto la cultura delle comunità e la grande storia.

* Timidi segnali di ripresa a Nordest: uno studio di categoria prevede per il 2015 il segno più per il prodotto interno lordo, i consumi e soprattutto l’export, ed una sostanziale tenuta dell’occupazione.

* La polemica sui pini marittimi abbattuti in riva al Monticano arriva in consiglio comunale. L’agronomo Claudio Corazzin spiega come essi fossero da tempo compromessi e pericolosi per l’incolumità pubblica. Le minoranze non hanno mancato di criticare l’amministrazione comunale per i ritardi nell’intervenire e per la scarsa informazione all’opinione pubblica. Un cartello in bella mostra all’ingresso del municipio informa sull’opera di valorizzazione del verde pubblico portata avanti per accompagnare ogni nascita con un nuovo albero: nel 2014 sono stati messi a dimora, in zona industriale di Camino e in via Pezzulo nell’area Masotti, complessivamente 170 carpini a fronte dei 167 bambini nati nell’anno precedente.

* E’ ancora viva, tra i viaggiatori della tratta Treviso Portogruaro, l’impressione per la reazione di un ragazzo senza biglietto all’energico richiamo di un’autista donna di un autobus di linea: sputo, insulto e schiaffo accompagnati da una minaccia di morte. Dopo trent’anni di servizio è la prima volta che le capitava qualcosa di così grave. Una segnalazione successiva fa ritenere che il giovane abbia preso al volo un treno in partenza dalla stazione di Oderzo verso Portogruaro. E le stazioni fantasma, ormai prevalenti su quelle presidiate, sono i luoghi ideali per compiere atti di vandalismo e di trasgressione delle regole di comportamento civile. Soprattutto la tendenza a non pagare il biglietto sembra molto diffusa tra gli utenti di alcune corse.

* Ha destato impressione il mortale incidente di madre e figlio di Fontanelle, Grazia e Tino Pagotto, rispettivamente 39 e 71 anni, inghiottiti dalle acque del lago di Restello sul Fadalto, nel quale era piombata l’automobile guidata dall’uomo. L’antica chiesa parrocchiale non è bastata a contenere tutte le persone venute per l’ultimo saluto.  Uniti nella vita come nella tragica fatalità.

* Omaggio a Tutankhamon: l’arte egizia incontra l’arte contemporanea. E’ il titolo della mostra organizzata  a palazzo Foscolo da Oderzo Cultura e curata dall’egittologa Donatella Avanzo, apprezzata dal pubblico opitergino per precedenti iniziative in città. Il percorso guidato porta di sala in sala il visitatore a ritroso nel tempo fino alla dinastia egizia che regnò  nel secondo periodo intermedio, indicativamente tra il 1600 e il 1500 avanti Cristo. La mostra comprende anche opere d’arte contemporanea di ventidue artisti che, trattando da materiali diversi, come vetro, metallo, legno, si sono ispirati alla mitologia dell’antico Egitto. La mostra, inaugurata il 20 dicembre rimarrà aperta fino al 3 maggio prossimo.

* Consentirà ai Comuni del territorio opitergino-mottense di entrare nel circuito regionale che promuove le iniziative turistiche. E’ la tassa di soggiorno entrata in vigore dal 1° gennaio di quest’anno, applicabile per un massimo di cinque pernottamenti. Per dare un’idea, si oscilla tra uno e due euro a seconda della categoria della struttura ricettiva.  Il gettito dell’imposta, stimato intorno ai settanta mila euro l’anno, coprirà anche il costo di funzionamento dell’ufficio di informazioni turistiche. Il flusso 2013 ha fatto registrare quasi ventimila arrivi.

* Un’ondata di freddo si è abbattuta a fine anno sulla provincia, facendo scattare l’allarme ghiaccio sulle strade. La neve ha fatto soltanto una timida apparizione, senza attecchire.

* Mentre qualche grossa azienda annuncia licenziamenti, c’è anche chi ha fatto trovare sotto l’albero di Natale un bel regalo. E’ il caso della società opitergina Nice (1300 occupati nel mondo), specializzata in automazioni per una casa “intelligente” che ha riconosciuto ai quasi 260 dipendenti della sede centrale un buono spesa di 150 euro.

* Nel quadro dell’organizzazione sanitaria pubblica, la Regione ha confermato fino alla fine del 2015 al dott. Giuseppe Dal Ben l’incarico di direttore generale dell’Azienda socio-sanitaria di Chioggia svolto  a titolo gratuito in aggiunta al gravoso incarico di direttore generale dell’Azienda di Venezia. 

* Il dott. Carlo Piciocchi, direttore del servizio di oculistica di Oderzo e direttore del dipartimento medico-chirurgico integrato ha raggiunto il meritato riposo dopo 42 anni di lavoro, dei quali 18 trascorsi nell’ospedale di Oderzo quando ancora era struttura dell’unità locale socio-sanitaria n. 11. La competenza professionale e le doti di umanità hanno fatto di lui una figura apprezzata da migliaia di grandi e piccoli che hanno ricevuto le sue cure. Nel riconoscere questi risultati e ringraziare il professionista, l’Azienda ha voluto rassicurare la popolazione assistita. In attesa di verificare le condizioni per un incarico stabile, la direzione della struttura di oculistica è stata affidata al direttore responsabile del reparto oculistico di Ca’ Foncello, dott. Giuseppe Scarpa.

* Bepo Tonon invitato all’Expo di Milano, la cui mascotte è una curiosa composizione di frutta. Richiamando gli originali dipinti cinquecenteschi di Arcimboldo, che con i prodotti della terra stupì e divertì, il titolare di Ca’ Lozzio, maestro della scultura floreale ha ideato per l’occasione un grande quadro pieno di rose, con i mille petali, rosati, bianchi, multicolori, ricavati da zucche e legumi. Non poteva mancare il pavone vegetale che è ormai il simbolo della sua produzione artistica.

* I panevin rei di appestare l’aria con fumi nocivi. L’Arpav non ha dubbi, dati alla mano. Per almeno sei ore, nella fascia centrale del Veneto, l’aria è andata letteralmente fuori schema. La stazione di Mansuè ha fatto registrare il valore di 234, contro una soglia di polveri sottili di 50. Intervenendo a difesa delle tradizioni popolari, il sociologo Ulderico Bernardi rilancia: “Cos’è irrespirabile e irrimediabilmente nocivo, l’aria intorno ai Panevin che durano un paio d’ore o i fumi industriali, le emissioni delle caldaie dei condomini o dei tubi di scappamento di milioni di automobili? E ancora: quanto costano la rottura del vincolo fra le generazioni, la frantumazione della società, la perdita della memoria collettiva?”

* Molti sostengono che il  2015 dovrebbe essere l’anno della svolta. La crisi generale che stiamo vivendo è destinata a durare ancora a lungo, perché non riguarda solo l’economia, ma anche la società, la politica, le istituzioni, la cultura. Prosegue il sindacalista Franco Lorenzon, segretario generale della Cisl Belluno- Treviso: “Cosa riesce a tenere insieme una società se non un’idea comune del futuro. Occorre trovare risposte nuove e operare quel cambio di mentalità – o meglio di cultura – senza il quale ogni ripresa economica sarebbe solo transitoria e instabile”.

* Chiusura del “Famila superstore “, aperto dopo varie polemiche poco più di un anno fa, come negozio di vicinato, almeno nelle intenzioni. Una breve vita piuttosto sofferta per la concorrenza spietata del settore. Dovrebbe prendere il posto un “cash and carry”, cioè un self service all’ingrosso per i professionisti dell’alimentazione. Una storia finita com’era cominciata.

* L’influenza di stagione ha trovato terreno fertile in una fetta di popolazione probabilmente più spaventata dal vaccino che dalle conseguenze del virus. Considerato anche che l’epidemia di quest’anno è più aggressiva del solito, gli esperti non si stancano di raccomandare la vaccinazione per evitare la diffusione del contagio e, per le persone colpite, le complicazioni all’apparato respiratorio. 

* Il ristorante tipico della tradizione opitergina “Quattro Corone” aggiorna il proprio dizionario: a mezzo giorno parlerà veneto proponendo piatti della cucina tra Piave e Livenza, alla sera aprirà a nuovi orizzonti e porterà il commensale verso la Grande Muraglia cinese. Un modo per sperimentare nuovi sapori e per viaggiare con la fantasia.

 

gennaio 2015

STRADA LUNGA

 

 

 

 

Se il mezzo secolo appena compiuto è per il Dialogo un bel traguardo, l’inizio di un nuovo anno è soprattutto l’occasione per guardare avanti.  S’impone dunque una verifica di bilancio sull’anno appena concluso.

Sul piano amministrativo, possiamo registrare positivamente la promessa cessione dell’ex caserma Zanusso, come risultato significativo del federalismo demaniale (dato che si sono perse le tracce del federalismo “tout court”).  Saranno presto a disposizione, senza contropartita economica, un’area verde di nove ettari e ampi volumi dimensionati sull’accoglienza di diverse centinaia di militari quando la leva era obbligatoria. Le proposte di valorizzazione del complesso non mancano e, più volte, il Sindaco si è dichiarato aperto a valutarle. Gruppi e associazioni, culturali, sportive e di volontariato sociale hanno sempre accarezzato l’opportunità di avere spazi adeguati alle loro attività, e si stanno muovendo. Sarà sicuramente un argomento che entrerà nell’agenda politica in vista del rinnovo dell’amministrazione comunale il cui mandato scadrà nella primavera del 2016.

Un impegno piuttosto gravoso per le casse municipali rappresenta l’applicazione della sentenza del consiglio di Stato che, rovesciando la posizione del tribunale amministrativo regionale, ha obiettato che la ristrutturazione del vecchio foro boario non avesse le caratteristiche di perequazione rispetto all’intervento urbanistico realizzato in località Trepiere, dov’è sorto il supermercato Famila. La decisione comporterà dunque la restituzione alla proprietà Cama di circa quattrocento mila euro spesi per “mettere in sicurezza” il piazzale della Vittoria, peraltro reso funzionale alla destinazione a parcheggio voluta.  In compenso saranno disponibili altrettante risorse da impiegare questa volta per alleggerire l’impatto dell’attività commerciale con un’utilissima pista ciclabile lungo la Postumia.

Un esempio di collaborazione tra istituzioni civili e Chiesa locale è stato, nell’ambito della visita pastorale,

 l’incontro del Vescovo di Vittorio Veneto con i sindaci e gli amministratori  pubblici della forania. Un confronto positivo per rinsaldare, pur nella distinzione dei ruoli e nell’autonomia delle scelte, forme di  intervento a difesa delle fasce più bisognose di sostegno, grazie anche al dinamismo del multiforme volontariato di cui tutta la comunità è ricca.

Una sintomatica convergenza notata in più occasioni della visita pastorale, che ha toccato ambiti sociali finora inesplorati, è stato l’incontro con il mondo dell’impresa che ha messo in luce temi  un tempo

ignorati, come l’importanza della sintonia con il territorio.

Più in generale, motivi di preoccupazione non mancano. E partono da segnali inquietanti come l’imbarbarimento delle relazioni (autisti del trasporto pubblico accerchiati dal branco o malmenati da singoli di giovanissima età ) e la perdita di valori (a cominciare dalla partecipazione, misurabile con l’affluenza alle urne, dalla fiducia nelle istituzioni, tendente al basso, e dal significato delle autonomie locali, decisamente svilito).

Basterà un geniale attore di teatro, come Benigni, a farci riscoprire il decalogo dei buoni sentimenti e la strada del vivere civile? Con noi se lo chiedono gli affezionati lettori.

Auguri di buon anno a tutti.  

Nella foto, mercatino di Natale in Piazza Grande

Spigolature di un anno

 

Prima di mandare in soffitta l’anno appena trascorso, ripercorriamo alcuni eventi più significativi.

* I residenti in Comune di Oderzo al primo gennaio 2014 erano 20.416. Una curiosità: la popolazione femminile è superiore a quella maschile di un migliaio di unità. Gli Stati di provenienza della comunità estera (oltre duemila settecento unità) sono in ordine di consistenza numerica: Romania, Albania, India, Marocco, Senegal, Kosovo , Moldova, Cina . I cittadini stranieri nati in Italia sono oltre trecento.

* Prima della pesante condanna in appello a Firenze per la morte violenta, sei anni fa, della studentessa britannica  Meredith Kercher nella “notte di Halloween” a Perugia, lo studente Raffaele Sollecito è stato notato in più occasioni nei locali pubblici di Oderzo accompagnato da una hostess di volo, originaria di Ponte di Piave. Un ragazzo come tanti, una coppia innamorata: così li descrive chi ha avuto modo di vederli in città.

* In un incontro a Treviso (con visite ad una  scuola e ad un’azienda del settore dell’innovazione), rispondendo ad una precisa richiesta del Sindaco di Oderzo, il presidente del consiglio Matteo Renzi si è impegnato a liberare dal vincolo del patto di stabilità il rifacimento antisismico della scuola “Nazario Sauro” di Piavon. Il premier ha voluto conoscere alcuni aspetti della nostra realtà e sentire soprattutto le esigenze prioritarie.

* La solenne canonizzazione del papa di transizione, Giovanni XXIII, e di uno dei papi più longevi, Giovanni Paolo II, ha fatto rivivere in molte persone momenti del rapporto dei nuovi santi con la diocesi di Vittorio Veneto. Da patriarca di Venezia, il cardinal Roncalli soggiornò più volte, tra il 1953 ed il 1958, nella villa di San Pietro di Feletto, fermandosi a parlare con la gente nelle sue passeggiate per la collina. Giovanni Paolo II, quasi trent’anni fa, volle onorare il suo predecessore Albino Luciani  con un pellegrinaggio partito da Vittorio Veneto e proseguito per Riese San Pio X per concludersi in laguna.

* Un albero per ogni neonato, in tutto centosessantasette piante cresceranno  in zone individuate per dare esecuzione alla legge. Sono la via Giovanni Pezzulo, in area Masotti, e la zona industriale di Camino. Le essenze arboree scelte sono carpini e querce. Qualcuno ha letto il provvedimento come atto di riparazione per tagli di piante ad alto fusto, o comunque datati, molto criticati.

* Alle elezioni europee del 25 maggio il partito democratico raggiunge il 40,83%, il Movimento 5 Stelle il 16,29%, Forza Italia il 15,52%, Lega Nord 15,01%, Nuovo Centro Destra 3,29%, Fratelli d’Italia 2,99%, L’Altra Europa 2,89%, Scelta Europea 1,75%. L’astensione sfiora il 45%; nessun candidato per la Sinistra Piave conquista il seggio a Strasburgo.

* Oderzo invasa un’altra volta? No, sono soltanto figuranti Marcomanni. Insieme ai legionari romani hanno sfilato per le vie del centro accolti da una folla accorsa per la rievocazione storica che torna ogni due anni e porta una ventata di folclore.

* L’oleificio Medio Piave, sorto in anni di distrazione per la tutela ambientale proprio di fronte a villa Galvagna, è stata ammesso al concordato preventivo. Una procedura avviata per evitare il fallimento a causa di un deficit patrimoniale ed un gravissimo indebitamento verso banche e fornitori valutato in 74 milioni di euro. Il complesso industriale occupa una cinquantina di operai, in larga parte stranieri.

Secondo gli ultimi sviluppi, la proposta di concordato sarà sottoposta all’assemblea dei creditori convocata per marzo 2015.

* Manuela Tonon è il “cittadino meritevole” dell’anno 2014 per  il Rotary Club opitergino-mottense, che le ha conferito il premio Paul Harris per l’impegno esemplare a favore della collettività. Ha fondato la locale sezione della. Lilt ed ha sensibilizzato la cittadinanza sulla prevenzione dei tumori, soprattutto femminili, con incontri scientifici e con campagne vistose come le biciclette e, quest’anno, gli audaci tacchi dodici, posti sulle rotonde a richiamare l’attività della benefica associazione.

* Le immagini della Costa Concordia, trainata dall’Isola del Giglio fino a Genova per la rottamazione, hanno fatto il giro del mondo e tenuto in ansia ecologisti e non solo. Non tutti sanno che alla realizzazione del sistema per il collegamento rapido e la sicurezza delle catene distribuite sotto la chiglia e dei cassoni di sostegno della nave hanno partecipato alcuni opitergini. Tra gli ingegneri impegnati: Erminio e Francesco Dell’Aica e Stefano Rui.

* La Residenza per Anziani di Oderzo ha un nuovo consiglio d’amministrazione, formato  dall’avv. Matteo Costantin (presidente), l’ing. Silvia Serafin (vice presidente),  il rag. Daniele Candosin, il rag. Giovanni Da Ros e il rag. Riccardo Zanetti (consiglieri). Gli ospiti assistiti sono circa 140, compresi i frequentatori del centro diurno. Nella residenza Pagani, vi sono poi 39 persone per lo più  provenienti dal residuo psichiatrico.

E’ cominciata una fase nuovam speriamo meno tribolata della precedente.

* Si è svolta a Oderzo la giornata missionaria diocesana. La riflessione si è sviluppata sullo scambio tra chiese come opportunità di crescita in spirito di accoglienza reciproca, messa duramente in crisi dalle tragedie dei migranti in fuga dalla guerra civile e dalla diffusa indifferenza per la morte di migliaia di persone annegate nel Mediterraneo. Alla liturgia  eucaristica, concelebrata dai vescovi Corrado Pizziolo e Armando Bucciol  e animata dalle suore nigeriane e da gruppi d’immigrati, è seguito il pranzo etnico in patronato.

* Allarme meteo nella Marca durante la pazza estate.  Per fortuna, gli interventi d’innalzamento dell’argine tra ponte e ponte hanno scongiurato lo straripamento  del Monticano, in corrispondenza del centro storico. Per far fronte alle ricorrenti emergenze servirebbero tuttavia, dopo il sospirato completamento della diga di Ravedis, altre misure di sicurezza sul corso del Livenza come la traversa di Colle sul Meduna che attende da oltre trent’anni e il bacino del Prà dei Gai per contenere le piene.

* Era appena terminata, a San Vincenzo de’ Paoli, la visita pastorale quando, in una notte di ottobre, la chiesa è stato profanata con il furto di una pisside contenente ostie consacrate e di una teca. Il caso è stato risolto celermente dalle forze dell’ordine con l’arresto di due giovani balordi che si erano rifugiati nei sotterranei dell’ospedale di Conegliano con le preziose suppellettili. Il giorno della scoperta del furto, il Vescovo ha presieduto nella chiesa affollata una Messa di riparazione per l’atto sacrilego compiuto.

* Il Dialogo ha compiuto cinquant’anni di vita essendo uscito col primo numero in dicembre 1964. Tra i fondatori, insieme con mons. Paride Artico, Bepi Vizzotto e don Giacomo Ferrighetto, vi era uno studente universitario di belle speranze e tanta voglia di conoscere il mondo, Adriano Madaro, attratto già allora dall’oriente.

A distanza di mezzo secolo e in un quadro  di profondo cambiamento tecnologico, il mensile, che si trova a competere con le sfide delle nuove forme di comunicazione, intende continuare ad affermare i valori del Vangelo, della famiglia, della solidarietà sociale e si sente chiamato a svolgere un ruolo di informazione e di sensibilizzazione a beneficio della comunità.

* Il nostro territorio non sfugge al triste primato di furti nelle case di cui è vittima la Marca che si ritrova tra le cinquanta province italiane maggiormente colpite. Oderzo è stretta nella morsa dei ladri che agiscono anche di giorno e non hanno risparmiato ville e canoniche. Per strada c’è anche chi, senza perdersi di coraggio, ha difeso la borsa prendendo a ombrellate qualche incauto rapinatore.

* In dicembre, tragedia sul lavoro in via Padova nella zona industriale di Camino. Massimo Sarri, quarantasettenne di Mansuè, ha trovato la morte per schiacciamento durante un intervento di manutenzione in un’azienda che produce  acciai e lamiere per impianti di refrigerazione. Il tecnico, descritto come esperto e meticoloso, stava riparando il macchinario piega-lamiera quando è rimasto intrappolato senza scampo. Inutili i soccorsi.

* Si è concentrato sulla scadenza di fine anno il versamento del saldo Tasi (tassa sui servizi indivisibili quali illuminazione, manutenzione delle strade, verde pubblico) e Imu (dal quale sono esenti i possessori della casa in cui abitano). Lunghe attese agli sportelli degli istituti di credito e degli uffici postali.

* Ha ricevuto il titolo di “Atleta dell’anno” per la Marca e il “Collare d’oro” del Coni Silvia Marangoni, campionessa di pattinaggio artistico in line, vincitrice di dieci titoli iridati e undici europei.

* Chiudiamo con una notizia beneaugurante. I dati della Cgia (associazione artigiani piccole imprese) di Mestre aprono complessivamente all’ottimismo: nel 2014 le esportazioni sono cresciute del 2,2% in Veneto, mentre la cassa integrazione è diminuita del 16%.