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il dialoghetto     di   Giuseppe Migotto                                                                                            

 

                                                             Un mese di cronaca  opitergina       

 


 

IL PAESE NORMALE

 

 

 

 

Il censimento permanente della popolazione, che seguiva un tempo la cadenza decennale, ha lo scopo di misurare le condizioni sociali ed economiche delle persone dimoranti abitualmente nel territorio nazionale. L’ultima rilevazione generale, rivolta all’intera cittadinanza, risale alla fine del 2011. Dal 2018 sono cambiate le modalità di raccolta delle informazioni che riguardano, annualmente, un campione di circa un milione e quattrocentomila famiglie.

Tra queste, molte famiglie del Comune di Oderzo hanno ricevuto nell’ultimo periodo il questionario predisposto dall’Istituto Italiano di Statistica, che non è da consegnare ad appositi incaricati inviati a domicilio come succedeva in passato, ma va compilato autonomamente dai destinatari, via internet per le persone abituate ad usare le moderne tecnologie, o con l’assistenza dei centri di rilevazione attivi in ogni comune per tutta la durata della rilevazione.

Dopo il 13 dicembre, la raccolta avverrà soltanto mediante intervista di un incaricato e con modalità che verranno concordate con l’utente.  Sull’argomento, il sito web del Comune di Oderzo è esauriente nelle informazioni che possono essere acquisite anche presso l’ufficio demografico.

Nell’antica Roma i censimenti venivano effettuati già alla fine del sesto secolo avanti Cristo e servivano a valutare la classe sociale di appartenenza, il ruolo nell’organizzazione militare e politica, e la capacità contributiva di ognuno. Con l’impero, i censimenti interessarono anche le province conquistate. Sotto Augusto, Giuseppe e Maria, in stato di gravidanza avanzata, dovettero recarsi al paese natale percorrendo centotrenta chilometri dalla Galilea alla Giudea e affrontare i disagi di un lungo viaggio.

L’ultimo censimento generale, per tornare all’attualità, fu effettuato nel 2011 e poneva - oltre a domande sulla composizione del nucleo familiare, il grado d’istruzione, l’occupazione dei membri e le condizioni abitative - quesiti sulle fonti energetiche usate, l’accesso alle nuove tecnologie e le modalità di connessione a internet. Per la prima volta, i risultati denunciarono un calo della popolazione “indigena” e una forte componente d’immigrazione estera.

Scorrendo il grafico della popolazione opitergina dopo l’unità d’Italia, si passa dagli 8.027 residenti del 1871 ai 10.585 del 1911; diventano 12.256 nel 1921, 14.423 nel 1971; bisognerà aspettare 30 anni per raggiungere quota 17.316 nel 2001, e registrare un’accelerazione che consentirà di superare con fatica il muro dei 20.000 nel 2009.

Ma soffermiamoci su due urgenze confermate dai numeri e spesso divisive del tempo in cui viviamo.

Statistiche aggregate dall’Istat attraverso percorsi diversi dal censimento aiutano a disegnare il quadro sociale tra il 2007 e il 2015 nel quale l’incidenza dei cittadini stranieri rispetto alla popolazione complessiva si stabilizza tra il 12 e 13%, cominciando a decrescere a partire dal 2014. Al 1° gennaio 2019 i cittadini provenienti da Stati ripartiti nei cinque continenti costituiscono una comunità multietnica di 2.583 unità, pari al 12,5% della popolazione complessiva residente, di 20.659 unità.

Ci sembra interessante, inoltre, dare un’occhiata al parco veicolare disponibile sul territorio comunale. Nel 2016, le auto sono 13.039; le moto 1.495; i veicoli commerciali 1.563.

Se la statistica è la teoria secondo la quale al ricco che mangia due polli alla settimana e al povero che tira la cinghia, è attribuito il consumo di un pollo a testa, nondimeno i numeri possono fungere da indicatori obiettivi. E se è lecito non riconoscersi nella rappresentazione a tinte fosche del paese che viene proposta quotidianamente in televisione, ugualmente i dati hanno una forza innegabile che può aiutare a comprendere meglio la realtà e a cercare soluzioni compatibili.

 

Nella foto: dietro il questionario del censimento le persone

 
Trenta giorni

 

* Una parte di nuclei familiari del Comune di Oderzo ha ricevuto l’invito a rispondere al questionario del censimento permanente della popolazione e delle abitazioni. Rispetto al passato, la rilevazione, finalizzata a misurare le caratteristiche socio-economiche e le condizioni abitative, si svolge con cadenza annuale e non più decennale. Sull’argomento, per il quale si può consultare il sito web comunale, torniamo nello spazio dell’approfondimento mensile.

* 12 novembre 2019, ore 23: Venezia è invasa da una marea di un metro ottantasette. Il 4 novembre 1966 aveva raggiunto quota uno novantaquattro. Il Mose, ideato per far fronte all’«acqua granda» è fermo, in attesa del collaudo che suscita molti dubbi. Chi tra i lettori ha l’età e la memoria ricorda i disagi di allora con l’inondazione di vaste zone del territorio opitergino. Soprattutto Motta di Livenza, Portobuffolè, Gorgo al Monticano dove allagò campi e case richiamando telecamere e microfoni. Arrivarono anche il presidente del consiglio Aldo Moro, che incontrò i sindaci della zona in municipio e si affacciò al balcone che dà su via Garibaldi, e il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, che si fermò una decina di minuti al centro di accoglienza temporanea allestito all’Istituto maschile Moro. Da allora, per fortuna, il Monticano è stato dotato di impianti idrovori e sottoposto a rafforzamento degli argini che hanno evitato il ripetersi del disastro. Speriamo duri.

* Esercitazioni di protezione civile (servizio nazionale che nel 1966 non esisteva) avevano portato sul Piave in ottobre trecento volontari per la simulazione di una piena, con posizionamento di teli e sacchi di sabbia, e per i soccorsi alla popolazione. Alle operazioni, condotte da Genio Civile, Vigili del Fuoco, Operatori della Provincia e della Regione, hanno assistito centoquaranta ragazzi incuriositi dall’esercitazione e impressionati dall’allarme degli esperti che hanno annunciato la probabilità di raddoppio delle esondazioni del fiume entro il 2040.

* Sta dando frutti il protocollo d’intesa per le politiche giovanili e di comunità adottato dal Comune di Oderzo, la Parrocchia di Oderzo, L’Azienda socio-sanitaria n. 2 di Treviso, finalizzato a promuovere attività rivolte allo sviluppo di progetti orientati al benessere dei preadolescenti, degli adolescenti e dei giovani. L’iniziativa riprende il proficuo progetto giunto al terzo anno di “operatività di strada e di comunità” siglato tra Comune di Oderzo, Parrocchia San Giovanni Battista e Cooperativa La Esse di Treviso. Un percorso di accompagnamento dei ragazzi affinché possano trovare spazi e luoghi e rendersi protagonisti del proprio futuro.

* S’intitola “L’anima delle cose” la mostra dedicata ai riti e ai corredi tratti dalla necropoli romana. Sei secoli di storia, dal primo al sesto secolo dopo Cristo, raccontati in un viaggio attraverso importanti reperti, alla scoperta dell’antica Opitergium e dei suoi abitanti. L’esposizione, promossa e organizzata da Oderzo Cultura, presenta per la prima volta al pubblico, in una visione d’insieme, alcuni tra i reperti più belli rinvenuti grazie alle indagini archeologiche che, a partire dagli anni Ottanta, hanno interessato il centro della nostra città, rivelandone il glorioso passato.

La mostra, allestita a palazzo Foscolo e nell’annessa barchessa, sede del Museo archeologico Eno Bellis,  inaugurata il 23 novembre, rimarrà aperta fino al 31 maggio 2020.

* E’ annunciata per il nuovo anno, passate le feste, la prima fase attuativa del piano urbano del traffico. Comporterà novità per via Garibaldi e via Roma, che non richiedono interventi strutturali, ma solo modifiche della segnaletica.

Non dovrebbe indurre l’amministrazione comunale a ripensamenti, il ricorso presentato al Tar Veneto dall’Ascom-Confcommercio. Secondo il presidente Rino Rinaldin, gli scenari prefigurati dal piano, che simulano l’attuazione degli interventi con sensi unici, zone a velocità limitata, piste ciclopedonali, risultano falsati da un quadro conoscitivo carente. E, per di più, in assenza di provvedimenti attuativi di direttive ministeriali sul miglioramento della circolazione e la riduzione dell’inquinamento.

I cambiamenti possono spaventare, commenta la sindaca Maria Scardellato, ma ritengo necessario avere il coraggio di farli perché la paura paralizza e l’immobilismo non ha mai risolto alcun problema.  

* Non ha decollato per quest’anno il corso biennale post diploma, in area meccatronica, promosso dalla Regione Veneto per andare incontro alle sollecitazioni del tessuto imprenditoriale del territorio.  Si sono rivelate insufficienti le quattordici iscrizioni pervenute che avrebbero offerto ai diplomati della scuola superiore la prospettiva di diventare tecnici specializzati.

Se ne rammarica il consigliere regionale Pietro Dalla Libera, per il quale l’opportunità non è definitivamente perduta: “Sono convinto che l’impegno profuso e il tempo dedicato da molti interessati alla riuscita del progetto non andranno dispersi. Potranno sicuramente essere utili per raggiungere l’obiettivo il prossimo anno”.

* Non si sentiva volare una mosca la sera del 13 novembre durante la rappresentazione al teatro Cristallo, de “Il Muro” scritto e interpretato, nel trentennale della caduta del simbolo della guerra fredda che ha tenuto divisa una città per 28 anni, dagli attori Marco Cortesi e Mara Moschini.  A sostenere materialmente l’operazione culturale hanno contribuito la Fondazione Zanetti onlus aderendo ad una campagna di sensibilizzazione e, per l’organizzazione della serata opitergina, il raggruppamento di  associazioni   “Insieme diamo luce”.

Al mattino, il teatro si era riempito per accogliere gli studenti degli istituti opitergini, visibilmente emozionati e partecipi. La versione realizzata in chiave di documentario per la tivù, interpretata dai medesimi attori, era andata in onda su Rai 5 il 9 novembre.

* La campagna contro l’influenza, lanciata dall’azienda socio-sanitaria numero 2 Marca trevigiana, è iniziata da alcune settimane con un programma massiccio a favore delle persone anziane, delle categorie a rischio, dei soggetti maggiormente esposti.  La vaccinazione viene somministrata attraverso i medici di famiglia e gli ambulatori distrettuali. Quest’anno i virus si annunciano molto aggressivi e gli esperti raccomandano la prevenzione e il rispetto di semplici regole igieniche come lavarsi le mani, usare il sapone, non essere frettolosi.

* Alle tastiere dell’organo del nostro Duomo, siede da qualche tempo Elisa Buosi che è subentrata al titolare Andrea Dotta trasferitosi in altra città. Trentasei anni, sposata, mamma di Maddalena e di Giacomo, Elisa è la prima titolare nella storia dell’antico strumento, già abituata ad accompagnare il canto alla Messa domenicale delle 9.30. “Il fatto che sia donna valorizza certamente la presenza femminile, ma non mi ero posto alcun problema di genere”, commenta don Pierpaolo, divertito. “La mia è stata una ricerca basata sulla capacità e la professionalità”.

 

Per segnalazioni, osservazioni, informazioni in genere, rivolgersi al Dialogo, campiello Duomo, 1, oppure telefonare ora cena 0422/716377. 
 

 

Indirizzo di posta elettronica:   ildialoghetto@gmail.com

  

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