archivio 2013
dicembre 2013
MINUETTO O MARCIA LENTA
Iniziamo
con un viaggio di ordinaria normalità in mezzo a tanto fervore di discussioni
che hanno animato la ripresa dell’anno scolastico e, prima ancora,
accompagnato le perplessità sulla prevista introduzione dell’orario
ferroviario ‘cadenzato’.
La
partenza è fissata poco dopo le sette dalla stazione di Oderzo, da tempo
all’attenzione della cronaca. Le buche sul piazzale sono un ricordo così
sbiadito da far passare in secondo piano il piacere di usufruire di un comodo
parcheggio ben illuminato. Direzione Portogruaro, diventato capolinea giusto
cento anni fa: il completamento della linea che si fermava a Motta avvenne nel
1913.
Il
treno, un bel Minuetto, ideato per sostituire i vecchi locomotori e le obsolete
carrozze, presenta un allestimento moderno, con tanto di divanetti, e ampie
vetrate. Scorre la campagna mossa dai colori autunnali e dai vapori delle prime
nebbie. Sembra quasi una corsa dietro lo specchio, abituati come siamo a
conoscere solo la faccia rivolta alla strada. Qualche silenziosa fermata rompe
ogni tanto, tra campi appena arati e capannoni sonnacchiosi, il moto uniforme
del convoglio.
Un
gruppetto di militari in divisa mimetica salito con noi ci porta la memoria alla
visita di leva, preceduta da avviso di chiamata con allegato biglietto per una
corsa gratuita, e al viaggio sulla vecchia littorina, verso Treviso, prima della
chiusura del ponte sul Piave in occasione della disastrosa alluvione.
Dopo
la disattivazione per i danni, si apriva una serie lunghissima di convegni,
tavole rotonde, appelli, proteste, mezze promesse, assicurazioni. Infine la
decisione di ripristinare la linea. Sull’alternativa tra esclusivo trasporto
merci e servizio anche passeggeri e sull’attraversamento di Oderzo, per dieci
anni e oltre, le ipotesi si sprecarono, con numerosi cambi di fronte per il
tracciato (più a sud o nella vecchia sede) e per il passaggio sulla Postumia (a
livello di campagna, in sopraelevazione o in trincea). La pressione popolare,
mossa da interessi specifici e contrapposti, contribuiva a rendere più
difficile la soluzione di un problema già complicato.
Finalmente,
in settembre 2000, dopo trentatré anni, ritornava il treno passeggeri in
stazione di Oderzo, sia pure senza banda municipale e contorno di festeggiamenti
che avevano caratterizzato l’inaugurazione nel 1885.
Ma
torniamo al presente. Alla partenza, avevamo dovuto frenare un moto di rabbia
per l’obliteratrice ostruita di proposito da qualche vandalo in cerca di
emozioni. Per fortuna l’altra funzionava, così come il distributore
automatico di biglietti. In compenso la bacheca degli orari era stata sfondata
con la forza bruta.
Affondando
ulteriormente il bisturi nella piaga, anche le corse sono state tagliate, con
grave disappunto degli studenti e dei lavoratori pendolari. L’abolizione più
dolorosa, quella della corsa delle 7.30 risponde all’introduzione
dell’orario costruito su un mix di domanda manifestata in determinate fasce
orarie e di disponibilità di mezzi e di uomini per soddisfarla. Una quadratura
del cerchio di difficile fattura.
Per
offrire valide ragioni all’assessore ai trasporti, arrivato pochi giorni prima
a rendersi conto di persona della situazione opitergina, l’amministrazione
comunale guidata dal sindaco Pietro Dalla Libera, è impegnata in una campagna
di sensibilizzazione a favore del treno e della salvaguardia dell’ambiente.
Per questo ha rappresentato i disagi conseguenti ai tagli di corse e si è
attivata, su più fronti, per coagulare la forza di
pressione delle comunità servite dalla linea Treviso-Portogruaro. L’azione
corale, accompagnata da una raccolta di ottocento firme tra i pendolari e da una
mozione votata dal consiglio comunale, sta dando frutti quasi insperati. Tanto
che l’assessore regionale Chisso, tornato ad Oderzo a distanza di qualche
settimana, ha promesso pubblicamente che sia la fascia del mattino che quella
della sera saranno adeguatamente coperte. In altre parole, rimarrà la corsa
delle 7.30 per Treviso e l’ultimo treno lascerà il capoluogo alle 21.30.
E’ probabile che il tema rimanga caldo per molto tempo.
(nella foto: il treno in stazione di Oderzo)
Trenta giorni
*
La revisione degli orari ferroviari nella
linea Treviso - Portogruaro ed i servizi offerti all’utenza vengono portati
all’attenzione del consiglio comunale, con una mozione che evidenzia le
esigenze della città. All’annoso problema riserviamo lo spazio
dell’approfondimento mensile.
*
L’Europa raccomanda di regolamentare il traffico urbano predisponendo adeguati
piani anti-smog. E il capoluogo di provincia vieta la circolazione alle
automobili obsolete, suscitando consensi e critiche sia dalla popolazione che
dal mondo commerciale. Un opuscolo a fumetti spiega l’ordinanza anti-smog
firmata dal sindaco Manildo.
*
La multinazionale svedese Electrolux studia l’abbandono dell’Italia,
comparando costi e competitività. Tra le linee produttive poste sotto la lente
d’ingrandimento figurano le vicine Susegana
e Porcia di Pordenone. L’operazione
mette a rischio complessivamente quasi quattromila posti di lavoro. Su Susegana
pende l’insidia del’est dove costa meno
la manodopera. Si mobilitano i sindaci e non si fanno attendere azioni di
protesta delle maestranze, a cominciare da blocchi stradali sulla Pontebbana
per sensibilizzare l’opinione pubblica. Numerosi i posti a rischio
anche all’Europeo di Cessalto e alla Mobil Record di Fontanelle.
*
Se la crisi si misura anche sulla fiducia dei cittadini, c’è da attendersi
che duri ancora dato che il sessantun per cento dei partecipanti ad un sondaggio
prevede un periodo di almeno due anni prima di uscire dal tunnel in cui
si trova l’economia.
*
In cinque anni, le famiglie hanno perso qualcosa come mille euro a causa delle
addizionali e del drenaggio fiscale. Secondo un’indagine della Cisl e
dell’Università di Firenze, i salari nonostante la crisi sono lievemente
aumentati ma l’effetto degli aumenti di tributi e dell’esplosione delle
addizionali regionali e comunali ha impoverito le famiglie.
*
E’ stata eseguita la bonifica degli ex magazzini Momi vicino alla rotatoria di
Spinè che presentavano una superficie di trecento metri quadri di eternit.
Nell’area dismessa, il piano di assetto del territorio prevede un edificio
residenziale.
*
L’atleta originario di Piavon Nicola Favretto, si è distinto con la nazionale
italiana basket per giocatori in carrozzina nel campionato europeo recentemente
disputato a Francoforte.
*
Basta andare su ‘you tube’ per gustare l’esibizione dell’atleta Silvia
Marangoni ai campionati mondiali di Taipei capitale di Taiwan, forse più
conosciuta come Formosa, valsa alla ventisettenne atleta portacolori delle
Fiamme Azzurre il decimo titolo mondiale di pattinaggio artistico a rotelle (in-line).
La prova decisiva, un mix di potenza e di eleganza, non poteva deludere, e così
è stato. Una dedica particolare la campionessa che entra nella leggenda l’ha
riservata alle persone rimaste senza lavoro e agli imprenditori in difficoltà.
*
E’ entrata in funzione a metà novembre la
pista di pattinaggio allestito in piazza Castello che costituisce
un’attrazione particolarmente gradita ai bambini e ai giovani capaci di
disegnare armoniose evoluzioni sul ghiaccio.
*
Frutti di stagione al mercato del sabato dove si possono trovare prodotti tipici
della tradizione rurale come cachi, melegrane e nespole. “Il tempo e la paglia
fanno maturare le nespole”, come dicevano i nostri vecchi.
Nulla impedisce di accompagnarli a noci e nocciole abbinate ad un buon
calice di vino novello.
*
Influenza di stagione anch’essa: arriva l’americana. Il vaccino per
ripararsi è disponibile nelle farmacie. La campagna di prevenzione prevede la
distribuzione gratuita per gli ultra sessantacinquenni e per le categorie a
rischio e più esposte.
*
Si intitola “Di fuoco in fiamme” la mostra che il creativo Andrea
Princivalli, rinomato per i video d’animazione e come disegnatore di originali
sorprese contenute in delizie per bambini, ha allestito a Trieste e terrà
aperta fino al 4 gennaio. L’artista propone una serie di sculture lavorate con
materiale rigenerato dalla casualità del fuoco. Rinascono così figure
evocative tra il classico ed il pop.
*
Commenti unanimemente positivi hanno salutato la restituzione degli affreschi
della controfacciata del Duomo alla vista dei fedeli e agli amanti dell’arte.
Il recupero, iniziato nel 2006 con la fase di studio, ha richiesto due anni
d’intenso lavoro affidato a mani esperte. L’effetto è stupendo.
*
A conclusione dell’anno della fede, è stato premiato con la composizione
‘Credo’ Mattia Culmone di Trento, vincitore del concorso nazionale di
composizione “Accademia Musicale di Oderzo”, riservato a talenti di età
inferiore a trentacinque anni. Il premio speciale “Città di Oderzo” è
stato assegnato a Matteo Cesarotto di Padova. Al concerto in Duomo, oltre al
Coro dell’Accademia Corale Veneta, è intervenuto il Coro “San Salvatore”
di Susegana, diretto dal maestro Gianni Bortoli. La direzione artistica del
premio è stata svolta da Roberto Brisotto, Claudio Provedel e Lucia Zigoni.
*
Nel complesso sorto nell’area già Scardellato, ha aperto una filiale la
“Banca della Marca”. L’istituto di credito cooperativo ha curato, sul
versante culturale, una mostra di maschere popolari tra Ottocento e Novecento,
aperta a Casa Piavone di Treviso ancora per dicembre.
*
Seicento chilometri di navigazione portano Paolo Rumiz, scrittore ed
editorialista di Repubblica, ad entrare nelle vene di un’Italia che sa sempre
sorprenderci. Il libro “Morimondo” (Feltrinelli), che si è imposto nella
sezione Esplorazione-viaggi del premio Gambrinus-Mazzotti 2013, inizia come
cronaca di una navigazione e finisce come romanzo interiore.
*
E’ andata all’asta sulla rete web, grazie ad uno sforzo comune di internauti
locali, la maglia numero undici di Gianfranco Zigoni, 265 presenze in serie A e
63 goal, con i colori di Juventus, Genoa, Roma e Verona. Il ricavato
dell’operazione è stato destinato all’associazione ‘Solo per il bene’.
*
Una banda di malviventi ha saccheggiato la villa dell’imprenditore Eugenio
Zaghis, amministratore delegato dell’industria dolciaria di Levada, fuggendo
precipitosamente con un discreto bottino per l’arrivo della padrona di casa.
E’ invece andato a vuoto il colpo al supermercato Famila sulla Cadore-mare per
il pronto intervento di una pattuglia di carabinieri.
*
Accompagnato dal vicario generale ha fatto l’ingresso in parrocchia di Motta
di Livenza, il nuovo arciprete , don Vittorino Battistella, classe 1945,
originario di Colfrancui, zona Campagnola. Già dal primo momento, il successore
di mons. Rino Bruseghin, ottant’anni appena compiuti, ha dimostrato di
trovarsi a suo agio. Oltre a Motta, è anche titolare della parrocchia di San
Giovanni.
* La comunità di Camino ha ricordato il parroco emerito don Vittore De Rosso, mancato ad 86 anni. Il generoso sacerdote ha donato undici anni della vita come missionario in Burundi ed è stato parroco a Conegliano e a Basalghelle.
*
Le stelle continuano a sorridere sopra i reperti archeologici dell’antica
Opitergium. E le stelle attribuite
dalla classica guida Michelin hanno nuovamente premiato il ristorante Gellius
per la qualità dell’offerta.
*
Sembrava che frammenti del satellite Goce potessero minacciare il suolo anche a
Nordest. Per fortuna, la Ferrari dello spazio, lunga 5 metri e pesante una
tonnellata, si è disintegrata entrando nell’atmosfera.
* Un ‘cinguettio’ degli studenti del Brandolini ha raggiunto l’astronauta Luca Parmitano, appena rientrato in ottime condizioni dalla missione nello spazio con la stazione internazionale. I ragazzi sono in qualche modo colleghi, partecipando ad un programma che ha per obiettivo l’esecuzione a distanza di alcuni esperimenti nella stratosfera.
novembre 2013
OTTANT'ANNI
Solo
un anno fa, in primavera, la città aveva tributato alle Figlie di San Giuseppe
l’onore di intitolare una piazza al fondatore della congregazione, don Luigi
Caburlotto, nell’area prossima alla scuola materna e all’Istituto Moro che
tanta storia della comunità opitergina rappresentano.
Alla
riapertura della scuola, passata da qualche anno ad una gestione parrocchiale
col nome di “Carmen Frova”, l’assenza del residuo gruppetto di suore non
era sfuggita ai genitori abituati a vederle da sempre. Si sapeva di difficoltà
della congregazione a mantenere ad Oderzo una sia pur piccola comunità per
l’esigenza di assicurare prioritariamente
il servizio in scuole direttamente gestite. Erano note la carenza di vocazioni,
l’età avanzata di molte religiose, infine l’impegno missionario assunto in
Brasile, nelle Filippine e nel Kenia.
Una
lettera della madre generale, pubblicata sul Dialogo di settembre, aveva
ufficializzato il ritiro delle suore “dopo un attento discernimento fatto di
ascolto, condivisione, preghiera e sofferenza”. Sofferenza peraltro reciproca
tanto che mons. Dametto nel prendere atto della decisione se ne rammaricava:
“E’ stata una decisione molto dolorosa certamente per voi, ma altrettanto
per la parrocchia di Oderzo affezionata alla presenza delle suore e, per quanto
ho potuto costatare, anche per le maestre. Ora non ci resta che guardare avanti
affidandoci ai disegni della provvidenza. Anche quando le sue vie non sono le
nostre vie crediamo che essa ha progetti di pace”.
A
fine settembre, la partecipazione di una numerosa rappresentanza di religiose,
passate per il Moro, e la presenza della madre vicaria generale hanno dato il
segno che l’invito alla cerimonia di ringraziamento della comunità opitergina
per il servizio svolto con spirito di carità e impegno professionale non era
caduto nel vuoto. Gli stessi bambini, inconsapevolmente splendenti nei loro
grembiulini lindi, costituivano la riprova di questo solido legame e di un
sentimento unanime.
L’ha
interpretato fedelmente mons. Piersante: “L’attività delle suore, numerose
in certi periodi, è stata una presenza di testimonianza cristiana autentica, di
generoso servizio verso i più deboli e abbandonati, di straordinaria ricchezza
di frutti. Alcune figure sono ancora vive nella memoria di tante persone per lo
spirito di dedizione, per la bontà e per la saggezza”.
In
quasi ottant’anni, si sono avvicendate centoquaranta giuseppine del cui
impegno un’interessante mostra fotografica allestita in primavera del 2012
rendeva ampiamente conto.
Chiamate
nel 1934 a sostituire le suore di Maria Bambina rimaste tredici anni, le Figlie
di San Giuseppe hanno prestato servizio nell’orfanotrofio e nella colonia
agricola, che cercavano di dare un’educazione ed un mestiere rispettivamente a
femmine e maschi. Hanno diretto l’asilo infantile, il laboratorio di lavoro
per le ragazze e l’istituto magistrale prima dell’arrivo delle suore dorotee.
La filosofia di don Luigi Caburlotto era essenziale: “Se formerete una donna,
formerete una famiglia”.
Intervenendo
alla fine della cerimonia, suor Francesca Lorenzet ha ricordato per le
consorelle: “Momenti di gioia ed altri di dolore, di entusiasmo e di fatica,
sempre animate e sostenute dalla convinzione che vale la pena di credere
nell’educazione”. Ed
ha assicurato: “Il ritiro dalla comunità opitergina
può sembrare la conclusione di un percorso. In realtà, è l’inizio di
un cammino lungo una strada nascosta, silenziosa, feconda. La lampada accesa
davanti al Santissimo nella casa madre è per voi, per le comunità che abbiamo
lasciato, ma che continuiamo a tenere nel cuore.
Ve l’assicuro, non lasciamo le famiglie di Oderzo, iniziamo
semplicemente un nuovo modo di dialogare, di camminare insieme. L’amicizia
continua”.
Non
ha dubbi il Sindaco, caloroso come sa essere un nonno: “La cittadinanza di
Oderzo ed io stesso facciamo fatica ad immaginare una scuola per l’infanzia
senza le suore giuseppine che ho da sempre visto premurose verso i nostri
bambini. E la moltitudine che vedo oggi in questa navata gremita è la riprova
di questo unanime sentimento di gratitudine”.
Per
fortuna, i meriti non si misurano a chilo o a metro, sono scritti nel cuore
delle persone e nel libro della vita, è la conclusione di mons. Piersante,
prima della foto di gruppo che i bambini faticano a comporre.
(nella foto: il grazie della Parrocchia alla congregazione delle Figlie di San Giuseppe per quasi ottant'anni di servizio alla comunità opitergina)
Trenta giorni
*
Le Figlie di San Giuseppe vennero chiamate da mons. Visintin nel 1934 a dirigere
l’Istituto Moro sorto nel 1921 come orfanotrofio per accogliere i bambini
privati di sostegno per effetto della guerra. Le suore presero subito a dirigere
l’istituto femminile e a prestare i servizi di cucina e di
lavanderia-guardaroba nella colonia agricola che ospitava i maschi. Alle maestre
formate alla scuola di Luigi Caburlotto, dedichiamo il primo piano del mese.
*
Dopo tanti mugugni finalmente una buona notizia sulla stazione ferroviaria: è
dotata di comoda emettitrice di biglietti e di obliteratrici funzionanti. Lo
diciamo sottovoce perché l’esperienza insegna altro. Ma non vogliamo essere
cassandre, anche perché questi aggeggi sono dotati di sofisticate diavolerie
elettroniche, a cominciare da telecamere e da sistemi di sicurezza.
Adesso
gli utenti (e al mattino sono parecchi) non devono più cercare in autostazione
il biglietto né rincorrere il capotreno per mostrare la prova del pagamento.
Chissà che altre persone siano invogliate ad usare il comodo servizio su rotaia
destinato altrimenti a diradare le corse.
*
Per una soddisfazione circa un traguardo raggiunto, una delusione per come si
riesca a rovinare anche quello che funziona. Come si sa le casette dell’acqua
sono un servizio largamente apprezzato dalle comunità locali. Anzi Oderzo
reclama da tempo un secondo punto di erogazione. C’è l’inconveniente che
l’acqua si paga. Non è per il costo, ma più banalmente per il fatto che
anche alcune monetine possono fare gola a chi non ha niente da perdere. Di qui i
continui scassi delle casse e la drastica decisione, in tutti i punti gestiti
dai servizi idrici Sinistra Piave, di consentire il prelievo sono attraverso
tessera magnetica, impedendo di fatto anche le ricariche e quindi obbligando a
ricorrere per questa banalissima operazione ad un vicino locale pubblico.
*
La corsa al posto in casa di riposo sembra meno pressante d’una volta. Il
risultato è che sono diminuite le richieste e quindi le entrate per rette.
Effetti della crisi che mette alla prova i bilanci domestici o maggiore
sensibilità a far trascorrere agli anziani l’ultimo tratto di strada in
famiglia? Probabilmente il risultato è frutto di un’azione combinata dei due
fattori. Una tesi tutta di verificare, che ha comunque sconsigliato gli
amministratori della residenza per anziani di Oderzo di mettere mano al
progetto, per venti milioni di euro, di una struttura nuova nell’area de ‘La
Nostra Famiglia’. Immancabili le critiche e le accuse anche violente
rimbalzate da più parti nella sala consigliare della città e, insistentemente,
nelle cronache dell’ultimo periodo.
*
Oderzo rischia di perdere la sede del distretto socio-sanitario in attuazione
del piano regionale che fissi standard di popolazione per definire gli ambiti
territoriali. Una cosa sembra certa: non sono in discussione i servizi. La
normativa sulla riorganizzazione, si fa sapere dalla direzione dell’azienda
sanitaria, prevede due soli distretti, contro i quattro attuali, quindi si dovrà
procedere a ridisegnare i confini. L’ipotesi più accreditata prevede di
mantenere Treviso e Villorba. I cittadini continueranno tuttavia a trovare i
servizi dove sono abituati a riceverli. La preoccupazione resta, anche se il
primo cittadino non ne dà segnali.
*
Il settore del legno-arredo è in crisi. Sono anni di sofferenza per un settore
trainante nell’area. Negli ultimi cinque anni sono state chiuse 70 aziende con
una perdita di alcune centinaia di posti di lavoro. Una botta tremenda ha
investito il mobilificio Europeo
che tiene il fiato sospeso a duecento dipendenti, in cassa integrazione da mesi,
distribuiti negli stabilimenti di Cessalto, Motta di Livenza e Prata di
Pordenone mentre per la Record Cucine del gruppo Setten, che contava
centocinquanta tra operari e impiegati in parte recuperati dalla nuova proprietà,
è stato dichiarato il fallimento. Ed anche la Map di Mansuè, con quasi
quaranta lavoratori, va verso il concordato senza alcuna prospettiva di
rilancio.
*
Lo skating club Oderzo aggiunge una stella al proprio medagliere, e lo fa con
Jennifer Da Re. Dopo il recente
tricolore di Roccaraso, la diciottenne lutranese, liceale a Motta di Livenza, ha
ottenuto il titolo europeo junior nel pattinaggio artistico a rotelle.
*
In concomitanza con la commemorazione del cinquantesimo anniversario della
tragedia del Vajont, che portò una triste scia di morte lungo tutto il corso
del Piave, è emersa una sconvolgente ipotesi: la frana del monte Toc sarebbe
stata pilotata. Una testimonianza indiretta parla di volontà dichiarata di
provocare il distacco della montagna sopra il bacino. Solo che gli effetti della
maldestra manovra andarono ben oltre le intenzioni. Se fosse vera l’ipotesi,
sarebbe da riscrivere in peggio una brutta pagina di storia.
* Per far capire la portata del disastro del Vajont, l’editrice Becco Giallo ha scelto la via del fumetto con un linguaggio semplice ed immagini immediate in grado di avvicinare il pubblico più giovane a quella che è stata una delle più grandi tragedie italiane. La stesura dei testi del libro “Vajont, storia di una diga” è stata affidata a Francesco Niccolini, collaboratore di Paolini che tutti ricordano nel memorabile spettacolo-verità sul disastro; disegni di Duccio Boscoli.
* Goffredo Parise aveva trovato nella casetta in riva al Piave, rinominata 'delle fate', il luogo ideale per pensare. E' stata scelta come ambientazione idonea per rappresentare un'opera giovanile dello scrittore vicentino "Movimenti remoti', che per cinquant'anni sembrava perduta. Descrive con sensibilità tutta laica l'allucinante storia di un ventisettenne morto in un incidente d'auto, che riprende coscienza e scopre una singolare capacità di rivedere come in un film la vita, mentre si prepara a prendere il cammino verso il nulla. In una riuscita conferenza-spettacolo all'aperto, frammenti dell'opera sperimentale in versi e in prosa, dai toni fantastici e visionari, selezionati e commentati da Giampietro Fattorello, sono stati recitati da Giovanni Betto e accompagnati al flauto da Paolo Dalla Pietà.
* I Dalmati italiani nel mondo e il libero Comune di Zara in esilio hanno conferito al prof. Ulderico Bernardi il premio Niccolò Tommaseo, per aver "studiato con passione le caratteristiche del gruppo nazionale di Istria, Fiume e Dalmazia, esaminando i processi di sviluppo e l'importanza del protrarsi nel tempo di fattori culturali rispetto al mutamento sociale". Il riconoscimento era stato assegnato nelle precedenti edizioni a figure di rilievo come Claudio Magris, Enzo Bettiza, Alvise Zorzi, Giorgio Forattini, Ottavio Missoni, Paolo Mieli, Staffan de Mistura. Il prof. Bernardi ha, tra tanti, il merito di aver riscoperto la figura di Amedeo Obici e di aver favorito, quasi una ventina d'anni fa, un ponte tra le città di Suffolk e di Oderzo, unite attorno alla figura del generoso benefattore.
* Visita guidata, su iniziativa di Oderzo Cultura, alla mostra "Venetkens" allestita nella sale del palazzo della Ragione a Padova. L'esposizione, molto ricca di materiali fa luce sulla civiltà dei veneti antichi, comprende anche reperti del museo opitergino.
* Fu riscoperto con i lavori di ristrutturazione degli anni venti l'imponente affresco del duomo. Rimossi l'organo e la cantoria e ripulita del velo di calce che la copriva, la controfacciata mostrava i segni del tempo con la dignità di una signora dal volto non più morbido. Un restauro durato due anni e finanziato dalla presidenza del consiglio con i fondi dell'otto per mille ha restituito alla vista dei fedeli le varie scene: in primo piano l'imponente Giovanni Battista, attribuito a Palma il Giovane, le figure dei santi vescovi opitergini e scene di vita: san Prosdocimo che battezza i fanciulli, la laguna ai tempi di san Magno, san Floriano che indica san Tiziano suo successore, infine la traslazione del corpo di questi a Ceneda. A conclusione dell'anno della fede, riproporre queste pagine di storia della Chiesa opitergina suona come invito a testimoniare oggi la tradizione dei padri. I motivi della 'schola cantorum' dell'abbaziale hanno bene accompagnato questa restituzione alla comunità dell'affresco rigenerato..
*
E’ partito pedibus, l’autobus a piedi, sicuro, salutare, divertente. Ne
sanno qualcosa i ragazzi del plesso Dall’Ongaro che hanno inaugurato
l’esperimento lungamente preparato con uno sforzo coordinato tra servizi
comunali, sanitari, direzione didattica, insegnanti, genitori. Il percorso
approntato per il plesso pilota, come gli altri quattro che verranno, tiene
conto di vari fattori come: sicurezza, attraversamenti, distanza.
ottobre 2013
PORTA APERTA
Il marchio Mr. Peanut, famoso in tutto il mondo, ha radici opitergine. Il fondatore dell’impero delle noccioline tostate è infatti Amedeo Obici che partì in marzo del 1889, a undici anni, dalla natia Oderzo, per cercare fortuna in America.
La trovò grazie a quella golosità dei poveri da noi chiamata ‘bagigi’. Nel 1913, infatti, avviò la ‘Planters Nut and Chocolate Company’, divenendo in poco tempo uno dei quattrocento industriali più ricchi d’America. Un capitalista illuminato, come si dice, seppe convertire la sua ricchezza in opere di grande valore sociale.
Il re delle noccioline, che aveva sempre garantito le spese sanitarie ai suoi dipendenti, provvide alla costruzione di un ospedale a Suffolk (cittadina di ottanta mila abitanti in Virginia meridionale), oggi centro medico all’avanguardia, amministrato, insieme ad un’altra grande struttura ospedaliera, dalla ‘Obici Foundation’.
Quando morì nel 1947, Obici dispose nel testamento che con le sue sostanze fosse creato un fondo per spese sanitarie e caritative. Dieci anni prima aveva finanziato con 450 mila lire la costruzione, alla memoria della madre Carlotta Sartor, del padiglione medico nell’ospedale della città natale. Una lapide con grande medaglione di bronzo, collocata all’ingresso, la ricorda ancora.
Da alcuni giorni, il legame di Mr. Peanut con la sua terra ha un’altra perla: una targa apposta solennemente sul monumento all’emigrante, e in particolare ai trevisani nel mondo, per ricordare l’avventura umana dell’industriale e l’amore per la sua città d’origine.
Nel tempo, il gemellaggio tra Oderzo e Suffolk ha dato molte occasioni d’incontro tra i componenti delle due comunità e persone desiderose di conoscere i luoghi della straordinaria epopea italo-americana.
Madrina della comitiva a stelle e strisce è stata la pro-nipote di Amedeo, Jolyne Dalzell, di casa in riva al Monticano per esservi stata ancora, visitando il complesso ospedaliero ristrutturato e compiacendosi per la dimensione familiare e quasi domestica della struttura. “Non sembra quasi di essere in un ospedale” aveva commentato durante una visita con il marito e la figlia che l’accompagnavano.
La parte ufficiale del recente soggiorno degli ospiti americani, accolti dalle autorità cittadine, dai rappresentanti dei Trevisani nel Mondo, dai dirigenti del Rotary club opitergino, da graziose allieve e docenti dell’Istituto professionale Obici, è iniziata con il benvenuto nella sala dei quadri del palazzo comunale, lo scambio di doni e la firma delle delegazioni nel registro degli eventi importanti.
Poi il corteo, preceduto dalla banda cittadina ‘Turroni’, si è portato davanti al monumento dedicato ai sacrifici delle tante persone che per necessità hanno dovuto lasciare il paese per dare un avvenire migliore alle loro famiglie. Storie di lacrime e di sudore, a parti invertite, riguardano ora persone provenienti da altri Stati che hanno visto nel ‘mitico’ Nordest una specie d’Eldorado. La porta riesce a simboleggiare sia il distacco dalla Patria che il ritorno alle origini, che l’apertura ad altre culture ed energie nuove. Le dinamiche del villaggio globale ci stanno tutte.
La targa della città di Suffolk, posta sulla grande porta dedicata ai trevisani nel mondo definisce il fondatore della ‘Planters Peanut’ «generoso, umanitario e filantropico». «Un uomo che ha fatto moltissimo per tante persone».
Commoventi, alla fine, l’esecuzione degli inni nazionali da parte della banda cittadina, ascoltati dagli americani con la mano sul cuore, e accorati gli interventi capaci, a tratti, di strappare qualche lacrima ai presenti.
Basti solo considerare che all’arrivo in suolo americano, per uno strano scherzo del destino, il bambino undicenne non trovò lo zio ma solo un poliziotto di servizio; e, per calmare la sua disperazione, gli regalò una manciata di noccioline.
Trenta giorni
*
Aveva undici anni Amedeo Obici quando partì da Oderzo nel 1889 per raggiungere
lo zio d’America, Vittorio. Una targa posta sul monumento all’emigrante
ricorda ora questa figura d’industriale illuminato e di benefattore attento al
sociale. All’argomento dedichiamo lo spazio dell’approfondimento.
*
Era la sera del 9 ottobre 1963, una data incancellabile, quando circa 260
milioni di metri cubi del monte Toc franarono alla velocità di 90
chilometri all’ora nel lago artificiale del Vajont, creato per fornire energia
elettrica a un vasto territorio. Col senno di poi, un disastro annunciato. La
frana sollevò un’immane ondata che lasciò intatta l’immensa diga e
distrusse quasi completamente Longarone, parte di Castellavazzo e alcune
frazioni del territorio di Erto e Casso.
Per
cogliere il senso della tragedia, dai ponti sul Piave anche di pianura, bastava
posare l’occhio sulle acque che portavano i segni della morte seminata a cento
chilometri di distanza da qui.
*
Tre giorni per non dimenticare e soprattutto per imparare che il pericolo di
nuove calamità è sempre presente. Si è tenuta a Longarone una grandiosa
manifestazione dal titolo: “La protezione civile e il Vajont: prevenzione,
soccorso, memoria” organizzata nell’ambito delle celebrazioni per il
cinquantesimo anniversario della tragedia che causò 1910 morti.
*
Esercitazione di protezione civile, denominata ‘Nord-Est 2013’, per simulare
un terremoto con epicentro a Tambre, comunicazioni interrotte e quattromila
senza tetto. L’arrivo di volontari e le misure di pronto intervento attivate
in una situazione di assoluta normalità hanno destato nella popolazione della
nostra zona qualche interrogativo presto risolto da motivazioni chiarificatrici.
*
Inizio d’anno scolastico all’insegna della regolarità. Per l’ufficio
scolastico veneto è stato svolto un lavoro enorme. Sindacati più scettici: le
assegnazioni assomigliano ad una guerra tra poveri. Da una parte i precari,
dall’altra il blocco dei pensionamenti. Sul piano edilizio, alla scuola media
di piazzale Europa, si registra purtroppo la sospensione dei lavori di
ristrutturazione dell’aula magna. Una storia iniziata tre anni fa.
*
La vendemmia si è presentata ottima nella qualità ed abbondante. E’ il dato
confortante di questa stagione soleggiata. Specie verso l’imbrunire, rimorchi
colmi d’uva si dirigono verso la cantina sociale. Peccato che più di un
carico lasci perdite abbondanti sulla strada col rischio di far sbandare le auto
nelle curve o nelle rotatorie.
*
Prosegue l’azione del Comune finalizzata al risparmio, questa volta attraverso
l’uso di energie alternative. Sul nuovo municipio verrà installato un
impianto fotovoltaico che sostituirà, per il riscaldamento, le pompe di calore
elettriche consentendo un taglio di circa il dieci per cento dei costi finora
sostenuti.
*
Piavon avrà presto un grosso nuovo supermercato posto all’ingresso del paese,
che aprirà i battenti alla fine di ottobre. Il settore della grande
distribuzione sta vivendo un momento di espansione mentre si levano le voci
preoccupate di chi si sente escluso dalla competizione per dimensioni e forza di
attrazione.
*
Se da un lato l’abolizione dell’Imu fa tirare un sospiro di sollievo a tante
famiglie, dall’altro il provvedimento toglie risorse cospicue alle casse
municipali. Sottolinea il primo cittadino, avv.
Pietro Dalla Libera: «In primavera, abbiamo approvato un bilancio che,
per il 2013, prevedeva entrate per circa due milioni di euro sulle prime case.
Speriamo che lo Stato provveda ad una trasferimento di pari importo. Quando fu
abolita l’Ici non fu così. Mancavano oltre duecentomila euro.»
*
Mentre il capitolo Imu sembra essersi risolto positivamente per tutti, c’è
chi continua a non credere nelle belle favole. Qualcuno ricorda il prossimo
appuntamento con l’aumento di un punto dell’Iva, destinato a non risparmiare
nessuno. A meno che… e qui si scatena la guerra dei numeri. Le favole durano
per il tempo delle feste e la befana è già incaricata di dispensare la
“service tax”, che - si assicura nei palazzi che contano - non sarà
un’imposta sugli immobili mascherata; ai Comuni sembra assegnato un ampio
margine di manovra. Aspettiamo la prossima puntata.
*
L’azienda sanitaria di Treviso apre gli ospedali ad esami strumentali (tac e
risonanze magnetiche) anche di domenica; per le strutture di Oderzo e di Motta
di Livenza dalle 9 alle 12 a settimane alterne. La sperimentazione partita in
luglio a Ca’ Foncello ha dato risultati più che positivi, tali da consigliare
l’estensione al resto degli stabilimenti ospedalieri.
*
Ognuno avrà potuto notare lo stato di degrado di reperti archeologici, coperti
da cartacce e mozziconi di sigarette lanciati da persone dotate di ridotto senso
civico. Ora, grazie ad un’apposita convenzione con la Soprintendenza
archeologica, il Comune potrà provvedere direttamente alla pulizia e alla
sorveglianza delle aree.
*
Morago presenta, fino al 20 ottobre, la produzione più recente a Cappella
Maggiore che gli tributa gli onori spettanti ad un commendatore al merito della
Repubblica per gli alti risultati artistici. Il Sindaco ricorda anche che è
l’unico pittore a rappresentare il nostro Paese nel nuovo palazzo del
Consiglio d’Europa a Bruxelles.
Franca
Faccin è stata invitata insieme ad altri artisti a Norimberga nell’ambito di
una collettiva allestita al Zentrifue Auf AEG fino al 13 ottobre.
Stefano
Bevilacqua, alla terza esperienza personale, ha esposto al Primhotel di Oderzo
una serie di mini-quadri sui temi consueti (tramonti, marine, paesaggi) ma
slancio nuovo ed uno stile originale.
*
Non sappiamo se la storia darà merito a Jorge Mario Bergoglio di aver
allontanato, con gli appelli e inviti al digiuno, il rischio dell’attacco
contro la Siria delle forze militari per neutralizzare i depositi di armi
chimiche, a rischio di una deflagrazione mondiale. Di sicuro il sogno (I
have a dream) proposto da Martin Luther King cinquant’anni fa ha portato
l’America ad una svolta decisiva. Chissà se la diplomazia potrà arrivare
dove sicuramente le armi fallirebbero.
Rispondendo
ad Eugenio Scalfari sui temi della fede e del rapporto della Chiesa con il mondo
di oggi, papa Francesco esorta ad uscire «dalle strettoie della
contrapposizione» e ad intavolare un dialogo «sereno e costruttivo».
*
Apertura della ‘Carmen Frova’ senza più le Suore della congregazione delle
Figlie di San Giuseppe del Caburlotto chiamate ad Oderzo nel 1934 da mons.
Domenico Visintin a dirigere l'istituto "Moro. Nel corso dei decenni esso
si è sempre più qualificato per la frequentatissima scuola materna. Da qualche
anno, rinominata ‘scuola dell’infanzia’ ed
affiancata dal ‘nido integrato’, per la fascia dei più piccoli, la gestione
è passata alla Parrocchia di Oderzo. Alcuni mesi fa, la decisione della
congregazione di ritirare le religiose, “dopo un attento discernimento fatto
di ascolto, condivisione, preghiera e sofferenza”, come scrive la superiora
generale in una lettera pubblicata sul Dialogo di settembre. Domenica 29
settembre, durante la celebrazione eucaristica, la comunità ha voluto esprimere
alle suore l’immensa gratitudine per il bene fatto in settantanove anni.
*
Esulta la diocesi di Vicenza per la nomina dell’arcivescovo Pietro Parolin a
segretario di Stato Vaticano, carica già occupata da mons. Tarcisio Bertone.
Soddisfazione anche a Vittorio Veneto per la nomina, nel governo vaticano,
dell’arcivescovo Beniamino Stella, di Pieve di Soligo, a prefetto per la
congregazione del clero. Finora era presidente dell’accademia ecclesiastica,
l’istituto in cui vengono formati i nunzi della Santa Sede.
Secondo i bene informati, il “cambio” fa pensare che papa Francesco
abbia voluto mettere uomini di stretta fiducia in due punti che considera
centrali per la sua azione futura.
* Da Cavallino Treporti una coppia in dolce attesa ha fatto in tempo ad arrivare fino alle porte di Oderzo. A Magera, il medico del 118, allertato, ha preso in consegna la giovane mamma prima che il bambino nascesse in macchina. Il parto si è svolto in ambulanza nel migliore dei modi: i genitori ringraziano, il piccolo Gioele, 3 chili e nove, dorme beato.
settembre 2013
VOCI PER L'AFRICA
Le
fiere della Maddalena presentavano fino a qualche decennio fa un ricco
calendario. In tempi di vacche madre, si
sono dovute ridimensionare le ambizioni, togliendo dal cartellone perfino la
rassegna dei bovini, fondamentale per una piazza che vantava un foro boario di
primaria importanza.
Attorno
al luna park, alla sagra degli uccelli, alla tombola di beneficenza, al concerto
della banda cittadina e all’immancabile spettacolo pirotecnico di chiusura,
sono sorti nel tempo altri motivi d’interesse e attrazioni, come il concorso
‘balcone fiorito’, lo spettacolo teatrale, la sfilata di moda,
l’appuntamento con il ballo liscio, le serate musicali. Una ricetta che ha
cercato di conciliare le esigenze di un magro budget con proposte appetibili
sotto l’aspetto promozionale e la partecipazione.
Per
una combinazione fortuita, in questa edizione all’insegna del risparmio, si
sono sfidate a un tiro di schioppo di distanza due iniziative interessanti,
concentrate in piazza grande, l’una, e nel cortile della canonica, l’altra.
La
prima ha visto protagonista la ‘Carodeandré
band’ di Porto San Giorgio in provincia di Fermo, impegnata a proporre
l’intramontabile repertorio del cantautore genovese, la seconda, la parrocchia
San Giovanni con alcune associazioni sensibili ai temi sociali; hanno regalato
un concerto di musica e poesia attorno al tema “Africa…umanità in
viaggio” a favore del Benin, paese nel quale vive ed opera padre Gildas
Sambieni e dove è impegnata l’Associazione delle famiglie rurali sinistra
Piave, attualmente presieduto dal dott. Luigino Rancan.
Parlando
d’Africa, si sposava bene l’idea di dedicare attenzione ai gioielli vivaci
sfoggiati spesso dalle donne di colore. Oderzo cultura, tra l’altro,
scegliendo quest’anno il tema del vetro artistico ha sviluppato da maggio in
poi una serie di eventi di grande respiro. Quale aggancio migliore per
valorizzare la straordinaria collezione di perle di Augusto Panini che ha
trovato per qualche settimana nel museo d’arte sacra una collocazione
‘regale’? Il vetro, la sua trasformazione nei secoli, le sue peregrinazioni,
la sua funzione di merce di scambio da parte dei mercanti veneziani… Una
pagina di storia avvolta nel mistero e nelle leggende di un continente mai
affrancato.
In
mezzo a tanta abbondanza di proposte stavano bene affiancati, per una calda sera
d’estate, un tavolino di panini e bibite lasciati alla generosità dei
presenti e un piccolo stand di creazioni, in carta di giornale, di Sara.
All’interno
di un programma di solidarietà con il Benin che coinvolge l’Associazione
famiglie rurali e grossi Comuni della diocesi, c’è posto anche per Oderzo.
Dalla
collaborazione con Oderzo Cultura, sempre attenta alla qualità delle
trasformazioni territoriali, è nata la partecipazione ad un progetto per dotare
la città di Matéri, un dedalo di casupole e capanne, di un piano regolatore e
dare un minimo d’assetto urbanistico ad una comunità sorta spontaneamente.
Allora
torna il tema della serata tra piazza grande e campiello duomo. Riprendendo gli
spunti: non serve solo conoscere la miseria umana o essere stati in Africa, ma
come ricorda un messaggio postato su Facebook l’indomani della manifestazione,
il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuovi paesaggi, ma
nell’avere nuovi occhi.
Trenta giorni
*
E’ stato nominato presidente della pontificia commissione referente
sull’Istituto per le Opere di Religione (meglio conosciuto come Ior), il card.
Raffaele Farina, vescovo della sede titolare di Oderzo dal dicembre 2006 al
giugno 2007, quando fu elevato alla dignità arcivescovile. Nel concistoro del
24 novembre 2007 ricevette da Benedetto XVI la porpora cardinalizia ed il 18
ottobre 2008 gli fu conferita la cittadinanza onoraria del Comune di Oderzo.
La cattedra opitergina, ripristinata dopo lunghi secoli da Paolo VI nel
1968, è retta attualmente da mons. Alberto Bottari de Castello che vanta
origini trevigiane di cui va orgoglioso ed è nunzio in Ungheria.
*
Omaggio a Fabrizio De André, rimasto nel cuore dei giovani di più generazioni.
Il repertorio del cantautore genovese ha richiamato in Piazza Grande il pubblico
delle migliori edizioni delle fiere della Maddalena. La “Carodeandré Band”
non si è risparmiata ed ha riscosso meritati applausi. Sulle fiere della
Maddalena ritorniamo nello spazio dell’approfondimento.
*
La stagione calda - con punte di trentasette gradi
nei primi giorni di agosto - ha dato slancio al turismo veneto depresso
dall’andamento climatico che stentava a trovare l’orientamento. Il rapporto
statistico 2013 continua a presentare un prodotto interno lordo in ribasso,
mentre le previsioni 2014 fanno presagire una modesta ripresa.
*
Con i colori della società ‘Arcieri del Torresin’, Elisa
Bazzichetto ha vinto il titolo di campionessa italiana di tiro con l’arco, per
la categoria giovanissimi femminile, nella finale nazionale dei giochi della
gioventù svoltasi a Silvi Marina (Teramo).
*
Don Vittorino Battistella, originario di Colfrancui, è il nuovo arciprete di
Motta di Livenza. Subentra alla guida delle parrocchie del Duomo e di San
Giovanni a mons. Rino Bruseghin, originario di Rustignè che compirà in
novembre ottant’anni.
*
Stazione di travaso dei rifiuti urbani a Cal dea Piera. Comune e Consorzio
Igiene del Territorio sembrano prossimi ad un’intesa sulla realizzazione
di un centro che funga da scambio necessario ad una logistica più
funzionale, ottimizzando i costi e puntando a risparmi per gli utenti.
*
Estate violenta: non è il titolo di un film, ma la cronaca di settimane
calde che ha hanno infuocato gli animi dei trevigiani. Non si contano gli
atti di violenza ripresi con dovizia di particolari dalla cronaca a corto
probabilmente di argomenti data la pausa estiva. Purtroppo non basta un
decreto-legge per stroncare la violenza. E’ una questione di cultura che
richiede tempi lunghi, come per il senso civico.
*
Vandali in cerca di emozioni forti hanno pensato bene di far rotolate in acqua
le balle di fieno appena falciato nell’ampia golena del Monticano. Trasportate
dalla corrente sono finite nella zona dei pontini tra le vie Manin e Postumia.
Con quale brivido, non solo per tanta stupidità,
è facile immaginarlo.
*
Alcuni opitergini hanno partecipato alla riuscita ‘settimana della gioventù’
a Rio de Janeiro. Il Brasile, pur interessato dall’ondata evangelica e da
tradizioni animiste, conta circa il dieci per cento dei cattolici di tutto il
mondo. La semplicità del Papa ha affascinato i giovani presenti
e gli spettatori del piccolo
schermo.
*
La Sedes fondata trentatré anni fa da Giusto De Luca, con stabilimenti ad
Oderzo ed a San Paolo del Brasile che occupano complessivamente duecento
dipendenti, è stata insignita dell’attestato
‘Green Blu Energy Award’ da parte dell’Unioncamere. Un
riconoscimento che premia gli imprenditori che investono nella produzione di
energie rinnovabili al servizio dell’ambiente e della comunità.
L’azienda è specializzata nella produzione di resistenze elettriche
per applicazioni industriali e domestiche.
*
Successo in Germania per il soprano Maria Grazia Biancolin che ha tenuto un
concerto a Freyung, in Baviera, nel
quale ha eseguito brani di Vivaldi, Pergolesi, Franck e Mascagni.
*
Una gara amatoriale iniziata davanti il tempio del ciclista a Ponte di Piave si
è tinta di lutto a Rustignè quando un sessantacinquenne di San Biagio,
Giovanni Bassetto, è rovinato al suolo con altri corridori per un improvviso
ostacolo battendo la testa. Subito soccorso, è stato portato in ospedale di
Oderzo dove il suo cuore ha cessato di battere dopo un’ora.
*
Passaggio di testimone alla guida del Lions club, al termine del mandato
annuale, tra l’uscente Attilio Pezzutto, e l’ing. Giancarlo Casetta.
*
La Pallamano Oderzo, promossa in serie A, ha raggiunto un accordo di
collaborazione con il Mestrino (Padova)
per partecipare al girone A che vede schierati Bolzano, Trieste, Bressanone,
Merano, Mezzocorona, Cassano Magnago, Pressando, Cologne ed Estense. La stagione
si apre il 21 settembre e la squadra maschile impegnata nella serie A - prima
divisione nazionale - la giocherà
agli ordini del tecnico croato Emir Ceso.
*
La nuova casa di riposo di Oderzo non si farà, almeno per il momento: la crisi
congela la realizzazione di un complesso da una ventina di milioni per un
centinaio di posti. Un percorso iniziato nel 2006 e sospeso per questioni
economico-finanziarie. Lo ha
annunciato il presidente della residenza per anziani, Sandro Valerio, invitato
dal Sindaco a riferire in consiglio comunale, su sollecitazione delle minoranze.
In mancanza di finanziamenti certi, non è il caso di fare il passo più lungo
della gamba, questo il ragionamento degli amministratori dell’ente.
L’ipotesi di finanziamento si basava su tre pilastri: un sostanzioso
contributo regionale, la cessione all’azienda sanitaria dell’attuale sede
amministrativa e la continuità del flusso di rette. Tutte condizioni da
verificare, tali comunque da consigliare prudenza. Si attendono tempi migliori.
Non
sono mancate polemiche ed è probabile che la complessa vicenda torni in
consiglio comunale dove non si escludono scintille.
*
E’ pronta a ripartire, rimessa a nuovo e ampliata, la scuola materna di Camino
donata da Rino e Margherita Simonetti al
Comune sul finire degli anni Settanta.
*
Cantiere infinito alla scuola media per
rendere funzionale l’aula magna e destinarla ad uso anche esterno. A distanza
di tre anni, la matassa non pare districarsi, almeno a giudicare dalle
impalcature. «La lezioni ricominciano ma quello spazio è ancora inagibile»,
fa notare il capogruppo pd Eugenio Luzzu in un’interrogazione di fine agosto
al Sindaco, che qualche tempo prima aveva usato toni abbastanza rassicuranti.
*
Fa discutere la presa di posizione del consiglio comunale di Oderzo che ha
proposto all’autorità scolastica provinciale di scorporare il liceo classico
e linguistico di Piazzale Europa dall’Isiss di Motta di Livenza per aggregarlo
all’Istituto Professionale Obici. Obiettivo è di allontanare dall’Obici il
rischio di perdere l’autonomia conquistata faticosamente nel Duemila. Non si
è fatta attendere la reazione del dirigente scolastico dell’Isiss di Motta di
Livenza, Mario Sala, che critica la scelta: «La conservazione di tre presidenze
non farebbe che spostare il problema dei numeri ed ipotizza tre istituti deboli
con risorse finanziarie modeste.» E conclude: «Non basta la logica di numeri
senza alcuna riflessione sulla qualità del progetto.»
*
E’ partita in grande stile la promessa di matrimonio tra San Polo ed Ormelle
che diventeranno probabilmente un unico Comune dal nome promettente “LiaPiave”.
Non è invece riuscito il tentativo di coinvolgere Cimadolmo, che avrebbe
preferito dare ai cittadini il tempo di costatare i benefici derivanti
dall’Unione dei tre enti nella gestione dei servizi sociali e culturali, e di
misurare i risultati del recente patto formale di collaborazione (l’Unione dei
Comuni, appunto, ente locale uscito nel Duemila dalla riforma delle autonomie).
Più
impegnativa è la strada imboccata dai Sindaci Vittorio Andretta e Andrea
Manente che, in clima di risparmi, puntano alla costituzione di un unico Comune.
Il progetto di fusione è stato presentato ufficialmente a San Polo, fra
calorosi applausi e buoni propositi. Adesso la parola passa ai cittadini che
dovranno pronunciarsi sul gradimento con un referendum da svolgersi
indicativamente entro gennaio 2014. Tra i sostenitori del progetto, Luca Zaia,
presidente della giunta regionale: «Nel Veneto ci sono 581 Comuni, siamo
convinti che possano diventare 150. Nessuno vuol togliere storia e tradizione ai
nostri campanili, ma il futuro è questo. Su questa
strada, risparmieremo oltre un miliardo di euro».
Nel
1929, il Comune di Oderzo operò l’aggregazione di Piavon, ancora
‘sentita’ in quella che da allora è la frazione più popolosa.
*
Matrimoni a Palazzo Foscolo. Ca’ Diedo cede il passo per le cerimonie nuziali.
Normalmente celebrate nella sala dei quadri, per il fatidico “sì” è parso
più funzionale optare per palazzo Foscolo, sede di incontri culturali, che
dispone dell’ampio salone degli stucchi. All’uso di una sede prestigiosa, è
comprensibilmente commisurata una tariffa che andrà ad aggiungersi alle altre
spese per il grande passo: per il salone sono 300 euro, dei quali 100 andranno
alla fondazione Oderzo Cultura. Cerimonie meno impegnative potranno continuare a
svolgersi nello studio del Sindaco o nella sala consigliare inalterata nella
disposizione abituale.
* Sarà capitato a molti di vedere, anche in tempi non lontani, una Bianchina verde chiaro per le vie di Oderzo. Alla guida, Martino Dal Bò, carrozziere per molti anni in via Mattei, appassionato di utilitarie d’epoca, come la seicento che prediligeva. Aveva combattuto come alpino sul fronte jugoslavo ed aveva fatto la triste esperienza della prigionia in Germania che l’aveva segnato nella salute. Ad ottantanove anni ha lasciato la moglie ed i figli che proseguono l’attività.
luglio 2013
LA CULTURA
Il Lions club di Oderzo ha assegnato al
nostro Giuseppe Migotto il trentesimo premio cultura. La motivazione scritta
sulla targa-ricordo lo definisce «scrupoloso cronista – da molti anni – dei
fatti ed avvenimenti dell’Opitergino, oltre che coordinatore del mensile “Il
Dialogo” cui tutti siamo debitori
per la preziosa attività di informazione che arriva agli Opitergini di tutto il
mondo. Di grande valore il suo recente saggio di storia centenaria
dell’Ospedale ‘Pompeo Tomitano’ di Oderzo. Prezioso documento della nostra
civiltà e del servizio offerto alle popolazioni dell’intero comprensorio».
Cultura
significa curare l’intelligenza, l’interiorità della persona, la crescita
umana. Forse la crisi economica che stiamo vivendo trova le sue cause più
profonde nella mancanza di attenzione a ciò che fa l’uomo più uomo. Il
valore del premio sta proprio nel cogliere l’urgenza di fare cultura e
autentica cultura.
L’attenzione
del Lions club in questo campo non è nuova: la pavimentazione e il restauro
dello splendido soffitto della chiesa di Santa Maria Maddalena, il restauro
della tela di Palma il Giovane “La discesa dello Spirito Santo”, la
riproduzione fotografica della pala d’altare “Madonna in trono” del Cima
da Conegliano che ora si trova nella pinacoteca di Brera, l’impegno per il
riordino dell’archivio parrocchiale, fonte inesauribile di notizie della
nostra storia, frequentato continuamente da studiosi come attestano diverse
pubblicazioni. Tutti interventi che testimoniano l’amore della benemerita
associazione per la nostra città e l’attenzione alle persone che dedicano
energie alla comunità.
Tra
queste persone figura degnamente Giuseppe Migotto, che conosco fin dai tempi
degli studi al Brandolini. La simpatica erre moscia tradiva la sua formazione in
Francia dove la famiglia si era trasferita per lavoro. Il titolo di studio
conseguito è quello di ragioniere, cioè di persona che sa trattare con i
numeri e lo ha fatto egregiamente per quarantadue anni nell’ambito sanitario
terminando la carriera come dirigente amministrativo dell’ospedale di Oderzo.
Una professione che ha esercitato con passione per il mondo della sanità, di
cui ha seguito puntualmente gli sviluppi, mettendo cuore, conoscenza e
competenza.
Sapeva
operare con i numeri ma sapeva tenere bene in mano la penna.
Cominciò a scrivere per ‘L’Azione’, il settimanale
diocesano, corrispondenze da questo territorio. Cappellano festivo a Lutrano,
facevo volentieri il fattorino per portare a Vittorio Veneto i suoi articoli,
quando la posta elettronica non esisteva. Intanto si rinsaldavano l’amicizia e
la stima tra noi.
Tornato
ad Oderzo da parroco, ho trovato Beppino, giornalista a tutti gli effetti dal
1978, che curava ‘il Dialoghetto’, la rubrica più letta. Da quasi cinque
lustri, la scelta degli argomenti, mai banale, è fatta con intelligenza e le
notizie presentate spesso con sottile vena umoristica. Il fondino, una nota
personale che commenta il fatto del mese, offre un’interpretazione acuta e
originale degli avvenimenti.
La
collaborazione al Dialogo, iniziata con mons. Paride sul finire degli anni
settanta, non si limita al Dialoghetto ma spazia un po’ su tutta l’area
culturale; riguarda ad esempio la recensione di libri editi nel nostro
territorio. Una presentazione mai accademica, staccata dal vissuto della gente,
ma connotata dal timbro della concretezza e dell’attenzione per il lettore.
Il
Lions club, con il premio cultura, ha inteso riconoscere pubblicamente il grosso
lavoro compiuto in oltre trentacinque anni, con costanza e semplicità, da
questo prezioso collaboratore del ‘Dialogo’.
Il Direttore
don
Piersante Dametto
Trenta giorni
*
Tema: per evitare l'aumento di un punto dell’Iva dal primo luglio e per
annullare il pagamento dell’Imu sulla prima casa servono 8 miliardi di euro,
ma quali voci di spesa tagliare a compensazione delle mancate entrate? A poche
ore dalla scadenza si è preferito rinviare di qualche mese la difficile scelta.
Tutti d’accordo a parole, ma i fatti sono un’altra cosa e pesano ancora di
più.
*
I partiti sconfessati dagli elettori nell’ultima consultazione amministrativa
si leccano le ferite. Dopo vent’anni la Lega perde Treviso, che va al
centrosinistra con Giovanni Manildo. Il dopo voto agita anche il movimento di
Beppe Grillo. L’ex comico contestato da più parti se la prende con i
giornalisti e reagisce alle critiche espellendo Adele Gambaro. Lascia
spontaneamente il movimento cinque stelle la senatrice fontanellese Paola De Pin
che parla di “aria irrespirabile per chi non è allineato”.
*
Una volta di più, la ‘mare de San Piero’ anticipa tutti. Dopo giornate di
fuoco, caldo e afa battono in ritirata. Temperature in picchiata. “L’estate
ritornerà” assicurano meteorologi sempre più abbottonati e disorientati.
Mancava solo il terremoto ed è arrivato. Perfino la Madonna di Lourdes deve
fare i conti con l’acqua alta.
*
Salviamo l’imprenditoria giovanile insegnando alle nuove leve come riconoscere
e sfruttare i propri talenti. E’ l’incoraggiamento lanciato dal palco del
teatro Brandolini in occasione del convegno organizzato dalla Confartigianato
sul tema “Giovani e impresa… maneggiare con cura”.
“I ragazzi appaiono demotivati “, commenta Antonio Padoan, presidente
del Gruppo Giovani dell’organizzazione, “vedendo gli effetti della crisi e
uno Stato centrale che non fa niente di concreto per sostenere il mondo
imprenditoriale”. Dallo stesso palco, poche settimane fa, il leader di Nice
s.p.a., Lauro Buoro, aveva lanciato
agli studenti presenti una sfida: “Non piangetevi addosso. Girando per il
mondo vedo tante opportunità per chi dimostri spirito d’intraprendenza e
capacità”.
*
Se c’è un comparto economico che, nonostante la crisi, tiene è il mondo
della cooperazione; ma avrebbe bisogno di procedure snelle e di più attenzione
da parte delle istituzioni. Il corposo
‘quaderno di doglianze’ è stato
presentato al ministro allo sviluppo Flavio Zanonato, in visita al consorzio
cantine sociali ‘La Marca’.
*
Insieme si può: il fortunato slogan è da trent’anni un miracolo della
cooperazione sociale. Quando tutti risentono della crisi economica e in molti
licenziano maestranze o chiudono l’attività, la cooperativa ‘Insieme si può’
aumenta il fatturato e conta oltre mille lavoratori attivi, nella quasi totalità
donne, come tiene a sottolineare Rina Biz la lungimirante fondatrice, oggi
direttore generale. Per l’occasione è uscito un libro fotografico:
“Trent’anni con la comunità: 1983-2013”. Molti passi sono stati compiuti
da quel lontano 1983.
*
La metropolitana di superficie non servirà l’area opitergina, già
penalizzata da un sistema vi0ario intasato e in
difficoltà a garantire una mobilità sostenibile. La denuncia arriva da Alpe
Adria Imprese. La costruzione della
tratta ferroviaria Treviso-Motta di Livenza fu deliberata nel 1879. Già
all’indomani dell’inaugurazione avvenuta sei anni dopo, grazie
all’interessamento del deputato Luigi Luzzatti, iniziarono le pressioni per il
prolungamento fino a San Vito al
Tagliamento, stante l’importanza strategica di linea militare, e a
Portogruaro. I lavori terminarono nel giugno 1913, esattamente cento anni fa.
*
Come va il servizio passeggeri a distanza di un secolo? I titoli della cronaca
odierna parlano chiaro: “treni fantasma, pendolari infuriati, cancellata la
corsa delle 7.15 sulla tratta Treviso-Portogruaro, e nessuno avvisa
l’utenza”. Oderzo è servito mediamente da quindici treni nelle ventiquattro
ore e la stazione è frequentata da poco più di quattrocento viaggiatori al
giorno.
*
Reperti archeologici in degrado: il volto di Oderzo città archeologica
s’impolvera. E’ la denuncia dei ‘Giovani per Oderzo’ che da ‘Lo
Strillone’ si lamentano perché le loro segnalazioni non vengono ascoltate.
Chiedono, in particolare, l’avvio da parte della Soprintendenza ai Beni
Archeologici di una campagna di recupero e di cura sistematica dei resti romani,
unici nel territorio per vastità e bellezza ed esposti alla furia dei vandali.
*
Il patrimonio custodito nel museo archeologico intitolato ad Eno Bellis e le
numerose iniziative promozionali richiamano annualmente oltre settemila
visitatori. Un risultato che dimostra la qualità dell’offerta della
Fondazione presieduta da Tiziana Prevedello; essa gestisce tutto il polo
culturale e può contare sulla preziosa collaborazione di associazioni, come
Athena, che cura le visite ai siti contenenti reperti romani. Il museo
archeologico fu istituito nel 1876 e dal 1999 ha trovato degna sede nella
barchessa di palazzo Foscolo, un tempo proprietà della Parrocchia.
*
Il Maestro Battista Pradal, Direttore del coro ‘In Musica Gaudium’ di Oderzo,
si è imposto come compositore al concorso internazionale di Šiauliai in
Lituania con il brano “Io sentia voci” sull'onda dei versi di Dante. Il
brano è infatti ispirato al canto XVI del Purgatorio.
*
Il Comune vince la contesa contro la ‘Holding Invest’ che aveva inoltrato
ricorso verso il risultato sfavorevole dell’arbitrato su un’annosa
questione. In gioco qualcosa come un milione di euro, relativo all’intervento
urbanistico nell’area dell’ex officina Scardellato che contemplava sia la
costruzione del nuovo municipio che di un parcheggio sotterraneo. La società
costruttrice fermò i lavori -
iniziati con l’amministrazione Covre - quando erano al grezzo avanzato.
Opposta la tesi del Comune che nel frattempo era passato ad altra
amministrazione. Con Dalla Libera, si demandò la decisione ad un collegio
arbitrale. Ora l’epilogo della delicata vicenda.
*
Proseguono i lavori di ristrutturazione del palazzo situato al bivio tra via
Roma e via san Martino che diventerà la ‘Casa del vino’.
Ospiterà le attività di promozione connesse con la produzione
enologica, in una terra rinomata per i vini rossi. Portacolori è il raboso,
protagonista di uno speciale concorso per individuare il “Raboso del
Sindaco”. Il progetto per la Casa del vino, finanziato in buona parte dalla
Regione, prevede la realizzazione di una struttura polifunzionale a servizio del
territorio.
*
A due anni dal rinnovo è entrata in consiglio comunale Laura Damo al posto
della dimissionaria Manuela Tonon. Sposata, due figlie, la nuova consigliera
della lista “Quartieri e Frazioni” è insegnante e ha rivestito finora il
ruolo di vice-preside all’Istituto Tecnico Sansovino.
*
Sulle cause della morte della piccola Giuliana Favaro, ripescata esanime dal
fiume Monticano il 2 settembre 2009, la corte d’appello si è pronunciata
riducendo la pena inflitta alla madre da dieci anni a ventiquattro mesi. Quella
sera, Simone Moreira, oggi ventisettenne, andò in auto a prendere i sandaletti
lasciando la figlia di due anni e mezzo incustodita e si attardò a controllare
la presenza di messaggi sul telefono cellulare.
Per i giudici d’appello, “una madre disattenta e superficiale ma non
una spietata assassina”.
*
A chiusura della rassegna Gaiajazz, nello scenario d’eccezione di Villa dei
Carpini a Camino sono intervenuti Lino Brotto & Alma Swing. I musicisti
hanno ricreato con abilità l’atmosfera della Parigi degli anni ’30.
L’evento Gaiajazz, alla sua prima edizione, ha proposto diversi artisti
emergenti del jazz italiano. Il progetto è stato ideato e condotto
dall’Associazione Culturale DotMob con la direzione artistica del musicista
Loris Veronesi ed il patrocinio della Provincia di Treviso e del Comune di
Oderzo.
*
La Caritas diocesana, dopo venticinque anni di permanenza al convento dei frati
francescani, si è spostata nell’ala del seminario che si affaccia su via
Malanotti. Tutta la struttura ricavata è impregnata di arte su temi ispirati
alla carità e alla misericordia. Tra le firme di artisti figura il mosaicista
Ezio Burigana che ha rappresentato l’episodio evangelico dei cinque pani e dei
due pesci.
*
Il dott. Pietro De Bastiani, cinquantasettenne vittoriese, ha assunto le
funzioni di ‘primario’ del reparto ospedaliero di medicina generale. Ha
prestato servizio per circa vent’anni a Ca’ Foncello e per quattro
all’ospedale riabilitativo di Motta di Livenza. Prende il posto del dott.
Ignazio Roiter, divenuto direttore della seconda unità operativa
dell’ospedale di Treviso.
*
Scambio di anelli, in Duomo di Oderzo, per il fatidico sì, tra Silvia Marangoni
e Andrea Altinier: lei nove volte campionessa del mondo di pattinaggio, già
‘geppina’ ad Oderzo ed ora in
forza nelle fiamme azzurre,
insignita da poco del titolo di commendatore della Repubblica; lui componente
della squadra del presidente di giunta regionale, Luca Zaia. Come
dire,matrimonio tra sport e politica. Felicitazioni.
(g.m.)
giugno 2013
TANTI VOLTI
Un
maggio imbizzarrito nell’andamento meteorologico, inaffidabile più del
volubile marzo, ha offerto in compenso un fermento di occasioni culturali.
Prescindendo
dal concetto corrente di cultura come ventaglio di conoscenze classiche e di
nozioni acquisite nel percorso formativo, al complesso di saperi e di
tradizioni, ci piace aggiungere tutto un patrimonio di valori da custodire
religiosamente (“cult” comprende sia il significato di bagaglio culturale
che di culto) e da tramandare alle generazioni future.
Proviamo
a declinare qualcuno di questi valori che hanno trovato riscontro negli
avvenimenti di maggio.
Il
primo giorno di maggio richiama tradizionalmente l’idea di operosità, tanto
più attuale quanto più la contingenza economica rende preziosa l’occupazione
negata a troppi giovani.
Le
centinaia di persone impegnate nelle associazioni convenute per la giornata del
volontariato e per la festa del malato - ma anche per la umida giornata dello
sport - hanno ricordato a chi l’avesse dimenticato che esiste ancora una
diffusa cultura dell’accoglienza e della solidarietà intergenerazionale.
Lungo
tutto il mese più bello dell’anno, vicino ai capitelli delle varie borgate,
gruppi abbastanza variegati hanno invocato la Vergine per implorare protezione
sulle famiglie, una pratica che costituisce anche un momento di socializzazione
e d’incontro.
Tanti
volti della cultura come la intendiamo, si chiami: lavoro, gratuità,
accoglienza, fede, solidarietà.
A
coronamento del mese, ci piace ricordare il gesto di una signora semplice,
Attilia Zava, che ha voluto destinare alla città in cui è nata la propria
collezione di vetri artistici per lo più creati da un’idea di alcuni giganti
della pittura, come Picasso e Chagall, e realizzati da maestri vetrai in
collaborazione con il fondatore della “Fucina degli angeli”, Egidio
Costantini.
Una
donazione suggellata da un ricevimento ufficiale in consiglio comunale della
donatrice che ha espresso, con poche parole lette, in modo toccante, la
convinzione che l’arte contribuisca a produrre qualche scheggia di civiltà in
più.
L’atto
di generosità, inatteso e perciò maggiormente gradito, è stato ‘pretesto’
per una suggestiva serata a palazzo Foscolo, animata da funambolismi,
danze con il fuoco, musiche per arpa e voce,
affascinanti giochi di ombre. Di particolare effetto, le evoluzioni di
una danzatrice sospesa nel vuoto, seguite attraverso la trasparenza di un vetro,
a mimare la condizione degli uccelli e ad evocare il volo della fantasia.
Infine,
per una notte, gli studenti del liceo classico, accompagnati da originali
interventi musicali, hanno tracciato in “Siamo di parola” un suggestivo
percorso tra storia e musica.
Il tutto ispirato al tema del vetro, che è trasparenza, fragilità, resistenza.
Trenta giorni
*
Maggio mese d’iniziative improntate alla solidarietà, all’ambiente, alla
cultura. Tra tutte, ‘Oderzo
cult’ propone, anche per i mesi di giugno e di luglio, eventi ispirati
all’istituzione di un museo del vetro d’artista. La serie unisce sotto un
tema comune – per questa edizione il tema di vetro -
le manifestazioni che si tengono nelle strutture della fondazione:
biblioteca, museo e pinacoteca, a annualmente frequentate da migliaia di persone
di ogni fascia di età. Ci ritorniamo nello spazio dell’approfondimento.
*
Primo maggio, la città accoglie la corsa podistica internazionale che richiama
sul circuito tra i resti romani i migliori atleti del momento. Per un giorno il
centro storico si trasforma in una grande passerella. E gli ambulanti del
mercoledì non hanno mancato di far notare i disagi per lo spostamento al giovedì
del mercato settimanale. Nelle gare più attese, sul gradino più alto sono
saliti Ahmed El Magoury delle Fiamme Gialle e la russa Natalia Salovyeva.
*
Il Paese ha finalmente un governo frutto di ‘larghe intese’ tra partito
democratico, partito della libertà e scelta civica. Al ministero dello sviluppo
economico è stato chiamato il sindaco di Padova, Flavio Zanonato, mentre la
presidenza della commissione giustizia del Senato è stata affidata a Francesco
Nitto Palma che, dal 2001 al 2006, fu deputato del collegio di Oderzo. E’
stata accolta con entusiasmo, dalla numerosa comunità africana residente in
zona, la nomina di Cécile Kyenge, medico di origini congolesi, a ministro
dell’integrazione.
*
L’opitergino-mottense si scontra con la congiuntura economica. Da uno studio
della Cgil sono settecento i posti di lavoro persi nel 2012 nel comprensorio che
rappresentano lo specchio della crisi in atto ed i riflessi sull’occupazione.
I settori più colpiti sono le aziende del legno
e delle materie plastiche. Il prezzo più alto lo paga la forza lavoro
meno qualificata, spesso costituita da immigrati che hanno subito duecento
licenziamenti.
I
dati proposti dalla confartigianato
per l’opitergino-mottense non sono meno preoccupanti. Il più
significativo parla di calo del fatturato delle imprese artigiane pari al 23,50
per cento.
*
L’amministrazione comunale estingue mutui per un milione di euro - a suo tempo
accesi per finanziare la costruzione della pista ciclabile di Trepiere, la
sistemazione del parco di palazzo Foscolo e l’asfaltatura di alcune strade - e
si propone di abbassare la pressione fiscale.
A sospendere il
versamento della prima rata dell’imposta municipale sugli immobili (Imu), ci
ha pensato il governo appena insediato. Se sia un provvedimento in linea con le
prossime decisioni e compatibile con le esigenze di bilancio dei Comuni lo dirà
il futuro. Il contribuente si preoccupa anche per gli effetti della Tares, che
sostituisce le precedenti forme di prelievo relative alla gestione dei rifiuti
urbani. La nuova tassa – si legge nella bolletta arrivata nelle case – oltre
a garantire la totale copertura dei costi relativi alla gestione dei rifiuti
urbani prevede una maggiorazione per costi quali sicurezza, illuminazione
pubblica, manutenzione delle strade.
*
Il cantautore Goran Kuzminac, partito da Motta di Livenza e oggi musicoterapista
a Roma, si è esibito in concerto al teatro Cristallo, un’iniziativa nata per
sostenere la lega italiana per la lotta contro i tumori. Il repertorio ha
offerto una carrellata dei brani di maggior successo, con sonorità raffinate,
spesso sussurrate.
*
A Conegliano, tornerà all’antico splendore la statua del Nettuno, al centro
della fontana dei cavalli, deturpata nell’estate scorsa da un atto vandalico;
al dio delle profondità marine fu staccato il braccio che reggeva il tridente.
Di fronte a tanto teppismo, qualcuno suggerì la restituzione del complesso
monumentale al nostro palazzo Foscolo da dove venne trafugato.
*
E’ stata dimessa dall’ospedale di Niguarda, dove fu sottoposta ad un
trapianto di fegato seguito da un lungo ricovero,
Sara Anzanello, pallavolista
di Ponte di Piave in forza ad una squadra in Azerbijan. I tifosi tirano un
sospiro di sollievo.
*
Resta all’ospedale di Motta la gestione pubblico-privata iniziata nove anni fa
con la riconversione della struttura in ospedale riabilitativo altamente
specializzato e proseguita con risultati più che soddisfacenti. Lo ha
anticipato il presidente della giunta regionale Luca Zaia che si era espresso in
passato per il rientro nell’alveo pubblico e la commissione sanità ha
confermato la stabilizzazione della gestione mista, con buona pace di tutti. Nel
frattempo, la
direzione amministrativa è stato affidata al dott. Francesco Rizzardo.
Presidente del rinnovato consiglio d’amministrazione rimane la dottoressa
Mariagrazia Carraro.
*
Per il quarto anno consecutivo, nella festa tradizionalmente dedicata alla
mamma, l’Amministrazione
comunale di Oderzo ha voluto rendere omaggio a tutte le mamme offrendo loro da
banchetti collocati in piazza Grande e nelle frazioni una semplice margherita.«L’iniziativa,
del costo complessivo di 1.500 euro», ha precisato il sindaco, «vuole
rappresentare un riconoscimento dell’importanza del loro ruolo e del loro
impegno nella famiglia e nella società».
*
Verranno inviate all’Unione Europea, le oltre mille firme raccolte contro il
Giramonticano. Un progetto, finanziato con fondi di Bruxelles, che vede
protagonisti i Comuni di Fontanelle, Oderzo, Gorgo al Monticano e Motta di
Livenza, ma incontra l’opposizione delle associazioni aderenti alla piazza del
baratto, intenzionate a proseguire nella loro azione. Le principali obiezioni
riguardano gli aspetti della sicurezza e dell’impatto ambientale. Mentre il
sindaco di Gorgo, Comune
capofila, Firmino Vettori, tende la mano agli scettici, si fa strada un progetto
del genio civile per mettere in sicurezza idraulica il corso del Monticano.
*
Decisiva, per la promozione in serie B dell’Avellino, la rete segnata
dall’attaccante opitergino Gianmarco Zigoni, figlio d’arte. Il padre
Gianfranco, come sanno i lettori più maturi, vanta uno straordinario curriculum
sportivo: tra l’altro, 122 partite disputate con la Juventus, 35 goal segnati
in maglia bianco-nera e una presenza in nazionale.
*
Nuovo appuntamento, il 16 giugno, degli Scout opitergini per festeggiare i
novant’anni di vita associativa. In Piazza Grande sarà allestito un campo
scout con il pennone per l’alzabandiera, il portale, l’altare, la tenda
sopraelevata, l’angolo di squadriglia e la cambusa.
Nel pomeriggio saranno proposte attività formative tipiche ed una stazione per
la trasmissione radioamatoriale. Il fuoco di bivacco animato dal coro scout
chiuderà questa giornata di festa per tutta la comunità. Saranno poste in
vendita le quattro cartoline commemorative del 90° anniversario con l’annullo
postale speciale.
*
In febbraio, si è salvata miracolosamente da una fine atroce. Una mamma
trentaseienne di Ponte di Piave, Donatella Santoni, uscita di strada con
l’auto in una giornata proibitiva per le pessime condizioni atmosferica e
soccorsa dopo lunghi interminabili minuti dall’intervento di alcune persone
del luogo, ha ricevuto una multa dalla polizia urbana di Oderzo. Per fortuna,
la vittima dell’incidente è qui a far valere le sue ragioni: l’auto
finì nel canale Fossa Formosa
in un tratto privo
di ‘guardrail’. L’episodio aveva avuto una vasta eco in consiglio comunale
che si era complimentato con i soccorritori.
*
Silvia Marangoni, ventisettenne campionessa mondiale per
nove volte di pattinaggio artistico in-line, è stata ospite
dell’anteprima al Giro , nel salotto Rai di Alessandra De Stefano.
*
Gli scavi per la ristrutturazione del fabbricato che dà sul campiello del Duomo
e che dovrebbe accogliere un altro istituto di credito hanno restituito
importanti reperti: in particolare la pavimentazione a mosaico di una
‘domus’ patrizia di epoca romana. Fatti gli opportuni rilievi, si attendono
tempi migliori per valorizzarla.
* Un viaggiatore solitario è stato fermato dalla polizia locale, insospettita dalla sua presenza davanti ad un supermercato, e sottoposto al controllo dei documenti. Aveva viaggiato a piedi per 10 mila chilometri per provare che i social network sono un nuovo importante strumento di unione di massa. Partito dalla città olandese di Leiden, il trentaseienne giornalista Wijnand Boon, ha attraversato Belgio, Francia, Spagna e Portogallo prima di giungere in Italia dove ha visitato Roma e risalito la penisola fino ad Oderzo, dove è stato ospitato. «A parte il controllo dei vigili», ha spiegato, «la mia breve permanenza è stata molto bella. Ho parlato della crisi ed ho bevuto un bicchiere di vino rosso».
maggio 2013
SALUTE E SANITA'
Davanti
ad un piatto di quadrelli verdi ripieni di erbette primaverili e ricotta,
accompagnato da un calice di chardonnay, la vita sembra meno dura. A maggior
ragione se il quadro sociale sta assumendo tinte più chiare dopo
l’inaspettata svolta presidenziale.
Il
tema di contorno della serata è la sanità opitergina, rappresentata ai massimi
livelli. Sullo sfondo incombe comunque la legge dei numeri abbastanza ostica in
tempi di vacche magre, per non usare termini fastidiosi presi inutilmente a
prestito da gerghi per iniziati.
Si
parla di salute, una condizione che comincia dallo star bene con se stessi e con
gli altri, ma anche di sanità, materia che investe la competenza prevalente del
servizio pubblico e chiama doverosamente in
causa la responsabilità di ognuno di noi.
La
cronaca spara continuamente titoli ad effetto: “Attende 12 ore al pronto
soccorso. La caviglia dell’anziana opitergina può aspettare: è un codice
bianco”. Il primario si scusa per i disagi e spiega: «Nel 91% dei casi i
pazienti vengono visti entro 4 ore».
Sarebbe
bene aggiungere - e lo fa il numero uno dell’azienda che, qualche settimana
prima, si è presentato in consiglio comunale cittadino con i responsabili della
funzione ospedaliera e dell’area territoriale – che per i codici rossi nella
fascia diurna esce il medico in grado d’intervenire sul posto dell’incidente
o della chiamata, che il nuovo pronto soccorso dispone da qualche mese di spazi
adeguati, di un pool medico integrato con Treviso e di un punto di osservazione
breve intensiva dotato di quattro posti letto.
Allargando
l’obiettivo, il dott. Giorgio Roberti – visibilmente a proprio agio nei
luoghi in cui è cresciuto - tratteggia
efficacemente la fisionomia dell’azienda trevigiana che è stato chiamato a
dirigere; snocciola qualche numero: 300 accessi quotidiani al pronto soccorso,
130 ricoveri negli ospedali, più di 4 mila tra prestazioni di diagnostica
strumentale e visite, quasi 5 mila prelievi per esami di sangue, 5 mila
prenotazioni agli sportelli e tramite ‘call center’. Una produzione annua
pari a 810 milioni in un bilancio che garantisce il pareggio per il quarto
esercizio consecutivo, malgrado la scure che per il 2013 taglierà 20 milioni di
euro.
La
vacanza di diversi primariati - spiega il dott. Roberti, che annuncia
l’acquisizione di autorizzazioni
alla copertura stabile di due posti - paga l’attesa per l’applicazione del
nuovo piano socio-sanitario che comunque mantiene inalterato il ruolo della
struttura ospedaliera di Oderzo a servizio di un bacino di 90 mila abitanti.
L’invecchiamento
della popolazione è sotto gli occhi di tutti e la fascia di età superiore ai
65 anni rappresenta attualmente il venti per cento degli abitanti. Comporta
crescenti costi non solo in termini economici ma anche umani sui nuclei
familiari caricati spesso di un peso sproporzionato alla capacità di reggere.
Il
futuro guarda, è unanimemente riconosciuto, non tanto all’ospedale destinato
a curare determinati tipi di patologie e a far fronte alle urgenze, quanto al
territorio. E il distretto sta assumendo un ruolo sempre più importante e non
sempre conosciuto.
Se, da un lato, il balzo degli ultimi decenni nell’aspettativa di vita
ha aumentato la probabilità di arrivare ad una vecchiaia inoltrata,
dall’altro, ha alzato la prospettiva di vivere l’ultimo tratto di cammino in
condizioni di disabilità grave. Basti pensare che sono quattrocento nell’opitergino-mottense
le persone quotidianamente assistite a domicilio dotate, per esempio, di
respiratore o alimentate con dispositivi di nutrizione artificiale, senza
contare i casi che richiedono una frequenza minore d’intervento.
«Se
a metà degli anni novanta siamo andati a Treviso con qualche patema d’animo»,
ha ricordato il dott. Giuseppe Dal Ben, direttore generale dell’azienda
sanitaria di Venezia, «la realtà dei fatti ci porta a vedere oggi, in
posti rilevanti dell’attuale organizzazione sanitaria del Veneto, persone
formate negli anni ottanta e novanta alla “scuola opitergina”. Una bella
soddisfazione».
(nella foto: bancarelle del baratto in piazza Castello)
Trenta giorni
*
Sono ben cinque i reparti dell’ospedale di Oderzo che possono contare sulla
presenza di un dirigente incaricato di funzioni primariali o di un responsabile
di pari disciplina in forza nella struttura trevigiana. Se ne è parlato in
consiglio comunale durante la presentazione del nuovo direttore generale,
Giorgio Roberti da qualche mese al timone dell’azienda socio-sanitaria di
Treviso.
E’
stata l’occasione per rispondere ad alcune preoccupazioni manifestate dai
rappresentanti delle forze politiche e per indicare prospettive per lo più
rassicuranti. (Il resoconto completo si può leggere nel sito del Comune alla pagina
delle sedute consigliari).
Recentemente,
il dott. Roberti ed il dott. Giuseppe Dal Ben, direttore generale dell’ unità
locale socio-sanitaria di Venezia e commissario a Chioggia,
sono intervenuti ad un incontro tenuto dal locale Lions Club sul tema della
sanità opitergina.
Su
questo tema torniamo nello spazio dell’approfondimento mensile.
*
Pioggia e freddo per Pasqua, e Venezia si misura ancora con l’acqua alta. Alla
vigilia, la Marca, battuta dalla pioggia, effettua il costante monitoraggio dei
fiumi e da qualche parte mette in azione le idrovore. La pedemontana fa ancora
una volta i conti con il rischio frane. In un mese è caduta la pioggia di tutta
la stagione primaverile. Lo dicono le rilevazioni comparate con l’intero
periodo: è piovuto in 21 giorni di marzo per una quantità pari a 239,2
millimetri di acqua (contro una media del decennio precedente di 71 millimetri
distribuiti su 8 giorni).
*
Dopo una Settimana Santa caratterizzata da importanti novità, come la messa del
giovedì santo celebrata dal Papa in mezzo ai ragazzi del piccolo carcere
minorile di Casal del Marmo, a dodici dei quali egli ha lavato i piedi, dopo una
Via Crucis nella quale ha parlato di misericordia e di perdono e all’indomani
del solenne rito pasquale in piazza, il successore di Pietro ha voluto visitare
la necropoli di epoca romana rinvenuta negli anni quaranta sotto la basilica
vaticana.
Per
la tradizionale scampagnata, molti opitergini si riversano verso la chiesetta in
mezzo ai campi dove da secoli sgorga l’acqua ritenuta benefica per gli occhi.
*
I pozzi scoperti in scavi condotti negli ultimi decenni hanno svelato una storia
che riporta a duemila anni addietro. Sono cocci di vasellame, resti fossilizzati
di animali usati come cibo, noccioli della frutta che accompagnava i banchetti,
e perfino scheletri di donnole in funzione anti topo. Altri reperti preziosi,
nuovamente esposti, fanno bella mostra di sé nella sala delle anfore del museo
archeologico “Eno Bellis” ed hanno costituito lo sfondo scenografico del
concerto, offerto dal Rotary club con la collaborazione dell’associazione
culturale Athena e l’ospitalità di Oderzo Cultura; si è esibito il coro
delle voci bianche dell’Istituto Musicale Opitergino, sotto la direzione del
maestro Roberto Brisotto e l’accompagnamento del maestro Gianni Cappelletto.
*
Dagli scavi del cantiere di via Spinè, dove sorgeva la sede dell’associazione
commercianti, stanno affiorando reperti di fondamenta antiche, cocci di resti
romani e, probabilmente, di tombe della stessa epoca. Scavi condotti intorno
agli anni ottanta nell’area dell’ex caserma dei carabinieri avevano permesso
di portare alla luce una necropoli romana con anfore e reperti di uso comune di
bronzo e di vetro.
*
Lotta all’evasione fiscale: il 2012 ha visto un particolare impegno con
l’emissione di duecentosessanta
avvisi di accertamento dell’imposta comunale sugli immobili. Con
l’introduzione dell’Imu, le forze sono state concentrate piuttosto
sull’assistenza ai cittadini per facilitare il rispetto della scadenza e la
regolarità di pagamento del nuovo tributo. La giunta ha intanto deciso di
destinare metà del gettito ad estinguere mutui per liberare risorse col
proposito di allentare la pressione fiscale e di usare parte dell’avanzo di
bilancio per un altro stralcio dell’operazione antisismica nel plesso Dall’Ongaro.
*
Alla fine
della seconda guerra mondiale, la Romania "liberata" dai sovietici
entra in un periodo buio. Nelle carceri comuniste e nelle colonie di lavori
forzati vengono perseguitati cittadini di diverse confessioni, alcuni per motivi
strettamente politici, altri - come i vescovi ed i fedeli greco-cattolici,
dichiarati fuori legge nel 1948 - a causa dell'appartenenza alla Chiesa di Roma.
Tra questi il vescovo clandestino Ioan Ploscaru che pagherà con l'accusa di
"tradimento della patria" e di "spionaggio" il rifiuto di
passare alla Chiesa ortodossa. Questa dolorosa pagina di storia, pubblicata
sotto il titolo “Catene e terrore”, è stata illustrata dal vescovo di Lugoj
(Romania), Alexandru Mesian, che ha successivamente concelebrato solennemente in
Duomo con il caratteristico copricapo della chiesa greco-cattolica.
*
Ultimi giorni per la mostra, negli spazi di Ca’ Lozzio Incontri,
di Lenci Sartorelli, che può vantare un lungo percorso artistico,
coraggioso ed autonomo, iniziato negli anni cinquanta. Nei decenni successivi
accogliendo suggestioni delle avanguardie optò per una scrittura impulsiva che
assorbiva suoni, odori e sensazioni. Espose i frutti di questa ricerca in una
mostra ad Oderzo della quale il Dialogo diede conto esattamente quarant’anni
fa, in maggio del 1973.
*
Celebrazioni per il 90°
anniversario di fondazione del gruppo Scout di Oderzo. Una serata, presentata da
Giordano Casonato, all’insegna del ‘revival’ di atmosfere e valori che si
leggono sui volti di chi ha praticato quella straordinaria palestra di vita. In
platea, molti protagonisti delle varie epoche, fino ai giovanissimi,
piacevolmente chiamati in causa dal duo delle “Bronse Querte”. Tema
dell’intervento del prof. Adriano Bordignon è stata la formazione dei ragazzi
nei multiformi aspetti ed il compito educativo delle famiglie. Un compito ben
presente ai sacerdoti che si sono avvicendati nella funzione di assistente del
gruppo; tra questi don Romualdo Baldissera, motore infaticabile di tante
iniziative nell’immediato dopoguerra, quando riprese l’attività dopo
l’alt decretato nel 1927 dal regime fascista.
Per
la ricorrenza è stata allestita nell’atrio del collegio Brandolini una mostra
fotografica, con preziosi reperti conservati dai più anziani, con nostalgia e
cura. Realizzata anche una serie di quattro cartoline commemorative, con annullo
postale speciale
Il
prossimo appuntamento, che il comitato promotore “Scout per sempre”,
presieduto da Luigina Botti, si augura più partecipato, è per il 16
giugno, quando in Piazza Grande sarà allestito un campo in piena attività
che varrà la pena di visitare.
*
Il mercato del bestiame di Oderzo langue,
tanto che qualche addetto ai lavori ritiene inutile tenere in vita un moribondo.
E’ cambiato anche il modo di commerciare. I contatti avvengono per via
telematica ed il bestiame viene spostato solo per raggiungere la destinazione
finale. Eppure in tempi non lontani, affluivano al foro boario centinaia di capi
provenienti da tutto il Veneto.
*
Ha per sempre deposto la chitarra Enzo Jannacci, l’intellettuale menestrello,
che raccontò la Milano fatta di orgoglio e di pietà. L’ha seguito Franco
Califano, un poeta contradditorio e geniale, dall’aria di eterno play boy
romantico e vagamente scapestrato, che ha affidato ad altri interpreti molte
canzoni di successo. Infine Oderzo dedica una serata a Fabrizio De André e alle
storie che hanno affascinato più generazioni rappresentate al cinema Turroni
per sentire la colonna sonora di un percorso artistico unico affidato, per
l’occasione, all’analisi di Walter Pistarini e alla voce di Ermes Maso.
*
Faceva un certo effetto vedere tutti quei ragazzi, tante religiose, tanti
sacerdoti, tante persone di ogni età e condizione riempire il Duomo per la
veglia di preghiera per le vocazioni, segno di speranza fondata sulla fede. La
preghiera è poi proseguita, a piccoli gruppi, durante la notte nella chiesa di
Santa Maria Maddalena per l’adorazione davanti all’eucaristia fino alla
recita delle lodi.
*
Apoteosi per la promozione in serie A, prima divisione nazionale, della Visa
Pallamano che, al termine di una stagione travolgente, consegue il meritato
premio.
*
E’ stato dilaniato dalle lame del motocoltivatore con il quale stava lavorando
il fazzoletto di terra della cognata nei pressi della serra Dametto. I
soccorritori non hanno potuto far altro che constatare la tragica morte del
settantaquattrenne Antonio Marchesin di Mansuè.
* Hanno minacciato di ricorrere a ‘Striscia la Notizia’ e a Milena Gabanelli, la popolare conduttrice di ‘Report’ appena indicata del popolo della rete quale ideale presidente della Repubblica. Sono stanchi di sopportare da anni gli odori che si sprigionano dalla zona industriale di via Verdi ed intendono costituirsi legalmente in comitato per scatenare una battaglia mediatica a livello nazionale.
aprile 2013
VISTI DI SPALLE
La lunga attesa tra la fumata bianca che ha chiuso la seconda giornata di Conclave e l’annuncio ufficiale con l’ Habemus Papam, avrà fatto andare i ricordi di molti al 26 agosto 1978, quando dalla loggia delle benedizioni in San Pietro uscì un Albino Luciani impaurito e commosso. Le cronache raccontano che al momento dell’elezione rimase letteralmente paralizzato sulla sedia della Cappella Sistina e lasciò sbigottiti i confratelli cardinali quando sentirono il nome scelto: Giovanni Paolo I.
Anche
Francesco ha saputo stupire fin dalla scelta del nome, che è già un atto di
coraggio e suona come un programma. E poi quel saluto: “Fratelli e sorelle,
buona sera!”, e quell’invito rivolto al popolo di Dio ad incamminarsi con il
suo vescovo sulla via della fratellanza.
Non
sarà casuale che il vescovo di Roma abbia voluto prendere il
nome del santo protettore di questa nostra nazione ricca di genio e di
contraddizioni.
L’onda
dei ricordi e le immagini della prima messa solenne del papa preso alla “fine
del mondo” si accavallano e ci portano a rivivere l’inizio del pontificato
di Albino Luciani, che avevamo conosciuto per undici anni come vescovo. Quando
uscì dal portone centrale della basilica sembrava che portasse sulle “fragili
spalle” tutto il peso del mondo. Durante la suggestiva cerimonia, vedemmo
alzarsi un grappolo di palloncini; reggevano la scritta “Videla boia”, di
condanna del dittatore - presente tra i capi di Stato e di governo - che
insanguinò l’Argentina tra il 1976 ed il 1981. In pochi anni si consumò
l’epurazione silenziosa di migliaia di oppositori del regime del generale
Jorge Videla contro il quale, a dispetto di voci infamanti rivangate dopo
l’elezione del card. Bergoglio al soglio pontificio, la Chiesa ed i gesuiti in
particolare si batterono con forza.
Il
pontificato di Luciani, che inaugurò uno stile nuovo, era destinato come
sappiamo a durare poco. In
quell’estate, leggemmo che il soffio dello Spirito Santo aveva scompaginato le
carte degli uomini impegnati in
previsioni disattese. Questa volta si è ripetuto lo stesso fenomeno. Mentre
sfilavano tutti i cardinali verso la Cappella Sistina il commentatore indicava i
favoriti secondo i pronostici dei colleghi vaticanisti. Tra i porporati, si
poteva notare al momento del giuramento sul Vangelo anche
il cardinal Raffaele Farina, che è cittadino onorario e porta ancora nel cuore
il titolo di Vescovo di Oderzo
tenuto per un anno. Una cattedra, quella opitergina, ripristinata dopo lunghi
secoli da Paolo VI nel 1968, retta attualmente da Alberto Bottari de Castello
che vanta origini trevigiane.
Dopo
trentatré giorni da quel 26 agosto 1978, fu di nuovo mobilitato lo Spirito
Santo che ispirò al Sacro Collegio il nome del cardinale di Cracovia.
All’annuncio qualcuno pensò ad un africano. Era invece un papa venuto
anch’egli da “un paese lontano”, che avrebbe contribuito a cambiare gli
assetti dell’Europa e a superare la divisione in blocchi contrapposti.
All’inizio
solenne del pontificato di Giovanni Paolo I, sedevo accanto ad un padre dei
fratelli delle scuole cristiane, professore
al seminario di Varsavia, con il quale ebbi modo durante l’attesa di scambiare
alcune frasi in francese. Sperando di rintracciarlo, l’indomani
dell’elezione del cardinale Karol Wojtjla, avevo aspettato per
ore la comunicazione internazionale che passava attraverso linee intasate per
l’evento, destinato a mettere alla prova la resistenza della cortina di ferro.
Alla fine riuscii a conversare con il rettore del seminario della capitale che,
descritta la gioia generale, confessò
che nessuno alla vigilia osava sperare nell’elezione di un papa polacco.
Mostrando scarsa simpatia per le semplificazioni più scontate (come la
distinzione tra conservatori e progressisti) l’aveva qualificato come un uomo
santo, saggio, colto e molto prudente. E si era divertito nel sentirsi dire che
a meno di ventiquattro ore Giovanni Paolo II era uscito dal Vaticano per far
visita al connazionale vescovo Deskur, degente in un ospedale romano.
Per
i casi della storia, anche Francesco, a poche ore dalla fumata bianca, ha
varcato le mura leonine per visitare in una clinica un confratello argentino
novantenne colpito da infarto.
In
poche settimane, ha saputo infondere ottimismo ogni giorno sia che incoraggiasse
i giovani a non lasciarsi rubare la speranza sia che ricordasse ai potenti che
il sudario – come ripeteva la nonna – non ha tasche.
Idee
chiare il nuovo “vescovo di Roma” ne ha da vendere, speriamo che abbia anche
spalle solide. A giudicare dall’aspetto sembrerebbe di sì.
Trenta giorni
* In poco più di ventiquattro ore dall’extra omnes pronunciato nella Cappella Sistina, si è affacciato alla loggia delle benedizioni della Basilica “Papa Francesco”, nome che vuole indicare una scelta di povertà e di predilezione per gli ultimi. Il modo di intrattenersi con la folla ha fatto tornare alla memoria di molti la semplicità di Papa Luciani e la forza di Papa Wojtjla.
Riprendiamo
l’argomento nello spazio dell’approfondimento mensile.
Appena
tredici giorni prima, Benedetto XVI si era congedato dai fedeli con la
delicatezza che ha caratterizzato il suo ministero: “Dio mi chiama a salire
sul monte per dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Questo
non significa abbandonare la Chiesa”. L’elicottero che lo portava verso
Castelgandolfo ha sorvolato per due volte il palazzo apostolico quasi a marcare
un distacco comunque faticoso: “Abbiamo vissuto momenti di fede radiosa nel
cammino della Chiesa, assieme a momenti in cui qualche nube si è addensata nel
cielo”.
*
Qualcuno ha commentato la rapidità della fumata bianca per dare alla cattedra
di Pietro una guida sicura come un auspicio per salutare, dall’altra parte del
Tevere, un governo in grado di portare senza ulteriori indugi il Paese verso
acque più navigabili.
*
Alla vigilia di partire per il nuovo incarico, don Ilario Antoniazzi, consacrato
vescovo di Tunisi alla presenza di un gruppo di pellegrini provenienti da San
Polo e dalla Sinistra Piave, non nasconde la sua preoccupazione: “Ritengo che
la Chiesa non debba sentirsi estranea alla crisi che investe l’area
nordafricana. I cristiani devono dimostrare che nel rispetto delle diversità e
nella tolleranza si celano progresso e pace e che nessuno ha il diritto di
giudicare o condannare in nome di Dio”.
*
Celebrando a Motta di Livenza il 503° anniversario dell’apparizione del
Madonna dei Miracoli, il patriarca latino Fouad Twal ha elogiato la generosità
della diocesi di Vittorio Veneto che ha dato ben due vescovi alla Chiesa di
Gerusalemme, don Giacinto Marcuzzo e don Ilario Antoniazzi, conterranei.
*
Il gruppo ‘Incanto’ di Tolosa, giunto nella Marca, ha rappresentato per tre
giorni consecutivi in sedi diverse (Ponte di Piave, Cordignano e Mogliano
Veneto), “Italiens”, uno spettacolo nato da un’idea di Gualtiero Bertelli,
Gian Antonio Stella e Rocco Femia per ricordare quando gli immigrati eravamo
noi. Un modo per ravvivare la lezione dell’emigrazione che ha visto i più
fortunati passare da ospiti indesiderati e protagonisti di un riscatto.
*
Il complesso bandistico Turroni continuerà a rallegrare i momenti più
significativi per la comunità. E’ stata infatti rinnovata la convenzione con
il Comune che assicura la presenza del complesso strumentale alle manifestazioni
popolari e, al tempo stesso, contribuisce decisamente alla copertura delle spese
di funzionamento della meritoria istituzione, nata nel 1806 come Società
Filarmonica Opitergina
e risorta dalle macerie dell’ultima guerra mondiale con la fusione della Banda
Cittadina e del Corpo Musicale Patronato Turroni.
*
Si è parlato molto di rete nell’ultima campagna elettorale, palestra di
dibattito e luogo di aggregazione, in grado di influire sui risultati delle
urne. Ma è anche un efficace ‘tam tam’. Ultimamente un gruppo di giovani ha
aperto su Facebook una nuova pagina - “Oderzo che puzza” - per censire gli
odori molesti che ammorbano l’aria e segnalarli all’opinione pubblica per i
provvedimenti di tutela.
*
In un solo giorno la pagina provinciale di un quotidiano mette in primo piano
l’aggressione da parte di una baby gang di un sedicenne preso a botte e
rapinato di sette euro, l’offerta di un insegnante precario che si propone
come uomo di casa, la tragedia umana dell’ennesima vittima della crisi, la
fuga per una notte di un ragazzino undicenne di Ponte di Piave che aveva preso
una nota a scuola e temeva la reazione dei genitori. Un campionario umano ricco
di spunti di riflessione per tutti.
*
Conclusa la rimozione di rifiuti speciali che hanno costretto ad una variazione
di scaletta, riprendono i lavori per l’idrovora Paludei di Fratta. Manufatto
in condizione di preservare la zona dalle insidie dell’acqua. L’impianto è
finanziato per 500 mila euro dalla Regione, per altri 500 mila dal Comune e per
200 mila dai privati. L’idrovora sarà collocata vicino al depuratore.
*
Terrore in tabaccheria a Piavon. Pistole in pugno, tre banditi col viso coperto
da passamontagna hanno fatto irruzione nell’esercizio, che è anche
ricevitoria del lotto, obbligando tre clienti a consegnare i soldi che avevano e
arraffando dal registratore di cassa tutte le banconote. Un bottino di circa
1500 euro. Il colpo è durato qualche minuto.
*
«Il magistrato è come il chirurgo: entrambi hanno una pesante responsabilità;
devono decidere le sorti di una persona, della sua libertà o della sua vita».
Così il giudice Nordio intervenendo nella sala sotto il campanile alla
presentazione del libro “Il bisturi e la vita” del prof. Tommaso Tommaseo.Ha
parlato di assistenza nella storia e di solidarietà umana il prof. Ulderico
Bernardi.
*
Dagli scavi nel cantiere di piazzale Vittoria sono emersi - come avvenne del
resto nell’area vicina
che restituì alla luce importanti mosaici e vestigia della basilica -
reperti archeologici: tessere di mosaico di era romana, resti di pareti e di
fondamenta, tracce di muri di epoca veneziana. Ad una prima valutazione; non
sembrano reperti di particolare importanza ma tali da completare un quadro ben
definito di testimonianze lasciate dal tempo.
*
Un infarto ha portato via in un attimo Gian Ascanio Berton, 66 anni. Volto molto
conosciuto e persona impegnata nella comunità, per tanti anni aveva lavorato in
banca, dapprima in Cassamarca
poi nel gruppo Unicredit. Tra gli interessi, la passione per la motocicletta e
lo studio dei testi sacri.
*
Ha destato un certo disappunto la regolamentazione oraria delle soste nel
vecchio foro boario, in un primo tempo gratuite e senza vincoli temporali. Da
alcune settimane, il limite massimo è di centoventi minuti per l’ampia area
più vicina al centro. Anche sulla strada davanti alla pretura e alla casa di
soggiorno Simonetti, il limite è adesso fissato in centoventi minuti.
E’ invece libera la sosta nella zona prospiciente alla caserma della
guardia di finanza e dietro l’altare della patria.
*
Il Salotto Musicale di Treviso ha aperto la stagione 2013, il giorno della festa
della donna, con un bell’omaggio alla soprano opitergina Maria Chiara.
Solitamente schiva e lontana dalle scene da anni, l’artista ha eccezionalmente
accettato di ritornare, per una sera, sotto i riflettori per ripercorrere la
straordinaria carriera e di sottoporsi alle domande della giornalista Cristiana
Sparvoli.
*
Sembra risolto positivamente, con un trapianto durato otto ore all’ospedale
Niguarda di Milano, il dramma di Sara Anzanello, una delle migliori giocatrici
di volley italiano, aggredita da una forma di epatite fulminante. Era stata
colta da malore a Baku, in Azerbaigian, dove da due anni giocava. Cresce la
speranza di un recupero completo.
*
Riparte il mercatino dell’antiquariato, dopo la sosta “di manutenzione”
per mettere a punto la manifestazione alla quale il nuovo regolamento aveva
cercato di restituire l’impronta tipica, di vendita di opere dell’ingegno
umano o di pregio in qualche misura storico. Poiché l’applicazione di questo
criterio condiviso da molti, poco propensi alla commistione di merci di qualità
con cianfrusaglie di basso profilo, aveva provocato qualche malumore, si è
preferita la via del chiarimento e qualche aggiustamento ulteriore del
regolamento. E con la prima domenica di aprile la pro-loco organizzatrice della
manifestazione, capitanata da Ivan Milanese,
riparte con l’entusiasmo di sempre.
*
Graziano Tonon è stato festeggiato dal consiglio comunale per l’atto di
coraggio che ha probabilmente salvato la vita ad una giovane mamma. In una
fredda giornata di febbraio, senza pensarci due volte, ha affrontato le acque
gelide del canale Piavon per trarre in salvo con l’aiuto dei familiari
l’automobilista finita nel canale. Nel sito del Comune (pagina delle sedute
consigliari) la testimonianza del protagonista.
* Un’altra storia a lieto fine. Giacomo era in ritardo rispetto alle previsioni dell’ostetrico. Si era perciò deciso per il parto pilotato, sennonché qualche ora prima del ricovero il bambino ha cominciato a bussare prepotentemente. Nel tragitto da San Bartolomeo di Breda a Oderzo, quattordici chilometri, il piccolo ha rotto gli indugi facendosi accogliere tra le braccia della mamma che lo ha avvolto nel berretto del papà, impegnato al volante, fino all’ospedale di Oderzo. Tre chili e quattrocento grammi di energia.
marzo 2013
PAESE REALE
Un
manifesto finito a terra,
accartocciato, viene spazzato dall’aria pungente e trascinato lontano dai
tabelloni, in gran parte liberi, predisposti per la propaganda. La campagna
elettorale, appena finita, ha per lo più disertato le piazze e le strade per
migrare su territori meno esposti come gli spazi chiusi degli studi televisivi e
dei teatri. In queste settimane, malgrado l’occupazione festivaliera, la
politica non si è fatta mancare niente in termini di spettacolo: toni accesi
oltre la buona educazione, numeri sparati senza pudore, promesse lontane dal
possibile, invettive facili verso il bersaglio preferito. Quale sarà stato lo
‘spread’, il divario, tra paese reale e arena virtuale? Ampio, a giudicare
dalle ferite nei sopravvissuti.
La
campagna politica ha visto la candidatura del prof. Mario Monti a guidare la
coalizione di centro alle elezioni
del parlamento. Per iniziare il suo tour in Veneto, ha scelto Oderzo, promosso
laboratorio di buona amministrazione. Il professore
varesino ha voluto partire da qui, dal Veneto operoso, storico feudo leghista
della Marca, per dar merito alla compagine civica guidata da Pietro Dalla Libera
per il lavoro fatto.
E’
lo stesso primo cittadino, in un teatro Brandolini strapieno in ogni ordine di
posti, a snocciolare i successi ottenuti e le priorità del suo agire. Parla di
vicinanza tra cittadini ed istituzioni, di oculata gestione delle poche risorse,
di opere per il miglioramento estetico e funzionale (piazze, edifici pubblici,
piste ciclabili, rotatorie), del fondo di solidarietà per andare incontro (con
540 mila euro dal 2009) alle famiglie colpite dalla crisi che ha messo a dura
prova tutto il tessuto economico e sociale. L’occasione è troppo ghiotta per
non lanciare una frecciata alle amministrazioni leghiste che gli hanno lasciato
una pesante situazione finanziaria.
Rivolto
al primo ministro della Repubblica in carica, il primo cittadino invoca misure
per il rilancio dell’occupazione e dell’impresa, la riduzione delle tasse,
il taglio della spesa superflua a cominciare dai costi della politica. Ed
esprime il diffuso bisogno di rinascita morale.
Il
presidente del consiglio, smessi i vestiti di tecnico e visibilmente più
disinvolto nel rapporto con la gente grazie forse ai consigli dello ‘spin
doctor’ di Barack Obama, conquista la platea assicurando di aver scelto
Oderzo perché rappresenta l’Italia più autentica e reale e il perfetto
emblema del miracolo Nordest. La chiave del successo – spiega – è la
capacità di tenere insieme famiglia e lavoro. Si rende conto che la medicina
somministrata per il bene di tutti è stata particolarmente amara, ma perché i
sintomi della malattia sono stati a lungo negati. E guarda avanti, alle
strategie per far pagare il giusto a chi è in condizione di contribuire al
rilancio dell’economia e dell’occupazione.
Rivolge
un pensiero alle giovani generazioni e al loro diritto a coltivare la speranza,
uno dei beni più preziosi. Cita il vescovo di Vittorio Veneto Albino Luciani
che, a proposito di speranza, scrisse “Valga essa a ridestare in ciascuno di
noi e, come confido, in tutti i concittadini di buona volontà, energie e
propositi; valga ad ispirare iniziative e programmi”.
Nel
secolo scorso, visitarono la terra di San Tiziano due presidenti del consiglio:
Luigi Luzzatti e Aldo Moro. Lo statista democristiano giustiziato dalle brigate
rosse nei tragici anni di piombo arrivò all’indomani dell’alluvione del
1966. In veste di presidente del consiglio,
il 19 novembre, Aldo Moro visitò Oderzo, centro di accoglienza degli
sfollati, incontrando i sindaci della zona nel palazzo del Comune ed
affacciandosi su via Garibaldi dal balcone della sala dei quadri. “Avremo mesi
difficili”, aveva incoraggiato, “ma sono certo che, attraverso questa ferma
volontà di ripresa, la concordia e la solidarietà del popolo italiano,
supereremo anche questa prova”.
Il
veneziano Luigi Luzzatti, che sostenne il progetto della ferrovia inaugurata nel
1885 e che la città onora con una statua collocata nei giardini pubblici e con
l’intitolazione della via dell’Ospedale, fu eletto deputato nella
circoscrizione di Oderzo e presidente del consiglio dal 1910 al 1911. Tra il
1891 e il 1907,
fu a lungo ministro del
tesoro poi ministro dell’agricoltura, industria e commercio nei governi di
Rudinì, Giolitti, Sonnino.
Oggi,
finita l’estenuante campagna elettorale e contati i morti in battaglia, sembra
giunto il momento della riflessione e delle scelte concrete. Soprattutto per chi
è chiamato a posizioni di responsabilità. Parafrasando i temi della settimana
sociale, appena celebrata in diocesi, potremmo dire che la crisi ha cambiato il
mondo e che, anche se niente sarà più come prima, è sempre tempo di speranza
Trenta giorni
*
Risale alla disastrosa alluvione del 1966, la visita di un presidente del
consiglio ad Oderzo. In Comune, Aldo Moro incontrò i sindaci della zona dando
fiducia e coraggio per la ripresa, anni difficili in cui la zona era
classificata come depressa. A distanza di molti anni, Mario Monti sceglie Oderzo
per iniziare il tour pre-elettorale dal Nordest, già locomotiva di sviluppo
economico. Riprendiamo l’argomento nello spazio dell’approfondimento
mensile.
*
Hanno colto tutti di sorpresa le dimissioni del Papa. Per il nostro vescovo,
mons. Corrado Pizziolo, si tratta di una decisione saggia e responsabile: «Il
gesto di Benedetto XVI è guidato da una sorprendente libertà interiore e da un
profondo amore alla Chiesa». «E’ l’ultima lezione, la più lucida, che
lascia alla sua Chiesa», commenta il Direttore de ‘L’Azione’, don
Giampiero Moret. Tuttavia è probabile che siano delusi i pellegrini che si
erano prenotati per accompagnare il successore di San Tiziano, nella visita ad limina dei vescovi del Triveneto, in calendario dal 15 al 20
aprile prossimo, e per incontrare Benedetto XVI nell’udienza generale di
mercoledì 17 aprile.
*
Tra gli ultimi provvedimenti, Benedetto XVI ha nominato arcivescovo di Tunisi
don Ilario Antoniazzi, 65 anni, nato a
Rai di San Polo. Nel 1962, con altri due compagni di studi è partito
dall’Istituto Missionario San Pio X di Oderzo, accompagnato dal direttore don
Piero Mazzarotto, per continuare la preparazione nel seminario di Beit-Jala,
giungendo all’ordinazione sacerdotale nel 1972. Parroco di Rameh in Israele
dal 1995, è stato nominato nel 2011 direttore generale delle scuole del
patriarcato latino in Israele. L’ordinazione episcopale avverrà a Nazaret,
sabato 16 marzo. L’arcidiocesi di Tunisi è una sede immediatamente soggetta
alla Santa Sede e conta 21 mila battezzati.
*
Ci voleva fantasia per immaginare una marcia trionfale di Luciana Littizzetto al
festival della canzone a San Remo, manifestazione accusata di disturbare la
campagna elettorale in atto, e invece premiata dagli ascolti. Gli esperti hanno
parlato di buona musica e di formula indovinata, ispirata alla normalità, una
qualità che non guasta di questi tempi. La presentatrice? Originale quando non
gioca la carta della volgarità. Il suo compagno di scena: un innovatore e un
professionista di indiscusso talento. Sugli artisti ‘veneti ‘(Chiara e Paolo
Simoni), si nutrivano maggiori speranze.
*
Il cortometraggio su San Tiziano approda nella città dei fiori a margine della
maggiore manifestazione canora. L’occasione è il concorso riservato alle
scuole per giovani talenti. Tra le promesse anche due attori dell’accademia
vittoriese ‘Inscena’:
Riccardo Andreetta di Orsago e Mattias Gioia di Oderzo, impegnati nelle
fiction sperimentali su Sant’Augusta e San Tiziano.
*
E’ arrivata sul Carnevale la neve, puntualmente annunciata dagli esperti
meteo. E se l’è vista proprio brutta una trentaseienne di Ponte di Piave
finita nel fossato lungo la provinciale Valentigo di Sotto, tra Piavon e Busco.
Il pronto aiuto di lavoratori di un’azienda agricola vicina e l’arrivo dei
soccorsi (ambulanza del 118, elisoccorso Suem,
elicottero dei vigili del fuoco e
sommozzatori) hanno probabilmente risparmiato all’automobilista una
fine atroce.
*
La sanità del Veneto parla molto trevigiano, si legge ed è vero. In
particolare, la scuola opitergina sta dando frutti insperati: dopo Giorgio
Roberti nominato alla direzione generale dell’azienda sanitaria di Treviso e
Giuseppe Dal Ben al comando supremo della consorella veneziana, l’Ulss 7
Sinistra Piave affida a
Paolo Pavan la direzione amministrativa e a Maria Grazia Carraro la direzione
sanitaria; tutti dirigenti cresciuti professionalmente nelle strutture
socio-sanitarie di Oderzo.
*
Medicina integrata ad Oderzo: nel centro sulla Postumia che raggruppa nove
medici di base, i disagi stanno trovando gradualmente rimedi dopo le diffuse
lamentele delle prime settimane. L’organizzazione è migliorata grazie anche
all’incremento del personale di segreteria, che ha favorito la riduzione dei
tempi per il rilascio di ricette e consentito di assistere l’utenza
nell’utilizzo del ‘totem’.
Infine, fanno sapere i medici di famiglia associati, durante la settimana
gli studi coprono la fascia d’apertura dalle 8 alle 19. Mediamente - precisa
il dott. Paolo Michielin, direttore del distretto socio-sanitario - il tempo
d’attesa per coloro che hanno prenotato è di venti minuti.
*
Si è trasferita nel centro Life, di fronte alla rotatoria all’uscita da via
Manin, la farmacia della dottoressa Paola Mason, che gestiva la farmacia già
Scotto. Nella nuova sede, dove si osserva l’orario continuato fino alle 18.30,
lavorano ben undici persone. Un sistema robotizzato gestisce il magazzino
facilitando l’immediato reperimento delle confezioni occorrenti a chi serve la
clientela.
*
Profondo dolore ha suscitato, a San Stino dove abitava e in ospedale di Oderzo
dove prestava servizio, la morte del cinquantaseienne Federico Dariol, vittima
di un infarto fatale sulla via del ritorno a casa, mentre era alla guida
dell’automobile poi finita contro un albero. Chi l’ha conosciuto ne
sottolinea l’estrema disponibilità e la mitezza d’animo.
*
Il coro Alpes, in occasione del cinquantenario di fondazione, l’aveva premiato
per l’ininterrotto impegno canoro che esprimeva anche nella liturgia in Duomo.
Bepi da Ros, 85 anni, ha dedicato l’intera
vita alla passione per il canto, coltivato con metodo e costanza.
* In drastico calo sono, per il 2013, i contributi destinati dallo Stato alle autonomie locali.
E’
invece stimato in euro 8 milioni 300 mila il gettito totale Imu 2013 che, con 2
milioni, pone
Oderzo al quinto posto per quanto riguarda la prima casa e, con 6 milioni 300
mila, lo colloca all’ottavo posto per gli altri immobili. Bisognerà vedere
quali novità riserveranno le scelte di governo su questo delicato settore.
*
Le visure catastali e gli estratti di mappe si possono ottenere anche in
municipio, all’ufficio tributi, grazie ad una convenzione con il catasto.
*
Da alcune settimane il sito web dei ‘Giovani per Oderzo’ raccoglie
lamentele, richieste e
segnalazioni dei cittadini per migliorare la qualità dei servizi. Alcuni
rilievi ricevuti riguardano la sicurezza dei cimiteri, meta di malintenzionati,
lo stato del plesso scolastico Dall’Ongaro, appena adeguato alle norme
antisismiche, e una serie di punti critici nella viabilità, a causa delle
condizioni dell’asfalto, dell’insufficiente segnaletica
o della scarsa illuminazione .
*
Code e lamentele per il funzionamento delle Poste di Oderzo. E’ un problema
che emerge spesso, ultimamente, e che non tocca soltanto gli umori della gente
ma anche organizzazioni imprenditoriali e di categoria.
*
Disagi frequenti offuscano il panorama occupazionale. Segnali
particolarmente preoccupanti
arrivano dalle grandi Benetton ed Electrolux che prevedono una massiccia
riduzione di personale. Nell’area,
gli esuberi sono dell’ordine rispettivamente di 230 tra Ponzano e Castrette,
370 a Susegana e 300 a Porcia di Pordenone.
*
Se n’è andata a 85 anni Adonella, l’ultima degli Appiani. Discendeva
dall’omonima famiglia che, a Treviso, ha fatto storia. Il cognome vive oggi
nella cittadella delle istituzioni, vicino al tribunale. Nell’area sorgevano
la fabbrica, il villaggio fatto di inconfondibili casette dei tecnici e degli
operai ed i servizi “sociali” (cinema Eden e scuola materna) che
rispondevano ad un modello voluto dal senatore Graziano. La fabbrica chiuse nel
1983 e si trasferì ad Oderzo in zona industriale dove produce ancora piastrelle
sotto altra proprietà.
*
Dopo affermazioni ottenute
al museo nazionale della donna nell’arte di Washington,
al museo d’arte moderna di New York e al Guggenheim di Bilbao,
l’artista opitergina Franca Faccin ha esposto, dal
18 febbraio al 1° marzo,
alla Vierraumladen Gallery di Berlino, l’opera
“Cerniera”.
*
Il progetto del GiraMonticano, oggetto di un acceso confronto pubblico a palazzo
Moro e sul quale si erano concentrate le critiche di associazioni attente
all’ambiente, sarà rivisto. Saranno ridiscussi tracciati, modalità e
materiali dell’intervento. Pace è fatta tra il Sindaco Firmino Vettori di
Gorgo , comune capofila, e cittadini critici sull’iniziativa. Gli attivisti
impegnati nella raccolta di firme per la petizione contro il progetto hanno
annunciato di aver raggiunto quota mille. Un’occasione per
dimostrare sensibilità all’ambiente è stata l’operazione Monticano
pulito dedicata alla pulizia degli argini e alla documentazione delle situazioni
di degrado incontrate.
*
Razzia di prosciutti e liquori al ristorante pizzeria che si trova davanti al
Brandolini. Il colpo, nel quale non hanno disdegnato l’apparecchio tivù, è
avvenuto poche ore dopo l’incontro elettorale di Mario Monti tenutosi nel
teatro dell’istituto vigilato da un eccezionale servizio di sicurezza.
* Paola De Pin, laureata in scienze politiche, quarantaseienne del Movimento 5 Stelle, ha conquistato un seggio di senatore. Fino ad oggi ha fatto la mamma e gestito un negozio a Lutrano. E’ ancora frastornata per il clamoroso risultato. Ad Oderzo, la sua lista ha raccolto il 22,21% dei voti, il Partito Democratico il 20,82%, il Popolo della Libertà il 19,85% , la lista Con Monti per l’Italia il 13,88%, la Lega Nord il 13,58%.
febbraio 2013
FRUTTI D'INVERNO
Febbraio
è solito riservare sorprese climatiche, rese più probabili da un andamento
stagionale finora mite. Nonostante tutto, non sono finora rimasti vuoti gli
ambulatori dei medici di base. Anzi.
L’inizio
dell’anno ha coinciso con una novità di rilievo sotto il profilo
dell’assistenza, l’avvio di un servizio che raggruppa in un’unica
struttura nove medici di medicina integrata, da anni proficuamente associati e
sparsi sul territorio comunale.
Sarebbe
anacronistico voler passare il quadretto del medico di famiglia tradizionale
come un parametro di riferimento per
considerare i cambiamenti intervenuti dalla riforma sanitaria in poi. Nel tempo,
la medicina sul territorio ha assunto una connotazione più decisa, potendo
contare su una rete di servizi in grado di dare risposte immediate ed efficaci.
Tra
i modelli organizzativi per la gestione integrata del paziente e la continuità
delle cure, come si dice oggi, particolare interesse ha suscitato la medicina di
gruppo integrata, caldeggiata dalla Regione. In zona, più di tre anni fa,
prendeva forma, all’interno dell’ospedale riabilitativo di Motta di Livenza,
l’insediamento di sette medici
convenzionati in un unico padiglione, dotati di segreteria e supporto
infermieristico, per garantire l’apertura almeno dieci ore al giorno, dal
lunedì al venerdì, ed il sabato due ore, con l’opportunità di trovare nella
stessa struttura risposte a bisogni più complessi.
Superate
alcune difficoltà iniziali ed alcune resistenze presto smontate, le verifiche a
distanza facevano registrare un consenso molto diffuso fugando il timore di
perdere il contatto con il proprio medico di fiducia.
Le
stesse riserve hanno caratterizzato il nuovo servizio aperto ad Oderzo, in un
edificio nuovissimo al cui piano terra troverà posto una farmacia, in prossimità
del colorificio sulla Postumia e a due passi dalla sede distrettuale di via
Manin; vi hanno ambulatorio nove medici d’esperienza che assistono dodici mila
persone.
Scontato
comunque il disagio per l’allontanamento del servizio da alcuni quartieri, le
difficoltà non si sono fatte attendere e le lamentele hanno trovato eco in
consiglio comunale. In sintesi: difficoltà di contatto e di accesso, modalità
di rilascio delle semplici ricette, tempi degli appuntamenti, affollamento della
sala d’attesa.
“E’
questione di tempo per abituare i pazienti alle nuove regole dettate da un
corretto uso dei mezzi offerti, in particolare alla prenotazione delle visite e
delle ricette, sia telefonica che telematica. In fondo siamo nel ventunesimo
secolo”: è conciliante l’atteggiamento dei medici di famiglia, che si
adoperano per venire incontro agli assistiti e rispondono con i fatti alle
critiche più pesanti.
I
propositi espressi pubblicamente dai nuovi vertici
aziendali della macchina sanitaria, impegnati a focalizzare le priorità del
loro mandato, contengono già
indicazioni importanti: dare
attenzione non solo alla qualità delle prestazioni, ma anche all’accoglienza
e all’orientamento del cittadino.
Nel
merito, il Sindaco di Oderzo non ha dubbi: “E’ un servizio che, come
amministrazione comunale, abbiamo fortemente voluto, proponendo peraltro di
collocarlo in locali ospedalieri”.
Si
tratta come in tutte le cose di trovare, nel rispetto della disciplina in
materia, una soluzione che tenga conto delle esigenze di tutti.
Di
sicuro le fasce più deboli, anziani in primo luogo, ne escono penalizzati. Al
di là delle accese proteste, da una parte, e dei buoni propositi, dall’altra,
si tratta di verificare i miglioramenti concreti. Un periodo di qualche mese
dall’avvio potrà costituire un banco di prova ragionevole per misurare la
qualità del servizio.
Trenta giorni
*
In queste settimane, gli anziani stanno vivendo il periodo più delicato
dell’anno, malgrado il ricorso al vaccino che copre in buona parte i più
sensibili da possibili complicazioni. La maggior affluenza negli ambulatori ha
coinciso con l’avvio di un’interessante esperienza di medicina integrata che
raggruppa nove professionisti e interessa circa metà della popolazione
comunale. I comprensibili disagi iniziali hanno, tuttavia, alimentato proteste e
suscitato l’interessamento delle organizzazioni sindacali e dato luogo ad una
discussione in consiglio comunale. All’argomento dedichiamo lo spazio
dell’approfondimento.
*
All’ospedale di Oderzo, è stato azzurro il primo fiocco: Imran El Drissi , 3
chili e tre etti, ha visto la luce all’una e ventuno.
I genitori, cittadini marocchini, sono affezionato al primo gennaio;
infatti, il primo dei tre figli è nato il primo gennaio 2008. Di nazionalità
polacca è invece l’ultimo nato del 2012: Alan Bocheski, da genitori residenti
a Motta di Livenza.
*
Cittadinanza italiana ai figli di immigrati nati e cresciuti in Italia: è il
messaggio, lanciato in occasione della giornata mondiale dei migranti, dalla
conferenza episcopali triveneta. Un tema delicato, l’affermazione dello “Ius
soli”, il diritto di cittadinanza nel Paese in cui si nasce. Un obiettivo,
secondo il patriarca Francesco Moraglia che richiede un cambiamento di mentalità,
specialmente in tempi di crisi.
*
Sono stati ricevuti in consiglio comunale i volontari cessati dal servizio
civile che li ha visti impegnati, per lo più, in prossimità delle scuole a
regolare il traffico per dare sicurezza ai bambini e agli accompagnatori; altri
sono impiegati a catalogare ed archiviare; altri
ancora hanno collaborato a mantenere pulita la città e a contrastare casi
isolati di scarso senso civico. Li citiamo doverosamente: Armando Bello,
Cristoforo Bozzetto, Angelo Dal Ben, Ilario Dal Pozzo, Giorgio Lucchetta, Bruno
Lazzaro e Bruno Sari.
*
E’ stata inaugurata la nuova sede, di fronte al municipio, dell’agenzia
delle entrate della cui permanenza nel
territorio si è fatta economicamente carico la quasi totalità delle
amministrazioni comunali del territorio, pur penalizzate dalla diminuzione di
trasferimenti statali, che si sono accollate l’onere dell’affitto dei locali
di palazzo Moro.
*
E’ stata vivace la battaglia contro il progetto Gira Monticano.
L’associazione ‘Cerchio Aperto’, sostenuta dai ‘Giovani per Oderzo’,
ha scritto ai Sindaci dei Comuni aderenti all’iniziativa di Fontanelle, Oderzo,
Gorgo al Monticano e Motta di Livenza, perché ritirino il progetto che viene
definito “un’inutile e deleteria colata di cemento”. La parte più
significativa dell’intervento consisterebbe infatti nella gettata di un
impasto a base di cemento largo ottanta centimetri
che indebolirebbe la struttura dell’argine stesso, favorirebbe le
infiltrazioni d’acqua e non presenterebbe comunque i requisiti di sicurezza di
una pista ciclabile. In un infuocato incontro pubblico a palazzo Moro, in cui si
è chiamato in causa perfino il
Vajont, il Sindaco Firmino Vettori di Gorgo al Monticano, capofila, si è detto
disponibile ad accogliere proposte migliorative, dato che i lavori, per i quali
sono stati fatti i passaggi necessari raccogliendo il parere favorevole di tutti
i soggetti interessati, sono finanziati con fondi europei e già appaltati.
*
E’ cessato dal servizio per raggiunti limiti di età il geom. Emilio Da Re,
capo dell’ufficio urbanistica e commercio del Comune di Oderzo, al quale è
andato il ringraziamento del Sindaco per l’importante servizio alla città in
tanti anni nei quali la città ha cambiato volto.
*
Dal cantiere aperto nei pressi dell’ex locanda Vittoria, nel vecchio foro
boario, sono affiorati reperti archeologici. Gli scavi hanno attirato
l’interesse dei passanti già incuriositi dalle polemiche estive sulla
pavimentazione dell’area, la
revisione della viabilità e l’intervento urbanistico. Le indagini avrebbero
portato alla luce tessere di mosaici, trincee di scavo riempite già in antichità
e tracce di edifici di epoca veneziana. Sicuramente la zona è , fin dai tempi
del ritrovamento dei celebri mosaici della caccia, tra le più promettenti di
resti d’epoca romana.
*
Il Comune ha espresso parere contrario all’ipotesi di raddoppio della linea
ferroviaria Treviso-Portogruaro, finalizzato all’incremento del traffico
merci, senza che venisse contemporaneamente assicurato il potenziamento del
servizio passeggeri. Intanto il progetto di metropolitana di superficie sembra
del tutto dimenticato.
*
Una nuova stazione di travaso dei rifiuti urbani verrà realizzata, su
iniziativa del consorzio igiene del territorio
in via Cal dea Piera, nei pressi dell’attuale ecocentro. L’ha
autorizzata la Provincia di Treviso nonostante il parere sfavorevole del Comune
di Oderzo, che condizionava il nulla osta al potenziamento del servizio rifiuti
e all’applicazione di sconti
tariffari ai cittadini opitergini.
*
La festa di San Tiziano senza la
tradizionale marcia in partenza da Oderzo e con arrivo alla Cattedrale, lungo il
corso del Livenza, è stata privata di un’usanza consolidata. Il motore
dell’iniziativa da diversi decenni era Ireno Zanusso, noto negli ambienti
sportivi e nel mondo cattolico, un amico che ha lasciato attorno a sé un grande
vuoto.
*
Mattias Gioia, ventinovenne opitergino, che i frequentatori della torrefazione
di via Garibaldi conoscono , è tra i protagonisti del film “San Tiziano”
girato a Oderzo e nella Marca . Indossa i panni di San Floriano, vescovo di
Oderzo. Il cortometraggio, diretto da Antea Magaldi e prodotto da Thomas Toffoli,
è stato proiettato in anteprima al cinema Turroni.
*
11 febbraio anniversario delle apparizioni di Lourdes a Bernadette Soubirous. Da
allora la Chiesa ha riconosciuto una settantina di guarigioni ‘inspiegate’
su circa sette mila casi esaminati dal tempo delle apparizioni avvenute nel
1858. In un teatro Brandolini gremitissimo, invitati da Onella Bazzichetto
dell’Unitalsi che ha coinvolto Lions Club e Rotary Club, si sono interrogati
sul rapporto tra fede e scienza il dott. Alessandro De Franciscis, responsabile
dell’ufficio medico che si occupa della prima valutazione delle guarigioni
segnalate nella cittadina pirenaica, e mons. Corrado Pizziolo, vescovo di questa
diocesi. Alla serata dedichiamo spazio in altra pagine.
*
E’ iniziata solennemente, con una celebrazione in cattedrale di Vittorio
Veneto, la visita pastorale. Per il vescovo Corrado inizia così la prima
coinvolgente esperienza a tutto campo, che lo vedrà impegnato per tre anni. La
prima tappa coinvolge la forania di Vittorio Veneto, poi ad aprile Motta di
Livenza e in autunno Conegliano. Il Vescovo sarà accompagnato da alcuni
collaboratori incaricati di verificare, con i parroci e i laici, lo stato degli
edifici di culto, la conservazione dei documenti, la gestione dei beni della
parrocchia. A mons. Pizziolo toccherà il compito più delicato di tastare il
polso delle comunità per misurarne la vitalità e proporre alcuni orientamenti
pastorali in attuazione del convegno ecclesiale celebrato un anno fa.
*
La revisione della spesa pubblica (per non usare l’inutile neologismo di
‘spending review’) deve scontrarsi con incognite rilevanti come la sorte
delle province, di altri enti territoriali ed alcune importanti partite statali
bloccate dallo scioglimento anticipato delle camere. L’inizio dell’anno è
stato segnato da aumenti tariffari che hanno interessato anche il settore
postale. E sta facendo molto discutere l’imminente introduzione del
redditometro che dovrebbe consentire
di risalire al reddito del contribuente usando una combinazione di molteplici
indicatori, dai quadri d’autore alla retta dell’asilo, dalle spese per la
collaboratrice domestica all’iscrizione al circolo sportivo, dalle giocate on
line al possesso di buoni del tesoro.
* E’ già carnevale. Con i suoi appuntamenti e con le scorribande in costume da fatina o da Zorro per Piazza Grande. In provincia sono dieci le località coinvolte dalle sfilate di carri mascherati. E, con il carnevale, spazio ai dolci tipici: dai ‘crostoli’ alle ‘fritoe’, tradizionali o ripiene. La ricetta originale fu definita da Bartolomeo Scappi cuoco di Pio V. Per la sua grande popolarità e diffusione questo dolce fu definito nel ‘700 “Dolce Nazionale dello Stato Veneto”.
gennaio 2013
LA STAGIONE DELLA FIDUCIA
L’anno appena trascorso sarà ricordato, sul piano generale, per il ritorno alla normalità. Una normalità fatta di grossi sacrifici e di recupero di fiducia. Ci ha dato una lezione: non esistono le ricette miracolose e anche i professori fanno quello che possono. Se soltanto sanno aiutare a guardare più lontano e ad aprire orizzonti hanno già svolto il loro compito.
Undici
anni fa si dava l’addio alla lira. Il decimo anniversario dell’introduzione
della moneta unica europea ha coinciso con una fase critica per l’economia e
la finanza del vecchio continente. Le misure adottate per uscire dal tunnel buio
in cui si trovava il nostro Paese hanno messo alla prova i bilanci delle
famiglie, con tagli, rincari e una nuova tassa, l’imposta municipale unica che
ha colpito duramente. E anche nel mitico Nordest l’annunciata crescita
economica sembra ancora lontana nonostante le buone intenzioni.
Scuola.
Ha un nome che promette bene l’Istituto Comprensivo di Oderzo. Comprensivo: un
aggettivo che tiene lontana ogni idea di esclusione. La nuova organizzazione,
sperimentata altrove da diversi anni con successo, risponde al criterio di
autonomia organizzativa e segna un percorso educativo unitario dalla scuola
dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado, presupponendo una
continuità di relazione attraverso un’organizzazione flessibile.
Finisce
un’era che ha conosciuto le tensioni del pianeta scuola ed ha attraversato
tutte le stagioni, dal processo di partecipazione alle sperimentazioni
didattiche più interessanti, assistendo alle trasformazioni della famiglia e
della società ed accompagnando la maturazione di intere generazioni di alunni.
In
Comune, l’attività amministrativa è stata improntata alla sobrietà,
misurando le spese sulle risorse a disposizione e tenendo conto dei
pesanti tagli subiti nei trasferimenti statali, dell’ordine di 650 mila
euro. Sul finire dell’estate, la ristrutturazione del vecchio foro boario ha
tenuto banco. Non più porfido, mattonelle di cemento dalla manutenzione meno
costosa. L’intervento è stato accompagnato dalla modifica della
viabilità dell’area, privata del viale centrale caro ai residenti che sono
insorti per il taglio degli alberi ed hanno promosso un’azione legale, mentre
il Sindaco invitava ad aspettare la sistemazione definitiva. Alla fine, il
risultato è più che dignitoso e la funzionalità dell’area migliorata.
Tuttavia, è stata forse sottovalutata l’esigenza di maggiore informazione,
poi sollecitata in consiglio comunale, per progetti che rivestono un interesse
generale. Ed anche lo strumento della cosiddetta perequazione, che carica sugli
interventi urbanistici privati il finanziamento di un’opera a favore della
collettività, sta mostrando il fiato corto per la difficoltà di conciliare
l’interesse pubblico con l’iniziativa privata.
Il
2012 è stato anche un anno di importanti anniversari per la comunità
religiosa. Son passati cent’anni dalla nascita di Albino Luciani, figura cara
a molti opitergini che l’hanno conosciuto e continuano ad invocarlo sperando
in una rapida beatificazione. Ad Oderzo aveva riservato, com’è privilegio
dell’antica cattedra di San Tiziano, l’uscita nella domenica successiva
all’ingresso in diocesi, avvenuto l’11 gennaio 1959. Vi ritornò molte
volte, contando sull’ospitalità di mons. Domenico Visintin e di mons. Paride
Artico. Amava portare la ventata di rinnovamento e di prospettive per la
Chiesa del futuro che respirava partecipando ai lavori del Concilio Ecumenico
Vaticano secondo, aperto da Giovanni XXIII l’11 ottobre 1962.
Nella
prima omelia da Parroco dell’abbaziale San Giovanni Battista, il 26 settembre
1992, mons. Piersante aveva indicato un proposito: “Con umiltà e venerazione,
cercherò di far mio tutto ciò che è stato ed è questa parrocchia: la sua
storia gloriosa, le sue tradizioni, le sue attività e iniziative, le sue
attese. Non ho progetti e programmi particolari. So che mi è chiesto
soprattutto quello che sant’Agostino chiama il compito di amare”.
Anche
se i bilanci morali non si fanno con i numeri, il Duomo di Oderzo registra
un’affluenza continua. E’ frequentato fin dall’apertura mattutina e punto
di riferimento per un’area vasta, specialmente nei giorni di mercato e nelle
festività. Confessori disponibili, messe in vari momenti della giornata,
liturgia curata, sono i punti di forza di quella che potremmo chiamare
l’offerta religiosa. In anni di profondo cambiamento, la parrocchia ha saputo
adeguare le proposte alle aspettative della società del Duemila.
Inizia un nuovo anno, denso di attese e di speranza per la variegata comunità opitergina. Fiduciosi, formuliamo auguri di serenità ai lettori di questa rubrica.
Nella foto, il concerto aperitivo di fine anno.
Dodici mesi
* «Per le sue caratteristiche di efficienza e di capacità di risposta alle esigenze del territorio e dei cittadini, l’ospedale di Oderzo non ha nulla da temere dalla riforma della sanità veneta alla quale stiamo lavorando». Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, intervenendo in febbraio 2012 all’inaugurazione del nuovo pronto soccorso, che ha comportato un investimento di quasi due milioni di euro e dispone di spazi raddoppiati, di attrezzature tecnologiche all’avanguardia e di percorsi diversificati in base all’urgenza. Il servizio d’emergenza registra annualmente 22 mila accessi e serve un bacino d’utenza di 90 mila abitanti ricco di attività produttive e attraversato da una rete stradale trafficata.
*
Con i suoi 20.365 abitanti, Oderzo conferma un trend orientato alla crescita.
Nel primo quadrimestre 2012, le famiglie sono passate da 8.161 a 8.169. I
matrimoni celebrati sono stati 15: 6 religiosi e 9 civili. La comunità
straniera rappresenta complessivamente quasi il 13 per cento della popolazione.
La più più numerosa è quella rumena, con 1.040 unità; segue a distanza
quella albanese, con 298 persone.
*
Ha dell’incredibile il fatto emerso ad un controllo della polizia locale di
Oderzo: da trent’anni il
pensionato opitergino fermato non rinnovava la patente e si limitava a porre a
mano l’indicazione della convalida decennale, senza rendersi conto che nel
frattempo la motirizzazione si è informatizzata ed usa un apposito bollino
autoadesivo. Inutile aggiungere che l’automobilista ha dovuto tornare a casa a
piedi.
*
Si chiama imposta municipale unica (Imu): in
realtà sarà ripartita tra ente locale e Stato. A parte la destinazione
dell’introito, gli aspetti che hanno disturbato di più il contribuente sono
l’assoggettamento dell’abitazione principale, la pesante rivalutazione delle
rendite catastali, le complicate modalità di calcolo. Per fortuna, i conteggi
saranno determinati dall’amministrazione comunale. Oderzo è stata tra le
prime municipalità a fissare le aliquote: 0,50 per cento sulla prima casa e
0,80 per cento sulla seconda.
*
E’ cambiato il
mercatino mensile. Non possono convivere prodotti
d’antiquariato o d’artigianato e merce tipica del mercato
settimanale. Sono preclusi articoli come l’abbigliamento, gli accessori e
simili. Un modo per evitare lo snaturamento della manifestazione, che comunque
non è stato indolore, per qualche polemica tra pro-loco e Comune
sull’applicazione rigorosa della nuova disciplina.
*
Facevano tenerezza le ragazze della scuola di lavoro, ritratte nella mostra
allestita nella sala presso il Duomo, per celebrare i 68 anni di presenza delle
suore giuseppine del beato Caburlotto all’Istituto Moro. Un modello di
apprendimento lontano ma ricco di valori dei quali si sente la mancanza. Per
molti anni vi si impartirono lezioni di taglio, cucito, maglia e lezioni di
vita.
*
Ha mobilitato l’opinione pubblica la proposta di alleggerimento del sottopasso
alla ferrovia nei pressi della stazione. L’iniziativa
dell’arch. Pasquale Dario ha dato luogo ad un dibattito sui pro e i contro
rispetto alla soluzione prospettata. Tra
gli obiettivi illustrati, spiccava quello di ridare a via Garibaldi il prestigio
che merita e di reinserire il quartier Brandolini nel tessuto urbano.
L’aspetto più controverso è forse il costo della ristrutturazione calcolato
prudentemente in 720 mila euro, un
costo giudicato rinviabile a tempi migliori.
*
E’
andato in pensione il dott. Fabio Fabi, primario chirurgo per 22 anni
all’ospedale di Oderzo. Nel 1990
giunse dall’ospedale di Treviso
nel quale si era formato alla scuola del prof. Tommaso Tommaseo, pioniere dei
trapianti.
*
Si è chiusa con il 31 dicembre 2012 l’esperienza comprensoriale tenuta a
battesimo nel 1978 dall’allora presidente della provincia Carlo Bernini, poi
presidente della giunta regionale, infine ministro dei trasporti. La volontà
espressa dalla maggioranza dei Comuni partecipanti è stata motivata in termini
semplici: l’organismo aveva comunque i giorni contatti, essendo decretata dal
governo Monti la fine nel 2013 di queste forme di associazione, e la
collaborazione in atto potrà continuare a costi minori senza mantenere la
pesante struttura organizzativa. La storia del consorzio iniziò all’indomani
della tragica alluvione del 1966, quando ci si interrogava su come far fronte
alla difesa del suolo e alla programmazione territoriale. Argomenti tutt’altro
che superati.
*
E’ ormai guerra aperta contro i cani. O, meglio, verso molti padroni che
dovrebbero rispettare di più le regole igieniche e la buona educazione. Chi
porta a spasso il cane deve preoccuparsi di rimuovere eventuali tracce organiche
di passaggio e di impedire che il fedele compagno innaffi i muri. Le sanzioni
contro chi non rispetta le regole risultano purtroppo di difficile applicazione.
A meno della flagranza… di ‘reato’.
*
Spavento ad Oderzo. Erano le 4.04 della
domenica dell’Ascensione quando le stanze delle case hanno violentemente
tremato, facendo temere il peggio per una ventina d’interminabili secondi. Il
ricordo di molti è andato alla scossa delle 5.00 del 15 settembre 1976, che
devastò ulteriormente il Friuli già colpito il 6 maggio con un migliaio di
vittime. Le prime notizie, trasmesse dalla radio, hanno fatto capire che
l’epicentro era localizzato in Emilia dove si sono avute le vittime.
*
Si
può navigare gratis in centro storico, grazie al wi-fi del Comune.
Per questo è sufficiente individuare, con il proprio dispositivo, la
rete “Oderzo-wifi”, registrarsi, accettare il regolamento di utilizzo del
servizio offerto. Esso consente di navigare per un totale di due ore
giornaliere.
*
La passerella per l’attraversamento del Monticano all’altezza degli impianti
sportivi è stata dotata di rampe di accesso, dopo un adeguato tempo di
assestamento del relativo terrapieno e consente di passare direttamente in Città
Giardino.
*
Matrimonio con invitati del ‘jet set’
nel duomo di Oderzo. Hanno deciso di unire per sempre i loro destini Eleonora
Stefanel, figlia di Giuseppe, presidente dell’omonimo gruppo e di Tiziana
Prevedello, presidente di Oderzo cultura, e Riccardo Bagolin. I novelli sposi si
sono conosciuti ad Hong Kong. In un’abbaziale fiorita come si era vista poche
volte, ad ascoltare il loro commosso sì erano presenti uomini e donne del mondo
dell’economia, della finanza, della politica, della moda.
*
E’ diventata occasione di
socializzazione la “Casa dell’acqua” collocata nel parcheggio accanto al
patronato Turroni. Un luogo di passaggio per la presenza, oltre che del
patronato, dell’asilo, dell’istituto Moro, del museo e della biblioteca. La
soluzione ha subito incontrato il favore della gente e fatto registrare un
notevole consumo. Molti si sono organizzati con cassette di bottiglie di vetro e
apposita tessera magnetica. Altri arrivano con i vuoti dell’acqua minerale:
tra tanti aumenti di bollette, almeno una voce di risparmio.
*
L’urbanizzazione dell’area Masotti che si affaccia su via Pezzulo,
progettata alcuni anni fa per accogliere tre torri disegnate dall’arch.
portoghese Gonçalo Byrne, prende forma e si chiarisce ulteriormente. Le novità
riguardano l’altezza degli edifici, fissata in trentacinque metri per la torre
maggiore e un massimo di trenta metri per le altre due, una conseguente
diminuzione dell’impatto volumetrico e il raddoppio della superficie a verde.
*
Palazzo Foscolo ha ospitato una mostra antologica dedicata ad Arturo Benvenuti:
uomo, scrittore, artista. Una figura poliedrica che ha sempre generosamente
contribuito, con il proprio impegno, civile, prima ancora che artistico a
fornire le chiavi di lettura di una realtà estetica, potente e coraggiosa, e ad
offrire la sua umanissima testimonianza di vita.
*
Fondo di solidarietà: sono 176 le persone aiutate dal Comune nel 2011, per un
totale di oltre 120 mila euro di contributi assegnati per coprire situazioni di
bisogno. Nel conto non sono considerate le somme erogate per sostenere le
attività culturali, educative, ricreative.
*
In un quadro meteo completamente saltato per effetto dei mutamenti climatici,
l’11 novembre di quest’anno sarà ricordato per una straordinaria
ondata di maltempo ed una piena che ha minacciato di far uscire dal letto i
fiumi più a rischio. Il livello del Monticano ha fatto temere il peggio quando
l’acqua ha cominciato a tracimare davanti a piazzale Europa ed è stato
necessario collocare sacchetti di sabbia per fermarla.
*
Al fascino degli spazi rinnovati Piazza Castello aggiunge un’attrazione
particolare: la pista di pattinaggio. Installata per iniziativa
dell’associazione di negozianti
del centro storico, Forò, rimarrà fino al 19 febbraio e sta incontrando il
favore di molti ragazzi provenienti da una vasta area.
*
Le province di Treviso e Padova potrebbero finire accorpate in ossequio alla
‘revisione della spesa’ pubblica. Quando al disegno della nuova mappa del
Veneto mancavano ancora passaggi decisivi, la fine della legislatura ha lasciato
tutto come stava. La riforma delle autonomie locali è rinviata.
*
Il coro Alpes ha celebrato i cinquant’anni di vita con un riuscitissimo
concerto al teatro Brandolini diretto da Paolo Dalla Pietà e presentato da
Giancarlo Camilotto, uno dei fondatori della compagine canora nel quale si sono
avvicendate decine di voci maschili e femminili.
*
Sono ben due gli opitergini del gruppo di direttori generali delle aziende
sanitarie nominati dal presidente della giunta regionale del Veneto Luca Zaia a
fine dicembre: Giorgio Roberti a Treviso e Giuseppe Dal Ben a Venezia. Li
separano 20 giorni di nascita e li accomuna invece la comune esperienza iniziale
nell’Unità sanitaria locale opitergino-mottense. Li accompagnano i nostri
auguri di proficuo servizio alle rispettive comunità.