Archivio 2015
dicembre 2015
L'ULTIMO SENTIERO
L’hanno
trovata in un canalone a millenovecento metri sopra Erto. Morta, durante
un’escursione in solitaria, dopo essere precipitata per un centinaio di metri.
L’hanno cercata a lungo i volontari del soccorso alpino scandagliando
soprattutto la val Zemola, sentieri frequentati
dagli appassionati e zona familiare all’infermiera
dell’ospedale di Motta e istruttrice del Cai di Oderzo, scomparsa non lontano
della diga del Vajont.
Proprio
ad Erto i genitori della trentenne, che gestiscono un vivaio a Biancade, hanno
una casa dalla quale a Sara piaceva fare base per le sue passeggiate. Un uomo
del posto l’aveva incontrata fuori del paese poco dopo la partenza, vestita ed
equipaggiata a dovere: scarpe da trekking e attrezzatura specifica.
Alle
ricerche, condotte da una settantina di tecnici del soccorso alpino affiancati
da militari della guardia di finanza, hanno partecipato anche il fidanzato, Luca
Zanchetta, programmatore al Comune di Oderzo, ed i genitori della ragazza.
Gli
elicotteri della protezione civile e dei vigili del fuoco hanno sorvolato la
zona . Si è messo a disposizione, per indicazioni, anche lo scrittore Mauro
Corona residente nella località ertana alla quale il poeta Sante Della Putta
dedica versi “furlani” che suonano così: niente
in tutto/ case annerite dal fumo/ camicie intrise di sudore/ dirupi
insanguinati/ pendii senza cuore.
Alle
prime ore del mattino successivo rispetto all’inizio delle ricerche, la triste
conferma: il corpo senza vita di Sara Camolese giaceva adagiato in fondo ad un
canalone, un centinaio di metri sotto il sentiero che conduce ai “libri di San
Daniele”, probabile metà della sua escursione. Le rocce si presentano come
veri e propri volumi pietrificati e
accatastati in un’affascinante geometria che testimonia millenni di
stratificazione. Una leggenda narra come il santo protettore dei viandanti, San
Daniele appunto, avesse spostato queste lastre per costruire il pavimento di un
tempio dedicato al creatore.
All’ospedale
di Motta, dove Sara lavorava da cinque anni in riabilitazione cardiologica,
tutti la ricordano come una persona competente, sorridente e disponibile, sempre
alla ricerca di aggiornamenti e di nuove acquisizioni, un’umanità che
l’aveva portata in Africa come volontaria. “Se può essere una consolazione,
si è spenta facendo quello che le piaceva”, si intenerisce il primario
Giuseppe Favretto.
Al
Cai di Oderzo, dov’era arrivata a gennaio, tutti la ricordano per la passione
che metteva in quello che faceva. La ricordano in tanti quando, in maggio, venne
fatta l’esercitazione di arrampicata in Piazza Grande; e lei con Luca aiutava
i bambini a mettersi l’imbragatura e a cimentarsi nella salita. Era infatti
molto attiva nella scuola di arrampicata PiaveLivenza costituita tra le sezioni
di Oderzo, Ponte di Piave/Salgareda e Motta di Livenza.
Il
pensiero del presidente Emilio Da Re ritorna a un’altra disgrazia che ha
colpito la sezione Cai opitergina a
metà giugno quando, sulla via del ritorno dalla Marmolada, un fulmine si era
abbattuto su un gruppo di escursionisti esperti, uccidendo sul colpo il
quarantunenne Mirco Querin, istruttore di scialpinismo,
artigiano stimato che condivideva con la moglie Rosanna la passione per
la montagna trasmessa anche ai due bambini. A nulla era valso il tentativo di
rianimarlo.
Per uno dei casi della vita era presente sulla Marmolada anche Luca, il fidanzato di Sara.
Trenta
giorni
*
Sul massacro di Parigi, navigando in rete è facile imbattersi nella lettera
toccante di un giovane francese, Antoine. Nella strage del Bataclan ha perso la
moglie Hélène o, per dirlo con le sue parole, "l'amore della mia
vita", Hélène. Malgrado lo strazio, rivolgendosi ai terroristi, egli mostra
dignità, fierezza e voglia di libertà: "Ora sono rimasto solo con mio
figlio, ha 17 mesi. Ma noi insieme saremo più forti di tutte le armate del
mondo. E lui, nonostante voi, crescerà felice e libero. Sua madre ci
accompagnerà ogni giorno, fino a quando la ritroveremo in quel paradiso delle
anime libere, nel quale voi non sarete mai ammessi".
Sulla
catena di violenza che ha sconvolto la capitale francese, la notte del 13
novembre, abbiamo ricevuto una testimonianza d’oltralpe che dice: “Dovremo
forse abituarci a queste azioni fuori controllo, che rischiano di ripetersi e di
crescere d’intensità”. Il rischio maggiore è che, per la Francia come per
noi, la quotidianità sia irrimediabilmente segnata e domini la paura
indistinta.
*
La montagna ha fatto una nuova vittima, Sara Camolese, trentenne di Biancade,
istruttrice del Cai di Oderzo e infermiera all’ospedale di Motta di Livenza.
Era partita da sola per un’escursione sopra Erto
dove la famiglia possiede una casa. Già in giugno, durante un giro sulla
Marmolada, un fulmine aveva ucciso un altro istruttore, Mirco Querin, quarantun
anni, alla guida di un gruppetto di persone esperte.
Sulla
duplice tragedia che colpisce il Cai di Oderzo torniamo nello spazio
dell’approfondimento mensile.
*Nell’anno
del giubileo della misericordia, che inizia l’8 dicembre, la Chiesa locale è
chiamata a vivere questi mesi, nonostante tutto, come momento straordinario di
grazia e di rinnovamento spirituale. L’apertura della porta santa avverrà
l’8 dicembre a Roma e in ogni diocesi il 13 dicembre: per l’intera area tra
Piave e Livenza alle 15 in cattedrale di Vittorio Veneto; per la zona opitergina,
alla sera nel santuario di Motta di Livenza. L’altro momento importante di
conversione, aperto a tutti i fedeli di Vittorio Veneto, è il pellegrinaggio
dal 28 al 30 dicembre a Roma o, in alternativa per la bassa diocesi,
il 13 marzo sempre in basilica dei miracoli.
*
Il nuovo scandalo vaticano, con corvi, arresti, tradimenti e “rivelazioni
inquietanti”, non facilita l’azione riformatrice messa in atto, con coraggio
e chiarezza dal Santo Padre. In occasione dell’Angelus domenicale ha
commentato che il “triste fatto” delle rivelazioni a mezzo stampa non lo
distoglie dal lavoro di riforma contando su tutti i cristiani. Può essere di
conforto sapere che la Chiesa ha attraversato altri tempi difficili nella sua
storia millenaria e ne è sempre uscita rafforzata e purificata.
*
Caserma Zanusso. In un affollato consiglio comunale straordinariamente convocato
al teatro Cristallo, si è riparlato del complesso militare che avrebbe dovuto
essere ceduto a titolo gratuito al Comune di Oderzo e sul cui utilizzo era in
atto un dialogo tra istituzioni e associazioni, e non mancavano attese della
popolazione. La questione dei profughi ha rimesso di colpo in discussione i
risultati raggiunti. Due le soluzioni sul tappeto, illustrate dal prefetto Laura
Lega, in più occasioni e sollecitate in un incontro tenutosi in ottobre in
municipio: accoglienza in strutture pubbliche disponili e accoglienza diffusa in
alloggi privati, ceduti in affitto, da affidare alla gestione del volontariato.
L’ipotesi di riferimento per l’ospitalità era di un profugo ogni mille
abitanti. La risposta insufficiente ha indotto l’amministrazione statale a
sondare soluzioni più praticabili. Dopo l’esperienza di Treviso, con
l’utilizzo della caserma Serena, si è fatta strada l’idea di un secondo
centro di raccolta (la cosiddetta hub, individuata nell’ex caserma del terzo
gruppo missili) dove collocare da cento a duecento immigrati. Ipotesi
decisamente respinta dai gruppi consiglieri compatti: “No ai ghetti. Sì,
all’accoglienza diffusa, secondo le indicazioni di papa Francesco: una
famiglia in ogni parrocchia”.
La manifestazione per dire “no” a qualsiasi appropriazione forzata della
caserma Zanusso si è fatta, ma il prefetto, che pur ha ascoltato a lungo le
ragioni di tutti, ha deciso: una parte della struttura militare di via per
Piavon sarà trasformata in centro di accoglienza per migranti, debitamente
identificati.
*
E’ in atto la campagna antinfluenzale. L’azienda sanitaria di Treviso ha
acquistato sessantunmila dosi di vaccino che sono state distribuite ai medici di
famiglia e messe a disposizione per la popolazione più esposta, dagli anziani,
alle persone con problemi di salute, alle donne in gravidanza. La vaccinazione
– fa presente il direttore sanitario dott. Michele Tessarin – è
raccomandata anche al personale delle strutture socio-sanitarie e dei
servizi essenziali, quali scuola, servizi di pubblica sicurezza, amministrazione
pubblica. Sarebbe un peccato che i vaccini rimanessero in frigorifero.
*
L’allarme dell’organizzazione mondiale della sanità sulla pericolosità
delle carni rosse e degli insaccati, come salsicce e soppresse, accusati di
essere cancerogeni, ha influenzato il mercato del settore. Intanto l’Europa dà
via libera al consumo di insetti e di alghe. L’istituto per la sicurezza
alimentare parla di terrorismo psicologico. E il concittadino Giuliano Marchesin,
direttore dell’associazione produttori Unicarve, ricorda che il Veneto ha da
tempo introdotto il marchio “qualità verificata” e si è dotato di un
disciplinare di produzione che offre tutte le garanzie. Resta un elemento’
indigeribile ’puntualizza Marchesin ed è la confusione, in tema di rischio
cancerogeno, che si ingenera accostando alla carne l’alcol, le
sigarette e l’amianto.
Il
sociologo Ulderico Bernardi interviene nel dibattito: «Possibile che la
tradizione di generazioni possa essere liquidata e rovesciata solo sulla base di
qualche ricerca, peraltro contestata nei suoi limiti? Una valutazione così
importante va fatta chiamando in causa l’intera scienza. Non può ridursi solo
a una questione di “salsiccia sì” o “salsiccia no”.»
*
Rete di video sorveglianza: oltre alle telecamere posizionate, da un lato, per
il controllo dei punti di maggiore traffico veicolare e, dall’altro, alle
telecamere - sempre connesse con il
sistema - in grado di monitorare i punti sensibili della città (come la
stazione ferroviaria, l’autostazione e alcune piazze), è stata annunciata
l’installazione di ben novanta telecamere nelle piazzole ecologiche del
territorio comunale. Pur convenendo sull’opportunità di riservatezza in una
materia delicata come la video sorveglianza, può destare qualche perplessità
sentir parlare di postazioni a turno sprovviste di dispositivo, insomma di
“telecamere finte”. A questa logica preferiremmo quella delle regole chiare,
dei controlli rigorosi sui comportamenti e delle sanzioni severe sulle
infrazioni.
*
Sulla questione della puzza che ha tenuto banco per molti mesi e vedeva lo
stabilimento Sole al centro di un caso che aveva mobilitato l’opinione
pubblica, la procura ha preso atto delle misure messe in campo dall’azienda
per bloccare l’emissione di odori molesti. L’amministratore delegato della
Sole spa di Oderzo, Maurizio Stirpe, in
una prima fase colpito da una condanna di ventimila euro, è stato pertanto
definitivamente scagionato. Una decisione che le maestranze hanno appreso con
sollievo. Si temeva infatti che il clima ostile ingenerato dalla vicenda degli
odori inducesse l’azienda a bloccare gli investimenti e le assunzioni.
*
Tu chiamale se vuoi… emozioni.
Cambiano il tempo, la moda, il vestito, il luogo, ma l’emozione rimane
intatta. Gli originali arrangiamenti del maestro Diego Basso, l’esecuzione
dell’orchestra regionale filarmonia veneta e l’interpretazione canora di Art
Voice Accademy hanno offerto un’originale rilettura di intramontabili successi
firmati Lucio Battisti.
La
serata organizzata dal Rotary Club in omaggio all’autore di “Mi ritorni in
mente” si è tenuta al teatro Brandolini. Il ricavato è stato devoluto
all’ospedale di Lunsar in Sierra
Leone.
*
A celebrare la festa della vittoria all’altare della patria e in Piazza Grande
c’era Gianluigi Bucciol, 54 anni, attivo componente del gruppo delle penne
nere di Piavon. Nel pomeriggio è stato colpito da infarto mentre, al volante
della sua Mercedes, stava rientrando
a casa con la moglie Cristina. A nulla è valso il massaggio cardiaco
effettuato da un vigile del fuoco accorso sul posto dell’uscita di strada.
*
Incredulità tra i passeggeri del treno Portogruaro-Treviso, nel sentire
dell’incidente nella nebbia avvenuto nella stazione di Olmi dove un convoglio
merci ha travolto e ucciso un ragazzo diciassettenne, studente del Planck. Era
seduto sulla banchina a ridosso dei binari con le cuffiette. La musica gli ha
impedito di sentire l’avviso dell’altoparlante e il segnale acustico. La
scaletta sporgente della locomotiva lanciata a 90 chilometri orari non gli ha
dato scampo.
*
Campioni in passerella al gala provinciale di pattinaggio a rotelle. Hanno
ricevuto i meritati applausi gli opitergini Alberto Peruch e Isabella Genchi,
freschi di titolo iridato in coppia conseguito a Cali in Colombia, purtroppo
passati in secondo piano sui media per lo strabiliante undicesimo titolo
mondiale conseguito dalla concittadina Silvia Marangoni.
* Elisa Silvestrin, vice miss Italia 2006, presentatrice Rai, aprirà il cartellone della stagione teatrale 2016 al Cristallo. L’opera in cartellone è “Lo zoo di vetro” di Tennessee Williams, in programma il 15 gennaio. Accanto alla presentatrice televisiva saliranno sul palco Manuel Pica e Pamela Villoresi, 43 anni di carriera, 130 testi portati in scena a teatro e un sostanzioso “pacchetto” di film, tra cui il recente “ La grande bellezza” di Paolo Sorrentino.
novembre 2015
OCCHIO
Dodicimila
quintali di tralci di vite, resti della potatura, sono stati dati alle fiamme
alle quattro del mattino di un venerdì d’inizio ottobre. Qualcosa come
duecento metri di balle, allineate su tre file, accumulate in Cal dea Piera
nell’area adiacente all’ecocentro di Oderzo.
Sul
posto sono immediatamente accorsi i vigili del fuoco di Motta di Livenza, Conegliano
e Treviso, con sette automezzi e una ventina di uomini. Le autobotti facevano la
spola per rifornirsi d’acqua e domare le fiamme, finalmente spente nelle prime
ore del giorno. Le ruspe, rimuovendo il terreno, contribuivano a togliere i
residui focolai. Intanto, il traffico sulla vicina tangenziale era stato
precauzionalmente interrotto.
I
primi accertamenti lascerebbero pochi dubbi sull’origine dolosa
dell’incendio delle oltre tremila balle di tralci della cooperativa agricola
Livenza. Dall’interno dell’ecocentro era stato prelevato carburante usato
per portare a segno il colpo dal danno ingente, quantificato a una prima stima
in circa centomila euro. La prossima settimana il materiale, preventivamente
macinato, sarebbe stato trasportato verso un impianto di Longarone per la
trasformazione in pellet.
Fin
da subito si era escluso che la dispersione di fumo nell’atmosfera potesse
aver creato danni ambientali e alla salute e le rilevazioni dell’Arpav hanno
confermato questo dato.
Un
fatto triste è che le telecamere di sorveglianza del progetto provinciale,
installate sulle rotatorie lungo la tangenziale e a
poca distanza dal rogo, erano ancora spente per incomprensibili ritardi.
“In
questi anni abbiamo raccolto oltre sessantamila rotoballe, in forma gratuita, in
giro per i vigneti di tutta la provincia. Le utilizziamo per l’impianto di
biomasse costruito a Motta, che alimenta l’essicatoio e non solo”, spiega il
presidente della cooperativa agricola Bruno Tolfo.
“Non vedo altre ragioni che l’atto sconsiderato di un piromane”.
Purtroppo,
il grave episodio era stato preceduto di pochi giorni da un altro incendio, in
zona industriale di Castelfranco
Veneto, che ha distrutto un’azienda specializzata in recupero e riciclaggio
dei rifiuti.
Incendio per il quale non si escludono scenari inquietanti.
Tornando
al rogo di Oderzo, non tutto il male viene per nuocere se a distanza di venti
giorni è arrivato l’annuncio
atteso già dal 2007, all’indomani del massacro dei coniugi Pelliciardi di
Gorgo al Monticano. Il 21 ottobre è stato firmato in prefettura il piano di
attivazione del sistema di video sorveglianza che “terrà d’occhio”
i Comuni del trevigiano, con priorità sulla Sinistra Piave dove tutto è
pronto da mesi. Occhi puntati, dunque, da Vittorio Veneto a Cessalto, porta
sull’est europeo.
“Le
telecamere saranno attive da metà novembre”, ha promesso il presidente della
provincia, Leonardo Muraro, davanti al prefetto, Laura Lega, che ha sottoscritto
l’intesa per l’avvio del sistema insieme con i responsabili delle forze
dell’ordine e i sindaci del territorio.
Si
parla di 122 telecamere (ma negli anni i numeri hanno curiosamente oscillato) a
sorveglianza delle vie e delle rotatorie principali, per controllare la
circolazione, e di 73 telecamere in grado di leggere le targhe dei veicoli,
collegate direttamente alle centrali di polizia dei Comuni e ad un cervellone
centrale. Duplice il vantaggio,
sotto il profilo della sicurezza generale e della regolarità del traffico
stradale.
Telecamere
di nuova generazione, si precisa. Il Sindaco reggente di Oderzo, Bruno De Luca,
è tra i firmatari del protocollo d’intesa e conferma: “La sorveglianza sarà
attiva tra pochi giorni e si compone di due distinti sottosistemi rivolti sia
alla generica video sorveglianza sia alla rilevazione del transito di
veicoli”.
Nessuno
s’illude che bastino poche telecamere per sconfiggere la delinquenza, ma è
sempre un deterrente.
Abbiamo
sentito quanto importante sia stato l’esame delle registrazioni video nelle
indagini sui casi dei fidanzati di Pordenone e del piccolo Loris Stival in
provincia di Ragusa.
L’amministrazione
comunale opitergina ha da tempo accantonato trentamila euro per collocare
un’altra decina di occhi elettronici, connessi con il sistema, nei punti
sensibili della città come la stazione ferroviaria, l’autostazione e alcune
piazze.
Qualcuno
spera perfino che gli occhi del grande fratello possano servire a individuare i
padroni di cani che sporcano vie e sottoportici. Ma è illusione pura.
Trenta
giorni
*
Se l’incendio scoppiato nell’area contigua all’ecocentro di Cal dea Piera
solleva più di un interrogativo, che trattiamo nello spazio
dell’approfondimento mensile, l’impressione è lenita dall’annuncio
dell’immediata attivazione del sistema provinciale di video sorveglianza a
partire dalla Sinistra Piave.
*
Nessuno poteva immaginare che togliere l’obbligatorietà alle vaccinazioni
pediatriche (difterite, tetano, poliomielite, epatite B) potesse far scendere
l’adesione sotto la soglia di sicurezza per la popolazione. A distanza di otto
anni il rischio sta preoccupando. In generale, per le vaccinazioni raccomandate
(morbillo, varicella, rosolia, parotite, pertosse) il crollo è ancora più
pesante. A contrastare il fenomeno che riguarda anche gli adulti, spesso
disattenti alla campagna antinfluenzale, si
è mobilitato l’ordine dei medici.
*
Lo scandalo Dieselgate non ha risparmiato l’Italia dove si parla di un milione
di auto truccate prodotte dal gruppo Volkswagen. L’infortunio rischia di
danneggiare l’intero mercato e di coinvolgere il vasto indotto. Viene valutato
con discreto ottimismo il riparo da possibili contraccolpi sullo stabilimento
Sole di via Verdi che vanta una solida posizione nel mercato tedesco e
all’interno del colosso di Wolfsburg. Da tale posizione l’azienda opitergina
ha tratto competenze uniche e straordinarie opportunità di formazione
professionale e di affidabilità.
*
Matteo Renzi arriva a Treviso.
Ospite dell’annuale assemblea generale degli industriali convocata a Lovadina
di Spresiano, viene accolto da applausi quando annuncia sgravi per chi investe.
Promette l’allentamento del patto di stabilità per i Comuni virtuosi.
Conferma la soppressione di Imu e Tasi, senza danni alle amministrazioni locali.
Scalda la platea con “La Marca meglio
della Germania”. Più tiepidi si
mostrano i Sindaci, divisi tra chi fa i conti su cosa potrà continuare a fare
per la comunità e chi non nasconde scetticismo. La presidente degli industriali
si dichiara pronta a collaborare ma sottolinea l’urgenza di liberare le
energie. Prima di scappare, Renzi trova il tempo per lasciarsi scattare una foto
con Silvia Marangoni, “ la campionessa che inorgoglisce l’Italia”, di cui
aveva salutato l’undicesima titolo iridato con un post su Facebook.
*
Ha sollevato allarme il passaggio di casa in casa di sedicenti operatori Enel
che, con sfacciata insistenza,
cercano di strappare sul libero mercato dell’energia contratti di fornitura a
proprio vantaggio.
*
Per la terza volta il Bar Pivetta, in via Manin accanto al distretto
socio-sanitario, è stato oggetto durante la notte di attenzione da parte di
malintenzionati. Il segnale di allarme ha svegliato il titolare, residente nel
quartier Maddalena. Giunto mentre i banditi stavano segando l’inferriata è
riuscito a metterli in fuga, precipitosamente, tanto che uno di loro ha lasciato
sul campo una felpa.
*
Le sagome rosa della campagna promossa dalla Lilt hanno mandato chiaro e forte
il messaggio di sensibilizzazione per la prevenzione dei tumori femminili ma
nulla hanno potuto fare per imporre il buon senso a chi non lo conosce. In
alcuni punti strategici del vasto territorio in cui erano state collocate sono
sparite o sono state mutilate. Ugualmente,
le creazioni ideate da Manuela Tonon e Nicola Balestrieri, disegnate da Anna
Galassini, realizzate dalla Polipto di Meduna e posizionate dai volontari della
benefica associazione, hanno fatto arrivare il messaggio. E forse in
maniera più convincente dell’immagine della Tatangelo “desnuda”.
*
Le più giovani, Angela Roma e Anna Vidussi, hanno compiuto un secolo di età;
vengono di seguito Teresa Marcuzzo, Anna Maria Tonello e Anna Zanusso, 101 anni;
chiude in bellezza, tra tante donne, l’unico uomo, Candido Zanardo, 104 anni.
Gli ultracentenari sono stati ricevuti in consiglio comunale per il meritato
omaggio.
*
Ottobre appena trascorso sembra fatto per gustare le specialità alimentari a
base di mela cotogna, da cui deriva il toponimo di Codognè. Il paese ha
dedicato al tipico frutto la manifestazione “Tra natura e agricoltura”
(patrocinata quest’anno da Expo 2015) e punta al rilancio del frutto, che
trova variegati impieghi in gastronomia, nella cosmetica, nella farmaceutica.
*
Andando incontro ad una logica aspettativa,
il cibo diventa protagonista del premio Gambrinus Mazzotti. Per celebrare
il cibo povero, il premio speciale della manifestazione sanpolese andrà a
Carlin Petrini il fondatore di Slow Food, sostenitore di un’agricoltura
maggiormente compatibile, in controtendenza rispetto allo
strapotere dell’industria agro-alimentare.
*
La ruspa dell’impresa Bettiol di Bolzano ha abbattuto il plesso scolastico di
Piavon, progettato all’inizio degli anni settanta dall’arch. Pasquale Dario,
quando la normativa in materia antisismica era diversa. Certamente non un buon
motivo - si rammarica - per demolire un immobile sano, in grado di far fronte
agli eventi naturali e che poteva essere adeguato alla normativa intervenuta nel
frattempo. Si è invece preferito sostituirlo con un prefabbricato di legno,
obbedendo a ragioni di opportunità, non certo a motivazioni tecniche o
economiche. E’ la posizione che il professionista ha cercato invano di far
passare e che esprime con sofferenza. Il fabbricato nuovo, su due piani,
dovrebbe essere completato verso metà gennaio.
*
Sono funzionanti i milleduecento
punti luce che tanto hanno fatto discutere. Si chiude un capitolo di difficile
lettura e di controversa interpretazione, sia quando si decise di spegnere per
risparmiare sia ora che si è calcolato che non conviene.
*
“Adotta un parco”: è il nome del progetto che vede coinvolto un gruppo di
volontari impegnati nella cura degli spazi pubblici e delle aree verdi. Armati
di guanti, scale, cesoie e seghetti hanno cominciato dal parco giochi di via
Parise. L’intenzione è di costituire piccoli nuclei, ciascuno dei quali possa
adottare un luogo.
*
E’ intitolata “Percorsi tra passato e presente” la mostra allestita al
Primhotel che espone le prove d’arte di Stefano Bevilacqua, Miriam Canevese,
Adriana Dalla Libera, Patrizia Paladin. Rimarrà aperta fino al 31 dicembre e
merita di essere vista per la freschezza dei talenti in campo.
*
E’ vero che l’abito non fa il monaco, ma pochi avrebbero immaginato che
mons. Corrado Pizziolo fosse stato una promessa del calcio. Ha giocato per due
anni, in seconda categoria, da titolare nella squadra di Piombino Dese, terra di
cui è originario. E il pallone continua ad appassionarlo. La pubblica
“confessione” è avvenuta nel corso della presentazione, nell’oratorio
della parrocchia di San Martino, retta dai Padri Giuseppini, a Conegliano, della
neonata squadra Conegliano Football Club.
*
«Un giorno di fine anni sessanta», racconta il prof. Tommaso Tommaseo, «fu
colto alla Camera dei Deputati da un episodio acuto di appendicite il deputato
comunista Pietro Ingrao, deceduto qualche settimana fa. Volle farsi operare dal
professor Pietro Valdoni, del quale all’epoca ero giovane assistente».
«Ingrao non poté essere accontentato nel desiderio di avere una camera di degenza singola. L’unico letto disponibile era in una camera di degenza doppia dove era ricoverato un prete. Alla suora caposala, che mi chiedeva indicazioni, diedi disposizione di procedere con questa curiosa sistemazione. Non seppi mai se a uno dei degenti fosse riuscito di convertire l’altro. Dimesso dalla clinica, l’onorevole volle mandarmi, con i ringraziamenti per la mia assistenza, una cassetta di Pomar, un eccellente vino rosso di Borgogna».
ottobre 2015
L'ALTRA RIVA
Sembrava
che l’abusata immagine del piccolo Aylan, tre anni, adagiato sulla battigia
della costa turca avesse improvvisamente aperto il cuore ai tedeschi, ai
francesi e perfino agli inglesi sulla questione dei migranti.
La
spaccatura dell’Europa sul piano di distribuzione e le immagini
dall’Ungheria e dalla Croazia ci dicono che siamo ancora lontano dalla riva.
Dal
vescovo di Treviso è arrivato, attraverso il vicario generale della diocesi, un
invito ai parroci ad appoggiare il progetto della Caritas “Rifugiato a casa
mia”. Una linea condivisa dal prefetto Laura Lega, che ha chiesto ai sindaci
di non ostacolare i privati intenzionati a far propria la sua idea di
accoglienza diffusa.
A
Oderzo, dove ha riunito le istituzioni impegnate sul fronte sociale, la
rappresentante del Governo ha invocato una collaborazione concreta e
responsabile da parte di tutti gli attori pubblici coinvolti.
Di
fronte alle difficoltà espresse dal primo cittadino, per l’indisponibilità
di strutture pubbliche idonee ad un’accoglienza
dignitosa, il prefetto ha prospettato anche l’ospitalità di piccoli gruppi,
comunque affidati ad apposite cooperative, in alloggi messi a disposizione di
privati debitamente compensati. Nel contempo ha disposto una verifica delle
condizioni dell’ex caserma Zanusso per valutare il costo di un possibile
ripristino di alcuni edifici del complesso militare.
Nell’incontro
in Comune, al quale partecipava anche mons. Dametto, il vice-Sindaco reggente De
Luca ha sollecitato uno sforzo di ascolto da parte dello Stato e di
considerazione del diffuso senso di paura, pur nella consapevolezza
dell’immane dramma vissuto dai migranti.
Dalle
colonne del Gazzettino era intervenuto Bepi Covre, mettendosi dalla parte della
gente, “che è quella che fa la storia e che vota”. E aveva aggiunto: «I
sindaci, pieni di problemi, vuoti di risorse espropriate dal governo, sono
l’anello debole e devono rispondere ai propri cittadini ».
L’Italia
è ripartita, assicura Matteo Renzi. Una crescita minima, che segna comunque
un’inversione di marcia rispetto al passato anche recente segnato dal prodotto
interno lordo in diminuzione. Festeggia anche Pier Carlo Padoan, più severo
quando il presidente del consiglio si allarga a promettere l’abolizione nel
2016 di Imu e Tasi sulla prima casa, senza penalizzazione per i Comuni. “Ad
una condizione», mette le mani avanti il saggio ministro dal cognome veneto
pronunciato alla romana, “che si riduca la spesa pubblica”; e intanto sposta
l’orizzonte al 2018.
Motivi
per guardare con una certa fiducia al domani non mancano aprendo gli occhi.
Basti pensare all’estate splendida che ci ha restituito con gli interessi
quanto aveva rubato l’anno scorso. Una manna per il turismo nostrano e per
l’agricoltura. Per rendersene conto è sufficiente andare in cantina sociale o
veder passare i carri traboccanti di grappoli maturi.
Ultimamente,
anche lo sport ha regalato risultati esaltanti, dalla vittoria del giovane Fabio
Aru nel giro di Spagna all’affermazione di New York nella finale tutta
italiana di tennis tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci. Poteva l’opitergina
Silvia Marangoni non allargare questa festa femminile salendo per l’undicesima
volta sul gradino più alto del podio iridato del pattinaggio?
Il
riscatto dalla delusione dello scorso anno è arrivato dalla Colombia. Un
trionfo a ritmo di flamenco per la portacolori delle Fiamme Gialle, già
ausiliaria del traffico nella città dei portici, che sulla determinazione e la
costanza ha costruito una carriera irripetibile.
Apre il cuore, per altro verso, il tripudio di rosa che tinge la nostra città, con le sagome collocate nei punti strategici del territorio per lanciare il messaggio della lega contro i tumori che abbraccia (è il caso di dirlo) tutto l’universo donna e mostra quanto possa fare il volontariato affidato all’intelligenza e alla generosità delle persone.
Trenta
giorni
*
L’altra metà del cielo. Tris di donne per la poltrona di Sindaco. Non a caso,
inizia con le candidature femminili alle primarie delle liste facenti capo al
consigliere regionale Pietro Della Libera la corsa in vista delle elezioni di
primavera. Francesca Ginaldi, Meri Zorz e Laura Damo accetteranno di sfidarsi
nell’inedita modalità di “Scegli il tuo sindaco”.
Siamo solo alle fasi preparatorie di una campagna che sarà lunga e ricca
di temi caldi.
*
Per restare in tema, Silvia Marangoni, ventinovenne opitergina, portacolori
delle Fiamme Azzurre, si è presa una bella soddisfazione salendo, dopo una
battuta d’arresto nella passata edizione, sul gradino più alto del podio al
campionato del mondo di pattinaggio artistico (a rotelle in linea) svoltosi in
Colombia. Riprendiamo l’argomento nello spazio dell’approfondimento mensile.
*
Apertura scolastica all’insegna della normalità se non fosse per il traffico
che si concentra su piazzale Europa, un tempo isola felice inserita nella
cittadella dello sport. Da qualche anno le modifiche alla viabilità ed i sensi
unici di piazza Castello e di via Roma hanno concentrato nell’area della
scuola media una quantità di veicoli che provocano code e intasamenti nelle ore
di punta.
*
La scuola primaria di Piavon ha dovuto traslocare nelle aule del patronato
Turroni considerato che quel plesso è stato dichiarato sprovvisto dei requisiti
di sicurezza antisismica e condannato alla demolizione. La scelta ha consentito
al Comune di ottenere una deroga al superamento del tetto fissato dal patto di
stabilità. Un ricorso in sede di affidamento in appalto dei lavori alla ditta
Bettiol di Bolzano ha comportato tempi più lunghi del previsto. Di qui la
necessità del trasloco temporaneo in via Garibaldi. Si prevede che l’edificio
agibile possa essere consegnato in tre mesi.
*
La produzione vitivinicola di quest’anno sarà ricordata sia per quantità che
per qualità. Le condizioni del tempo hanno favorito la maturazione
delle uve grazie ad una giusta esposizione solare, alle temperature
tipiche della stagione e alle piogge al momento giusto. “Un’annata
eccezionale per merlot, cabernet e raboso”, si compiace Vanino Negro,
presidente della cantina sociale di Oderzo che raggruppa cinquecento soci.
*
In tempi di vacche magre si cerca di risparmiare sulle cose che possono
aspettare. E lo si è visto sulla manutenzione delle strade comunali che versano
mediamente in cattive condizioni. In consiglio comunale è pervenuta una buona
notizia, l’indizione di un appalto da duecento mila euro per la viabilità,
recuperati “nelle pieghe del bilancio”.
La giustificazione non ha mancato di suscitare qualche espressione di
meraviglia.
*
I cipressi di via Altinate e del cimitero sono stati sottoposti a flebo di
risanamento, come si è potuto vedere dalle sacche di plastica appese ai tronchi
e dai tubicini inseriti sotto la corteccia. La cura ha avuto l’obiettivo di
prevenire che gli alberi fossero preda di un parassita micidiale, l’afide del
cipresso.
*
Si è spenta a sessantadue anni Emanuela Bressaglia. Per una trentina d’anni
è stata segretaria del reparto chirurgico, un compito delicato, svolto con
competenza e delicatezza verso tutti. Chi l’ha conosciuta ha potuto apprezzare
lo spirito d’iniziativa e di dedizione che l’animava. Aveva raggiunto il
traguardo della pensione un paio d’anni fa. L’ha accompagnata nell’ultimo
viaggio una moltitudine di persone che l’hanno stimata.
*
Omaggio al sottotenente Giovanni Pezzulo all’interno della caserma Mario Fiore
di Motta di Livenza. Alla moglie, accompagnata dalla figlia che segue
professionalmente le orme del padre, è
stata consegnata la croce d’argento al merito. Il militare, che risiedeva con
la famiglia in via Mazzini, morì in Afghanistan il 13 febbraio 2008, in seguito
ad uno scontro a fuoco mentre tornava da una distribuzione di viveri alla
popolazione locale.
*
La struttura esterna rigida che dà sostegno al corpo, tipica di animali
invertebrati, era stata messa a punto dall’esercito degli Stati Uniti per
consentire ai soldati in Afghanistan di portare pesi oltre i duecento chili su
forti pendenze. E’ partito così uno studio che ha sviluppato e trasformato il
prototipo in un robot indossabile per favorire il recupero motorio delle persone
paralizzate.
L’esoscheletro
- così si chiama l’ausilio sanitario – è stato appena preso in affitto
dall’ospedale di Motta di Livenza per consentire ai soggetti colpiti ad
esempio da ictus, di alzarsi, camminare e procedere nel percorso di
riabilitazione.
*
L’ospedale riabilitativo di alta specializzazione di Motta celebra i dieci
anni di attività, poco più, dato che la sperimentazione gestionale
pubblico-privata ebbe inizio nel 2004 ed ha il merito di aver conferito alla
struttura liventina - oggi presieduta dalla dottoressa Maria Grazia Carraro -
una propria fisionomia nel campo della riabilitazione fisiatrica e
cardiologica. Il complesso fa parte del dipartimento interaziendale di
riabilitazione e serve un vasto bacino di utenza che abbraccia il trevigiano,
parte del veneziano e sconfina nel vicino Friuli. Dal 2013, esso è inserito
nella rete dei servizi sanitari del Veneto.
*
La residenza Pagani che ospitava l’ultimo gruppo del “residuo
psichiatrico” chiude i battenti, una decisione presa di comune accordo tra
Residenza per anziani e Azienda sanitaria n. 9, e trasferisce gli ospiti,
tenendo conto delle preferenze espresse, delle relazioni consolidate e della
vicinanza territoriale, parte in altri nuclei della struttura opitergina e parte
nella casa di riposo di Ponte di Piave. L’edificio intitolato al dott. Pagani
che fu direttore del vecchio “manicomio” era da tempo dichiarato fuori norma
in materia di sicurezza.
*
Voli acrobatici sul territorio della Marca, in particolare a Nervesa della
Battaglia e a Istrana. Hanno pesato, sulle misure di sicurezza adottate, i
recenti incidenti in Slovacchia, Gran Bretagna e Svizzera, che hanno provocato
diciannove morti in quattro giorni. Gli
amanti del volo acrobatico hanno potuto soddisfare la loro passione recandosi a
Rivolto, nei pressi di Cividale del Friuli, per la manifestazione nel 55°
anniversario di costituzione delle frecce tricolori dell’aeronautica militare.
Una delizia per gli occhi e brividi assicurati.
*
Raid notturno al bar “Il drago e la tigre” di Piavon. I malintenzionati si
sono introdotti nel locale puntando sulle sei slot macchine poste nel retro.
L’arrivo del titolare richiamato in tutta velocità dall’allarme li ha fatti
scappare mentre avevano già caricato cinque slot e si erano impossessati della
somma riposta nel registratore di cassa, un centinaio di euro..
*
Papa Ratzinger ha testimoniato nella causa di beatificazione di Albino Luciani.
Lo ha annunciato ai fedeli convenuti a Canale d’Agordo nel trentasettesimo
anniversario dell’elezione di Giovanni Paolo I, il vescovo di Belluno mons.
Giuseppe Andrich. Non solo la fase
principale del percorso di beatificazione di Albino Luciani è terminata, ma si
è ulteriormente arricchita della testimonianza di un pontefice. Non era mai
successo nella storia della Chiesa.
*
Nel monastero di clausura delle Clarisse di Bergamo ha fatto la professione
religiosa temporanea Caterina Lot (Suor Anna Chiara), 32 anni,
di Tempio di Ormelle. Alla celebrazione ha partecipato una cinquantina di
compaesani guidati dal parroco don Corrado Forest. Proveniente da una famiglia
numerosa (molto conosciuto è il papà Giancarlo, già infermiere in ospedale di
Oderzo e tuttora voce del coro Ana), Caterina, quinta di sei fratelli, ha
studiato all’Università di Gorizia, laureandosi nel 2008 in Scienze
internazionali e diplomatiche e lavorando in banca per sei mesi. Poi la scelta
della clausura: “Ai giovani dico che bisogna avere il coraggio di osare, anche
facendo scelte controcorrente, e cercare di non fermarsi all’apparenza delle
cose, alle risposte facili che non soddisfano veramente”.
* Non sempre la politica del rigore paga. Tanto meno quando esso non porta ai risultati sperati. Lo spegnimento, oltre un anno fa, di metà lampioni dell’illuminazione pubblica del territorio opitergino è servito a risparmiare sulla bolletta del Comune? Molto meno del previsto. Di sicuro la misura adottata è apparsa dannosa sul piano della sicurezza percepita dalla popolazione. La decisione del vice-sindaco De Luca - già dipendente Enel - di ripristinare gradualmente i punti luce spenti è stata accolta favorevolmente.
settembre 2015
BORGO FELICE
L’autorevole
quotidiano economico “il Sole 24 ore” ha riconosciuto, in seguito ad un
recente sondaggio conclusosi con 158 finalisti, l’ambizioso titolo di “borgo
felice” a questa città dalla storia millenaria.
Fior
di filosofi, sociologi, poeti hanno cercato di definire la felicità. La
psicologia indica una prospettiva interessante che colloca al centro del
benessere personale la qualità della vita, misurata da un lato secondo
indicatori oggettivi, quali la salute fisica, le condizioni abitative e
lavorative, dall’altro secondo indicatori soggettivi come la percezione del
benessere mentale e il soddisfacimento delle proprie aspirazioni.
Tornando
all’indagine pubblicata dal Sole 24 ore, Oderzo si colloca al primo posto
nella Marca “gioiosa” (davanti a Montebelluna e Mogliano Veneto), al sesto
posto in Veneto e al diciannovesimo posto in Italia tra i Comuni con popolazione
compresa tra i cinquemila e i
cinquantamila abitanti.
I
centocinquantotto finalisti (che mostrano di saper coniugare “prodotto interno
lordo” e “benessere interno lordo”) sono stati valutati secondo indicatori
di felicità suddivisi in aree tematiche: condizioni di vita materiali,
istruzione e cultura, partecipazione alla vita politica, rapporti sociali,
sicurezza, ambiente, attività personali , salute.
Pur
nella consapevolezza dei noti limiti della statistica - secondo la quale la
media tra chi mangia due volte al giorno e chi tira del tutto la cinghia è che
hanno consumato un pasto a testa - motivi di soddisfazione per chi governa le
sorti della comunità non mancano: “E’ un risultato che premia tutti gli
opitergini per l’impegno che mettono nel rendere più vivibile e migliore la
nostra città”, commenta l’avv. Dalla Libera, fino a ieri primo cittadino,
che attribuisce molti meriti alla dedizione del multiforme volontariato,
impegnato soprattutto in campo
sociale e sportivo.
Partecipe
di questo risultato è il vice sindaco reggente, ing. Bruno De Luca, che ha
ricevuto il 13 luglio la fascia tricolore senza nascondere la propria emozione e
ha espresso la volontà di perseguire sulla strada tracciata all’insediamento
della giunta quattro anni fa. “Questo riconoscimento è frutto di questo
impegno ma anche condivisione con la cittadinanza del nostro progetto di
futuro”.
In
un clima di festa in famiglia, i fiori all’occhiello si mettono in vista e
vanno dal richiamo turistico (fiere della Maddalena, opera in piazza, corsa
internazionale tra i reperti archeologici), agli
eventi culturali di livello (attività
della fondazione e di associazioni senza scopo di lucro) agli interventi a
sostegno delle fasce sociali più esposte (in sinergia tra le istituzioni).
Tuttavia,
alcune criticità attendono una soluzione e, tanto per esemplificare, vanno
dall’adeguamento delle strutture scolastiche (aula magna del plesso
Amalteo, scuola primaria di Piavon) alla definizione di progetti per
l’utilizzo dell’ex caserma Zanusso alle scelte in tema di rifiuti e di
viabilità.
C’è
chi, dall’opposizione, spolvera argomenti che torneranno utili nella prossima
campagna elettorale. Le dichiarazioni ai giornali parlano di decennio
caratterizzato, pur in un quadro generale di crisi economica, da mancanza di
progettualità e di investimenti per il futuro.
Come
si sa, la critica è il sale della democrazia. Soprattutto, per tornare ai
citati parametri della felicità, la democrazia figura tra i fattori
maggiormente in grado di contribuire al benessere dell’individuo. Seguono
famiglia e informazione.
E se chiudessimo il nostro ragionamento chiamando in causa George Bernard Shaw: “La felicità consiste nel non porsi mai il problema di misurarla”?
Trenta
giorni
*
La classifica dei “Borghi felici 2015”, pubblicata dal Sole 24 Ore
colloca Oderzo, per qualità della vita, al 1° posto nella
provincia di Treviso, al 6° posto nella regione del Veneto ed al 19° posto in
Italia tra i Comuni con popolazione
compresa tra i 5mila ed i 50mila abitanti. Un riconoscimento importante.
Riprendiamo l’argomento nello spazio dell’approfondimento mensile.
*
E’ iniziata a metà agosto la vendemmia 2015,
nella quale si prevede un aumento di produzione del diciotto per cento
delle uve bianche. A fronte di un 2014 piovoso, questa annata ha potuto
beneficiare di un forte caldo che ha favorito la maturazione e migliorato la
qualità.
*
Un caldo africano ha pesantemente condizionato per settimane lo svolgimento
delle normali attività e compromesso la sopportazione di un clima
tropicalizzato sui cui effetti si confrontano i meteorologi. Le alte temperature
e la straordinaria umidità hanno raggiunto livelli che non si conoscevano da
anni.
*
Disservizi si sono verificati nell’erogazione dell’energia elettrica.
All’origine delle interruzioni di corrente, oltre all’uso dei climatizzatori
ormai molto diffusi, ci sarebbero stati problemi di manutenzione degli impianti
del servizio pubblico.
*
Dopo il tornado che in pochi minuti ha devastato la Riviera del Brenta,
provocando anche una vittima scaraventata con la sua auto dalla furia della
natura, e a distanza di un anno dalla tragedia del Molinetto della Croda a
Refrontolo in cui persero la vita quattro persone, una serie di frane improvvise
ha trascinato con sé alcuni escursionisti nei pressi di San Vito di Cadore e
interrotto la strada per Cortina d’Ampezzo.
*
Passano alcuni giorni ed è di nuovo allarme con un terremoto sentito nelle
province di Treviso e di Belluno. A Valdobbiadene, Segusino e Pederobba è
percepito in modo chiaro e molte persone scendono in strada. Altra scossa e
altra paura a distanza di poche ore.
*Sembra
senza fine la strage in mare dei migranti che non ce la fanno ad attraversare il
Mediterraneo sui barconi della morte. E fanno rabbrividire le immagini
dell’esodo di proporzioni bibliche sulla rotta dei Balcani, attraverso Grecia,
Macedonia, Serbia e Ungheria. In Austria sono stati trovati decine di corpi
senza vita in un camion abbandonato sull’autostrada. Il problema dei migranti
occupa anche la nostra quotidianità.
*
Dopo Treviso, Quinto, Eraclea, l’arrivo massiccio di profughi e le soluzioni
in vari casi improvvisate hanno provocato tensioni fra la popolazione,
spiazzando le autorità chiamate a mediare in un clima di scontro politico. Alla
fine, è stato rimosso il prefetto di Treviso, Maria Augusta Marrosu diventata
capro espiatorio di un cumulo d’inefficienze e d’incomprensioni fra le parti
in causa. La sostituisce un alto funzionario del ministero, Laura Lega inviata
con il preciso mandato di riportare serenità in una provincia ancora scossa
dalle polemiche in tema di immigrati.
*
Chiara presa di posizione dei vescovi di Treviso e di Vittorio Veneto dopo la
rivolta di Quinto. Senza peli sulla lingua Gianfranco Agostino Gardin e Corrado
Pizziolo intervengono in modo netto sull’accoglienza dei migranti. La
riflessione non risparmia sindaci, politica e istituzioni e richiama tutti alle
proprie responsabilità, in primo luogo i cristiani. Appello anche alle autorità
regionali e comunali alle prese con situazioni di oggettiva difficoltà a volte
viziate da componenti ideologiche.
*
Le reazioni della politica alla lettera dei vescovi Gardin e Pizziolo non si fa
attendere: “Nei giorni caldi della protesta non ho mai visto un colletto
bianco o un abito talare”, replica il sindaco di Quinto. A stretto giro di
posta, il presidente Zaia rincara: “Perché non accogliete i clandestini nei
vostri seminari vuoti?”.
*
“Per le strutture della diocesi sono passate molte centinaia di persone e
nessuna istituzione in provincia di Treviso ha fatto questo, non certo i Comuni
che hanno opposto una grande resistenza”, non manca di far notare mons. Gardin
. “Senza fare tanto chiasso”, aggiunge, “noi cerchiamo di stimolare la
solidarietà”.
*
Il confronto investe la sfera nazionale e assume toni d’inusitata durezza.
Un’uscita del segretario della conferenza episcopale italiana, mons. Nunzio
Galantino, insofferente di qualche speculazione sul tema dell’immigrazione,
rischia di far degenerare la polemica tra Chiesa e mondo politico.
*
E’ mancato, dopo lunga malattia, lo scrittore Mario Bernardi, 84
anni, già dirigente di case editrici a livello nazionale e esponente di spicco
del mondo culturale opitergino. E’ stato consigliere comunale per diversi
mandati sui banchi di minoranza, ricoprendo successivamente incarichi
negli Enti cittadini: ospedale, opera pia Moro, fondazione Oderzo Cultura. E’
autore di numerosi libri; l’ultimo “Poesie per vivere” era uscito in
ottobre 2014. Ha collaborato fino a qualche mese fa a questa testata con
interventi d’impegno civile e di costume, reminiscenze storiche e divagazioni
letterarie. Lascia un grande vuoto nella comunità.
*
La dottoressa Maria Antonietta Scotto ha raggiunto il marito, Gracco Pettoello, con
il quale ha gestito con affabilità la storica farmacia Scotto in via Umberto
primo. Appassionata di cucina, propose per qualche anno le ricette della più
genuina tradizione veneta da queste colonne usando il diminutivo di Mimì.
*
A venti anni Alberto Tessarotto approda alla Carnegie Hall di New York, uno dei
templi mondiali della musica, in premio per un concorso vinto accompagnato dalla
violinista Sofia Gelsomini. Il giovane pianista si accostò alla tastiera
all’età di cinque anni e non ha più smesso. Alla musica si dedica senza
trascurare gli studi universitari d’ingegneria.
*
Di fronte al picco delle vendite, l’Electrolux chiede ai dipendenti dello
stabilimento di Susegana di lavorare a ferragosto. I sindacati si oppongono e
reclamano nuove assunzioni di manodopera per far fronte alle esigenze di
produzione. Alla fine, un centinaio di operai volontari, quasi il doppio di
quelli previsti, varcano i cancelli dello stabilimento nella festa
dell’Assunta. Di fronte al boom di commesse, l’Electrolux rilancia chiedendo
altri sabati di lavoro straordinario per tutto settembre. Esigenze di mercato o
politica aziendale?, è il quesito che circola.
*
Supermercati aperti anche a Ferragosto, con tanto di cartello “aperto fino
alle 20”. Non c’è più
criterio, si fa osservare da parte del piccolo commercio, impari ad invertire la
tendenza e a convincere la clientela che la festa dovrebbe servire a
coltivare relazioni e a cercare svaghi più qualificati della
frequentazione di ventilati centri commerciali.
*
Ha avvertito un dolore alla testa e si è accasciata mentre giocava in giardino.
Megan Levak, residente a Faè, è stata stroncata da un aneurisma a soli dodici
anni. Arrivano da tutta Italia rappresentanze della comunità etnica di
appartenenza. Cerimonia compostissima nel Duomo cittadino dove è stato
celebrato il funerale. Palloncini, fiori e ricordi di compagne di scuola
accompagnano l’ultimo viaggio della ragazzina. Durante il corteo vengono
lanciati fiori delle ghirlande secondo le usanze sinti.
*
La procedura per l’affidamento dei lavori alla ditta vincitrice della gara
d’appalto per e la ricostruzione del plesso elementare di Piavon ha subito una
battuta d’arresto per il ricorso al Tar presentato da un partecipante. Gli
alunni del plesso di Piavon, traslocheranno pertanto nelle aule del patronato
Turroni, grazie ad un accordo con la parrocchia di Oderzo.
*
Epilogo di fallimento per l’Oleificio Medio Piave. L’ha decretato il
tribunale di Treviso, giudicando inammissibile, con diciotto pagine di
motivazioni, la proposta di concordato avanzata dalla proprietà. Per dicembre
si terrà l’esame dello stato passivo che risulta
molto pesante. Curatore fallimentare è stata nominata Barbara Vettor.
Prosegue intanto l’attività nello stabilimento di via Calstorta, in
territorio di Fontanelle, preso in affitto dalla società di nuova gestione.
Nessuno si sbilancia in previsioni su possibili effetti della dichiarazione di
fallimento di fine luglio. All’Oleificio
Medio Piave il Dialoghetto di giugno aveva dedicato lo spazio
dell’approfondimento mensile.
* Torna a casa dopo quattro settimane percorrendo dieci chilometri sulle tre zampe rimaste dopo un infortunio. Così il gatto Chicco, dimagrito e leggermente ferito, ritrova i suoi padroni, il dott. Sante Rizzato, molto conosciuto a Oderzo e a Ormelle, e la moglie Silvia. Immaginabile la gioia della coppia che stava perdendo ogni speranza di ritrovarlo.
luglio 2015
REAZIONE A CATENA
Da
doccia fredda a piacevole sorpresa. Pietro Dalla Libera, capolista di Veneto
Civico alle elezioni regionali, entra a palazzo Ferro-Fini. La decisione della
corte d’appello rispetto ad alcuni problemi sorti in sede di conteggio dei
voti e di assegnazione dei seggi è stata resa nota a due settimane dalla
chiusura delle urne e ulteriormente corretta qualche giorno dopo.
I
risultati avevano disatteso le previsioni di qualche sondaggio che, alla vigilia
del voto, dava un leggero vantaggio della lega sul partito democratico. In realtà,
Luca Zaia ha sfondato con un 50,09 per cento lasciando la sfidante Alessandra
Moretti al 22,75 per cento e il cinque stelle Jacopo Berti giocarsela al
fotofinish con il dissidente Flavio Tosi sotto il 12 per cento. L’unico seggio
assegnato alla lista Veneto Civico, per un meccanismo complicato, sembrava
dovesse toccare alla provincia di Belluno.
Uno
degli effetti della reazione a catena dei ricorsi presentati è stato
l’assegnazione del seggio della lista civica al capolista e Sindaco di Oderzo,
che ha riscosso complessivamente 1050 preferenze, un traguardo buono per questi
tempi difficili. Non è la prima volta che un sindaco di Oderzo arriva in
consiglio regionale. L’avv. Pietro Feltrin, primo cittadino dal 1963 al 1970,
era stato eletto nella prima legislatura diventando - tra il 1972 e il 1973 -
presidente per alcuni mesi della giunta regionale.
Il
proposito dell’avv. Dalla Libera, leggermente frastornato dall’incertezza
del momento, rimane quello di portare in Regione l’esperienza maturata da
sindaco e far passare criteri di “buona politica” in grado
d’incidere sul sistema dei partiti.
Stante
l’incompatibilità tra le cariche di consigliere regionale e di sindaco, e
considerata la scadenza nel 2016 del mandato, la guida del Comune passerà al
vice sindaco Bruno Dalla Libera. Una soluzione, sperimentata altrove senza
traumi. Mancando soltanto un anno alla scadenza naturale e contando
sull’affiatamento raggiunto dalla squadra, spetterà al vice sindaco e alla
giunta il compimento del programma definito al momento dell’insediamento.
Tra
le questioni più delicate al tappeto, vi è la ricostruzione della scuola
elementare di Piavon, per la quale l’avv. Dalla Libera si era speso
personalmente con il presidente del consiglio Matteo Renzi in occasione della
visita a Treviso ottenendo la deroga al divieto di superare i limiti del patto
di stabilità. Una vicenda che ha movimentato le cronache primaverili e che dovrà
comunque far i conti con lo slittamento dei buoni propositi di riprendere la
scuola a settembre nella nuova struttura.
Nel
frattempo, sembra individuata l’uscita dal vicolo cieco della sistemazione
dell’aula magna del plesso scolastico di piazzale Europa. Il completamento dei
lavori di adeguamento antisismico e di ristrutturazione, sospesi per la crisi
della società Mimosa e l’impossibilità di onorare l’accordo con il Comune,
è stato inserito nel piano delle opere pubbliche 2015 e uscirà dalla palude di
una situazione incontrollata.
Mentre
timidi segnali di ripresa sembrano rendere meno fosche le prospettive
occupazionali, fa discutere il problema migratorio e il clima di scontro
politico sul modo di affrontare l’emergenza umanitaria incandescente. Il Papa
non si stanca di invocare il rispetto della dignità di chi cerca rifugio
lontano dalla propria terra. La Francia respinge i profughi che premono a
Ventimiglia e il governo di Budapest sogna un improbabile muro per blindare il
confine verso la Serbia. Intanto il Friuli contrasta come può consistenti
flussi in entrata dall’Austria e dalla Slovenia. E una ventina di profughi
pakistani e afghani sono stati scaricati da un Tir lungo l’autostrada
Trieste-Venezia e presi in consegna dai carabinieri di Cessalto, Conegliano e
Oderzo.
Segnali
di un periodo che si annuncia movimentato e denso d’incognite.
Trenta
giorni
*
La Lega trionfa. Le elezioni regionali del 31 maggio decretano uno straordinario
successo personale di Luca Zaia, presidente uscente. S’impone con il 50,09%
dei voti. Seguono a distanza. Alessandra Moretti (partito democratico) 22,75%;
Jacopo Berti (movimento 5 stelle) 11,88%; Flavio Tosi (lista Tosi) 11,87%;
Alessio Morosin (Indipendenza Veneta) 2,52%; Laura De Lucia Coletti (L’Altro
Veneto – Ora Possiamo) 0,90%.
*
A Oderzo, dove si è registrata un’affluenza alle urne del 54,54% (contro il
63,42 % della precedente consultazione regionale), Zaia ha riscosso il 56,05%;
Moretti il 25,89%; Berti il 9,13% ; Tosi il 6,76%.
*
I nove trevigiani che entrano in consiglio regionale sono Silvia Rizzotto, 43
anni (lista Zaia) vice-sindaco di Altivole; Sonia Brescacin, 40 anni
(lista Zaia), vice sindaco di San Vendemiano: Nazzareno Gerolimetto, 54 anni
(lista Zaia), assessore a Castelfranco Veneto; Alberto Villanova, 33 anni (lista
Zaia), consigliere di opposizione a Pieve di Soligo; Giampiero Possamai, 55 anni
(Lega Nord), consigliere regionale uscente; Riccardo Barbisan, 30 anni
(Lega Nord), consigliere comunale a Treviso; Andrea Zanoni, 49 anni,
parlamentare europeo del partito democratico; Simone Scarabel, 32 anni
(Movimento Cinque Stelle); Pietro Dalla Libera, 60 anni, eletto nella lista
“Veneto Civico” con 1050 preferenze. Per una curiosa combinazione, il
ricalcolo dei seggi trevigiani ha provocato la clamorosa esclusione del
presidente della Provincia, Leonardo Muraro. Riprendiamo l’argomento
nello spazio dell’approfondimento mensile.
*
La ripartizione dei seggi: Zaia 28 (Lista Zaia 13, Lega Nord 10, Forza Italia 3,
Indipendenza Noi Veneto 1, Fratelli d’Italia 1 ); Moretti 12 (Partito
Democratico 9, Lista Moretti 2, Veneto Civico 1); Tosi 5 (Tosiani 3, Area
Popolare 1, Veneto del Fare 1); Movimento Cinque Stelle 5.
*
Il politologo Paolo Feltrin, ordinario di scienza dell'amministrazione
all'Università di Trieste, non ha dubbi nell’indicare il risultato
eccezionale conseguito da Luca Zaia, superiore a ogni previsione, e quello amaro
del partito democratico e del centrosinistra a soli dodici mesi dal successo
alle europee. “Gli esponenti della lista del presidente insieme con quelli
della Lega Nord”, commenta, “ costituiranno, almeno sulla carta, una forza
politica così compatta da richiamare gli storici monocolori scudocruciati. Al
contrario, i dirigenti del partito democratico dovranno riflettere seriamente
sulle ragioni di un risultato così inatteso”. Tra i motivi, il docente
universitario attribuisce la cocente sconfitta a un astensionismo che ha
penalizzato soprattutto la coalizione della Moretti.
*
Si è spento a Castelfranco il medico Fabio Roncato. Un linfoma lo ha ucciso a
59 anni. Sportivo e ottimista di natura, ha combattuto col sorriso la malattia
che l’aveva colpito una decina d’anni fa. Il consiglio che dava ai suoi
pazienti era di praticare lo sport per mantenersi in forma sia fisicamente che
mentalmente. Con la sorella Michela, era cresciuto a Oderzo, dove il papà Gimo
fu medico condotto e ufficiale sanitario dagli anni cinquanta agli anni
settanta.
*
E’ stata adottata dal consiglio comunale una variante all’insediamento
residenziale di quarantatre edifici abitativi progettato su un’area di
centomila metri quadrati tra via Pantano e via Daniotti. Il cantiere era rimasto
fermo per le difficoltà della società Mimosa posta in concordato preventivo,
che si era impegnata in contropartita a mettere in sicurezza l’aula magna
della scuola media in piazzale Europa, intervento tuttora incompiuto.
*
I lavori di restauro del ponte di Rialto, sospesi per un ricorso contro
l’assegnazione al raggruppamento temporaneo d’imprese comprendente la Setten
Genesio s.p.a., possono ripartire. Il tribunale amministrativo regionale ha
respinto le motivazioni addotte dall’impresa concorrente.
*
Va in pensione il prof. Adriano Miolli, decano dell’Istituto Scarpa, dopo
oltre quarantadue anni d’ insegnamento, di cui trentasei prestati
ininterrottamente a Motta di Livenza. Docente di lettere al liceo scientifico,
è stato testimone e protagonista della crescita del plesso da quando era una
piccola sede staccata dell’istituto di Conegliano. Oggi la struttura liventina
accoglie oltre 1100 studenti.
*
E’ tornata la rievocazione storica con le proposte enogastrornomiche e
culturali che l’hanno caratterizzata fin dall’inizio. Si è arricchito nel
tempo il coinvolgimento degli istituti superiori nell’interpretazione di
autori classici. Da segnalare inoltre le “Lecturae Latinae” in piazza
Carducci e il concorso “Vestiamo la storia” rivolto alle fasce delle scuole
elementari e medie.
L’apertura
della grande manifestazione, con la caupona allestita in piazza Grande, ha avuto
una pagina religiosa, in Duomo, con l’esecuzione di antichi canti gregoriani
da parte della Schola Aurea Luce. Passando dal sacro al profano, un’altra
interessante novità è stato il concorso “Matrona per un giorno” che ha
impegnato la giuria nella selezione dei costumi più originali e portati con
maggior disinvoltura. Poteva mancare la battaglia tra legionari e Marcomanni
nell’ampia golena del Monticano tra ponte e ponte?
*
La città si divide – a quanto pare – sui nidi di rondine, che furono
oggetto di uno studio condotto alcuni anni fa dal prof. Cosmaldo D’Abate,
della scuola media Amalteo. Grande discussione fra gli opitergini
sull’argomento dell’ospitalità alle rondini sotto i portici. Per i più
austeri, sono portatrici di malattie; per i meno ansiosi, motivo di allegria. E
quando sporcano? Si pulisce taglia corto il saggio di turno.
*
E’ stato assegnato ad Arturo Benvenuti, artista poliedrico (poeta, pittore,
fotografo), 92 anni ben portati, il premio di cultura 2015 istituito dal
Lions club di Oderzo e giunto alla trentaduesima edizione. La motivazione
cita le espressioni più significative del suo impegno civile e intellettuale,
in particolare la realizzazione della pinacoteca Alberto Martini di Oderzo e
l’opera per immagini KZ, testimonianze dai campi di concentramento
nazifascisti, ristampato nel 2015 a distanza di qualche mese dalla
pubblicazione dell’intera opera poetica di Benvenuti stesso.
L’ambito
premio è stato consegnato dalla presidente Onella Fregonas Bazzichetto, al
termine del 50° anno sociale del sodalizio, in una serata chiusa con il
passaggio di martello all’avv. Alvise Tommaseo Ponzetta, che nei prossimi
dodici mesi guiderà il Lions club per la seconda volta.
*
Una signora ottantanovenne residente in via Roma, dove vive sola, cade a terra e
non riesce più ad alzarsi. Le urla arrivate alle orecchie dei vicini di casa
fanno scattare i soccorsi. Insieme con il figlio dell’anziana sono intervenuti
i vigili del fuoco di Motta di Livenza entrati da una porta finestra. Il caso si
è risolto con un po’ di paura ma senza danni importanti.
*
Era strapiena la chiesa di San Vincenzo de’ Paoli per l’estremo saluto a
Mirko Querin, 41 anni, istruttore del Cai di Oderzo e artigiano stimato, morto
tragicamente sulla Marmolada, investito in quota da un fulmine mentre, sulla via
del ritorno, accompagnava un gruppo di escursionisti esperti. Un secondo gruppo
procedeva invece su un itinerario meno impegnativo. A nulla è valso il
tentativo di rianimare l’istruttore. La moglie Rosanna, che partecipava
all’escursione, ha letto con orrore nel volto dei compagni la tragedia che si
era consumata poco lontano. Date le avverse condizioni meteorologiche, la salma
è stata recuperata soltanto l’indomani mattina.
*
Sarà restaurato l’affresco dedicato alla Madonna del latte nella chiesetta di
San Giuseppe, all’imbocco di via Masotti. All’iniziativa, che rientra in un
“service” dei Rotary club di Conegliano e di Oderzo, hanno aderito il Comune
di Oderzo e la Parrocchia di San Giovanni Battista. Intende anche riscoprire una
devozione diffusa nel trecento e messa in discussione dal concilio di Trento che
pose le premesse all’attuale dedicazione allo sposo di Maria. Il
recupero, in più stralci, della chiesetta comporterà la sistemazione degli
scarichi d’acque meteoriche e il risanamento delle pareti danneggiate dalle
infiltrazioni. Segno di cambiamento della sensibilità rispetto alla propensione
di qualcuno, in anni non lontanissimi, all’abbattimento, per motivi di
sicurezza stradale, del luogo di culto frequentato da secoli e ancora oggi
amato.
* Dopo duecento giorni trascorsi nello spazio, in assenza di gravità, ed un’infinità di orbite nella stazione spaziale, è tornata nell’atmosfera precipitando nelle praterie del Kazakistan e toccando il suolo con la navetta Sojuz appesa ad un paracadute. E’ diventata un volto familiare del piccolo schermo, con quell’aria di ragazzina che giocava a roteare il microfono e si divertiva a girare lei stessa nell’angusto spazio a disposizione. Abbiamo seguito o immaginato i suoi passaggi a ventottomila chilometri all’ora nei nostri cieli che duravano lo spazio di un caffè da un capo all’altro dell’orizzonte. Siamo contenti di saperla al sicuro su questa terra che ha bisogno di persone con i piedi ben piantati e ugualmente capaci di volare.
giugno 2015
FUMI SCURI
Un
anno fa, come un fulmine a ciel sereno, l’Oleificio Medio Piave fermava gli
impianti cogliendo tutti di sorpresa con la richiesta da parte della proprietà
di concordato preventivo. La spiegazione data alla cinquantina di operai
sbigottiti, in larga parte stranieri, lasciava poco spazio alle illusioni,
considerato che la procedura avviata si configurava come l’ultimo tentativo
per evitare il fallimento, a causa di un deficit patrimoniale e di un gravissimo
indebitamento verso le banche e i fornitori.
Eppure
fino a qualche giorno prima decine di pesanti camion transitavano per via
Calstorta e solo nel 2013 l’azienda aveva acquistato l’ex stabilimento Eni
di Marghera per costruire una bioraffineria di oli vegetali che avrebbe dovuto
assorbire i dipendenti della Vinyls, dov’era in piedi un altro contenzioso.
L’oleificio,
fondato da Carlo Aristide Dal Sasso, diventato deputato negli anni settanta e
saldamente al timone dello stabilimento fino al 2008, è da molti anni leader
nel settore dell’estrazione di olio di semi e da tempo lanciato nella
produzione di energia bio-diesel.
Dopo
dieci giorni, la vicenda si era momentaneamente risolta con un accordo che
contemplava la prosecuzione dell’attività lavorativa attraverso una società
di nuova costituzione (come avvenne ad esempio per l’Alitalia, nella logica
della “good company”, libera dal fardello di debiti e di obbligazioni della
sorella in sofferenza). Alla fine erano state contenute anche le perdite
occupazionali circoscritte a cinque lavoratori posti in mobilità volontaria.
Alcune
settimane fa, si delineava la prospettiva di un nuovo tentativo di evitare il
fallimento dopo che, in autunno, il primo piano di concordato preventivo era
stato bocciato dall’assemblea dei creditori.
Presentato
il progetto definitivo, ritoccato nelle poste in gioco, sarà il tribunale a
doversi pronunciare, e poi l’assemblea dei creditori.
L’oleificio
ha una lunga storia alle spalle, ma il rapporto tra lo stabilimento industriale
e la popolazione ha conosciuto momenti difficili, anche nella sede originaria di
via Roma, oggi occupata dalla cantina sociale. Soprattutto la necessità di
spazio e di acqua corrente avevano suggerito alla proprietà di trasferirsi
sulle sponde del Lia, in Comune di Fontanelle, giusto di fronte al gioiello
architettonico di villa Galvagna e al paradiso ambientale dell’annesso parco.
Nel
1966, veniva un capannone per il deposito e l’imbottigliamento, presto adibito
a produzione industriale, in mancanza di pianificazione urbanistica.
Sul
finire degli anni settanta, sorse un nutrito comitato di opposizione popolare,
deciso a farsi ascoltare. Periodicamente qualche incidente richiamava
l’attenzione sul pericolo costante punteggiato da gravi inconvenienti:
emissioni di polveri, traboccamenti di cisterne, scarichi inquinanti. La guerra
di logoramento e di fiera resistenza davanti al giudice chiamato a decidere,
comportò vari rovesciamenti di fronte.
L’azione
congiunta dei Comuni di Fontanelle e di Oderzo ed una serie di cause giudiziarie
e di sentenze obbligarono la proprietà a mettere in atto interventi di
abbattimento delle emissioni di polveri, di fumi, di rumori, di odori e di
regolazione del pesantissimo flusso di camion.
Non
mancarono momenti di grande apprensione. L’allarme incendio scattato in luglio
2004, ad esempio, richiamò a sirene spiegate (da Treviso, Conegliano, San Donà
di Piave, Motta di Livenza) una decina di automezzi dei vigili del fuoco e due
ambulanze del Suem, stante il pericolo costituito dalla cisterna di esano, gas
altamente esplosivo usato nel trattamento dei semi. E, nell’agosto 2012, il
surriscaldamento di un silo sprigionò fumi incandescenti e si dovette procedere
allo svuotamento durato alcuni giorni sotto il controllo dei vigili del fuoco
pronti ad intervenire in caso di necessità.
In
più occasioni, il pericolo incombente portò le istituzioni coinvolte
all’ipotesi di trasferimento dell’azienda in sito idoneo e di rivalutazione
urbanistica dell’area, ma senza sviluppi concreti.
Le
ultime traversie costituiscono una triste novità e presentano i risvolti di una
vicenda complicata e difficile per tutti.
Trenta
giorni
*
Un anno fa l’Oleificio Medio Piave annunciava la presentazione della richiesta
di concordato preventivo, per evitare il fallimento dell’azienda e la perdita
dell’occupazione per una cinquantina di operai e impiegati. Dopo una
sospensione dell’attività per una decina di giorni, tra maggio e giugno 2014,
riprendeva la produzione. Le prossime settimane potrebbero comportare uno
sviluppo della vicenda di cui si parla nello spazio dell’approfondimento
mensile.
*
Avranno un gusto un po’ kitsch le statue addobbate con fiori artificiali per
la diretta tivù e assomiglieranno poco a antichi gladiatori i ragazzi che
corrono in costume simil-romano, ma non si può discutere la simpatia che
suscitano e l’effetto delle
immagini, pur in una giornata piovosa che
saluta la ventesima edizione della corsa internazionale tra i reperti
archeologici.
*
Sul podio dell’ultima gara, la diecimila metri maschili, sono saliti tre
atleti di origine straniera. Sullo scalino più basso un diciottenne ugandese
che sprigiona voglia di vincere. Peccato che la festa sia stata accompagnata
dalla deturpazione di venticinque sagome di cartone, sparse tra Oderzo, Gorgo al
Monticano, Fontanelle e Ponte di Piave, che rappresentavano due atleti in corsa.
Più che di bieco razzismo o di sciocco divertimento si può ravvisare
nell’atto di decapitare simbolicamente il corridore di colore un deficit
culturale difficile da colmare con la forza della ragione.
*
Festa del volontariato in Piazza Grande all’insegna della gratuità e del
servizio alla comunità. Fra le associazioni presenti, l’Athena che celebra
venticinque anni di accompagnamenti gratuiti alle aree archeologiche. Migliaia i
visitatori guidati fra i reperti romani che costituiscono un vero museo diffuso.
In
piazza Castello, altre associazioni di volontariato con i banchi del baratto,
che spazia dagli oggetti alle ricette di cucina, ai libri, ai servizi.
*
Nuovo comandante alla Guardia di Finanza di Piazza Vittoria: è il luogotenente
Nicola Berloco che ha ricevuto il testimone dal maresciallo aiutante Enrico Di
Fede, responsabile della squadra operativa. Il nuovo comandante, 45 anni,
sposato, due figli, è nato in provincia di Bari e proviene da Caorle dove ha
prestato a lungo servizio. E’ laureato in economia e commercio.
*
Per la festa della mamma si è rinnovato il gesto, generalmente gradito, di
offrire una semplice margherita in atto di riconoscenza verso chi ha generato la
vita e contribuisce a formare le leve della società di domani. Se poi a porgere
il fiore è il sindaco in persona o qualche suo collaboratore, è
un’attenzione in più. Non sarà soprattutto una mossa elettorale?, si chiede
qualcuno che non manca di precisare il costo dell’iniziativa: circa mille
seicento euro. Il tutto, comunque, alla luce del sole.
*
Il vecchio foro boario svolge il ruolo importante di luogo di sosta a due passi
dal centro storico, malgrado l’intervento di ristrutturazione dell’area
criticato da più parti. Quello che funziona meno è l’osservanza delle
regole, ad esempio dei sensi obbligatori attorno all’altare della patria e
all’interno dei parcheggi dove sono frequenti i fantasiosi slalom per
raggiungere il posto libero individuato incuranti delle segnalazioni orizzontali
e verticali.
*
Si sentono soli i commercianti ed esercenti del centro storico e gli artigiani
del territorio penalizzati da un fisco esigente e da un sistema tributario pieno
di falle. Se n’è parlato in consiglio comunale rispondendo alle
sollecitazioni della confartigianato che denuncia una diffusa concorrenza sleale
con grave danno per le imprese che pagano le tasse. Senza contare che i
prestatori d’opera fuori regola non rispondono in caso di cattiva esecuzione
del lavoro.
*
Ha aperto alla rotonda che regola il traffico all’imbocco della zona
industriale, in corrispondenza della fioreria sulla Cadore-Mare, un nuovo
megastore gestito da commercianti con gli occhi a mandorla nel quale si può
trovare di tutto. Sono numerose le attività in mano a operatori cinesi che
stanno riuscendo nel salto di qualità dalla bancarella di ambulante al punto
fisso che dà maggiori garanzie di stabilità.
*
E’ stata dichiarata fallita la ditta Fabrizio ing. Plinio, con sede nella zona
industriale di Piavon dopo che i giudici del tribunale di Treviso non avevano
accolto il piano di concordato preventivo presentata in febbraio 2014. Da allora
diversi dipendenti avevano trovato occupazione. Restava una ventina di loro che
speravano che la messa in liquidazione potesse invogliare qualcuno a proseguire
l’attività. Scompare così una rinomata azienda specializzata nella vendita
all’ingrosso di casalinghi, ferramenta, prodotti per il giardinaggio, sorta
nel 1820 come bottega di battitura del rame e trasformata
nel 1863 in negozio di utensili e prodotti per la casa.
*
Era arrivato in collegio Brandolini nel 1948, padre Francesco Donaggio, e vi è
rimasto fino a qualche anno fa quando le condizioni di salute consigliarono di
affidarlo ad una struttura per anziani nella vicina Roncadelle. Per
sessant’anni è rimasto il perno della segreteria dell’istituto, porto di
mare e luogo di convergenza delle istanze di studenti e docenti che riusciva
sempre a soddisfare con senso pratico e il sorriso sulle labbra. Nelle lunghe
ore passate ad assistere i ragazzi nello studio pomeridiano fu anche figura di
riferimento per molti che ancora ricordano la saggezza e l’equilibrio dei
consigli ricevuti.
*
Maggio tempo di viaggi d’istruzione, forse un po’ passati di moda e
generalmente divertenti. E’ andata diversamente per il ragazzo padovano
precipitato da un albergo dopo una visita all’Expo di Milano. Il caso sembra
avvolto in una serata svoltasi all’insegna della goliardia e conclusa in
tragedia. Tra mille perché.
*
A proposito di scuola, è stata approvata a larga maggioranza la riforma sulla
“buona scuola” che prevede assunzioni di precari, conferisce più potere ai
dirigenti e non ha mancato di sollevare le polemiche cui un servizio tanto
delicato è esposto.
E
sempre riguardo alla scuola, l’arch. Pasquale Dario, scettico sulla perizia
che ha decretato l’inaffidabilità statica, in caso di sisma, del plesso
‘elementare’ di Piavon progettato nel 1961, incassa l’attenzione del mondo
politico di minoranza alla sua posizione, critica sulla scelta di demolire il
fabbricato senza nemmeno richiedere una valutazione tecnica da confrontare con
quella che ha determinato la decisione dell’amministrazione comunale.
*
Arriva la scadenza del 16 giugno per l’acconto sia dell’imposta municipali
unica (Imu) che per la tassa sui servizi indivisibili (Tasi), come pubblica
illuminazione, sicurezza stradale, anagrafe, attività culturali e sportive.
Dall’Imu è esclusa l’abitazione principale; in caso di locazione o di
comodato, la Tasi grava in parte su chi usufruisce del bene. Il servizio
comunale tributi ha provveduto a fornire via mail le principali informazioni (in
particolare, gli importi dovuti) ai cittadini registrati sul sito web e a
precompilare i relativi modelli di versamento.
*
Tragedia sfiorata in via Pontremoli quando una Fiat Punto con a bordo quattro
giovani (tre maschi e una femmina), residenti tra Fontanelle e Motta di Livenza,
sono finiti con l’automobile nel canale verso l'idrovora nei pressi del
palasport. I ragazzi sono riusciti da una portiera laterale e dal portellone
posteriore ad abbandonare la vettura prima che sprofondasse. Attimi terribili.
*
A vederla dietro il banco dei cosmetici nella farmacia Favero accanto al
municipio, pochi avrebbero immaginato il talento canoro di Vania Polese,
rappresentante del Veneto per alcune puntate della trasmissione “Affari
Tuoi” condotta da Flavio Insinna su Rai uno. Ha vinto una somma modesta
ma ha conquistato il pubblico delle Teatro delle Vittorie con
l’interpretazione di alcuni intramontabili successi di Mina.
*
La battaglia tra due ex fidanzati opitergini per il levriero conteso si chiude
al primo turno a favore del giovane scagionato dall’accusa di appropriazione
indebita. Per sapere come finirà, bisognerà attendere la conclusione della
causa civile per l’affidamento del cane che continua indisturbato a vivere con
il padrone che ne aveva sostenuto l’acquisto.
maggio 2015
SOCIALMENTE UTILI
Non
passa giorno senza che le cronache dei giornali riportino episodi di
ordinario bullismo. Palestra di esercizio in quest’arte povera è
spesso la scuola che dovrebbe distinguersi per iniziative a favore
dell’integrazione e della convivenza civile. Succede invece che le bravate e
le offese alla dignità delle persone, a volte meno attrezzate per difendersi,
siano seguite da un accanimento d’immagini che la tecnologia avanzata degli 'smartphone'
mette a disposizione in tempo reale consentendo una larga diffusione immediata.
Quali possano essere le ferite riportate dalla persona messa alla berlina in un
attimo, grazie alle catene di Sant’Antonio e ai commenti sarcastici postati in
rete, è facile intuirlo.
In
un quadro così compromesso, ha un valore altamente educativo la punizione
inflitta ad un’intera classe di un istituto superiore della Sinistra Piave
costretta a scontare a turno, sotto forma di volontariato a favore di anziani,
la sanzione collettiva a cui il consiglio di classe era ricorso
nell’impossibilità di individuare i diretti responsabili di un’aggressione
condita di parolacce rivolte a professori.
Al
momento dell’affidamento alla struttura di ricovero disposta a collaborare, i
ragazzi sono stati semplicemente presentati agli ospiti, senza destare
diffidenza, come studenti in tirocinio, contemplato in molte scuole
professionali, soprattutto ad indirizzo socio-sanitario.
La
posta in gioco, come per qualche illustre politico affidato ai servizi sociali
in alternativa ad una pena più severa, era alta. Se si fossero comportati bene,
il voto in condotta li avrebbe fatti risalire dalle sabbie mobili della
bocciatura. E non abbiamo motivo di pensare che la lezione non sia servita.
Al
di là dell’eco mediatica, pare che la punizione educativa non sia così
nuova, nelle scuole della Marca.
L’impiego di ragazzi in lavori a favore della comunità scolastica, ad esempio
in pulizie delle aule, o della comunità locale, è previsto nei regolamenti di
diversi istituti.
Ricorrendone
gli estremi, l’applicazione potrebbe costituire un salutare antidoto alla
violenza che dilaga in particolare sui mezzi di trasporto pubblico dove si
registra un pauroso aumento di casi. In dicembre, su una corriera della linea
Treviso-Oderzo un’autista donna che aveva ordinato ad un ragazzo di pagare il
biglietto, per tutta risposta, è stata schiaffeggiata ed ha ricevuto il sigillo
di uno sputo prima che l’aggressore se la svignasse prendendo il treno di
passaggio alla vicina stazione. E non è che uno dei tanti episodi
d’incomprensione.
Un
rischio che colpisce innanzitutto gli autisti ma non risparmia nemmeno i
carabinieri che intervengono a normalizzare i rapporti con un’utenza sempre più
difficile. Qualcuno ricorderà, in proposito, il caso di un autista accusato di
aver lasciato a piedi una bambina di dieci anni sprovvista di abbonamento
valido. I fatti, risultanti da un processo chiuso con il proscioglimento
dell’indagato, hanno dimostrato che la ragazzina, messasi in contatto con la
mamma, aveva spontaneamente rifiutato di proseguire ed era rimasta all’interno
della biglietteria dell’autostazione di Oderzo, struttura controllata e
protetta. Nondimeno la vicenda aveva scatenato un mare di polemiche, arrivando
perfino nelle aule del parlamento.
Come
si vede, ci stiamo allontanando dall’argomento bullismo, ma non certo dai
problemi di relazione. Con una spirale pericolosa che dilaga nel trasporto
pubblico.
«Le
famiglie dovrebbero insegnare ai ragazzi», sottolineava il presidente della
Provincia Leonardo Muraro, «che ci sono dei diritti ma anche dei doveri e che i
cittadini devono stare alle condizioni per usare i servizi pubblici».
Poiché
tutto questo sembra a noi una precondizione quasi scontata, vorremmo lanciare,
in particolare alle scuole di Oderzo, la proposta di far conoscere su questi
temi le azioni positive, di qualsiasi natura, in atto per infondere nei ragazzi
il rispetto della legalità e delle persone, e per far conoscere il bene che si
fa.
Trenta
giorni
*
Una ragazzina apostrofa in malo modo un autista, che ha fermato la corriera di
linea per le continue minacce di alcuni giovanissimi a bordo: gli intima di
portarla a casa, lo spintona e gli strappa l’auricolare del telefonino con il
quale cercava di allertare i carabinieri. E’ l’ennesimo episodio di una
guerra quotidiana che si combatte sui mezzi di trasporto pubblico. Ne parliamo
nello spazio dell’approfondimento mensile, chiedendo ai lettori di aiutarci a
completare il quadro che speriamo meno nero. Basterà far conoscere le azioni
positive in atto per far prevalere la buona educazione?
*
Malgrado gli sforzi della parrocchia di Oderzo per agevolare (ad esempio con
l’inserimento della ripartizione in zone) il lavoro delle Poste nella
distribuzione del Dialogo, vengono segnalati pesanti ritardi nel ricevimento del
giornale. Comprendiamo le difficoltà obiettive e conosciamo la professionalità
dei portalettere, ma il disagio segnalato dai lettori ci preoccupa. Ce ne
scusiamo con loro.
*
Mentre veniva assegnato all’ufficio postale di Oderzo un riconoscimento per la
qualità del servizio, l’attenzione al cliente e l’affidabilità messe in
campo nel 2014, arrivava la chiusura dal 13 al 27 aprile dei locali per il
rifacimento dell’impianto di climatizzazione che sicuramente porterà vantaggi
all’utenza ma ha sollevato i mugugni di molti. Difficile non chiedersi se,
oltre a dirottare la clientela verso Piavon, Gorgo e Motta di Livenza, un
criterio moderno di organizzazione non consigliasse qualche altra soluzione,
come l’allestimento contemporaneo di un’unità mobile.
*
Forse non è un caso che di fronte all’annuncio di una nuova ondata di
profughi, si parla di settecento, riesplodano polemiche e spunti l’idea di
realizzare una tendopoli come centro di accoglienza. All’appello del prefetto,
rispondono oltre al presidente della Provincia soltanto sei sindaci su venti
convocati del capoluogo e cintura
urbana. Nelle ore successive, l’affondamento di un barcone ad una settantina
di chilometri dalle coste libiche, mentre era diretto verso la Sicilia carico di
almeno settecento persone, tra cui molte donne e bambini, riporta nella maniera
più sconvolgente la questione che divide l’Europa.
*
Tra gli arrestati dai carabinieri di Conegliano della banda specializzata nelle
spaccate e nei furti in bar e sale gioco della Marca figura anche Alan Cassol,
diciannovenne figlio del giostraio ucciso dal benzinaio di Ponte di Nanto nel
vicentino, durante il tentativo di rapina in una gioielleria. Nella retata
condotta dai carabinieri nella Sinistra Piave è finita una banda di giostrai
responsabile, negli ultimi mesi, di una decina di colpi. Una complicazione,
questo arresto, per il sindaco di Fontanelle che sperava di poter dare una mano
alla vedova, tuttora residente in un accampamento di fortuna nel territorio
comunale ed in attesa di un figlio.
*
La corsa internazionale sul circuito “Oderzo città archeologica” taglia il
ventesimo traguardo con una curiosità: la sfilata nelle prime ore del primo
maggio di atleti in costume romano, in perfetto connubio tra sport e storia.
Lungo la giornata si sono poi visti impegnati i migliori atleti delle varie
specialità. Le ultime due gare riservate alle categorie juniores/seniores
femminili e maschili sono state trasmesse in diretta da Raisport. Il tutto su un
percorso disseminato di testimonianze del passato che esaltavano la qualità
della performance sportiva.
*
La domotica è una scienza che si occupa delle applicazioni tecnologiche
orientate a migliorare la qualità della vita nella quotidianità delle persone.
L’Istituto professionale “Lepido Rocco” ha aderito ad un progetto di
ricerca e di sperimentazione finalizzato a migliorare soprattutto le condizioni
delle persone con difficoltà motorie. Il progetto sarà sviluppato, per la
Lepido Rocco, dall’insegnante Pierpaolo Gajo e, per l’ospedale riabilitativo
di Motta di Livenza, dall’arch. Rodolfo Dalla Mora, esperto nel campo della
disabilità e dell’accessibilità.
*
L’ospedale di Oderzo ha due nuovi responsabili di struttura complessa: un
tempo si sarebbero chiamati primari. Il dott. Nicolò Coletti, da ventiquattro
anni figura di riferimento per la chirurgia della spalla e da molto tempo
incaricato di funzioni apicali, è stato nominato responsabile del reparto
ortopedico. Il dott. Roberto Baccichet, che arriva da Reggio Emilia ed è
docente all’università di Udine, è il nuovo responsabile dell’ostetricia e
ginecologia, posizione rimasta scoperta dopo il pensionamento della dottoressa
Federica Nenzi. I curricula sia del dott. Coletti che del dott. Baccichet
segnalano la levatura internazionale dell’esperienza maturata nelle rispettive
specialità. Il completamento del quadro fa seguito alle nomine dei dottori
Paolo Callegari e Pietro De Bastiani
alla guida rispettivamente dei reparti di chirurgia generale e di medicina e del
dottor Roberto Lezzi a direttore del
centro di salute mentale Villorba-Oderzo.
*
La questione dell’illuminazione pubblica, ridotta in un quadro generale di
risparmi, continua a far discutere. La fondatezza delle proteste, raccolte in
particolare durante le visite della giunta alle frazioni o frutto di
segnalazioni di cittadini (tra questi il consigliere comunale dimissionario
Policarpo Pezzutto), è stata oggetto di attenti sopralluoghi notturni da parte
del sindaco, dell’assessore di reparto Ermes Campigotto e di due tecnici. E
dove risultava insufficiente l’illuminazione, affidata a lampioni alterni, è
stata adeguata alle esigenze di
sicurezza.
*
Nuove vie sono state intitolate nell’area Masotti: le vie papa Karol Wojtyla,
papa Albino Luciani e mons. Antonio Angeli, attorno al supermercato Tulipano e,
nell’area giochi del parco Stella, verso il fiume Lia, le
vie don Sante Visentin e don Antonio
Buso, missionari in Terra Santa .
*
Quattordici mesi per il furto, nella chiesa di San Vincenzo de’ Paoli, della
pisside contenente le ostie consacrate e di una teca per l’esposizione. E’
la pena inflitta, con il patteggiamento, ai due ragazzi marocchini di 18 e 20
anni responsabili dell’atto sacrilego perpetrato nella notte tra il 14 e il 15
ottobre scorso e arrestati a distanza di poche ore nei sotterranei
dell’ospedale di Conegliano. Il tremendo dubbio che le ostie potessero essere
usate per riti legati al mondo dell’occulto era stato presto fugato dagli
stessi giovani balordi: “Le abbiamo gettate via subito dopo il furto”.
*
Alla presidenza della sezione Cai di Oderzo è stato confermato il geometra
Emilio Da Re. Lo coadiuva Giovanni Gattel, suo vice. Segretaria è Lisa Valerio,
Tesoriere Renato Zanchetta.
*
E’ stata prorogata fino al 31 maggio la mostra “Omaggio a Tutankhamon,
l’arte egizia incontra l’arte contemporanea”. L’affluenza di turisti e
di scolaresche ha indotto la Fondazione ad affrontare uno sforzo organizzativo
corrispondente all’offerta culturale proposta.
*
Si terrà dal 31 maggio al 7 giugno la rievocazione storica Opitergium per la
quale la presidenza del consiglio ha concesso il proprio patrocinio.
*
Sono attivi da qualche settimana i parchimetri installati presso le aree di
sosta a pagamento. Rimangono validi, per il momento, anche i tagliandi
"gratta e parcheggia" venduti presso i tabacchini. Le tariffe e gli
orari rimangono invariati.
* Trova un relitto della seconda guerra mondiale, lo raccoglie e lo porta a casa, convinto che fosse un bossolo senza carica esplosiva. Per fortuna ha avuto l’avvertenza di sistemarlo in cortile nella vasca di cemento un tempo usata per la raccolta dell’acqua sotto la pompa a mano. E’ capitato ad un agricoltore di Faè che abita in via Fossadelle dove tiene anche una rivendita di ortaggi di produzione propria. Con l’intervento degli artificieri di Udine l’ordigno è stato neutralizzato.
aprile 2015
GUARDARE AVANTI
Il
cane di compagnia sta avendo grande diffusione. Quando una scelta assume
proporzioni vistose si corre, tuttavia, il rischio che diventi moda, con tutte
le degenerazioni che le mode posso comportare. Basta, per esempio, che
un’attrice universalmente ammirata come Paris Hilton vada in giro con un
“chihuahua” perché quest’esemplare diventi rapidamente il cane prediletto
da schiere di donne di tutte le età, da portare in borsetta come oggetto di
tenerezza.
Ci
piacerebbe sapere quanto siano attrezzate per far fronte ad un’emergenza
fisiologica della bestiola. Da quello che si può notare per strada, l’uso
assiduo del sacchetto e della paletta per rimuovere ostacoli al decoro pubblico,
non è ancora entrato nella sensibilità generale. Per fortuna, il regolamento
cimiteriale vieta l’ingresso degli amici a quattro zampe nei campisanti del
territorio comunale.
Un
cane è un impegno a tutte le ore del giorno e per tutta la vita e non un
accessorio modaiolo. Il numero di abbandoni in triste aumento fa piuttosto
capire quanto superficiale possa essere l’improvvisa passione per l’amico
dell’uomo, per eccellenza.
Ha
destato impressione la storia del quadrupede Tommy finita sotto la lente
d’ingrandimento dei giornali. Il meticcio è sopravvissuto solo tre mesi alla
morte della padrona, che si era presa cura di lui togliendolo dalla strada. Un
amore che il cane aveva ricambiato recandosi tutti i giorni nella chiesa
pugliese dove era stato celebrato il funerale della donna scomparsa.
Prove
straordinarie di fedeltà all’uomo e di estrema dedizione danno
quotidianamente “occhi a quattro zampe” che orientano chi ha perso o non ha
mai conosciuto l’immenso dono della vista. E’ stata particolarmente
interessante l’esercitazione offerta in Piazza Grande dalla scuola di
addestramento cani-guida dei Lions di Limbiate (nei pressi di Milano) davanti ad
un pubblico attento di grandi e piccoli. Svolge
un servizio prezioso e impegnativo se si tiene conto che la preparazione
di un esemplare dura circa sei mesi, comporta costi dell’ordine di 25 mila
euro e che il comodato d’uso è invece completamente gratuito per la persona
che ne fruisce.
Sulla
piazza era stato predisposto un percorso ad ostacoli. Faceva impressione vedere
la concentrazione del cane, chiamato a scegliere il percorso più adatto e a
prevenire rischi per l’assistito. Singolare è la filosofia di accompagnamento
che non prevede ammiccamenti per il ruolo svolto dall’animale o gratificazioni
oltre la riconoscenza della persona aiutata nella vita quotidiana. Lo scroscio
di applausi dei bambini che seguivano la dimostrazione dalle spalle dei papà,
dei quali ricorreva la festa, sottolineava i passaggi più delicati
opportunamente risolti, con soluzioni alternative, dal Labrador. Uno dei
cinquanta annualmente preparati dalla scuola milanese (uno dei tre centri
italiani, insieme con Firenze e Piacenza). In cinquantacinque anni, sono perciò
oltre duemila gli animali addestrati all’assistenza, usciti dalla fucina
lombarda.
L’esercitazione,
ottimamente condotta sotto gli occhi del primo cittadino di Oderzo e di ospiti
del locale Lions club, ha mostrato come l’indole dell’amico a quattro zampe
sia, per la razza scelta, docile e pronta all’apprendimento.
Una qualità che lo rende adatto, oltre che per l’assistenza ai non vedenti,
al soccorso in acqua e alla ricerca di persone.
Qualche
anno fa, un libro intitolato “La felicità è nelle cose semplici” aveva
illustrato le avventure di Peter e Anouk, due schnauzer
neri, con il padrone in camice bianco.
Scorrendo
le pagine di questo saggio semi-filosofico dell’opitergino Franco Floriani, si
fa strada l’idea sempre più chiara che una ‘vita da cani’, vissuta in
semplicità, è la ricetta sicura per raggiungere la felicità. Purtroppo,
spesso, l’uomo ci mette… lo zampino, ed è finita. Ne sa qualcosa la coppia
di ex innamorati che da tre anni si contendono la proprietà di un levriero a
suon di carte bollate in una battaglia giudiziaria senza fine.
Oggi, per fortuna, la “Pet therapy”, terapia basata sull’interazione positiva tra uomo e animale, può dare risultati strabilianti nella cura delle ansie e aiutare a ristabilire l’equilibrio di un sano rapporto tra corpo e spirito.
Trenta
giorni
*
E’ singolare la simbiosi che può crearsi tra l’uomo e il cane. A maggior
ragione se l’uomo è cieco e il cane è destinato ad assisterlo. Per mostrare
quale intesa possa stabilirsi e quanto addestramento serva per raggiungere la
perfezione è stato organizzato dal locale Lions club
un saggio pubblico di addestramento per cani guida portato avanti dal
centro di Limbiate (Brianza) che vanta una storia iniziata 55 anni fa. Al
rapporto più generale tra uomo e animale di compagnia dedichiamo lo spazio
dell’approfondimento mensile.
*
A dieci anni dalla scomparsa, la città di Conegliano ha dedicato in marzo
(1-29) a palazzo Sarcinelli una mostra a Gina Roma, della quale è stato
celebrato nel 2014 il centenario della nascita a Tezze di Vazzola. Un’artista
ed una donna di straordinaria personalità che ha trascorso a Oderzo larga parte
della lunga vita consacrata alla pittura e all’impegno sociale. Fin dagli anni
Cinquanta l’artista si è affermata sulla scena internazionale. Diresse i
circoli culturali “4 Cantoni” e “Ca’ Lozzio” e la pinacoteca
“Alberto Martini” e nel 1987 fu nominata cavaliere della Repubblica per
meriti artistici. Le dedichiamo un servizio nelle pagine interne.
*
Alla fine del 2014 la popolazione residente a Oderzo ammontava a 20.410 unità,
suddivise in 10.704 femmine e 9.706 maschi, una differenza che sottolinea la
minore aspettativa di vita dell’impropriamente detto “sesso forte”. La
folta comunità straniera è costituita da 2.609 cittadini di varie nazionalità.
I Paesi più rappresentati, come emerge da un’interessante elaborazione
dell’ufficio anagrafe e stato civile, sono: Romania
(1.193 unità), Albania (234), India (173), Marocco (140), Senegal (116),
Moldavia (116), Kosovo (87), Cina (83), Ucraina (66), Algeria (47).
Complessivamente la comunità straniera rappresenta il 12,78 per cento della
popolazione complessiva.
*
Nel campionato esordienti provinciale, i giocatori del team biancorossi di
Salgareda entrano in campo per la partita che si disputerà, per decisione del
giudica sportivo, senza pubblico. Indossano una maglietta che avverte: “Non
siamo razzisti, siamo tutti amici”, affidando ai fotografi e alla stampa la
presa di distanza della squadra dai pesanti insulti rivolti da alcuni tifosi
alla giovane arbitro di origine marocchina.
*
Ha destato orrore il massacro perpetrato da un gruppo di terroristi ispirati al
fondamentalismo islamico nel museo del Bardo a Tunisi, nel quale sono esposti
mosaici riconosciuti da molti come tra “i più belli del mondo”.
Nell'attacco hanno perso la vita 23 persone, tra cui 21 turisti stranieri.
Quattro le vittime italiane. L’arcivescovo di Tunisi, originario di Rai di San
Polo, uscito dall’istituto missionario San Pio X di Oderzo, è partecipe del
dolore provocato alla comunità cattolica (circa 30 mila fedeli di varie
nazionalità) di cui è capo dal febbraio 2013. L’indomani della strage parla
di “risveglio brusco a una dura realtà che forse in troppi, soprattutto nelle
istituzioni, avevano sottovalutato”. “Invece siamo in una polveriera”,
aggiunge. “E l’Europa deve farsi un esame di coscienza”.
*
Curiosità, in coincidenza con l’equinozio di primavera, per l’eclissi
parziale osservata il 20 marzo soltanto nella fase finale del passaggio della
luna davanti al sole che è comunque riuscito a far capolino dal cumulo di
nuvole grigie sufficienti a incupire la giornata, che sarà ricordata dagli
amanti del genere astrofisico. Tra questi va annoverato uno studioso di Ponte di
Piave, Paolo Campaner che nel luglio scorso ha scoperto e fotografato
un’esplosione di stelle, fenomeno conosciuto come supernova ed ha bissato
recentemente la scoperta individuando un evento simile verificatosi a molti anni
luce dalla terra.
*
Parlerà opitergino il restauro del ponte di Rialto a Venezia.
L’aggiudicazione ha infatti individuato il raggruppamento di imprese
costituito da Lares, Lithos, Setten. Il restauro sarà finanziato da Renzo
Rosso, eclettico titolare del brand Diesel. Tra qualche settimana dovrebbe
aprirsi il cantiere sul lato di riva del Vin. E’ soddisfatto il geom. Genesio
Setten, presidente dell’omonima impresa: “Lavorare per il ponte che è uno
dei simboli di Venezia ci riempie d’orgoglio”.
*
Nella vita di provincia, una serie di drammi personali risolti con soluzioni
inaspettate ha punteggiato la cronaca quotidiana. Sono giovani vite stroncate da
quello che viene etichettato come male
oscuro. A volte il disagio esistenziale o gli insuccessi sembrano all’origine
di soluzioni estreme. In altre, ad esempio, il caso del ragazzo che riesce nello
studio,è amato dalla famiglia e stimato nella cerchia delle amicizie, la
decisione di gettare la spugna appare difficile da comprendere.
*
I bambini di oggi corrono il rischio di
un’aspettativa di vita sensibilmente inferiore a quella dei loro genitori. Le
cause vanno ricercate in un’alimentazione non corretta e una sempre più
ridotta attività fisica. Anche nel territorio dell’Azienda Ulss 9,
complessivamente il 30% dei bambini è in sovrappeso e solo l’1% assume le
porzioni di frutta e verdura necessarie Da questi presupposti è partito il
progetto “Merenda sana” nel quale l’Azienda socio-sanitaria ha coinvolto
panificatori e fruttivendoli che renderanno disponibili ad un costo contenuto
prodotti sicuri per una colazione adeguata.
*
In località Tre Piere sulla Postumia un Cash & Carry ha preso il posto del
Famila Superstore, chiuso dopo meno di due anni di attività. Si tratta, in
verità, di un punto vendita all’ingrosso atipico perché in grado di
soddisfare anche le richieste del piccolo dettaglio, rispondendo alla finalità
per la quale era nato tra polemiche il supermercato come negozio di vicinato.
*
Colpi di fucile sparati in aria nella campagna di Faè per dissuadere i
malviventi che girano spesso indisturbati. Questa volta i cittadini, stanchi di
continui furti (ben cinque in una sera, con
scalata di grondaie e forzatura di infissi), hanno passato parola e la
protesta è sfociata in una reazione decisa, con tanto di fucile da caccia e un
altro a pompa. La procura di Treviso ha avviato un’indagine per capire come
sono andate le cose. La vicenda, esasperata dalla somiglianza con il caso del
benzinaio intervenuto a contrastare una rapina nel vicentino finita male per un
giostraio, assume i contorni di una rivendicazione popolare, accompagnata da
raccolta di firme a sostegno dell’imprenditore che rischia la revoca del porto
d’armi: “Abbiamo agito sono per difendere le nostre proprietà”. La
raccolta si sposta di piazza in piazza (Faè, Oderzo, Ponte di Piave, Cimadolmo)
all’insegna dell’etichetta “Io sto con Magro” che popola la rete. Il
sostegno arriva anche dall’avvocato Dalla Libera, e il sociologo Ulderico
Bernardi offre una chiave di lettura: “E’ una protesta che va ascoltata come
esigenza di rispetto. Un urlo che esplode nella notte dell’inefficienza e del
lassismo”.
*
Era il primo maggio 1965, la festa dei lavoratori, una bella data per cominciare
l’avventura di artigiano.
Per
il cinquantesimo di attività in proprio, la moglie ed i figli gli hanno
regalato una targa con dedica affettuosa al “ragazzo di bottega di allora”.
Giancarlo
Gattel aveva iniziato come apprendista in gennaio del 1957, appena compiuti i
quattordici anni, nella barbieria di via Roma.
Non
tradisce stanchezza e voglia di deporre i ferri del mestiere. Da venticinque
anni esercita in piazza del Foro Romano, a cento metri da dove ha cominciato.
*
L’arch. Pasquale Dario –
che ognuno puoi incontrare nelle sue quotidiane passeggiate sotto i portici - ha
riscoperto qualche anno fa i colori, si è attrezzato di tele e si è messo al
lavoro con l’entusiasmo di un ragazzo. Il risultato è quello che ripropone la
mostra allestita nella sala sotto il
campanile propone fino al 30
aprile. Scorci cittadini visti con l’occhio di un professionista amante delle
linee, delle forme e delle proporzioni. Animato da gusto artistico e passione
civile per lo sviluppo armonioso della città in cui vive da molti anni.
*
L’area ex Poscia tra via Grazie e via Dalmazia, fino a qualche anno fa
occupata dal supermercato Europa, verrà destinata ad uso residenziale.
Ammontano a 16 mila metri cubi i volumi edificabili
e a 6 mila metri quadri la
superficie disponibile. Il progetto presentato in consiglio comunale prevede più
edifici da tre e cinque piani e una piazzetta.
* Assolti per non aver commesso il fatto. Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati completamente scagionati dalla Corte di Cassazione, dopo pesanti condanne inflitte in sede d’appello per la morte della studentessa Meredith Kercher. Una presenza familiare a Oderzo, quella di Raffaele Sollecito, visto più volte nei locali del centro accanto alla fidanzata che vive in un elegante condominio dell’immediata periferia.
marzo 2015
QUASI AMICI
“Lascio
la mia città e vado a lavorare a Oderzo, a 28 chilometri da Treviso e 26 da
Pordenone, come ingegnere progettista per componenti auto”, scrive un
internauta. “Qualcuno sa dirmi se è bello vivere lì?”
Tra
banalità ed informazioni acquisite per sentito dire, il tam tam del web
risponde: “Opitergium è una cittadina tranquilla, carina. Certo, non pensare
che affitti e prezzi siano così economici; poi il ricco nordest, sta perdendo
la sua ricchezza”.
Riporta
ad altri tempi il corteo, costituito da intere famiglie, organizzato a fine
gennaio dalle forze sindacali per
manifestare l’annoso disagio delle maestranze della Sole. Chi ha vissuto tempi
di scontri duri, non può fare a meno di notare il clima meno teso e i volti
quasi divertiti dei ragazzi che sembrano in gita scolastica.
Il
complesso di via Verdi, in territorio di Camino, costituì
per la zona l’emblema del passaggio da un’attività prevalentemente
agricola ad una svolta industriale propiziata dal boom economico d’inizio anni
sessanta. Conobbe poi fasi travagliate di riassetti azionari e di trasformazione
produttiva, con passaggi di proprietà dalla Zanussi, all’Electrolux, alla
Plastal. Infine, nel 2010, il salvataggio da una precarietà endemica, da parte
del gruppo Prima. Attualmente la forza lavoro conta circa cinquecento dipendenti
ed un robusto indotto.
Già
da qualche anno, forti odori provenienti dalla zona industriale di Camino
arrivano fino a piazzale Europa, passando per Città Giardino dove sorge la
scuola Parise costretta talvolta a barricare le finestre, e raggiungendo Fratta.
In tempi più recenti, il malessere denunciato è stato affrontato in sede
pubblica, coinvolgendo le istituzioni e dando luogo ad indagini ambientali.
Principale indiziata rimane la Sole.
Esasperato
dallo stato d’incertezza sulle cause del fenomeno, un gruppo di cittadino
promuove un comitato dal nome
“Oderzo liberi di respirare” e inizia una guerra giudiziaria che culmina in
esposti in procura con apertura di un procedimento nella quale il Comune si
costituisce parte civile .
Lavoratori
e sindacati temono che i vertici aziendali, stanchi di tanta pressione sociale,
decidano di concentrare gli investimenti su altri stabilimenti del gruppo. E’
eloquente il cartello che recita “Se chiude la Sole Oderzo muore” e lo sa
bene anche il Sindaco che smorza i toni: “Il Comune rappresenta gli interessi
di tutta la comunità. Ma sia chiaro che non abbiamo niente contro la Sole, anzi
la ringraziamo per il lavoro che dà a moltissime persone. Se il processo penale
escluderà sue responsabilità sarà fatta chiarezza a suo vantaggio”.
Riprendendo
il tema più generale delle opportunità occupazionali, emerge in uno studio di
Confartigianato un dato recente che vede Oderzo tra le aree fiscalmente più
vantaggiose per le imprese, dopo Bovolone e Zevio, nel veronese. “Sono dati
obiettivi che da un lato gratificano e dall’altro spingono a continuare
secondo i principi del buon padre di famiglia”, commenta il primo cittadino,
avv. Pietro Dalla Libera..
E
assicura: “ La riduzione della Tasi sulla prima casa, in discussione a fine
marzo, farà ulteriormente abbassare il livello generale della tassazione,
rafforzando la vocazione di Oderzo ad area tra le più attraenti del Veneto per
le imprese”. Un argomento che non lascia indifferente le comunità frazionali
alle quali la giunta comunale sta facendo visita in queste settimane.
E’ poco più di uno slogan ma sembra convincere: grazie allo spegnimento di un lampione su due dell’illuminazione pubblica, comincerà a diminuire la pressione fiscale. Fossero anche pochi euro all’anno possono dare fastidio in tasca?
Trenta
giorni
* Come si vive a Oderzo? I visitatori la trovano carina, ordinata, ricca di storia e di cultura. L’economia ed il commercio tirano, nonostante la crisi. Ma attività industriale significa anche rischio ambientale. E semplici odori molesti possono dividere una comunità. Ne parliamo nello spazio dell’approfondimento mensile.
E
nel frattempo arriva un primo segnale: entro marzo nuove assunzioni a tempo
indeterminato e premi di risultato per tutti i lavoratori dello stabilimento
industriale di via Verdi..
*
Il progetto avviato a luglio, finalizzato a ridurre i costi dell’illuminazione
pubblica, prevede lo spegnimento di un lampione su due. Non sono mancate le
lamentele soprattutto degli abitanti le zone isolate e più soggette a furti che
rappresentano una piaga di questi tempi. Il problema è stato dibattuto negli
incontri della giunta comunale tenuti nelle frazioni.
*
Il sindaco avv. Pietro Dalla Libera motiva
la scelta di spegnere un lampione su due con la volontà di ridurre i costi
stabilizzati su oltre settecentomila euro. Nei primi sei mesi del
2014 è stato conseguito un risparmio di quasi trentamila euro;
raggiungerà prevedibilmente centomila euro nel 2015.
La scelta di destinarlo a ridurre di 0,1 punto
l’aliquota Tasi (tassa sui servizi indivisibili, a partire dell’illuminazione
pubblica ) sarà presentata nel prossimo consiglio comunale e dovrebbe
comportare in bolletta un risparmio medio indicato in poco meno di venti euro.
*
Aderendo alla tradizionale campagna di Caterpillar su Radiodue “M’illumino
di meno” gli studenti dell’Istituto Brandolini hanno messo in scena in
Piazza Grande un flash mob (traduzione libera: un lampo di folla) per attirare
l’attenzione dei presenti sull’efficienza degli impianti e sul consumo
intelligente, raccontando pratiche virtuose finalizzate al risparmio energetico.
*
Dopo tanto parlare, il sistema di videosorveglianza dotato di una rete di
telecamere distribuite in una vasta area della Sinistra Piave, permetterà entro
la fine di marzo di tenere sotto controllo notte e giorno i territori dei primi
ventisette Comuni inseriti nel progetto, denominato emblematicamente Vi.So.Re,
sviluppato dalla provincia di Treviso con il finanziamento del ministero
dell’interno e della regione. Riguarda tutti i Comuni dell’Opitergino-mottense,
il coneglianese e il vittoriese.
La
sala operativa “data center” collocata a Oderzo, completa di tutte le
apparecchiature, è già funzionante.
Varie
telecamere, di ultima generazione, sono puntate su Piazza Grande, con il Duomo e
il Torresin, e controllano le entrate in città, gli incroci e le rotatorie.
*
Crisi alla Mobil Record di Fontanelle, azienda del legno appartenente al Gruppo
Setten. A fine gennaio, il difficile momento era stato comunicato al personale
con un laconico sms: «La società Mobil
Record è stata messa in liquidazione,
pertanto non è prevista la riapertura. I dipendenti saranno in cassa
integrazione».
Dopo
alcuni tentativi, sembra definita una nuova formula che dovrebbe salvare i
centosedici lavoratori attraverso la rilevazione, da parte dell’imprenditore
Giuseppe Caruso, dell’azienda che sembrava destinata a cessare l’attività.
Una soluzione accolta da tutti con un respiro di sollievo.
*
Ha perso la vita il quarantunenne giostraio Albano Cassol residente da qualche
tempo a Fontanelle, colpito
mortalmente durante un tentativo di rapina ad una gioielleria
nel vicentino. Appena un mese prima, l’uomo, sistemato con la famiglia
in un accampamento di fortuna in aperta campagna, ed in attesa di un altro
figlio, si era rivolto al sindaco Ezio Dan per ottenere un
aiuto a trovare un lavoro onesto e una
sistemazione abitativa decorosa. Dopo il colpo alla gioielleria e la precipitosa
fuga è stato ritrovato dissanguato nell’auto abbandonata dai complici.
*
Il tema della prossima Expo di Milano, “Nutrire il pianeta, energia per la
vita”, è stato riformulato per la tradizionale settimana sociale, promossa
dalla nostra diocesi. Le varie dimensioni del cibo intrecciate con l’esistenza
umana sono state sintetizzate nel titolo generale: “Il cibo per la vita.
Nutrire l’uomo, custodire la terra”. Nella prima delle tre serate, a Sacile,
don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, si è soffermato su
“Cibo curato, cibo abusato”; a Conegliano, Giorgio Bernardelli della rivista
“Mondo e Missioni” ha parlato di “Cibo donato, cibo negato”; a Pieve di
Soligo, nell’ultima tappa, Luca Falasconi, dell’Università di Bologna, ha
concentrato l’analisi su “Cibo eccessivo, terra oltraggiata”.
*
Ha assunto contorni surreali, mentre non si era spenta l’eco dell’ennesima
tragedia del mare al largo della Libia nella quale erano state inghiottite, tra
vittime e dispersi, trecentotrenta persone, la vicenda di trentanove persone
provenienti da Nigeria, Gambia, Burkina Faso, identificati dalla Questura di
Treviso, rifocillati dalla Caritas, sottoposti alle visite mediche e abbandonati
al loro destino davanti alla stazione ferroviaria di Treviso, con l’invito
esplicito della prefettura a disperdersi. Una vicenda sulla quale il ministero
dell’interno ha aperto un’indagine che sicuramente terrà conto delle
difficoltà in cui versano amministrazioni locali, associazioni caritative e
prefettura stessa, lasciate sole.
*
Daniele Pelliciardi, figlio dei coniugi Guido e Lucia, custodi di villa Durante
a Gorgo a Monticano trucidati nell’agosto 2007, ha manifestato su Facebook la
disponibilità a candidarsi nel 2016 alla
carica di sindaco di Oderzo, dove vive, con l’obiettivo principale di
migliorare la sicurezza. La rete ha accolto voci favorevoli e qualche consiglio
alla prudenza.
*
L’elezione di Sergio Mattarella, 73 anni, a presidente della Repubblica è
stata salutata generalmente con
favore in provincia di Treviso anche per l’antico
legame con il mondo cattolico. Nel 1991, a Casa Toniolo, fu
relatore alla settimana sociale promossa dalla Vita del Popolo nella quale parlò
della Centesimus Annus, a cento anni dalla Rerum Novarum.
Durante
i quattro scrutini a Montecitorio si è notata al tavolo della presidenza,
composta di solo donne, Elisabetta Serafin, segretario generale di palazzo
Madama, figlia di un assistente parlamentare di origine opitergina.
*
Non succede solo in prossimità di Piazza di Spagna a Roma dove la Barcaccia è
stato oggetto di stupido danno; può accadere anche davanti all’altare della
Patria a Oderzo. La differenza è che la vasca di piazza della Vittoria non è
stata danneggiata. I vandali si sono limitati a gettare in acqua lumini votivi e
a collocare in giro cartelli con sberleffi a personaggi della cronaca politica.
Un modo per farsi notare?, si chiede Italo Benedet che ha preso a cuore il
decoro dell’arredo urbano pubblico e ha prontamente provveduto a sistemare le
cose.
*
Il Duomo era strapieno per l’estremo saluto a Maurizio Barattin, 77 anni,
fondatore con i fratelli dell’azienda vitivinicola di Rustignè. A Faè, paese
natale, aveva avviato una delle prime imprese di lavorazione agro-meccanica. Per
più di venti anni è stato impegnato nella vita amministrativa, ricoprendo gli
incarichi di consigliere comunale e di assessore all’agricoltura. Fu uno dei
soci fondatori del consorzio maiscoltori e cerealicoltori del Piave. La messa di
commiato, presieduta dal fratello Vincenzo, cappuccino a Trieste, è stata
concelebrata da dieci sacerdoti.
*
Si è spento, a cinquantaquattro anni, il dottor Luigi Moretto, vinto da un male
diagnosticato quattordici mesi prima. Esercitava la professione di medico di
famiglia nell’ambulatorio San Tiziano sulla strada Postumia, dopo un’analoga
esperienza a San Donà di Piave ed un lungo servizio di guardia medica a Oderzo.
La mamma, professoressa Vittoria Costa, era conosciutissima per aver insegnato
per lunghi anni alla scuola media statale e all’istituto Sansovino.
* Da bambina Samantha Cristoforetti, trentina d’adozione e prima donna italiana ad andare nello spazio, voleva raggiungere le stelle. Il sogno è diventato realtà se è vero che la stazione spaziale internazionale, raggiunta in novembre a bordo della navetta Sojuz, brilla con l’intensità di Giove e di Venere. In febbraio sono stati diversi i passaggi effettuati con traiettoria sopra il Triveneto visibili ad occhio nudo. E’ stata un’emozione poterla seguire per circa cinque minuti sopra le nostre teste, sapere che è grande come un campo di calcio e pensare che viaggia ad un’altezza media di quattrocento chilometri ed una velocità di ventottomila chilometri orari.
febbraio 2015
L'ALTRA GUERRA
Fa
una certa impressione trovare all’ingresso dell’autostrada tre pattuglie di
carabinieri armati di mitraglietta e ritrovarne altre due al casello d’uscita,
per un’azione di controllo evidentemente dettata dall’allarme terrorismo.
Siamo
reduci da una giornata di aggiornamento vissuta nel carcere di Padova, dove
oltre ottocento detenuti, ristretti in spazi concepiti per trecentottanta
persone, attendono giorni più fausti con l’ardua speranza di uscire migliori
dalla loro triste condizione. Tra gli ultimi interventi, è stata toccante la
testimonianza di Claudia Francardi, moglie dell’appuntato Antonio Santarelli
vittima di un’aggressione il giorno di Pasquetta 2011, ad un posto di blocco
all’uscita di un rave party in provincia di Grosseto, e morto dopo tredici
mesi di coma vegetativo. Lasciando da parte ogni spirito di rancore, la giovane
donna è impegnata a collaborare a un’azione di recupero di Matteo Gorelli,
quasi ventenne all’epoca dell’episodio che ha segnato irreparabilmente la
loro vita. Dall’incontro della
vedova del carabiniere con la madre del ragazzo, condannato a vent’anni di
reclusione, è nato un percorso di vicinanza che ha portato entrambe al
desiderio di aiutare altri a camminare dentro sentieri di riconciliazione.
Tornando
alla cronaca, è palpabile ovunque l’allarme che ha pervaso la vita quotidiana
dopo la duplice carneficina di Parigi. Il prefetto di Treviso ha convocato un
vertice sulla sicurezza. Non è passata nell’indifferenza la valutazione del
Viminale che il Nordest, dal quale sarebbero partiti giovani islamici impegnati
a combattere in Iraq e in Siria, è a rischio. Qualcuno ritiene perfino che un
freno alla libera circolazione delle persone all’interno della stessa area
degli stati aderenti al trattato di Schengen possa costituire
una soluzione. Non ha certo giovato ad alleggerire la tensione generale la
vicenda di Greta e Vanessa, che stanno pagando a caro prezzo la loro
inesperienza ed incoscienza per essersi lanciate in una situazione più grande
di loro, e a conti fatti costosa per la collettività.
Da
una guerra all’altra. Nel centenario della partecipazione dell’Italia al
conflitto, si è appena conclusa a San Polo di Piave una mostra sulla Grande
Guerra visitata da oltre un migliaio di persone e da numerose scolaresche. La
contrapposizione dei fronti aveva il merito – ci si passi il termine – di
obbedire a criteri ben definiti e a strategie classiche. Sono commoventi le
immagini esposte per un mese al Gambrinus che mostrano la vita di trincea, gli
spostamenti di truppe, gli attacchi al nemico, i feriti, la ritirata, il Piave,
l’anno della fame, le esecuzioni (come quella dei legionari cecoslovacchi,
considerati traditori dal comando austroungarico e giustiziati a Oderzo), la
“vittoria”.
Nel
2008, con una visita a Vittorio Veneto a novant’anni dalla fine del primo
conflitto mondiale, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che lascia
la carica dopo nove anni travagliati per le sorti del Paese, aveva reso omaggio
alla memoria di seicento mila soldati caduti in nome della Patria e per ideali
di libertà.
I
canti intonati per farsi coraggio, per implorare un occhio di misericordia
dall’alto o per criticare decisioni incomprensibili sono ancora a testimoniare
la dura condizione di questi giovani in armi.
Tra
il 1915 ed il 1916 Alberto Martini, il precursore del surrealismo, interpretò
magistralmente forme di dissenso con una serie di cartoline (presentate a
palazzo Foscolo proprio nel 90° anniversario di Vittorio Veneto) che
rappresentavano vicende ed intrighi politici e proponevano una lettura degli
eventi bellici spiccatamente satirica. Per l’occasione, Eugenio Bucciol aveva
illustrato l’opera di sensibilizzazione compiuta attraverso cartoline, tavole
illustrate, vignette quando, a differenza di oggi, i confini tra satira e
vilipendio erano chiari.
Nel
giorno dell’Epifania, il fondatore e primo presidente del Centro di
documentazione di San Polo di Piave ci ha lasciato, dopo aver trovato l’unico
significato plausibile della guerra, quello di trasmettere alle popolazioni
un’inesauribile voglia di pace. Dal suo osservatorio privilegiato nella
capitale dell’ex impero asburgico aveva scoperto nella cultura la chiave per
superare i muri dell’ostilità e dell’indifferenza. Nemici terribili.
L’altra guerra.
Trenta
giorni
*
Strage a Parigi nella sede del giornale satirico “Charlie Hebdo”. Altro
sangue in un negozio ebreo preso di mira. La duplice strage viene paragonata
all’attentato alle torri gemelle. E’ allarme rosso in tutta Europa. La
convivenza civile è ferita. Ne parliamo nello spazio dell’approfondimento
mensile, commentando anche la perdita di un amico del Dialogo “Eugenio Bucciol”
che aveva studiato molto la cultura delle comunità e la grande storia.
*
Timidi segnali di ripresa a Nordest: uno studio di categoria prevede per il 2015
il segno più per il prodotto interno lordo, i consumi e soprattutto l’export,
ed una sostanziale tenuta dell’occupazione.
*
La polemica sui pini marittimi abbattuti in riva al Monticano arriva in
consiglio comunale. L’agronomo Claudio Corazzin spiega come essi fossero da
tempo compromessi e pericolosi per l’incolumità pubblica. Le minoranze non
hanno mancato di criticare l’amministrazione comunale per i ritardi
nell’intervenire e per la scarsa informazione all’opinione pubblica. Un
cartello in bella mostra all’ingresso del municipio informa sull’opera di
valorizzazione del verde pubblico portata avanti per accompagnare ogni nascita
con un nuovo albero: nel 2014 sono stati messi a dimora, in zona industriale di
Camino e in via Pezzulo nell’area Masotti, complessivamente 170 carpini a
fronte dei 167 bambini nati nell’anno precedente.
*
E’ ancora viva, tra i viaggiatori della tratta Treviso Portogruaro,
l’impressione per la reazione di un ragazzo senza biglietto all’energico
richiamo di un’autista donna di un autobus di linea: sputo, insulto e schiaffo
accompagnati da una minaccia di morte. Dopo trent’anni di servizio è la prima
volta che le capitava qualcosa di così grave. Una segnalazione successiva fa
ritenere che il giovane abbia preso al volo un treno in partenza dalla stazione
di Oderzo verso Portogruaro. E le stazioni fantasma, ormai prevalenti su quelle
presidiate, sono i luoghi ideali per compiere atti di vandalismo e di
trasgressione delle regole di comportamento civile. Soprattutto la tendenza a
non pagare il biglietto sembra molto diffusa tra gli utenti di alcune corse.
*
Ha destato impressione il mortale incidente di madre e figlio di Fontanelle,
Grazia e Tino Pagotto, rispettivamente 39 e 71 anni, inghiottiti dalle acque del
lago di Restello sul Fadalto, nel quale era piombata l’automobile guidata
dall’uomo. L’antica chiesa parrocchiale non è bastata a contenere tutte le
persone venute per l’ultimo saluto. Uniti
nella vita come nella tragica fatalità.
*
Omaggio a Tutankhamon: l’arte egizia incontra l’arte contemporanea. E’ il
titolo della mostra organizzata a
palazzo Foscolo da Oderzo Cultura e curata dall’egittologa Donatella Avanzo,
apprezzata dal pubblico opitergino per precedenti iniziative in città. Il
percorso guidato porta di sala in sala il visitatore a ritroso nel tempo fino
alla dinastia egizia che regnò nel
secondo periodo intermedio, indicativamente tra il 1600 e il 1500 avanti Cristo.
La mostra comprende anche opere d’arte contemporanea di ventidue artisti che,
trattando da materiali diversi, come vetro, metallo, legno, si sono ispirati
alla mitologia dell’antico Egitto. La mostra, inaugurata il 20 dicembre rimarrà
aperta fino al 3 maggio prossimo.
*
Consentirà ai Comuni del territorio opitergino-mottense di entrare nel circuito
regionale che promuove le iniziative turistiche. E’ la tassa di soggiorno
entrata in vigore dal 1° gennaio di quest’anno, applicabile per un massimo di
cinque pernottamenti. Per dare un’idea, si oscilla tra uno e due euro a
seconda della categoria della struttura ricettiva.
Il gettito dell’imposta, stimato intorno ai settanta mila euro
l’anno, coprirà anche il costo di funzionamento dell’ufficio di
informazioni turistiche. Il flusso 2013 ha fatto registrare quasi ventimila
arrivi.
*
Un’ondata di freddo si è abbattuta a fine anno sulla provincia, facendo
scattare l’allarme ghiaccio sulle strade. La neve ha fatto soltanto una timida
apparizione, senza attecchire.
*
Mentre qualche grossa azienda annuncia licenziamenti, c’è anche chi ha fatto
trovare sotto l’albero di Natale un bel regalo. E’ il caso della società
opitergina Nice (1300 occupati nel mondo), specializzata in automazioni per una
casa “intelligente” che ha riconosciuto ai quasi 260 dipendenti della sede
centrale un buono spesa di 150 euro.
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Nel quadro dell’organizzazione sanitaria pubblica, la Regione ha confermato
fino alla fine del 2015 al dott. Giuseppe Dal Ben l’incarico di direttore
generale dell’Azienda socio-sanitaria di Chioggia svolto
a titolo gratuito in aggiunta al gravoso incarico di direttore generale
dell’Azienda di Venezia.
*
Il dott. Carlo Piciocchi, direttore del servizio di oculistica di Oderzo e
direttore del dipartimento medico-chirurgico integrato ha raggiunto il meritato
riposo dopo 42 anni di lavoro, dei quali 18 trascorsi nell’ospedale di Oderzo
quando ancora era struttura dell’unità locale socio-sanitaria n. 11. La
competenza professionale e le doti di umanità hanno fatto di lui una figura
apprezzata da migliaia di grandi e piccoli che hanno ricevuto le sue cure. Nel
riconoscere questi risultati e ringraziare il professionista, l’Azienda ha
voluto rassicurare la popolazione assistita. In attesa di verificare le
condizioni per un incarico stabile, la direzione della struttura di oculistica
è stata affidata al direttore responsabile del reparto oculistico di Ca’
Foncello, dott. Giuseppe Scarpa.
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Bepo Tonon invitato all’Expo di Milano, la cui mascotte è una curiosa
composizione di frutta. Richiamando gli originali dipinti cinquecenteschi di
Arcimboldo, che con i prodotti della terra stupì e divertì, il titolare di
Ca’ Lozzio, maestro della scultura floreale ha ideato per l’occasione un
grande quadro pieno di rose, con i mille petali, rosati, bianchi, multicolori,
ricavati da zucche e legumi. Non poteva mancare il pavone vegetale che è ormai
il simbolo della sua produzione artistica.
*
I panevin rei di appestare l’aria con fumi nocivi. L’Arpav non ha dubbi,
dati alla mano. Per almeno sei ore, nella fascia centrale del Veneto, l’aria
è andata letteralmente fuori schema. La stazione di Mansuè ha fatto registrare
il valore di 234, contro una soglia di polveri sottili di 50. Intervenendo a
difesa delle tradizioni popolari, il sociologo Ulderico Bernardi rilancia:
“Cos’è irrespirabile e irrimediabilmente nocivo, l’aria intorno ai
Panevin che durano un paio d’ore o i fumi industriali, le emissioni delle
caldaie dei condomini o dei tubi di scappamento di milioni di automobili? E
ancora: quanto costano la rottura del vincolo fra le generazioni, la
frantumazione della società, la perdita della memoria collettiva?”
*
Molti sostengono che il 2015
dovrebbe essere l’anno della svolta. La crisi generale che stiamo vivendo è
destinata a durare ancora a lungo, perché non riguarda solo l’economia, ma
anche la società, la politica, le istituzioni, la cultura. Prosegue il
sindacalista Franco Lorenzon, segretario generale della Cisl Belluno- Treviso:
“Cosa riesce a tenere insieme una società se non un’idea comune del futuro.
Occorre trovare risposte nuove e operare quel cambio di mentalità – o meglio
di cultura – senza il quale ogni ripresa economica sarebbe solo transitoria e
instabile”.
*
Chiusura del “Famila superstore “, aperto dopo varie polemiche poco più di
un anno fa, come negozio di vicinato, almeno nelle intenzioni. Una breve vita
piuttosto sofferta per la concorrenza spietata del settore. Dovrebbe prendere il
posto un “cash and carry”, cioè un self service all’ingrosso per i
professionisti dell’alimentazione. Una storia finita com’era cominciata.
* L’influenza di stagione ha trovato terreno fertile in una fetta di popolazione probabilmente più spaventata dal vaccino che dalle conseguenze del virus. Considerato anche che l’epidemia di quest’anno è più aggressiva del solito, gli esperti non si stancano di raccomandare la vaccinazione per evitare la diffusione del contagio e, per le persone colpite, le complicazioni all’apparato respiratorio.
* Il ristorante tipico della tradizione opitergina “Quattro Corone” aggiorna il proprio dizionario: a mezzo giorno parlerà veneto proponendo piatti della cucina tra Piave e Livenza, alla sera aprirà a nuovi orizzonti e porterà il commensale verso la Grande Muraglia cinese. Un modo per sperimentare nuovi sapori e per viaggiare con la fantasia.
gennaio 2015
STRADA LUNGA
Sul
piano amministrativo, possiamo registrare positivamente la promessa cessione
dell’ex caserma Zanusso, come risultato significativo del federalismo
demaniale (dato che si sono perse le tracce del federalismo “tout court”). Saranno
presto a disposizione, senza contropartita economica, un’area verde di nove
ettari e ampi volumi dimensionati sull’accoglienza di diverse centinaia di
militari quando la leva era obbligatoria. Le proposte di valorizzazione del
complesso non mancano e, più volte, il Sindaco si è dichiarato aperto a
valutarle. Gruppi e associazioni, culturali, sportive e di volontariato sociale
hanno sempre accarezzato l’opportunità di avere spazi adeguati alle loro
attività, e si stanno muovendo. Sarà sicuramente un argomento che entrerà
nell’agenda politica in vista del rinnovo dell’amministrazione comunale il
cui mandato scadrà nella primavera del 2016.
Un
impegno piuttosto gravoso per le casse municipali rappresenta l’applicazione
della sentenza del consiglio di Stato che, rovesciando la posizione del
tribunale amministrativo regionale, ha obiettato che la ristrutturazione del
vecchio foro boario non avesse le caratteristiche di perequazione rispetto
all’intervento urbanistico realizzato in località Trepiere, dov’è sorto il
supermercato Famila. La decisione comporterà dunque la restituzione alla
proprietà Cama di circa quattrocento mila euro spesi per “mettere in
sicurezza” il piazzale della Vittoria, peraltro reso funzionale alla
destinazione a parcheggio voluta. In
compenso saranno disponibili altrettante risorse da impiegare questa volta per
alleggerire l’impatto dell’attività commerciale con un’utilissima pista
ciclabile lungo la Postumia.
Un
esempio di collaborazione tra istituzioni civili e Chiesa locale è stato,
nell’ambito della visita pastorale,
l’incontro
del Vescovo di Vittorio Veneto con i sindaci e gli amministratori pubblici
della forania. Un confronto positivo per rinsaldare, pur nella distinzione dei
ruoli e nell’autonomia delle scelte, forme di
intervento a difesa delle fasce più bisognose di sostegno, grazie anche
al dinamismo del multiforme volontariato di cui tutta la comunità è ricca.
Una
sintomatica convergenza notata in più occasioni della visita pastorale, che ha
toccato ambiti sociali finora inesplorati, è stato l’incontro con il mondo
dell’impresa che ha messo in luce temi un
tempo
ignorati,
come l’importanza della sintonia con il territorio.
Più
in generale, motivi di preoccupazione non mancano. E partono da segnali
inquietanti come l’imbarbarimento delle relazioni (autisti del trasporto
pubblico accerchiati dal branco o malmenati da singoli di giovanissima età ) e
la perdita di valori (a cominciare dalla partecipazione, misurabile con
l’affluenza alle urne, dalla fiducia nelle istituzioni, tendente al basso, e
dal significato delle autonomie locali, decisamente svilito).
Basterà
un geniale attore di teatro, come Benigni, a farci riscoprire il decalogo dei
buoni sentimenti e la strada del vivere civile? Con noi se lo chiedono gli
affezionati lettori.
Auguri
di buon anno a tutti.
Spigolature
di un anno
Prima
di mandare in soffitta l’anno appena trascorso, ripercorriamo alcuni eventi più
significativi.
*
I residenti in Comune di Oderzo al primo gennaio 2014 erano 20.416. Una curiosità:
la popolazione femminile è superiore a quella maschile di un migliaio di unità.
Gli Stati di provenienza della comunità estera (oltre duemila settecento unità)
sono in ordine di consistenza numerica: Romania, Albania, India, Marocco,
Senegal, Kosovo , Moldova, Cina . I cittadini stranieri nati in Italia sono
oltre trecento.
*
Prima della pesante condanna in appello a Firenze per la morte violenta, sei
anni fa, della studentessa britannica Meredith
Kercher nella “notte di Halloween” a Perugia, lo studente Raffaele Sollecito
è stato notato in più occasioni nei locali pubblici di Oderzo accompagnato da
una hostess di volo, originaria di Ponte di Piave. Un ragazzo come tanti, una
coppia innamorata: così li descrive chi ha avuto modo di vederli in città.
*
In un incontro a Treviso (con visite ad una
scuola e ad un’azienda del settore dell’innovazione), rispondendo ad
una precisa richiesta del Sindaco di Oderzo, il presidente del consiglio Matteo
Renzi si è impegnato a liberare dal vincolo del patto di stabilità il
rifacimento antisismico della scuola “Nazario Sauro” di Piavon. Il premier
ha voluto conoscere alcuni aspetti della nostra realtà e sentire soprattutto le
esigenze prioritarie.
*
La solenne canonizzazione del papa di transizione, Giovanni XXIII, e di uno dei
papi più longevi, Giovanni Paolo II, ha fatto rivivere in molte persone momenti
del rapporto dei nuovi santi con la diocesi di Vittorio Veneto. Da patriarca di
Venezia, il cardinal Roncalli soggiornò più volte, tra il 1953 ed il 1958,
nella villa di San Pietro di Feletto, fermandosi a parlare con la gente nelle
sue passeggiate per la collina. Giovanni Paolo II, quasi trent’anni fa, volle
onorare il suo predecessore Albino Luciani
con un pellegrinaggio partito da Vittorio Veneto e proseguito per Riese
San Pio X per concludersi in laguna.
*
Un albero per ogni neonato, in tutto centosessantasette piante cresceranno
in zone individuate per dare esecuzione alla legge. Sono la via Giovanni
Pezzulo, in area Masotti, e la zona industriale di Camino. Le essenze arboree
scelte sono carpini e querce. Qualcuno ha letto il provvedimento come atto di
riparazione per tagli di piante ad alto fusto, o comunque datati, molto
criticati.
*
Alle elezioni europee del 25 maggio il partito democratico raggiunge il 40,83%,
il Movimento 5 Stelle il 16,29%, Forza Italia il 15,52%, Lega Nord 15,01%, Nuovo
Centro Destra 3,29%, Fratelli d’Italia 2,99%, L’Altra Europa 2,89%, Scelta
Europea 1,75%. L’astensione sfiora il 45%; nessun candidato per la Sinistra
Piave conquista il seggio a Strasburgo.
*
Oderzo invasa un’altra volta? No, sono soltanto figuranti Marcomanni. Insieme
ai legionari romani hanno sfilato per le vie del centro accolti da una folla
accorsa per la rievocazione storica che torna ogni due anni e porta una ventata
di folclore.
*
L’oleificio Medio Piave, sorto in anni di distrazione per la tutela ambientale
proprio di fronte a villa Galvagna, è stata ammesso al concordato preventivo.
Una procedura avviata per evitare il fallimento a causa di un deficit
patrimoniale ed un gravissimo indebitamento verso banche e fornitori valutato in
74 milioni di euro. Il complesso industriale occupa una cinquantina di operai,
in larga parte stranieri.
Secondo
gli ultimi sviluppi, la proposta di concordato sarà sottoposta all’assemblea
dei creditori convocata per marzo 2015.
*
Manuela Tonon è il “cittadino meritevole” dell’anno 2014 per
il Rotary Club opitergino-mottense, che le ha conferito il premio Paul
Harris per l’impegno esemplare a favore della collettività. Ha fondato la
locale sezione della. Lilt ed ha sensibilizzato la cittadinanza sulla
prevenzione dei tumori, soprattutto femminili, con incontri scientifici e con
campagne vistose come le biciclette e, quest’anno, gli audaci tacchi dodici,
posti sulle rotonde a richiamare l’attività della benefica associazione.
*
Le immagini della Costa Concordia, trainata dall’Isola del Giglio fino a
Genova per la rottamazione, hanno fatto il giro del mondo e tenuto in ansia
ecologisti e non solo. Non tutti sanno che alla realizzazione del sistema per il
collegamento rapido e la sicurezza delle catene distribuite sotto la chiglia e
dei cassoni di sostegno della nave hanno partecipato alcuni opitergini. Tra gli
ingegneri impegnati: Erminio e Francesco Dell’Aica e Stefano Rui.
*
La Residenza per Anziani di Oderzo ha un nuovo consiglio d’amministrazione,
formato dall’avv. Matteo
Costantin (presidente), l’ing. Silvia Serafin (vice presidente),
il rag. Daniele Candosin, il rag. Giovanni Da Ros e il rag. Riccardo
Zanetti (consiglieri). Gli ospiti assistiti sono circa 140, compresi i
frequentatori del centro diurno. Nella residenza Pagani, vi sono poi 39 persone
per lo più provenienti dal residuo
psichiatrico.
E’
cominciata una fase nuovam speriamo meno tribolata della precedente.
*
Si è svolta a Oderzo la giornata missionaria diocesana. La riflessione si è
sviluppata sullo scambio tra chiese come opportunità di crescita in spirito di
accoglienza reciproca, messa duramente in crisi dalle tragedie dei migranti in
fuga dalla guerra civile e dalla diffusa indifferenza per la morte di migliaia
di persone annegate nel Mediterraneo. Alla liturgia
eucaristica, concelebrata dai vescovi Corrado Pizziolo e Armando Bucciol
e animata dalle suore nigeriane e da gruppi d’immigrati, è seguito il
pranzo etnico in patronato.
*
Allarme meteo nella Marca durante la pazza estate.
Per fortuna, gli interventi d’innalzamento dell’argine tra ponte e
ponte hanno scongiurato lo straripamento del
Monticano, in corrispondenza del centro storico. Per far fronte alle ricorrenti
emergenze servirebbero tuttavia, dopo il sospirato completamento della diga di
Ravedis, altre misure di sicurezza sul corso del Livenza come la traversa di
Colle sul Meduna che attende da oltre trent’anni e il bacino del Prà dei Gai
per contenere le piene.
*
Era appena terminata, a San Vincenzo de’ Paoli, la visita pastorale quando, in
una notte di ottobre, la chiesa è stato profanata con il furto di una pisside
contenente ostie consacrate e di una teca. Il caso è stato risolto celermente
dalle forze dell’ordine con l’arresto di due giovani balordi che si erano
rifugiati nei sotterranei dell’ospedale di Conegliano con le preziose
suppellettili. Il giorno della scoperta del furto, il Vescovo ha presieduto
nella chiesa affollata una Messa di riparazione per l’atto sacrilego compiuto.
*
Il Dialogo ha compiuto cinquant’anni di vita essendo uscito col primo numero
in dicembre 1964. Tra i fondatori, insieme con mons. Paride Artico, Bepi
Vizzotto e don Giacomo Ferrighetto, vi era uno studente universitario di belle
speranze e tanta voglia di conoscere il mondo, Adriano Madaro, attratto già
allora dall’oriente.
A
distanza di mezzo secolo e in un quadro di
profondo cambiamento tecnologico, il mensile, che si trova a competere con le
sfide delle nuove forme di comunicazione, intende continuare ad affermare i
valori del Vangelo, della famiglia, della solidarietà sociale e si sente
chiamato a svolgere un ruolo di informazione e di sensibilizzazione a beneficio
della comunità.
*
Il nostro territorio non sfugge al triste primato di furti nelle case di cui è
vittima la Marca che si ritrova tra le cinquanta province italiane maggiormente
colpite. Oderzo è stretta nella morsa dei ladri che agiscono anche di giorno e
non hanno risparmiato ville e canoniche. Per strada c’è anche chi, senza
perdersi di coraggio, ha difeso la borsa prendendo a ombrellate qualche incauto
rapinatore.
*
In dicembre, tragedia sul lavoro in via Padova nella zona industriale di Camino.
Massimo Sarri, quarantasettenne di Mansuè, ha trovato la morte per
schiacciamento durante un intervento di manutenzione in un’azienda che produce
acciai e lamiere per impianti di refrigerazione. Il tecnico, descritto
come esperto e meticoloso, stava riparando il macchinario piega-lamiera quando
è rimasto intrappolato senza scampo. Inutili i soccorsi.
*
Si è concentrato sulla scadenza di fine anno il versamento del saldo Tasi
(tassa sui servizi indivisibili quali illuminazione, manutenzione delle strade,
verde pubblico) e Imu (dal quale sono esenti i possessori della casa in cui
abitano). Lunghe attese agli sportelli degli istituti di credito e degli uffici
postali.
*
Ha ricevuto il titolo di “Atleta dell’anno” per la Marca e il “Collare
d’oro” del Coni Silvia Marangoni, campionessa di pattinaggio artistico in
line, vincitrice di dieci titoli iridati e undici europei.
* Chiudiamo con una notizia beneaugurante. I dati della Cgia (associazione artigiani piccole imprese) di Mestre aprono complessivamente all’ottimismo: nel 2014 le esportazioni sono cresciute del 2,2% in Veneto, mentre la cassa integrazione è diminuita del 16%.