Modulazione di fase (PM) Questa tecnica consiste nel variare la fase q dell'onda sinusoidale portante in funzione del segnale modulante. Con riferimento alle espressioni analitiche 1 e 2 relative alla modulante e alla portante, la fase del segnale modulato risulta
q =q 0+ kp Vm cos w mt = q 0 +D q cos w m t
(13)
dove D q = kp Vm detta deviazione di fase, indica il valore massimo della variazione di fase introdotta dalla modulazione.
Supponendo nulla q = 0 l'espressione del segnale modulato č
v(t) = Acos j (t)=A cos(w c t+ q )= Acos(w C t+D q cos w m t)
(14)
Dalla relazione 14 si possono ricavare la pulsazione e la frequenza istantanea del segnale PM
w = dj /dt=w C -D q w msen w m t da cui f=fC-D q fmsen w m t
(15)
Si noti l'analogia fra l'espressione di f nella 15 e nella 7. Il fattore Dq fm rappresenta la massima deviazione di frequenza (qui dipendente anche da fm) che subisce la portante quando viene modulata in fase; questo fattore puņ dunque essere assimilato alla deviazione di frequenza D f.
Č interessante analizzare il legame tra la FM e la PM:
langolo istantaneo di fase per una PM vale
j (t)=w C+kp vm (t)
(16)
per la modulazione di frequenza langolo di fase vale
j (t)=w C+kf ņ 0 t vm (t) dt
(17)
confrontando la 16 con la 17 si deduce che un segnale modulato in frequenza si puņ ottenere da un modulatore di fase avente la modulante integrata; viceversa un segnale modulato in fase si puņ ottenere da un modulatore di frequenza derivando la modulante.
Nella figura 1 vengono sintetizzati tramite schemi a blocchi i concetti ora esposti.
Fig. 1 a) Segnale FM ottenuto da un modulatore di fase; b)Segnale PM ottenuto da un modulatore di frequenza.
In pratica la modulazione di fase viene utilizzata per generare segnali modulati in frequenza secondo lo schema a blocchi sopra riportato.