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Lo studio che si vuole condurre
può essere di varia natura e a seconda della sua tipologia richiede approcci
di tipo diverso, sia in fase di campionamento sia di studio sia di presentazione
dei risultati. Lo studio di tipo didattico è
forse il più semplice da condurre in fase di campionamento e di analisi
perché non richiede eccessiva precisione nella determinazione degli esemplari
o nei conteggi degli stessi. La raccolta dei campioni può essere effettuata
senza eccessive attenzioni se non la semplice registrazione della data e del
luogo di raccolta. Servono pertanto pochi contenitori a tenuta ermetica e
strumentazioni ottiche di media qualità per arrivare a condurre osservazioni
più che soddisfacenti. Nella determinazione degli esemplari è sufficiente
arrivare al genere o, meglio, alla specie. Ci si deve procurare una generica
guida agli organismi di acqua dolce per orientarsi abbastanza bene
nell’universo dei microrganismi acquatici. In bibliografia sono elencate le
guide che si adattano ad approcci di questo tipo. Nel caso di neofiti, gli
approcci didattici al mondo microscopico delle acque dolci sono fondamentali
per attrarre la curiosità e per orientare le preferenze verso questo o quel
gruppo sistematico. Spesso la preferenza successiva verso le diatomee o le
desmidiacee, piuttosto che per verso i rotiferi o i tardigradi, eliozoi
ecc.., dipende da come di rimane “imprintati” nelle prime osservazioni. Per osservazioni e studi didattici
evoluti, la fotografia è fondamentale, poiché le immagini hanno grande
efficacia nell’attirare l’attenzione. E’ quindi importante osservare
materiale fresco, con esemplari vivi, in movimento e con tutte le loro forme
e colori al meglio. Di conseguenze è necessario programmare la raccolta del
materiale al massimo 2-3 giorni prima di quando si pensa di osservarlo. Il
materiale raccolto va conservato nei giorni precedenti all’osservazione in
contenitori trasparenti o semitrasparenti che vanno conservati in ambienti
illuminati ma non in piena luce. E’ fondamentale non aggiungere niente al
campione raccolto, neanche l’acqua del rubinetto che spesso contiene
sufficienti quantità di cloro da alterare la vitalità degli esemplari, anche
fino ad ucciderli. E’ quindi necessario raccogliere campioni con una
sufficiente quantità di acqua. Per
le fotografie la faccenda si fa complicata perché non tutti i microscopi sono
predisposti per montare una macchina fotografica e, comunque, è necessario
avere una vasta esperienza nell’uso della strumentazione per arrivare a
scattare fotografie di discreta qualità. Il più delle volte ci si deve
accontentare di qualche veloce disegno nel quale vengono evidenziate e
riprodotte le caratteristiche fondamentali. E’ importante accompagnare le
osservazioni e i disegno con le misurazioni di lunghezza, larghezza (per
questo è indispensabile un oculare con retino micrometrico), il colore e il
tipo di movimento, ecc. e’ quindi opportuno munirsi di matita, gomma, colori
e carta millimetrata. Se si intende condurre uno
studio di altro tipo (morfologico, biogeografico, ecologico, …),
approfondendo determinati aspetti degli esemplari, delle popolazioni o delle
comunità, è necessario munirsi di altri strumenti. E’ necessario un
microscopio di qualità più elevata, un apparato fotografico dimensionato al
microscopio e, soprattutto, una collezione
bibliografica estesa. Inoltre è necessario progettare e condurre il campionamento con criteri
razionali e conservare il materiale (poiché studi di questo tipo richiedono
tempi lunghi) in maniera opportuna. |