FILTRI

 

Nei sistemi di acquisizione dati i filtri sono principalmente di tipo passa-basso. Infatti mentre i segnali forniti dai trasduttori sono di solito lentamente variabili, con larghezza di banda spesso inferiore a 10 Hz, i disturbi che ad essi si sovrappongono sono generalmente di frequenza maggiore. Inoltre, operando su segnali che dovranno essere campionati e convertiti in forma digitale, è quasi sempre necessario limitarne la banda di frequenza al valore che effettivamente interessa; la banda dovrà comunque essere limitata ad un valore inferiore alla metà della frequenza di campionamento al fine di evitare un'errata acquisizione del segnale.

È anche comune l'impiego di filtri elimina-banda, ad esempio il filtro a doppio T eliminare i disturbi alla frequenza di rete, e, occasionalmente, di filtri passa-banda o filtri passa-alto, ad esempio per eliminare errori dovuti alle correnti di polarizzazione degli amplificatori.

La scelta del filtro dovrà essere effettuata tenendo conto della risposta e della pendenza desiderata, del tipo di segnale (continuo, sinusoidale, con più armoniche) e della sua frequenza, dell'errore (dovuto all'attenuazione e allo sfasamento delle varie armoniche) che il filtro stesso introduce nel segnale.

Anche la frequenza di taglio dovrà essere scelta in modo da ottimizzare le prestazioni; in un filtro passa-basso dovrà essere più bassa possibile ma tale da consentire il trasferimento del segnale con un errore accettabile. Naturalmente alcuni tipi di trasduttori, ad esempio i piezoelettrici potranno fornire segnali di frequenza più elevata e richiederanno di conseguenza filtri con frequenze di taglio più alte.

 

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