La figura 1 illustra la tipica struttura circuitale di un convertitore F/V.
Fig. 1 Struttura circuitale del F/V
Questi dispositivi accettano al proprio ingresso un segnale di tipo impulsivo vin e producono in uscita tensione vOUT la cui ampiezza è direttamente proporzionale alla frequenza del segnale vin in ingresso.
Questo convertitore richiede che l'ampiezza degli impulsi di ingresso sia superiore a quella della tensione di riferimento -VREF. il funzionamento del convertitore è il seguente.
Ogni impulso dingresso viene confrontato con -VREF mediante il comparatore. Quando l'ampiezza del generico impulso diventa maggiore di |VREF| l'uscita del comparatore commuta a livello ALTO. Tale uscita ritorna a livello BASSO quando l'ampiezza di vin scende al di sotto del valore di VREF.
In tal modo all'uscita del comparatore viene generato un impulso VM di trigger che pilota il monostabile nel suo stato instabile a livello ALTO. Questo livello ALTO provoca la commutazione del deviatore S da massa al generatore di corrente costante IS
La durata dello stato instabile del monostabile è fissa (pari a tW) e determinata dalla rete di temporizzazione del monostabile stesso. Ciò significa che la corrente IS viene integrata per l'intervallo di tempo sempre costante tW (il condensatore C si carica).
Al termine di tW l'uscita del monostabile ritorna a livello BASSO (stato stabile) pilotando a massa il deviatore S (in questo modo il condensatore C si scarica attraverso la resistenza R).
L'integratore, quindi, integra impulsi di corrente di durata pari a tW e frequenza uguale a quella di vin In altri termini il suddetto dispositivo integra il valore medio del treno di impulsi di corrente. La teoria delle forme d'onda specifica che tale valore medio è IMED = IS (duty cycle). Pertanto:
IMED = IS(tW /T )= IS tW f
dove T è il periodo del suddetto treno di impulsi e f= l/T la corrispondente frequenza.
L'uscita VOUT dell'integratore, quindi, è una tensione di ampiezza proporzionale al valore medio IMED del treno di impulsi di corrente. Infatti, poiché IMED è un valore costante, si comprende che tale corrente può fluire solo attraverso R e quindi:
VOUT = R IMED = R IS tW f
Al variare della frequenza di vin varia anche quella del treno di impulsi di corrente ma, poiché tW è costante, varia proporzionalmente anche il valore medio del suddetto treno di impulsi. Ne deriva che l'uscita VOUT dell'integratore, essendo proporzionale al valore medio degli impulsi di corrente, assume valori proporzionali a quelli della frequenza di vin.
Dal punto di vista funzionale e applicativo occorre tenere presente che:
L'uscita dello stadio Open Collector non viene praticamente usata;
Il valore di tW deve essere maggiore dell'intervallo di tempo durante il quale vin risulta inferiore a - VREF. In caso contrario si potrebbe produrre un impulso di trigger tale da generare una falsa commutazione del monostabile con conseguente errore di conversione;
Conviene che la frequenza di taglio dell'integratore sia notevolmente inferiore al valore della minima frequenza attesa per vin .
Confrontando le strutture circuitali del convertitore V/F e del convertitore F/V si nota che esse risultano costituite dagli stessi elementi, seppur diversamente connessi. Ciò permette di realizzare i suddetti convertitori utilizzando gli stessi componenti. Su questo principio è basata la realizzazione dei dispositivi integrati, i quali normalmente possono essere configurati come convertitori V/F o F/V mediante l'aggiunta di pochi componenti esterni.