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Meccanica Classica
(di Devis Masini)
La fisica classica affonda le sue radici nello studio della
meccanica dei corpi. I corpi possono essere di due tipi :
- Punti materiali
- Corpi rigidi
I punti materiali sono schematizzati come punti geometrici
in uno spazio euclideo tridimensionale. I corpi rigidi sono insiemi di punti
materiali rigidamente distanziati tra loro, nel senso che rimangono costanti le
distanze di un punto da ogni altro punto.
Lo studio della meccanica si divide in due grandi
argomenti :
- La Cinematica
- La Dinamica
La Cinematica introduce le grandezze e le caratteristiche
geometriche del moto, mentre la Dinamica le usa per spiegare come si evolve il
moto di un corpo conseguentemente al verificarsi di un evento.
Un caso particolare della Dinamica e' la Statica, ovvero lo
studio di come si comporta un corpo sottoposto a sollecitazione nulla.
Noi procederemo ad una esposizione veloce e succinta dei
principali concetti della meccanica.
Cinematica :
Velocita' istantanea:
s(t) e' l'ascissa curvilinea ovvero la lunghezza
del percorso eseguito dal punto sulla traiettoria a partire da un punto preso
come origine. t e' il versore tangente alla traiettoria nell'istante
considerato.
Accelerazione istantanea : Derivata
nel tempo della velocita' istantanea.
r e' il
raggio di curvatura della traiettoria all'istante considerato, n e' il
versore normale alla traiettoria rivolto verso l'interno della curvatura. Se
chiamiamo con v(t) il modulo della velocita' istantanea e con a(t) la derivata
temporale della velocita' istantanea si puo' scrivere :
a = a(t)t + ((v(t)*v(t))/r)n
e chiamiamo a(t) accelerazione
tangenziale, mentre (v(t)*v(t))/r accelerazione
centripeta. Notiamo che se la traiettoria e' rettilinea, non esiste
accelerazione centripeta (r=oo).
Velocita' dei punti di un corpo
rigido : La velocita' di ogni punto P di
un corpo rigido e' ricavabile conoscendo almeno la velocita' di uno dei punti
del corpo, e il movimento degli altri rispetto a tale punto :
Vo1 e' la velocita' istantanea del
punto di riferimento, w e' la velocita' angolare del generico punto P
rispetto ad O1, (P-O1) e' il vettore posizione di P rispetto al punto O1. Il
simbolo X rappresenta il prodotto vettoriale.
Osserviamo che il movimento dei punti del corpo
rispetto ad un'altro punto e' completamente individuato dalla velocita' angolare
w e dalla posizione relativa. Questa e' una generalizzazione della
velocita' istantanea del punto materiale, infatti se facciamo coincidere tutti i
punti P con O1 otteniamo la sola velocita' O1. Per un corpo rigido e' allora
possibile individuare due tipi di velocita' :
- la velocita' di traslazione Vo1
- la velocita' di rotazione W X (P - O1)
Leggi di composizione dei moti (moti
relativi) :
Legge di composizione delle velocita' di un punto
materiale :
la velocita' del punto nel sistema
assoluto (fermo rispetto all'osservatore) e' esprimibile come composizione di
due velocita' : quella che il punto possiede rispetto al sistema mobile detta
relativa, e quella che possiederebbe se fosse rigidamente collegato al sistema
mobile detta di trascinamento. In effetti e' utile notare che la velocita' di un
punto di un corpo rigido puo' essere interpretata come la velocita' assoluta del
punto che e' fermo rispetto al punto O1 (Vrel=0).
Legge di composizione delle accellerazioni di un punto
materiale :
Oltre all'accelerazione relativa e di
trascinamento compare qui anche l'accelerazione di coriolis che spunta fuori
dalla derivazione temporale della velocita' si rotazione del sistema relativo.
E' fondamentale far notare ora che se il sistema mobile si muove di moto
rettilineo ed uniforme allora l'accelerazione di trascinamento e quella di
coriolis sono nulle, per cui il punto materiale possiede la stessa accelerazione
nei due diversi sistemi pur essendo diverse le due velocita' relative. Si dice
che i due sistemi sono Inerziali tra loro, concetto fondamentale nella
dinamica.
Dinamica :
Prima legge di Newton :
Un punto materiale permane nello stato di
quiete o di moto rettilineo uniforme, finche' un agente esterno non interviene a
variare tale stato.
l'agente esterno e' chiamato Forza
e la variazione che essa genera e' spiegata nella :
Seconda legge di Newton :
Un punto materiale fermo o in moto
rettilineo uniforme sottoposto ad una forza F, assume una accelerazione a
lungo la direzione e nel verso della forza, e di intensita' proporzionale all'intensita'
della forza :
la costante di
proporzionalita' m tra la forza applicata e l'accelerazione conseguente assunta
dal punto e' la massa inerziale del punto ovvero e' una misura
della tendenza che possiede il punto a permanere nel suo stato iniziale.
m e' definita positiva e nell'ambito della
meccanica classica essa e' una invariante del corpo, quindi non dipende dalla
velocita' di esso.
La seconda legge di Newton e' il perno di tutta
la meccanica, in quanto consente di descrivere il movimento dei corpi partendo
dalle cause che lo generano, mettendo in relazione una grandezza cinematica con
una dinamica.
Quantita' di moto : poiche' a =
dv/dt allora la seconda legge puo' essere scritta come :
F = d(mv)/dt
Si chiama quantita' di moto q il
prodotto tra la massa del corpo e' la velocita' istantanea : q = mv
percio' possiamo dire che applicando una forza ad
un corpo, si varia la sua quantita' di moto.
Forze notevoli : Esistono in meccanica
alcuni tipi di forze notevoli che intervengono in molte applicazioni. Quelle
principali sono la forza elastica, e la forza viscosa :
- forza elastica :
- forza viscosa :
k e' la costante d'elasticita', b la costante di
viscosita'. Come vediamo tali due forze dipendono una dalla posizione del corpo r
uno dalla sua velocita' v, esse sono forze costitutive nel senso che
dipendono dal moto del punto a differenza delle cosiddette forzanti che sono
indipendenti dal moto. Facendo uso di queste due forze nella seconda legge di
Newton si ottiene un'equazione differenziale lineare del II ordine a coefficenti
costanti, che senza l'introduzione di forzanti risulta omogene. La soluzione di
tale equazione arricchita dalle condizioni iniziali rappresenta il moto di un
corpo sottoposto alle due forze notevoli introdotte, conosciuto meglio come moto
armonico smorzato di notevole importanza nel campo della fisica.
Equazione differenziale del moto armonico
smorzato :
Terza legge di Newton :
Se un corpo esercita una forza su un
secondo corpo allora il secondo corpo esercitera' sul primo una forza uguale e
contraria, ovvero della stessa intensita' della prima, lungo la stessa direzione
(congiungente dei due corpi), ma di verso opposto.
Tale legge e' nota anche col
nome di principio di azione e reazione in quanto dice che se un corpo esercita
un'azione su di un altro allora l'altro corpo esercitera' istantaneamente sul
primo una reazione uguale e contraria.
Legge della Gravitazione Universale
di Newton :
Forza che si esercita reciprocamente tra
due punti materiali dotati di massa gravitazionale m1 e m2 e separati da una
distanza r :
G e' la costante di gravitazione
universale e vale , r12 e' il versore congiungente
i due punti con verso che va da 1 a 2, per cui questa rappresentata e' la forza
che il corpo 2 esercita sul corpo 1. Per la III legge di Newton il corpo 1
esercitera' su 2 una forza uguale e contraria a quella rappresentata.
Principio di equivalenza :
Doveroso e' precisare che le masse gravitazionali
qui introdotte sono concettualmente diverse dalle masse inerziali coinvolte
nella II Legge di Newton. Esiste pero' il cosiddetto principio di equivalenza
indispensabile nella teoria della Relativita' Generale, il quale asserisce che
massa inerziale e massa gravitazionale sono la stessa cosa. La forza
gravitazionale puo' essere vista come un'azione di campo nel senso che un punto
materiale genera attorno a se un campo (modificazione dello spazio dotata di
particolari proprieta') con cui interagisce un secondo punto materiale.
L'interazione esercitata si esplica tramite la forza gravitazionale.
Lavoro infinitesimo di una
forza : Una forza che agendo su un corpo ne
provoca uno spostamento compie un lavoro sul corpo. Considerando uno spostamento
infinitesimo si ha che il lavoro infinitesimo compiuto dalla forza e':
il
secondo passaggio e' conseguenza diretta della II Legge di Newton. Nell'ultima
forma in cui puo' essere rappresentato il lavoro infinitesimo, dv2 sta per il
differenziale del quadrato del modulo della velocita' istantanea.
Teorema di Koenig ed energia cinetica
: Tale
teorema conseguenza diretta della II Legge di Newton e' di un'importanza
fondamentale. Esso indica che il lavoro compiuto da una forza, su un corpo che
si sposta lungo la traiettoria c di estremi a e b, e' dato dalla differenza tra
i valori che una funzione scalare assume ai due estremi. Tale funzione scalare
della velocita' del corpo si chiama Energia cinetica del corpo. Si puo'
allora scivere :
L = T(b)-
T(a)
T(x)
= (1/2)mVx
Attenzione!!!!!!!! Il valore
che l'energia cinetica assume in un punto della traiettoria, non e' univoco, in
quanto dipende dalla velocita' del corpo in tale punto. Per meglio dire
l'energia cinetica non e' funzione del punto geometrico in cui si trova il
corpo. Tutto questo per dire che in generale il lavoro che la forza compie per
spostare il corpo da un punto a ad un punto b e' diverso per ogni diversa
traiettoria percorsa dal corpo per andare da a a b.
Quando invece succede che il
lavoro e' lo stesso per tutte le diverse traiettorie seguite, allora significa
che la forza e' conservativa e il lavoro compiuto da tale forza dipende
univocamente dalla posizione degli estremi della traiettoria.
Energia potenziale :
Se una forza e' conservativa il lavoro
che essa compie per spostare un corpo da un punto a ad un punto b e' uguale alla
differenza tra i valori che una funzione scalare del punto, assume in a e
in b:
L = U(a)
- U(b)
Il teorema di Koenig e' valido
sempre, mentre questo vale solo per forze conservative. La funzione del punto
U(x) e' detta Energia potenziale, e come l'Energia cinetica rappresenta
una misura della capacita' di compiere un lavoro. La forza gravitazionale e'
conservativa, per cui in un campo gravitazionale e' definibile una energia
potenziale. Il lavoro che la forza gravitazionale compie per spostare un corpo
da un punto ad un'altro dello spazio, e' dato dalla differenza di energia
potenziale tra i due punti.
Principio di conservazione
dell'energia :
Come gia' visto se una forza e' conservativa vale L
= U(a) - U(b).
Siccome vale sempre il teorema di Koenig L = T(b)-
T(a)allora si ha :
per forze conservative T(a)
+ U(a) = T(b)
+ U(b)
chiamata Energia meccanica la quantita' E
= T(x) + U(x)
possiamo affermare che un corpo che si muove sotto l'azione di una forza
conservativa mantiene invariata la sua energia meccanica.
Da tutti i discorsi fatti possiamo dedurre che
in un campo gravitazionale l'energia meccanica di un corpo e' costante. E'
costante anche l'energia di un corpo che si muove sotto l'azione di una forza
elastica, essendo anche questa conservativa. Sia la forza gravitazionale che
quella elastica sono forze centrali, nel senso che sono dirette sempre verso uno
stesso punto, detto centro del moto. Il moto circolare e' un moto causato da una
forza centrale, cosi' come il moto di un pianeta intorno al sole che e'
ellittico ed e' causato dalla forza di gravita' che il sole esercita sulla
terra. Stesso discorso vale per qualsiasi corpo che si muove sotto la sola
azione della forza gravitazionale terrestre (forza peso), come un sasso che cade
dopo essere stato lanciato, o un satellite naturale (luna) o artificiale (meteosat)
che orbita attorno alla terra. |