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Articolo 38 della Convenzione Internazionale dei diritti
dell’infanzia.
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Gli Stati Parti alla presente convenzione si impegnano a
rispettare e garantire il rispetto delle norme di diritto internazionale
umanitario, applicabili nei casi di conflitti armati che riguardano il/la
bambino/a.
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Gli stati Parti devono prendere tutte le misure
possibili per garantire che le persone sotto i 15 anni di età non prendano
parte direttamente alle ostilità.
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Gli Stati Parti devono astenersi dal reclutare nelle
forze armate qualsiasi persona che non abbia compiuto il quindicesimo anno di
età. Nel reclutare coloro che hanno raggiunto l’età di 15 anni, ma non
ancora quella di 18, gli Stati Parti si sforzeranno di dare la precedenza ai
più anziani.
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Nel rispetto dei loro obblighi ai sensi del diritto
internazionale unitario inteso a proteggere la popolazione civile durante i
conflitti armati, gli Stati Parti devono prendere ogni possibile misura per
garantire cura e protezione ai bambini colpiti da un conflitto armato.
La guerra distrugge e uccide perché non è come quella che
facciamo noi bambini con le armi finte dove non si muore mai. Perché le nostre
armi sono pistole che spruzzano acqua o coriandoli o fucili di legno o di
plastica che fanno rumore e basta. Ma gli adulti fanno la guerra senza che i
bambini sappiano niente; essi non ci
pensano nemmeno ai bambini e non li
ascoltano perché per loro i bambini non capiscono niente e intanto con la
guerra muoiono per colpa loro. I bambini invece capiscono e se fosse per loro la
guerra sarebbe solo un gioco, da piccoli e da grandi.Forse gli adulti non hanno
più fantasia, non ricordano più i giochi che facevano da bambini, non sanno
più giocare e allora fanno la guerra che distrugge ed uccide.Nel loro testo i grandi dicono che i bambini possono
diventare soldati anche a 15 anni. Noi invece diciamo che non lo devono
diventare mai, e nemmeno fare la guerra, né a 15 anni né mai. Perché a 15
anni sono ancora ragazzini, che giocano, e poi quando sono più grandi neanche,
perché la guerra non la vogliamo…….
Un gruppo di bambini saggi.
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Mercoledì 27 maggio 1992
Cara Mimmy,
UNA STRAGE! UN MASSACRO! UNA CARNEFICINA! UN CRIMINE! URLA!
SANGUE! LACRIME! DISPERAZIONE!
Ecco come si presentava oggi la via Vasa Miskin.Sono esplose
due granate per strada e una al mercato. Mamma si trovava da quelle parti ed è
corsa dai nonni. Papà e io eravamo sconvolti perché non la vedevamo tornare.
Ho visto delle immagini alla TV, ma faccio fatica a credere di averle viste
davvero. Era una cosa incredibile. Avevo un nodo alla gola e lo stomaco
sottosopra. Semplicemente ORRIBILE. Stavano portando feriti all’ospedale,
sembrava un manicomio.
UNA GIORNATA TERRIBILE. NON LA DIMENTICHERO’ MAI. ORRIBILE,
SEMPLICEMENTE ORRIBILE!
Tua Zlata
(Dal diario di Zlata, 11 anni, Sarajevo)
COSI’ I TERRORISTI DI ALLAH SGOZZANO DONNE E BAMBINI
ALGERI- Quando i cani hanno abbaiato nel buio erano le 8 e 30
di sera. Era il segnale del massacro di Relizane. L’eccidio degli integralisti
islamici – costato la vita a 412 persone – è iniziato come un assalto di
predoni.
Negli ospedali vicini ai tre villaggi assaltati si ripetono
le descrizioni e i racconti – raccolti dai giornalisti algerini – dei
feriti, sopravvissuti ai colpi dei terroristi. E si capisce come lo sterminio
dei contadini sia stato pianificato nei modi e nei tempi. Il primo borgo,
Kheraba, è stato assaltato alle 20.30; poi, quasi subito dopo, Ouled Taieb;
infine alle 22 e 30 Ouled Sehanine.
"Hanno massacrato tutta la mia famiglia, sette persone:
mia moglie e sei figli; solo il mio bebè è sfuggito al massacro,
miracolosamente", ha raccontato Alì B.- così la stampa riporta il suo
nome – cinquant’anni.
Meticolosamente, strada per strada, casa per casa, gli
integralisti hanno continuato la loro missione. "Non hanno nulla di umano", racconta un’anziana
donna che si è salvata nascondendosi in un fosso. "come si può pensare di
schiacciare la testa di un neonato e poi calpestarne il corpo?" I
terroristi sono andati avanti così fin nel cuore della notte; poi si sono
dileguati, dopo aver ucciso e frugato in ogni abitazione in cerca di soldi.
Erano, dicono i giornali, 3-400.
(Da Repubblica del 5 gennaio 1998)
Non credo affatto che la guerra sia soltanto colpa dei grandi
uomini, dei governanti e dei capitalisti. No, la piccola gente la fa altrettanto
volentieri, altrimenti i popoli si sarebbero rivoltati da tempo. C’è negli
uomini un impulso alla distruzione, alla strage, all’assassinio, alla furia, e
fino a quando tutta l’umanità, senza eccezioni, non avrà subito una grande
metamorfosi, la guerra imperverserà: tutto ciò che è stato ricostruito o
coltivato sarà distrutto e rovinato di nuovo; è l’umanità dovrà
ricominciare da capo.
Anna Frank - Diario
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