Questi sono i marchi storici che nel corso degli anni hanno fatto la loro comparsa nei serbatoi delle Ducati. I periodi sono indicativi e possono variare leggermente da quelli indicati. Alcuni si sovrappongono, questo vuol dire che un marchio veniva usato per alcuni modelli e l'altro per altri. Dove possibile ho riportato i nomi dei modelli più importanti di quel periodo che usavano quel marchio. Cliccando nel link <hi-res> puoi scaricare la versione ad alta risoluzione.
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Questo è uno dei primi marchi che compare sulle moto Ducati negli anni'50. Le moto del periodo precedente e alcuni modelli dello stesso periodo avevano semplicemente la scritta Ducati con la sigla della cilindrata racchiusa in un rettangolo sventolante oppure la scritta Ducati compariva all'interno di un'ala stilizzata, simbolo che poi verrà ripreso negli anni '70. Rappresenta due ali con all'interno la scritta DUCATI MECCANICA BOLOGNA. Sullo sfondo è possibile distinguere una corona d'alloro che completa idealmente la D iniziale del marchio a formare una figura circolare. Personalmente lo ritengo uno dei più belli, specialmente per la presenza della scritta MECCANICA e del nome della città sede dell'azienda. Una delle prime moto ad averlo nel serbatoio è stata la "98" Turismo Lusso del periodo '56-'58, poi sono venute la Aurea 125, le 85 Turismo e Sport..
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Fino alla fine degli anni '60 era possibile trovare questo marchio nei libretti d'uso e manutenzione e nelle officine autorizzate Ducati. Non credo sia mai stato utilizzato nelle moto ma se avete info a riguardo mandatemi una mail. Rappresenta uno scudetto diviso orizzontalmente da una linea a scacchi. Nella parte superiore è disegnata una moto stilizzata, nella inferiore compare la scritta DUCATI MECCANICA BOLOGNA.
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Questo marchio è il meno conosciuto ma ha fatto bella presenza su moto come la Diana 250, la Sport 80, la Mach 1 250 e la Monza 160. Rappresenta una prima evoluzione dell'ala Ducati, ora completa di testa e zampe di rapace. La scritta MOTO DUCATI è inserita in una sottile bandiera che finisce a doppia punta.
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Uno dei marchi più conosciuti perché associato ad uno dei maggiori successi della storia della Ducati, lo Scrambler. Ma anche uno dei più belli. La scritta Ducati, per la prima ed unica volta in corsivo, è interna ad un'ala di colore nero, meno spigolosa delle precedenti. Una curiosità: diversamente dagli altri marchi questo non era un adesivo ma una placca metallica che veniva avvitata al serbatoio tramite due viti.
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Durante tutta la storia della Ducati, dalla nascita fino agli anni settanta questo è stato il marchio ufficiale dell'azienda. Ma solo in questo periodo farà la sua comparsa sulle moto, inizialmente nelle versioni destinate alle competizioni, poi sulla maggior parte della gamma. La Ducati 750 "Imola" lo portava orgogliosamente in rosso nella carena ed in bianco nel serbatoio quando nel 1972 segnò uno dei momenti indimenticabili della lunga serie di vittorie. Per molti questo è il 'marchio' che dovrebbe distinguere ogni moto uscita dagli stabilimenti di Borgo Panigale. Anche per me.
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In questi anni la Ducati fece parte del gruppo Efim e successivamente della Società Finmeccanica e inquadrata nel VM Group, tutte aziende statali poco amanti del mondo dei motori. Si arrivò quasi alla chiusura nel 1983. Di questo periodo c'è da salvare il genio del grande Taglioni e le vittorie, che non sono mai mancate in tutta la storia sportiva della Ducati. Il logo di questi anni, disegnato da Giugiaro, rappresenta il nome dell'azienda scritto in un carattere molto regolare formato da doppie linee parallele.
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E' il giugno 1983 quando la Cagiva (fondata nel 1978) stringe un accordo con la Ducati per la fornitura di motori bicilindrici, ma è nel 1985 che i fratelli Claudio e Gianfranco Castiglioni acquisiscono il controllo del pacchetto di maggioranza della Ducati dalla Finmeccanica. Il marchio rimane il nome dell'azienda ma guadagna l'elefantino simbolo della Cagiva. Esteticamente non è un abbinamento troppo azzeccato, infatti dopo pochi anni l'elefantino scompare. La scritta è bianca bordata di grigio/nero ma nel 1993 diventa argento bordata oro. La precedente serie Supersport, la FaroQuadro, adottò entrambi i loghi come anche le Superbike 851/888. Invece il Monster fece la sua comparsa nel 1993 già con il marchio argentato. Lo stesso vale per la 916 che arrivò l'anno dopo.
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E' il 1998 ed alla nuova gestione a partecipazione americana corrisponde un nuovo logo. Un carattere molto semplice, in corsivo, è usato per il nome dell'azienda e un logo stilizzato rappresenta un cerchio tagliato a raffigurare una D. E' un design moderno ma l'effetto sulle moto non è dei migliori. Una curiosità: un solo modello Ducati ha portato gli ultimi tre loghi, quello bianco e quello argento dell'era Cagiva ed il nuovo, è la serie Supersport, la cui Final Edition è proprio del 1998 quando arrivò anche la nuova disegnata da Terblanche.
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La Squadra Corse ufficiale adotta ora questo marchio, che identifica tutte le Ducati pronte a far mangiare la polvere in pista alle altre Superbike.