archivio 2013

dicembre 2013

MINUETTO O MARCIA LENTA

 

Iniziamo con un viaggio di ordinaria normalità in mezzo a tanto fervore di discussioni che hanno animato la ripresa dell’anno scolastico e, prima ancora, accompagnato le perplessità sulla prevista introduzione dell’orario ferroviario ‘cadenzato’.

La partenza è fissata poco dopo le sette dalla stazione di Oderzo, da tempo all’attenzione della cronaca. Le buche sul piazzale sono un ricordo così sbiadito da far passare in secondo piano il piacere di usufruire di un comodo parcheggio ben illuminato. Direzione Portogruaro, diventato capolinea giusto cento anni fa: il completamento della linea che si fermava a Motta avvenne nel 1913.

Il treno, un bel Minuetto, ideato per sostituire i vecchi locomotori e le obsolete carrozze, presenta un allestimento moderno, con tanto di divanetti, e ampie vetrate. Scorre la campagna mossa dai colori autunnali e dai vapori delle prime nebbie. Sembra quasi una corsa dietro lo specchio, abituati come siamo a conoscere solo la faccia rivolta alla strada. Qualche silenziosa fermata rompe ogni tanto, tra campi appena arati e capannoni sonnacchiosi, il moto uniforme del convoglio.

Un gruppetto di militari in divisa mimetica salito con noi ci porta la memoria alla visita di leva, preceduta da avviso di chiamata con allegato biglietto per una corsa gratuita, e al viaggio sulla vecchia littorina, verso Treviso, prima della chiusura del ponte sul Piave in occasione della disastrosa alluvione.

Dopo la disattivazione per i danni, si apriva una serie lunghissima di convegni, tavole rotonde, appelli, proteste, mezze promesse, assicurazioni. Infine la decisione di ripristinare la linea. Sull’alternativa tra esclusivo trasporto merci e servizio anche passeggeri e sull’attraversamento di Oderzo, per dieci anni e oltre, le ipotesi si sprecarono, con numerosi cambi di fronte per il tracciato (più a sud o nella vecchia sede) e per il passaggio sulla Postumia (a livello di campagna, in sopraelevazione o in trincea). La pressione popolare, mossa da interessi specifici e contrapposti, contribuiva a rendere più difficile la soluzione di un problema già complicato.

Finalmente, in settembre 2000, dopo trentatré anni, ritornava il treno passeggeri in stazione di Oderzo, sia pure senza banda municipale e contorno di festeggiamenti che avevano caratterizzato l’inaugurazione nel 1885.

Ma torniamo al presente. Alla partenza, avevamo dovuto frenare un moto di rabbia per l’obliteratrice ostruita di proposito da qualche vandalo in cerca di emozioni. Per fortuna l’altra funzionava, così come il distributore automatico di biglietti. In compenso la bacheca degli orari era stata sfondata con la forza bruta.

Affondando ulteriormente il bisturi nella piaga, anche le corse sono state tagliate, con grave disappunto degli studenti e dei lavoratori pendolari. L’abolizione più dolorosa, quella della corsa delle 7.30 risponde all’introduzione dell’orario costruito su un mix di domanda manifestata in determinate fasce orarie e di disponibilità di mezzi e di uomini per soddisfarla. Una quadratura del cerchio di difficile fattura.

Per offrire valide ragioni all’assessore ai trasporti, arrivato pochi giorni prima a rendersi conto di persona della situazione opitergina, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Pietro Dalla Libera, è impegnata in una campagna di sensibilizzazione a favore del treno e della salvaguardia dell’ambiente. Per questo ha rappresentato i disagi conseguenti ai tagli di corse e si è attivata, su più fronti, per coagulare la forza di  pressione delle comunità servite dalla linea Treviso-Portogruaro.  L’azione corale, accompagnata da una raccolta di ottocento firme tra i pendolari e da una mozione votata dal consiglio comunale, sta dando frutti quasi insperati. Tanto che l’assessore regionale Chisso, tornato ad Oderzo a distanza di qualche settimana, ha promesso pubblicamente che sia la fascia del mattino che quella della sera saranno adeguatamente coperte. In altre parole, rimarrà la corsa delle 7.30 per Treviso e l’ultimo treno lascerà il capoluogo alle 21.30.

E’ probabile che il tema rimanga caldo per molto tempo.

(nella foto: il treno in stazione di Oderzo)

Trenta giorni

* La revisione degli orari ferroviari  nella linea Treviso - Portogruaro ed i servizi offerti all’utenza vengono portati all’attenzione del consiglio comunale, con una mozione che evidenzia le esigenze della città. All’annoso problema riserviamo lo spazio dell’approfondimento mensile.

* L’Europa raccomanda di regolamentare il traffico urbano predisponendo adeguati piani anti-smog. E il capoluogo di provincia vieta la circolazione alle automobili obsolete, suscitando consensi e critiche sia dalla popolazione che dal mondo commerciale. Un opuscolo a fumetti spiega l’ordinanza anti-smog firmata dal sindaco Manildo.

* La multinazionale svedese Electrolux studia l’abbandono dell’Italia, comparando costi e competitività. Tra le linee produttive poste sotto la lente d’ingrandimento figurano le vicine Susegana  e Porcia di Pordenone.  L’operazione mette a rischio complessivamente quasi quattromila posti di lavoro. Su Susegana pende l’insidia del’est dove costa meno  la manodopera. Si mobilitano i sindaci e non si fanno attendere azioni di protesta delle maestranze, a cominciare da blocchi stradali sulla Pontebbana  per sensibilizzare l’opinione pubblica. Numerosi i posti a rischio anche all’Europeo di Cessalto e alla Mobil Record di Fontanelle.

* Se la crisi si misura anche sulla fiducia dei cittadini, c’è da attendersi che duri ancora dato che il sessantun per cento dei partecipanti ad un sondaggio prevede un periodo di almeno due anni prima di uscire dal tunnel in cui  si trova l’economia.

* In cinque anni, le famiglie hanno perso qualcosa come mille euro a causa delle addizionali e del drenaggio fiscale. Secondo un’indagine della Cisl e dell’Università di Firenze, i salari nonostante la crisi sono lievemente aumentati ma l’effetto degli aumenti di tributi e dell’esplosione delle addizionali regionali e comunali ha impoverito le famiglie.

* E’ stata eseguita la bonifica degli ex magazzini Momi vicino alla rotatoria di Spinè che presentavano una superficie di trecento metri quadri di eternit. Nell’area dismessa, il piano di assetto del territorio prevede un edificio residenziale.

* L’atleta originario di Piavon Nicola Favretto, si è distinto con la nazionale italiana basket per giocatori in carrozzina nel campionato europeo recentemente disputato a Francoforte.

* Basta andare su ‘you tube’ per gustare l’esibizione dell’atleta Silvia Marangoni ai campionati mondiali di Taipei capitale di Taiwan, forse più conosciuta come Formosa, valsa alla ventisettenne atleta portacolori delle Fiamme Azzurre il decimo titolo mondiale di pattinaggio artistico a rotelle (in-line). La prova decisiva, un mix di potenza e di eleganza, non poteva deludere, e così è stato. Una dedica particolare la campionessa che entra nella leggenda l’ha riservata alle persone rimaste senza lavoro e agli imprenditori in difficoltà.

* E’ entrata in funzione a metà novembre  la pista di pattinaggio allestito in piazza Castello che costituisce un’attrazione particolarmente gradita ai bambini e ai giovani capaci di disegnare armoniose evoluzioni sul ghiaccio.

* Frutti di stagione al mercato del sabato dove si possono trovare prodotti tipici della tradizione rurale come cachi, melegrane e nespole. “Il tempo e la paglia fanno maturare le nespole”, come dicevano i nostri vecchi.  Nulla impedisce di accompagnarli a noci e nocciole abbinate ad un buon calice di vino novello.

* Influenza di stagione anch’essa: arriva l’americana. Il vaccino per ripararsi è disponibile nelle farmacie. La campagna di prevenzione prevede la distribuzione gratuita per gli ultra sessantacinquenni e per le categorie a rischio e più esposte.

* Si intitola “Di fuoco in fiamme” la mostra che il creativo Andrea Princivalli, rinomato per i video d’animazione e come disegnatore di originali sorprese contenute in delizie per bambini, ha allestito a Trieste e terrà aperta fino al 4 gennaio. L’artista propone una serie di sculture lavorate con materiale rigenerato dalla casualità del fuoco. Rinascono così figure evocative tra il classico ed il pop.

* Commenti unanimemente positivi hanno salutato la restituzione degli affreschi della controfacciata del Duomo alla vista dei fedeli e agli amanti dell’arte. Il recupero, iniziato nel 2006 con la fase di studio, ha richiesto due anni d’intenso lavoro affidato a mani esperte. L’effetto è stupendo.

* A conclusione dell’anno della fede, è stato premiato con la composizione ‘Credo’ Mattia Culmone di Trento, vincitore del concorso nazionale di composizione “Accademia Musicale di Oderzo”, riservato a talenti di età inferiore a trentacinque anni. Il premio speciale “Città di Oderzo” è stato assegnato a Matteo Cesarotto di Padova. Al concerto in Duomo, oltre al Coro dell’Accademia Corale Veneta, è intervenuto il Coro “San Salvatore” di Susegana, diretto dal maestro Gianni Bortoli. La direzione artistica del premio è stata svolta da Roberto Brisotto, Claudio Provedel e Lucia Zigoni.

* Nel complesso sorto nell’area già Scardellato, ha aperto una filiale la “Banca della Marca”. L’istituto di credito cooperativo ha curato, sul versante culturale, una mostra di maschere popolari tra Ottocento e Novecento, aperta a Casa Piavone di Treviso ancora per dicembre.

* Seicento chilometri di navigazione portano Paolo Rumiz, scrittore ed editorialista di Repubblica, ad entrare nelle vene di un’Italia che sa sempre sorprenderci. Il libro “Morimondo” (Feltrinelli), che si è imposto nella sezione Esplorazione-viaggi del premio Gambrinus-Mazzotti 2013, inizia come cronaca di una navigazione e finisce come romanzo interiore.

* E’ andata all’asta sulla rete web, grazie ad uno sforzo comune di internauti locali, la maglia numero undici di Gianfranco Zigoni, 265 presenze in serie A e 63 goal, con i colori di Juventus, Genoa, Roma e Verona. Il ricavato dell’operazione è stato destinato all’associazione ‘Solo per il bene’.

* Una banda di malviventi ha saccheggiato la villa dell’imprenditore Eugenio Zaghis, amministratore delegato dell’industria dolciaria di Levada, fuggendo precipitosamente con un discreto bottino per l’arrivo della padrona di casa. E’ invece andato a vuoto il colpo al supermercato Famila sulla Cadore-mare per il pronto intervento di una pattuglia di carabinieri.

* Accompagnato dal vicario generale ha fatto l’ingresso in parrocchia di Motta di Livenza, il nuovo arciprete , don Vittorino Battistella, classe 1945, originario di Colfrancui, zona Campagnola. Già dal primo momento, il successore di mons. Rino Bruseghin, ottant’anni appena compiuti, ha dimostrato di trovarsi a suo agio. Oltre a Motta, è anche titolare della parrocchia di San Giovanni.

* La comunità di Camino ha ricordato il parroco emerito don Vittore De Rosso, mancato ad 86 anni. Il generoso sacerdote ha donato undici anni della vita come missionario in Burundi ed è stato parroco a Conegliano e a Basalghelle.

* Le stelle continuano a sorridere sopra i reperti archeologici dell’antica Opitergium.  E le stelle attribuite dalla classica guida Michelin hanno nuovamente premiato il ristorante Gellius per la qualità dell’offerta.

* Sembrava che frammenti del satellite Goce potessero minacciare il suolo anche a Nordest. Per fortuna, la Ferrari dello spazio, lunga 5 metri e pesante una tonnellata, si è disintegrata entrando nell’atmosfera.

* Un ‘cinguettio’ degli studenti del Brandolini ha raggiunto l’astronauta Luca Parmitano, appena rientrato in ottime condizioni dalla missione nello spazio con la stazione internazionale. I ragazzi sono in qualche modo colleghi, partecipando ad un programma che ha per obiettivo l’esecuzione a distanza di alcuni esperimenti nella stratosfera.

novembre 2013

OTTANT'ANNI

 

 

 

Solo un anno fa, in primavera, la città aveva tributato alle Figlie di San Giuseppe l’onore di intitolare una piazza al fondatore della congregazione, don Luigi Caburlotto, nell’area prossima alla scuola materna e all’Istituto Moro che tanta storia della comunità opitergina rappresentano.

Alla riapertura della scuola, passata da qualche anno ad una gestione parrocchiale col nome di “Carmen Frova”, l’assenza del residuo gruppetto di suore non era sfuggita ai genitori abituati a vederle da sempre. Si sapeva di difficoltà della congregazione a mantenere ad Oderzo una sia pur piccola comunità per l’esigenza di assicurare  prioritariamente il servizio in scuole direttamente gestite. Erano note la carenza di vocazioni, l’età avanzata di molte religiose, infine l’impegno missionario assunto in Brasile, nelle Filippine e nel Kenia.

Una lettera della madre generale, pubblicata sul Dialogo di settembre, aveva ufficializzato il ritiro delle suore “dopo un attento discernimento fatto di ascolto, condivisione, preghiera e sofferenza”. Sofferenza peraltro reciproca tanto che mons. Dametto nel prendere atto della decisione se ne rammaricava: “E’ stata una decisione molto dolorosa certamente per voi, ma altrettanto per la parrocchia di Oderzo affezionata alla presenza delle suore e, per quanto ho potuto costatare, anche per le maestre. Ora non ci resta che guardare avanti affidandoci ai disegni della provvidenza. Anche quando le sue vie non sono le nostre vie crediamo che essa ha progetti di pace”.

A fine settembre, la partecipazione di una numerosa rappresentanza di religiose, passate per il Moro, e la presenza della madre vicaria generale hanno dato il segno che l’invito alla cerimonia di ringraziamento della comunità opitergina per il servizio svolto con spirito di carità e impegno professionale non era caduto nel vuoto. Gli stessi bambini, inconsapevolmente splendenti nei loro grembiulini lindi, costituivano la riprova di questo solido legame e di un sentimento unanime.

L’ha interpretato fedelmente mons. Piersante: “L’attività delle suore, numerose in certi periodi, è stata una presenza di testimonianza cristiana autentica, di generoso servizio verso i più deboli e abbandonati, di straordinaria ricchezza di frutti. Alcune figure sono ancora vive nella memoria di tante persone per lo spirito di dedizione, per la bontà e per la saggezza”.

In quasi ottant’anni, si sono avvicendate centoquaranta giuseppine del cui impegno un’interessante mostra fotografica allestita in primavera del 2012 rendeva ampiamente conto.

Chiamate nel 1934 a sostituire le suore di Maria Bambina rimaste tredici anni, le Figlie di San Giuseppe hanno prestato servizio nell’orfanotrofio e nella colonia agricola, che cercavano di dare un’educazione ed un mestiere rispettivamente a femmine e maschi. Hanno diretto l’asilo infantile, il laboratorio di lavoro per le ragazze e l’istituto magistrale prima dell’arrivo delle suore dorotee. La filosofia di don Luigi Caburlotto era essenziale: “Se formerete una donna, formerete una famiglia”.

Intervenendo alla fine della cerimonia, suor Francesca Lorenzet ha ricordato per le consorelle: “Momenti di gioia ed altri di dolore, di entusiasmo e di fatica, sempre animate e sostenute dalla convinzione che vale la pena di credere nell’educazione”.  Ed ha assicurato: “Il ritiro dalla comunità opitergina  può sembrare la conclusione di un percorso. In realtà, è l’inizio di un cammino lungo una strada nascosta, silenziosa, feconda. La lampada accesa davanti al Santissimo nella casa madre è per voi, per le comunità che abbiamo lasciato, ma che continuiamo a tenere nel cuore.  Ve l’assicuro, non lasciamo le famiglie di Oderzo, iniziamo semplicemente un nuovo modo di dialogare, di camminare insieme. L’amicizia continua”.

Non ha dubbi il Sindaco, caloroso come sa essere un nonno: “La cittadinanza di Oderzo ed io stesso facciamo fatica ad immaginare una scuola per l’infanzia senza le suore giuseppine che ho da sempre visto premurose verso i nostri bambini. E la moltitudine che vedo oggi in questa navata gremita è la riprova di questo unanime sentimento di gratitudine”.

Per fortuna, i meriti non si misurano a chilo o a metro, sono scritti nel cuore delle persone e nel libro della vita, è la conclusione di mons. Piersante, prima della foto di gruppo che i bambini faticano a comporre.

(nella foto: il grazie della Parrocchia alla congregazione delle Figlie di San Giuseppe per quasi ottant'anni di servizio alla comunità opitergina)

Trenta giorni

* Le Figlie di San Giuseppe vennero chiamate da mons. Visintin nel 1934 a dirigere l’Istituto Moro sorto nel 1921 come orfanotrofio per accogliere i bambini privati di sostegno per effetto della guerra. Le suore presero subito a dirigere l’istituto femminile e a prestare i servizi di cucina e di lavanderia-guardaroba nella colonia agricola che ospitava i maschi. Alle maestre formate alla scuola di Luigi Caburlotto, dedichiamo il primo piano del mese.

* Dopo tanti mugugni finalmente una buona notizia sulla stazione ferroviaria: è dotata di comoda emettitrice di biglietti e di obliteratrici funzionanti. Lo diciamo sottovoce perché l’esperienza insegna altro. Ma non vogliamo essere cassandre, anche perché questi aggeggi sono dotati di sofisticate diavolerie elettroniche, a cominciare da telecamere e da sistemi di sicurezza.

Adesso gli utenti (e al mattino sono parecchi) non devono più cercare in autostazione il biglietto né rincorrere il capotreno per mostrare la prova del pagamento. Chissà che altre persone siano invogliate ad usare il comodo servizio su rotaia destinato altrimenti a diradare le corse.

* Per una soddisfazione circa un traguardo raggiunto, una delusione per come si riesca a rovinare anche quello che funziona. Come si sa le casette dell’acqua sono un servizio largamente apprezzato dalle comunità locali. Anzi Oderzo reclama da tempo un secondo punto di erogazione. C’è l’inconveniente che l’acqua si paga. Non è per il costo, ma più banalmente per il fatto che anche alcune monetine possono fare gola a chi non ha niente da perdere. Di qui i continui scassi delle casse e la drastica decisione, in tutti i punti gestiti dai servizi idrici Sinistra Piave, di consentire il prelievo sono attraverso tessera magnetica, impedendo di fatto anche le ricariche e quindi obbligando a ricorrere per questa banalissima operazione ad un vicino locale pubblico.

* La corsa al posto in casa di riposo sembra meno pressante d’una volta. Il risultato è che sono diminuite le richieste e quindi le entrate per rette. Effetti della crisi che mette alla prova i bilanci domestici o maggiore sensibilità a far trascorrere agli anziani l’ultimo tratto di strada in famiglia? Probabilmente il risultato è frutto di un’azione combinata dei due fattori. Una tesi tutta di verificare, che ha comunque sconsigliato gli amministratori della residenza per anziani di Oderzo di mettere mano al progetto, per venti milioni di euro, di una struttura nuova nell’area de ‘La Nostra Famiglia’. Immancabili le critiche e le accuse anche violente rimbalzate da più parti nella sala consigliare della città e, insistentemente, nelle cronache dell’ultimo periodo.

* Oderzo rischia di perdere la sede del distretto socio-sanitario in attuazione del piano regionale che fissi standard di popolazione per definire gli ambiti territoriali. Una cosa sembra certa: non sono in discussione i servizi. La normativa sulla riorganizzazione, si fa sapere dalla direzione dell’azienda sanitaria, prevede due soli distretti, contro i quattro attuali, quindi si dovrà procedere a ridisegnare i confini. L’ipotesi più accreditata prevede di mantenere Treviso e Villorba. I cittadini continueranno tuttavia a trovare i servizi dove sono abituati a riceverli. La preoccupazione resta, anche se il primo cittadino non ne dà segnali.

* Il settore del legno-arredo è in crisi. Sono anni di sofferenza per un settore trainante nell’area. Negli ultimi cinque anni sono state chiuse 70 aziende con una perdita di alcune centinaia di posti di lavoro. Una botta tremenda ha investito  il mobilificio Europeo che tiene il fiato sospeso a duecento dipendenti, in cassa integrazione da mesi, distribuiti negli stabilimenti di Cessalto, Motta di Livenza e Prata di Pordenone mentre per la Record Cucine del gruppo Setten, che contava centocinquanta tra operari e impiegati in parte recuperati dalla nuova proprietà, è stato dichiarato il fallimento. Ed anche la Map di Mansuè, con quasi quaranta lavoratori, va verso il concordato senza alcuna prospettiva di rilancio.

* Lo skating club Oderzo aggiunge una stella al proprio medagliere, e lo fa con Jennifer Da Re.  Dopo il recente tricolore di Roccaraso, la diciottenne lutranese, liceale a Motta di Livenza, ha ottenuto il titolo europeo junior nel pattinaggio artistico a rotelle.

* In concomitanza con la commemorazione del cinquantesimo anniversario della tragedia del Vajont, che portò una triste scia di morte lungo tutto il corso del Piave, è emersa una sconvolgente ipotesi: la frana del monte Toc sarebbe stata pilotata. Una testimonianza indiretta parla di volontà dichiarata di provocare il distacco della montagna sopra il bacino. Solo che gli effetti della maldestra manovra andarono ben oltre le intenzioni. Se fosse vera l’ipotesi, sarebbe da riscrivere in peggio una brutta pagina di storia.

* Per far capire la portata del disastro del Vajont, l’editrice Becco Giallo ha scelto la via del fumetto con un linguaggio semplice ed immagini immediate in grado di avvicinare il pubblico più giovane a quella che è stata una delle più grandi tragedie italiane. La stesura dei testi del libro “Vajont, storia di una diga” è stata affidata a Francesco Niccolini, collaboratore di Paolini che tutti ricordano nel memorabile spettacolo-verità sul disastro; disegni di Duccio Boscoli.

* Goffredo Parise aveva trovato nella casetta in riva al Piave, rinominata 'delle fate', il luogo ideale per pensare. E' stata scelta come ambientazione idonea per rappresentare un'opera giovanile dello scrittore vicentino "Movimenti remoti', che per cinquant'anni sembrava perduta. Descrive con sensibilità tutta laica l'allucinante storia di un ventisettenne morto in un incidente d'auto, che riprende coscienza e scopre una singolare capacità di rivedere come in un film la vita, mentre si prepara a prendere il cammino verso il nulla. In una riuscita conferenza-spettacolo all'aperto, frammenti dell'opera sperimentale in versi e in prosa, dai toni fantastici e visionari, selezionati e commentati da Giampietro Fattorello, sono stati recitati da Giovanni Betto e accompagnati al flauto da Paolo Dalla Pietà. 

* I Dalmati italiani nel mondo e il libero Comune di Zara in esilio hanno conferito al prof. Ulderico Bernardi il premio Niccolò Tommaseo, per aver "studiato con passione le caratteristiche del gruppo nazionale di Istria, Fiume e Dalmazia, esaminando i processi di sviluppo e l'importanza del protrarsi nel tempo di fattori culturali rispetto al mutamento sociale". Il riconoscimento era stato assegnato nelle precedenti edizioni a figure di rilievo come Claudio Magris, Enzo Bettiza, Alvise Zorzi, Giorgio Forattini, Ottavio Missoni, Paolo Mieli, Staffan de Mistura. Il prof. Bernardi ha, tra tanti, il merito di aver riscoperto la figura di Amedeo Obici e di aver favorito, quasi una ventina d'anni fa, un ponte tra le città di Suffolk e di Oderzo, unite attorno alla figura del generoso benefattore. 

* Visita guidata, su iniziativa di Oderzo Cultura, alla mostra "Venetkens" allestita nella sale del palazzo della Ragione a Padova. L'esposizione, molto ricca di materiali fa luce sulla civiltà dei veneti antichi, comprende anche reperti del museo opitergino. 

* Fu riscoperto con i lavori di ristrutturazione degli anni venti l'imponente affresco del duomo. Rimossi l'organo e la cantoria e ripulita del velo di calce che la copriva, la controfacciata mostrava i segni del tempo con la dignità di una signora dal volto non più morbido. Un restauro durato due anni e finanziato dalla presidenza del consiglio con i fondi dell'otto per mille ha restituito alla vista dei fedeli le varie scene: in primo piano l'imponente Giovanni Battista, attribuito a Palma il Giovane, le figure dei santi vescovi opitergini e scene di vita: san Prosdocimo che battezza i fanciulli, la laguna ai tempi di san Magno, san Floriano che indica san Tiziano suo successore, infine la traslazione del corpo di questi a Ceneda. A conclusione dell'anno della fede, riproporre queste pagine di storia della Chiesa opitergina suona come invito a testimoniare oggi la tradizione dei padri. I motivi della 'schola cantorum' dell'abbaziale hanno bene accompagnato questa restituzione alla comunità dell'affresco rigenerato..

* E’ partito pedibus, l’autobus a piedi, sicuro, salutare, divertente. Ne sanno qualcosa i ragazzi del plesso Dall’Ongaro che hanno inaugurato l’esperimento lungamente preparato con uno sforzo coordinato tra servizi comunali, sanitari, direzione didattica, insegnanti, genitori. Il percorso approntato per il plesso pilota, come gli altri quattro che verranno, tiene  conto di vari fattori come: sicurezza, attraversamenti, distanza.

ottobre 2013

PORTA APERTA

 

 

Il marchio Mr. Peanut, famoso in tutto il mondo, ha radici opitergine. Il fondatore dell’impero delle noccioline tostate è infatti Amedeo Obici che partì in marzo del 1889, a undici anni, dalla natia Oderzo, per cercare fortuna in America.

La trovò grazie a quella golosità dei poveri da noi chiamata ‘bagigi’. Nel 1913, infatti, avviò la ‘Planters Nut and Chocolate Company’, divenendo in poco tempo uno dei quattrocento industriali più ricchi d’America. Un capitalista illuminato, come si dice, seppe convertire la sua ricchezza in opere di grande valore sociale.

Il re delle noccioline, che aveva sempre garantito le spese sanitarie ai suoi dipendenti, provvide alla costruzione di un ospedale a Suffolk (cittadina di ottanta mila abitanti in Virginia meridionale), oggi centro medico all’avanguardia, amministrato, insieme ad un’altra grande struttura ospedaliera, dalla ‘Obici Foundation’.

Quando morì nel 1947, Obici dispose nel testamento che con le sue sostanze fosse creato un fondo per spese sanitarie e caritative. Dieci anni prima aveva finanziato con 450 mila lire la costruzione, alla memoria della madre Carlotta Sartor, del padiglione medico nell’ospedale della città natale. Una lapide con grande medaglione di bronzo, collocata all’ingresso, la ricorda ancora.

Da alcuni giorni, il legame di Mr. Peanut con la sua terra ha un’altra perla: una targa apposta solennemente sul monumento all’emigrante, e in particolare ai trevisani nel mondo, per ricordare  l’avventura umana dell’industriale e l’amore per la sua città d’origine.

Nel tempo, il gemellaggio tra Oderzo e Suffolk ha dato molte occasioni d’incontro tra i componenti delle due comunità e persone desiderose di conoscere i luoghi della straordinaria epopea italo-americana.

Madrina della comitiva a stelle e strisce è stata la pro-nipote di Amedeo, Jolyne Dalzell, di casa in riva al Monticano per esservi stata ancora, visitando il complesso ospedaliero ristrutturato e compiacendosi per la dimensione familiare e quasi domestica della struttura. “Non sembra quasi di essere in un ospedale” aveva commentato durante una visita con il marito e la figlia che l’accompagnavano.

La parte ufficiale del recente soggiorno degli ospiti americani, accolti dalle autorità cittadine, dai rappresentanti dei Trevisani nel Mondo, dai dirigenti del Rotary club opitergino, da graziose allieve e docenti dell’Istituto professionale Obici, è iniziata con il benvenuto nella sala dei quadri del palazzo comunale, lo scambio di doni e la firma delle delegazioni nel registro degli eventi importanti.

Poi il corteo, preceduto dalla banda cittadina ‘Turroni’, si è portato davanti al monumento dedicato ai sacrifici delle tante persone che per necessità hanno dovuto lasciare il paese per dare un avvenire migliore alle loro famiglie. Storie di lacrime e di sudore, a parti invertite, riguardano ora persone provenienti da altri Stati che hanno visto nel ‘mitico’ Nordest una specie d’Eldorado. La porta riesce a simboleggiare sia il distacco dalla Patria che il ritorno alle origini, che l’apertura ad altre culture ed energie nuove. Le dinamiche del villaggio globale ci stanno tutte.

La targa della città di Suffolk, posta sulla grande porta dedicata ai trevisani nel mondo definisce il fondatore della ‘Planters Peanut’ «generoso, umanitario e filantropico». «Un uomo che ha fatto moltissimo per tante persone».

Commoventi, alla fine, l’esecuzione degli inni nazionali da parte della banda cittadina, ascoltati dagli americani con la mano sul cuore, e accorati gli interventi capaci, a tratti, di strappare qualche lacrima ai presenti.

Basti solo considerare che all’arrivo in suolo americano, per uno strano scherzo del destino, il bambino undicenne non trovò lo zio ma solo un poliziotto di servizio; e, per calmare la sua disperazione, gli regalò una manciata di noccioline.

 

 (nella foto: il monumento dedicato ai Trevisani nel Mondo e agli emigranti in generale)

Trenta giorni

* Aveva undici anni Amedeo Obici quando partì da Oderzo nel 1889 per raggiungere lo zio d’America, Vittorio. Una targa posta sul monumento all’emigrante ricorda ora questa figura d’industriale illuminato e di benefattore attento al sociale. All’argomento dedichiamo lo spazio dell’approfondimento.

* Era la sera del 9 ottobre 1963, una data incancellabile, quando circa 260 milioni di metri cubi del monte Toc franarono alla velocità di 90 chilometri all’ora nel lago artificiale del Vajont, creato per fornire energia elettrica a un vasto territorio. Col senno di poi, un disastro annunciato. La frana sollevò un’immane ondata che lasciò intatta l’immensa diga e distrusse quasi completamente Longarone, parte di Castellavazzo e alcune frazioni del territorio di Erto e Casso.

Per cogliere il senso della tragedia, dai ponti sul Piave anche di pianura, bastava posare l’occhio sulle acque che portavano i segni della morte seminata a cento chilometri di distanza da qui.

* Tre giorni per non dimenticare e soprattutto per imparare che il pericolo di nuove calamità è sempre presente. Si è tenuta a Longarone una grandiosa manifestazione dal titolo: “La protezione civile e il Vajont: prevenzione, soccorso, memoria” organizzata nell’ambito delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della tragedia che causò 1910 morti.

* Esercitazione di protezione civile, denominata ‘Nord-Est 2013’, per simulare un terremoto con epicentro a Tambre, comunicazioni interrotte e quattromila senza tetto. L’arrivo di volontari e le misure di pronto intervento attivate in una situazione di assoluta normalità hanno destato nella popolazione della nostra zona qualche interrogativo presto risolto da motivazioni chiarificatrici.  

* Inizio d’anno scolastico all’insegna della regolarità. Per l’ufficio scolastico veneto è stato svolto un lavoro enorme. Sindacati più scettici: le assegnazioni assomigliano ad una guerra tra poveri. Da una parte i precari, dall’altra il blocco dei pensionamenti. Sul piano edilizio, alla scuola media di piazzale Europa, si registra purtroppo la sospensione dei lavori di ristrutturazione dell’aula magna. Una storia iniziata tre anni fa.

* La vendemmia si è presentata ottima nella qualità ed abbondante. E’ il dato confortante di questa stagione soleggiata. Specie verso l’imbrunire, rimorchi colmi d’uva si dirigono verso la cantina sociale. Peccato che più di un carico lasci perdite abbondanti sulla strada col rischio di far sbandare le auto nelle curve o nelle rotatorie. 

* Prosegue l’azione del Comune finalizzata al risparmio, questa volta attraverso l’uso di energie alternative. Sul nuovo municipio verrà installato un impianto fotovoltaico che sostituirà, per il riscaldamento, le pompe di calore elettriche consentendo un taglio di circa il dieci per cento dei costi finora sostenuti.

* Piavon avrà presto un grosso nuovo supermercato posto all’ingresso del paese, che aprirà i battenti alla fine di ottobre. Il settore della grande distribuzione sta vivendo un momento di espansione mentre si levano le voci preoccupate di chi si sente escluso dalla competizione per dimensioni e forza di attrazione.

* Se da un lato l’abolizione dell’Imu fa tirare un sospiro di sollievo a tante famiglie, dall’altro il provvedimento toglie risorse cospicue alle casse municipali. Sottolinea il primo cittadino, avv.  Pietro Dalla Libera: «In primavera, abbiamo approvato un bilancio che, per il 2013, prevedeva entrate per circa due milioni di euro sulle prime case. Speriamo che lo Stato provveda ad una trasferimento di pari importo. Quando fu abolita l’Ici non fu così. Mancavano oltre duecentomila euro.»

* Mentre il capitolo Imu sembra essersi risolto positivamente per tutti, c’è chi continua a non credere nelle belle favole. Qualcuno ricorda il prossimo appuntamento con l’aumento di un punto dell’Iva, destinato a non risparmiare nessuno. A meno che… e qui si scatena la guerra dei numeri. Le favole durano per il tempo delle feste e la befana è già incaricata di dispensare la “service tax”, che - si assicura nei palazzi che contano - non sarà un’imposta sugli immobili mascherata; ai Comuni sembra assegnato un ampio margine di manovra. Aspettiamo la prossima puntata.

* L’azienda sanitaria di Treviso apre gli ospedali ad esami strumentali (tac e risonanze magnetiche) anche di domenica; per le strutture di Oderzo e di Motta di Livenza dalle 9 alle 12 a settimane alterne. La sperimentazione partita in luglio a Ca’ Foncello ha dato risultati più che positivi, tali da consigliare l’estensione al resto degli stabilimenti ospedalieri.

* Ognuno avrà potuto notare lo stato di degrado di reperti archeologici, coperti da cartacce e mozziconi di sigarette lanciati da persone dotate di ridotto senso civico. Ora, grazie ad un’apposita convenzione con la Soprintendenza archeologica, il Comune potrà provvedere direttamente alla pulizia e alla sorveglianza delle aree.

* Morago presenta, fino al 20 ottobre, la produzione più recente a Cappella Maggiore che gli tributa gli onori spettanti ad un commendatore al merito della Repubblica per gli alti risultati artistici. Il Sindaco ricorda anche che è l’unico pittore a rappresentare il nostro Paese nel nuovo palazzo del Consiglio d’Europa a Bruxelles.

Franca Faccin è stata invitata insieme ad altri artisti a Norimberga nell’ambito di una collettiva allestita al Zentrifue Auf AEG fino al 13 ottobre.

Stefano Bevilacqua, alla terza esperienza personale, ha esposto al Primhotel di Oderzo una serie di mini-quadri sui temi consueti (tramonti, marine, paesaggi) ma slancio nuovo ed uno stile originale.

* Non sappiamo se la storia darà merito a Jorge Mario Bergoglio di aver allontanato, con gli appelli e inviti al digiuno, il rischio dell’attacco contro la Siria delle forze militari per neutralizzare i depositi di armi chimiche, a rischio di una deflagrazione mondiale. Di sicuro il sogno (I have a dream) proposto da Martin Luther King cinquant’anni fa ha portato l’America ad una svolta decisiva. Chissà se la diplomazia potrà arrivare dove sicuramente le armi fallirebbero.

Rispondendo ad Eugenio Scalfari sui temi della fede e del rapporto della Chiesa con il mondo di oggi, papa Francesco esorta ad uscire «dalle strettoie della contrapposizione» e ad intavolare un dialogo «sereno e costruttivo».

* Apertura della ‘Carmen Frova’ senza più le Suore della congregazione delle Figlie di San Giuseppe del Caburlotto chiamate ad Oderzo nel 1934 da mons. Domenico Visintin a dirigere l'istituto "Moro. Nel corso dei decenni esso si è sempre più qualificato per la frequentatissima scuola materna. Da qualche anno, rinominata ‘scuola dell’infanzia’  ed affiancata dal ‘nido integrato’, per la fascia dei più piccoli, la gestione è passata alla Parrocchia di Oderzo. Alcuni mesi fa, la decisione della congregazione di ritirare le religiose, “dopo un attento discernimento fatto di ascolto, condivisione, preghiera e sofferenza”, come scrive la superiora generale in una lettera pubblicata sul Dialogo di settembre. Domenica 29 settembre, durante la celebrazione eucaristica, la comunità ha voluto esprimere alle suore l’immensa gratitudine per il bene fatto in settantanove anni.

* Esulta la diocesi di Vicenza per la nomina dell’arcivescovo Pietro Parolin a segretario di Stato Vaticano, carica già occupata da mons. Tarcisio Bertone.  Soddisfazione anche a Vittorio Veneto per la nomina, nel governo vaticano, dell’arcivescovo Beniamino Stella, di Pieve di Soligo, a prefetto per la congregazione del clero. Finora era presidente dell’accademia ecclesiastica, l’istituto in cui vengono formati i nunzi della Santa Sede.  Secondo i bene informati, il “cambio” fa pensare che papa Francesco abbia voluto mettere uomini di stretta fiducia in due punti che considera centrali per la sua azione futura.

* Da Cavallino Treporti una coppia in dolce attesa ha fatto in tempo ad arrivare fino alle porte di Oderzo. A  Magera, il medico del 118, allertato, ha preso in consegna la giovane mamma prima che il bambino nascesse in macchina. Il parto si è svolto in ambulanza nel migliore dei modi: i genitori ringraziano, il piccolo Gioele, 3 chili e nove, dorme beato.

 

settembre 2013

VOCI PER L'AFRICA

 

 

 

         

Le fiere della Maddalena presentavano fino a qualche decennio fa un ricco calendario. In tempi di vacche madre,  si sono dovute ridimensionare le ambizioni, togliendo dal cartellone perfino la rassegna dei bovini, fondamentale per una piazza che vantava un foro boario di primaria importanza.

Attorno al luna park, alla sagra degli uccelli, alla tombola di beneficenza, al concerto della banda cittadina e all’immancabile spettacolo pirotecnico di chiusura, sono sorti nel tempo altri motivi d’interesse e attrazioni, come il concorso ‘balcone fiorito’, lo spettacolo teatrale, la sfilata di moda, l’appuntamento con il ballo liscio, le serate musicali. Una ricetta che ha cercato di conciliare le esigenze di un magro budget con proposte appetibili sotto l’aspetto promozionale e la partecipazione.

Per una combinazione fortuita, in questa edizione all’insegna del risparmio, si sono sfidate a un tiro di schioppo di distanza due iniziative interessanti, concentrate in piazza grande, l’una, e nel cortile della canonica, l’altra.

La prima ha visto protagonista la ‘Carodeandré  band’ di Porto San Giorgio in provincia di Fermo, impegnata a proporre l’intramontabile repertorio del cantautore genovese, la seconda, la parrocchia San Giovanni con alcune associazioni sensibili ai temi sociali; hanno regalato un concerto di musica e poesia attorno al tema “Africa…umanità in viaggio” a favore del Benin, paese nel quale vive ed opera padre Gildas Sambieni e dove è impegnata l’Associazione delle famiglie rurali sinistra Piave, attualmente presieduto dal dott. Luigino Rancan.

Parlando d’Africa, si sposava bene l’idea di dedicare attenzione ai gioielli vivaci sfoggiati spesso dalle donne di colore. Oderzo cultura, tra l’altro, scegliendo quest’anno il tema del vetro artistico ha sviluppato da maggio in poi una serie di eventi di grande respiro. Quale aggancio migliore per valorizzare la straordinaria collezione di perle di Augusto Panini che ha trovato per qualche settimana nel museo d’arte sacra una collocazione ‘regale’? Il vetro, la sua trasformazione nei secoli, le sue peregrinazioni, la sua funzione di merce di scambio da parte dei mercanti veneziani… Una pagina di storia avvolta nel mistero e nelle leggende di un continente mai affrancato.

In mezzo a tanta abbondanza di proposte stavano bene affiancati, per una calda sera d’estate, un tavolino di panini e bibite lasciati alla generosità dei presenti e un piccolo stand di creazioni, in carta di giornale, di Sara.

All’interno di un programma di solidarietà con il Benin che coinvolge l’Associazione famiglie rurali e grossi Comuni della diocesi, c’è posto anche per Oderzo.

Dalla collaborazione con Oderzo Cultura, sempre attenta alla qualità delle trasformazioni territoriali, è nata la partecipazione ad un progetto per dotare la città di Matéri, un dedalo di casupole e capanne, di un piano regolatore e dare un minimo d’assetto urbanistico ad una comunità sorta spontaneamente.

Allora torna il tema della serata tra piazza grande e campiello duomo. Riprendendo gli spunti: non serve solo conoscere la miseria umana o essere stati in Africa, ma come ricorda un messaggio postato su Facebook l’indomani della manifestazione, il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi.

 

 (nella foto: I Nostro Malgrado cantano per l'Africa davanti ad un pubblico giovane)

Trenta giorni

* E’ stato nominato presidente della pontificia commissione referente sull’Istituto per le Opere di Religione (meglio conosciuto come Ior), il card. Raffaele Farina, vescovo della sede titolare di Oderzo dal dicembre 2006 al giugno 2007, quando fu elevato alla dignità arcivescovile. Nel concistoro del 24 novembre 2007 ricevette da Benedetto XVI la porpora cardinalizia ed il 18 ottobre 2008 gli fu conferita la cittadinanza onoraria del Comune di Oderzo.  La cattedra opitergina, ripristinata dopo lunghi secoli da Paolo VI nel 1968, è retta attualmente da mons. Alberto Bottari de Castello che vanta origini trevigiane di cui va orgoglioso ed è nunzio in Ungheria.

* Omaggio a Fabrizio De André, rimasto nel cuore dei giovani di più generazioni. Il repertorio del cantautore genovese ha richiamato in Piazza Grande il pubblico delle migliori edizioni delle fiere della Maddalena. La “Carodeandré Band” non si è risparmiata ed ha riscosso meritati applausi. Sulle fiere della Maddalena ritorniamo nello spazio dell’approfondimento.

* La stagione calda - con punte di trentasette gradi  nei primi giorni di agosto - ha dato slancio al turismo veneto depresso dall’andamento climatico che stentava a trovare l’orientamento. Il rapporto statistico 2013 continua a presentare un prodotto interno lordo in ribasso, mentre le previsioni 2014 fanno presagire una modesta ripresa.

* Con i colori della società ‘Arcieri del Torresin’,  Elisa Bazzichetto ha vinto il titolo di campionessa italiana di tiro con l’arco, per la categoria giovanissimi femminile, nella finale nazionale dei giochi della gioventù svoltasi a Silvi Marina (Teramo).

* Don Vittorino Battistella, originario di Colfrancui, è il nuovo arciprete di Motta di Livenza. Subentra alla guida delle parrocchie del Duomo e di San Giovanni a mons. Rino Bruseghin, originario di Rustignè che compirà in novembre ottant’anni.

* Stazione di travaso dei rifiuti urbani a Cal dea Piera. Comune e Consorzio Igiene del Territorio sembrano prossimi ad un’intesa sulla realizzazione  di un centro che funga da scambio necessario ad una logistica più funzionale, ottimizzando i costi e puntando a risparmi per gli utenti.

* Estate violenta: non è il titolo di un film, ma la cronaca di settimane  calde che ha hanno infuocato gli animi dei trevigiani. Non si contano gli atti di violenza ripresi con dovizia di particolari dalla cronaca a corto probabilmente di argomenti data la pausa estiva. Purtroppo non basta un decreto-legge per stroncare la violenza. E’ una questione di cultura che richiede tempi lunghi, come per il senso civico.

* Vandali in cerca di emozioni forti hanno pensato bene di far rotolate in acqua le balle di fieno appena falciato nell’ampia golena del Monticano. Trasportate dalla corrente sono finite nella zona dei pontini tra le vie Manin e Postumia. Con quale brivido, non solo per tanta stupidità,  è facile immaginarlo.

* Alcuni opitergini hanno partecipato alla riuscita ‘settimana della gioventù’ a Rio de Janeiro. Il Brasile, pur interessato dall’ondata evangelica e da tradizioni animiste, conta circa il dieci per cento dei cattolici di tutto il mondo. La semplicità del Papa ha affascinato i giovani presenti  e gli spettatori  del piccolo schermo.

* La Sedes fondata trentatré anni fa da Giusto De Luca, con stabilimenti ad Oderzo ed a San Paolo del Brasile che occupano complessivamente duecento dipendenti, è stata insignita dell’attestato  ‘Green Blu Energy Award’ da parte dell’Unioncamere. Un riconoscimento che premia gli imprenditori che investono nella produzione di energie rinnovabili al servizio dell’ambiente e della comunità.  L’azienda è specializzata nella produzione di resistenze elettriche per applicazioni industriali e domestiche.

* Successo in Germania per il soprano Maria Grazia Biancolin che ha tenuto un concerto a Freyung,  in Baviera, nel quale ha eseguito brani di Vivaldi, Pergolesi, Franck e Mascagni.

* Una gara amatoriale iniziata davanti il tempio del ciclista a Ponte di Piave si è tinta di lutto a Rustignè quando un sessantacinquenne di San Biagio, Giovanni Bassetto, è rovinato al suolo con altri corridori per un improvviso ostacolo battendo la testa. Subito soccorso, è stato portato in ospedale di Oderzo dove il suo cuore ha cessato di battere dopo un’ora.

* Passaggio di testimone alla guida del Lions club, al termine del mandato annuale, tra l’uscente Attilio Pezzutto, e l’ing. Giancarlo Casetta.

* La Pallamano Oderzo, promossa in serie A, ha raggiunto un accordo di collaborazione con il Mestrino  (Padova) per partecipare al girone A che vede schierati Bolzano, Trieste, Bressanone, Merano, Mezzocorona, Cassano Magnago, Pressando, Cologne ed Estense. La stagione si apre il 21 settembre e la squadra maschile impegnata nella serie A - prima divisione nazionale -  la giocherà agli ordini del tecnico croato Emir Ceso.

* La nuova casa di riposo di Oderzo non si farà, almeno per il momento: la crisi congela la realizzazione di un complesso da una ventina di milioni per un centinaio di posti. Un percorso iniziato nel 2006 e sospeso per questioni economico-finanziarie.  Lo ha annunciato il presidente della residenza per anziani, Sandro Valerio, invitato dal Sindaco a riferire in consiglio comunale, su sollecitazione delle minoranze. In mancanza di finanziamenti certi, non è il caso di fare il passo più lungo della gamba, questo il ragionamento degli amministratori dell’ente. L’ipotesi di finanziamento si basava su tre pilastri: un sostanzioso contributo regionale, la cessione all’azienda sanitaria dell’attuale sede amministrativa e la continuità del flusso di rette. Tutte condizioni da verificare, tali comunque da consigliare prudenza. Si attendono tempi migliori.

Non sono mancate polemiche ed è probabile che la complessa vicenda torni in consiglio comunale dove non si escludono scintille.

* E’ pronta a ripartire, rimessa a nuovo e ampliata, la scuola materna di Camino donata da Rino e Margherita Simonetti  al Comune sul finire degli anni Settanta.

* Cantiere infinito alla scuola media  per rendere funzionale l’aula magna e destinarla ad uso anche esterno. A distanza di tre anni, la matassa non pare districarsi, almeno a giudicare dalle impalcature. «La lezioni ricominciano ma quello spazio è ancora inagibile», fa notare il capogruppo pd Eugenio Luzzu in un’interrogazione di fine agosto al Sindaco, che qualche tempo prima aveva usato toni abbastanza rassicuranti.

* Fa discutere la presa di posizione del consiglio comunale di Oderzo che ha proposto all’autorità scolastica provinciale di scorporare il liceo classico e linguistico di Piazzale Europa dall’Isiss di Motta di Livenza per aggregarlo all’Istituto Professionale Obici. Obiettivo è di allontanare dall’Obici il rischio di perdere l’autonomia conquistata faticosamente nel Duemila. Non si è fatta attendere la reazione del dirigente scolastico dell’Isiss di Motta di Livenza, Mario Sala, che critica la scelta: «La conservazione di tre presidenze non farebbe che spostare il problema dei numeri ed ipotizza tre istituti deboli con risorse finanziarie modeste.» E conclude: «Non basta la logica di numeri senza alcuna riflessione sulla qualità del progetto.»

* E’ partita in grande stile la promessa di matrimonio tra San Polo ed Ormelle che diventeranno probabilmente un unico Comune dal nome promettente “LiaPiave”. Non è invece riuscito il tentativo di coinvolgere Cimadolmo, che avrebbe preferito dare ai cittadini il tempo di costatare i benefici derivanti dall’Unione dei tre enti nella gestione dei servizi sociali e culturali, e di misurare i risultati del recente patto formale di collaborazione (l’Unione dei Comuni, appunto, ente locale uscito nel Duemila dalla riforma delle autonomie).

Più impegnativa è la strada imboccata dai Sindaci Vittorio Andretta e Andrea Manente che, in clima di risparmi, puntano alla costituzione di un unico Comune. Il progetto di fusione è stato presentato ufficialmente a San Polo, fra calorosi applausi e buoni propositi. Adesso la parola passa ai cittadini che dovranno pronunciarsi sul gradimento con un referendum da svolgersi indicativamente entro gennaio 2014. Tra i sostenitori del progetto, Luca Zaia, presidente della giunta regionale: «Nel Veneto ci sono 581 Comuni, siamo convinti che possano diventare 150. Nessuno vuol togliere storia e tradizione ai nostri campanili, ma il futuro è questo. Su questa  strada, risparmieremo oltre un miliardo di euro».

Nel 1929, il Comune di Oderzo operò l’aggregazione di Piavon, ancora ‘sentita’ in quella che da allora è la frazione più popolosa.

* Matrimoni a Palazzo Foscolo. Ca’ Diedo cede il passo per le cerimonie nuziali. Normalmente celebrate nella sala dei quadri, per il fatidico “sì” è parso più funzionale optare per palazzo Foscolo, sede di incontri culturali, che dispone dell’ampio salone degli stucchi. All’uso di una sede prestigiosa, è comprensibilmente commisurata una tariffa che andrà ad aggiungersi alle altre spese per il grande passo: per il salone sono 300 euro, dei quali 100 andranno alla fondazione Oderzo Cultura. Cerimonie meno impegnative potranno continuare a svolgersi nello studio del Sindaco o nella sala consigliare inalterata nella disposizione abituale.

* Sarà capitato a molti di vedere, anche in tempi non lontani, una Bianchina verde chiaro per le vie di Oderzo. Alla guida, Martino Dal Bò, carrozziere per molti anni in via Mattei, appassionato di utilitarie d’epoca, come la seicento che prediligeva. Aveva combattuto come alpino sul fronte jugoslavo ed aveva fatto la triste esperienza della prigionia in Germania che l’aveva segnato nella salute. Ad ottantanove anni ha lasciato la moglie ed i figli che proseguono l’attività.

luglio 2013

LA CULTURA

 

 

 

 

         

Il Lions club di Oderzo ha assegnato al nostro Giuseppe Migotto il trentesimo premio cultura. La motivazione scritta sulla targa-ricordo lo definisce «scrupoloso cronista – da molti anni – dei fatti ed avvenimenti dell’Opitergino, oltre che coordinatore del mensile “Il Dialogo”  cui tutti siamo debitori per la preziosa attività di informazione che arriva agli Opitergini di tutto il mondo. Di grande valore il suo recente saggio di storia centenaria dell’Ospedale ‘Pompeo Tomitano’ di Oderzo. Prezioso documento della nostra civiltà e del servizio offerto alle popolazioni dell’intero comprensorio».

Cultura significa curare l’intelligenza, l’interiorità della persona, la crescita umana. Forse la crisi economica che stiamo vivendo trova le sue cause più profonde nella mancanza di attenzione a ciò che fa l’uomo più uomo. Il valore del premio sta proprio nel cogliere l’urgenza di fare cultura e autentica cultura.

L’attenzione del Lions club in questo campo non è nuova: la pavimentazione e il restauro dello splendido soffitto della chiesa di Santa Maria Maddalena, il restauro della tela di Palma il Giovane “La discesa dello Spirito Santo”, la riproduzione fotografica della pala d’altare “Madonna in trono” del Cima da Conegliano che ora si trova nella pinacoteca di Brera, l’impegno per il riordino dell’archivio parrocchiale, fonte inesauribile di notizie della nostra storia, frequentato continuamente da studiosi come attestano diverse pubblicazioni. Tutti interventi che testimoniano l’amore della benemerita associazione per la nostra città e l’attenzione alle persone che dedicano energie alla comunità.

Tra queste persone figura degnamente Giuseppe Migotto, che conosco fin dai tempi degli studi al Brandolini. La simpatica erre moscia tradiva la sua formazione in Francia dove la famiglia si era trasferita per lavoro. Il titolo di studio conseguito è quello di ragioniere, cioè di persona che sa trattare con i numeri e lo ha fatto egregiamente per quarantadue anni nell’ambito sanitario terminando la carriera come dirigente amministrativo dell’ospedale di Oderzo. Una professione che ha esercitato con passione per il mondo della sanità, di cui ha seguito puntualmente gli sviluppi, mettendo cuore, conoscenza e competenza.

Sapeva  operare con i numeri ma sapeva tenere bene in mano la penna.  Cominciò a scrivere per ‘L’Azione’, il settimanale diocesano, corrispondenze da questo territorio. Cappellano festivo a Lutrano, facevo volentieri il fattorino per portare a Vittorio Veneto i suoi articoli, quando la posta elettronica non esisteva. Intanto si rinsaldavano l’amicizia e la stima tra noi.

Tornato ad Oderzo da parroco, ho trovato Beppino, giornalista a tutti gli effetti dal 1978, che curava ‘il Dialoghetto’, la rubrica più letta. Da quasi cinque lustri, la scelta degli argomenti, mai banale, è fatta con intelligenza e le notizie presentate spesso con sottile vena umoristica. Il fondino, una nota personale che commenta il fatto del mese, offre un’interpretazione acuta e originale degli avvenimenti.

La collaborazione al Dialogo, iniziata con mons. Paride sul finire degli anni settanta, non si limita al Dialoghetto ma spazia un po’ su tutta l’area culturale; riguarda ad esempio la recensione di libri editi nel nostro territorio. Una presentazione mai accademica, staccata dal vissuto della gente, ma connotata dal timbro della concretezza e dell’attenzione per il lettore.

Il Lions club, con il premio cultura, ha inteso riconoscere pubblicamente il grosso lavoro compiuto in oltre trentacinque anni, con costanza e semplicità, da questo prezioso collaboratore del ‘Dialogo’.

Il Direttore

don Piersante Dametto

 

(nella foto: la consegna del premio cultura del Lions Oderzo 2013 a Giuseppe Migotto)

Trenta giorni

* Tema: per evitare l'aumento di un punto dell’Iva dal primo luglio e per annullare il pagamento dell’Imu sulla prima casa servono 8 miliardi di euro, ma quali voci di spesa tagliare a compensazione delle mancate entrate? A poche ore dalla scadenza si è preferito rinviare di qualche mese la difficile scelta. Tutti d’accordo a parole, ma i fatti sono un’altra cosa e pesano ancora di più.

* I partiti sconfessati dagli elettori nell’ultima consultazione amministrativa si leccano le ferite. Dopo vent’anni la Lega perde Treviso, che va al centrosinistra con Giovanni Manildo. Il dopo voto agita anche il movimento di Beppe Grillo. L’ex comico contestato da più parti se la prende con i giornalisti e reagisce alle critiche espellendo Adele Gambaro. Lascia spontaneamente il movimento cinque stelle la senatrice fontanellese Paola De Pin che parla di “aria irrespirabile per chi non è allineato”.

* Una volta di più, la ‘mare de San Piero’ anticipa tutti. Dopo giornate di fuoco, caldo e afa battono in ritirata. Temperature in picchiata. “L’estate ritornerà” assicurano meteorologi sempre più abbottonati e disorientati. Mancava solo il terremoto ed è arrivato. Perfino la Madonna di Lourdes deve fare i conti con l’acqua alta.

* Salviamo l’imprenditoria giovanile insegnando alle nuove leve come riconoscere e sfruttare i propri talenti. E’ l’incoraggiamento lanciato dal palco del teatro Brandolini in occasione del convegno organizzato dalla Confartigianato sul tema “Giovani e impresa… maneggiare con cura”.  “I ragazzi appaiono demotivati “, commenta Antonio Padoan, presidente del Gruppo Giovani dell’organizzazione, “vedendo gli effetti della crisi e uno Stato centrale che non fa niente di concreto per sostenere il mondo imprenditoriale”. Dallo stesso palco, poche settimane fa, il leader di Nice s.p.a., Lauro Buoro,  aveva lanciato agli studenti presenti una sfida: “Non piangetevi addosso. Girando per il mondo vedo tante opportunità per chi dimostri spirito d’intraprendenza e capacità”.

* Se c’è un comparto economico che, nonostante la crisi, tiene è il mondo della cooperazione; ma avrebbe bisogno di procedure snelle e di più attenzione da parte delle istituzioni. Il  corposo ‘quaderno di doglianze’  è stato presentato al ministro allo sviluppo Flavio Zanonato, in visita al consorzio cantine sociali ‘La Marca’.

* Insieme si può: il fortunato slogan è da trent’anni un miracolo della cooperazione sociale. Quando tutti risentono della crisi economica e in molti licenziano maestranze o chiudono l’attività, la cooperativa ‘Insieme si può’ aumenta il fatturato e conta oltre mille lavoratori attivi, nella quasi totalità donne, come tiene a sottolineare Rina Biz la lungimirante fondatrice, oggi direttore generale. Per l’occasione è uscito un libro fotografico: “Trent’anni con la comunità: 1983-2013”. Molti passi sono stati compiuti da quel lontano 1983.

* La metropolitana di superficie non servirà l’area opitergina, già penalizzata da un sistema vi0ario intasato e  in difficoltà a garantire una mobilità sostenibile. La denuncia arriva da Alpe Adria Imprese.  La costruzione della tratta ferroviaria Treviso-Motta di Livenza fu deliberata nel 1879. Già all’indomani dell’inaugurazione avvenuta sei anni dopo, grazie all’interessamento del deputato Luigi Luzzatti, iniziarono le pressioni per il prolungamento fino a  San Vito al Tagliamento, stante l’importanza strategica di linea militare, e a Portogruaro. I lavori terminarono nel giugno 1913, esattamente cento anni fa.

* Come va il servizio passeggeri a distanza di un secolo? I titoli della cronaca odierna parlano chiaro: “treni fantasma, pendolari infuriati, cancellata la corsa delle 7.15 sulla tratta Treviso-Portogruaro, e nessuno avvisa l’utenza”. Oderzo è servito mediamente da quindici treni nelle ventiquattro ore e la stazione è frequentata da poco più di quattrocento viaggiatori al giorno.

* Reperti archeologici in degrado: il volto di Oderzo città archeologica s’impolvera. E’ la denuncia dei ‘Giovani per Oderzo’ che da ‘Lo Strillone’ si lamentano perché le loro segnalazioni non vengono ascoltate.  Chiedono, in particolare, l’avvio da parte della Soprintendenza ai Beni Archeologici di una campagna di recupero e di cura sistematica dei resti romani, unici nel territorio per vastità e bellezza ed esposti alla furia dei vandali.

* Il patrimonio custodito nel museo archeologico intitolato ad Eno Bellis e le numerose iniziative promozionali richiamano annualmente oltre settemila visitatori. Un risultato che dimostra la qualità dell’offerta della Fondazione presieduta da Tiziana Prevedello; essa gestisce tutto il polo culturale e può contare sulla preziosa collaborazione di associazioni, come Athena, che cura le visite ai siti contenenti reperti romani. Il museo archeologico fu istituito nel 1876 e dal 1999 ha trovato degna sede nella barchessa di palazzo Foscolo, un tempo proprietà della Parrocchia.

* Il Maestro Battista Pradal, Direttore del coro ‘In Musica Gaudium’ di Oderzo, si è imposto come compositore al concorso internazionale di Šiauliai in Lituania con il brano “Io sentia voci” sull'onda dei versi di Dante. Il brano è infatti ispirato al canto XVI del Purgatorio.

 * Il Comune vince la contesa contro la ‘Holding Invest’ che aveva inoltrato ricorso verso il risultato sfavorevole dell’arbitrato su un’annosa questione. In gioco qualcosa come un milione di euro, relativo all’intervento urbanistico nell’area dell’ex officina Scardellato che contemplava sia la costruzione del nuovo municipio che di un parcheggio sotterraneo. La società costruttrice fermò i lavori  - iniziati con l’amministrazione Covre - quando erano al grezzo avanzato. Opposta la tesi del Comune che nel frattempo era passato ad altra amministrazione. Con Dalla Libera, si demandò la decisione ad un collegio arbitrale. Ora l’epilogo della delicata vicenda.

* Proseguono i lavori di ristrutturazione del palazzo situato al bivio tra via Roma e via san Martino che diventerà la ‘Casa del vino’.  Ospiterà le attività di promozione connesse con la produzione enologica, in una terra rinomata per i vini rossi. Portacolori è il raboso, protagonista di uno speciale concorso per individuare il “Raboso del Sindaco”. Il progetto per la Casa del vino, finanziato in buona parte dalla Regione, prevede la realizzazione di una struttura polifunzionale a servizio del territorio.

* A due anni dal rinnovo è entrata in consiglio comunale Laura Damo al posto della dimissionaria Manuela Tonon. Sposata, due figlie, la nuova consigliera della lista “Quartieri e Frazioni” è insegnante e ha rivestito finora il ruolo di vice-preside all’Istituto Tecnico Sansovino.

* Sulle cause della morte della piccola Giuliana Favaro, ripescata esanime dal fiume Monticano il 2 settembre 2009, la corte d’appello si è pronunciata riducendo la pena inflitta alla madre da dieci anni a ventiquattro mesi. Quella sera, Simone Moreira, oggi ventisettenne, andò in auto a prendere i sandaletti lasciando la figlia di due anni e mezzo incustodita e si attardò a controllare la presenza di messaggi sul telefono cellulare.  Per i giudici d’appello, “una madre disattenta e superficiale ma non una spietata assassina”.

* A chiusura della rassegna Gaiajazz, nello scenario d’eccezione di Villa dei Carpini a Camino sono intervenuti Lino Brotto & Alma Swing. I musicisti hanno ricreato con abilità l’atmosfera della Parigi degli anni ’30.  L’evento Gaiajazz, alla sua prima edizione, ha proposto diversi artisti emergenti del jazz italiano. Il progetto è stato ideato e condotto dall’Associazione Culturale DotMob con la direzione artistica del musicista Loris Veronesi ed il patrocinio della Provincia di Treviso e del Comune di Oderzo.

* La Caritas diocesana, dopo venticinque anni di permanenza al convento dei frati francescani, si è spostata nell’ala del seminario che si affaccia su via Malanotti. Tutta la struttura ricavata è impregnata di arte su temi ispirati alla carità e alla misericordia. Tra le firme di artisti figura il mosaicista Ezio Burigana che ha rappresentato l’episodio evangelico dei cinque pani e dei due pesci.

* Il dott. Pietro De Bastiani, cinquantasettenne vittoriese, ha assunto le funzioni di ‘primario’ del reparto ospedaliero di medicina generale. Ha prestato servizio per circa vent’anni a Ca’ Foncello e per quattro all’ospedale riabilitativo di Motta di Livenza. Prende il posto del dott. Ignazio Roiter, divenuto direttore della seconda unità operativa dell’ospedale di Treviso.  

* Scambio di anelli, in Duomo di Oderzo, per il fatidico sì, tra Silvia Marangoni e Andrea Altinier: lei nove volte campionessa del mondo di pattinaggio, già ‘geppina’ ad Oderzo  ed ora in forza nelle fiamme  azzurre, insignita da poco del titolo di commendatore della Repubblica; lui componente della squadra del presidente di giunta regionale, Luca Zaia. Come dire,matrimonio tra sport e politica. Felicitazioni.

(g.m.)

giugno 2013

                                  TANTI VOLTI

 

 

         

 

 

Un maggio imbizzarrito nell’andamento meteorologico, inaffidabile più del volubile marzo, ha offerto in compenso un fermento di occasioni culturali.

Prescindendo dal concetto corrente di cultura come ventaglio di conoscenze classiche e di nozioni acquisite nel percorso formativo, al complesso di saperi e di tradizioni, ci piace aggiungere tutto un patrimonio di valori da custodire religiosamente (“cult” comprende sia il significato di bagaglio culturale che di culto) e da tramandare alle generazioni future.

Proviamo a declinare qualcuno di questi valori che hanno trovato riscontro negli avvenimenti di maggio.

Il primo giorno di maggio richiama tradizionalmente l’idea di operosità, tanto più attuale quanto più la contingenza economica rende preziosa l’occupazione negata a troppi giovani.

Le centinaia di persone impegnate nelle associazioni convenute per la giornata del volontariato e per la festa del malato - ma anche per la umida giornata dello sport - hanno ricordato a chi l’avesse dimenticato che esiste ancora una diffusa cultura dell’accoglienza e della solidarietà intergenerazionale.

Lungo tutto il mese più bello dell’anno, vicino ai capitelli delle varie borgate, gruppi abbastanza variegati hanno invocato la Vergine per implorare protezione sulle famiglie, una pratica che costituisce anche un momento di socializzazione e d’incontro.

Tanti volti della cultura come la intendiamo, si chiami: lavoro, gratuità, accoglienza, fede, solidarietà.

A coronamento del mese, ci piace ricordare il gesto di una signora semplice, Attilia Zava, che ha voluto destinare alla città in cui è nata la propria collezione di vetri artistici per lo più creati da un’idea di alcuni giganti della pittura, come Picasso e Chagall, e realizzati da maestri vetrai in collaborazione con il fondatore della “Fucina degli angeli”, Egidio Costantini.

Una donazione suggellata da un ricevimento ufficiale in consiglio comunale della donatrice che ha espresso, con poche parole lette, in modo toccante, la convinzione che l’arte contribuisca a produrre qualche scheggia di civiltà in più.

L’atto di generosità, inatteso e perciò maggiormente gradito, è stato ‘pretesto’  per una suggestiva serata a palazzo Foscolo, animata da funambolismi, danze con il fuoco, musiche per arpa e voce,  affascinanti giochi di ombre. Di particolare effetto, le evoluzioni di una danzatrice sospesa nel vuoto, seguite attraverso la trasparenza di un vetro, a mimare la condizione degli uccelli e ad evocare il volo della fantasia.

Infine, per una notte, gli studenti del liceo classico, accompagnati da originali interventi musicali, hanno tracciato in “Siamo di parola” un suggestivo percorso tra storia e musica.

Il tutto ispirato al tema del vetro, che è trasparenza, fragilità, resistenza.

 

 (nella foto: nei 150 anni del Cai, esercitazione di roccia)

Trenta giorni

* Maggio mese d’iniziative improntate alla solidarietà, all’ambiente, alla cultura. Tra tutte,  ‘Oderzo cult’ propone, anche per i mesi di giugno e di luglio, eventi ispirati all’istituzione di un museo del vetro d’artista. La serie unisce sotto un tema comune – per questa edizione il tema di vetro -  le manifestazioni che si tengono nelle strutture della fondazione: biblioteca, museo e pinacoteca, a annualmente frequentate da migliaia di persone di ogni fascia di età. Ci ritorniamo nello spazio dell’approfondimento.

* Primo maggio, la città accoglie la corsa podistica internazionale che richiama sul circuito tra i resti romani i migliori atleti del momento. Per un giorno il centro storico si trasforma in una grande passerella. E gli ambulanti del mercoledì non hanno mancato di far notare i disagi per lo spostamento al giovedì del mercato settimanale. Nelle gare più attese, sul gradino più alto sono saliti Ahmed El Magoury delle Fiamme Gialle e la russa Natalia Salovyeva.

* Il Paese ha finalmente un governo frutto di ‘larghe intese’ tra partito democratico, partito della libertà e scelta civica. Al ministero dello sviluppo economico è stato chiamato il sindaco di Padova, Flavio Zanonato, mentre la presidenza della commissione giustizia del Senato è stata affidata a Francesco Nitto Palma che, dal 2001 al 2006, fu deputato del collegio di Oderzo. E’ stata accolta con entusiasmo, dalla numerosa comunità africana residente in zona, la nomina di Cécile Kyenge, medico di origini congolesi, a ministro dell’integrazione.

* L’opitergino-mottense si scontra con la congiuntura economica. Da uno studio della Cgil sono settecento i posti di lavoro persi nel 2012 nel comprensorio che rappresentano lo specchio della crisi in atto ed i riflessi sull’occupazione. I settori più colpiti sono le aziende del legno  e delle materie plastiche. Il prezzo più alto lo paga la forza lavoro meno qualificata, spesso costituita da immigrati che hanno subito duecento licenziamenti.  

I dati proposti dalla confartigianato  per l’opitergino-mottense non sono meno preoccupanti. Il più significativo parla di calo del fatturato delle imprese artigiane pari al 23,50 per cento.

* L’amministrazione comunale estingue mutui per un milione di euro - a suo tempo accesi per finanziare la costruzione della pista ciclabile di Trepiere, la sistemazione del parco di palazzo Foscolo e l’asfaltatura di alcune strade - e si propone di abbassare la pressione fiscale.  A sospendere  il versamento della prima rata dell’imposta municipale sugli immobili (Imu), ci ha pensato il governo appena insediato. Se sia un provvedimento in linea con le prossime decisioni e compatibile con le esigenze di bilancio dei Comuni lo dirà il futuro. Il contribuente si preoccupa anche per gli effetti della Tares, che sostituisce le precedenti forme di prelievo relative alla gestione dei rifiuti urbani. La nuova tassa – si legge nella bolletta arrivata nelle case – oltre a garantire la totale copertura dei costi relativi alla gestione dei rifiuti urbani prevede una maggiorazione per costi quali sicurezza, illuminazione pubblica, manutenzione delle strade.

* Il cantautore Goran Kuzminac, partito da Motta di Livenza e oggi musicoterapista a Roma, si è esibito in concerto al teatro Cristallo, un’iniziativa nata per sostenere la lega italiana per la lotta contro i tumori. Il repertorio ha offerto una carrellata dei brani di maggior successo, con sonorità raffinate, spesso sussurrate.

* A Conegliano, tornerà all’antico splendore la statua del Nettuno, al centro della fontana dei cavalli, deturpata nell’estate scorsa da un atto vandalico; al dio delle profondità marine fu staccato il braccio che reggeva il tridente. Di fronte a tanto teppismo, qualcuno suggerì la restituzione del complesso monumentale al nostro palazzo Foscolo da dove venne trafugato.

* E’ stata dimessa dall’ospedale di Niguarda, dove fu sottoposta ad un trapianto di fegato seguito da un lungo ricovero,  Sara Anzanello,  pallavolista di Ponte di Piave in forza ad una squadra in Azerbijan. I tifosi tirano un sospiro di sollievo.

* Resta all’ospedale di Motta la gestione pubblico-privata iniziata nove anni fa con la riconversione della struttura in ospedale riabilitativo altamente specializzato e proseguita con risultati più che soddisfacenti. Lo ha anticipato il presidente della giunta regionale Luca Zaia che si era espresso in passato per il rientro nell’alveo pubblico e la commissione sanità ha confermato la stabilizzazione della gestione mista, con buona pace di tutti. Nel frattempo,  la direzione amministrativa è stato affidata al dott. Francesco Rizzardo. Presidente del rinnovato consiglio d’amministrazione rimane la dottoressa Mariagrazia Carraro.

* Per il quarto anno consecutivo, nella festa tradizionalmente dedicata alla mamma,  l’Amministrazione comunale di Oderzo ha voluto rendere omaggio a tutte le mamme offrendo loro da banchetti collocati in piazza Grande e nelle frazioni una semplice margherita.«L’iniziativa, del costo complessivo di 1.500 euro», ha precisato il sindaco, «vuole rappresentare un riconoscimento dell’importanza del loro ruolo e del loro impegno nella famiglia e nella società».

* Verranno inviate all’Unione Europea, le oltre mille firme raccolte contro il Giramonticano. Un progetto, finanziato con fondi di Bruxelles, che vede protagonisti i Comuni di Fontanelle, Oderzo, Gorgo al Monticano e Motta di Livenza, ma incontra l’opposizione delle associazioni aderenti alla piazza del baratto, intenzionate a proseguire nella loro azione. Le principali obiezioni riguardano gli aspetti della sicurezza e dell’impatto ambientale. Mentre il sindaco di Gorgo,  Comune capofila, Firmino Vettori, tende la mano agli scettici, si fa strada un progetto del genio civile per mettere in sicurezza idraulica il corso del Monticano.

* Decisiva, per la promozione in serie B dell’Avellino, la rete segnata dall’attaccante opitergino Gianmarco Zigoni, figlio d’arte. Il padre Gianfranco, come sanno i lettori più maturi, vanta uno straordinario curriculum sportivo: tra l’altro, 122 partite disputate con la Juventus, 35 goal segnati in maglia bianco-nera e una presenza in nazionale.

* Nuovo appuntamento, il 16 giugno, degli Scout opitergini per festeggiare i novant’anni di vita associativa. In Piazza Grande sarà allestito un campo scout con il pennone per l’alzabandiera, il portale, l’altare, la tenda sopraelevata, l’angolo di squadriglia e la cambusa.
Nel pomeriggio saranno proposte attività formative tipiche ed una stazione per la trasmissione radioamatoriale. Il fuoco di bivacco animato dal coro scout chiuderà questa giornata di festa per tutta la comunità. Saranno poste in vendita le quattro cartoline commemorative del 90° anniversario con l’annullo postale speciale.

* In febbraio, si è salvata miracolosamente da una fine atroce. Una mamma trentaseienne di Ponte di Piave, Donatella Santoni, uscita di strada con l’auto in una giornata proibitiva per le pessime condizioni atmosferica e soccorsa dopo lunghi interminabili minuti dall’intervento di alcune persone del luogo, ha ricevuto una multa dalla polizia urbana di Oderzo. Per fortuna,  la vittima dell’incidente è qui a far valere le sue ragioni: l’auto finì nel canale Fossa Formosa  in un tratto  privo di ‘guardrail’. L’episodio aveva avuto una vasta eco in consiglio comunale che si era complimentato con i soccorritori.

* Silvia Marangoni, ventisettenne campionessa mondiale per  nove volte di pattinaggio artistico in-line, è stata ospite dell’anteprima al Giro , nel salotto Rai di Alessandra De Stefano.

* Gli scavi per la ristrutturazione del fabbricato che dà sul campiello del Duomo e che dovrebbe accogliere un altro istituto di credito hanno restituito importanti reperti: in particolare la pavimentazione a mosaico di una ‘domus’ patrizia di epoca romana. Fatti gli opportuni rilievi, si attendono tempi migliori per valorizzarla.

* Un viaggiatore solitario è stato fermato dalla polizia locale, insospettita dalla sua presenza davanti ad un supermercato, e sottoposto al controllo dei documenti. Aveva viaggiato a piedi per 10 mila chilometri per  provare che i social network sono un nuovo importante strumento di unione di massa. Partito dalla città olandese di Leiden,  il trentaseienne giornalista Wijnand Boon, ha attraversato Belgio, Francia, Spagna e Portogallo prima di giungere in Italia dove ha visitato Roma e risalito la penisola fino ad Oderzo, dove è stato ospitato. «A parte il controllo dei vigili», ha spiegato, «la mia breve permanenza è stata molto bella. Ho parlato della crisi ed ho bevuto un bicchiere di vino rosso».

 

maggio 2013

SALUTE E SANITA'

 

 

 

Davanti ad un piatto di quadrelli verdi ripieni di erbette primaverili e ricotta, accompagnato da un calice di chardonnay, la vita sembra meno dura. A maggior ragione se il quadro sociale sta assumendo tinte più chiare dopo l’inaspettata svolta presidenziale.

Il tema di contorno della serata è la sanità opitergina, rappresentata ai massimi livelli. Sullo sfondo incombe comunque la legge dei numeri abbastanza ostica in tempi di vacche magre, per non usare termini fastidiosi presi inutilmente a prestito da gerghi per iniziati.

Si parla di salute, una condizione che comincia dallo star bene con se stessi e con gli altri, ma anche di sanità, materia che investe la competenza prevalente del servizio pubblico e chiama doverosamente  in causa la responsabilità di ognuno di noi.

La cronaca spara continuamente titoli ad effetto: “Attende 12 ore al pronto soccorso. La caviglia dell’anziana opitergina può aspettare: è un codice bianco”. Il primario si scusa per i disagi e spiega: «Nel 91% dei casi i pazienti vengono visti entro 4 ore».

Sarebbe bene aggiungere - e lo fa il numero uno dell’azienda che, qualche settimana prima, si è presentato in consiglio comunale cittadino con i responsabili della funzione ospedaliera e dell’area territoriale – che per i codici rossi nella fascia diurna esce il medico in grado d’intervenire sul posto dell’incidente o della chiamata, che il nuovo pronto soccorso dispone da qualche mese di spazi adeguati, di un pool medico integrato con Treviso e di un punto di osservazione breve intensiva dotato di quattro posti letto.

Allargando l’obiettivo, il dott. Giorgio Roberti – visibilmente a proprio agio nei luoghi in cui è cresciuto -  tratteggia efficacemente la fisionomia dell’azienda trevigiana che è stato chiamato a dirigere; snocciola qualche numero: 300 accessi quotidiani al pronto soccorso, 130 ricoveri negli ospedali, più di 4 mila tra prestazioni di diagnostica strumentale e visite, quasi 5 mila prelievi per esami di sangue, 5 mila prenotazioni agli sportelli e tramite ‘call center’. Una produzione annua pari a 810 milioni in un bilancio che garantisce il pareggio per il quarto esercizio consecutivo, malgrado la scure che per il 2013 taglierà 20 milioni di euro.

La vacanza di diversi primariati - spiega il dott. Roberti, che annuncia l’acquisizione di  autorizzazioni alla copertura stabile di due posti - paga l’attesa per l’applicazione del nuovo piano socio-sanitario che comunque mantiene inalterato il ruolo della struttura ospedaliera di Oderzo a servizio di un bacino di 90 mila abitanti.

L’invecchiamento della popolazione è sotto gli occhi di tutti e la fascia di età superiore ai 65 anni rappresenta attualmente il venti per cento degli abitanti. Comporta crescenti costi non solo in termini economici ma anche umani sui nuclei familiari caricati spesso di un peso sproporzionato alla capacità di reggere.

Il futuro guarda, è unanimemente riconosciuto, non tanto all’ospedale destinato a curare determinati tipi di patologie e a far fronte alle urgenze, quanto al territorio. E il distretto sta assumendo un ruolo sempre più importante e non sempre conosciuto.
Se, da un lato, il balzo degli ultimi decenni nell’aspettativa di vita  ha aumentato la probabilità di arrivare ad una vecchiaia inoltrata, dall’altro, ha alzato la prospettiva di vivere l’ultimo tratto di cammino in condizioni di disabilità grave. Basti pensare che sono quattrocento nell’opitergino-mottense le persone quotidianamente assistite a domicilio dotate, per esempio, di respiratore o alimentate con dispositivi di nutrizione artificiale, senza contare i casi che richiedono una frequenza minore d’intervento. 

«Se a metà degli anni novanta siamo andati a Treviso con qualche patema d’animo», ha ricordato il dott. Giuseppe Dal Ben, direttore generale dell’azienda sanitaria di Venezia, «la realtà dei fatti ci porta a vedere oggi,  in posti rilevanti dell’attuale organizzazione sanitaria del Veneto, persone formate negli anni ottanta e novanta alla “scuola opitergina”. Una bella soddisfazione».

(nella foto: bancarelle del baratto in piazza Castello)

Trenta giorni

* Sono ben cinque i reparti dell’ospedale di Oderzo che possono contare sulla presenza di un dirigente incaricato di funzioni primariali o di un responsabile di pari disciplina in forza nella struttura trevigiana. Se ne è parlato in consiglio comunale durante la presentazione del nuovo direttore generale, Giorgio Roberti da qualche mese al timone dell’azienda socio-sanitaria di Treviso.

E’ stata l’occasione per rispondere ad alcune preoccupazioni manifestate dai rappresentanti delle forze politiche e per indicare prospettive per lo più rassicuranti. (Il resoconto completo si può leggere nel sito del Comune alla pagina delle sedute consigliari).

Recentemente, il dott. Roberti ed il dott. Giuseppe Dal Ben, direttore generale dell’ unità locale socio-sanitaria di Venezia e commissario a  Chioggia, sono intervenuti ad un incontro tenuto dal locale Lions Club sul tema della sanità opitergina.

Su questo tema torniamo nello spazio dell’approfondimento mensile.

* Pioggia e freddo per Pasqua, e Venezia si misura ancora con l’acqua alta. Alla vigilia, la Marca, battuta dalla pioggia, effettua il costante monitoraggio dei fiumi e da qualche parte mette in azione le idrovore. La pedemontana fa ancora una volta i conti con il rischio frane. In un mese è caduta la pioggia di tutta la stagione primaverile. Lo dicono le rilevazioni comparate con l’intero periodo: è piovuto in 21 giorni di marzo per una quantità pari a 239,2 millimetri di acqua (contro una media del decennio precedente di 71 millimetri distribuiti su 8 giorni).

* Dopo una Settimana Santa caratterizzata da importanti novità, come la messa del giovedì santo celebrata dal Papa in mezzo ai ragazzi del piccolo carcere minorile di Casal del Marmo, a dodici dei quali egli ha lavato i piedi, dopo una Via Crucis nella quale ha parlato di misericordia e di perdono e all’indomani del solenne rito pasquale in piazza, il successore di Pietro ha voluto visitare la necropoli di epoca romana rinvenuta negli anni quaranta sotto la basilica vaticana.

Per la tradizionale scampagnata, molti opitergini si riversano verso la chiesetta in mezzo ai campi dove da secoli sgorga l’acqua ritenuta benefica per gli occhi.

* I pozzi scoperti in scavi condotti negli ultimi decenni hanno svelato una storia che riporta a duemila anni addietro. Sono cocci di vasellame, resti fossilizzati di animali usati come cibo, noccioli della frutta che accompagnava i banchetti, e perfino scheletri di donnole in funzione anti topo. Altri reperti preziosi, nuovamente esposti, fanno bella mostra di sé nella sala delle anfore del museo archeologico “Eno Bellis” ed hanno costituito lo sfondo scenografico del concerto, offerto dal Rotary club con la collaborazione dell’associazione culturale Athena e l’ospitalità di Oderzo Cultura; si è esibito il coro delle voci bianche dell’Istituto Musicale Opitergino, sotto la direzione del maestro Roberto Brisotto e l’accompagnamento del maestro Gianni Cappelletto.

* Dagli scavi del cantiere di via Spinè, dove sorgeva la sede dell’associazione commercianti, stanno affiorando reperti di fondamenta antiche, cocci di resti romani e, probabilmente, di tombe della stessa epoca. Scavi condotti intorno agli anni ottanta nell’area dell’ex caserma dei carabinieri avevano permesso di portare alla luce una necropoli romana con anfore e reperti di uso comune di bronzo e di vetro.

* Lotta all’evasione fiscale: il 2012 ha visto un particolare impegno con l’emissione di  duecentosessanta avvisi di accertamento dell’imposta comunale sugli immobili. Con l’introduzione dell’Imu, le forze sono state concentrate piuttosto sull’assistenza ai cittadini per facilitare il rispetto della scadenza e la regolarità di pagamento del nuovo tributo. La giunta ha intanto deciso di destinare metà del gettito ad estinguere mutui per liberare risorse col proposito di allentare la pressione fiscale e di usare parte dell’avanzo di bilancio per un altro stralcio dell’operazione antisismica nel plesso Dall’Ongaro.

* Alla fine della seconda guerra mondiale, la Romania "liberata" dai sovietici entra in un periodo buio. Nelle carceri comuniste e nelle colonie di lavori forzati vengono perseguitati cittadini di diverse confessioni, alcuni per motivi strettamente politici, altri - come i vescovi ed i fedeli greco-cattolici, dichiarati fuori legge nel 1948 - a causa dell'appartenenza alla Chiesa di Roma. Tra questi il vescovo clandestino Ioan Ploscaru che pagherà con l'accusa di "tradimento della patria" e di "spionaggio" il rifiuto di passare alla Chiesa ortodossa. Questa dolorosa pagina di storia, pubblicata sotto il titolo “Catene e terrore”, è stata illustrata dal vescovo di Lugoj (Romania), Alexandru Mesian, che ha successivamente concelebrato solennemente in Duomo con il caratteristico copricapo della chiesa greco-cattolica.

* Ultimi giorni per la mostra, negli spazi di Ca’ Lozzio Incontri,  di Lenci Sartorelli, che può vantare un lungo percorso artistico, coraggioso ed autonomo, iniziato negli anni cinquanta. Nei decenni successivi accogliendo suggestioni delle avanguardie optò per una scrittura impulsiva che assorbiva suoni, odori e sensazioni. Espose i frutti di questa ricerca in una mostra ad Oderzo della quale il Dialogo diede conto esattamente quarant’anni fa, in maggio  del 1973.

* Celebrazioni per il  90° anniversario di fondazione del gruppo Scout di Oderzo. Una serata, presentata da Giordano Casonato, all’insegna del ‘revival’ di atmosfere e valori che si leggono sui volti di chi ha praticato quella straordinaria palestra di vita. In platea, molti protagonisti delle varie epoche, fino ai giovanissimi, piacevolmente chiamati in causa dal duo delle “Bronse Querte”. Tema dell’intervento del prof. Adriano Bordignon è stata la formazione dei ragazzi nei multiformi aspetti ed il compito educativo delle famiglie. Un compito ben presente ai sacerdoti che si sono avvicendati nella funzione di assistente del gruppo; tra questi don Romualdo Baldissera, motore infaticabile di tante iniziative nell’immediato dopoguerra, quando riprese l’attività dopo l’alt decretato nel 1927 dal regime fascista.

Per la ricorrenza è stata allestita nell’atrio del collegio Brandolini una mostra fotografica, con preziosi reperti conservati dai più anziani, con nostalgia e cura. Realizzata anche una serie di quattro cartoline commemorative, con annullo postale speciale

Il prossimo appuntamento, che il comitato promotore “Scout per sempre”, presieduto da Luigina Botti, si augura più partecipato, è per il 16  giugno, quando in Piazza Grande sarà allestito un campo in piena attività che varrà la pena di visitare.

* Il mercato del bestiame di Oderzo  langue, tanto che qualche addetto ai lavori ritiene inutile tenere in vita un moribondo. E’ cambiato anche il modo di commerciare. I contatti avvengono per via telematica ed il bestiame viene spostato solo per raggiungere la destinazione finale. Eppure in tempi non lontani, affluivano al foro boario centinaia di capi provenienti da tutto il Veneto.

* Ha per sempre deposto la chitarra Enzo Jannacci, l’intellettuale menestrello, che raccontò la Milano fatta di orgoglio e di pietà. L’ha seguito Franco Califano, un poeta contradditorio e geniale, dall’aria di eterno play boy romantico e vagamente scapestrato, che ha affidato ad altri interpreti molte canzoni di successo. Infine Oderzo dedica una serata a Fabrizio De André e alle storie che hanno affascinato più generazioni rappresentate al cinema Turroni per sentire la colonna sonora di un percorso artistico unico affidato, per l’occasione, all’analisi di Walter Pistarini e alla voce di Ermes Maso.

* Faceva un certo effetto vedere tutti quei ragazzi, tante religiose, tanti sacerdoti, tante persone di ogni età e condizione riempire il Duomo per la veglia di preghiera per le vocazioni, segno di speranza fondata sulla fede. La preghiera è poi proseguita, a piccoli gruppi, durante la notte nella chiesa di Santa Maria Maddalena per l’adorazione davanti all’eucaristia fino alla recita delle lodi.

* Apoteosi per la promozione in serie A, prima divisione nazionale, della Visa Pallamano che, al termine di una stagione travolgente, consegue il meritato premio.

* E’ stato dilaniato dalle lame del motocoltivatore con il quale stava lavorando il fazzoletto di terra della cognata nei pressi della serra Dametto. I soccorritori non hanno potuto far altro che constatare la tragica morte del settantaquattrenne Antonio Marchesin di Mansuè.

* Hanno minacciato di ricorrere a ‘Striscia la Notizia’ e a Milena Gabanelli, la popolare conduttrice di ‘Report’ appena indicata del popolo della rete quale ideale presidente della Repubblica. Sono stanchi di sopportare da anni gli odori che si sprigionano dalla zona industriale di via Verdi ed intendono costituirsi legalmente in comitato per scatenare una battaglia mediatica a livello nazionale.

aprile 2013

VISTI DI SPALLE

 

        

 

 

La lunga attesa tra la fumata bianca che ha chiuso la seconda giornata di Conclave e l’annuncio ufficiale con l’ Habemus Papam, avrà fatto andare i ricordi  di molti al 26 agosto 1978, quando dalla loggia delle benedizioni in San Pietro uscì un Albino Luciani impaurito e commosso. Le cronache raccontano che al momento dell’elezione rimase letteralmente paralizzato sulla sedia della Cappella Sistina e lasciò sbigottiti i confratelli cardinali quando sentirono il nome scelto: Giovanni Paolo I. 

Anche Francesco ha saputo stupire fin dalla scelta del nome, che è già un atto di coraggio e suona come un programma. E poi quel saluto: “Fratelli e sorelle, buona sera!”, e quell’invito rivolto al popolo di Dio ad incamminarsi con il suo vescovo sulla via della fratellanza.

Non sarà casuale che il vescovo di Roma abbia voluto prendere  il nome del santo protettore di questa nostra nazione ricca di genio e di contraddizioni.

L’onda dei ricordi e le immagini della prima messa solenne del papa preso alla “fine del mondo” si accavallano e ci portano a rivivere l’inizio del pontificato di Albino Luciani, che avevamo conosciuto per undici anni come vescovo. Quando uscì dal portone centrale della basilica sembrava che portasse sulle “fragili spalle” tutto il peso del mondo. Durante la suggestiva cerimonia, vedemmo alzarsi un grappolo di palloncini; reggevano la scritta “Videla boia”, di condanna del dittatore - presente tra i capi di Stato e di governo - che insanguinò l’Argentina tra il 1976 ed il 1981. In pochi anni si consumò l’epurazione silenziosa di migliaia di oppositori del regime del generale Jorge Videla contro il quale, a dispetto di voci infamanti rivangate dopo l’elezione del card. Bergoglio al soglio pontificio, la Chiesa ed i gesuiti in particolare si batterono con forza.

Il pontificato di Luciani, che inaugurò uno stile nuovo, era destinato come sappiamo a durare poco.  In quell’estate, leggemmo che il soffio dello Spirito Santo aveva scompaginato le carte degli uomini  impegnati in previsioni disattese. Questa volta si è ripetuto lo stesso fenomeno. Mentre sfilavano tutti i cardinali verso la Cappella Sistina il commentatore indicava i favoriti secondo i pronostici dei colleghi vaticanisti. Tra i porporati, si poteva notare al momento del giuramento sul Vangelo  anche il cardinal Raffaele Farina, che è cittadino onorario e porta ancora nel cuore il titolo di  Vescovo di Oderzo tenuto per un anno. Una cattedra, quella opitergina, ripristinata dopo lunghi secoli da Paolo VI nel 1968, retta attualmente da Alberto Bottari de Castello che vanta origini trevigiane.

Dopo trentatré giorni da quel 26 agosto 1978, fu di nuovo mobilitato lo Spirito Santo che ispirò al Sacro Collegio il nome del cardinale di Cracovia. All’annuncio qualcuno pensò ad un africano. Era invece un papa venuto anch’egli da “un paese lontano”, che avrebbe contribuito a cambiare gli assetti dell’Europa e a superare la divisione in blocchi contrapposti.

All’inizio solenne del pontificato di Giovanni Paolo I, sedevo accanto ad un padre dei fratelli delle scuole cristiane,  professore al seminario di Varsavia, con il quale ebbi modo durante l’attesa di scambiare alcune frasi in francese. Sperando di rintracciarlo, l’indomani dell’elezione del cardinale Karol Wojtjla, avevo aspettato  per ore la comunicazione internazionale che passava attraverso linee intasate per l’evento, destinato a mettere alla prova la resistenza della cortina di ferro. Alla fine riuscii a conversare con il rettore del seminario della capitale che, descritta la gioia generale,  confessò che nessuno alla vigilia osava sperare nell’elezione di un papa polacco. Mostrando scarsa simpatia per le semplificazioni più scontate (come la distinzione tra conservatori e progressisti) l’aveva qualificato come un uomo santo, saggio, colto e molto prudente. E si era divertito nel sentirsi dire che a meno di ventiquattro ore Giovanni Paolo II era uscito dal Vaticano per far visita al connazionale vescovo Deskur, degente in un ospedale romano.

Per i casi della storia, anche Francesco, a poche ore dalla fumata bianca, ha varcato le mura leonine per visitare in una clinica un confratello argentino novantenne colpito da infarto.

In poche settimane, ha saputo infondere ottimismo ogni giorno sia che incoraggiasse i giovani a non lasciarsi rubare la speranza sia che ricordasse ai potenti che il sudario – come ripeteva la nonna – non ha tasche.

Idee chiare il nuovo “vescovo di Roma” ne ha da vendere, speriamo che abbia anche spalle solide. A giudicare dall’aspetto sembrerebbe di sì.

 

Nella foto, Papa Francesco e Benedetto XVI

 

Trenta giorni

 

* In poco più di ventiquattro ore dall’extra omnes pronunciato nella Cappella Sistina, si è affacciato alla loggia delle benedizioni della Basilica “Papa  Francesco”, nome che vuole indicare una scelta di povertà e di predilezione per gli ultimi. Il modo di intrattenersi con la folla ha fatto tornare alla memoria di molti la semplicità di Papa Luciani e la forza di Papa Wojtjla. 

Riprendiamo l’argomento nello spazio dell’approfondimento mensile.

Appena tredici giorni prima, Benedetto XVI si era congedato dai fedeli con la delicatezza che ha caratterizzato il suo ministero: “Dio mi chiama a salire sul monte per dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Questo non significa abbandonare la Chiesa”. L’elicottero che lo portava verso Castelgandolfo ha sorvolato per due volte il palazzo apostolico quasi a marcare un distacco comunque faticoso: “Abbiamo vissuto momenti di fede radiosa nel cammino della Chiesa, assieme a momenti in cui qualche nube si è addensata nel cielo”.

* Qualcuno ha commentato la rapidità della fumata bianca per dare alla cattedra di Pietro una guida sicura come un auspicio per salutare, dall’altra parte del Tevere, un governo in grado di portare senza ulteriori indugi il Paese verso acque più navigabili.

* Alla vigilia di partire per il nuovo incarico, don Ilario Antoniazzi, consacrato vescovo di Tunisi alla presenza di un gruppo di pellegrini provenienti da San Polo e dalla Sinistra Piave, non nasconde la sua preoccupazione: “Ritengo che la Chiesa non debba sentirsi estranea alla crisi che investe l’area nordafricana. I cristiani devono dimostrare che nel rispetto delle diversità e nella tolleranza si celano progresso e pace e che nessuno ha il diritto di giudicare o condannare in nome di Dio”.

* Celebrando a Motta di Livenza il 503° anniversario dell’apparizione del Madonna dei Miracoli, il patriarca latino Fouad Twal ha elogiato la generosità della diocesi di Vittorio Veneto che ha dato ben due vescovi alla Chiesa di Gerusalemme, don Giacinto Marcuzzo e don Ilario Antoniazzi, conterranei.

* Il gruppo ‘Incanto’ di Tolosa, giunto nella Marca, ha rappresentato per tre giorni consecutivi in sedi diverse (Ponte di Piave, Cordignano e Mogliano Veneto), “Italiens”, uno spettacolo nato da un’idea di Gualtiero Bertelli, Gian Antonio Stella e Rocco Femia per ricordare quando gli immigrati eravamo noi. Un modo per ravvivare la lezione dell’emigrazione che ha visto i più fortunati passare da ospiti indesiderati e protagonisti di un riscatto.

* Il complesso bandistico Turroni continuerà a rallegrare i momenti più significativi per la comunità. E’ stata infatti rinnovata la convenzione con il Comune che assicura la presenza del complesso strumentale alle manifestazioni popolari e, al tempo stesso, contribuisce decisamente alla copertura delle spese di funzionamento della meritoria istituzione, nata nel 1806 come Società Filarmonica  Opitergina e risorta dalle macerie dell’ultima guerra mondiale con la fusione della Banda Cittadina e del Corpo Musicale Patronato Turroni.

* Si è parlato molto di rete nell’ultima campagna elettorale, palestra di dibattito e luogo di aggregazione, in grado di influire sui risultati delle urne. Ma è anche un efficace ‘tam tam’. Ultimamente un gruppo di giovani ha aperto su Facebook una nuova pagina - “Oderzo che puzza” - per censire gli odori molesti che ammorbano l’aria e segnalarli all’opinione pubblica per i provvedimenti di tutela.

* In un solo giorno la pagina provinciale di un quotidiano mette in primo piano l’aggressione da parte di una baby gang di un sedicenne preso a botte e rapinato di sette euro, l’offerta di un insegnante precario che si propone come uomo di casa, la tragedia umana dell’ennesima vittima della crisi, la fuga per una notte di un ragazzino undicenne di Ponte di Piave che aveva preso una nota a scuola e temeva la reazione dei genitori. Un campionario umano ricco di spunti di riflessione per tutti.

* Conclusa la rimozione di rifiuti speciali che hanno costretto ad una variazione di scaletta, riprendono i lavori per l’idrovora Paludei di Fratta. Manufatto in condizione di preservare la zona dalle insidie dell’acqua. L’impianto è finanziato per 500 mila euro dalla Regione, per altri 500 mila dal Comune e per 200 mila dai privati. L’idrovora sarà collocata vicino al depuratore.

* Terrore in tabaccheria a Piavon. Pistole in pugno, tre banditi col viso coperto da passamontagna hanno fatto irruzione nell’esercizio, che è anche ricevitoria del lotto, obbligando tre clienti a consegnare i soldi che avevano e arraffando dal registratore di cassa tutte le banconote. Un bottino di circa 1500 euro. Il colpo è durato qualche minuto.

* «Il magistrato è come il chirurgo: entrambi hanno una pesante responsabilità; devono decidere le sorti di una persona, della sua libertà o della sua vita». Così il giudice Nordio intervenendo nella sala sotto il campanile alla presentazione del libro “Il bisturi e la vita” del prof. Tommaso Tommaseo.Ha parlato di assistenza nella storia e di solidarietà umana il prof. Ulderico Bernardi.

* Dagli scavi nel cantiere di piazzale Vittoria sono emersi - come avvenne del resto nell’area vicina  che restituì alla luce importanti mosaici e vestigia della basilica - reperti archeologici: tessere di mosaico di era romana, resti di pareti e di fondamenta, tracce di muri di epoca veneziana. Ad una prima valutazione; non sembrano reperti di particolare importanza ma tali da completare un quadro ben definito di testimonianze lasciate dal tempo.

* Un infarto ha portato via in un attimo Gian Ascanio Berton, 66 anni. Volto molto conosciuto e persona impegnata nella comunità, per tanti anni aveva lavorato in banca, dapprima in  Cassamarca poi nel gruppo Unicredit. Tra gli interessi, la passione per la motocicletta e lo studio dei testi sacri.

* Ha destato un certo disappunto la regolamentazione oraria delle soste nel vecchio foro boario, in un primo tempo gratuite e senza vincoli temporali. Da alcune settimane, il limite massimo è di centoventi minuti per l’ampia area più vicina al centro. Anche sulla strada davanti alla pretura e alla casa di soggiorno Simonetti, il limite è adesso fissato in centoventi minuti.  E’ invece libera la sosta nella zona prospiciente alla caserma della guardia di finanza e dietro l’altare della patria.

* Il Salotto Musicale di Treviso ha aperto la stagione 2013, il giorno della festa della donna, con un bell’omaggio alla soprano opitergina Maria Chiara. Solitamente schiva e lontana dalle scene da anni, l’artista ha eccezionalmente accettato di ritornare, per una sera, sotto i riflettori per ripercorrere la straordinaria carriera e di sottoporsi alle domande della giornalista Cristiana Sparvoli.

* Sembra risolto positivamente, con un trapianto durato otto ore all’ospedale Niguarda di Milano, il dramma di Sara Anzanello, una delle migliori giocatrici di volley italiano, aggredita da una forma di epatite fulminante. Era stata colta da malore a Baku, in Azerbaigian, dove da due anni giocava. Cresce la speranza di un recupero completo.

* Riparte il mercatino dell’antiquariato, dopo la sosta “di manutenzione” per mettere a punto la manifestazione alla quale il nuovo regolamento aveva cercato di restituire l’impronta tipica, di vendita di opere dell’ingegno umano o di pregio in qualche misura storico. Poiché l’applicazione di questo criterio condiviso da molti, poco propensi alla commistione di merci di qualità con cianfrusaglie di basso profilo, aveva provocato qualche malumore, si è preferita la via del chiarimento e qualche aggiustamento ulteriore del regolamento. E con la prima domenica di aprile la pro-loco organizzatrice della manifestazione, capitanata da Ivan Milanese,  riparte con l’entusiasmo di sempre.

* Graziano Tonon è stato festeggiato dal consiglio comunale per l’atto di coraggio che ha probabilmente salvato la vita ad una giovane mamma. In una fredda giornata di febbraio, senza pensarci due volte, ha affrontato le acque gelide del canale Piavon per trarre in salvo con l’aiuto dei familiari l’automobilista finita nel canale. Nel sito del Comune (pagina delle sedute consigliari) la testimonianza del protagonista.

* Un’altra storia a lieto fine. Giacomo era in ritardo rispetto alle previsioni dell’ostetrico. Si era perciò deciso per il parto pilotato, sennonché qualche ora prima del ricovero il bambino ha cominciato a bussare prepotentemente. Nel tragitto da San Bartolomeo di Breda a Oderzo, quattordici chilometri, il piccolo ha rotto gli indugi facendosi accogliere tra le braccia della mamma che lo ha avvolto nel berretto del papà, impegnato al volante, fino all’ospedale di Oderzo. Tre chili e quattrocento grammi di energia.

marzo 2013

PAESE REALE

 

 

 

 

Un manifesto  finito a terra, accartocciato, viene spazzato dall’aria pungente e trascinato lontano dai tabelloni, in gran parte liberi, predisposti per la propaganda. La campagna elettorale, appena finita, ha per lo più disertato le piazze e le strade per migrare su territori meno esposti come gli spazi chiusi degli studi televisivi e dei teatri. In queste settimane, malgrado l’occupazione festivaliera,  la politica non si è fatta mancare niente in termini di spettacolo: toni accesi oltre la buona educazione, numeri sparati senza pudore, promesse lontane dal possibile, invettive facili verso il bersaglio preferito. Quale sarà stato lo ‘spread’, il divario, tra paese reale e arena virtuale? Ampio, a giudicare dalle ferite nei sopravvissuti.

La campagna politica ha visto la candidatura del prof. Mario Monti a guidare la coalizione di centro  alle elezioni del parlamento. Per iniziare il suo tour in Veneto, ha scelto Oderzo, promosso laboratorio di buona amministrazione. Il  professore varesino ha voluto partire da qui, dal Veneto operoso, storico feudo leghista della Marca, per dar merito alla compagine civica guidata da Pietro Dalla Libera per il lavoro fatto.

E’ lo stesso primo cittadino, in un teatro Brandolini strapieno in ogni ordine di posti, a snocciolare i successi ottenuti e le priorità del suo agire. Parla di vicinanza tra cittadini ed istituzioni, di oculata gestione delle poche risorse, di opere per il miglioramento estetico e funzionale (piazze, edifici pubblici, piste ciclabili, rotatorie), del fondo di solidarietà per andare incontro (con 540 mila euro dal 2009) alle famiglie colpite dalla crisi che ha messo a dura prova tutto il tessuto economico e sociale. L’occasione è troppo ghiotta per non lanciare una frecciata alle amministrazioni leghiste che gli hanno lasciato una pesante situazione finanziaria.

Rivolto al primo ministro della Repubblica in carica, il primo cittadino invoca misure per il rilancio dell’occupazione e dell’impresa, la riduzione delle tasse, il taglio della spesa superflua a cominciare dai costi della politica. Ed esprime il diffuso bisogno di rinascita morale.

Il presidente del consiglio, smessi i vestiti di tecnico e visibilmente più disinvolto nel rapporto con la gente grazie forse ai consigli dello ‘spin doctor’ di Barack Obama, conquista la platea assicurando di aver scelto Oderzo perché rappresenta l’Italia più autentica e reale e il perfetto emblema del miracolo Nordest. La chiave del successo – spiega – è la capacità di tenere insieme famiglia e lavoro. Si rende conto che la medicina somministrata per il bene di tutti è stata particolarmente amara, ma perché i sintomi della malattia sono stati a lungo negati. E guarda avanti, alle strategie per far pagare il giusto a chi è in condizione di contribuire al rilancio dell’economia e dell’occupazione.

Rivolge un pensiero alle giovani generazioni e al loro diritto a coltivare la speranza, uno dei beni più preziosi. Cita il vescovo di Vittorio Veneto Albino Luciani che, a proposito di speranza, scrisse “Valga essa a ridestare in ciascuno di noi e, come confido, in tutti i concittadini di buona volontà, energie e propositi; valga ad ispirare iniziative e programmi”.

Nel secolo scorso, visitarono la terra di San Tiziano due presidenti del consiglio: Luigi Luzzatti e Aldo Moro. Lo statista democristiano giustiziato dalle brigate rosse nei tragici anni di piombo arrivò all’indomani dell’alluvione del 1966. In veste di presidente del consiglio,  il 19 novembre, Aldo Moro visitò Oderzo, centro di accoglienza degli sfollati, incontrando i sindaci della zona nel palazzo del Comune ed affacciandosi su via Garibaldi dal balcone della sala dei quadri. “Avremo mesi difficili”, aveva incoraggiato, “ma sono certo che, attraverso questa ferma volontà di ripresa, la concordia e la solidarietà del popolo italiano, supereremo anche questa prova”.

Il veneziano Luigi Luzzatti, che sostenne il progetto della ferrovia inaugurata nel 1885 e che la città onora con una statua collocata nei giardini pubblici e con l’intitolazione della via dell’Ospedale, fu eletto deputato nella circoscrizione di Oderzo e presidente del consiglio dal 1910 al 1911. Tra il 1891 e  il 1907,  fu  a lungo ministro del tesoro poi ministro dell’agricoltura, industria e commercio nei governi di Rudinì, Giolitti, Sonnino.

Oggi, finita l’estenuante campagna elettorale e contati i morti in battaglia, sembra giunto il momento della riflessione e delle scelte concrete. Soprattutto per chi è chiamato a posizioni di responsabilità. Parafrasando i temi della settimana sociale, appena celebrata in diocesi, potremmo dire che la crisi ha cambiato il mondo e che, anche se niente sarà più come prima, è sempre tempo di speranza

 

Nella foto, la statua dedicata a Luigi Luzzatti cnei giardini pubblici

 

Trenta giorni

 

* Risale alla disastrosa alluvione del 1966, la visita di un presidente del consiglio ad Oderzo. In Comune, Aldo Moro incontrò i sindaci della zona dando fiducia e coraggio per la ripresa, anni difficili in cui la zona era classificata come depressa. A distanza di molti anni, Mario Monti sceglie Oderzo per iniziare il tour pre-elettorale dal Nordest, già locomotiva di sviluppo economico. Riprendiamo l’argomento nello spazio dell’approfondimento mensile.

* Hanno colto tutti di sorpresa le dimissioni del Papa. Per il nostro vescovo, mons. Corrado Pizziolo, si tratta di una decisione saggia e responsabile: «Il gesto di Benedetto XVI è guidato da una sorprendente libertà interiore e da un profondo amore alla Chiesa». «E’ l’ultima lezione, la più lucida, che lascia alla sua Chiesa», commenta il Direttore de ‘L’Azione’, don Giampiero Moret. Tuttavia è probabile che siano delusi i pellegrini che si erano prenotati per accompagnare il successore di San Tiziano, nella visita ad limina dei vescovi del Triveneto, in calendario dal 15 al 20 aprile prossimo, e per incontrare Benedetto XVI nell’udienza generale di mercoledì 17 aprile.

* Tra gli ultimi provvedimenti, Benedetto XVI ha nominato arcivescovo di Tunisi don Ilario Antoniazzi, 65 anni, nato  a Rai di San Polo. Nel 1962, con altri due compagni di studi è partito dall’Istituto Missionario San Pio X di Oderzo, accompagnato dal direttore don Piero Mazzarotto, per continuare la preparazione nel seminario di Beit-Jala, giungendo all’ordinazione sacerdotale nel 1972. Parroco di Rameh in Israele dal 1995, è stato nominato nel 2011 direttore generale delle scuole del patriarcato latino in Israele. L’ordinazione episcopale avverrà a Nazaret, sabato 16 marzo. L’arcidiocesi di Tunisi è una sede immediatamente soggetta alla Santa Sede e conta 21 mila battezzati.

* Ci voleva fantasia per immaginare una marcia trionfale di Luciana Littizzetto al festival della canzone a San Remo, manifestazione accusata di disturbare la campagna elettorale in atto, e invece premiata dagli ascolti. Gli esperti hanno parlato di buona musica e di formula indovinata, ispirata alla normalità, una qualità che non guasta di questi tempi. La presentatrice? Originale quando non gioca la carta della volgarità. Il suo compagno di scena: un innovatore e un professionista di indiscusso talento. Sugli artisti ‘veneti ‘(Chiara e Paolo Simoni), si nutrivano maggiori speranze.

* Il cortometraggio su San Tiziano approda nella città dei fiori a margine della maggiore manifestazione canora. L’occasione è il concorso riservato alle scuole per giovani talenti. Tra le promesse anche due attori dell’accademia vittoriese ‘Inscena’:  Riccardo Andreetta di Orsago e Mattias Gioia di Oderzo, impegnati nelle fiction sperimentali su Sant’Augusta e San Tiziano.

* E’ arrivata sul Carnevale la neve, puntualmente annunciata dagli esperti meteo. E se l’è vista proprio brutta una trentaseienne di Ponte di Piave finita nel fossato lungo la provinciale Valentigo di Sotto, tra Piavon e Busco. Il pronto aiuto di lavoratori di un’azienda agricola vicina e l’arrivo dei soccorsi (ambulanza del 118, elisoccorso Suem,  elicottero dei vigili del fuoco e  sommozzatori) hanno probabilmente risparmiato all’automobilista una fine atroce.

* La sanità del Veneto parla molto trevigiano, si legge ed è vero. In particolare, la scuola opitergina sta dando frutti insperati: dopo Giorgio Roberti nominato alla direzione generale dell’azienda sanitaria di Treviso e Giuseppe Dal Ben al comando supremo della consorella veneziana, l’Ulss 7 Sinistra Piave affida  a Paolo Pavan la direzione amministrativa e a Maria Grazia Carraro la direzione sanitaria; tutti dirigenti cresciuti professionalmente nelle strutture socio-sanitarie di Oderzo.

* Medicina integrata ad Oderzo: nel centro sulla Postumia che raggruppa nove medici di base, i disagi stanno trovando gradualmente rimedi dopo le diffuse lamentele delle prime settimane. L’organizzazione è migliorata grazie anche all’incremento del personale di segreteria, che ha favorito la riduzione dei tempi per il rilascio di ricette e consentito di assistere l’utenza nell’utilizzo del ‘totem’.  Infine, fanno sapere i medici di famiglia associati, durante la settimana gli studi coprono la fascia d’apertura dalle 8 alle 19. Mediamente - precisa il dott. Paolo Michielin, direttore del distretto socio-sanitario - il tempo d’attesa per coloro che hanno prenotato è di venti minuti.

* Si è trasferita nel centro Life, di fronte alla rotatoria all’uscita da via Manin, la farmacia della dottoressa Paola Mason, che gestiva la farmacia già Scotto. Nella nuova sede, dove si osserva l’orario continuato fino alle 18.30, lavorano ben undici persone. Un sistema robotizzato gestisce il magazzino facilitando l’immediato reperimento delle confezioni occorrenti a chi serve la clientela.

* Profondo dolore ha suscitato, a San Stino dove abitava e in ospedale di Oderzo dove prestava servizio, la morte del cinquantaseienne Federico Dariol, vittima di un infarto fatale sulla via del ritorno a casa, mentre era alla guida dell’automobile poi finita contro un albero. Chi l’ha conosciuto ne sottolinea l’estrema disponibilità e la mitezza d’animo.

* Il coro Alpes, in occasione del cinquantenario di fondazione, l’aveva premiato per l’ininterrotto impegno canoro che esprimeva anche nella liturgia in Duomo. Bepi da Ros, 85 anni, ha dedicato l’intera  vita alla passione per il canto, coltivato con metodo e costanza.

* In drastico calo sono, per il 2013, i contributi destinati dallo Stato alle autonomie locali. 

E’ invece stimato in euro 8 milioni 300 mila il gettito totale Imu 2013 che, con 2 milioni,  pone Oderzo al quinto posto per quanto riguarda la prima casa e, con 6 milioni 300 mila, lo colloca all’ottavo posto per gli altri immobili. Bisognerà vedere quali novità riserveranno le scelte di governo su questo delicato settore.

* Le visure catastali e gli estratti di mappe si possono ottenere anche in municipio, all’ufficio tributi, grazie ad una convenzione con il catasto.

* Da alcune settimane il sito web dei ‘Giovani per Oderzo’ raccoglie lamentele, richieste  e segnalazioni dei cittadini per migliorare la qualità dei servizi. Alcuni rilievi ricevuti riguardano la sicurezza dei cimiteri, meta di malintenzionati, lo stato del plesso scolastico Dall’Ongaro, appena adeguato alle norme antisismiche, e una serie di punti critici nella viabilità, a causa delle condizioni dell’asfalto, dell’insufficiente segnaletica  o della scarsa illuminazione .

* Code e lamentele per il funzionamento delle Poste di Oderzo. E’ un problema che emerge spesso, ultimamente, e che non tocca soltanto gli umori della gente ma anche organizzazioni imprenditoriali e di categoria.

* Disagi frequenti offuscano il panorama occupazionale. Segnali  particolarmente preoccupanti  arrivano dalle grandi Benetton ed Electrolux che prevedono una massiccia riduzione di personale.  Nell’area, gli esuberi sono dell’ordine rispettivamente di 230 tra Ponzano e Castrette, 370 a Susegana e 300 a Porcia di Pordenone.

* Se n’è andata a 85 anni Adonella, l’ultima degli Appiani. Discendeva dall’omonima famiglia che, a Treviso, ha fatto storia. Il cognome vive oggi nella cittadella delle istituzioni, vicino al tribunale. Nell’area sorgevano la fabbrica, il villaggio fatto di inconfondibili casette dei tecnici e degli operai ed i servizi “sociali” (cinema Eden e scuola materna) che rispondevano ad un modello voluto dal senatore Graziano. La fabbrica chiuse nel 1983 e si trasferì ad Oderzo in zona industriale dove produce ancora piastrelle sotto altra proprietà.

* Dopo affermazioni  ottenute al museo nazionale della donna nell’arte di Washington,  al museo d’arte moderna di New York e al Guggenheim di Bilbao, l’artista opitergina Franca Faccin ha esposto, dal  18 febbraio al 1° marzo,  alla Vierraumladen Gallery di Berlino, l’opera  “Cerniera”.

* Il progetto del GiraMonticano, oggetto di un acceso confronto pubblico a palazzo Moro e sul quale si erano concentrate le critiche di associazioni attente all’ambiente, sarà rivisto. Saranno ridiscussi tracciati, modalità e materiali dell’intervento. Pace è fatta tra il Sindaco Firmino Vettori di Gorgo , comune capofila, e cittadini critici sull’iniziativa. Gli attivisti impegnati nella raccolta di firme per la petizione contro il progetto hanno annunciato di aver raggiunto quota mille. Un’occasione per  dimostrare sensibilità all’ambiente è stata l’operazione Monticano pulito dedicata alla pulizia degli argini e alla documentazione delle situazioni di degrado incontrate.

* Razzia di prosciutti e liquori al ristorante pizzeria che si trova davanti al Brandolini. Il colpo, nel quale non hanno disdegnato l’apparecchio tivù, è avvenuto poche ore dopo l’incontro elettorale di Mario Monti tenutosi nel teatro dell’istituto vigilato da un eccezionale servizio di sicurezza.

* Paola De Pin, laureata in scienze politiche, quarantaseienne del Movimento 5 Stelle, ha conquistato un seggio di senatore. Fino ad oggi ha fatto la mamma e gestito un negozio a Lutrano. E’ ancora frastornata per il clamoroso risultato. Ad Oderzo, la sua lista ha raccolto il 22,21% dei voti,  il Partito Democratico il 20,82%, il Popolo della Libertà il 19,85% , la lista Con Monti per l’Italia il 13,88%, la Lega Nord il 13,58%.

 

febbraio 2013

FRUTTI D'INVERNO

 

 

 

Febbraio è solito riservare sorprese climatiche, rese più probabili da un andamento stagionale finora mite. Nonostante tutto, non sono finora rimasti vuoti gli ambulatori dei medici di base. Anzi.

L’inizio dell’anno ha coinciso con una novità di rilievo sotto il profilo dell’assistenza, l’avvio di un servizio che raggruppa in un’unica struttura nove medici di medicina integrata, da anni proficuamente associati e sparsi sul territorio comunale.

Sarebbe anacronistico voler passare il quadretto del medico di famiglia tradizionale come un parametro di riferimento  per considerare i cambiamenti intervenuti dalla riforma sanitaria in poi. Nel tempo, la medicina sul territorio ha assunto una connotazione più decisa, potendo contare su una rete di servizi in grado di dare risposte immediate ed efficaci.

Tra i modelli organizzativi per la gestione integrata del paziente e la continuità delle cure, come si dice oggi, particolare interesse ha suscitato la medicina di gruppo integrata, caldeggiata dalla Regione. In zona, più di tre anni fa, prendeva forma, all’interno dell’ospedale riabilitativo di Motta di Livenza, l’insediamento  di sette medici convenzionati in un unico padiglione, dotati di segreteria e supporto infermieristico, per garantire l’apertura almeno dieci ore al giorno, dal lunedì al venerdì, ed il sabato due ore, con l’opportunità di trovare nella stessa struttura risposte a bisogni più complessi.

Superate alcune difficoltà iniziali ed alcune resistenze presto smontate, le verifiche a distanza facevano registrare un consenso molto diffuso fugando il timore di perdere il contatto con il proprio medico di fiducia.

Le stesse riserve hanno caratterizzato il nuovo servizio aperto ad Oderzo, in un edificio nuovissimo al cui piano terra troverà posto una farmacia, in prossimità del colorificio sulla Postumia e a due passi dalla sede distrettuale di via Manin; vi hanno ambulatorio nove medici d’esperienza che assistono dodici mila persone.

Scontato comunque il disagio per l’allontanamento del servizio da alcuni quartieri, le difficoltà non si sono fatte attendere e le lamentele hanno trovato eco in consiglio comunale. In sintesi: difficoltà di contatto e di accesso, modalità di rilascio delle semplici ricette, tempi degli appuntamenti, affollamento della  sala d’attesa.

“E’ questione di tempo per abituare i pazienti alle nuove regole dettate da un corretto uso dei mezzi offerti, in particolare alla prenotazione delle visite e delle ricette, sia telefonica che telematica. In fondo siamo nel ventunesimo secolo”: è conciliante l’atteggiamento dei medici di famiglia, che si adoperano per venire incontro agli assistiti e rispondono con i fatti alle critiche più pesanti.

I propositi espressi pubblicamente dai nuovi  vertici aziendali della macchina sanitaria, impegnati a focalizzare le priorità del loro mandato,  contengono già indicazioni importanti:  dare attenzione non solo alla qualità delle prestazioni, ma anche all’accoglienza e all’orientamento del cittadino.

Nel merito, il Sindaco di Oderzo non ha dubbi: “E’ un servizio che, come amministrazione comunale, abbiamo fortemente voluto, proponendo peraltro di collocarlo in locali ospedalieri”.

Si tratta come in tutte le cose di trovare, nel rispetto della disciplina in materia, una soluzione che tenga conto delle esigenze di tutti.

Di sicuro le fasce più deboli, anziani in primo luogo, ne escono penalizzati. Al di là delle accese proteste, da una parte, e dei buoni propositi, dall’altra, si tratta di verificare i miglioramenti concreti. Un periodo di qualche mese dall’avvio potrà costituire un banco di prova ragionevole per misurare la qualità del servizio.

 

Nella foto, la torre delle ex prigioni.

 

Trenta giorni

 

* In queste settimane, gli anziani stanno vivendo il periodo più delicato dell’anno, malgrado il ricorso al vaccino che copre in buona parte i più sensibili da possibili complicazioni. La maggior affluenza negli ambulatori ha coinciso con l’avvio di un’interessante esperienza di medicina integrata che raggruppa nove professionisti e interessa circa metà della popolazione comunale. I comprensibili disagi iniziali hanno, tuttavia, alimentato proteste e suscitato l’interessamento delle organizzazioni sindacali e dato luogo ad una discussione in consiglio comunale. All’argomento dedichiamo lo spazio dell’approfondimento.

* All’ospedale di Oderzo, è stato azzurro il primo fiocco: Imran El Drissi , 3 chili e tre etti, ha visto la luce all’una e ventuno.  I genitori, cittadini marocchini, sono affezionato al primo gennaio; infatti, il primo dei tre figli è nato il primo gennaio 2008. Di nazionalità polacca è invece l’ultimo nato del 2012: Alan Bocheski, da genitori residenti a Motta di Livenza.

* Cittadinanza italiana ai figli di immigrati nati e cresciuti in Italia: è il messaggio, lanciato in occasione della giornata mondiale dei migranti, dalla conferenza episcopali triveneta. Un tema delicato, l’affermazione dello “Ius soli”, il diritto di cittadinanza nel Paese in cui si nasce. Un obiettivo, secondo il patriarca Francesco Moraglia che richiede un cambiamento di mentalità, specialmente in tempi di crisi.

* Sono stati ricevuti in consiglio comunale i volontari cessati dal servizio civile che li ha visti impegnati, per lo più, in prossimità delle scuole a regolare il traffico per dare sicurezza ai bambini e agli accompagnatori; altri sono impiegati a catalogare ed archiviare;  altri ancora hanno collaborato a mantenere pulita la città e a contrastare casi isolati di scarso senso civico. Li citiamo doverosamente: Armando Bello, Cristoforo Bozzetto, Angelo Dal Ben, Ilario Dal Pozzo, Giorgio Lucchetta, Bruno Lazzaro e Bruno Sari.

* E’ stata inaugurata la nuova sede, di fronte al municipio, dell’agenzia delle entrate della cui permanenza  nel territorio si è fatta economicamente carico la quasi totalità delle amministrazioni comunali del territorio, pur penalizzate dalla diminuzione di trasferimenti statali, che si sono accollate l’onere dell’affitto dei locali di palazzo Moro.

* E’ stata vivace la battaglia contro il progetto Gira Monticano. L’associazione ‘Cerchio Aperto’, sostenuta dai ‘Giovani per Oderzo’, ha scritto ai Sindaci dei Comuni aderenti all’iniziativa di Fontanelle, Oderzo, Gorgo al Monticano e Motta di Livenza, perché ritirino il progetto che viene definito “un’inutile e deleteria colata di cemento”. La parte più significativa dell’intervento consisterebbe infatti nella gettata di un impasto a base di cemento largo ottanta centimetri  che indebolirebbe la struttura dell’argine stesso, favorirebbe le infiltrazioni d’acqua e non presenterebbe comunque i requisiti di sicurezza di una pista ciclabile. In un infuocato incontro pubblico a palazzo Moro, in cui si è chiamato in causa perfino  il Vajont, il Sindaco Firmino Vettori di Gorgo al Monticano, capofila, si è detto disponibile ad accogliere proposte migliorative, dato che i lavori, per i quali sono stati fatti i passaggi necessari raccogliendo il parere favorevole di tutti i soggetti interessati, sono finanziati con fondi europei e già appaltati.

* E’ cessato dal servizio per raggiunti limiti di età il geom. Emilio Da Re, capo dell’ufficio urbanistica e commercio del Comune di Oderzo, al quale è andato il ringraziamento del Sindaco per l’importante servizio alla città in tanti anni nei quali la città ha cambiato volto.

* Dal cantiere aperto nei pressi dell’ex locanda Vittoria, nel vecchio foro boario, sono affiorati reperti archeologici. Gli scavi hanno attirato l’interesse dei passanti già incuriositi dalle polemiche estive sulla  pavimentazione dell’area,  la revisione della viabilità e l’intervento urbanistico. Le indagini avrebbero portato alla luce tessere di mosaici, trincee di scavo riempite già in antichità e tracce di edifici di epoca veneziana. Sicuramente la zona è , fin dai tempi del ritrovamento dei celebri mosaici della caccia, tra le più promettenti di resti d’epoca romana.

* Il Comune ha espresso parere contrario all’ipotesi di raddoppio della linea ferroviaria Treviso-Portogruaro, finalizzato all’incremento del traffico merci, senza che venisse contemporaneamente assicurato il potenziamento del servizio passeggeri. Intanto il progetto di metropolitana di superficie sembra del tutto dimenticato.

* Una nuova stazione di travaso dei rifiuti urbani verrà realizzata, su iniziativa del consorzio igiene del territorio  in via Cal dea Piera, nei pressi dell’attuale ecocentro. L’ha autorizzata la Provincia di Treviso nonostante il parere sfavorevole del Comune di Oderzo, che condizionava il nulla osta al potenziamento del servizio rifiuti e  all’applicazione di sconti tariffari ai cittadini opitergini.

* La festa  di San Tiziano senza la tradizionale marcia in partenza da Oderzo e con arrivo alla Cattedrale, lungo il corso del Livenza, è stata privata di un’usanza consolidata. Il motore dell’iniziativa da diversi decenni era Ireno Zanusso, noto negli ambienti sportivi e nel mondo cattolico, un amico che ha lasciato attorno a sé un grande vuoto.

* Mattias Gioia, ventinovenne opitergino, che i frequentatori della torrefazione di via Garibaldi conoscono , è tra i protagonisti del film “San Tiziano” girato a Oderzo e nella Marca . Indossa i panni di San Floriano, vescovo di Oderzo. Il cortometraggio, diretto da Antea Magaldi e prodotto da Thomas Toffoli, è stato proiettato in anteprima al cinema Turroni.

* 11 febbraio anniversario delle apparizioni di Lourdes a Bernadette Soubirous. Da allora la Chiesa ha riconosciuto una settantina di guarigioni ‘inspiegate’ su circa sette mila casi esaminati dal tempo delle apparizioni avvenute nel 1858. In un teatro Brandolini gremitissimo, invitati da Onella Bazzichetto dell’Unitalsi che ha coinvolto Lions Club e Rotary Club, si sono interrogati sul rapporto tra fede e scienza il dott. Alessandro De Franciscis, responsabile dell’ufficio medico che si occupa della prima valutazione delle guarigioni segnalate nella cittadina pirenaica, e mons. Corrado Pizziolo, vescovo di questa diocesi. Alla serata dedichiamo spazio in altra pagine.

* E’ iniziata solennemente, con una celebrazione in cattedrale di Vittorio Veneto, la visita pastorale. Per il vescovo Corrado inizia così la prima coinvolgente esperienza a tutto campo, che lo vedrà impegnato per tre anni. La prima tappa coinvolge la forania di Vittorio Veneto, poi ad aprile Motta di Livenza e in autunno Conegliano. Il Vescovo sarà accompagnato da alcuni collaboratori incaricati di verificare, con i parroci e i laici, lo stato degli edifici di culto, la conservazione dei documenti, la gestione dei beni della parrocchia. A mons. Pizziolo toccherà il compito più delicato di tastare il polso delle comunità per misurarne la vitalità e proporre alcuni orientamenti pastorali in attuazione del convegno ecclesiale celebrato un anno fa.

* La revisione della spesa pubblica (per non usare l’inutile neologismo di ‘spending review’) deve scontrarsi con incognite rilevanti come la sorte delle province, di altri enti territoriali ed alcune importanti partite statali bloccate dallo scioglimento anticipato delle camere. L’inizio dell’anno è stato segnato da aumenti tariffari che hanno interessato anche il settore postale. E sta facendo molto discutere l’imminente introduzione del redditometro che  dovrebbe consentire di risalire al reddito del contribuente usando una combinazione di molteplici indicatori, dai quadri d’autore alla retta dell’asilo, dalle spese per la collaboratrice domestica all’iscrizione al circolo sportivo, dalle giocate on line al possesso di buoni del tesoro.

* E’ già carnevale. Con i suoi appuntamenti e  con le scorribande in costume da fatina o da Zorro per Piazza  Grande. In provincia sono dieci le località coinvolte dalle sfilate di carri mascherati. E, con il carnevale,  spazio ai dolci tipici: dai ‘crostoli’ alle ‘fritoe’, tradizionali o ripiene. La ricetta originale fu definita da Bartolomeo Scappi cuoco di Pio V. Per la sua grande popolarità e diffusione questo dolce fu definito nel ‘700 “Dolce Nazionale dello Stato Veneto”.

gennaio 2013

LA STAGIONE DELLA FIDUCIA

 

 

 

L’anno appena trascorso sarà ricordato, sul piano generale, per il ritorno alla normalità. Una normalità fatta di grossi sacrifici e di recupero di fiducia. Ci ha dato una lezione: non esistono le ricette miracolose e anche i professori fanno quello che possono. Se soltanto sanno aiutare a guardare più lontano e ad aprire orizzonti hanno già svolto il loro compito. 

Undici anni fa si dava l’addio alla lira. Il decimo anniversario dell’introduzione della moneta unica europea ha coinciso con una fase critica per l’economia e la finanza del vecchio continente. Le misure adottate per uscire dal tunnel buio in cui si trovava il nostro Paese hanno messo alla prova i bilanci delle famiglie, con tagli, rincari e una nuova tassa, l’imposta municipale unica che ha colpito duramente. E  anche nel mitico Nordest l’annunciata crescita economica sembra ancora lontana nonostante le buone intenzioni.

Scuola. Ha un nome che promette bene l’Istituto Comprensivo di Oderzo. Comprensivo: un aggettivo che tiene lontana ogni idea di esclusione. La nuova organizzazione, sperimentata altrove da diversi anni con successo, risponde al criterio di autonomia organizzativa e segna un percorso educativo unitario dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado, presupponendo una continuità di relazione attraverso un’organizzazione flessibile.

Finisce un’era che ha conosciuto le tensioni del pianeta scuola ed ha attraversato tutte le stagioni, dal processo di partecipazione alle sperimentazioni didattiche più interessanti, assistendo alle trasformazioni della famiglia e della società ed accompagnando la maturazione di intere generazioni di alunni.

In Comune, l’attività amministrativa è stata improntata alla sobrietà, misurando le spese sulle risorse  a disposizione e tenendo conto dei pesanti tagli subiti nei trasferimenti statali, dell’ordine di  650 mila euro. Sul finire dell’estate, la ristrutturazione del vecchio foro boario ha tenuto banco. Non più porfido, mattonelle di cemento dalla manutenzione meno costosa.  L’intervento è stato accompagnato dalla modifica della viabilità dell’area, privata del viale centrale caro ai residenti che sono insorti per il taglio degli alberi ed hanno promosso un’azione legale, mentre il Sindaco invitava ad aspettare la sistemazione definitiva. Alla fine, il risultato è più che dignitoso e la funzionalità dell’area migliorata. Tuttavia, è stata forse sottovalutata l’esigenza di maggiore informazione, poi sollecitata in consiglio comunale, per progetti che rivestono un interesse generale. Ed anche lo strumento della cosiddetta perequazione, che carica sugli interventi urbanistici privati il finanziamento di un’opera a favore della collettività, sta mostrando il fiato corto per la difficoltà di conciliare l’interesse pubblico con l’iniziativa privata.

Il 2012 è stato anche un anno di importanti anniversari per la comunità religiosa. Son passati cent’anni dalla nascita di Albino Luciani, figura cara a molti opitergini che l’hanno conosciuto e continuano ad invocarlo sperando in una rapida beatificazione. Ad Oderzo aveva riservato, com’è privilegio dell’antica cattedra di San Tiziano, l’uscita nella domenica successiva all’ingresso in diocesi, avvenuto l’11 gennaio 1959. Vi ritornò molte volte, contando sull’ospitalità di mons. Domenico Visintin e di mons. Paride Artico. Amava portare la ventata  di rinnovamento e di prospettive per la Chiesa del futuro che respirava partecipando ai lavori del Concilio Ecumenico Vaticano secondo, aperto da Giovanni XXIII l’11 ottobre 1962.

Nella prima omelia da Parroco dell’abbaziale San Giovanni Battista, il 26 settembre 1992, mons. Piersante aveva indicato un proposito: “Con umiltà e venerazione, cercherò di far mio tutto ciò che è stato ed è questa parrocchia: la sua storia gloriosa, le sue tradizioni, le sue attività e iniziative, le sue attese. Non ho progetti e programmi particolari. So che mi è chiesto soprattutto quello che sant’Agostino chiama il compito di amare”.

Anche se i bilanci morali non si fanno con i numeri, il Duomo di Oderzo registra un’affluenza continua. E’ frequentato fin dall’apertura mattutina e punto di riferimento per un’area vasta, specialmente nei giorni di mercato e nelle festività. Confessori disponibili, messe in vari momenti della giornata, liturgia curata, sono i punti di forza di quella che potremmo chiamare l’offerta religiosa. In anni di profondo cambiamento, la parrocchia ha saputo adeguare le proposte alle aspettative della società del  Duemila.

Inizia un nuovo anno, denso di attese e di speranza per la variegata comunità opitergina.  Fiduciosi, formuliamo auguri di serenità ai lettori di questa rubrica.

Nella foto, il concerto aperitivo di fine anno.

 

Dodici mesi

 

* «Per le sue caratteristiche di efficienza e di capacità di risposta alle esigenze del territorio e dei cittadini, l’ospedale di Oderzo non ha nulla da temere dalla riforma della sanità veneta alla quale stiamo lavorando». Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, intervenendo in febbraio 2012 all’inaugurazione del nuovo pronto soccorso, che ha comportato un investimento di quasi due milioni di euro e dispone di spazi raddoppiati,  di attrezzature tecnologiche all’avanguardia e di percorsi diversificati in base all’urgenza. Il servizio d’emergenza registra annualmente 22 mila accessi e serve un bacino d’utenza di 90 mila abitanti ricco di attività produttive e attraversato da una rete stradale trafficata.

* Con i suoi 20.365 abitanti, Oderzo conferma un trend orientato alla crescita. Nel primo quadrimestre 2012, le famiglie sono passate da 8.161 a 8.169. I matrimoni celebrati sono stati 15: 6 religiosi e 9 civili. La comunità straniera rappresenta complessivamente quasi il 13 per cento della popolazione. La più più numerosa è quella rumena, con 1.040 unità; segue a distanza quella albanese, con 298 persone. 

* Ha dell’incredibile il fatto emerso ad un controllo della polizia locale di Oderzo:  da trent’anni il pensionato opitergino fermato non rinnovava la patente e si limitava a porre a mano l’indicazione della convalida decennale, senza rendersi conto che nel frattempo la motirizzazione si è informatizzata ed usa un apposito bollino autoadesivo. Inutile aggiungere che l’automobilista ha dovuto tornare a casa a piedi.

* Si chiama imposta municipale unica (Imu):  in realtà sarà ripartita tra ente locale e Stato. A parte la destinazione dell’introito, gli aspetti che hanno disturbato di più il contribuente sono l’assoggettamento dell’abitazione principale, la pesante rivalutazione delle rendite catastali, le complicate modalità di calcolo. Per fortuna, i conteggi saranno determinati dall’amministrazione comunale. Oderzo è stata tra le prime municipalità a fissare le aliquote: 0,50 per cento sulla prima casa e 0,80 per cento sulla seconda.

* E’ cambiato il mercatino mensile. Non possono convivere prodotti  d’antiquariato o d’artigianato e merce tipica del mercato settimanale. Sono preclusi articoli come l’abbigliamento, gli accessori e simili. Un modo per evitare lo snaturamento della manifestazione, che comunque non è stato indolore, per qualche polemica tra pro-loco e Comune sull’applicazione rigorosa della nuova disciplina.

* Facevano tenerezza le ragazze della scuola di lavoro, ritratte nella mostra allestita nella sala presso il Duomo, per celebrare i 68 anni di presenza delle suore giuseppine del beato Caburlotto all’Istituto Moro. Un modello di apprendimento lontano ma ricco di valori dei quali si sente la mancanza. Per molti anni vi si impartirono lezioni di taglio, cucito, maglia e lezioni di vita.

* Ha mobilitato l’opinione pubblica la proposta di alleggerimento del sottopasso alla ferrovia nei pressi della stazione.  L’iniziativa dell’arch. Pasquale Dario ha dato luogo ad un dibattito sui pro e i contro rispetto alla soluzione prospettata.  Tra gli obiettivi illustrati, spiccava quello di ridare a via Garibaldi il prestigio che merita e di reinserire il quartier Brandolini nel tessuto urbano. L’aspetto più controverso è forse il costo della ristrutturazione calcolato prudentemente in  720 mila euro, un costo giudicato rinviabile a tempi migliori.

*  E’ andato in pensione il dott. Fabio Fabi, primario chirurgo per 22 anni all’ospedale di Oderzo.  Nel 1990 giunse dall’ospedale di  Treviso nel quale si era formato alla scuola del prof. Tommaso Tommaseo, pioniere dei trapianti.

* Si è chiusa con il 31 dicembre 2012 l’esperienza comprensoriale tenuta a battesimo nel 1978 dall’allora presidente della provincia Carlo Bernini, poi presidente della giunta regionale, infine ministro dei trasporti. La volontà espressa dalla maggioranza dei Comuni partecipanti è stata motivata in termini semplici: l’organismo aveva comunque i giorni contatti, essendo decretata dal governo Monti la fine nel 2013 di queste forme di associazione, e la collaborazione in atto potrà continuare a costi minori senza mantenere la pesante struttura organizzativa. La storia del consorzio iniziò all’indomani della tragica alluvione del 1966, quando ci si interrogava su come far fronte alla difesa del suolo e alla programmazione territoriale. Argomenti tutt’altro che superati.

* E’ ormai guerra aperta contro i cani. O, meglio, verso molti padroni che dovrebbero rispettare di più le regole igieniche e la buona educazione. Chi porta a spasso il cane deve preoccuparsi di rimuovere eventuali tracce organiche di passaggio e di impedire che il fedele compagno innaffi i muri. Le sanzioni contro chi non rispetta le regole risultano purtroppo di difficile applicazione. A meno della flagranza… di ‘reato’.

* Spavento ad Oderzo. Erano le 4.04 della domenica dell’Ascensione quando le stanze delle case hanno violentemente tremato, facendo temere il peggio per una ventina d’interminabili secondi. Il ricordo di molti è andato alla scossa delle 5.00 del 15 settembre 1976, che devastò ulteriormente il Friuli già colpito il 6 maggio con un migliaio di vittime. Le prime notizie, trasmesse dalla radio, hanno fatto capire che l’epicentro era localizzato in Emilia dove si sono avute le vittime.

* Si può navigare gratis in centro storico, grazie al wi-fi del Comune.  Per questo è sufficiente individuare, con il proprio dispositivo, la rete “Oderzo-wifi”, registrarsi, accettare il regolamento di utilizzo del servizio offerto. Esso consente di navigare per un totale di due ore giornaliere.

 * La passerella per l’attraversamento del Monticano all’altezza degli impianti sportivi è stata dotata di rampe di accesso, dopo un adeguato tempo di assestamento del relativo terrapieno e consente di passare direttamente in Città Giardino. 

* Matrimonio con invitati del ‘jet set’ nel duomo di Oderzo. Hanno deciso di unire per sempre i loro destini Eleonora Stefanel, figlia di Giuseppe, presidente dell’omonimo gruppo e di Tiziana Prevedello, presidente di Oderzo cultura, e Riccardo Bagolin. I novelli sposi si sono conosciuti ad Hong Kong. In un’abbaziale fiorita come si era vista poche volte, ad ascoltare il loro commosso sì erano presenti uomini e donne del mondo dell’economia, della finanza, della politica, della moda.

* E’ diventata  occasione di socializzazione la “Casa dell’acqua” collocata nel parcheggio accanto al patronato Turroni. Un luogo di passaggio per la presenza, oltre che del patronato, dell’asilo, dell’istituto Moro, del museo e della biblioteca. La soluzione ha subito incontrato il favore della gente e fatto registrare un notevole consumo. Molti si sono organizzati con cassette di bottiglie di vetro e apposita tessera magnetica. Altri arrivano con i vuoti dell’acqua minerale: tra tanti aumenti di bollette, almeno una voce di risparmio.

* L’urbanizzazione dell’area Masotti che si affaccia su via Pezzulo, progettata alcuni anni fa per accogliere tre torri disegnate dall’arch. portoghese Gonçalo Byrne, prende forma e si chiarisce ulteriormente. Le novità riguardano l’altezza degli edifici, fissata in trentacinque metri per la torre maggiore e un massimo di trenta metri per le altre due, una conseguente diminuzione dell’impatto volumetrico e il raddoppio della superficie a verde. 

* Palazzo Foscolo ha ospitato una mostra antologica dedicata ad Arturo Benvenuti: uomo, scrittore, artista. Una figura poliedrica che ha sempre generosamente contribuito, con il proprio impegno, civile, prima ancora che artistico a fornire le chiavi di lettura di una realtà estetica, potente e coraggiosa, e ad offrire la sua umanissima testimonianza di vita.

* Fondo di solidarietà: sono 176 le persone aiutate dal Comune nel 2011, per un totale di oltre 120 mila euro di contributi assegnati per coprire situazioni di bisogno. Nel conto non sono considerate le somme erogate per sostenere le attività culturali, educative, ricreative.

* In un quadro meteo completamente saltato per effetto dei mutamenti climatici,  l’11 novembre di quest’anno sarà ricordato per una straordinaria ondata di maltempo ed una piena che ha minacciato di far uscire dal letto i fiumi più a rischio. Il livello del Monticano ha fatto temere il peggio quando l’acqua ha cominciato a tracimare davanti a piazzale Europa ed è stato necessario collocare sacchetti di sabbia per fermarla.

* Al fascino degli spazi rinnovati Piazza Castello aggiunge un’attrazione particolare: la pista di pattinaggio. Installata per iniziativa dell’associazione  di negozianti del centro storico, Forò, rimarrà fino al 19 febbraio e sta incontrando il favore di molti ragazzi provenienti da una vasta area.

* Le province di Treviso e Padova potrebbero finire accorpate in ossequio alla ‘revisione della spesa’ pubblica. Quando al disegno della nuova mappa del Veneto mancavano ancora passaggi decisivi, la fine della legislatura ha lasciato tutto come stava. La riforma delle autonomie locali è rinviata.

* Il coro Alpes ha celebrato i cinquant’anni di vita con un riuscitissimo concerto al teatro Brandolini diretto da Paolo Dalla Pietà e presentato da Giancarlo Camilotto, uno dei fondatori della compagine canora nel quale si sono avvicendate decine di voci maschili e femminili.

* Sono ben due gli opitergini del gruppo di direttori generali delle aziende sanitarie nominati dal presidente della giunta regionale del Veneto Luca Zaia a fine dicembre: Giorgio Roberti a Treviso e Giuseppe Dal Ben a Venezia. Li separano 20 giorni di nascita e li accomuna invece la comune esperienza iniziale nell’Unità sanitaria locale opitergino-mottense. Li accompagnano i nostri auguri di proficuo servizio alle rispettive comunità.